Last Song

Drammatico

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  1. Nemeryal
     
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    Fan Fiction scritta per un Contest. Il genere era: Drammatico (Per intenderci: è lo stesso Contest cui hanno partecipato Ciel, Mion e Frenzis^^) E' il'angoscia del tradimento, il dramma della pazzia.


    Last Song
    Porta una camicia bianca, con il primo bottone aperto, che lascia intravedere parte del collo; indossa dei pantaloni neri e scarpe scure con il tacco. I capelli sono rossi, ricci e legati in una coda alta; gli occhi sono nocciola, dal taglio occidentale, il naso è dritto e le labbra sono sottili e con un leggero tocco di rossetto.
    Tiene le mani in grembo, intrecciate. Le unghie sono perfettamente curate e smaltate di rosa. All’anulare porta la fede.
    Sorride, un sorriso enigmatico, sincero e a tratti inquietante. Sembra il sorriso di un bambino che contempla la lucertola a cui ha appena staccato la coda.
    Fissa l’uomo davanti a lei, senza di smettere di sorridere.
    Si sistema una ciocca ribella dietro l’orecchio e piega la testa di lato, mentre l’uomo accanto a lei freme all’entrata di altre persone dalla porta di sinistra.
    Il gruppo si siede, ma uno di loro rimane in piedi, con in mano un foglietto.
    Non ha paura, perché dovrebbe averne, in fondo?
    -La giuria ha così deciso..-

    Si erano conosciuti al primo anno di Università, alla facoltà di lettere.
    Lui non era affatto portato per quel corso, anzi, qualche anno dopo le avrebbe confidato che il suo vero sogno era aprire un ristorante in centro.
    All’inizio le loro conversazioni vertevano unicamente sull’esame imminente, ma con il passare del tempo, presero a trascorrere insieme prima la mattinata, poi i pomeriggi, poi la sera e infine, dopo cinque anni di fidanzamento, decisero che avrebbero passato insieme tutta la vita.
    Si erano sposati a maggio, in una piccola chiesa, con solo i parenti più stretti come invitati.
    Non era stato facile cominciare la loro nuova vita, tutto sembrava essere contro di loro e la loro unione: lui era stato licenziato, lei aveva lasciato il lavoro a causa delle molestie del suo superiore e l’affitto del loro piccolo appartamento era più alto di quanto potessero permettersi.
    La fortuna prese finalmente a girare dalla loro parte ed entrambi riuscirono ad avere un lavoro; non quello dei loro sogni, ma rispettabile e che permetteva di vivere decentemente.
    Passarono tre anni, eppure ancora qualcosa minava la serenità della loro famiglia: non riuscivano a concepire un figlio. Gli sforzi compiuti erano tanti, ma del tutto inutili; lei non riusciva a rimanere incinta.


    -La giuria dichiara l’imputata..-

    Decise allora di andare da un ginecologo. Il responso fu uno solo: lei era sterile.
    Quella notizia fu come un fulmine a ciel sereno. La stabilità raggiunta si incrinò e fu l’inizio della fine.
    Nonostante lui le ripetesse che non doveva preoccuparsi, che non era la fine del mondo, che avrebbero sempre potuto adottare un bambino, lei sapeva c’era qualcosa che non andava. Forse era lei, inadatta al compito di madre o forse era lui, impassibile di fronte ad una notizia del genere?
    Per un lasso di tempo che sembrava infinito, gli artigli della depressione la ferirono e la colpirono sempre più in profondità. Sentiva che suo marito si stava allontanando, lentamente, ma stava succedendo. Le notti in cui ancora facevano l’amore stavano diventando via via sempre più rare, mentre le serate lavorative di lui ogni giorno più frequenti.
    Se non ci fosse stata la loro vicina, non aveva idea di cosa sarebbe potuto succedere.
    Era una donna di ventinove anni, vedova e senza figli .Il marito era morto in un incidente stradale mentre tornava da un viaggio di lavoro. La strada era bagnata per la pioggia e, in una curva, aveva perso il controllo dell’automobile, sfondando il guardrail e finendo nella carreggiata opposta, dove venne travolta da un camion. Quando i soccorsi erano arrivati, non c’era stato più nulla da fare. L’impatto lo aveva ucciso sul colpo.
    Le sue visite alla vicina erano frequenti, era un modo per staccarsi dall’angoscia opprimente del quotidiano, liberandosi per qualche ora del turbamento del lento allontanamento del marito e della paura che potesse tradirla con un’altra donna. In quei momenti poteva parlare di tutto, dagli argomenti più frivoli a quelli più seri e mentre parlava, il suo sguardo cadeva sulle foto del marito custodite in cornici d’argento, ammirando quella donna così forte, così ancora legata al suo amore defunto.
    L’inverno stese le sue braccia innevata sulla città, ammantandola di bianco.
    Fu allora che scoprì il tradimento di lui.
    Stava facendo il bucato, quando gli occhi le caddero su di una macchia rossa sul colletto di una delle sue camicie. All’inizio pensò si trattasse solo di un po’ di sangue, dovuto ad un taglio procuratosi mentre si radeva, eppure..quella voce, dentro di lei, non la smetteva di tormentarla, di sussurrarle all’orecchio il sospetto, il terrore.
    Non poteva essere, non era vero. Suo marito avrebbe mai fatto una cosa del genere..
    Parlarne con lui era fuori discussione, così decise di andare a parlarne con la vedova.
    La donna la rassicurò dicendole che era insensato pensare subito al tradimento, poteva essere una macchia come le altre, suo marito non era tipo da fare cose del genere.
    Stupida..non si era accorta che mentre pronunciava quelle parole, la vedova evitava di guardarla negli occhi.
    Lei si diede della paranoica, cercando di convincersi della veridicità delle parole dell’amica.
    Quella voce, però, quel continuo sussurrare nel suo animo non cessava..Aveva preso l’abitudine di frugare nelle tasche dei pantaloni di lui, nel portafogli, nella ventiquattrore..cominciò a controllare i messaggi sul cellulare, le chiamate ricevute, perse e fatte e persino le email. Non aveva più pace. La notte non dormiva, ma stava ore a fissarlo, chiedendosi se quelle labbra avevano assaporato un’altra donna, il suo corpo, il suo respiro.
    La paranoia, la gelosia ed il terrore avevano ormai preso possesso del suo animo.
    Finì l’inverno e la primavera fu talmente breve da dare l’impressione che l’estate avesse deciso di cominciare in anticipo.
    Con grande stupore venne a sapere che la vedova era rimasta incinta.
    L’andò a trovare, ma stranamente quella le chiuse la porta in faccia, gli occhi colmi di lacrime. Forse, si disse, si sentiva in colpa ad avere un bambino, tradendo la memoria del suo defunto amore .Provò a parlarne con suo marito, ma quello non le presto attenzione, il viso scuro e gli occhi bassi. In quei tempi era diventato irascibile. Mal sopportava la sua presenza e aveva perso l’abitudine di andare a trovare la vicina con lei.
    La vocina, che era sembrata quietarsi, tornò a farsi sentire con più vigore di prima.
    Quando venne l’autunno e la bambina nacque, i timori si fecero concreti.
    Era bella, paffuta, con i grandi occhi castani, pieni di vita e curiosi.
    Non appena la vide, in braccio alla madre, il suo cuore si fermò. Quegli occhi..erano gli stessi che l’avevano fatta innamorare anni prima, che avevano il potere di tranquillizzarla..erano gli occhi di suo marito.
    La sua parte razionale le diede della stupida, perché quello sguardo, cosa mai voleva dire? Non era una prova. La parte irrazionale di lei, quella dominata dall’angoscia e dal terrore, vedeva in quella piccola i tratti di suo marito, le prove del suo tradimento.
    Non poteva essere vero! Non era vero!
    Ebbe conferma del contrario tre mesi dopo.
    Era l’anniversario del loro matrimonio e lei era uscita prima dal lavoro per prendere il regalo per il marito, preparagli una cena a lume di candela e si era persino presa una lingerie di pizzo nero per il dopo.
    Fece per aprire la porta di casa, ma si bloccò. Il regalo andava bene? Gli sarebbe piaciuto? Decise di chiedere un parere alla sua amica vedova. Con un sorriso andò all’uscio e si apprestò a suonare il campanello. Si fermò, però, vedendo la porta semi aperta.
    La curiosità la prese, sentendo arrivare dal piano di sopra alcune voci, tra cui quella che riconobbe essere di suo marito.
    Salì le scale piano, cercando di fare meno rumore possibile e si appoggiò allo stipite della porta. Dentro, lui e la vedova discutevano animatamente. La donna urlava e piangeva, dicendo che era stato tutto un errore, che sarebbe stato meglio se non si fossero mai conosciuti e che lui doveva prendersi le sue responsabilità. Lui invece le rispondeva, quasi ringhiando, che la stupida era lei che non aveva preso la pillola e che lui non aveva la minima intenzione di divorziare per prendersi cura di una sgualdrina e di sua figlia, che preferiva mille volte rimanere con la moglie e avere un’amante se ne sentiva il bisogno, ma una figlia, no, no! Non la figlia di una puttana che non era fedele nemmeno al marito defunto.


    -Colpevole-

    Ridiscese le scale in silenzio, una rabbia sorda e muta che le riempiva l’animo.
    Lasciò cadere il sacchetto con il regalo per terra ed entrò in cucina. Aprì il cassetto delle posate e ne estrasse un coltello da carne, per poi esaminarlo mentre un sorriso folle le si dipingeva sul volto. Tornò all’entrata, prese il pacchetto che conteneva la lingerie nuova e si diresse in camera, entrando nel piccolo bagno. Poggiò il coltello sul lavabo ed indossò la biancheria, fissando l’immagine riflessa allo specchio. Sentì la porta di casa aprirsi, i passi del marito salire pesanti le scale e lui gettarsi sul materasso sbuffando. Lei da dietro il bagno gli chiese se al lavoro era andato tutto bene; quello le rispose con un grugnito. La donna gli chiese di spegnere la luce, gli avrebbe portato una medicina. Appena udì il click dell’interruttore, prese il coltello e lo nascose dietro la schiena, rientrando nella stanza. Si avvicinò lentamente al letto con passo seducente e si sedette cavalcioni sul marito. Chinò il viso su di lui e lo baciò con passione, stimolando il suo desiderio. Rialzò la schiena e “Chiude gli occhi”, gli disse. Un lampo d’acciaio e conficcò il coltello nel petto di lui, imprimendo nel colpo tutta la rabbia che aveva in corpo e soffocando l’urlo dell’uomo con un ultimo, fatale bacio.


    -Mi tradiva- disse semplicemente, sorridendo con quel suo sorriso candido e innocente.

    Edited by Nemeryal - 6/4/2009, 13:56
     
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    L'uomo deve poter scegliere tra bene e male, anche se sceglie il male. Se gli viene tolta questa scelta egli non è più un uomo, ma un'arancia meccanica.

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    bella neme... mi piace assai... credo che potresti tranquillamente vincere tu...
     
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  3. Nemeryal
     
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    Grazie Mion^^ Non hai idea dei tagli che ho dovuto fare per farla stare in tre pagine XD

    SPOILER (click to view)
    Comunque, non credo vincerà^^ A mio parere è fin troppo scarna...
     
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  4. Naminè94
     
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    Che bella one shot Nemeryal! Triste, ma veramente stupenda. E' scritta bene e mi è piaciuto soprattutto il finale. Complimenti ^^
     
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  5. Nemeryal
     
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    Grazie milla Nami^^
     
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    Twilight Player

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    è bellisima neme, l'avevo già letta di là e devo dire che mi è piaciuta molto^^
     
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  7. Nemeryal
     
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    Gasshie Frenz^^
     
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  8. (¯`•. Prin¢ess Dreamer .•´¯)
     
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    ciao Neme complimenti è davvero una bellissima one-shot! ^^

    molto triste non c'è che dire però se il genere era drammatico....
    davvero brava!
     
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  9. Nemeryal
     
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    Grazie Princess ('Azz, sapevo che era solo triste e non drammatico...)
    SPOILER (click to view)
    Scusa se non ti ho ancora corretto la fic! Adesso che iniziano le vacanze si Pasqua dovrei riuscirci! Perdona il ritardo!
     
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  10. (¯`•. Prin¢ess Dreamer .•´¯)
     
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    ma niente figurati! ho visto il lavoro che hai fatto per gli altri ed è davvero lungo quindi prenditi tutto il tempo che vuoi! tranquilla ^^

    beh il più delle volta triste e drammatico vanno di pari passo quindi.... secondo me va benissimo
     
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  11. §iegmund
     
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    le sto leggendo tutte una ad una :asd:
    però non mi esprimo per il contest :asd:

    muy bien :zxc:
     
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  12. Nemeryal
     
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    Ten ciu Sieg^^
     
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    Honey badgers don't give a shit

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    Drammatico, ma una punta di inquietante ce l'ha pure... :look:
    Molto bello, sìsì. °ò°
     
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  14. Nemeryal
     
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    Grazie Cocca ^///^
     
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13 replies since 6/4/2009, 12:52   65 views
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