La fine della ribellione

one shot: drammatico

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    stesso contest di ciel e mion :ahsi:




    La fine della ribellione




    Il sole era già sceso da tempo dietro l’orizzonte e la caserma già caduta nell’impenetrabile silenzio della notte, quando lo vennero a prendere. La pregiata porta in legno della sua confortevole camera di capitano si scardinò, cadendo a terra con un tonfo sordo. Una decina di soldati, armati di tutto punto irruppero nell’ambiente. Lui si svegliò di soprassalto, intuendo immediatamente cosa stava succedendo: l’avevano scoperto. La mano corse automaticamente alla fidata lama appoggiata ai piedi del letto. Non c’era tempo per pensare, non in quel momento.
    Si alzò dal comodo giaciglio con uno scatto felino, impegnando subito la lama del primo soldato che gli si parò davanti. Non fu difficile ucciderlo. Oltre che inesperto, a giudicare dai movimenti goffi e impacciati, sembrava anche piuttosto sorpreso. Evidentemente nessuno si aspettava una sua reazione.
    “Se pensate che mi arrenderò senza combattere avete capito davvero male!”
    Estrasse la lama dal petto della sua prima vittima, che cadde rovinosamente a terra.
    “Fuori uno”
    Senza badare all’ingente numero di soldati armati fino ai denti già penetrati nella camera, impegnò la lama di un altro avversario. Il fattore sorpresa era ancora dalla sua. Tutto, tranne i due attuali duellanti sembrava pietrificato, nessuno sapeva cosa fare. Lui era consapevole di non avere speranza, il fattore sorpresa sarebbe terminato da lì a poco, e allora il numero superiore di nemici l’avrebbe sovrastato come i piranha sovrastano la loro preda. La sua previsione si avverò poco dopo che la sua lama aveva reciso la testa del suo ultimo avversario. Un grido d’incitamento percorse la stanza, e tutti gli furono addosso. Combatté, combatté con tutte le sue forze, ma alla fine il capitano del terzo reggimento, cadde. Un colpo in testa, e poi il buio.

    Rinvenne solo dopo qualche minuto. Due soldati lo stavano trascinando di malagrazia per le braccia lungo un corridoio in marmo bianco. Il mondo gli crollò addosso quando riconobbe in quel corridoio quello che portava ala sala del trono: lo stavano portando da suo fratello.
    Si concesse un attimo per riflettere, sebbene la circostanza non fosse delle più comode.
    Com’era possibile che l’avessero scoperto? Che ci fosse stata una spia tra i ribelli?
    Sospirò, rassegnato. Ormai poco importava come e perché. Sarebbe morto di lì a domani sul patibolo come traditore, e sperare in una grazia del fratello più anziano era impensabile.
    Ghignò.
    “E come potrebbe perdonare il capo della congiura contro il re?”

    Il viaggio non durò molto. La maestosa sala del trono si presentò ai suoi occhi più splendida che mai con i suoi addobbi sfarzosi, e le sue pregiate colonne corinzie in marmo.
    Nel fondo della sala, seduto nel pregiato scranno in oro massiccio, rialzato da un’alta scalinata, stava il re delle sette terre; suo fratello Marzad. Le due guardie che lo trasportavano lo buttarono con malagrazia ai piedi delle scale, e si allontanarono in fretta. La voce aspra del fratello parlò non appena si udì il sonoro sbattere della porta.
    -E così, dopo cinque anni di caccia ai ribelli, dopo cinque anni di incessanti ricerche su chi potesse essere il pazzo architetto di quest’inutile movimento mirante alla sicurezza e alla pace del mio regno, dopo cinque anni, scopro che il traditore è sempre stato vicino a me, sangue del mio sangue, colui che ha giurato di proteggermi, e di aiutarmi, addirittura, nelle indagini contro i congiuranti, colui che è cresciuto con me, giocato con me, che cosa farebbe in una situazione del genere, capitano?-
    Dars incassò il colpo, e stette in silenzio, il capo chino ad osservare le sfumature grigiastre del pavimento marmoreo. Sentì suo fratello sospirare.
    -Perché Dars? Perché architettare una cosa del genere? Perché una mossa tanto stupida?-
    L’ufficiale sorrise. Un sorriso che divenne ben presto una risata, che mano a mano aumentò di tono.
    -Davvero ancora non ci arrivi, fratellone? Non ti è ancora venuto in mente che la ribellione possa essere data dal fatto che il popolo non gradisce il tuo governo?-
    -Attento a come parli capitano-
    -Io Parlo come mi pare!- Urlò, furibondo, acquistata ormai la sicurezza necessaria per continuare.
    -Il popolo ti odia, ho cercato di fartelo capire con le buone, ma tu hai continuato. Hai continuato con i tuoi atti di tirannia e ingiustizia, hai continuato con le guerre, sottraendo migliaia di uomini all’affetto delle loro famiglie, uomini che non torneranno più a casa, che moriranno in terra straniera! Hai continuato ad affamare il popolo, pur di non rinunciare ai tuoi sfarzosi banchetti, hai represso col sangue qualsiasi tentativo di protesta, anche pacifico. Capisci ora grande sovrano delle sette terre? Capisci ora perché ho guidato fino a ieri la ribellione contro mio fratello?-
    Sorrise, soddisfatto, lanciando uno sguardo di sfida a colui che probabilmente, da lì a poco, sarebbe stato il suo carnefice. Esso era rimasto pietrificato sul suo scranno, il volto, terribilmente sbiancato, aveva assunto il colore dei suoi lunghi capelli divenuti bianchi prematuramente, i suoi occhi smeraldini, solitamente così furbi e indagatori, fissavano persi il vuoto della parete.
    -A questo punto sono io a chiederti perché…- continuò Dars, imperterrito -…perché tanta crudeltà fratello? Dov’è finito il mio compagno di giochi d’infanzia, il mio inseparabile rivale di spada? Cosa è successo al Marzad che conoscevo?-
    La domanda sembro come risvegliare il sovrano dal suo letargo. Il volto finora rimasto così calmo e controllato, si deformò in una maschera di pura rabbia e pazzia.
    -Così è questo che pensa il popolo di me? Così è questo che pensano quegli ingrati del loro salvatore? Chi li ho salvati dall’invasione degli orchi due anni fa? Chi ha tenuto a bada le legioni Stral per tutti questi anni? Io, sono stato io, il grande tiranno cattivo! A questo paese serviva qualcuno che governasse con il pugno di ferro è così io ho fatto!-
    -A questo paese serve un leader saggio e moderato, che sappia quando è giusto combattere e quando non lo sia, che sappia…-
    -Ora basta!- urlò spietato il tiranno, alzandosi. Il suo volto era sempre più deformato dalla rabbia, i denti digrignavano esasperati.
    -Se è questo tutto quello che hai da dirmi, so quello che devo fare- disse, tentando di riacquistare un minimo di autocontrollo.
    -Guardie!- chiamò, rivolto ad un portone laterale dell’immensa sala del trono. In pochi secondi due energumeni armati fino ai denti emersero dall’uscio in legno, trascinando per le braccia una persona, una ragazza per la precisione. Il cuore di Dars perse un battito quando riconobbe colei che i due stavano trasportando. “No! Alana!”
    I due soldati gettarono la prigioniera a terra pochi metri distante da lui, con la medesima grazie riservata al capitano. Era in condizioni terribili: gli innumerevoli lividi e tagli indicavano che certamente era stata percossa, probabilmente come punizione per aver tentato di ribellarsi, e conoscendola, era stato sicuramente così. I lunghi capelli biondi, di solito così fluenti e puliti, erano ora macchiati di sangue in più punti, il volto angelico deformato da tagli e smorfie di dolore.
    I profondi e schietti occhi azzurri che così tanto l’avevano fatto innamorare, erano ora vuoti di qualsiasi emozione tranne che del dolore. Il capitano guardò quel capolavoro di bellezza così crudelmente storpiato ancora per qualche secondo, per poi tornare a rivolgere lo sguardo al fratello, incoraggiato da una nuova e indescrivibile ira.
    -Che cosa hai intenzione di farle bastardo? Lei non c’entra niente, lasciala andare subito!-
    Un ghigno da lupo si allargò sul volto del sovrano.
    -Non ricordi fratellino? Io sono il sovrano cattivo e spietato, me l’hai detto tu stesso-
    Dars esplose in un urlo di disperazione.
    -Bastardo! Lasciala andare subito!-
    -Non preoccuparti- rispose il fratello, mentre il ghigno sul suo volto continuava ad allargarsi.
    -La lascerò andare non appena avrò ottenuto da te le informazioni che mi servono-
    Dars sussultò, e non rispose.
    -Vedo che hai capito- disse Marzad, spietato.
    -A te la scelta, capitano. Preferisci consegnarmi tutte le informazioni sui ribelli, o la vita della tua amata?-
    -Non puoi chiedermi una cosa del genere!- rispose Dars, ormai in preda alla rabbia e alla disperazione. Marzad fece un gesto vago.
    -L’hai detto tu stesso infondo, io sono cattivo, e come tale mi comporto, ma non preoccuparti, ti lascio un minuto per riflettere, poi dovrai darmi la tua risposta-
    -Non dirgli niente!- la voce rotta dal dolore di Alana lo fece sussultare. Volse lo sguardo vero di lei, consapevole che quella sarebbe stata l’ultima volta che l’avrebbe guardata negli occhi.
    -Ti prego Dars, la mia vita non vale quella di centinaia di persone, non commettere questa follia!-
    -Non posso fare una scelta del genere, non posso permettere che ti uccida!-
    -Tra due perdite dobbiamo scegliere quella minore, la ribellione potrà comunque andare avanti senza di me-
    -Non puoi chiedermi di fare questa scelta!- urlò infine lui, rivolto a tutti e a nessuno.
    Tornò a rivolgersi a Marzad, la voce ormai rotta dal pianto.
    -Ti prego, prendi solo me, ti supplico, in nome del nostro legame di sangue, di tutto ciò che abbiamo passato, uccidi me, lascia andare Alana!-
    Il tiranno osservò per un attimo compiaciuto la scena, poi rispose:
    -Troppo facile così fratellino, un traditore come te non se la merita la morte, marcirai in prigione per il resto della tua vita, ma ora a te la scelta: avrai un morto, o cento sulla coscienza?-

    Come può un uomo fare una scelta del genere? È davvero possibile barattare una vita in cambio di altre cento? A questa domanda il glorioso capitano del terzo reggimento, non seppe trovare risposta, e Marzad uccise sia Alana, sia il resto dei ribelli, sebbene ci mise altri due anni per scovarli.
    E mentre il tiranno continuava la sua politica del terrore ormai incontrastato, il corpo di suo fratello marciva in prigione, già, solo il suo corpo…il suo spirito era morto quel giorno della cattura, il giorno della fine della ribellione.

    Edited by Frenz; - 23/10/2009, 16:07
     
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  2. §iegmund
     
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    sinceramente
    il pezzo veramente bello è quello finale :zxc:
    ci sono errorucci grammaticali come quando sostituisci la parola carnefice con esso al poso di egli :zxc:
     
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    non ho capito se è un commento positivo, o meno, ma va bene lo stesso xD
     
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  4. §iegmund
     
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    CITAZIONE (Frenzis93 @ 6/4/2009, 17:30)
    non ho capito se è un commento positivo, o meno, ma va bene lo stesso xD

    è tutti e due :asd:

    ps: se puoi entrami su msn :zxc:
    ti dovrei chiedere na cosa

     
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    se va bene lo faccio prima delle 8, altrimenti dopo cena :asd:
     
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  6. §iegmund
     
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    CITAZIONE (Frenzis93 @ 6/4/2009, 18:34)
    se va bene lo faccio prima delle 8, altrimenti dopo cena :asd:

    però io con la mia suprema idiozia l'ho cancellata T_T
    l'ho cancellata con la nuova sciot che ho fatto T_T
    fa gnente
     
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  7. hoshyko
     
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    fiQo.

    SPOILER (click to view)
    già, commento diretto e conciso :sisi:
     
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    thanks hoshy
     
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  9. Eneru92
     
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    L'avevo gia letta come visitatore ...

    Bellissimo lavoro , Fren ! La storia , di per se , è molto coinvolgente ( anche se non particolarmente originale , visto che avete parlato sia tu , sia liberty sia mion di imperi , ma vabbè :asd: )

    Le descrizioni sono in linea con quelle dei tuoi ultimi capitoli , anche se il palazzo non regge il confronto del sunset horizon :sisi:

    Sia dars sia Marzad mi sono sembrati ben caraterizzati , ma quella che mi ha colpito particolarmente è stata Alana e il suo triste destino .
    Si è sacrificata e , alla fine , non ha concluso nulla ... poverina .

    Comunque , ottimo lavoro !
     
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    felice che la storia ti sia piaciuta ener^^

    CITAZIONE
    Le descrizioni sono in linea con quelle dei tuoi ultimi capitoli , anche se il palazzo non regge il confronto del sunset horizon

    sì, lo so...ma ho dovuto tagliare le descrizioni per motivi di spazio....sai, il limite era tre pagine...
    comunque per rispondere a sieg per quanto riguarda gli errori, l'ho buttata giù praticamente di getto, e l'ho riguardata mi sembra una volta soltanto..
     
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  11. (¯`•. Prin¢ess Dreamer .•´¯)
     
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    come promesso ho trovato qualcos'altro di tuo da leggere XDXD
    beh complimenti! davvero una one-shot bellissima! ^^
    la storia ti trascina! come nell'altra ti dico che il finale è la parte migliore!
    complimenti ancora ^^ mi piace molto come scrivi
     
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    bhe, grazie princess^^
     
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11 replies since 6/4/2009, 12:15   140 views
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