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L'uomo deve poter scegliere tra bene e male, anche se sceglie il male. Se gli viene tolta questa scelta egli non è più un uomo, ma un'arancia meccanica.
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One shot drammatica per un contest, lo stesso di Ciel°... credo sia la cosa peggiore che abbia mai scritto... C'e' una citazione dei Modena City Ramblers a partire dal titolo... In un giorno di pioggia
Mi ricordo tutto alla perfezione.
Mi ricordo anche com’era vivere ma, purtroppo, non vivo più da moltissimo tempo.
Mi chiamavo Liam While, era maestro di spada alla corte del grande Re Igor.
Passavo le giornate con suo figlio Alessio, era molto abile con lo stocco e ci allenavamo tutto il giorno.
Ero sposato, una donna bellissima dagli occhi verdi come le foglie e, quando li fissavo, mi sembrava che una sottile velatura di rugiada li ricoprisse.
Abitavamo nella capitale del grande Impero Karamazov, giusto,potente e imperturbabile.
La sera del compleanno dell’Imperatore ci fu una grande festa.
Era una nottata fredda di Ottobre e piovve a dirotto ma, tutti occupati con canti e balli, nessuno vi fece caso.
E' in un giorno di pioggia che ti ho conosciuta,
il vento dell'ovest rideva gentile
e in un giorno di pioggia ho imparato ad amarti
mi hai preso per mano portandomi via.
Era questa la canzone che infuriava nelle nostre orecchie, lo ricordo come se fosse ieri.
Poi, quando tutto sembrava volgere al meglio, la verità ci piovve addosso.
Dalla porta est stavano entrando sire Dethenor e i Non-Morti.
Quando Igor sentì queste parole il suo sguardo si congelò, mi fisso allibito e io seppi cosa fare.
Corsi a casa, mia moglie e mio figlio si spaventarono quando mi videro, dovevo avere una faccia orrenda.
Li baciai, forse per l’ultima volta, ed estrassi la spada dalla fodera.
Il bel viso di mia moglie si deturpò, sembrava che il cielo del suo sorriso si fosse improvvisamente oscurato.
La baciai e le asciugai le lacrime che le sgorgavano copiosamente.
“Non andare Liam, scappiamo insieme!” Mi supplicò.
“No cara, non posso! L’Impero si aspetta che il maestro di spada faccia del suo meglio per difenderlo, prendi Agamon.” Indicai il piccolo bambino che dormiva nella culla e poi, dopo una dolorosissima pausa, continuai : “ Digli di non dimenticare il padre che ha avuto solo per pochi mesi. Un giorno saprà perché sono morto e spero condividerà la mia scelta.”
Non avrei mai voluto voltarmi ma fui costretto a farlo, più mi sarei attardato e più difficile sarebbe stato per noi.
Uscì di casa e mi diressi al piazzale centrale, ma molto prima di arrivarvi mi accorsi che qualcosa non andava.
I grandi arazzi che erano stati appesi in onore del compleanno di Igor erano stati lacerati e bruciavano ancora agli angoli delle strade.
Con mio sommo orrore notai che la via che portava a palazzo era piena di teste mozzate, uomini donne e bambini.
Nessuno poteva fuggire alla furia dei Non-Morti.
Iniziai a correre fino a che non intravidi il palazzo.
Le belle pietre di marmo che componevano il muro erano bruciacchiate, sgretolate e il portone, un tempo simbolo del potere imperiale, era stato abbattuto. Cadendo aveva sfondato il tetto della casa delle sentinelle e, sforzandomi e aguzzando la vista, potei vedere braccia e gambe insanguinate spuntare attraverso le lamiere contorte.
Sembrava che ogni nostra resistenza fosse stata spazzata via, non un guerriero era in piedi a difendere la porta della Sala del Trono.
Appena entrai l’orrore della guerra, la sua distruzione e la disperazione che comportava mi si rovesciarono addosso.
L’intero esercito imperiale era stato letteralmente fatto a pezzi ed era stato ammucchiato in un angolo.
Potei notare ossa rotte e alcune parti in cui, quando me ne resi conto avrei potuto vomitare, mancavano pezzi di carne.
Dethenor aveva fatto mangiare il suo esercito.
Pochi metri davanti a me il Re dei Non-Morti stava duellando con Re Igor.
Igor piangeva, le lacrime gli rigavano il volto, il suo regno era stato distrutto in pochissimi istanti.
Mi voltai giusto in tempo per vedere un arciere Non-Morto scoccare una freccia verso di me.
Venni colpito dalla freccia e mi accasciai a terra, un altro Non-Morto mi colpì con una fortissima martellata in testa.
Caddi, il sangue sgorgava copiosamente dalla mia testa.
E’ questo che si prova quando si muore quindi?
Questo dolore, non troppo materiale, molto più morale.
Il mio ultimo pensiero va a mia moglie,pensai alle mie labbra che incontravano le sue e alla fine,tutto si oscurò.
Edited by Devil Mion - 6/4/2009, 10:00
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ma che dici nik? questa è una shot coi fiocchi!
sono contento tu lìabbia postata quì, dato che di là non potevo commentarla xD.
comunque, passiamo ai commenti.
come ti ho già detto, non pui certo definirla la peggior cosa che tu abbia mai scritto, i pensieri di Liam sono resi benissimo, così come le descrizioni materiali e la scena di morte del protagonista.
Sei troppo severo con te stesso
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§iegmund.
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attento però alle ripetizioni all'inizio 
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L'uomo deve poter scegliere tra bene e male, anche se sceglie il male. Se gli viene tolta questa scelta egli non è più un uomo, ma un'arancia meccanica.
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grazie sieg, soprattutto dei consigli... la prossima volta che scriverò qualcosa li terrò presenti
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Naminè94.
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Bella.
Mi è piaciuto come hai descritto la morte di Liam. Complimenti^^. -
bioshock.
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bella molto bella quoto nami' . -
RoXa$.
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bella. si vede che ci hai lavorato molto. ma a che contest avete partecipato? . -
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L'uomo deve poter scegliere tra bene e male, anche se sceglie il male. Se gli viene tolta questa scelta egli non è più un uomo, ma un'arancia meccanica.
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no, non ci ho lavorato per nulla, si e no una ventina di minuti! XD comunque non posso dirti il contest qui sarebbe spam. te lo linko via MP . -
§iegmund.
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CITAZIONE (Devil Mion @ 6/4/2009, 18:18)no, non ci ho lavorato per nulla, si e no una ventina di minuti! XD comunque non posso dirti il contest qui sarebbe spam. te lo linko via MP
gliel'ho già detto io
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L'uomo deve poter scegliere tra bene e male, anche se sceglie il male. Se gli viene tolta questa scelta egli non è più un uomo, ma un'arancia meccanica.
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notato...
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In un giorno di pioggia |
