Normale

one shot, drammatico

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. CieL°
     
    .

    User deleted


    Scrissi questa one shot diversi mesi fa, per un contest (su questo forum) che è attualmente sospeso =ç=
    Giusto una piccola premessa: le parti in corsivo sono i ricordi della ragazza.


    Normale




    Sono una ragazzina tredici anni e la mia vita fa schifo. Da quando è morta mia madre almeno, tre anni fa.
    Nella stragrande maggioranza dei casi, i bambini di dieci anni non comprendono nè cosa dicono nè cosa fanno, diventando spietati.

    “SEI UN’ORFANELLA! SEI UN’ORFANELLA!”
    “SMETTETELA!” supplico io.


    Ma loro continuavano, ignari di cosa mi facessero passare.

    “PER FAVORE, BASTA!” continuo a supplicare.
    “SEI UN’ORFANELLA! UN’ORFANELLAAAA!” rispondono loro cantilenando, senza darmi retta.


    Ricordo ancora il funerale di mia madre. Terribile.
    Mio padre non si era nemmeno presentato, e a portare me fu mio nonno materno.
    Lui dava tutta la colpa a me.

    “Se mia figlia non avesse sprecato tutto quel tempo per stare dietro a te, ora starebbe ancora qui fra noi… E invece ora è scomparsa! Dannata bambina.”

    Non voleva accettare l’idea di avere una nipote come me.
    Una nipote affetta dalla sindrome di Down.
    A pensarci bene, anche prima che morisse mia madre la mia infanzia non era proprio luminosa.

    “Posso giocare con voi?” chiedo.
    “No!” rispondono gli altri bambini.
    “Perché?”
    “Perché non sei normale. Rallenteresti solo il gioco” concludono loro.


    Ma a consolarmi e a darmi la forza per continuare era mia madre.
    Ogni volta che tornavo a casa, era sempre lì ad accogliermi con un caloroso abbraccio e un sorriso rincuorante.

    Arriva e mi prende lo zaino dalle spalle. Poi mi sorride e chiede “Come è andata oggi, piccola?”
    “Male… anche oggi mi hanno esclusa!” rispondo sempre io.
    “Non ti preoccupare” continua lei abbracciandomi “Sono sicura che domani andrà meglio!”


    Mi diceva sempre così, ma bastava a rincuorarmi.
    Mi aiutava sempre nei momenti di sconforto. Oh, quanto era bella e saggia.
    Mia madre mi aspettava, ma a venirmi a prendere a scuola era sempre mio padre, quando tornava dal lavoro.
    E io speravo sempre che quella scena non capitasse mai più...

    “Piange anche oggi!” si lamenta “Possibile che gli altri bambini non abbiano un briciolo di cuore?”
    “Noi dobbiamo solo accudirli, non educarli. Si vada a lamentare con gli altri genitori” gli risponde sempre la maestra.
    “E a cosa servirebbe? Se l’educazione che hanno certi bimbi è questa, allora l’avranno anche i loro genitori!” sbotta infine, andandosene infuriato dalla classe.


    Ecco, questa scena.
    Quando poi usciva dalla classe mi veniva incontro.
    Non ho mai capito se fosse ancora infuriato con l’insegnante, ma mi piaceva pensarlo perché altrimenti sarebbe stato infuriato con me.

    “Monta in macchina” mi dice lui con tono arcigno, mentre butta il mio zaino sui sedili posteriori.
    Io monto in macchina e, quando sale anche lui, mi guarda.
    Ma non risponde al mio sorriso.
    Durante il viaggio mi chiede come è andata, ma sempre con quel tono severo che non mi piace.
    Io gli rispondo, ma lui sembra ignorarmi.


    Per questo motivo continuo a pensare che fosse infuriato con la maestra.
    Infuriato a tal punto che non ascoltava nemmeno la risposta alla sua domanda.
    E per questo motivo non aspettavo altro che tornare a casa da mia madre.
    Poi lei morì.

    “A quanto pare, sua moglie è morta a causa dello stress: un sovraccarico di pensieri e lavoro l’hanno fatta collassare” afferma il medico.
    Io, da dietro la porta, origlio la conversazione fra lui e mio padre.
    Papà mugugnò qualcosa incredulo, e il medico conclude “Mi dispiace.”
    Subito dopo sento i suoi passi verso la porta e io mi rimetto a sedere sulla sedia.
    Mi guarda sofferente, quindi gli chiedo ingenuamente “Dove è mamma?”
    Lui mi sorride appena e mi risponde “Lei è… andata in un posto migliore!”


    Che brutta risposta... All’obitorio c’era anche il nonno.
    E a me mi avevano lasciato ancora fuori.

    “Stress, eh?” chiedeva il nonno, irritato.
    “Già… il medico ha esattamente detto un sovraccarico di lavoro e pensieri.”
    Mio nonno esce per primo, e io mi rimetto a sedere. Lui mi guarda storto.
    “Lavoro e pensieri…” ripete sottovoce.


    Infine arrivò il giorno del funerale.
    Mio padre stava veramente male, e non se la sentiva di uscire.
    Chiamò il nonno, chiedendo a lui di accompagnarmi.
    Credeva che fossi io la causa di tutto. Dei pensieri e del lavoro in eccesso che ha stroncato sua figlia.
    Non mi ha mai guardato con gioia o rispetto, quel brutto razzista.
    Per lui ero solo una brutta pianta da estirpare dal giardino. Solo perché non ero normale.
    Quando poi mi ha accompagnato a casa, mi ha lasciato dinanzi alla soglia, senza nemmeno voler vedere mio padre. Forse il più sconvolto di tutti.
    Da quel momento, non è più stata la stessa cosa.

    Mio padre mi chiama e vado da lui.
    Da un po’ di giorni, esattamente dal funerale, mio padre sta in una situazione pietosa.
    Lo raggiungo sul divano, disteso in mutande e canottiera con una bottiglia di whisky in mano.
    “Cosa c’è?” gli chiedo io timorosa.
    Mi mette la mano sulla testa, sfregandomi i capelli, desolato.
    Io lo abbraccio e lui mi prende.
    Mi strappa via i vestiti e comincia l’Inferno.


    Per tre lunghi anni quell’uomo mi ha seviziato e ha abusato di me.
    E quando l’anno scorso mi è iniziato il ciclo, mi ha portato in un ospedale fuori città per farmi abortire.
    Anche il nonno lo sapeva, ma se ne stava zitto.
    Anzi, una volta ha partecipato anche lui.
    Credeva fosse la punizione più giusta per me, che ho ucciso mia madre a causa del suo desiderio di aiutarmi... E la punizione adatta anche a mio padre, che avrebbe dovuto vivere nella vergogna di ciò che faceva.
    Ma infine l’ho fatto: mi sono ribellata.

    Mi chiama anche oggi. Quando arrivo, puntualmente si abbassa i pantaloni e mi abbassa la testa su di sé.
    Io la rialzo subito, nolente. Lui mi guarda male, come per ordinarmi a farlo, ma io fuggo via.
    Mi insegue in cucina. Prendo un coltello, e quando si tuffa su di me, glielo taglio.


    Ora lui è in galera per pedofilia, e con lui il nonno, per complicità.
    Io sono stata portata in un centro d’infanzia.
    I bambini continuano a portarmi in giro, ma almeno ora mi sento normale.


    CITAZIONE
    Uàh, commentate!



    Edited by CieL° - 22/3/2009, 16:30
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Twilight Player

    Group
    Member
    Posts
    10,335
    Location
    17

    Status
    Anonymous
    Uàh, primo a commentare!
    mamma mia ciel, che storia triste!
    in alcuni punti davvero comovente, in altri sconvolgente.
    sei riuscito a trasmettere perfettamente le emozioni che volevi rendere, anche attraverso un tema anche piuttosto delicato e difficile.
    davvero davvero bravo^^
     
    Top
    .
  3. ...$weeT D&mly...
     
    .

    User deleted


    Complimenti davvero!La storia è molto commovente...
    Sei riuscito a trasmettere benissimo i sentimenti della bambina!
    E' scritta davvero molto bene ed è priva di errori grammaticali!
    Complimenti ancora!^^
     
    Top
    .
  4. .Sakura;
     
    .

    User deleted


    La storia è davvero, davvero tristissima. Come hanno detto demly e frenzis sei riuscito a trasmettere i sentimenti e le emozioni. Complimentissimi, scrivi davvero bene.
     
    Top
    .
  5. Naminè94
     
    .

    User deleted


    Bellissima one shot. Anche se molto triste... Ma, davvero, è scritta benissimo e, come hanno già detto gli altri, sei riuscito a trasmettere tutti i sentimenti della bambina. Complimenti^^
     
    Top
    .
  6. misterious detective
     
    .

    User deleted


    Mi hai lasciato davvero senza parole. Soprattutto per come sei capace di trattare un tema simile. Hai una sensibilità fuori dal comune :sisi: Davvero, non saprei cosa dire, senza contare che rischierei solo di essere ripetitivo...
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    ~Bridges Burned

    Group
    Member
    Posts
    8,640

    Status
    Anonymous
    quanto sei profondo Ciel
     
    Top
    .
  8. CieL°
     
    .

    User deleted


    Se ripenso a come scrivevo tempo fa e a come dite che scrivo ora, quasi mi commuovo ç_ç Grazie ragazzi ^^
     
    Top
    .
7 replies since 22/3/2009, 11:52   241 views
  Share  
.
Top