La metamorfosi

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  1. -Leon
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    CITAZIONE
    Il racconto La metamorfosi, insieme al romanzo Il processo, è l’opera di gran lunga più conosciuta di Franz Kafka. Primo di sei figli, nacque a Praga nel 1883 da una famiglia ebrea di madrelingua tedesca e morì di tubercolosi in un sanatorio presso Vienna nel 1924. La sua infanzia è segnata dal contrasto con la figura paterna che si palesa chiaramente in Lettera al padre.

    Destandosi un mattino da sogni inquieti, Gregor Samsa si trovò tramutato, nel suo letto, in un enorme insetto. Se ne stava disteso sulla schiena, dura come una corazza, e per poco che alzasse la testa poteva vedersi il ventre abbrunito e convesso, solcato da nervature arcuate sul quale si reggeva a stento la coperta, ormai prossima a scivolare completamente a terra. Sotto i suoi occhi annaspavano impotenti le sue molte zampette, di una sottigliezza desolante se raffrontate alla sua corporatura abituale. “Che cosa mi è accaduto?”, si domandò. Non stava affatto sognando…

    Questo l’incredibile incipit del racconto. Gregor, che di mestiere fa il commesso viaggiatore, si risveglia trasformato in uno scarafaggio. Sul momento pensa di trovarsi in un sogno e cerca di addormentarsi sperando che al risveglio tutto quanto sia tornato normale. Ma quella sarà la sua condizione fino alla fine dei suoi giorni: un insetto con i sentimenti di un uomo. Una storia in cui emergono le difficoltà di comunicazione con la propria famiglia, l’oppressione della società dei padri e la solitudine dell’uomo. Ancor più che Gregor, colpita da questa mutazione è proprio la famiglia che lo relega a vivere nella sua angusta stanzetta lontano dal suo sguardo. Sembra dirci che anche le persone più care e vicine non sono in grado di amare incondizionatamente. Perfino la sorella, che inizialmente è l’unica a sopportare la sua presenza, si stanca ben presto di questa situazione e propone ai genitori di eliminarlo. Quell’essere spregevole, viscido, abietto, motivo di vergogna per tutti loro, non è Gregor. Non merita più di essere chiamato per nome, non merita alcuna attenzione, deve solo essere schiacciato come uno scarafaggio. Non è fratello e non è figlio, è solo un insetto…
    E’ una lettura breve, divisa in soli tre capitoli, ma colma di significato. Il linguaggio è semplice, fluido, quasi leggero e contrasta con la durezza e la difficoltà delle tematiche trattate.
    Colpisce l’ermetismo, tipico del mondo Kafkiano e l’ottusa, terrificante e cieca rappresentazione di se stesso. La metafora dell’insetto ci dice che non c’è per Kafka-Samsa alcuna realizzazione dell’io, nemmeno in quella forma di perversione; rappresenta la dipendenza dalla famiglia, la negazione della libertà e l’annientamento della personalità.
    Magnifica allegoria dell’umana vicenda e prezioso gioiello della letteratura.

    Preso da:Mylibraryblog


    La metamorfosi è il libro di Kafka per eccellenza, anche se in realtà si dovrebbe parlare solamente di racconto.
    Lo sto leggendo da ormai una, quasi due, settimana. Procede lento per il fatto che non è una lettura che ha come fine il "divertimento" del lettore ma ha in ogni racconto del libro c'è una precisa lezione morale o osservazione della realtà di Kafka.
    Senza dubbio un classico, questo libro è una serie di racconti che bisogna leggere con attenzione ed essere pronti a coglierne ciò che c'è dietro per essere sicuri di dire di aver letto la Metamorfosi.
    Lo si trova in libreria a soli 8 euro, 10 se avete sfortuna.
    Una buona lettura per le persone a cui piace riflettere.
    Scoprirete inoltre che fornisce messaggi e osservazioni moderne.


    Chi l'ha letto?
     
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  2. sephirothilgrande93
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    io l'ho letto. l'ho trovato interessante, mi ha interessato la metamorfosi e la risposta dei parenti perché identificabile anke nei giorni nostri
     
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  3. J u l i e t
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    Semplice fluido :look:?
    Comunque a me è piaciuto :sisi:
     
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  4. Spongi Bonsi
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    Già letto un annetto fa credo,l'ho trovato sbalorditivo: in un solo capoverso riesce a creare un clima di ambiguità che ha dell'assurdo.
    Cioè,perchè l'uomo subisce tutto passivamente,perchè non ha la minima reazione di stupore?forse perchè per lui non è cambiato niente,ma sono solo gli altri a guardarlo diversamente?
     
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  5. birbax92
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    Non-mi-è-piaciuto-per-niente
     
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  6. Hime.
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    L'ho adorato.
     
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  7. SpectaH
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    Non mi è piaciuto granchè, ma a livello narrativo, di stile, di tempi ecc è davvero sbalorditivo ù_ù
     
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  8. Axel‚
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    L'alienazione dell'individuo, l'emancipazione del diverso fino alla sua eliminazione, Kafka descrive tutto ciò con una surrealità e ambiguità che possono spaventare il lettore. La descrizione della tana poi, condizione terribile che nessun essere umano ha mai provato ma allo stesso tempo descrizione razionale e lucida della solitudine di Gregor, fino alla sua morte. E' scorrevole come lettura comunque, si legge in una giornata.
    Un racconto bellissimo!
     
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  9. The Lich King
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    CITAZIONE (Axel‚ @ 11/8/2010, 12:15)
    L'alienazione dell'individuo, l'emancipazione del diverso fino alla sua eliminazione, Kafka descrive tutto ciò con una surrealità e ambiguità che possono spaventare il lettore. La descrizione della tana poi, condizione terribile che nessun essere umano ha mai provato ma allo stesso tempo descrizione razionale e lucida della solitudine di Gregor, fino alla sua morte. E' scorrevole come lettura comunque, si legge in una giornata.
    Un racconto bellissimo!

    Quoto.
     
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8 replies since 21/3/2009, 18:02   120 views
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