Come un Uragano Recensione

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  1. Yahiko.
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    CITAZIONE
    Come un Uragano - o meglio, come rovinare le pagine di un dignitoso romanzo di Nicholas Sparks. Nemmeno il cast d'eccezione (Richard Gere, Dian Lane, Scott Glenn, James Franco) lo salva dal diventare una specie di tv-movie...

    Titolo Come un Uragano
    Regia George C. Wolfe
    Cast Richard Gere, Diane Lane, Scott Glenn, James Franco
    Uscita 19 dicembre 2008


    Bisogna ammettere che questo film già dal titolo dà l'idea di essere uno di quei prodotti pensati e confezionati apposta per un pubblico di romanticoni che si struggono di fronte a intensi drammi d’amore tra complessi e attraenti protagonisti che vivono in luoghi da favola e che ovviamente hanno professioni e posizioni sociali invidiabili.

    Di solito sono medici o avvocati o architetti o pubblicitari e se uno dei due personaggi deve fare la parte della casalinga disperata, in ogni caso avrà comunque una bella e grande casa con giardino fiorito. Avrà anche la possibilità di prendersi settimane sabbatiche per cogitare su difficili decisioni di vita, con tutto l’appoggio e l’infinita comprensione dell’amica del cuore di turno (di colore, molto politically correct) che, casualmente, possiede un luogo di fuga in una località remota e sull’oceano, dove oltre all’incanto di racconti di mitologici pony si aggiunge la furia devastatrice e imprevedibile della Natura che sembra spedire uragani ad hoc per dare sonore svegliate agli amanti confusi d’idee.

    Magari l’uragano avesse trapassato lo schermo e dato una bella svegliata anche agli spettatori mettendoli in salvo da 97 minuti di situazioni e dialoghi che compiono l’ignobile impresa di vilificare le pagine di un dignitoso romanzo di Nicholas Sparks (autore de “Le Pagine Della Nostra Vita” e “Le Parole Che Non Ti Ho Detto”, entrambi già trasportati sullo schermo con successo) e trasformarle in un harmony di imbarazzante fattura tanto è farcito di luoghi comuni, di dialoghi allucinanti, di personaggi incredibilmente stereotipati e di emozioni così sfacciatamente pilotate da non provocare nessuna genuina empatia verso i nostri eroi e i loro drammi ma, anzi, a farsi sentire quasi presi in giro per come il tutto viene assemblato a convenienza della trama senza neanche provare a costruire delle motivazioni e delle psicologie credibili.

    Perché gli amanti della nostra storia vivono in una dimensione così perfettamente artificiosa, così sfacciatamente romanzesca che l’interesse si trasforma in tedio dopo poco perché si sa già quando, come e dove tutto accadrà e che ovviamente ci sarà una grossa tragedia lì pronta per essere servita per spianare la strada alla grandiosa scena madre dello strazio e della disperazione prima della folgorante rinascita a nuova vita, con una ritrovata serenità e consapevolezza di sé.

    come un uraganoCerto un film che vorrebbe solo narrare di una storia d’amore d’altri tempi, senza grosse pretese o velleità artistiche… ma qui non siamo neanche ai livelli dei tv movie da ciclo Tante Storie, tanta è la povertà della trama. Che peraltro sembra pure mandare un messaggio piuttosto fastidioso per il quale due persone che nella vita magari hanno fatto scelte infelici non hanno diritto ad avere una seconda possibilità, perché, ovvio, il melodramma piace e vende di più… anche perché poi come creavano l’occasione per uno dei personaggi di compiere il suo processo di maturazione? E’ un vero peccato che due attori come Richard Gere e Diane Lane, che innegabilmente hanno sempre avuto una fortissima chemistry sullo schermo e che sembrano fatti apposta per essere coinvolti in storie di travolgenti passioni, si siano resi disponibili in una produzione così insignificante e dalla regia così anonima (George C. Wolfe, la cui prossima produzione è un documentario sul musicista Kanye West…e prima di questo film nulla di notabile neanche a livello televisivo).

    Infatti non si trova altra giustificazione per andare a vedere questo film se non quella di essere grandi fan di uno o dall’altra…ed è veramente triste ritrovare un grande ex duro hollywoodiano come Scott Glenn (Potere Assoluto, Fuoco Assassino, La Fortezza, Nashville) riciclato in un piccolissimo ruolo, forse l’unico con una certa dignità. Ha un aspetto così vecchio e smunto che quasi quasi è l’unico a infondere nel suo personaggio po’ di genuina commozione e tenerezza…Inspiegabile poi come un giovane attore in continua ascesa come James Franco (la trilogia Spiderman, Nella Valle di Elah, Milk) abbia accettato un ruolo, poco più che un cameo, che in teoria doveva essere molto importante (il figlio del personaggio di Gere, con il quale i conflitti si risolvono magicamente senza neanche essere mostrati o spiegati allo spettatore…) e invece risulta solo essere un altro dei personaggi buttati lì a convenienza in una scena di dialogo veramente inverosimile, per far avanzare il finale con la più grande e telefonata scena a sorpresa mai vista in anni…

    L’unica cosa autentica del film sono le locations nel North Carolina nella vera cittadina di Rodanthe e sulla costa (il titolo originale del film e del libro è Nights in Rodanthe) e le difficoltà effettive riscontrate dalla produzione nell’allestimento dei set a causa delle perigliose condizioni meteorologiche con maree che trascinavano via la maggior parte della sabbia da sotto l’albergo e l’arrivo di una vera e furiosa tempesta, con conseguenti devastanti raffiche di vento e piogge torrenziali.

    Forse un chiaro monito della Natura che il film era meglio non farlo…

    Recensione a cura di Darya Papazian

    Fonte: BadTaste
     
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    Da quello che leggo sembrerebbe che è un film mal riuscito °v°
     
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  3. Yahiko.
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    CITAZIONE (Kyøn @ 18/12/2008, 21:01)
    Da quello che leggo sembrerebbe che è un film mal riuscito °v°

    Già, è stato molto criticato negativamente :sisi:
     
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2 replies since 18/12/2008, 20:49   475 views
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