Il vero piano di Xeharoth

la mia prima fan fiction

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  1. darkroxas92
     
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    暗いロクサス92

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    questa fiction non è ambientata in un tempo preciso della storia di Kingdom Hearts, perchè varierà. Racconta le reali intenzioni di HìXeharoth, ma non vi posso dire di più, per il momento. Posterò i capitoli 1 per volta, piano piano che li scriverò.

    Il vero piano di Xehanort



    Capitolo 1: il permesso negato
    Xehanort si stava dirigendo verso lo studio del suo maestro, Ansem il saggio, guida e capo degli abitanti di Radiant Gadern e anche colui che lo aveva trovato anni prima. Xehanort però non ricordava ancora chi fosse, anche se ogni tanto sognava dei cavalieri con delle strane spade, a forma di chiave.
    Non sapeva spiegarselo, ma aveva deciso di non raccontare a nessuno di quei sogni.
    Adesso pensava solo a raggiungere Ansem, e chiedergli quel permesso tanto sperato, quello che lui insieme a Braig, Dilan, Even, Aeleus e Ienzo, gli altri 5 apprendisti di Ansem, desideravano. Non sapevano spiegarselo, sapevano solo che era importante.
    In quel momento arrivò Even; era di fretta, sembrava stese cercando qualcuno: "Xehanort, finalmente ti ho trovato!", disse senza fiato.
    Xehanort, senza sorprendersi, essendo abituato a vedere quella scena gli chiese: "Che cosa succede? Avete già cominciato?".
    "No, non ancora. Prima di procedere vorremmo avere il permesso dal maestro.”.
    "Sempre ad aspettare i permessi... potreste anche lanciarvi da soli qualche volta, no?"
    "Lo sai benissimo che se disobbedissimo, Ansem ci scaccerebbe!"
    "No, non lo farebbe. Anche se non lo ammetterà mai, lui desidera quanto noi sapere come nascono gli Heartless, e sopratutto cosa succede al corpo di chi lo diventa”.
    "Sarà come dici tu. Io personalmente preferisco continuare a studiare prima di procedere.”.
    "Come preferisci. Tu e Ienzo siete sempre alla ricerca della soluzione sui libri, come se potessero spiegare tutto.”.
    "Beh, sempre meglio si te, che passi il tempo solo a cercare di ricordare il tuo passato. Anche se dovessi riuscire a ricordarlo, poi che cosa faresti?”.
    "va beh, ho capito. Comunque che cosa volevi dirmi?"
    "è arrivato un visitatore, dice di provenire da un altro mondo e che desidera parlare con il maestro!"
    "Adesso dov'è?"
    "L'ho portato dal maestro."
    "Forse è l'occasione giusta per chiederglielo. Se sono fortunato, lo straniero potrebbe essere interessato anche lui, sopratutto se viene da un altro mondo.”.
    Detto questo si allontanò, lasciando Even da solo: "Patetico tentativo, non riuscirà mai ad ottenere il permesso". Detto questo si allontanò anche lui.

    Xehanort stava per aprire la porta, quando pensò che forse fosse meglio sapere di cosa stavano parlando, prima di intervenire. Sapeva che se avesse disturbato una discussione importante, non avrebbe ottenuto il permesso per l'esperimento.
    Vide che lo straniero non era tale, solo che Even non l'aveva mai visto. di recente veniva spesso a trovare il maestro. Aveva scoperto che era un re, e che era diventato molto amico del maestro.
    A quel punto decise di entrare.
    Appena entrato disse: "Maestro. Riguardo l'esperimento, con il tuo permesso, vorrei procedere... “.
    "Basta” disse Ansem.
    "Dimentica tutto questo parlare di porte segrete e del cuore di tutti i mondi."
    "Ma, maestro! Stavo pensando... "
    "Xehanort. è meglio dimenticare tutto ciò."
    Xehanort guardò Ansem con gli occhi pieni d'oddio, ma purtroppo non poteva fare nulla, non in quel momento.
    "Sì, maestro."
    Mentre usciva guardo bene l'ospite. Li sembrava così strano che quell'essere potesse essere un re, piccolo come.
    Xehanort si diresse nei sotterranei, dove c'erano le stanze e i laboratori. Andò a chiamare Braig e Dilan, gli unici che come lui desideravo condurre l'esperimento, con o senza permesso. Li trovò nella biblioteca. Non appena i loro sguardi si incrociarono, capirono com'era andata.
    "Allora, vuoi procedere lo stesso, Xehanort?"
    "SI. Il maestro è solo uno stolto. Crede che riusciremo a dimenticare tutto, e fa finta di non capire la grande opportunità che abbiamo a disposizione. Procediamo!"
    "Ok, ma dobbiamo chiedere comunque l'aiuto anche di Even, Aeleus e Ienzo. Lo sai che senza di loro rischia di andare tutto a monte.”.
    "Se riuscite a convincerli, va bene. Vi aspetto, sapete voi dove."
    Detto questo, si avviò.

    Capitolo 02: L'esperimento
    Xehanort continuò a camminare per diversi minuti sempre nella stessa direzione. Lui insieme agli altri 5 apprendisti di Ansem avevano costruito un'ulteriore sotterraneo, sconosciuto al maestro. Era lì che si ritrovavano quando volevano parlare o fare qualcosa di cui sapevano che il maestro non sarebbe stato d'accordo.
    Ed era lì che fra poco avrebbero condotto l'esperimento. Avevano già trovato una cavia, un bambino che aveva trovato tempo fa, in una via di Radiant Garden, Xehanort aveva capito subito che era da solo, e dicendoli che avrebbe trovato da mangiare e un posto dove dormire, riuscì a convincerlo a seguirlo.
    Subito dopo lo imprigionò in una delle tante celle che avevano fatto nel 2 sotterraneo, insieme a tante altre persone come lui.
    Intanto era arrivato all'ingresso. C'era un computer. Xehanort si avvicinò e cominciò a digitare le password. Una volta finito di scrivere tutte le password, una porta si apri. Se non fosse stato per il fatto stesso che si era aperta, sarebbe stato impossibile individuarla.
    Entrò nella stanza e cominciò a scendere per la lunga scala che c'era all'interno. Mentre scendeva senti la porta chiudersi automaticamente, ma lui non si preoccupò.
    Continuo a scendere, pesando a quanto li aveva appena detto Ansem, e giurò che gliel'avrebbe fatta pagare per non aver voluto procedere.
    Xehanort n era uno che non si impressionava facilmente, ma nonostante questo non poté rimanere impassibile a quando vide in fondo alle scale. Il laboratorio era stato semidistrutto, le prigioni erano state letteralmente demolite. Riuscì a vedere delle strane creature che si aggiravano, tutte nere. A quel punto non riuscì a trattenere una risata, una sonora risate, che risuonò per tutta la stanza.
    Eliminò subito quelle creature, credendo che avrebbe potuto analizzare i loro corpi, ma vide con sorpresa che i loro corpi sparivano.
    A quel punto arrivarono anche gli altri apprendisti, e guardando il laboratorio chiesero che cos'era successo.
    Xehanort preferì non dire cos'era successo, temeva che non avrebbero più condotto l'esperimento, perciò disse che non lo sapeva.
    Fortunatamente per loro, il laboratorio che dovevano usare era rimasto integro.
    A quel punto non c'era nient'altro che cominciare. C'era solo un problema: le cavie. O erano riuscite a scappare oppure erano diventate quelle creature.
    Comunque ormai dovevano procedere per forza, e Xehanort adesso aveva capito come fare. Era rischioso, ma doveva rischiare.
    Si diresse verso un armadietto, che a differenza degli altri, era rimasto intero, come se anche quelle creature sapevano che era pericoloso aprirlo.
    "Che cosa stai facendo?" chiesero all'usignolo gli altri 5, ma prima di poterlo fermare, Xehanort aprì l'armadietto e butto per terra tutto quello che conteneva.

    Ansem e Re Topolino sentirono il pavimento tremare; i mobili cominciarono a cadere, e Ansem capi. Chiese al Re di partire subito, e di non tornare finché i tempi non sarebbero migliorati...




    Che ne dite?

    Edited by darkroxas92 - 16/6/2008, 16:06
     
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