The Keyblade Wars: III.5

atto secondo della mia trilogia

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. CieL°
     
    .

    User deleted


    Rieccomi, dopo ben 8 giorni... (anche se ho fatto di peggio :look: )
    Chiedo scusa per l'assenza, ma purtroppo la scuola è agli sgoccioli e ci tartassa con compiti ed interrogazioni =/
    Nel frattempo sono anche riuscito a scrivere un pò :D a voi!

    Capitolo 2
    Sherwood


    “Da quella parte” disse Eal, indicando un punto nel vuoto del Regno di Mezzo. Myde lo capì comunque, ricordava bene quel luogo azzurro all’apparenza infinito.
    I due si misero a marciare verso il punto d’uscita, ma Eal si fermò prima, fissando il vuoto.
    “Che ti succede?” chiese Myde.
    “Non la senti anche tu?” chiese il rosso aprendo un portale oscuro.
    “Cosa?”
    “Quella presenza… concentrati, ne sei capace anche tu”
    Affermò Eal, ricordandosi che il compagno non era ancora a abituato a sentire le anime altrui.
    Myde fissò il portale oscuro e si concentrò, come suggeritogli dall’amico… pochi secondi dopo gli venne alla mente, come un fulmine a ciel sereno, un nome. Un nome che ricordava bene.
    “Non può essere!” affermò “E’… morto!”
    “Forse è la controparte…” ipotizzò Eal.
    “L’heartless?”
    “Se così fosse dobbiamo eliminarlo… l’idea di un altro Marluxia in circolazione mi spaventa terribilmente” concluse Eal ricordando il suo duello con l’altro nobody al Castello dell’Oblio.
    “Sospendiamo la missione, dunque”
    “Ed eliminiamo questo qua prima che lo trovi Xehanort” concordò il rosso, entrando nel varco oscuro.
    Quando uscirono, si ritrovarono nel bel mezzo di una foresta. Il fogliame degli alberi rendeva tutta l’atmosfera nella penombra e sulle cortecce di questi c’erano numerose frecce conficcate in profondità.
    Fuori dalla finestra si sentiva musica da festa e diverso scalpitare di gente.
    “Qualcuno non ci ha invitato, eh?” chiese Myde, avanzando curioso verso un uscita fra li alberi.
    “Aspetta Myde!” lo richiamò Eal, ma il castano si era già affacciato fuori…
    Nella piazza diversi bambini danzavano gioiosi senza seguire il ritmo della musica, e su di loro regnava un grosso padiglione dove c’erano solo tre persone. Il leone al centro (ma per niente robusto e senza criniera) sedeva sul posto più alto e teneva in testa un corona, proprio come un re. Alla sua sinistra c’era una serpe gialla, lunga e viscida con un cappellino regale in testa e infine alla sua destra una graziosa volpina con un velo traslucido sulle orecchie e un’espressione preoccupata in viso.
    “Animali antropomorfi, proprio come il Re…” notò subito Eal.
    Myde non lo ascoltava, guardava incuriosito una fila di rinoceronti che sistemavano dei bersagli per il tiro con l’arco. “Guarda, un torneo!” disse il castano entusiasta.
    “Non abbiamo tempo da perdere…” fece notare Eal “Troviamo l’heartless e andiamocene”
    Il compagno però era già uscito dalla foresta e come un bambino a cui avevano appena comprato le caramelle, si iscrisse tutto contento al torneo di tiro con l’arco.
    “Cos’hai intenzione di fare, Myde?” lo rimbeccò Eal “Non possiamo interferire con gli affari degli altri mondi”
    “Eddai, solo una partitella…”
    I due stavano per cominciare a discutere quando il Principe Giovanni prese la parola facendo venire su di sé tutta l’attenzione.
    “Signori e signore” cominciò “Che la gara per la Freccia d’Oro abbia inizio!”
    Allora un coccodrillo si fece avanti potando fra le mani un cuscinetto rosso e su di esso appoggiato, appunto, una grossa Freccia d’Oro. Al suo seguito vi era tutta la schiera di partecipanti, Myde compreso.
    Dietro di lui seguiva lo sceriffo, un grosso lupo grigio dall’aria sicura. Mentre passavano davanti al padiglione l’ultimo della fila, una cicogna alta e snella, si fermò dinanzi a esso e porse un giglio alla volpina, Lady Marion.
    “Spero di riuscire a vincere il vostro bacio” disse la cicogna, Gambasecca.

    “Mi sembra che parteggiate per l’ospite” notò subito il Principe Giovanni.
    “Uh, si… mi diverte” rispose timidamente Lady Marion, mentre i due osservavano la gara.
    “Si da il caso che diverta anche me, cara”
    Marion stava chiedendosi cosa volesse dire, ma il discorso venne troncato da un grosso orso dai capelli biondi e vestito di viola che irruppe nel padiglione, presentandosi “Lieto di fare la vostra conoscenza, PG!”
    “PG?” chiese il principe prima di cominciare a ridere a squarciagola “Mi piace! Biss, fallo scrivere su tutte le mie valigie!” ordinò alla serpe al suo fianco.
    “Mmmh… e voi chi ssssareste?” chiese Sir Biss, sospettoso.
    “Ser Reginald, del reame di Whisky” rispose altezzoso l’orso
    “E non mostrare la lingua, lombrico!” si lamentava il Principe mentre prendendo la serpe per quello che sarebbe dovuto essere il collo e poi buttandolo via, per far spazio sulla sedia al nuova arrivato “Vogliate scusarlo”
    “Non si preoccupi, PG!”
    Il Principe scoppiò nuovamente in una fragorosa risata. Ser Reginald allora cercò di cambiare discorso un po’ più serio “Gara entusiasmante per una gara di tiro con l’arco, vero?”
    “Senz’altro… anche se credo di aver già individuato chi sarà il vincitore”
    L’attenzione dei due tornò agli arcieri. Myde aveva appena tirato, facendo un centro quasi perfetto
    “Sai tirare, vedo” commentò Eal.
    “Quando ero un ragazzino mio padre mi iscrisse a un corso… ero il migliore!”
    Poi toccò allo sceriffo, che centrò la fascia centrale, un punteggio di poco minore a quello di Myde.
    L’ultimo era Gambasecca. Prese il suo arco, vistosamente ricavato da un ramo e le sue frecce, tenute insieme da dello spago. Poi mirò, tirò e fece un centro perfetto.
    “Formidabile!” enunciò Ser Reginald. Marion applaudiva felice.
    “Si facciano avanti i finalisti” annunciava il coccodrillo “Lo sceriffo di Nottingham e i due ospiti Myde e Gambasecca!”
    Tutti gli altri si fecero indietro lasciando soli questi tre. Poi un condor, con tanto d’ascia in mano si mise dentro a una piccola cupola che teneva il bersaglio e si fece indietro, per ben 30 passi.
    “Fa come ti ho detto” gli suggerì poco prima lo sceriffo, mentre riprendeva in mano l’arco. Poi tirò di nuovo, ma il tiro era troppo alto. Il condor dentro la cupoletta saltò e ne venne un centro perfetto!
    Il pubblico cominciò a gridare di sdegno, ma lo sceriffo ignorò la faccenda.
    -Che imbroglione!- pensò Eal. Schioccò le dita, e la freccia sul bersaglio prese fuoco.
    Myde guardava il compagno come per ringraziarlo, e gli venne anche un idea: toccava ancora a lui tirare, e quando mirò, concentrò nell’aria tutte le particelle d’idrogeno e d’ossigeno, ovvero quelle che formavano l’acqua, in modo da condensare la traiettoria della freccia. Poi tirò, e come previsto, fu un centro perfetto!
    “Niente male davvero! Ma ora tocca a me” diceva Gambasecca mentre prendeva la mira. Un altro centro perfetto! Aveva persino squarciato in due quella di Myde!
    “Vedi che non serve barare per vincere?” lo canzonò Eal.
    Intanto Gambasecca si era già fatto avanti verso il padiglione a ricevere il premio, il Principe lo attendeva con una spada in mano.
    “Ser Gambasecca” diceva il principe mentre la cicogna si abbassava in ginocchio “Io ti nomino vincitore, o per meglio dire… PERDENTE!”
    Giovanni fece passare la lama della spada nei vesti della cicogna, e una volta rotti si rivelò in realtà essere una volpe travestita. “ROBIN HOOD” gli urlò contro lo sceriffo.
    “Acciuffatelo” ordinò semplicemente il principe.
    Una carica di rinoceronti si gettò addosso alla volpe, che cercò di scappare. Ma invano. Quando questi si ricomposero, Robin stava legato da testa a piedi.
    “Uh, Eal, credi che dovremmo aiutarlo?” chiese Myde sottovoce.
    “Non mi pare il caso” rispose severamente il rosso “Non dobbiamo interferire con gli affari degli altri mondi”
    “Ma non possiamo lasciarlo morire così” Myde indicò il boia che si avvicinava con una poderosa ascia in mano.
    Eal sbuffò, ma non poteva fare altrimenti. Stava per ridurre l’ascia del boia in cenere quando il Principe cessò l’esecuzione “Fermo giustiziere FERMO!”
    Giovanni veniva preso da dietro il padiglione per la vestigia da Ser Reginald, che levatasi la parrucca, rilevava la sua vera identità, quella di Little John.
    “E adesso di ai tuoi uomini di lasciar andare il mio compare, altrimenti…” disse Little John, premendo un coltello sulla schiena del principe.
    “SLEGATE IL PRIGIONIERO!” urlava terrorizzato senza ritegno il Principe.
    “Slegare il prigioniero?” chiese lentamente lo sceriffo.
    “LASCIALO ANDARE, PER L’AMOR DEL CIELO! LASCIALO ANDARE!”
    Robin intanto si stava già liberando delle funi e Marion gli gettava le braccia al collo.
    “E adesso…” continuava Little John “Dì di preparare un bel buffet da portar via, e poi” lo sceriffo però non dette tempo a John di finire che quest’ultimo si dovette scansare per evitare un colpo in testa.
    “Ecco cos’è che non andava!” affermò lo sceriffo.
    “Ehilà, Bracalone” lo salutò John “E’ da tempo che non ci si vede!”
    “TE LO DO IO IL BRACALONE!” si infuriò lo sceriffo dando addosso all’avversario e gettandosi assieme a lui dentro una tenda.
    Robin Hood intanto aveva preso a duellare con diverse faine e proteggeva da esse Lady Marion.
    “UCCIDETELO!” aveva ripreso a urlare il Principe.
    Eal osservava la scena in silenzio pensando sul da farsi. In fondo anche lui sapeva che era giusto intervenire, ma non se lo potevano permettere. Quindi si girò verso il castano e… -Dov’è finito?-
    Myde aveva già preso in mano il suo sitar e stava raffreddando i bollenti spiriti delle faine. Robin approfittò per prendere Marion e fuggire verso la foresta.
    “SONO COMPAGNI DI HOOD!” gridò il coccodrillo “CATTURATE ANCHE LORO!”
    “Idiota…” commentò Eal, che fece comparire in mano i suoi chakram e andando contro al coccodrillo, che per pararsi usava proprio il trofeo della gara, la Freccia d’Oro.
    Myde intanto tagliava le funi che teneva la tenda, continuamente scossa dalla rissa fra John e Bracalone, e una volta sciolte, lo sceriffo ruzzolò giù con questa e senza trovare una via d’uscita.
    Little John invece fu più fortunato, quindi scappò anche lui nella foresta, e si portò dietro anche Myde per ringraziarlo salvandolo dalle altre guardie in avvicinamento. Eal li raggiunse poco dopo.

    Dopo le presentazioni, Little John chiese immediato“Perché ci avete aiutati?”
    Eal cercò una buon risposta, Myde lo precedette “Sentivamo che era giusto farlo”
    “Proprio una bella scusa, si” commentò l’orso buttando via una carota dallo stufato.
    “E voi, cosa avete fatto di male per meritarvi quel trattamento?” ribatté Eal.
    “Assolutamente nulla!”
    “Non si direbbe…”
    “Re Riccardo è partito da qualche tempo per delle guerre sante, dette Crociate… ma lo ha spinto lo stesso fratello, il Principe Giovanni a farlo, per poter usurpare della corona. Così ha continuamente tassato Nottingham. Io e Rob ci limitiamo a rubare ai ricchi per permetter ai poveri di sfamarsi”
    “E’ una nobile causa” notò Myde “Piuttosto, dov’è Robin?”
    “E’ andato a farsi un giro nella foresta con la bella Lady Marion…” irruppe nella scena un tasso vestito a mò di frate “Piacere di conoscervi. Io sono Fra Tac e avevo intenzione di chiedere l’aiuto di tutti voi per preparare una festa a sorpresa per i due innamorati!”


    CITAZIONE
    Uàh, commentate!



    Edited by CieL° - 16/5/2008, 18:38
     
    Top
    .
352 replies since 8/5/2008, 18:10   5312 views
  Share  
.
Top