Under the heart

la mia prima fic... siate clementi...

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  1. Demyx63
     
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    Rieccomi qui a rompervi le scatole! Questo capitolo è per te K@!r!-chan! Divertiti!


    Cap3: someone from the dark

    -Dannazione!- disse Riku in preda ad un impeto di rabbia.

    -ehi! Non distraete il conducente!- disse Paperino.

    Erano tornati a bordo della gummiship e stavano andando a zonzo nello spazio senza una meta precisa, per poi decidere di contattare il Re per informarlo delle novità.

    -salve ragazzi- disse Topolino apparso al centro dello schermo.

    -maestà, abbiamo notizie di Eykard!- disse Pippo

    -Si, l’abbiamo anche affrontato- aggiunse Riku

    -Davvero?! È forte?- chiese il Re

    -più di quanto immaginavamo, penso che siamo sopravvissuti solo perché lo voleva lui- continuò il ragazzo.

    -ma non è tutto!- iniziò Paperino, prima di iniziare a raccontare tutto ciò che avevano scoperto all’arena dell’olimpo.

    Quando terminò, il Re sembrava soprappensiero, poi disse –a quanto pare la situazione si è complicata ulteriormente-

    -Cosa propone di fare, maestà?- chiese Pippo.

    -Semplice, trovare Eykard e parlargli-

    -ma non ci da ascolto!- ribatté Riku

    -Sono sicuro che parlandogli, Sora capirà di aver sbagliato ad unirsi all’oscurità e ho anche la certezza che possa riassumere il controllo del suo corpo in qualsiasi momento, ma vuole continuare ad usare i suoi nuovi poteri oscuri per trovare Kairi, a costo di rimetterci la vita-

    -“le persone fanno sempre cose pazze quando sono innamorate”- citò Pippo –certo che Ercole aveva proprio ragione, yuk-

    -Infatti quello che ha fatto è stata una vera pazzia!- esclamò Paperino –se Sora dovesse sopravvivere giuro che lo uccido io!-

    Intanto, in un luogo che non vi è tenuto ancora sapere, in una lugubre cella, una aggraziata figura era seduta contro la parete.

    Kairi si teneva lo stomaco dolorante, e aveva un forte mal di testa; era da quando si trovava in quella cella che si era sentita così.

    Le sbarre della cella davano su un corridoio nero e deprimente dove improvvisamente, comparve la figura evanescente di Xemnas.

    -come sta la mia gentile ospite?- chiese.

    -Male- disse brusca Kairi –tu sai perché mi sento così vero?-

    -non sei tenuta a saperlo- rispose il nessuno

    Improvvisamente Kairi sentì un orribile senso di nausea, si tappò per un secondo la bocca, ma non potendo più resistere, vomitò a terra.

    -C-cosa mi ha…i fatto?- chiese disperata.

    -non preoccuparti, è tutto normalissimo- rispose Xemnas con un ghigno beffardo, prima di scomparire.

    Kairi, con le lacrime agli occhi si trascinò ad un angolo della cella dove vi si accoccolò, cingendosi le ginocchia e iniziando a piangere.

    -Sora… dove sei?-

    Agrabah: Eykard saltava da un tetto all’altro con grande agilità, si era portato in un quartiere vicino al palazzo, dove le case erano molto in alto dove chiunque ci avrebbe lasciato le penne se fosse caduto, ma al mezzo Heartless non importava, continuava a compiere balzi enormi da un tetto all’altro.

    Arrivò su una terrazza particolarmente spaziosa e iniziò a correre verso il bordo, mirando ad un'altra costruzione, molto lantana; ci sarebbe voluto un salto molto lungo per raggiungerlo.

    Saltò con grande maestria, senza dubbio sarebbe riuscito a raggiungere il tetto, quando nelle orecchie sentì una voce disperata –Sora… dove sei?-

    Mentre era ancora in volo senti una fitta al petto.

    -ARGH!-

    Atterrò sul palazzo sulla schiena, obliquamente, iniziando a rotolare velocemente contro il bordo, se fosse caduto sicuramente non c’è l’avrebbe fatta.

    Fortunatamente, si aggrappò ad un palo di legno proprio alla fine della terrazza, ci compì un giro attorno, tenendosi con le mani, e poi atterrò sul saldo terreno.

    Mentre si rialzava, stringeva i pugni e i denti, sembrava che si stette sforzando quando riaprì gli occhi, era affannato; si diede un pugno sul petto e disse:

    -Piantala con questi stramaledetti sbalzi umorali, vuoi farci ammazzare tutti e due?-

    Eykard riprese a correre.

    Era stanco di quelle maledette fitte al cuore, annunciate sempre da una visione di Kairi o dalla sua voce; stanco di avere un cuore, con dei sentimenti, totalmente inutili.

    Ma la cosa peggiore e che Sora non si lasciava ma sopraffare dalle tenebre, continuava rimanere lì, era come l’appendicite: totalmente inutile, che ogni tanto ti da dei dolori, e soprattutto, che andava subito rimossa.

    Intanto nella gummiship, il trio si era diretto a radient garden, per informare tutti delle novità su Eykard.

    Non furono sorpresi di sentire Cid che gli diceva che il mezzo Heartless era diretto al colosseo dell’olimpo, quando gli spiegarono il perché il tecnico si girò stufato continuando a ciccare tasti apparentemente a caso.

    -e cosi… anche Sora, ora rischia la vita- disse Leon

    -si- rispose Riku –e Eykard ha una forza a dir poco spropositata, non sarà facile parlargli-

    -E di Xemnas, avete notizie?- chiese Yuffie

    -no, a quanto pare si è nascosto bene se neanche Eykard con i suoi poteri oscuri è riuscito a trovarlo- disse Paperino.

    Aspettarono a casa di merlino con aria tesissima, Riku ogni tanto usciva a fare quattro passi, non gli piaceva l’idea di restare con le mani in mano in una situazione come quella.

    -Finito!- esclamò Cid.

    -allora?- chiese Riku impaziente.

    -secondo i miei calcoli si trova a…- Cid ciccò qualche tasto –Agrabah!-

    Agrabah: Riku, Paperino e Pippo camminavano tra le strade del bazar.

    -dove stiamo andando?- chiese Riku

    -Al palazzo. Lì ci saranno di sicuro Alladin e Jasmine, potremmo chiedere a loro di Eykard- disse Pippo.

    Poco dopo arrivarono a destinazione. Riku rimase estasiato dall’imponenza del palazzo reale, soprattutto quando si trovarono di fronte al portone d’ingresso, dove c’era Alladin che rincorreva Abù.

    -ABÙ! Torna qui immediatamente! E ridammi quel bracciale! È un regalo per Jasmine!-

    Paperino si gettò su Abù, bloccandolo.

    -oh, grazie… PAPERINO?!-

    -Ciao Al! Come va?- rispose il papero porgendogli la scimmietta imbronciata.

    -Paperino, Pippo! Che bello rivedervi!-

    Alladin si gettò su Paperino e Pippo, abbracciandoli forte.

    -RAGAZZI! DA QUANTO TEMPO!- disse un’altra voce, e immediatamente, da una nuvola rosa e azzurra comparve il genio, in tutta la sua simpatia.

    -Accidenti! Non siete per niente cambiati!- continuò il genio, poco dopo arrivò anche Jasmine furono tutti contenti di vedere Paperino e Pippo e di conoscere Riku.

    Pippo, poi, finalmente chiese: - ragazzi, noi stiamo cercando una persona-

    -chi? Se cercate il mercante perdete tempo… l’ho mangiato!- scherzò il genio.

    -no, genio, noi stiamo cercando un’ altra persona: ha i capelli grigi e un’impermeabile bianco, per caso l’avete visto?- chiese Paperino.

    -mmh…no. Non mi pare di aver visto qualcuno vestito così- rispose Alladin

    -no, non credo- rispose Jasmine.

    I tre si demoralizzarono, ma notarono che il genio era ancora soprappensiero

    -genio?- chiese Riku.

    -mmh… mi pare di aver visto qualcuno che corrisponde alla vostra descrizione-

    -Davvero!?- chiesero i tre.

    -Si- rispose il genio – è successo qualche ora fa, stavo volando sopra Agrabah, tranquillamente; quando ho visto un tipo con i capelli grigi che saltava da un tetto all’altro, quando a un certo punto ha iniziato a rotolare su un tetto, rischiando di cadere, cercai di salvarlo, ma lui riuscì a fermarsi in tempo, poi sembrava che parlasse da solo… mha!-

    -sai dove si è diretto?- chiese ancora Riku

    -Beh…- iniziò il genio –si è diretto verso il deserto-

    -non può essere andato alle rovine, lì abbiamo parcheggiato la gummiship, lo avremmo visto- disse Riku.

    -quindi deve essere andato…- iniziò Pippo

    -…Alla caverna delle meraviglie!- esclamò Paperino, con le pupille trasformate in simboli del dollaro –Forza, allora! Tutti alla caverna!- disse poi con fare eroico, Riku e Pippo lo guardarono sospettosi.

    -che c’è? Dobbiamo trovare Eykard, no?- si difese il papero.

    -seeee, come no- disse Riku

    -Alladin, avremmo bisogno del tappeto, potresti prestarcelo?- chiese Pippo.

    -certo!- rispose Alladin, prima di mettersi due dita tra le labbra e fischiare forte.

    Dal cielo, veloce come un fulmine, arrivò il tappeto, roteando e facendo acrobazie, fino a fermarsi proprio davanti a Riku e con una nappa fece segno di salire sopra.

    -è sicuro questo coso?- chiese Riku.

    -più di quanto tu possa immaginare, a bordo! Yuk!- esclamò Pippo.

    I tre salirono sopra, Paperino per primo che non stava più nelle piume.

    Partirono a grande velocità verso il cielo, Riku si sbalordì guardando verso il basso.

    -WOW!- esclamò.

    Intanto Paperino borbottava qualcosa che Riku non capì, anche se gli sembrò di sentire “soldi”, “ricco” e “alla faccia di zio Paperone”

    Attraversarono in un lampo il deserto rovente e in men che non si dica arrivarono al cerchio di pietre che circondava l’entrata della caverna delle meraviglie.

    Paperino correva avanti verso l’entrata a forma di tigre, borbottando: -soldisoldisoldisoldisoldi…-

    Riku osservò a bocca aperta l’entrata, sembrava che l’enorme tigre lo stesse osservando

    -siete sicuri che sia qui l’entrata?- chiese Riku

    -Yuk! Certo! Ci siamo stati tante di quelle volte- disse Pippo

    -…soldisoldisoldisoldisoldi…- Paperino stava entrando nella bocca della tigre con aria ghiotta.

    -Paperino, aspetta!- chiamò Riku verso l’amico, rincorrendolo.

    -gosh! Aspettatemi!- esclamò Pippo.

    I tre entrarono nella caverna, ma appena ebbero oltrepassato la dentatura; gli occhi della tigre, da gialli diventarono viola, e serrò le mandibole con violenza, facendo sobbalzare il trio.

    -vi prego, ditemi che tutto questo è normale- disse Riku allarmato, tastano la parete di sabbia dove prima c’era l’entrata.

    -non credo proprio Riku, le altre volte che siamo entrati non era mai successo- disse Pippo.

    -certo che è strano, l’entrata della caverna è un oggetto di grande magia, e c’è bisogno di un grande potere per comandarla- osservò Paperino.

    -è successo altre volte?- chiese Riku.
    -beh…si- rispose Pippo –durante il nostro primo viaggio con Sora dove la testa della tigre era stata manipolata-

    -da chi?- chiese Riku, anche se aveva un dubbio sulla risposta.

    -dagli Heartless- disse Paperino

    I tre si voltarono lentamente verso la buia scalinata, che girava l’angolo, e dalla quale usciva un sinistro bagliore ambrato. Riku, in quel bagliore, credette di vedere un lampo viola.

    -Questa e di certo la prova che Eykard si trova qui- disse Riku, nervoso –forza, andiamo-

    Il trio si incamminò giù per le scale, teso; a Riku, la sola idea di essere rinchiuso in una caverna, con uno spietato Heartless dagli incredibili poteri, lo rendeva agitatissimo.

    Svoltarono l’angolo, e si ritrovarono in un enorme salone, ai lati c’erano numerose colonne d’avorio al cui apice danzavano fiamme scarlatte. Sulle pareti color rosso-marrone vi erano numerosi graffiti e disegni, dall’altra parte della sala, una porta d’oro, su cui era scolpita, in bassorilievo, l’immagine di una lampada.

    -andiamo- disse Riku dirigendosi verso la porta d’oro, ma arrivati al centro della sala attorno a loro comparvero una moltitudine di…

    -HEARTLESS!- esclamò Riku evocando il suo Keyblade.

    Erano proprio loro: Heartless con bende sul muso e con sciabole a mezza luna, o grandi Heartless ciccioni con turbanti sul capo.

    -ALL’ATTACCO!- strepitò Paperino –nessuno può impedirmi di diventare ricc…ehm… di trovare Eykard!-

    -Fatevi sotto! Yuk!- disse Pippo con enfasi

    I tre si lanciarono all’ attacco: Riku colpì moltissimi Heartless finché non abbassò la guardia e venne colpito da un getto infuocato, cadde a terra, con una brutta ustione sulla spalla sinistra.

    -ENERGIA!- esclamò Paperino, la bruciatura sulla spalla di Riku guarì.

    Gli Heartless erano tantissimi, sembravano non finire mai; combatterono per molto tempo, forse mezzora, ma non ottennero alcun risultato.

    Alla fine erano tutti e tre stremati, si accasciarono a terra circondati da Heartless, che continuavano ad avvicinarsi sempre di più.

    Quando Riku pensò che ormai la sua ora era arrivata, qualcuno arrivo nella mischia: indossava un soprabito nero, identico a quello utilizzato dall’organizzazione XIII, impugnava due armi che Riku riconobbe sbalordito. Il misterioso incappucciato, in pochi colpi distrusse tutti gli Heartless, degnò Riku di un solo sguardo, e poi prese a correre verso la porta d’oro.

    -ASPETTA!- lo chiamò Riku, ma ormai l’interpellato aveva oltrepassato l’entrata.

    -chi era quello?- chiese Pippo.

    -non ne sono sicuro ma…- Riku era soprappensiero.

    -Forza, inseguiamolo!- disse Paperino, dirigendosi verso la porta d’oro.

    La porta era molto pesante, Riku e Pippo si sforzarono di tirare le due maniglie, appena riuscirono ad aprire uno spiraglio abbastanza grande da far passare tutti e tre, lo attraversarono.

    Si ritrovarono in una sala molto strana, era larga massimo tre metri, ma molto lunga, anche se non si riusciva a vederne la fine, visto che c’era qualcosa che bloccava il passaggio, Riku si avvicinò scoprendo che ciò che bloccava il passaggio era una statua, o meglio una sfinge, interamente di pietra dorata.

    Quando tutto il trio si ritrovò al cospetto della statua, questa aprì gli occhi di colore verdastro, dicendo:- chi interferisce con il mio riposo?-

    -ehm…- iniziò Riku impressionato –sono Riku e… potresti farci passare?-

    -No- rispose semplicemente la sfinge –per passare dovete entrare nella mia bocca, ma a una condizione-

    -e quale sarebbe?- chiese Pippo

    -vi proporrò un indovinello, potete scegliere di tornare indietro o tentare, ma se sbagliate, la caverna crollerà-

    -io detesto gli indovinelli- disse Paperino ringhiando.

    -Anche io- disse Riku –ma non possiamo rinunciare -poi si rivolse alla sfinge- vorrei sentire l’indovinello-

    La sfinge rimase impassibile e prese a recitare:

    Parla senza bocca
    ti batte e non ti tocca,
    corre senza piedi,
    passa e non lo vedi.
    Cos’è?-

    Riku ci pensò, cos’era che parlava senza bocca, e che correva senza piedi?

    -voi che ne dite, ragazzi?- chiese Riku a Paperino e Pippo

    Il mago disse:- io dico che quella sfinge deve farsi curare-

    -di certo la soluzione dell’indovinello non è una persona- disse Pippo

    -guarda, senza il tuo aiuto non ci sarei mai arrivato - disse Paperino, sarcastico.

    I tre continuarono a pensare.

    -potrebbe essere una gummiship, i motori parlano senza bocca, non corre con i piedi ma con i propulsori- propose Paperino.

    -no, non credo- disse Riku –l’indovinello dice “ti batte e non ti tocca” e “passa e non lo vedi”
    Una gummiship non è una cosa che passa inosservata, e se ti arriva addosso resti in coma, altro che “non ti tocca”-

    -e se fosse un raggio di sole?- chiese Pippo –ti batte e non ti tocca, corre senza piedi…-

    -no, il raggio di sole è visibile e non emette alcun suono- smentì Riku.

    Poi però ci pensò un secondo, quello che aveva detto Pippo gli stava facendo venire un idea.
    Poteva essere un altro evento naturale, pensò al primo verso: “parla senza bocca” e se quel “parlare” fosse…un ululato?

    -MA CERTO! Ho capito!- esclamò Riku -È il vento! Parla senza bocca perché ulula, ti batte quando ti arriva addosso, ma non ti tocca; corre senza piedi, passa e non lo vedi, combacia tutto!-

    -Yuk! Hai ragione!- disse Pippo.

    -Si è vero!- disse Paperino.

    -e questa la vostra risposta?- chiese la sfinge con volto impassibile.

    -Si- rispose Riku deciso.

    -molto bene, potete passare- la sfinge aprì la bocca, più di quanto la normale anatomia potesse consentire, si poggio a terra e rimase immobile.

    Riku si sorprese delle proprie abilità ma non abbassò la guardia vantandosi, e disse soltanto:-andiamo-

    Oltrepassarono la bocca della sfinge e furono investiti da un bagliore dorato.

    Quando riuscirono ad aprire gli occhi, rimasero estasiati.

    -WOW!- esclamarono i tre.

    Era la stanza del tesoro: mucchi d’oro si ergevano ai lati della stanza come piccole colline, e qua e la c’erano gemme, smeraldi, rubini, e una moltitudine di altri diamanti, la stanza era anche piena di statue di strane scimmie, e ognuna reggeva un diamante diverso.

    Ma non poterono gustarsi la bellezza della stanza, perché al centro di essa c’era…

    -EYKARD!- gridò Riku puntando il Keyblade contro il mezzo Heartless.

    Eykard, che dava loro le spalle, si voltò dicendo:- bene bene, e così i miei amichetti dell’olimpo sono venuti a salutarmi-

    -esatto! E questo è un addio!- disse Riku mettendosi in posizione di combattimento.

    -oh, avete ancora voglia di giocare?- disse Eykard –bene, in fondo mi sono divertito a massacrarvi, qualche ora fa, un’ altro po’ di svago mi gioverebbe- continuò beffardo.

    Fu un attimo: Eykard estrasse il suo Keyblade e tirò un potente fendente, si formò una lama viola che puntava dritto verso il trio, che venne scaraventato contro un cumulo d’oro.

    -Anzi ci ho ripensato, vi finisco subito!- disse poi.

    Eykard si avvicinò ai tre, che non riuscivano a muoversi a causa del brutto colpo, alzò il Keyblade pronto a colpire, Riku strinse gli occhi preparandosi a ricevere il colpo, che non arrivò.

    Il ragazzo riaprì gli occhi, vide che il misterioso incappucciato, che li aveva salvati prima, aveva bloccato il colpo, con due Keyblade: uno bianco e lucente, e l’altro nero e lugubre.

    -E tu chi saresti?!- chiese Eykard, stupito

    -Qualcuno che viene dall’oscurità- ebbe in risposta.

    L’incappucciato spinse Eykard con i suoi due Keyblade, nel farlo il cappuccio gli si sfilò.
    Aveva i capelli castano molto chiaro, e gli occhi color blu del mare, identici a quelli di Sora.

    Roxas si voltò verso Riku, Paperino e Pippo e gridò:-SCAPPATE!-

    Paperino e Pippo non se lo fecero ripetere. Ma Riku restò a guardare: Roxas attaccava Eykard con violenti colpi di seguito, che però, il mezzo Heartless riusciva a schivare senza apparente difficoltà.

    Riku decise di seguire Paperino e Pippo ma appena li raggiunse disse: -Ragazzi, non possiamo lasciarlo da solo!-

    -ma ha detto di scappare, vuol dire che a lui non da fastidio!- protestò Paperino.

    -non so voi ma io resto!- ribatté testardo il ragazzo, per poi voltarsi e raggiungere Roxas.

    -che facciamo?- chiese Paperino. Ebbe in risposta:- e me lo chiedi? Andiamo ad aiutarlo no?-

    I due corsero dietro a Riku.

    Il trio raggiunse Roxas che gli disse: -cosa fate ancora qui? Vi ho detto di andarvene!-

    -Non ci penso neanche!- disse Riku

    Eykard sembrava non poco seccato da tutte quelle presenze –d’accordo, vi farò finire la vostra vita come topi: in trappola- disse, poi si voltò verso una statua di scimmia alla sua destra e, sorridendo malignamente, prese il grande diamante che reggeva.

    Improvvisamente, una voce molto grave si udì per tutta la stanza:-avete osato profanare il sacro tesoro della caverna! Per punizione, non vedrete mai più la luce del giorno!-

    Eykard aprì un varco nell’oscurità e dicendo –ciao ciao- e sparì all’interno di esso.

    La caverna cominciò a tremare, mentre alcune rocce crollavano dal soffitto.

    Roxas aprì una mano verso una parete, e fece comparire un altro varco oscuro.

    -Presto, qui dentro!- disse

    -tu che farai?- chiese Riku, avviandosi verso il varco.

    -non preoccupatevi per me! Io so cavarmela!-

    Il trio si gettò nel varco oscuro mentre il buio li inghiottiva.

    Ecco qua il terzo cap! spero che vi sia piaciuto!

    Al prossimo capitolo!
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