Under the heart

la mia prima fic... siate clementi...

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  1. Demyx63
     
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    Ecco qui il secondo capitolo della mia storia! Ringrazio chi ha letto il mio primo capitolo!

    Ma tagliamo i convenevoli e continuiamo la storia.

    Cap 2: un orribile rompicapo

    Re Topolino stava parlando con Paperon de’ paperoni di fronte ad un negozio di gelati in un una giornata tranquilla a Radiant garden, il momento ideale per discutere del budget annuale del castello Disney, anche se dopo tre ore e mezza, Topolino sperava in un interruzione, non era certo questo che aveva in mente.

    -MAESTÀÀÀÀÀ- urlò una voce gracchiante. Il Re si voltò, vedendo i suoi servitori più fidati attraversare il mercato con aria tesissima.

    -Pippo, Paperino! Cosa ci fate qui? Pensavo che foste con Sora- chiese Topolino.

    -Cos’hai da strillare, nipote perdigiorno? Io è il Re stiamo discutendo di affari importanti!- esclamò Paperone.

    -Sta zitto, zio! Il mio affare più importante!- disse il papero ignorando i mormorii minacciosi di suo zio.

    -Cosa è successo di così grave?- chiese il Re

    -Si tratta di Sora, maestà- disse Pippo

    -SORA!? Cosa gli è successo?- il Re iniziò a spaventarsi.

    -è difficile da spiegare in due parole, è meglio se andiamo a casa di Merlino e ne parliamo con Leon e gli altri- disse il cavaliere.

    -D’accordo!- accettò Topolino, e insieme a i suoi servitori si diresse verso la casa di Merlino.

    -emh, maestà per quanto riguarda il budget… MAESTÀ!- urlò Paperone sperando inutilmente che il Re si voltasse –Uff!- sbuffò.

    Poco dopo a casa di Merlino

    SBAM!

    Paperino aprì la porta con la delicatezza di un rinoceronte infuriato, tutti all’interno della casa trasalirono.

    -Paperino!- lo ammonì il Re.

    -Scusate maestà, ma è urgente!- si difese il mago

    -Non mi sembra una buona ragione per demolire la casa, yuk!- disse Pippo

    -Cosa è urgente?- chiese un uomo dai capelli castani con una cicatrice sul volto.

    -Si tratta di Sora, Paperino e Pippo hanno delle notizie da darci- disse il Re

    -Brutte notizie a dir la verità- disse Paperino.

    -cosa è successo?- chiesero Yuffie e Arieth, con aria preoccupata.

    -che è successo al mocciosetto?- chiese Cid

    -ecco…- iniziò Paperino, indeciso su come cominciare

    -Avanti, avanti, dicci- disse Merlino con aria impaziente.

    Paperino e Pippo, iniziarono a raccontare dall’arrivo di Xemnas alle sue spiegazioni sulla sua sopravvivenza, dal rapimento di Kairi, alla trasformazione di Sora.

    Alla fine del racconto erano tutti a bocca aperta ma da essa non usciva alcun suono.

    -S…Sora, un Heartless?!- chiese spaventato il Re, i suoi sudditi annuirono gravemente.

    -E… Xemnas vi ha detto altro su Kairi?- domandò Yuffie, preoccupata

    I due scossero il capo tristemente.

    Arieth si sedette su una sedia dietro di lei e si mise una mano sulla fronte –povera ragazza- disse.

    Leon intanto non aveva detto nessuna parola, fino a che non diede un violento pugno sul muro dicendo -Cazzo…-

    -Non mi sembra il caso di utilizzare questo linguaggio- disse calmo Merlino.

    Leon si voltò di scatto –Ah, si? E cosa pensi che dovremmo fare?! Dare un party?! Forza ragazzi! Iniziate a organizzarvi! Io porto il Wiscky!- disse ironico –La situazione e gravissima! E noi non possiamo…-

    -Quale situazione?- disse una voce.

    Tutti si voltarono verso la porta, sull’uscio, c’era un aitante ragazzo intorno ai vent’anni, con capelli grigi lunghi fino alle spalle e occhi di un bel verde smeraldo.

    -Allora?- chiese Riku.

    Topolino guardò Leon con una faccia alla “perché non mi hai detto che era qui?” il custode del Gunblade fece delle impercettibili spallucce.

    -ehi! Il gatto vi ha mangiato la lingua? Vi ho fatto una domanda!- esclamò il ragazzo.

    -ehm… Riku, noi dobbiamo dirti una cosa…- iniziò il Re con aria truce.

    -Quanto mi rimane da vivere?- chiese Riku, nessuno rise –okay… cosa è successo?- terminò più serio.

    -siediti, non sarà facile da spiegare- continuò il piccolo guerriero del Keyblade.

    Riku si sedette

    Topolino iniziò a raccontare, non fu facile trovare le parole giuste, ma alla fine Riku seppe tutta la verità su quello che era successo sulla sua isola.

    Finito il racconto, Riku sbarrò gli occhi, terrorizzato -no…ditemi che è uno scherzo, ditemi che adesso troverò un pesce di carta attaccato alla mia schiena e che qualcuno mi urlerà “pesce d’aprile”… per favore…- tutti abbassarono il capo.

    Riku sospirò tristissimo, rivolgendo lo sguardo verso il pavimento e mettendosi le mani nei capelli –oh mio Dio…- disse lentamente.

    Si alzò, sempre con la testa bassa e disse –Scu…scusatemi…ho bisogno di… restare un pò da solo…-

    Uscì dalla casa, nessuno lo seguì.

    -non l’ha presa molto bene, eh?- chiese Pippo a Paperino.

    Contemporaneamente, nella città di Halloween, Jack Sckeletron camminava allegramente nella piazza della fontana, dove tutti erano impegnati a lavorare per il prossimo Halloween, che secondo il progetto di Jack si sarebbe rilevato un evento a dir poco mastodontico, tanto che aveva deciso di organizzarlo dove anni prima sorgeva la tana del Baubau ( vi ricordate il primo KH? ndA ), camminò qua e là dando suggerimenti ed a ammonire chi sbagliava, mentre si dirigeva a casa sua: “senz’altro la costruzione più alta della città di Halloween!” pensò Jack orgoglioso osservando la torre più alta della sua casa, sul cui tetto (lo notava solo ora) qualcuno era in piedi, ad osservare la città sottostante.

    Il re delle zucche lo osservò strizzando le palpebre (?) vide che era un ragazzo, con i capelli grigi, e un’ impermeabile bianco smanicato; aveva un aria spettrale e tenebrosa, che a Jack piacque subito! Sarebbe stato perfetto per partecipare al suo pauroso show. Così corse in casa per raggiungere la torre e chiederglielo, dopo parecchie rampe di scale, raggiunse la torre, aprì una finestra che dava direttamente sul tetto e si sporse per poter cercare di scorgere il misterioso ragazzo, quando riuscì a vederlo poté osservarlo meglio nei particolari, disse:

    -Salve, amico! Io sono Jack, Jack Sckeletron, Il re delle zucche, potresti scendere un attimo? Avrei una proposta da farti- disse Jack

    Il ragazzo lo guardò ma non disse niente.

    -Vorresti partecipare al mio spettacolo di Halloween? Ci si diverte un sacco, e tu hai una faccia perfetta! E anche familiare devo dire…-

    Il ragazzo lo osservò per una attimo poi disse: -non mi presto per certe buffonate-

    Corse sulle tegole del tetto dirigendosi verso il bordo come se si volesse buttare, sorpassò Jack, che era trasalito nel vedere un così fulmineo scatto, e compì un salto da Guinness, andando oltre le mura della città.

    Il re delle zucche guardò seccato il punto in cui era sparito dicendo:-beh… bastava un semplice “no” non c’era bisogno di essere così sgarbati!-

    Riku era nell’area fortificata di Radiant garden, appoggiato al bordo della finestra nel muro da cui si poteva vedere un’ enorme struttura con il simbolo degli Heartless; pensava, pensava a ciò che gli era stato appena riferito: la sua migliore amica sarebbe morta entro tre settimane scarse se non avessero fatto qualcosa e il suo migliore amico si era trasformato in un essere assetato di cuori, non riusciva a vedere una situazione peggiore, sembrava un incubo; un orribile incubo da cui avrebbe voluto svegliarsi al più presto e scoprire di essere ancora sull’ isola con Sora e Kairi, ma non era un incubo, ma un orribile e spaventosa realtà.

    -Riku- chiamò una voce acuta ma decisa

    Riku si voltò scoprendo che era stato il Re a chiamarlo

    -Scusate maestà, ma ho chiesto di restare da solo- rispose freddo il ragazzo.

    -Riku, ascolta so che è difficile ma…-

    -no, lei non lo sa- tagliò corto il giovane –lei non sa cosa si prova a sapere che il tuo migliore amico è diventato un mostro e che la tua migliore amica rischia di morire-

    -È per questo che sono venuti a chiamarti, dobbiamo assolutamente partire per trovarli- disse il Re

    -Lo avrei fatto da solo tra poco, ma avevo bisogno di pensare-

    -volevi partire da solo?-

    Riku annuì

    -e da dove pensi che inizieresti a cercare?-chiese ancora Topolino

    A questa domanda il ragazzo non seppe rispondere

    -Ascolta, tu hai bisogno del nostro aiuto per trovarli, non ce la potrai mai fare da solo-

    Si guardarono con decisione per qualche secondo finché sospirando, Riku disse –e va bene, dobbiamo prima cercare Kairi e poi penseremo a Eykard-

    -ehm, veramente la mia opinione e di cercare prima Eykard- ribatté il Re

    Riku lo guardò incredulo prima di esclamare –Maestà, se mi permette di ribattere, le faccio notare che Kairi al contrario di Sora, rischia di morire!-

    -lo so, ma cerca di ascoltarmi, dobbiamo trovare prima Eykard se vogliamo trovare Xemnas con la guida del Keyblade di Sora, dato che il nessuno cercherà sicuramente di ricreare Kingdom Hear…-

    -A ME DI XEMNAS NON ME NE FREGGA NIENTE!- urlò Riku in preda alla rabbia.

    -LUI PUÒ CREARE TUTTI I KINGDOM HEARTS CHE VUOLE PER QUANTO MI RIGUARDA! IO VOGLIO SOLTANTO CHE KAIRI NON MUOIA PERCHÉ NOI PERDIAMO TEMPO A CERCARE EYKARD!-

    Il Re lo guardava come se stessero discutendo normalmente.

    -MA A LEI QUESTO NON IMPORTA, LEI VUOLE SOLO IMPEDIRE A XEMNAS DI…-

    -basta così- disse Topolino senza alzare la voce, Riku, tuttavia si zittì all’istante sapendo di aver esagerato –Credi che ha me non importi di Kairi? Certo che no! Ma ragiona, Xemnas terrà sicuramente Kairi dove si trova lui per tenerla d’occhio. E di conseguenza sarà un luogo totalmente inaccessibile se non abbiamo la guida del Keyblade di Sora-

    Riku ci pensò, effettivamente il Re aveva ragione. Si ricordò anche che quando Sora doveva raggiungere il castello che non esiste, dovette attraversare un ponte lucente creato dal suo Keyblade, senza la quale non sarebbe mai riuscito a entrarci, si rese conto che se avessero iniziato a cercare prima Kairi avrebbe avuto molte meno speranze di salvarsi.

    -mi scusi maestà ma io…- iniziò Riku

    -…sei preoccupato per i tuoi amici- completò Topolino.

    Riku sospirò

    -si, lo sono anche io, ma ciò non toglie che non possiamo stare qui a piangerci, ma dobbiamo fare qualcosa- affermò il Re prima di dire: -forza, torniamo a casa di Merlino, Cid mi ha detto che ha trovato un modo per seguire gli spostamenti di Eykard-

    Poco dopo a casa di Merlino…

    Topolino entrò in casa con aria impaziente dicendo: -allora Cid? Come riusciremo a sapere dove va Eykard?- Riku era dietro di lui aspettando una risposta.

    -beh- iniziò Cid, che come al solito stava maneggiando con il suo computer –secondo il racconto di quel papero nevrotico e di quel cane tonto (-EHI!- dissero Paperino e Pippo) Eykard si muove attraverso passaggi creati nell’oscurità, ma ho scoperto un paio di cosette interessanti-

    -cioè?- chiese Leon

    -La prima e che Eykard non crea passaggi che portano direttamente a destinazione, ma utilizza delle specie di sentieri oscuri tra un mondo e l’altro-

    -e come può esserci utile questo?- chiese Paperino

    -lo stavo per dire. Questi sentieri quando passano accanto ad una stella questa viene cambiata in maniera quasi impercettibile dall’oscurità, quindi, tecnicamente, può essere possibile seguire le stelle contaminate per sapere che strada prende il nostro amico-

    -Grande Cid!- esclamò Yuffie

    -ma come facciamo a sapere quali sono le stelle contaminate?- chiese Pippo
    -Beh, con il mio computer potrei scandagliare lo spazio per cercare le stelle contaminate per prime, per ora, posso riuscire solo a scoprire qual è la prima strada che a fatto Eykard- disse Cid.

    -E quanto potresti metterci?- chiese Arieth

    -All’incirca quattro ore- rispose il tecnico.

    -COSA? QUATTRO ORE?!- esclamò Riku –Ma è un sacco di tempo! Probabilmente Eykard avrà gia cambiato mondo!-

    -ma è l’unica pista che abbiamo- disse Merlino

    -In queste quattro ore andremo a fare provviste per il viaggio e a comprare accessori che ci potrebbero essere utili in battaglia- disse il Re

    Riku, insieme a Topolino,Paperino e Pippo si diressero al mercato per fare spese, comprarono molte Pozioni e Granpozioni, cibarie, accessori per le battaglie e altri oggetti che avrebbero potuto rivelarsi utili.

    Tornarono a casa di Merlino, tre ore e mezza dopo.

    -Cid, a che punto sei?- chiese Riku appena entrato

    -ho quasi finito- ebbe in risposta.

    -Hai fatto presto- disse il Re

    -beh, si, mi sono sbrigato prima del previsto-

    -Allora forse e meglio che noi andiamo a preparare la Gummiship- disse Pippo

    -si, andiamo- rispose Paperino e uscirono insieme dalla casa del mago

    -Fatto!- esclamò Cid pochi minuti dopo.

    -Allora?- chiese il Re impaziente avvicinandosi allo schermo seguito da Riku.

    Il monitor del computer ritraeva dei puntini bianchi disposti a zig zag e una linea verde che andava da un puntino all’altro più una viola che andava lentamente in mezzo ai puntini.

    -ecco, quello e Eykard- disse Cid indicando la linea viola –e quelle sono le stelle che sta contaminando-

    -e si è diretto a…- Cid ciccò qualche pulsante –la città di Halloween-

    -benissimo!- esclamò Riku –maestà, partiam…-si voltò, ma il Re non c’era più, Riku pensò che si fosse diretto alla Gummiship, così uscì dalla porta per dirigersi verso la nave.

    La Gummiship era parcheggiata al centro del mercato, appoggiati ad essa, con aria impaziente, c’erano Paperino e Pippo.

    Riku li raggiunse dicendo –Ragazzi, con voi non c’è anche il re?-

    -No, pensavamo che fosse con te- disse Paperino

    -Forse è già partito con la sua nave- ipotizzò Pippo

    -sicuramente. Ora che ci penso, la Gummiship ha solo tre posti- ricordò il mago

    -Allora, partiamo subito- disse Riku deciso.

    I tre montarono sulla nave, Paperino al posto del guidatore, premette qualche pulsante, tirò qualche leva, e la Gummiship iniziò ad alzarsi da terra, il rombo dei motori diventava sempre più forte.

    Riku si affacciò al finestrino, osservando il mercato che diventava sempre più piccolo; finché la Gummiship non partì a velocità folle verso il cielo.

    Pochi minuti dopo, il trio era già nello spazio.

    -Quanto ci metteremo per arrivare alla città di Halloween, Paperino?- Chiese Riku

    -Qualche minuto, non di più- rispose il papero.

    Improvvisamente, il parabrezza della Gummiship venne oscurato da una immagine posta su di esso, sembrava che il vetro fosse diventato una specie di schermo sulla quale compariva il re Topolino.

    -Maestà!- disse in coro il trio

    -Salve ragazzi, dove siete?- domandò il Re

    -Siamo ancora in viaggio maestà, e voi dove siete?-

    -io sono già alla città di Halloween, e ho notizie di Eykard-

    -Fantastico! Che tipo di notizie?- chiese subito Riku

    -ho la testimonianza di niente poco di meno che di Jack Sckeletron, il Re delle zucche- rispose Topolino.

    -JACK SCKELETRON?!- Esclamarono Paperino e Pippo sorridendo.

    -Jack Sckeletron?- chiese Riku

    -un nostro amico- spiegò Pippo

    L’immagine che prima ritraeva Topolino ora mostrava il volto ossuto del Re delle zucche.

    -Paperino, Pippo! Che bello rivedervi!- disse sorridente lo scheletro in smoking.

    -Yuk! Ciao, Jack! Anche noi siamo contenti di vederti!- esclamò Pippo

    -Come va? Mucchietto d’ossa?- chiese solidale Paperino.

    -Benissimo, grazie!- rispose.

    -Scusi, signor Sckeletron, ma avremmo bisogno che lei ci parli di Eykard- disse Riku impaziente, che al contrario di Paperino e Pippo non aveva mai visto quella persona.

    -Eykard? E così che si chiama?- chiese il sovrano della città di Halloween.

    I tre annuirono.

    -beh, è successo qualche ora fa- Jack raccontò del suo incontro con il misterioso ragazzo che si trovava sul tetto della sua casa, sottolineando la sgarbatezza con cui aveva rifiutato il suo invito.

    -la descrizione corrisponde, era sicuramente Eykard- disse Paperino.

    -bene! Allora partiremo subito per la città di Halloween!- esclamò Riku

    -No, qui ci sono già io- disse il Re Topolino –voi andate al tempio dell’olimpo per allenarvi-

    -COSA!? Non se ne parla!- esclamò Riku.

    -Riku, ascolta, tu non combatti da più di tre anni, hai bisogno d’allenamento senza la quale non potrai fare niente-

    Riku fece per ribattere, ma poi scoprì che in effetti aveva ragione, non aveva più duellato dal suo scontro con Xemnas al fianco di Sora, non sarebbe riuscito a reggere una battaglia lunga come quella che stava per affrontare.

    -D’accordo- disse poi a malincuore.

    -Ciao, ragazzi!- disse Jack Sckeletron salutando vivacemente dallo schermo facendolo pericolosamente traballare.

    Sentirono la voce irritata del Re che diceva: -Ehi! Attento! Questo comunicatore costa più di quello che guadagni in tre mesi!- e prima che il comunicatore cadesse a terra, sentirono la voce del re: MAPPORCA… fzzzzzscscsccsfssssss- e il segnale si interruppe.

    Riku, Paperino e Pippo si guardarono con un sopracciglio alzato.

    -Beh, destinazione: Colosseo dell’olimpo, allora- disse Paperino.

    in pochi minuti, raggiunsero l’olimpo e atterrarono al centro della piazzola del maestoso ingresso alzando un grande polverone, quando scesero Riku rimase estasiato d’avanti a un portone così grande e imponente.

    -devono averlo ristrutturato- disse Paperino –l’ultima volta che l’abbiamo visto era solo un cumulo di macerie, no Pippo? Pippo?- il mago si guardò indietro e vide il suo amico cavaliere che osservava a bocca aperta la pergamena che di solito mostrava i nomi di tutti i partecipanti al torneo, sembrava che tremasse.

    -ehi, cos’hai?- chiese Riku

    -Guardate qui- disse Pippo indicando un nome sulla pergamena con l’indice tremante.

    Riku e Paperino si posizionarono affianco al cavaliere leggendo la pergamena:

    Coppa Ercole II

    9° vento brillante
    8° fantini d’assalto
    7° statue danzanti
    6° pirati sagaci
    5° sinfonia di jazz
    4° richiamo della giungla
    3° incubi oscuri
    2° titano del fuoco
    1° Eykard

    Quando lessero l’ultimo nome, sobbalzarono stupiti.

    -EYKARD È QUI!- esclamò Paperino

    -Già, non mi sarei mai aspettato di trovarlo in questo mondo- disse Pippo allarmato -cosa proponi di fare, Riku?-

    Riku ci pensò un po’ prima di dire:-Partecipiamo al torneo-

    -COSA?! Ma sei matto?! Ora che Sora è un Heartless il suo potere è sicuramente quintuplicato, non riusciremo mai a batterlo!- protestò Paperino

    -non voglio batterlo- spiegò il ragazzo –ma parlargli, sono sicuro che in lui c’è ancora del buono-

    -Yuk! Io sono d’accordo, credo che l’unico modo per riavere Sora e parlare con Eykard- disse Pippo.

    -e va bene- disse Paperino sospirando, poi si rivolse a Riku con aria irata -ma se moriamo non ti parlerò mai più!-

    Poco dopo erano già nel vestibolo, Paperino e Pippo individuarono subito Fil, era di spalle, a scrivere qualcosa sulla tabella delle regole.

    -FIL!- esclamarono i servitori del Re.

    Il satiro si voltò seccato, ma quando riconobbe i due volti familiari esclamò felice: -EHI! Chi si vede! I cuccioli d’eroe!-

    -ora siamo eroi veri, prego- disse Paperino

    Dopo i convenevoli, Riku chiese di partecipare al torneo insieme a i suoi amici, il satiro accettò con entusiasmo prima di avvertirli dicendo: -Comunque, ragazzi, dovete stare attenti, poco fa è arrivato un tipo strano, con i capelli grigi e uno sguardo che mette i brividi; aveva anche un’aria familiare-
    Il trio si guardò nervoso –non ti preoccupare Fil, lo sai no? Sappiamo badare a noi stessi- disse Paperino, anche se non aveva uno sguardo molto convinto.

    -certo, certo- disse Fil rassicurato, lasciandoli entrare nell’arena.

    Quando furono al centro del ring, Fil con un megafono annunciò: -signore e signori, inizi il primo incontro: la squadra di Raku (o come accidenti si chiama) contro la squadra vento brillante!-

    Immediatamente, di fronte a lui comparvero degli Heartless volani con una minuscola tuta bianca.

    Riku fece una cosa che non faceva da anni, evocò il suo Keyblade e si preparò a combattere.

    Non fu difficile superare gli avversari, Riku scoprì di non essere poi così fuori allenamento quando con potenti falciate, continuava a distruggere Heartless, anche se si rese conto che era più forte quando era un sedicenne, e più turni superava, più aumentava il disagio sapendo che avrebbe dovuto affrontare il suo migliore amico.

    SPACK!

    Il titano del fuoco congelato con successo da Paperino, ormai non era che un cumulo di ghiaccio disintegrato con un solo potente colpo di Riku.

    -La vittoria va alla squadra di Riku!- esclamò Fil esultante –siamo ora giunti alla finale!-

    Riku sospirò nervoso, alle sue spalle Paperino e Pippo, deglutirono a vuoto.

    -La squadra vincente contro*-

    -non ho bisogno di essere presentato, brutto caprone- disse una voce fredda e crudele, che sembrava provenire dal nulla.

    Al centro dell’arena si aprì un lugubre varco nell’oscurità dalla quale uscì Eykard.

    Riku lo guardò. Era davvero diverso dal suo amico di sempre, i capelli color ferro gli davano un aria sinistra, e i suoi occhi ambrati avevano una luce crudele che non aveva mai visto negli occhi azzurri di Sora.

    -voi due!- esclamò guardando Paperino e Pippo –non siete quei due che ho visto quando ero in quello sputo di mondo?- chiese, prima di spostare lo sguardo su Riku -e tu chi saresti?-

    Riku lo guardò –Possibile che non mi riconosci, Sora?-

    Eykard sembrò infastidito da quella frase -io non mi chiamo SORA!-

    -Infatti io mi sto rivolgendo a lui, non a te!- rispose Riku –io voglio sapere, perché hai deciso di diventare un Heartless?-

    Paperino e Pippo guardarono incuriositi il ragazzo con gli occhi verdi –Sora non si sarebbe ma abbandonato all’ oscurità così facilmente, quindi deve averlo fatto di proposito- continuò il ragazzo -e io voglio sapere il perché-

    Eykard lo osservò per un attimo, prima di mettersi a ridacchiare –mi congratulo, hai cervello amico- disse –ti risponderò: vedi, il tuo amichetto, nella sua frivolezza, ha pensato di trasformarsi in un Heartless perché ha subito capito che senza di me non avrebbe mai potuto trovare Kairi.

    -E purtroppo per me, questo mi impedisce di fare quello che voglio, visto che Sora mi impone di trovare Kairi. E devo ammetterlo, il mio cuore è una buona posizione per costringermi a eseguire i suoi ordini-

    -Cuore? Gli Heartless non hanno un cuore- disse Paperino.

    -è vero- disse Eykard –ma nessuno ti ha detto che io sia un Heartless-

    Ci fu un momento di silenzio

    Poi il guerriero oscuro continuò: - Se io fossi un vero Heartless sarei molto più forte di ciò che ora avete di fronte, ma Sora, cioè la pochissima luce che c’è nel mio cuore, non vuole saperne di essere oscurata, il ragazzo continua ad insistere, e la sola cosa per cui vive dentro di me è il desiderio di trovare Kairi che contagia anche me- Eykard sembrava irritato dalle sue stesse parole.

    -Ma, se salverai Kairi, allora Sora non avrà alcun motivo per vivere nel tuo cuore- disse Riku

    Eykard si esibì in un sorriso diabolico che fece rizzare i peli della nuca ai tre (a Paperino le piume): -esattamente, questo è il motivo per cui assecondo Sora nel suo desiderio, perché quando Kairi sarà liberata, il poveretto non avrà alcun desiderio a tenerlo vivo in me, e io potrò per sempre cancellarlo e diventerò un Heartless completo-

    Riku rimase terrorizzato: in poche parole se Kairi fosse stata libera prima di Sora, quest’ ultimo sarebbe stato per sempre inghiottito nelle tenebre più fitte e Eykard si sarebbe trasformato in un vero Heartless, ancor più pericoloso.

    -E la cosa più divertente è che Sora questo lo sa!- disse Eykard, che sorrideva divertito.

    -cosa?- chiese Riku incredulo.

    -Proprio così, lui sa che dopo che avremmo liberato Kairi, io potrò tranquillamente finirlo lo sapeva già da quando ha deciso di diventare Heartless. Ma a lui non importa, vuole solo che la sua adorata sia salva, che stupido- commentò il mezzo Heartless, mettendosi una mano sulla fronte, sempre con il sorriso sulle labbra –ma perché continuo a perdere tempo con voi? Dobbiamo combattere giusto? Beh, allora facciamolo- Eykard mise una mano davanti a lui e in un alone oscuro, comparve un Keyblade:

    Era totalmente diverso dall’ Keyblade di Sora, quello di Eykard, aveva l’elsa a forma di un elaborato cuore nero rovesciato, il manico era bianco, con dei simboli curvi di colore rosso. La stecca era nera, con sfumature rosse e dei simboli identici a quelli sul manico, e la sporgenza di ferro alla fine della stecca era un elaborato simbolo tribale.

    Riku Paperino e Pippo i prepararono a combattere.

    Eykard ridacchiò –siete patetici, scommettiamo che vi metto al tappeto senza muovervi di qui?-

    -invece di fare il buffone, perché non combatti?- chiese Riku nascondendo il suo timore.
    -certamente- disse Eykard sorridendo beffardo prima di posizionare il Keyblade davanti a se e a farlo roteare abilmente nella mano destra; pian piano il Keyblade si stacco dalla mano, ma continuò a roteare senza che Eykard lo toccasse. Potrò la mano in alto, la sua arma lo seguì mentre girava sopra di lui come la pala di un elicottero.

    -AREO!- urlò Eykard e immediatamente un imponente tornado viola si creò attorno a lui, il vento era fortissimo.

    Il suo Keyblade si fermò e ritornò nella sua mano, prima di puntarlo in alto, senza far dissolvere il tornado, e urlare -THUNDER!- dalla punta del Keyblade partì un tuono viola largo quanto una ruota di camion che scomparì nel cielo, per poi tornare sul terreno come tanti fulmini più piccoli.

    Pippo cercò per un momento di evitarli ma una delle tante saette, gli colpì il sedere, facendolo urlare in maniera buffa:-IIIIIAAAAAAAAAAAAAUHUHUHUUUUIIIiiiii- il cavaliere iniziò a corre per lo stadio con una fiamma viola che gli bruciava i pantaloni, evitando inconsciamente le saette.

    Paperino non se la cavava meglio: correva per il ring con una serie di fulmini che lo seguivano, portava il bacino in avanti per evitare di fare la stessa fine del suo amico.

    Riku, invece, riusciva agilmente a schivare le saette avvicinandosi sempre di più a Eykard, quando si trovò a pochi metri da lui, gli saltò contro preparando il suo Keyblade a colpire ma appena entrò nell’ tornado viola, il vento lo scaraventò verso destra, facendolo cadere a terra.

    Eykard era stato furbo: aveva fatto in modo di poter colpire senza rischiare di essere colpito, a quanto pareva era meglio di Sora anche sotto il punto di vista strategico.

    -Basta, mi sono stancato di giocare- disse il mezzo Heartless. I fulmini viola erano scomparsi ma dal cielo ne scese uno solo, largo quanto una colonna del ring che in un colpo colpì Pippo, Paperino e Riku; scaraventandoli in un angolo, accasciati al suolo.

    Il turbine viola si dissolse e Eykard prima di guardarli per un attimo disse: -vi consiglio di non mettervi più sulla mia strada- e scomparve.

    Riku non dava ascolto a Fil che diceva che per abbandono del campo avrebbe dovuto vincere lui, ma si ritrovò a pensare al pericolo che correva Sora: se avesse salvato Kairi, sarebbe scomparso, ma se non l’avesse salvata Kairi allora sarebbe stata spacciata, e lui, Riku, non poteva salvarla senza l’aiuto di Sora, ormai quella situazione, era diventata un orribile rompicapo.


    Scusate se ho postato così in ritardo ma ho avuto dei problemini con il computer
     
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