Mansex.

Zero più zero ha sempre fatto zero.

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  1. †•Mizuiro Chan•†
     
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    Questa è una lemon, quindi sono pregate di leggere solo le fan dello Yaoi èçé

    Se volete, pliz recensionate Qui èçé

    1. Verso le preoccupazioni

    « Roxas, hai idea di quanto ciò è preoccupante? »

    Il preside lo guardava con la faccia più triste che Roxas avesse mai visto. Il preside sapeva che, in realtà, Roxas non sapeva dove fosse preoccupante la cosa.
    ‘ Semplicemente, non gli piaceva la pornografia ’ .

    « Roxas, ricorda che noi… »

    « Viviamo in un mondo esterno alla Terra, dove l’erotismo è la base della vita e dove sono tutti maniaci blablabla.. »

    « …E dici niente. Tu in pratica vomiti ad ogni cosa oscena che vedi. »

    « Senta, io che ci posso fare? Questo non è il mio mondo, probabilmente. Il mio mondo è la Terra. »

    « Non ci pensare nemmeno » Disse il preside, prendendo una sigaretta « La Terra fa schifo, te lo dico io. I maniaci sono disprezzati lì. Non puoi parlare tre secondi di sesso che già ti cacciano fuori a calci in culo. »

    « Io allora non avrò problemi. Non mi piace il sesso. »

    Il preside non poteva altro che biasimare quel povero ragazzino. Era una situazione grave, gravissima. Nessuno, in quel mondo, disprezzava il sesso. Questo poteva portare anche alla pena di morte. No, no, doveva fare qualcosa per quel ragazzino.
    E forse conosceva la soluzione adatta.

    « Va bene, vedrò di sistemare la cosa. Vai, sei libero. »

    Roxas se ne andò senza dire una parola.

    ---

    « Com’è andata in presidenza? »

    « Una merda, Hayner. Quel vecchio non vuole accettare che io sia Terrestre. »

    « Non sei Terrestre, Roxy. Sei nato da due genitori di questo mondo, non puoi essere un cazzo di Terrestre. »

    « Hayner, ne abbiamo già parlato. »

    « Lo so, ma non credo non ci sia soluzione. »

    Roxas stava discutendo con Hayner nel giardino della scuola.

    Hayner era un tipo aperto a tutti, se ne fregava di chi era diverso, al contrario di tutti gli altri. Gli unici che non sopportava erano i terrestri.
    Nonostante tutto, Hayner era un grandissimo amico. C’era sempre quando Roxas ne aveva bisogno.

    La palestra della scuola non era vuota: molte classi stavano guardando la partita di calcio fra la 3° A e la 3° H, inoltre c’erano un centinaio di ragazze pon-pon, fra cui anche Olette.

    Olette era praticamente come tutte le altre ragazze: graziosa, gentile e tranquilla all’esterno, ma troia all’interno. L’unica cosa che la differenziava dalle altre è che lei non andava a cercarsi gli uomini, erano loro a cercare lei, e quando la trovavano lei ci stava.
    Olette era l’unica amica femmina che aveva Roxas, perché era l’unica che non ci avesse provato.

    « Ciao Roxas » disse Olette, avvicinandosi ai due « Com’è andata in presidenza? »

    « Come avrò già detto un centinaio di volte, una merda. »

    Calò un momento di silenzio imbarazzante. Roxas odiava il silenzio imbarazzante, perché dopo gli uscivano di bocca parole stupide.

    « Come va col tuo gruppo di troie svolazzanti? »

    Ecco. Almeno era il minimo che poteva dire.

    « Bene, grazie per il nomignolo » Olette si sedette vicino Roxas « Senti, Roxy, ma non è che sei… »

    « Cosa? »

    « Beh, sei… »

    « Oh, avanti » replicò Hayner « Roxas è cosa? »

    « De…l’altra sponda? »

    Silenzio imbarazzante. Oh no, oh no, non proprio lì.

    « Ma che stupidaggine » rispose Hayner, dando una pacca sulla spalla a Roxas « Di gay, in questo mondo, ne sono esistiti solo due, e Roxas non ha nessuna parentela con questi. »

    « Non bisogna essere imparentati con un vecchio gay per esserlo. »

    « Basta, Olette » Rispose Roxas « Non posso esserlo. Sicuramente i miei gusti sul sesso sono stati condizionati dal fatto che ho perso i genitori da piccolo. »

    « Certo! Dev’essere sicuramente così. »

    « Ok, se lo dite voi…io torno dalle mie ragazze pon-pon. »

    « Bene, io e Hayner ci facciamo un giro per i corridoi, vero Hay? »

    « Ok, ti seguo. »

    ---

    Roxas non odiava i gay, e neanche le lesbiche. Non aveva niente contro nessuno, non gli interessavano i pregiudizi. Ma non voleva che girasse voce che fosse gay quando ancora non era sicuro. I gay erano discriminati nel loro mondo, perché non potevano fare figli e (soprattutto) perché d’omosessuali maschi n’erano stati scoperti solo due (di lesbiche un centinaio, perché quelle lo dichiaravano).

    Il primo era morto due anni prima, si chiamava Will Arision. Era un Terrestre emigrato in questo mondo. Il secondo non è stato detto pubblicamente, per motivi di rispetto verso le persone. Tutti quanti sapevano che, in realtà, di gay ce n’erano molti di più. Ma visto che non furono mai ‘scoperti’, questo tipo di pensiero non fu mai detto pubblicamente.

    Hayner, visto che Roxas era inciampato almeno un paio di volte, notò che quest’ultimo era piuttosto pensieroso.

    « Roxas, non stai riflettendo su quello che ha detto Olette, vero? »

    « Beh… »

    « Roxas » li interruppe il preside « Cercavo proprio te. »

    Roxas e Hayner notarono la felicità del preside dal suo tono femminile (che usava solo quando era veramente felice) e s’iniziarono a preoccupare.

    « C-cosa vuole, preside? »

    « Beh » Sghignazzò il preside « Ho trovato la soluzione ai tuoi problemi. Vieni in presidenza, ti presenterò un mio amichetto. »

    2. Acqua che bolle.

    Attendeva, gironsolando per tutta la presidenza.

    Non era il suo primo incarico, però lo era nel caso di un uomo. Guardava i trofei sportivi del preside e le sue foto, domandandosi se sarebbe riuscito ad accontentarlo e se ce l'avrebbe mai fatta.

    E se poi avrebbe perso il controllo?
    No, non era possibile.

    Non poteva permetterselo, dopo 20 anni di lavoro. No. Era inutile agitarsi: era solo un ragazzo, niente di speciale. Certo, non poteva usare gli stessi metodi delle sue studentesse, ma ci sarebbe riuscito. Lo avrebbe trasformato come tutti gli altri ragazzi.
    Bene, il preside e il bamnino sono arrivati.

    « Eccolo qui. Roxas, ti presento il tuo nuovo insegnante privato, Axel Arision. »

    Occazzo. Era questa la parola che si stava ripetendo nella sua testa.

    --

    Roxas non sapeva se essere meravigliato di avere un insegnante privato o schifato di essere un così caso perso. Axel Arision? Sicuramente parente a Will. Mabbene, chissà che un pomeriggio non si sarebbe ritrovato violentato. Inoltre questo qui era piuttosto scosso.

    « Ciao picciotto » disse atteggiandosi da figo « Impara a memoria il mio nome, un giorno lo metterai nella lista delle persone da ringraziare nella tua vista. »

    Oddio. Lo aveva chiamato pure picciotto. Tipico dei Terrestri siciliani.
    Silenzio imbarazzante.
    Oh, no.

    « Preside, a che mi serve come insegnate privato un gay diciassettenne disperato che si atteggia da repper e si trucca da pagliaccio? »

    « Hey » incominciò a riparlare « Guarda che non mi trucco da pagliaccio, questi segni sono veri. Got it memorized? »

    « E come la mettiamo col fatto che sei gay? »

    « Ma chi te lo ha detto che sono gay? Ho insegnato ad oltre 120 ragazze quanto sia bello e importante il sesso. Ti sembra una cosa da gay, questa? »

    Cazzo, è vero. Lo aveva fregato alla grande.

    « Dai molti pregiudizi, picciotto. Mio padre era gay ma era pur sempre un brav'uomo. »

    Roxas abbasso la testa, senza dire niente. Era la prima volta che qualcuno lo faceva sentire in colpa. Per una cazzata del genere, poi.

    Quel sottospecie di Goku si avvicinò a lui e gli diede un foglio, con scritto un indirizzo sopra.

    « Veni a casa mia, questo pomeriggio, alle quattro » continuò a dire « Ti darò delle lezioni. Got it memorized? »

    « Se non la smetti con quella frase, non la sfioro manco casa tua. »

    Il Goku si mise solo a ridere e se ne andò, senza manco salutare. Che maleducato. Ma insomma, perchè doveva prendere lezioni da quel tipo?
    Lui aveva solo trovato i motivi per non prenderle:
    – Aveva i capelli alla Goku
    – Non aveva minimamente idea di come avrebbe fatto a fargli cambiare idea sul sesso
    – Non voleva neanche immaginarsi come si fosse fatto quei segni sotto gli occhi.

    « Trattalo bene » Ricominciò a parlare il preside « ti assicuro che è bravissimo. Abbi fiducia. »

    Roxas scosse la testa, salutò e se ne andò.

    ------

    Erano le quattro e mezza.

    E di quel Roxas neanche l'ombra.

    Forse non sarebbe venuto per davvero. Forse aveva già strappato e bruciato il foglio, e forse aveva già preso una macchina per scappare dalla città e non tornare mai più.

    Oddio, tutto quel caffè lo aveva fatto diventare pazzo.

    Qualcuno bussa alla porta. Roxas, immaginava.

    « E' aperto. »

    Infatti. Era il bambino.

    « Come mai così tardi? » Chiese.

    « Non trovavo la casa. » Rispose Roxas.

    Axel ridacchiò: stava sicuramente inventando una palla. Solo quella casa c'era, in tutta la zona.

    « Va beeene » lo trascinò nello studio « vorra dire che la lezione durerà di più. »

    --

    Lo aveva spogliato, legato e fatto sedere su una sedia.
    A che cazzo serviva?
    Axel girava attorno a lui, guardandolo e pensando chissà cosa. Era sicuro che prima o poi si sarebbe ritrovato violentato.

    « Allora » cominciò a dire Axel « lo sai perchè ti fa schifo il sesso? »

    « Perchè? »

    « Te l'ho chiesto, non ti volevo dare una risposta. Comunque, ho capito che non lo sai. »

    Silenzio imbarazzante. Di nuovo, cazzo.

    « Io...io non lo so. »

    « Eh, ma va. »

    «Semplicemente, mi fa schifo. Ogni volta che vedo una donna e un uomo fare qualcosa mi viene da rimettere. Ancora peggio se penso di farmi una ragazza. »

    « E per ora non hai avuto nessun sintomo? »

    « In che senso? »

    « Non so dirtelo con precisione...in breve, ti sei mai eccitato? Hai mai provato piacere? »

    « ....Beeeeeeeh.... »

    Ora Axel lo stava guardando come una calamita. Oddio. "Beh" non era un si, ma neanche un no. Occazzo, era un mondo pieno di maniaci! Poteva dirlo senza problemi!

    « ..Non ho problemi a masturbarmi. »

    Axel continuò a ridacchiare. Sembrava soddisfatto della sua risposta. Si allontanò e d'un tratto prese un mappamondo.

    « Vedi, Roxas... » Cominciò a spiegare « Il nostro mondo, di nome 'Grece', è piuttosto piccolo e la lingua e uguale in tutto il mondo. Ci sono solo due continenti: uno si chiama G-one, un altro G-two. Sai perchè, Roxas? »

    « Sì » Rispose « G sta per genitali. Il primo continente sembra una vagina e il secondo un pene. Ma questo ora che c'entra? »

    Axel sorrise e gli avvicinò il mappamondo « Questo mappamondo ti eccita? »

    Roxas non aveva mai avuto un mappamondo. Doveva già cercare di guadagnare per vivere. Ma in un certo senso, quel mappamondo lo eccitava, per davvero.

    « No. »

    Axel si alzò, prese del gelato e glielo lanciò in faccia.

    « Bugiardo! »

    « Non sono bugiardo! »

    « Si vede da sotto quanto menti. »

    Roxas guardò giù. Oh.

    « Beh, è la prova che le tue lezioni funzionano, no? Mi sono eccitato vedendo il G-one. »

    Axel abbassò la testa. « Stupido » disse « Non stavi guardando G-one, ma G-two. »

    Roxas stava iniziando ad odiare Axel. Sia perchè usava metodi assurdi, sia perchè gli aveva lanciato il gelato in faccia, sia perchè aveava fottutamente ragione.

    --

    « Come fai ad esserne certo? » rispose Roxas « Leggi nel pensiero? No. »

    Axel avrebbe giurato che, qualche altra cosa che avrebbe detto Roxas, lo avrebbe fatto piegare in due dalle risate. Faceva da 20 anni quel mestiere, sapeva distinguere le sponde!

    Come per torturarlo, Axel gli si avvicino e gli leccò il gelato sulla faccia. Roxas sembrava infastidito, ma non si stava opponendo. Approfittò per andare più in basso e leccargli i pettorali. A quel punto Roxas iniziò a fare piccoli gemiti. Poi Axel si mosse e andò ancora più in fondo, fino a leccare il suo genitale.
    Roxas stava iniziando a gemere sepre più forte.
    E meno male che non gli piaceva.
    Gli leccò un po' la punta con la lingua, poi se lo mise dentro la bocca. Roxas stava iniziando addirittura ad urlare dal piacere e a prenderlo per i capelli, per mandarlo più in fondo, ancora di più, mentre si vedeva che la sua eccitazione stava aumentando.
    Fece l'urlo più forte solo quando venne nella sua bocca.

    In meno di un minuto, Axel lo slegò e lo fece rivestire. Roxas non disse una parola, era già abbastanza scosso.

    Axel prese una foto sulla scrivania e la diede a Roxas: « E' una mia foto » disse « Quando stai per rimettere, toccala e pensa a me. Vedrai che ti passa tutto. »

    Roxas non disse nulla, se ne scappò e sbattè la porta bruscamente.

    Poverino. Era confuso. Si era appena eccitato da pazzi.

    E non era l'unico.
     
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    *non ha letto, a parte la penultima riga

    ...e dopo quanto tempo è passato il bruciore al deretano a roxas?
     
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    Se leggevi vedevi che non c'è stato niente a proposito del didietro èçé
     
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  4. -Kabubi-
     
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    LoL. Questa ma la favvo su quell'altro sito XD
     
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  5. gabesora
     
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    ma una hentai no è?
    Vabbè è fatta cmnq bene, spero che nn te la censurinio.
     
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    E' bella ed fatta bene, speriamo che non la censurino.
     
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  7. nico the best
     
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    a me sta fiction nn piace proprio e nemmeno qst genere anke gli hentai mi fanno skifo tanto skifo a me il genere erotico nn da fastidio ma il genere hentai mi fa proprio skifo!

    SPOILER (click to view)
    a me sta fiction mi fa proprio vomitare posso vomitare? bleah speriamo ke la censurino
     
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  8. B@lto
     
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    CITAZIONE (nico the best @ 13/5/2008, 14:34)
    a me sta fiction nn piace proprio e nemmeno qst genere anke gli hentai mi fanno skifo tanto skifo a me il genere erotico nn da fastidio ma il genere hentai mi fa proprio skifo!

    SPOILER (click to view)
    a me sta fiction mi fa proprio vomitare posso vomitare? bleah speriamo ke la censurino

    scs se ti fa skifo ke cazzo commenti a fare? :guru:
     
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7 replies since 13/12/2007, 21:13   226 views
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