Favoletta.

Ashes Rose

Posted on 3/11/2007, 00:33

.

User deleted

C'era una volta una bella fanciulla dai capelli neri, gli occhi turchesi e le guance rosse. Era tanto gentile e tutti la consideravano un angelo sceso in terra; nessuno avrebbe potuto volerle male perché qualunque tedio si scioglieva sul suo volto liscio.
Abitava in un piccolo villaggio con pochi abitanti, in una casa rossa, con un bel giardino in fiore; da quelle parti era sempre bel tempo e il sole rendeva rigoglioso ogni angolo di terra.
Un bel giorno conobbe un giovane dai capelli dorati e la pelle candida, con occhi dolci e profondi; se ne innamorò e al tramonto di ogni giorno non faceva altro che desiderare che venisse l'alba per poterlo vedere ancora alla fonte per lavarsi il viso, o nei campi in cui si confondeva col grano.
All'ora di pranzo gli portava dei manicaretti e un fazzoletto sempre profumato con cui potesse asciugarsi il volto dal sudore; lui la ringraziava con tanta gratitudine e spesso e volentieri con un innocente bacio sulla guancia.
Lei sognava di vivere per sempre con lui e di perdersi nei suoi abbracci fino alla fine dei suoi giorni; desiderò fare l'amore con lui fino a morire stremata sul suo corpo giovane e aitante; sperò di dedicargli ogni suo respiro, ogni sua lacrima, ogni suo sorriso per sempre.
Ma accadde che una tragica malattia avvelenò il cuore del ragazzo e lentamente ne prosciugò la vita: nel letto in cui la fanciulla aveva immaginato di dormire, lui giaceva morente. Non più l'acqua della fonte a ristorargli i bei lineamenti, ma il pianto amaro di chi gli cingeva il guanciale; non più il sole a danzare sulla sua chioma, ma il fioco bagliore di una candela luttuosa.
La ragazza gli stette accanto per tutto il periodo della sua agonia, senza mai lasciarlo e sforzandosi di non piangere davanti a lui che affannosamente le sorrideva e la tranquillizzava.
« Io non morirò, perché dentro il tuo corpo sano la mia anima troverà un rifugio migliore » le diceva, accarezzando il suo tormento, e lei gli rispondeva con singhiozzi soffocati.
Tuttavia il giorno finale giunse, e sulle palpebre socchiuse del bel giovane non arrivò altro che buio. I rovi accolsero la sua salma nelle fondamenta della terra umida, e lo scrigno della notte lo tenne prigioniero.
La ragazza cadde in un baratro di disperazione dal quale non riuscì a riemergere; gli occhi del suo bel principe di stracci non incrociavano più i suoi, che al contrario restavano appannati come un cielo tempestoso.
Il suo giardino appassiva di giorno in giorno e la sua bellezza nel frattempo svaniva nella brina della solitudine. Ella crebbe all'ombra di desideri mai realizzatisi, e divenne uno spettro senza pace.
Di lei, non restò nulla, se non il bel ricordo che tutti i compaesani conservavano nel cuore. Nessuno però riuscì a ricordare il suo nome; era come se non l'avessero mai conosciuto.

Passarono gli anni, e i due innamorati sfortunati erano divenuti pallidi racconti da narrare ai bambini nelle sere d'inverno. Ma ogni volta che quella storia veniva raccontata, una persona del villaggio moriva della stessa malattia cardiaca che aveva ucciso il ragazzo.
Agli inizi nessuno ci faceva caso; si piangeva il deceduto come vittima di un casuale morbo. Ma quando il misterioso evento accadde per la centesima volta, gli anziani del villaggio si allarmarono e proibirono a chiunque di narrare la leggenda, perché era maledetta.
« Certe cose brutte è meglio dimenticarle » dicevano gli adulti ai bambini che chiedevano ancora di quella vicenda. E fu così che le nuove generazioni non conobbero la triste storia di quell'amore perduto nel sale.

Vi starete chiedendo allora come faccia io a conoscerla.
Sì, forse ci starete arrivando...o forse no?
Sono bloccata in un limbo di ignoranza, prigioniera di me stessa. Ho perso tutto, e di me non resta altro che un'eco di silenzi. Continuo a tessere un velo di tristezza con cui mi riparo dal freddo della dimenticanza, che mi soffoca il cuore.
Il mio nome è Speranza.
Vuoi tu liberarmi?
Vuoi tu amare senza temere?
Vuoi tu vivere di passione?
Vuoi tu rischiare ogni cosa per ciò che desideri?
Vuoi tu conoscere il senso della vita?
Sì?
Allora attento! Qualcun altro sta per crepare e non sono io.

Perché l'amore fa vivere la gente ma l'aiuta a morire.