Kingdom Hearts: A New Journey

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  2. Nitrogooch
     
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    prima pagina letta.... mannaggia a me, sono oberato di compiti e la wind fa skifo, quindi anche avendo a volte tempo per leggere nn si connette -.-'''
     
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  3. Nitrogooch
     
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    finita seconda pagina :P
     
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    Capitolo 12: Il nuovo piano di Ilfrien



    La neve era fredda. Terribilmente fredda. Gelida. In più, un ventaccio che preannunciava una bufera era in agguato dietro ogni roccia. Un raggio azzurro colpì il versante di una montagna ed una slavina si staccò, dirigendosi verso valle a gran velocità. La valanga travolse tutto ciò che incontrava sul proprio camino.
    Una figura nera spiccò su di uno sperone roccioso, voltando il capo a scatti, a destra e a sinistra. Osservò per bene i dintorni, in cerca di particolari. Il cappuccio oscurava il suo volto e il soprabito nero svolazzava impazzito, scosso dalle correnti d’aria. La catenina e i due laccetti d’argento tintinnavano timidamente sul suo petto. Si portò una mano sulla fronte, per ripararsi gli occhi e poter distinguere meglio eventuali sagome sospette.
    “Dove…” sussurrò.
    Dalla bocca uscì una nuvoletta di vapore caldo, che si disperse nel vuoto sotto il misterioso individuo.
    “Dove si è cacciato?” si domandò ancora.
    Come un cacciatore alla ricerca della sua preda, continuò a scrutare il paesaggio. Improvvisamente, si drizzò in piedi. Ignorando il pungente vento che sferzava i suoi lineamenti, tese il braccio destro verso il basso, sorridendo.
    “Ti ho trovato!” urlò.
    L’eco riecheggiò a lungo, spegnendosi dopo molti secondi. Vi fu un attimo di pausa, dove l’oscuro tale rimase silente. Si destò nuovamente quando udì un boato che sopraffece il fischiare incessante della tormenta. Piegando le ginocchia, compì un balzo prodigioso all’indietro, nascondendosi dietro una punta innevata. Una sfera nera si schiantò contro la roccia, frantumandola.
    “Anche io ti ho trovato!” esclamò una seconda voce.
    Dalla torbida tempesta di neve che andava intensificandosi, spuntò un’altra figura, con un soprabito blu chiaro e capelli celesti. Un giovane uomo, con un’enorme spadone, si scagliò sull’avversario, con un fendente devastante. L’altro, però, con velocità inaudita, si levò dalla traiettoria della lama, posizionandosi a lato del guerriero.
    “Non può vincere sul mio terreno!” tuonò, congiungendo le mani, a palmi aperti.
    Un globo sempre più grande andò a formarsi tra le sue dita. Lo spadaccino non ebbe il tempo per accorgersene e, colto da un misto di stupore e paura, si paralizzò all’istante.
    “Blizzaga!”
    “Nooooo!”
    L’incantesimo investì in pieno l’uomo vestito di blu. Scaraventato a mezz’aria, con ancora in mano la sua spada, precipitò giù per il dirupo. Un ultimo grido agghiacciante. Poi, più nulla.
    La neve iniziò a scemare e il vento cessò. Ora, c’era solo una leggera foschia residua e qualche candido fiocco che cadeva lentamente sul ghiacciaio.
    Il mago si strofinò le mani, soddisfatto del lavoro.
    “Adesso sarà meglio controllare che sia davvero trapassato” pensò. “O forse no? Potrei anche lasciarlo agonizzante in fondo alla scarpata… Sì, non sarebbe una cattiva idea… E poi mi è stato chiesto di disfarmi di lui. E me ne sono disfatto. Quindi, non avendo voglia, levo il disturbo” sogghignò, scomparendo in un portale oscuro.

    “Lurido…”
    Una mano spuntò tra la neve. In seguito, riemerse tutto il corpo. L’uomo tossì, tornando in posizione eretta e conficcando lo spadone nel ghiaccio. Si stiracchiò velocemente.
    “Giuro che se gli metto le mani attorno al suo collo, lo disintegro…” ringhiò, mimando con entrambe le mani l’azione di strozzare qualcuno.
    “Maledettissimo Grelwan!” ruggì, infine.
    Sferrò un pugno contro la parete ghiacciata che aveva di fronte e si aprì un vortice, verticalmente. Riprendendo la sua arma, il guerriero oltrepassò il portale, che si richiuse dietro di lui.

    Einar si affacciò al vetro dell’ascensore, boccheggiando.
    “Uff, che noia…” sbuffò, con le mani in tasca.
    Sora rimase in disparte, leggendo i numerini dei livelli che scorrevano sul piccolo monitor, in alto a destra. Cambiavano piuttosto lentamente, segno che stavano scendendo a bassa velocità.
    “Questa attesa è terribile… Vorrei già essere fuori di qui” sospirò Sora.
    “E chi non lo vorrebbe… Certo, però, che la vista è ottima da quassù”
    Sora si avvicinò all’amico. “Dimmi, Einar…”
    “Sì?”
    “Tu sai come raggiungere il Nulla, dico bene?” domandò Sora.
    L’altro annuì, voltandosi per un breve istante verso il giovane, per poi tornare concentrato sul panorama cittadino.
    “Solo che non sai come muoverti laggiù, vero?”
    “Esattamente. Quel posto è terribile, ogni volta cambia d’aspetto…” spiegò Einar. “Io posso solo accompagnarti lì, Sora, ma una volta che lo avremo raggiunto ci troveremo entrambi nella medesima situazione. Mi dispiace”
    “Non preoccuparti. Mi è stato detto che esiste qualcuno che può aiutarci” intervenne Sora. “Pare che esista una persona che sappia muoversi all’interno di quel regno. Non ci resterà che trovarla e chiederle di accompagnarci”
    “Non è tutto rose e fiori come pensi, amico mio” ammise in tono dispiaciuto Einar. “Chi conosce quel luogo è perché è parte integrante delle ombre e, come tale, è subordinato al Caos, signore di quel postaccio… Pertanto, anche se trovassimo costui, non è detto che accetti volentieri di seguirci; ma, anzi, sarebbe felice di consegnarti al suo Padrone”
    Sora, a questo, non aveva pensato. Yen Sid gli aveva solo accennato che esisteva questa persona, ma nulla gli era stato riferito al riguardo.
    “Tuttavia, può essere anche possibile che mi sbagli… Non ne ho idea” continuò il Nessuno. “Sai almeno come rintracciare questo sconosciuto?”
    Il custode del keyblade scosse la testa, mortificato. Erano in un bel guaio. Sora era riuscito a trovare la sua guida per il Nulla. Solo che, senza l’altro compagno di viaggio, sarebbe stato inutile intraprendere quella missione. Ma non si demoralizzò. C’era già stato una volta e, anche in quella occasione, pur non sapendo come orientarsi, era riuscito a cavarsela. Kairi aveva la precedenza su tutto e, anche a costo di vagare per anni per quell’oscuro reame, alla fine l’avrebbe finalmente potuta riabbracciare.
    “Ahimè… Dobbiamo cercare qualcuno che non sappiamo chi sia né dove abita. Avessimo almeno un indizio che ci possa portare all’obiettivo” rifletté Einar. “Temo che dovremo affidarci alla buona sorte…”
    “Hai ragione. Sono stato uno sciocco a non accorgermi di tutto ciò già prima…”
    “Non fa nulla… Piuttosto” cambiò discorso Einar, con lo sguardo rivolto verso l’esterno. “Sotto pare che la situazione stia degenerando”
    Sora corse ad affacciarsi, appoggiando le mani contro il vetro. Era vero: all’esterno della torre era pieno di Heartless, Shadows e NeoShadows che invadevano il cortile. Nel mezzo, due puntini colorati che mantenevano una certa distanza dagli avversari, nonostante fossero circondati.
    “Vincent e Wedge non devono passarsela molto bene”
    “Che cosa possiamo fare?” chiese Sora, controllando a che piano erano arrivati. Solo il cinquantesimo.
    “Siamo solo a metà… Fammi pensare”
    Gli occhi di Einar si assottigliarono per brevi attimi. All’improvviso, si aprirono, illuminandosi. Si aggiustò gli occhiali, voltandosi verso Sora e schioccando le dita. Si fermarono.
    “Coraggio, ho bisogno di un colpo secco al vetro”
    “Ehm… Come?”
    “Hai capito bene. Usa il keyblade e infrangi il vetro. Subito”
    Non se lo fece ripetere un’altra volta. La Catena Regale apparve nella sua mano destra. Portò anche la sinistra all’impugnatura e, reggendo saldamente l’arma, colpì con forza la parete della cabina, frantumando anche il vetro con cui era costituito il tubo attraverso il quale viaggiava l’ascensore. I frammenti caddero nel vuoto. Il varco aperto era abbastanza grande per far passare una persona.
    Einar estrasse i suoi revolver. “Sei pronto a fare un saltino?” domandò sorridendo.
    Al che, Sora sgranò gli occhi. “Cosa? No, dico, sei impazzito? Sono cinquanta piani! Ti sfracellerai al suolo!”
    “Va bene, lo prendo come un no” scosse le spalle Einar.
    Si sporse di fuori, tenendosi il cappellino con una mano sulla visiera. A quell’altitudine faceva freddolino e tirava un vento scorbutico. Il Nessuno valutò le distanze, esaminando la base dell’edificio. Trasse un profondo respiro e si gettò oltre la vetrata. Sora urlò, cercando di fermarlo, con una mano protesa per afferrarlo, ma fu tutto inutile.
    Einar, armato di tutto punto, appena uscito all’aperto, al posto di precipitare immediatamente giù, riuscì ad appoggiarsi con i piedi alla superficie in metallo, rimanendo in posizione orizzontale per qualche frazione di secondo. Iniziò immediatamente a correre verso la macchia nera che si espandeva un bel po’ di piani sotto di lui.
    “Ehi, voi!” urlò, correndo all’impazzata.
    In fondo, Vincent e Wedge interruppero il combattimento, guardando in alto. Lo stesso sembrarono fare gli Heartless, incuriositi da quella voce. Qualcuno stava correndo a gran velocità giù per la parete del palazzo.
    “Chi è quello svitato? Sarà mica…?” bofonchiò Wedge.
    “… Il re degli svitati, ovvio” sorrise ironico Vincent, alzando un braccio, segnalando la loro posizione, e riabbassandolo.
    Gli oscuri esseri si slanciarono, quindi, in massa, all’attacco del nuovo giunto dall’alto. Balzarono sull’imponente struttura, senza apparente difficoltà e cominciarono ad arrampicarsi con straordinaria agilità.
    Einar puntò le due armi davanti a lui, socchiudendo un occhio. I primi spari riecheggiarono dell’aria e alcuni Heartless svanirono in nuvolette di fumo denso. Lanciato nell’assalto, il Nessuno continuò a sparare sui vari NeoShadows che gli venivano incontro. Arrivato, all’incirca, al decimo piano, prese a farsi largo tra la ‘folla’, schivando i graffi e le sfuriate degli Heartless. Sceso di altri cinque piani, saltò, compiendo una capriola e atterrando alle spalle dei due amici, poggiando una mano a terra.
    “Dopo tutta questa scenata, signor esibizionista, gradiremmo sapere se sei riuscito a mettere in atto quello che avevi intenzione di fare” disse Vincent.
    Einar annuì, di rimando. “Certo, sennò non sarei qui”
    “Dov’è il ragazzo?” domandò Wedge.
    “Lassù” rispose Einar, indicando l’ascensore nel punto in cui la colonna di vetro era frantumata. “A quanto pare soffre di vertigini. Dovremo tirarlo giù in seguito”
    Vincent puntò il suo Cerberus contro un Heartless che gli stava per saltare addosso e lo distrusse.
    “A quanto pare li hai irritati. Vengono verso di noi, al posto di cercare il keyblade” fece notare.
    “Non è un problema!” esclamò Wedge, gettandosi nella mischia e sfoltendo le file di Shadows.
    L’ondata di Heartless si rovesciò sui tre combattenti, che presero a dare battaglia con foga.
    Vincent Valentine saltò in alto, verso cinque nemici. Arrivò a terra solo sulla mano sinistra, mirando con la pistola agli Heartless ed eseguendo una giravolta. Tanti colpi quanti erano i nemici. Li annientò, tornando in piedi. Wedge lo affiancò sferrando un fendente che spaccò la pavimentazione; l’onda d’urto creata bastò ad atterrare parecchi mostriciattoli neri, che fuggirono.
    Einar rimase fermo, scrutando il cinquantesimo piano.

    Sora guardava giù sconcertato.
    “Se la cava” commentò. Deglutendo, indietreggiò di qualche passo, attaccandosi alla parete. Presa la rincorsa, si fece coraggio, scattando verso l’apertura.
    “Fermo lì, dove credi di andare”
    Il ragazzo frenò di colpo, inciampando e finendo a terra.
    “Uh?”
    Ilfrien si era frapposto tra lui e la via d’uscita, mostrando il palmo della mano sinistra.
    “Complimenti, alla fine sei riuscito a fuggire”
    “Sì… E ho anche preso la gemma come mi avevi detto”
    “Ottimo” si congratulò Ilfrien, aiutandolo a rialzarsi. Quello strano atto di gentilezza fece nascere in Sora parecchie perplessità.
    “Immagino che tu non sappia che funzione abbia quest’oggetto, vero?”
    “Beh, a dir la verità… No”
    “Come pensavo. Ti ho detto di raccoglierla perché è l’unico modo che hai per metterti in contatto con la persona che cerchi”
    “Kairi?”
    “Ma no, quell’altra persona!” allargò le braccia Ilfrien. “Colei che ti farà da guida nel Nulla” gesticolò.
    “A proposito… Axander mi ha detto che tu vieni proprio da quel posto! Non potresti essere tu a farmi da guida? E poi non hai ancora visto Kairi?”
    Ilfrien storse il naso, a braccia conserte. “Ehi, ehi, piano… Anche se vengo dal Nulla non ho nessuna intenzione di farti da guida, sappilo!”
    “Allora perché mi stai aiutando?”
    “Sicuro che ti stia aiutando?” lo guardò Ilfrien con un ghigno dipinto in volto. “A volte per danneggiare un nemico si ricorre all’aiuto di un altro nemico. In parole povere non sto aiutando te, sto solo cercando di mettere i bastoni tra le ruote a Caos!”
    “Ma tu… Non eri un suo servitore?”
    Ilfrien rise di gusto. “Non sempre si rimane fedeli ad una causa per molto tempo. E’ giunta l’ora in cui un nuovo Signore dell’Ombra prenda il posto del vecchio. Ho quasi eliminato Caos una volta, non è un problema per me. Solo che le mie energie, per causa tua, sono andate perdute”
    “Ora capisco, ti stai servendo di me!”
    “Esatto, sei l’unico che può sconfiggere Caos, per il momento”
    “Se pensi che starò al tuo gioco ti sbagli di grosso!” esclamò Sora, con decisione.
    “E invece io non mi sbaglio… Non hai altra scelta…” concluse ridendo.
    Iniziò a svanire lentamente, accompagnato da quella roca risata.
    “Aspetta, non mi hai detto se hai visto Kairi! Fermati!”
    Ma era troppo tardi, dato che Ilfrien era già scomparso. Sora batté con forza un pugno contro il vetro. Nel movimento brusco, gli cadde di tasca la gemma. Si voltò e si chinò, per raccoglierla.
    “Come funzionerà?”
    Essa emise una tenue luce e poi si spense. I cavi che tenevano l’ascensore si spezzarono di colpo e Sora precipitò giù nel vuoto.



    Anche Nitro a ripreso a leggere! Uuuuuuh! :roxck:

    Edited by .:[Airknight]:. - 24/9/2007, 21:48
     
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    Un paio di spiccioli potrebbero farmelo ricordare 8D

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    Maledetto Ilfrien è__é
    CITAZIONE
    “… Il re degli svitati, ovvio” sorrise ironico Vincent

    =çççç=



    SPOILER (click to view)
    *spera che Nitro commenti pure la sua
     
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    belloooooooo!! :roxck:

    ma......Sora precipita? salvalo! salvalo!!!! :gya:







    non sarò mai alla tua altezza ç___ç
    la mia fiction al confronto è una caccola!
     
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  7. cagnolino
     
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    o mio diooooooooo... sora * urla*... noooooo salvalo---
    ottimo capitolo
     
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  8. Nitrogooch
     
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    manca solo il 12 air XD
     
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    CITAZIONE (Nitrogooch @ 27/9/2007, 07:40)
    manca solo il 12 air XD

    Incredibile, sei già riuscito a raggiungermi :What?:

    *Posta altri 600 capitoli prima che finisca
     
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    Capitolo 13: Problemi



    Il Sentiero dei Ricordi. Uno strano nome per una strana strada. Procedeva a zigzag lungo un pendio scosceso. Un lembo di terra sospeso nel vuoto che, curva dopo curva, conduceva ad un portone, alto e magistrale. Qui, la figura incappucciata si fermò.
    “Il Castello dell’Oblio”
    Fermatosi ad ammirare la struttura dell’imponente quanto misterioso palazzo, il tale riprese il suo cammino. All’avvicinarsi all’entrata, le porte si aprirono automaticamente, lasciando via libera al visitatore. Dopo che costui ebbe varcato la soglia d’ingresso, si richiusero alle sue spalle.
    Silenzio. Uno strano e piacevole silenzio aleggiava nell’aria. Nessuna voce, nessun rumore. L’eco dei battenti chiusi di colpo andò pian piano ad attenuarsi, sino a scomparire in un ronzio impercettibile.
    “Che fantastica roccaforte. Potrei ridurla sotto il mio controllo, senza sforzarmi troppo. Ha un fascino tutto suo… Questo bianco che ti acceca appena entri e ti immerge in un’atmosfera armoniosa e cupa al tempo stesso” pensò.
    Con gesto teatrale, qual si doveva alla sua personalità, l’uomo afferrò i bordi del cappuccio e lo slanciò all’indietro, facendolo ricadere sulle spalle. Si scosse i corti capelli bianco-argentei. Le sue iridi azzurre scorsero lungo tutto l’interminabile corridoio, soffermandosi ad un’entrata, subito dopo alcuni gradini.
    “Avverto una strana sensazione. Piacevole. Un solletico intenso e gradevole lungo il collo. Mi addormenterei, se non sapessi chi è all’opera in codesto luogo”
    “Hai del talento, amico mio”
    “Non chiamarmi amico. Soprattutto quando sei a conoscenza di ciò che sta per avvenire”
    Un buco nero si aprì davanti alla porta avvistata dall’individuo. Da esso si materializzò un altro uomo, vestito di nero. La sua identità non era celata. Alto, pelato. Lineamenti duri e marcati. Sguardo altero. Un orecchino pendeva dal lobo destro.
    “Tradisci la tua stessa causa” disse il nuovo giunto, inflessibile.
    “Sbagli. Io sono e resterò sempre fedele alla mia causa” ribatté l’albino.
    “Perché, allora, state cercando di eliminarci?” domandò l’altro. “Perché? Sai rispondere a questa domanda?”
    Il visitatore lanciò uno sguardo di sfida, senza fiatare. Incrociò solennemente le braccia.
    “Questo è il mio Castello dell’Oblio, Albaran! Se il suo padrone ti pone un quesito, tu devi rispondere!” tuonò il pelato.
    “Non rispondo ad alcun padrone, se non alla mia coscienza”
    “Coscienza” lo rimbeccò l’altro. “Tu e i tuoi fratelli non avete una coscienza”
    “Oh, sì, invece. Tanto da seguirla e domandarci se stavamo facendo qualcosa di giusto o qualcosa di sbagliato” disse Albaran. “E ovviamente ci siamo accorti di seguire la seconda strada”
    “Il vostro più grande sbaglio è stato quello di aver voltato le spalle al Padrone. Traditori. In nome della Legione Nera, nome di cui vi siete appropriati voi quattro e che avete utilizzato per scopi personali, quindi oltraggiato ed offeso, io ti annienterò. E non tornerai nel Nulla. No, la vostra prigione è troppo vicina al trono del Nostro Signore” dichiarò il presunto proprietario della fortezza.
    Albaran non mosse un muscolo. “Seguire colui che già una volta abbiamo quasi distrutto non ci porta né onore né gloria, né tanto meno il potere cui aspiriamo. Voi, invece, ancora suoi schiavi, servi fedeli, privi oramai di alcuna volontà, eseguite solo i suoi ordini. Siete come Heartless: seguite il più forte”
    Albaran mosse una mano con movenze lente e caute. All’improvviso, il vento iniziò a tirare, nonostante nessuna finestra fosse presente.
    “Ma mi rammarico. Dovreste seguire noi. Noi siamo i più forti, in grado di assoggettare a nostro piacimento sia Ordine che Caos. Noi abbiamo il potere e la conoscenza necessari per poter governare equamente i mondi. Kingdom Hearts ci ha donato il potere. Ed esso scorre ancora nelle nostre vene”
    “Non resterò ad ascoltare una sciocchezza di più! Parola di Wul”
    Wul fece apparire in ciascuna mano un martello gigante, che fece roteare a lungo sopra la sua testa, a prova che la sua forza era ineguagliabile.
    “Ti sei mai chiesto perché abbiamo tutti questo soprabito nero? Sarà una moda?” sorrise Albaran, tutt’altro che agitato. Non aveva preso in seria considerazione le minacce dell’avversario e aveva pensato bene di prenderlo in giro con qualche battuta.
    “Io ho sempre pensato che sia come una divisa. I servitori di Caos la devono indossare” annuì Albaran. “Anche se non mi è mai piaciuto il conformismo, devo ammettere che mi sta bene”
    Wul, furente, scattò in avanti, come una furia. Nessuno avrebbe potuto fermarlo. Una volta che lanciato all’assalto, quel bestione era impressionante. Alzato uno dei martelli sopra la spalla, lo scagliò a terra, come a voler polverizzare Albaran con un unico colpo. Ma afferrare il Generale dei Venti non è impresa facile.
    “Tu cosa ne pensi? Bisognerebbe cambiare colore?” chiese Albaran, alle sue spalle. “Magari non il nero, ma il blu scuro. Marrone no, è deprimente quasi quanto il verde”
    Wul si voltò di scattò, sferrando una scudisciata con il gomito. Il suo avversario piegò le ginocchia e si abbassò.
    “Tu lo sapevi che posseggo anche io un keyblade?”
    “C-come?”
    “Osserva”
    Rapidissimo come non mai, Albaran sferrò un tondo al fianco destro di Wul. All’inizio, la mano partì da sola, e solo in un secondo momento fece la sua apparizione la chiave. Wul fu gettato di lato, senza, tuttavia, perdere l’equilibrio. Albaran lo seguì, brandendo un micidiale fendente, parato con maestria da uno dei martelli. Il keyblade fu ritratto, come se il colpo vero e proprio dovesse ancora essere sferrato. Stavolta, Albaran mirò al volto, con un montante, che incontrò la resistenza del secondo martello. Racchiuso nella sua difesa in ferro, Wul indietreggiò, digrignando i denti.
    “Vattene e lasciami passare”
    “Mai!”
    L’urlo dell’uomo fece tremare le pareti. I martelli svanirono e tese una mano in avanti. Albaran su sbalzato all’indietro, atterrando indenne qualche metro più in là. Wul, ghignando, se ne andò, ritirandosi nei piani alti del Castello.
    “Il Custode del keyblade dovrà sbrigarsi” bisbigliò a se stesso Albaran.
    Detto questo, si smaterializzò.

    "Wow, che volo"
    Sora aprì gli occhi e vide tre volti che lo fissavano increduli.
    "Complimenti, Sora. Pensavo non saresti riuscito a fare un volo simile" si complimentò Einar, tendendogli una mano.
    Sora la afferrò e si rialzò senza problemi, ancora sconbussolato.
    "L'ascensore deve aver ceduto..." bofonchiò, guardando ciò che rimaneva della cabina in vetro.
    "Un salto nel vuoto di cinquanta piani e non hai neanche un graffio" fece notare Vincent. "Questa ragazzo è davvero straordinario... Dove la trovi certa gente, Edvard?"
    "Oh, sai, nuovi talenti che trovo in giro per i mondi..."
    Wedge e Vincent lo guardarono straniti. Poi tornarono su Sora.
    "Che è successo veramente? Non credo che dei cavi si spezzino così all'improvviso" disse Wedge.
    "In effetti..." constatò Sora, massaggiandosi la nuca. "Mi trovavo da solo... Ad un certo punto era apparso qualcuno... Deve essere stato uno scherzo di Ilfrien..."
    Einar lo fissò contrariato. "Stai delirando, Sora"
    "No, dico la verità. Lui era lì che mi stava parlando... Mi stava dicendo alcune cose su come trovare una persona..." spiegò il giovane.
    "Chi è sto Ilfrien?" chiese Wedge.
    Vincent e Einar sembravano preoccupati. "Che cosa ti ha detto?"
    "Mi ha detto che sta cercando un modo per contrastare Caos... O qualcosa del genere. Einar, ha in mente qualcosa" continuò Sora.
    Il Nessuno rimase silenzioso. Decise di allontanarsi un attimo con Vincent, per scambiare due parole.
    Il custode del keyblade, intanto, si ricordò di cosa portava in tasca. La gemma. La tirò fuori, osservandola pensieroso.
    "E quello che è?" chiese nuovamente Wedge, incuriosito.
    Ma Sora non rispose. Quello era lo strumento che gli avrebbe permesso di porre fine a tutti i suoi problemi. Non doveva perderlo. Era più importante della sua stessa vita.
    "Che cos'hai in mano?" domandò Einar, già di ritorno, affiancato da Vincent.
    Sora gli porse la gemma ed entrambi la esaminarono. "Chi te l'ha data?"
    "Me l'ha data Alames. Ilfrien mi ha detto che grazie a questa gemma potremo trovare la guida che ci aiuterà a muoverci per il Nulla"
    Einar sembrò contrariato dal tenere in mano il prezioso e, quindi, lo lanciò in fretta in mano a Sora.
    "Custodiscilo bene. Se è vero ciò che ha detto Ilfrien - e non ho ancora capito a che gioco stia giocando - ci conviene non perderla" sentenziò. "Ora ci conviene tornare a casa, prima che arrivino le guardie di Rufus"
    Tutti si trovarono d'accordo su quest'ultima proposta e, ben presto, uscirono dall'edificio, diretti verso casa. Einar partì dopo: non aveva alcuna intenzione di lasciare lì la moto.

    “Come sarebbe a dire fuggito?”
    Rufus chinò il capo.
    “Sono desolato. Neanche Res è riuscito a trattenerlo”
    Davanti ad un grosso schermo, nel suo ufficio, Shinra stava discutendo con qualcuno. Un uomo che non mostrava il suo volto; aveva guanti bianchi ed un lungo giaccone scuro, ornato di spalline.
    “Mi avete profondamente deluso. Mav”
    “Mi dica, Mio Signore”
    Il losco figuro spuntò dal nulla, alle spalle di Rufus. Il tizio nello schermo ci mise un po’ a riprendere fiato. Evidentemente era stanco, affaticato da qualcosa.
    “Koz è stato eliminato” disse con voce roca. “Res è ancora vivo. Devi rintracciarlo. E per quanto riguarda gli altri tre agenti?”
    “Mio Padrone; Wul, al quale avete saggiamente consegnato la proprietà del Castello dell’Oblio, è stato attaccato da uno dei traditori, Albaran. Nhiun, detto il Falco, è invece stato sorpreso al Valico del Tramonto dal traditore Grelwan. Le cose non si stanno mettendo bene per noi”
    “E per quanto riguarda il terzo agente?” domandò Caos.
    “Non abbiamo più sue notizie da quella sera al Palazzo di Alames, Eccellenza” rispose rapido Mav.
    Rufus si voltò di poco per osservarlo. Era basso, alto più o meno quanto un bambino di 10-11 anni. Soffocò a stento un risolino.
    “E tu che hai da ridere, Shinra?” tuonò Mav, accorgendosene. “Ti conviene stare al tuo posto, dopo quello che hai combinato!”
    “Silenzio” proferì Caos. E i due tacquero. “Sto pensando… Evidentemente qualcosa è andato storto. Ilfrien e i suoi fratelli non sono finiti nella loro abituale prigione… Sono ancora a piede libero. Come mai?”
    “Mio Signore, se permettete, vorrei proporvi una mia visione dei fatti”
    “Parla, ti ascolto”
    “Vedete, il traditore Ilfrien è riuscito ad impossessarsi, seppure per un breve periodo, dell’energia irradiata da Kingdom Hearts. Tale energia è così forte che gli ha permesso di non svanire del tutto, in modo tale da raggiungere il Nulla, bensì di resistere… In poche parole è ancora in libertà, ma con energie scarse. Il problema è che sono veloci e ristabilirsi. Infatti, tutti tranne lui, sono quasi al completo. Abbiamo poco tempo, perché dopodiché cercheranno di riprendersi nuovamente Kingdom Hearts e a quel punto, come ben saprà, torneranno allo stato primordiale: come la prima volta che iniziarono a combinare disastri”
    “Sì” mormorò Caos. “Sì, me ne rendo conto. Tuttavia, senza Kingdom Hearts, i miei ultimi servitori possono ancora tenergli testa”
    “Assolutamente, Mio Signore” lo riverì Mav.
    “Bene. Ilfrien, senza il sostegno di Kingdom Hearts, non potrà mai detronizzarmi. Quindi, finchè tutti quei cuori sono in mano mia, lui non potrà farci niente"
    "E riguardo a... Lei?"
    "Questo è un altro enigma che non mi so spiegare. La ragazza era diventata tale e quale a loro. Eppure lei è intrappolata, mentre gli altri no"
    "Forse, perchè lei è una ragazza?" azzardò Shinra.
    "Non dire sciocchezze" lo rimproverò Caos. "Evidentemente è un fattore che non si è calcolato. Lei è stata modificata. Un processo artificiale, non naturale. I Cinque Elementi furono creati già in origine con cuore per metà oscurato, mentre lei è stata privata del suo, purissimo, ed è stato sostituito. Non è abituata"
    Mav e Shinra si guardarono. "Tutto qui? E' solo una questione di... Abitudine?" chiese Rufus.
    "Precisamente. Non è stata in grado di reagire quando le sue forze sono venute meno. Il cuore e il corpo non si sono riconosciuti a vicenda, e le tenebre l'hanno inghiottita con più facilità. Ilfrien è stato più cauto. Già una volta ha fatto quella fine e se l'aspettava una seconda; lui, come gli altri tre che gli sono rimasti fedeli, ha saputo destreggiarsi meglio. Ed è sfuggito alla sua sorte"
    Seguì qualche attimo di silenzio. Mav prese l'iniziativa.
    "Quali disposizioni, quindi?"
    "Informa gli agenti di tenersi pronti a qualsiasi evenienza. Nhiun e Wul, prima di tutti. Tu trova Res e raggiungetemi subito. Il terzo agente deve essere rintracciato; voglio sapere cosa sta combinando"
    "Come desidera, Mio Signore" si inchinò Mav. Scomparve in uno dei soliti portali neri.
    "Shinra, voglio che tu, invece, elimini Edvard Rain. Utilizza tutti i mezzi che hai a disposizione. Non lo voglio più vivo"
    Il presidente deglutì. "Come lei desidera, Onnipotente"
     
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    bellissimo Air :riot: bella svolta.
    Solo che...
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    DANNATO WUL! NESSUNO può levare il dominio del castello a Marluxia!Lui è l'unico e solo signore del castello dell'oblio!!!!"

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    CITAZIONE (*[Raphael]* @ 28/9/2007, 15:36)
    bellissimo Air :riot: bella svolta.
    Solo che...
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    DANNATO WUL! NESSUNO può levare il dominio del castello a Marluxia!Lui è l'unico e solo signore del castello dell'oblio!!!!"

    :sese:

    Fuori uno, se ne fa un altro :sese:

    Grazie ;)
     
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    ç___ç sarà,ma Marluxia non lo batte nessuno
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    Far tornare Marluxia sarebbe stato troppo bello.

    *AVVISO*

    Se interessa, avrete forse certamente notato che io posto ogni 4 giorni. Quindi, ci si vede martedì :sisi:
     
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    bel capitolo :sisi:

    come al solito
     
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