Kingdom Hearts Il continuo della storia

In pratica è il mio kh3

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  1. Francesca_Kirara
     
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    Capitolo 15
    Sigilato dentro il cuore



    Eccomiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!! Visto? Non ci ho messo tanto, ora leggete qst cap un po' lunghetto e ditemi cosa ne pensate, ciaooo!!!


    I ragazzi intanto si erano rifugiati nella casa di Leon. L’abitazione di Merlino ormai era semi-distrutta ed era inutile ritornarvi. Anche nella Fortezza Oscura ovviamente non era possibile andarvi, difatti era stata presa completamente dagli Heartless. L’unica soluzione era la casetta che Leon aveva prima di trasferirsi nella fortezza con gli altri. Vi erano due stanze da letto che erano state aggiudicate ai feriti più gravi, ovvero Yuffie e Leon che ora riposavano nei letti. Il resto del gruppo se ne stava in cucina a discutere sul da farsi, mentre Riku era sul divano del soggiorno.
    Lo avevano dovuto trascinare di peso dalla fortezza fino alla casa. Non voleva andarsene, gli sembrava una sconfitta ritirarsi senza parlare con Sora e avrebbe voluto entrare nel castello per cercarlo. Anche se forse lui non era lì.
    Comunque non aveva aperto bocca e il suo sguardo era perso nel vuoto, un po’ come quello di Cid che senza il suo computer si sentiva perso.
    - Cid, come ti senti?-
    Chiese Paperino preoccupato.
    - Male…malissimo…il computer è distrutto, la città è persa e la fortezza è ritornata quella di una volta…peggio di così…-
    - Avevamo fatto tanto per riportare Giardino Radioso, e nel corso di una mattinata è andato tutto perso-
    Anche Aerith era molto triste. Come gli altri era bendata in diversi punti del corpo, di fatti tutti, un po’ a turno, avevano potuto assaggiare l’ira del Keyblade di Sora.
    - Ci dispiace-
    Disse il re avvicinandosi alla ragazza.
    - E’ colpa nostra non di Sora. Sarebbe troppo lungo da spiegare ma adesso lui è così perché non siamo stati sinceri e abbiamo preferito tenergli nascosto alcune cose. Ma vi promettiamo che lo riporteremo indietro-
    - E’ per questo che Riku è così? Perché è stata colpa vostra?-
    Chiese Merlino entrando in cucina e appoggiando il prezioso libro, con al suo interno il Bosco Dei Cento Acri, su un ripiano sperando che fosse al sicuro.
    - Non è la prima volta che sta così-
    Disse Pippo abbassando lo sguardo.
    - E’ successo anche a Halloween Town…e in altri mondi da quando Sora è scomparso. Lui più di tutti si giudica colpevole-
    - Ma adesso è diverso-
    Intervenne Kairi.
    - Ha visto Sora in compagnia di Malefica e sembrava che i due stringessero un patto. Secondo me c’è altro oltre al fatto di credere che ormai Sora sia irraggiungibile, perché è di questo che ora lui si è convinto-
    - Di cosa stai parlando Kairi?-
    Chiese il re interessato molto al discorso.
    - E’ stato proprio lui a raccontarmi che nel periodo in cui avevo perso il mio cuore aveva invaso il suo con l’oscurità, facendo un patto con Malefica e successivamente era stato posseduto da Ansem…cioè…dall’Heartless del…di…-
    - Non importa Kairi, abbiamo capito, continua-
    La incitò il re ricordandosi che la cosa era complicata.
    - Insomma, Sora ha ripercorso esattamente le tappe anche se in ordine diverso. E’ stato posseduto da un’entità malvagia, ha preso il potere dell’oscurità e ha fatto un patto con Malefica. Riku si immedesima in Sora ricordando i suoi errori del passato, errori voluti da lui ma non voluti dal nostro amico. Così adesso ha paura che Sora faccia la stessa fine che fece lui. Vorrebbe proteggerlo e invece gli sta succedendo la stessa cosa che è successa a lui tempo fa…non so se sono riuscita ad esprimere il concetto-
    - No Kairi, sei stata bravissima. Hai perfettamente ragione. In questo momento Riku si è reso conto che Sora sta ripercorrendo la sua stessa strada di due anni fa…il dolore per questo è troppo forte e se solo il nostro amico dovesse fare la fine che fece lui…il suo cuore credo che non reggerebbe-
    Disse il re rammaricato.
    - Perché? Cosa accadde a Riku?-
    Chiese Aerith non conoscendo del tutto la storia.
    Re Topolino non volle rispondere, e come lui nemmeno Kairi, Pippo e Paperino.

    Riku nel frattempo era sempre sul divano a riposare. Ma in realtà non stava riposando perché la sua mente continuava a macchinare senza lasciargli tregua. Si ricordò di quando era iniziato tutto. Sempre per colpa sua, per il suo carattere aveva messo nei guai tutti. Quella notte sull’isola lasciò Kairi da sola in balia degli Heartless e Sora che tentava di raggiungerlo con la mano, ma il suo cuore era troppo puro per seguirlo nell’oscurità. Infatti i due non riuscirono a toccarsi e Riku partì per il mondo oscuro, mentre a Sora arrivò il Keyblade. Si ricordò il suo primo incontro con Malefica, come riuscì a metterlo contro il suo amico e a farli combattere fra loro per il cuore di Kairi che Sora non sapeva nemmeno di avere. Si ricordò il giorno in cui si erano incontrati all’interno della pancia della Balena e poi sulla nave di Capitan Uncino. Per come lo aveva trattato, per tutto quello che gli aveva detto, Sora avrebbe dovuto odiarlo. Ma Riku capì che il suo amico non era capace di odiare, per questo ci pensava la sua parte oscura a riprendersi la rivincita. Si ricordò quel maledetto giorno alla Fortezza Oscura in cui prese il Keyblade a Sora, lasciandolo solo senza Pippo e Paperino. Si ricordò anche il momento terribile in cui quell’Heartless lo aveva preso e usato per tentare di uccidere il suo amico, ma come al solito lui era stato più forte e non aveva lasciato che l’altro…che Riku…gli prendesse il cuore. Successivamente poi la battaglia fra quello che si spacciava per Ansem nel corpo di Riku e Sora era stata terribile. Il ragazzo era quasi distrutto dallo scontro, ma resisteva per distruggere il mostro che impossessava il suo amico. Anche se Riku era lontano lui riusciva sempre a sentire la sua voce che diceva:
    - Restituiscimi Riku!-
    Adesso avrebbe dovuto fare altrettanto, urlare con tutte le sue forze di riavere Sora. Ma non ce la faceva. Era disteso sul divano e il corpo non si muoveva. Era completamente paralizzato dal dolore e dalla paura di averlo perso solo per non essere riuscito a proteggerlo dall’altro Sora.
    Per quei sbagli iniziali Riku ne aveva subito le conseguenze per due anni, e non voleva che anche a Sora succedesse la stessa cosa. Non voleva che anche lui rimanesse bloccato nell’oscurità.
    Riku era prigioniero dei suoi ricordi, una serie di immagini terribili lo invadeva e come protagonista c’era sempre e solo Sora. Il rimorso era troppo grande e lo stava distruggendo.
    In quel momento nel silenzio che invadeva il salotto di Leon, un vortice oscuro si aprì. Il ragazzo dai capelli argentei non se ne accorse nemmeno. Era come se non fosse più lì, ma lontano in qualche angolo sperduto della sua mente.
    Dal vortice però uscì qualcuno che avanzava verso di lui, cercando di non fare rumore. Era il Sora oscuro, sguarnito di armi. Vestito come sempre, ovvero ancora con l’abito che le tre fate avevano cucito all’altro Sora, e con il solito sorriso sulla faccia si avvicinava al vecchio amico.
    Gli bastò un solo sguardo al corpo inerme di Riku per capire che ormai il ragazzo non era più quello di un tempo. Era riuscito a distruggerne la volontà e solo premendo un po’ sul tasto di Sora.
    Il ragazzo dai capelli a punta si accucciò vicino al divano e, sorridendo ancora, portò la sua bocca vicino all’orecchio dell’amico.
    - Rikuuu-
    Disse piano con la tonalità di un richiamo.
    Gli occhi verdi del ragazzo ripresero lucidità, era come se aver sentito la voce di Sora lo avesse riportato alla realtà.
    - Riku sono io, sono Sora-
    A quel punto il ragazzo si voltò verso di lui e si mise a sedere sul divano guardando dritto negli occhi quello che gli stava di fronte.
    - Sora-
    - Esatto Riku-
    Rispose il falso Sora strizzando gli occhi e sorridendo ancora di più.
    Sembrava che il ragazzo dagli occhi verdi avesse dimenticato che quello di fronte a lui non fosse in realtà il Sora che conosceva, che si accontentasse anche di avere di fronte quello oscuro. Tutti i suoi propositi di riportare indietro il suo amico, quelli che lo avevano trascinato nel baratro della disperazione, lo abbandonarono. Adesso gli bastava poter parlare con Sora, che fosse quello vero o no non aveva importanza.
    - Avanti, alzati! Cosa ci fai seduto lì? Su, vieni con me-
    - Venire dove?-
    - Alla Fortezza ovvio. L’ho ricostruita proprio come era quando tu te ne eri impossessato. Adesso è perfetta. Da lì poi distruggeremo tutti gli altri mondi-
    - Distruggerli?-
    - Ma certo, quelli non hanno fatto altro che approfittarsi di me. Sono solo persone orribili che meritano di morire. Non dirmi che non vuoi aiutare il tuo migliore amico a stare meglio?-
    - No, certo che voglio-
    - Bene, perché Sora starà meglio solo dopo aver ucciso tutte quelle persone. Iniziando dalle Isole Del Destino-
    - Ma quella è casa nostra!-
    Disse Riku in un attimo di lucidità scattando in piedi e mettendosi alla pari con Sora, anche se era sempre un po’ più alto dell’amico.
    La creatura dell’oscurità perse il sorriso e rispose al ragazzo.
    - Quella non è casa nostra. Questa è casa nostra! La Fortezza Oscura! Dove sono nato per la prima volta. Dove Sora si è pugnalato con il tuo Keyblade e in cui tu hai apprezzato la bellezza dell’oscurità. Questa è casa nostra-
    - Ma io non posso…-
    - Perché? Cosa devi fare? Devi riportare Sora alla normalità?-
    - Sora…?-
    - Ma quella persona non c’è più Riku, non puoi riportare indietro una persona che non c’è. Adesso io sono l’unico Sora-
    Ma Riku abbassò lo sguardo, non era molto convinto di quello che si sentiva dire. Probabilmente lo shock non era stato così forte da perdere completamente la propria volontà e per questo faceva ancora resistenza.
    - Facciamo così Riku, se verrai con me ti prometto che ti farò vedere Sora ogni volta che vuoi-
    Il ragazzo sgranò gli occhi e fissò intensamente il Sora oscuro che aveva davanti.
    - Ma come…-
    - Tu fidati e vieni con me-
    Dicendo così il ragazzo dagli occhi blu si avvicinò al vortice sempre guardando Riku, e gli tese la mano volendo che questo l’afferrasse per andare con lui.
    Un dejà vu si presentò agli occhi di Riku, ma le parti erano rovesciate. Adesso non era lui che chiedeva a Sora di seguirlo nell’oscurità, ma il contrario.
    La differenza fu però che questa volta l’altro prese la mano di quella che gliela tendeva e i due entrarono nel vortice oscuro.
    - Riku, come stai?-
    Disse Kairi aprendo la porta del salotto proprio quando il vortice si chiuse. Riuscì a malapena a intravedere qualcosa nell’aria, ma capì subito che un passaggio era stato aperto e che Riku doveva essersene andato. In quel momento Kairi venne presa dal panico.
    - Vostra Maestà!!-
    Urlò la ragazza.

    Contemporaneamente un vortice oscuro si aprì in una delle stanze della Fortezza Oscura. Malefica, che anche lei al momento si trovava all’interno del castello, lo sentì e decise di andare a controllare i movimenti di Sora.
    Sentendo l’aura oscura provenire dal secondo piano si diresse lì e osservò da dietro una colonna quello che il ragazzo diceva.
    Era sull’uscio di una delle stanze ed era in procinto di chiudere la porta.
    - Ora riposati, qui non ti disturberà nessuno. A dopo, Riku-
    Malefica sorrise e aspettò che Sora chiudesse la porta per parlargli.
    - Non credevo che avessi bisogno di un amico. Ti senti solo?-
    - Ma smettila vecchia strega. E’ solo che il suo potere mi serve, vuoi o no ricostruire il Kingdom Hearts?-
    - E sentiamo…come ti potrebbe aiutare quel ragazzino? Quando ce ne siamo andati mi è sembrato sconvolto e gli Heartless mi hanno detto che si trova in una specie di stata catatonico-
    - Per questo farà tutto quello che gli dirò. Ormai ha capito di aver perso il suo amichetto e quindi mi obbedirà. Per di più con il suo Keyblade potrò liberare i cuori più forti e usarli come base per il Kingdom Hearts-
    - Come vuoi Sora, ma stai attento. Potrebbe sempre colpirti alle spalle-
    Così dicendo Malefica si voltò andandosene per i corridoi tetri della fortezza.
    - Non sarà così-
    Disse il ragazzo stringendo i pugni.
    Anche se non lo voleva ammettere si sentiva terribilmente solo e da quando era nato, all’interno del Kingdom Hearts, non aveva mai avuto una persona con cui parlare. Un amico a cui si potesse sostenere. Non che avesse davvero bisogno di una amicizia ma col tempo la solitudine si faceva sentire. Per di più qualcosa nel suo cuore era rimasto di Riku, un sentimento di amicizia così forte dell’altro se stesso verso quel ragazzo che ne era geloso. Voleva a tutti i costi seguire il sentimento nel suo cuore e fare in modo che Riku diventasse come lui. Ma fare come la prima volta nel Kingdom Hearts era troppo facile, la vera sfida era farlo entrare nell’oscurità senza magia ma spontaneamente.
    Lentamente si stava avvicinando al suo piano iniziale. Distruggere tutti i mondi contro cui portava rancore, riportare la Fortezza Oscura come era una volta e portarvi Riku. Della morte di Kairi si occupava Malefica e quindi era un pensiero in meno.
    Adesso doveva solo concentrarsi nel riportare in vita il mondo preferito da Riku quando possedeva il potere oscuro.

    - Presto! Dobbiamo andare subito da lui!-
    Continuava ad urlare Kairi disperata al re, a Pippo e a Paperino. Ma nessuno dei tre si decideva a muoversi.
    - Kairi, cosa ti fa pensare che Riku sia alla fortezza oscura?-
    - Ho visto qualcosa che assomigliava al vortice di Sora nel soggiorno! Dove volete che lo abbia portato! E poi se anche fosse stato lo stesso Riku a scappare è ovviamente andato alla Fortezza!!-
    Da una decina di minuti tutti tentavano di calmare la ragazza dicendole che era troppo pericoloso addentrarsi nel castello con gli Heartless pronti ad ucciderli, ma Kairi era irremovibile.
    - Se non mi aiutate andrò da sola da lui!-
    A quel punto anche Aerith intervenne e strinse forte la ragazzina che stava iniziando ad avere le convulsioni dalle troppe lacrime e ormai non riusciva più a parlare. Così la portò fuori dalla cucina e la mise sdraiata sul divano, dove cercò di farla calmare.
    - Kairi non ha tutti i torti Vostra Maestà. Dobbiamo andare a cercare Riku-
    - Sarebbe inutile Paperino. Il mio Keyblade non basterebbe contro quella massa di creature oscure, l’unico modo è avere fiducia in lui e aspettare-

    A poche ore di distanza da tutto ciò una persona se ne stava tranquilla a dormire su un divanetto della fortezza oscura. Russava talmente forte che gli Heartless accorrevano curiosi per vedere chi facesse tanto chiasso. Si erano tutti radunati intorno al divanetto e lo guardavano come se si stessero chiedendo: - Lo posso mangiare?-
    Ma in quel momento preciso entrò Malefica nella stanza e le creature si fecero da parte.
    - PIETRO!!!-
    Urlò la strega talmente forte da far cadere l’uomo a terra e da far scomparire tutti gli Heartless, che scapparono terrorizzati.
    - Cosa succede?-
    Chiese lui rintontito e alzandosi.
    - Smettila di poltrire e vai a prendere la ragazzina-
    - Bene! Allora la possiamo uccidere!!-
    - Non dire idiozie stupido! Portala qui ma se provi a farle un solo graffio te ne pentirai. Ti manderò anche dei Nessuno così che tu possa essere sicuro di non fallire-
    - Ma Malefica…pensavo che dovessimo uccidere la ragazza-
    - Ti sbagli, lei sarà il modo per fermare il Sora oscuro al momento opportuno. E ora vai-
    A quel punto Pietro non disse nient’altro e se ne andò attraverso un piccolo e storpio vortice oscuro. Tre decine di Heartless vennero mandati dopo di lui, e anche una dozzina di Nessuno. In questo modo non c’era modo di fallire.

    Passata qualche ora il Sora oscuro si diresse di nuovo verso la stanza di Riku. Era appena tornato dai vari mondi che lentamente stavano cadendo sotto la sua oscurità. Port Royal, le Terre del Branco, Il Monte Olimpo, la Terra dei Dragoni e altri ancora stavano andando in rovina senza che il ragazzo avesse dovuto alzare un dito.
    Ogni cuore che le creature ghermivano agli umani veniva inviato a una versione instabile e primitiva del Kingdom Hearts che Sora aveva appena creato. Con il potere dell’oscurità l’energia dei cuori si agglomerava e si compattava in un luogo del tutto inaccessibile a chiunque fuori che a lui stesso e a Malefica. Ma come Kingdom Hearts era troppo debole, ci volevano i cuori forti che facessero da base. I più forti che non avevano ancora ceduto nei mondi che venivano catapultati nell’oscurità, compresi i cuori delle principesse. Proprio per quello il potere di Riku era indispensabile.
    - E’ permesso?-
    Disse Sora entrando nella stanza dell’amico.
    Era tutto buio, le finestre erano chiuse e Riku sembrava che stesse dormendo. Ma la luce filtrata dalla porta e la sua voce lo avevano svegliato e ora si stropicciava gli occhi seduto sul letto.
    Il falso Sora si avvicinò e si sedette accanto a lui sorridendo.
    - Ti senti un po’ meglio ora?-
    Riku accennò un si con la testa e poi improvvisamente, con voce ferma, disse:
    - Voglio vederlo-
    Il Sora oscuro rimase leggermente colpito ma poi sorrise ancora di più e fece spallucce.
    - Capisco che tu voglia vederlo. Facciamo così, ora io te lo faccio vedere ma in cambio tu mi devi fare un lavoretto?-
    - Di cosa si tratta?-
    - Mi devi portare il cuore di Alice-
    Riku ci pensò, annuì e accettò di lavorare per il Sora oscuro a scopo di poter rivedere il suo vero amico. In quel momento non gli importava granché del mondo esterno, pensava solo a trovare il Sora con il quale aveva trascorso la sua infanzia. Anche se non sarebbe riuscito a salvarlo, a riportarlo da lui gli bastava poterlo rivedere e avrebbe fatto qualsiasi cosa. Nella mente di Riku, devastata dal dolore, questo gli era sufficiente.
    - Molto bene Riku, ti sei guadagnato una visitina dall’altro me stesso-
    Così dicendo Sora prese la mano del ragazzo dai capelli argentei e la portò sopra il suo cuore. Respirò profondamente e uno strano vento, che sembrava provenire dal cuore del ragazzo, gli alzò i capelli. Per tutto il tempo continuò a guardare Riku con degli occhi che per la prima volta facevano trapelare tutta la sua malvagità e anche l’oscurità dentro di lui. Con quel sorriso maligno stampato sul viso fissava dritto negli occhi l’altro ragazzo, che era impaziente ma anche spaventato da quel che stava succedendo.
    Poco prima che partisse una luce, nera quanto l’anima del Sora oscuro, il ragazzo dai capelli a punta allargò ancora di più il sorriso convinto che avrebbe devastato l’anima di Riku per sempre con quello che gli stava per far vedere.
    Quando la luce scura lo circondò chiuse gli occhi e dopo pochi secondi poté accorgersi che faceva fatica a respirare. Era in un altro luogo, diverso da qualunque stanza della fortezza. Capì quindi di non essere più nel mondo reale, ma dentro il cuore di Sora. Sentiva le pulsazioni, ma dentro vi era una freddezza incredibile e tutto era nero.
    Riku era per terra e inizialmente non riusciva a vedere niente, ma col tempo i suoi occhi iniziavano ad abituarsi e intravide una figura accanto a lui.
    - Contento?-
    Disse il falso Sora.
    - Ti ho portato da lui-
    - Ma dove?-
    Chiese il ragazzo dagli occhi verdi che continuava a scrutare nell’oscurità.
    - Io non vedo niente-
    L’altro ridacchio e iniziò a camminare in avanti, allora anche Riku si alzò e provò a seguirlo.
    - Guarda meglio Riku. E’ qui di fronte a te-
    Quando il ragazzo alzò lo sguardo improvvisamente tutto divenne nitido. Forse era perché ormai si era abituato al buio ma in un colpo lo vide, di fronte a lui, il Sora che aveva cercato così ostinatamente e senza darsi tregua.
    Ma la felicità di Riku nel vederlo si spense subito quando si rese conto in che condizioni fosse l’amico.
    Davanti a lui, appeso al muro e incatenato, Sora aveva gli occhi persi nel vuoto. Erano spenti, avevano perso tutta la loro luce e sembrava che appartenessero ormai ad un corpo senza anima, senza vita. I vestiti erano strappati e si potevano notare chiaramente delle ferite in quasi tutte le parti del corpo.
    Le catene che gli reggevano i polsi e i piedi erano spessissime quasi come se qualcuno avesse paura che in quelle condizioni potesse scappare.
    - SORA!!-
    Urlò dopo pochi secondi Riku vedendo come era conciato il ragazzo.
    - Sora! Sora!-
    Continuò ad urlare scuotendolo per i fianchi cercando quasi di farlo riprendere. Era leggermente più alto di lui e poteva guardarlo benissimo negli occhi.
    Ma erano neri, vuoti e Riku capì che Sora non lo stava guardando…non riusciva nemmeno a sentirlo.
    Quindi un sentimento di rabbia gli crebbe in quel momento, strinse i denti e si girò verso il Sora oscuro che invece era in perfetta forma e sorrideva dietro di lui.
    Senza lasciare il corpo dell’amico, appeso al muro, iniziò a parlare.
    - Che cosa gli hai fatto? Perché è così?!-
    - Io non gli ho fatto niente. Se ti ricordi, sei stato proprio tu ad aprirgli il cuore e a farmi entrare-
    Riku si sentì mancare a quelle parole. Era vero. Era stato lui a fare questo a Sora, ma possibile che fosse bastato per conciarlo in quel modo. Non doveva semplicemente essere finito da qualche parte nell’anima dell’altro Sora?
    Ma forse era questo che intendeva la creatura oscura quando diceva che ormai il custode del Keyblade che tutti conoscevano era morto.
    - Non è possibile…non posso aver fatto io…-
    - Va beh, tu sei stato fondamentale ma devo dire che una grande parte del merito spetta a me-
    Riku allora ascoltò con molta attenzione le parole del falso Sora, e anche con una rabbia dentro incontenibile.
    - Quel ragazzo è stato una cosa incredibile! Anche se gli avevo tolto il corpo non voleva saperne di arrendersi, continuava a lottare e a resistere. Il suo cuore era davvero forte e l’unico modo per metterlo a posto era sigillarlo-
    - Sigillarlo?-
    Ripeté Riku ancor più infuriato.
    -Esattamente. Vedi quelle catene? Sono i sigilli che hanno incatenato la sua anima e la sua volontà. La sigillazione è molto dolorosa e visto che Sora non voleva saperne di starsene buono a farsi imprigionare, le ferite sul suo corpo sono state ancora maggiori, come puoi vedere. Ma alla fine anche lui ha ceduto, questo è tutto quello che rimane del Keyblader-
    Riku fissò ancora Sora. Praticamente non c’era, la sua vitalità era stata spenta crudelmente e la luce del suo cuore soppressa.
    - Sora…mi dispiace…-
    Riuscì solo a dire con le lacrime agli occhi.
    - Ah, è inutile. Non può sentirti. Lui è qui solo per fare presenza. In realtà è morto da quando mi hai fatto entrare. Il suo cuore, la sua anima, la sua mente sono mie e qui non c’è più niente di lui. Io sono l’unico Sora che ti rimane-
    Riku allora ci pensò. Effettivamente il mostro che aveva preso il posto del suo amico diceva la verità. Di Sora non era rimasto nulla, era scomparso e Riku stava solo inseguendo un fantasma. Era solo fatica inutile. Probabilmente era così, il falso Sora che sogghignava dietro di lui era l’unica cosa che gli era rimasta.
    Con che coraggio sarebbe tornato dagli altri una volta aver visto come aveva ridotto il proprio amico? Era stata tutta colpa sua e quello era un peso che si sarebbe portato dietro per tutta la vita. Come poter guardare in faccia Kairi, il re e gli tutti gli altri? Gli aveva portato via una persona fantastica che per loro aveva fatto tanto senza chiedere niente in cambio, e lo aveva trasformato in un mostro.
    - Forza Riku, ora dobbiamo andare. Ti prometto che te lo farò vedere ancora, dopo che mi avrai portato il cuore di Alice-
    Il ragazzo, pur tremando, lasciò il lembo del vestito di Sora che ancora stringeva. Gli diede un ultimo sguardo e poi si voltò seguendo la creatura nata nel Kingdom Hearts oscuro.
    - Riku…-
    Riku si voltò di scattò. Era un sussurro, lo aveva a malapena sentito. Ma era la voce di Sora che aveva pronunciato il suo nome. Eppure niente era cambiato quando si voltò per vedere il volto del ragazzo.
    - Andiamo Riku! Cosa stai facendo?-
    A quanto pareva l’altro Sora non lo aveva percepito, ma Riku si. Era sicurissimo di aver sentito la voce del Sora sigillato che lo chiamava. In quel momento una nuova forza nacque nel suo cuore, una speranza che lo spingeva a continuare.
    - Tornerò Sora-
    Sussurrò altrettanto piano Riku dando le spalle al ragazzo che lo aspettava per andarsene.
    - Cosa hai detto?-
    Chiese spazientito.
    - Che sto arrivando-
    Così dicendo Riku si voltò ancora e velocemente raggiunse l’altro, con il quale sparì in una luce nera per lasciare il luogo della prigionia di Sora.


    Piaciuto? E' il momento in cui le basi stanno per essere poste per il gran finale. Proprio così, godetevi ogni capitolo perchè fra poco la serie finirà.
    Ciao a tutti, al prossimo aggiornamento!!!!

     
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  2. cagnolino
     
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    nooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!! madoooooooooooooo!!!!!!!!!! povero Sora è in condizioni pessime... poverino... incatenato e ferito.... mi viene da piangere :sobsob: image image

    è bellissima qst storia.. nn vedo l'ora del prox cap... peccato k sta x finire... madoooooooo ...ci è bed Sora (tanto puccho)
     
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  3. Danyx 89
     
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    grandioso cap!! image
    forza riku!salva il nostro sora! :riot:
     
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  4.  
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    devo prorio dire che quel Sora oscuro è un vero b******o

    poverino il vero Sora,incatenato e quasi morto...... image
     
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  5. Francesca_Kirara
     
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    Ed ecco un nuovo capitolo della saga. Spero che vi piaccia, è lungo ma nn succede niente di particolare.



    Capitolo 16
    COMPLOTTO CONTRO SORA



    In breve scese la notte. L’oscurità allora catturò veramente Giardino Radioso. Con il buio gli Heartless e i Nessuno padroneggiavano nella città e gli abitanti sopravvissuti non potevano fare altro che rimanere rifugiati nelle loro abitazioni, sperando che i mostri non li trovassero. Era una situazione orribile e il re e gli altri non potevano fare niente. Difatti non potevano utilizzare il potere di Paperino come avevano fatto negli altri mondi, gli Heartless erano troppo numerosi e non sarebbero mai riusciti a sconfiggerli. L’unica cosa da far era quindi rimanere in casa ad aspettare, con la barriera di Paperino che però li proteggeva.
    Ma la situazione era disperata lo stesso. Leon e Yuffie non potevano ancora muoversi, Riku era scomparso, Kairi in preda al panico e il resto del gruppo si sentiva impotente. Il re soprattutto non sapeva come agire e l’ansia lo stava distruggendo. Erano rimasti tutto il giorno in cucina a parlare, era un modo anche per ingannare l’attesa.
    - Uff-
    Sospirò Paperino.
    - Chi sa il falso Sora quanti mondi avrà già preso?-
    - Maestà, non crede sia meglio andare su quei mondi e risolvere la situazione?-
    Chiese allora Pippo preoccupato.
    - Non potremmo fare più di tanto. Per di più preferisco non allontanarmi da qui. Comunque spero che risolveremo le cose come la prima volta, alla fine i mondi e i loro abitanti sono ritornati sani come un tempo. Non dobbiamo preoccuparci quindi dei danni-
    - Maestà?-
    Chiese allora Cid entrando nel discorso.
    - Voi non vi preoccupate del mondo dal quale venite? Non avete una famiglia? Non pensate che Sora attaccherà anche quello?-
    A quel punto Re Topolino abbassò la testa e rimase pensieroso. Era da quando era partito per quel viaggio che pensava al suo regno e al suo popolo. Non aveva smesso di pensarci un attimo, e continuava a temere per l’incolumità della sua regina.
    - Non ti devi preoccupare di questo!-
    Disse Paperino orgoglioso.
    - Prima di partire ho messo la barriera più grande che avessi mai potuto creare in tutto il regno. Proprio per precauzione…nel caso che le cose nel Kingdom Hearts fossero andate male…-
    - Comunque maestà non state in pena-
    Lo rincuorò Pippo.
    - Magari quel mostro non pensa nemmeno ad attaccare il nostro castello. Ha cose ben più importanti da fare-
    - Si, forse hai ragione Pippo. Grazie di cuore amici miei-
    Visto poi che ormai era molto tardi, ognuno decise di andare a dormire su lettini improvvisati in casa di Leon. Paperino e Merlino con la magia crearono molti più letti e tutti andarono a riposare. Anche Kairi, che già da un po’ era distesa su un divano di un altro salottino al piano superiore, cercava di dormire. Ma oltre i pensieri che non le davano pace e non la facevano addormentare, ci si mise anche una forza esterna. Nel cuore della notte un vortice si aprì nel pieno della stanza. La ragazza sobbalzò, capì che non si trattava di Sora e nemmeno di Riku dalla forma del vortice ma comunque rimaneva allerta. Accese la luce e poté vedere come velocemente stavano uscendo piccoli Heartless e Nessuno, con a seguito niente meno che Pietro che Kairi aveva avuto il gran piacere di conoscere tempo prima.
    Appena lo vide cercò di urlare e di chiedere aiuto ma le creature le saltarono addosso e Pietro le mise le mani sulla bocca per farla tacere.
    - Zitta piccolina, stai zitta. Non ti vogliamo fare niente, ma non farci scoprire o Malefica mi ucciderà-
    La ragazza rimase perplessa. Sembrava che stesse dicendo la verità anche perché era serio, mentre di solito se mentiva rideva a squarciagola. Quindi non intendeva veramente ucciderla e difatti anche le altre creature non la stavano attaccando.
    Ma questo non le impedì di scalciare ugualmente e di continuare a gemere mentre l’uomo l’aveva presa sottobraccio e la stava portando via attraverso il portale.

    Anche se era piena notte il falso Sora era ancora sveglio e non dormiva. Si trovava sul tetto della torre della Fortezza Oscura. Fissava il firmamento e aveva il sorriso stampato sulle labbra, molto più del solito. Era troppo eccitato per dormire e non poteva fare a meno di stare nel punto più alto del suo castello, una cosa che gli piaceva fare spesso. Era troppo orgoglioso di se stesso. Aveva riconquistato il mondo che lui associava al Riku oscuro, aveva stretto un patto con Malefica, presto Kairi sarebbe morta, il Kingdom Hearts stava per riformarsi con la caduta nell’oscurità di tutti i mondi che più odiava e aveva il corpo del suo alter ego.
    Meglio di così non poteva andare. Per di più ora aveva convinto Riku a stare dalla sua parte e tutto solamente con la vista del suo vecchio amico.
    Anche a lui comunque aveva fatto piacere vederlo, si era reso conto ancora di più della sua forza. In verità andava a trovare il vero Sora ogni giorno da quando aveva preso quel corpo. Nel profondo della notte, prima di addormentarsi, oppure un attimo subito dopo essere entrato in contatto con Kairi.
    Ripensandoci diede un pugno alle tegole del tetto che si frantumarono.
    - Quella strega deve morire-
    Disse infuriato il ragazzo. Era un pericolo troppo grosso per la sua esistenza, senza contare che ogni volta che la vedeva, la sentiva o la toccava lui stava male mentre l’altro se stesso si rafforzava. Era così.
    Sora quando sentiva Kairi si riprendeva e se fosse stato in contatto con lei a lungo molto probabilmente il ragazzo dagli occhi azzurri si sarebbe risvegliato. Perché lui in realtà sapeva che non era morto, poteva cercare di convincere tutti gli altri ma lo sapeva che non lo aveva sconfitto. Forse era debolissimo, può darsi in fin di vita ma morto di certo no. Anche perché il falso Sora non era abbastanza forte per distruggere completamente l’altro se stesso. L’unica cosa che poteva fare era distruggere le speranze degli amici del suo alter ego nel salvarlo, ma in verità Sora non era ancora stato sconfitto dall’oscurità.
    Continuò a pensare e si ricordò di come, dopo che era scappato da Halloween Town il vero Sora si era ripreso indebolendo quello oscuro. Il falso Sora in un secondo lo aveva raggiunto accertandosi che fosse ancora sigillato, e lo vide. Prima di essere entrato in contatto con Kairi era come lo aveva fatto vedere a Riku, vuoto e privo di vita, ma un attimo dopo lui era cambiato. Era sempre legato ma gli occhi azzurri gli brillavano e lo stavano fissando, come se gli stessero dicendo: - non puoi uccidermi-
    La creatura oscura invece stava male e il cuore gli doleva, così anche quella volta fu costretto a fuggire. Ma presto non sarebbe più stato così e Kairi sarebbe stata uccisa.

    Proprio in quel momento, quando Sora pensava a lei, la ragazza comparve nel castello, trascinata da Pietro, al cospetto di Malefica.
    - Guarda Malefica! Non c’è stato nemmeno bisogno degli Heartless!-
    Disse il sottoposto sbattendo in terra la ragazzina ai piedi della strega.
    - Piano Pietro, non si trattano così gli ospiti-
    Così dicendo prese Kairi per il vestito e la tirò su davanti a lei.
    La ragazza rimase in piedi e immobile senza dire nulla per vario tempo, Malefica intanto la scrutava e sorrideva. Poi improvvisamente disse:
    - Non devi essere spaventata cara mia, noi siamo amici-
    - Amici? E come potremmo esserlo?-
    Rispose invece la ragazza con rabbia.
    - Non conosci il detto “il nemico del tuo nemico è tuo amico”?-
    La ragazza annuì e la strega proseguì.
    - Allora dimmi, chi è il tuo nemico in questo momento?-
    - Beh…Sora…voglio dire il Sora malvagio-
    - Esattamente e guarda caso non sta simpatico nemmeno a me. E’ troppo bramoso di potere quel ragazzino e pensa di poter comandare a destra e a sinistra solo perché possiede i poteri del Keyblade-
    Kairi allora rimase pensierosa, questo voleva dire che Malefica si era alleata con lui solo per i suoi tornaconti e che in realtà non fosse per niente in combutta con lui.
    - Vedi Kairi io ho un progetto. E quando quell’arrogante mi avrà aiutato a portarlo a termine non voglio uno stupido ragazzetto che si metta a darmi ordini nel mio regno-
    - Vuoi dire che ti sbarazzerai di lui? E Sora?!-
    - Tranquilla, faremo così: tu mi aiuterai a fermare quel mostro al momento opportuno e poi avrete il vostro caro Sora tutto per voi-
    - Stai dicendo che vuoi aiutarci a far ritornare Sora come prima?-
    La strega fece una smorfia e iniziò a girare intorno alla ragazza come un avvoltoio.
    - Non pensare che lo stia facendo per fare un favore a voi. Anzi sarai tu se mai a farmi il favore di togliere di mezzo Sora quando mi avrà aiutato, e come compenso potrai riavere il tuo amichetto. Allora, ci stai?-
    Kairi ci pensò per bene e capì che forse era la loro unica possibilità per far tornare Sora a come era prima che il suo lato oscuro si impossessasse di lui.
    - Si, va bene-
    - Brava ragazza, tanto non avresti avuto altra scelta-

    In pochissimo tempo arrivò mattina. Riku neanche se ne accorse. Era talmente stanco che aveva dormito profondamente per tutta la notte, non si ricordava nemmeno di aver visto uscire il falso Sora dalla sua stanza. Probabilmente era crollato subito dopo.
    Il ragazzo scese dal letto e si avvicinò alla finestra, la aprì e guardò fuori. Era molto in alto e si poteva vedere tutta la città di Giardino Radioso, o meglio La Fortezza Oscura. Perché era quello che era di nuovo, il mondo oscuro e pieno di mostri che invadevano le strade e le case degli abitanti. Il cielo era sereno e c’era il sole ma la luce che arrivava alla città era scura, come se per uno strano incantesimo la città fosse in preda all’oscurità.
    Riku si ricordò i giorni in cui viveva in quel castello, con il corpo di Kairi, e non faceva altro che aspettare Sora per riprendersi il cuore dell’amica. Ancora ci soffriva ma ormai quello che era fatto era fatto. Apparteneva al passato e adesso doveva solo pensare a salvare il presente.
    Ad un tratto decise di uscire dalla stanza, non poteva permettersi di starsene lì senza far nulla. Doveva uscire e cercare di scoprire qualcosa che gli potesse essere utile, così aprì la porta silenziosamente e si dileguò per i corridoi della Fortezza.

    Anche a casa di Leon tutti si erano appena svegliati. Il ragazzo e Yuffie sembravano stare un po’ meglio e gli altri, con una bella dormita, si erano un po’ rilassati. Ma quando Aerith andò da Kairi per svegliarla ebbe una terribile sorpresa. La ragazza era scomparsa e di lei non c’era traccia.
    Subito era andata a riferirlo al re ma anche lui non poteva fare niente.
    - Maestà, non crede che sia meglio andare a prenderla? Probabilmente è alla Fortezza-
    Disse Pippo insistendo.
    Ma il re era irremovibile, nessuno sarebbe dovuto uscire dalla barriera e il castello era inavvicinabile. Tutto quello che potevano fare era sperare che la ragazza stesse bene e che presto sarebbe tornata con Riku.

    Sora intanto si stava dirigendo verso l’atrio, dove lo stava aspettando Malefica. Non aveva dormito tutta la notte e un Nessuno era venuto a dirgli che la strega aveva una sorpresa per lui. Così, sbadigliando, stava scendendo le scale per giungere da lei.
    Malefica, in nero come sempre, era in mezzo al salone. Con l’aria soddisfatta stava vedendo il Sora oscuro che scendeva verso di lei curioso di quale fosse la sorpresa.
    - Dormito bene Sora? Sembri stanco-
    - Non sono affari tuoi. Allora? Cosa volevi mostrarmi?-
    La strega sorrise e si scansò mostrando al ragazzo il corpo di Kairi dietro di lei. Era a terra, morta, con una ferita che le lacerava il petto. Sembrava che fosse morta per un colpo di pugnale al cuore.
    Gli occhi azzurri del ragazzo brillarono. Avanzò velocemente verso il corpo senza vita della ragazzina e la guardò sorridendo.
    - Hai fatto presto Malefica. Non pensavo che fossi così decisa-
    - Ma è naturale, io mi preoccupo per i miei compagni e cerco di eliminare qualunque cosa sia pericoloso per loro. A proposito, stai bene? Senti qualcosa di strano?-
    - Niente, nemmeno una fitta. Avanti fammi felice, raccontami come l’hai uccisa-
    Sora si accucciò accanto a lei fissandola. I vestiti erano completamente sporchi di sangue, il viso presentava come una smorfia di dolore e si poteva vedere anche da lontano che mancava il cuore dal suo petto.
    - Le ho strappato il cuore. L’ho fatta portare qui da Pietro e poi l’ho pugnalata. Povera ragazzina, non è riuscita nemmeno a difendersi. E dire che mentre le tiravo fuori il cuore dal petto piangeva dicendo di voler salvare i suoi amici-
    - Povera sciocca. Sia Sora che Riku ora sono miei. Comunque, cosa ne farai del cuore?-
    - Mi sembra ovvio, lo userò per il Kingdom Hearts. Ecco tieni, occupatene tu-
    Così dicendo Malefica fece comparire uno scrigno nelle sue mani. Sopra c’era il disegno di un cuore e come decorazione c’erano delle rose con delle spine.
    Sora prese lo scrigno e lo aprì. Dentro c’era veramente un cuore che sembrava ancora caldo, come se lo avessero preso quella notte stessa. Non poteva che appartenere a Kairi.
    - Ben fatto Malefica. Adesso occupati del corpo-
    Detto questo il ragazzo risalì le scale dell’atrio con lo scrigno sempre in mano e in poco tempo sparì dalla vista della donna. La strega non perse tempo e disse a Pietro di aprire la porta della stanza accanto all’atrio.
    - Ora puoi uscire, Kairi-
    Timidamente la ragazza uscì dalla piccola stanza in cui era stata chiusa da Malefica. Le aveva detto di non fare il minimo rumore e di non uscire fino a che non l’avesse chiamata. Non sapeva cosa la donna volesse fare, ma quando uscì e vide a terra se stessa morta e piena di sangue quasi svenne.
    - Calmati, è solo una bambola di carne-
    La strega si avvicinò al cadavere e lo toccò con la punta del suo bastone, in breve si dissolse e non rimase niente del corpo di Kairi se non una macchia di sangue sul pavimento.
    - Questa la lasciamo in modo che Sora si ricordi che qui Kairi è stata uccisa-
    - Ma perché fai tutto questo?-
    Chiese impaurita la ragazzina che veniva spinta da Pietro verso la strega.
    - Io ho fatto un patto con quella creatura e in cambio ti dovevo uccidere. Però visto che tu mi servi ho fatto credere a Sora di averti uccisa veramente, con l’aiuto di quella bambola con le tue sembianze-
    - E per il cuore come hai fatto Malefica?-
    Chiese Pietro curioso.
    - Stanotte ho chiuso una questione personale. Sono tornata nel mio mondo, che ancora non era stato raggiunto dall’oscurità e ho ucciso la Principessa Aurora prendendole il cuore-
    La ragazza si mise a tremare. Aveva conosciuto Aurora un anno prima, erano state rapite insieme e adesso era morta. A causa sua, era morta.
    In quel momento, dalla parte opposta dal quale era venuto Sora, comparve Riku in cima alle scalinate. Però vedendo la strega, Pietro e niente meno che Kairi si nascose dietro una colonna e restò a guardare e ad ascoltare la conversazione.
    - Oh non fare quella faccina-
    Disse Malefica vedendo lo sguardo di Kairi.
    - Presto tutte le principesse verranno uccise e usate per il nuovo Kingdom Hearts, tutte tranne te. Ovvio-
    - Ma perché dici che io sono così importante? Questo non l’ho ancora capito-
    - Avanti non mentire, anche tu te ne sei accorta. Come i tuoi amichetti. Avete tutti notato che Sora non ti può stare troppo vicina, e che tu gli fai un strano effetto-
    La ragazza ci pensò bene e in effetti si ricordò che ogni volta che tentava di avvicinarsi a lui il ragazzo si sentiva poco bene e in seguito o cercava di ucciderla oppure scappava. Sentendo quelle parole anche Riku realizzò molte cose, sospetti che già aveva e che ora trovavano fondamento.
    - Ma allora…io…cosa posso fare per lui?-
    - Cara mia, basta solo che tu al momento opportuno gli stia vicino. Quando tu ti avvicini al suo cuore riesci a risvegliare il Sora che vi è imprigionato dentro-
    A quel punto Riku sgranò gli occhi. Non poteva crederci. Aveva trovato il modo di risvegliare il suo amico e per farlo bastava solo che Kairi si avvicinasse a lui.
    - Ma non è possibile! Come potrei io risvegliare Sora?!-
    - Questo non lo so. Forse è perché il tuo amico prova un grande sentimento per te, oppure perché i vostri cuori sono stati così vicini un tempo che tuttora si richiamano a vicenda. Fatto sta comunque che tu puoi riportare Sora alla normalità e distruggere quel mostro, che è proprio quello che mi interessa-
    Kairi si irrigidì. Anche lei non poteva credere a quello che aveva sentito. Dopo tanto tempo che aveva cercato un modo per salvare il suo amico adesso sapeva come fare, e Malefica la stava pure aiutando a portare a termine il suo compito.
    - Adesso vattene da qui, se resti prima o poi Sora capirà che non sei morta. Pietro riportala dai suoi amici-
    - Aspetta! Ma se lui mi trovasse a casa di Leon?-
    - Non ha motivo per andarti a cercare lì, ti crede morta e Riku lo ha portato alla fortezza, quindi non ti troverà mai se non esci da quel buco di una casa finché io non ti vengo a prendere per uccidere quella creatura-
    Ma a quelle parole un altro pensiero comparì nella mente della ragazza, quello di Riku. Si era momentaneamente dimenticata che lui si trovava lì e che lei lo doveva raggiungere. Ma Pietro la stava già afferrando e trascinando verso un vortice nero.
    - No! Ti prego! Aspetta! Devo trovare Riku! Devo andare da lui!-
    - Non ti preoccupare, sta benissimo qui in balia di Sora che gli fa fare tutto quello che vuole-
    - No!-
    Urlò ancora la ragazza ma Pietro l’aveva già spinta nel vortice e fatta ritornare dai compagni. L’uomo era rimasto con la strega e quando il portale si chiuse disse:
    - Sei stata perfida Malefica. Perché lei hai detto così? Eppure sai, al contrario di Sora, che Riku si è ripreso e che ha di nuovo la sua volontà. Te lo hanno detto gli Heartless questa mattina, non te lo ricordi?-
    Malefica rise.
    - Certo che me lo ricordo. Ma se non faccio ancora qualche cattiveria come questa non potrei più chiamarmi Malefica. Non è così, Riku?-
    La strega si voltò verso il ragazzo che allora uscì allo scoperto da dietro la colonna.
    - I tuoi Heartless vedono proprio tutto, eh?-
    - Certamente. Poi sai com’è, Sora non mi dice mai niente. Se queste creaturine non mi raccontassero che stanotte ti ha fatto vedere il vecchio Sora e che in base a questo tu, Riku, ti sei ripreso, come potrei formulare i miei perfidi piani?-
    - Sei diabolica. Ma dimmi, che tu sappia Sora lo sa?-
    - No, è cieco dalla felicità che tu ti sei messo dalla sua parte e che Kairi è morta. Ah, comunque ti consiglio di fingere per il momento. Fai quello che ti dice e prendi i cuori delle principesse, altrimenti se il Kingdom Hearts non sarà ricreato io non vi permetterò mai di uccidere Sora. Al contrario gli dirò tutto-
    - Questo non c’era bisogno che tu me lo dicessi-

    Nello stesso momento il vortice che stava riportando Kairi in salvo si aprì nel salotto della casetta di Leon. La ragazza cadde in ginocchio sul tappeto. Il rumore fu tale che tutti accorsero per vedere cosa fosse successo e il re aveva pure il Keyblade in mano pronto per usarlo nel caso fosse stato un aggressore. Ma con piacere tutti videro che era la loro amica che era ritornata sana e salva. Pippo, Paperino e Aerith le corsero in contro abbracciandola e stringendola forte. Ma la ragazzina era triste e stava quasi per mettersi a piangere. Con quelle parole Malefica le aveva fatto credere che Riku era un bambolotto nelle mani di Sora e questo la faceva soffrire più di qualsiasi cosa.
    Quando si calmò riuscì a raccontare agli altri tutto quello che era successo nella Fortezza e quello che era riuscita a sapere su come fermare Sora.
    Tutti furono felici e festeggiarono, ma Kairi non riusciva a trovare pace sapendo anche che per riportare Sora come prima dovevano aspettare che tutte le principesse venissero uccise.

    Sora nel frattempo era nei corridoi del castello in cerca di Riku. Era stato nella sua stanza ma non lo aveva trovato e così si era messo alla sua ricerca. Un po’ di inquietudine lo aveva preso, ma non poteva essere scappato. Non se ne sarebbe mai andato sapendo che restando avrebbe visto ogni volta che voleva il suo caro Sora, quindi doveva per forza essere da qualche parte.
    - Riku! Riku!-
    Continuava a chiamarlo. Anche alcuni Heartless vedendolo così impegnato decisero di aiutarlo nelle ricerche e scomparivano per ricomparire in ogni angolo della fortezza cercando l’amico del padrone. Ma anche loro non riuscivano a trovarlo.
    Poi Sora decise di andare a vedere in cima alla torre, forse Riku si trovava lì. Cosi uscì in giardino e percorse la strada per arrivare alla porticina della torre della fortezza. Ma prima che girasse il pomello si sentì chiamare. Riku era di fronte a lui, nel pieno del giardino.
    - Mi stavi cercando?-
    Chiese il ragazzo con i capelli argentei.
    - Si. Ti ho cercato per tutto il castello! Si può sapere dove eri finito?!-
    - Avevo voglia di rivedere la Fortezza così l’ho girata tutta, mi sono ritornati in mente i vecchi tempi-
    A quelle parole Sora sorrise e il suo sguardo divenne compiaciuto, tutta la rabbia sparì.
    - Ok, puoi fare come vuoi ma gradirei che poi tornassi da me in tempo. E’ già tardi mattinata e abbiamo ancora tante cose da fare. Comunque, visto qualcosa di interessante nelle Fortezza?-
    - Solo una macchia di sangue nell’atrio-
    Il falso Sora allora si mise a ridacchiare. Malefica si era già sbarazzata del corpo e il pericolo di Kairi ora era lontano.
    - Bene. Ora andiamo, ricordi? Mi devi portare il cuore di Alice. Io ti porto nel suo mondo, al resto ci pensi tu-
    Riku accennò un si. Sora aprì un portale nel bel mezzo del giardino e tese la mano all’altro per entrarvi insieme. Quando Riku gli prese la mano Sora parlò ancora.
    - Mi dimenticavo di dirti, non entrare mai in questa torre. Se lo farai sarò costretto a ucciderti-
    Mentre diceva queste parole un grosso sorriso comparve sul volto del ragazzo dai capelli a punta. Riku però rimase perplesso ma non c’era tempo di pensare, perché Sora lo aveva ormai trascinato nel vortice e stavano andando dalla povera Alice.


    Come ho detto, non succede niente di particolare in questo capitolo, vengono solo chiarite alcune cose di estrema importanza che forse alcuni di voi avevano già intuito. Cmq spero vivamente che via sia piaicuto, non tarderò ad aggiornare.
    Ditemi cosa ne pensate di quello che sta succedendo alla fortezza, ciao a presto!!!
     
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  6. Danyx 89
     
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    Bel capitolo
    adesso si sa "ufficialmente" il punto debole di sora :fgh:
    una malefica quasi buona... :gya:
     
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  7. Francesca_Kirara
     
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    Aspetta a dirlo Danix ^^
     
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  8. cagnolino
     
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    k cattiva malefica... ogni volta l'ha sempre vinta...

    kissa k cè in quella torre..... boh??????????????????!!!!!!!!!!!!!!!

    bellssimo cm sempre
     
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  9. Francesca_Kirara
     
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    Ecco un nuovo entusiasmante capitolo!!!!!!!
    Leggetelo tutto e riferite ;)


    SOLO PER UN ATTIMO
    - Capitolo 17° -



    - Io aspetto qui-
    Disse il Sora oscuro sedendosi su una panchina nel parco del castello della regina di Cuori.
    Riku allora avanzò verso la porta principale. Il vortice li aveva trasportati troppo in fretta sul mondo di alice. Riku sperava di avere più tempo, di rimandare quello che doveva fare, ma in un attimo si trovò nel giardino segreto dove si trovava la ragazza. Non avrebbe mai voluto farlo, non di nuovo e non come la prima volta. Ma Sora lo stava aspettando e senza il cuore della ragazza non se ne sarebbe mai andato. Non trovava nessuna soluzione, Malefica non gli avrebbe aiutati se non avessero ricostruito il Kingdom Hearts e lui non sarebbe mai riuscito a risvegliare il suo migliore amico.
    Non poteva inventare scuse, non ve ne erano. Il castello era disabitato, gli Heartless e i Nessuno avevano preso possesso anche di quel mondo e quasi tutti gli abitanti erano stati mangiati oppure erano scappati. Sembrava essere rimasta solo la piccola Alice, spaventata in un angolino del giardino aspettando quasi che tutto passasse da solo.
    Riku a malincuore materializzò il suo Keyblade rosso e si avvicinò. La piccola sentendo i passi di qualcuno alzò lo sguardo e di fronte a lei si pose la imponente figura di un ragazzo un po’ più grande di lei.
    Lo stava guardando dritto negli occhi verdi, come se si stesse chiedendo dove avesse già visto quella persona.
    - Ma tu…ti ho già visto?-
    - Scusami piccola, adesso sta buona-
    - Piccola? Ho quasi quindici anni io, sono grande-
    Riku sorrise. La ragazzina aveva fegato, anche in una situazione del genere sapeva mantenere la calma. Era circondata da mostri e un ragazzo le teneva un’arma puntata addosso. Ma lei trovava il coraggio di rispondere, il suo cuore doveva essere veramente forte.
    Il ragazzo quasi chiudendo gli occhi, per non vedere cosa stava facendo, toccò il petto della ragazza con il suo Keyblade e in poco tempo le prese il cuore. Alice cadde a terra. Il suo corpo per un po’ sarebbe dovuto giacere in quel punto ma Riku si ripromise di renderle il cuore appena tutto fosse finito.

    - Oh, hai fatto presto-
    Disse Sora compiaciuto vedendo ritornare il ragazzo dal castello trionfante e con il Keyblade in mano.
    - Preso il cuore della piccola principessa?-
    - Ha la tua stessa età Sora, non dire che è piccola-
    - Un po’ irascibili oggi, eh Riku?-
    L’altro non volle rispondere, piuttosto gli tese l’arma volendo cedergli il cuore della ragazza, quasi non ne sopportasse il peso.
    - Non ora Riku, aspetta fino a quando non saremo alla Fortezza-
    Detto questo il ragazzo abbassò il Keyblade e Sora aprì ancora un vortice per tornare a casa. Furono di nuovo sbalzati sul mondo di Giardino Radioso, o almeno quello che ne rimaneva. Il ragazzo dagli occhi azzurri condusse l’amico alla torre e lì, alla sua porta, accettò il cuore.
    Riku tese l’arma e fece fuoriuscire il cuore di Alice che Sora prese fra le mani. Dopo averlo ammirato per bene aprì la porta che conducevano alle scale della torre.
    - Aspetta-
    Disse Riku.
    - Che c’è? Vuoi sapere perché sto andando alla torre?-
    - Il mio compenso. E’ questo ciò che voglio, vedere Sora-
    L’altro sorrise, era meglio che Riku non si interessasse a quella torre ed era felice.
    - Aspettami in camera tua, dopo passo. Fammi sistemare questa questione. Ah, ti ricordo di non salire mai qui. Il giorno che lo farai dovrò ucciderti-
    Era la seconda volta che glielo diceva in poche ore, a Riku questo non piaceva per niente. Ma tacque, e Sora sparì nelle scale della torre con in mano il cuore di Alice.

    - Devo andare da Riku!!!!!!!!!-
    Continuava ad urlare Kairi da quando era tornata nella casa di Leon. Inizialmente aveva pianto ed era rimasta paralizzata ma poi qualcosa dentro di lei non la faceva stare ferma e sentiva il desiderio di tornare alla fortezza. Ma fortunatamente Paperino, Pippo, il re e Aerith cercavano di bloccarla in ogni modo possibile.
    - Kairi!-
    La rimproverò il re.
    - Ci hai detto tu stessa che non potevi uscire di casa per paura che Sora ti scoprisse!-
    - Non importa! Non posso lasciare Riku in balia di quel mostro! Devo andare da lui! Gli devo parlare!-
    La ragazza era irremovibile. Voleva uscire a tutti i costi e correre in mezzo alle creature oscure per raggiungere la Fortezza, in quattro a malapena riuscivano a tenerla, fino a che Leon non sistemò la situazione.
    - Basta! In questa casa i malati non possono riposare?!-
    - LEON-
    Dissero in coro tutti e cinque bloccandosi di fronte alla porta.
    - Che bello! Stai già meglio?-
    Chiese Aerith più premurosa del solito.
    - Si, grazie. Ma da quel che vedo, qui c’è un po’ di scompiglio. Si sentivano le urla di Kairi fin dal letto, vuoi andare da Riku da quel che ho capito-
    - Si! Ti prego! Devo andare assolutamente! Sora lo ha portato alla Fortezza e adesso potrebbe avergli fatto qualsiasi cosa. Io devo andare a parlargli! Ho scoperto come far ritornare Sora come prima! Devo andare da lui!-
    Il ragazzo capì l’agitazione della ragazza e sospirò. Non aveva ben chiara la situazione ma da quel che sentiva Kairi doveva raggiungere la Fortezza.
    - Va bene, ti accontenteremo. Così non ti sentirò più urlare-
    Queste parole portarono molta felicità nella ragazzina ma anche molta preoccupazione e stupore negli altri che ancora non erano d’accordo.
    - Non vi preoccupate, ci penserà Merlino a portarla lì. Vero Merlino? Un semplice tele-trasporto non dovrebbe essere un problema per te-
    - C-certo!-
    Rispose il mago correndo verso i suoi vecchi libri di magia che aveva nascosto e messo al sicuro.
    - Vuol dire che Merlino mi farà arrivare fino alla Fortezza?-
    - Nel punto preciso dove si trova ora Riku andrebbe bene, speriamo solo che con lui non ci sia Sora. Mi sembra di capire che non ti debba trovare-
    La ragazza annuì e il mago tornò presto con l’incantesimo fra le mani.
    - Allora Kairi, ti do cinque minuti. E’ tutto quello che posso fare. Dopodiché scomparirai tornando qui. Questo dovrebbe portarti proprio da Riku-
    Dalla felicità la ragazzina si mise a saltare e si pose davanti a Merlino per l’incantesimo. L’altro si concentrò e pronunciò le parole magiche.
    - Bidibi bodibi che Kairi si trovi innanzi a Riku! Bidibi bodibi buuu-
    Con la magia la ragazza sparì dalla vista degli altri e al suo posto rimase solo il vuoto.
    - Tutto qui Merlino?-
    Disse critico Paperino.
    - Che razza di incantesimo era? Dovevi prendere pure il libro per ricordartelo? Ah! Io sarei stato più bravo con la mia magia-
    - Come osi papero d’strapazzo che sono sei altro. Tu non ti puoi definire mago!-
    - I miei incantesimi sono sempre migliori dei tuoi!!-
    Fra i due scoppiò la rissa e il re e gli altri dovettero intervenire per fermargli.

    Ma l’incantesimo per fortuna funzionò bene e Kairi in pochi secondi si trovò in un stanza scura. Le finestre erano chiuse ed era buio. Inizialmente barcollò nell’oscurità ma poi i suoi occhi si abituarono e vide che di fronte aveva un letto baldacchino con sopra una persona. Lentamente si avvicinò e guardò chi stava dormendo.
    Era Riku. La magia di Merlino l’aveva portata proprio da lui e adesso poteva parlargli. Non perse dunque tempo e svegliò il ragazzo che aprì gli occhi assonnato.
    - Sora? Mi ero appena addormentato…-
    - Riku!! Sono io!! Non sono Sora!!-
    Il ragazzo inizialmente pensava di stare sognando. Si stropicciò gli occhi ma quando gli riaprì la ragazza era ancora di fronte a lui che sorrideva.
    - Kairi? Sei davvero tu? Ma come sei arrivata qui?-
    - Certo che sono io! Mi ha aiutato Merlino ad arrivare, ma Sora non deve assolutamente trovarmi! Pensa che io sia morta e deve continuare a pensarlo!-
    Riku sorrise e si sedette sul letto guardando la ragazza negli occhi.
    - Lo so Kairi-
    - Come lo sai?-
    Chiese stupita lei sgranando gli occhi.
    - E sai anche come far tornare Sora come prima? Io l’ho scoperto oggi! Basta solo che…-
    - …che tu gli stia vicina e che lo tocchi, in questo modo entrerai in contatto con lui-
    Finì la frase Riku indispettendo l’amica.
    - Ma come è possibile che tu sappia già tutto?!-
    - Oggi vi ho spiate a te e Malefica, e ho sentito ogni cosa-
    - Ma allora la mia visita da te non è servita a niente! Io volevo svelarti queste novità per organizzare un piano-
    Inizialmente la ragazza si sentì quasi offesa, si girò incrociando le braccia e sbuffò. Ma pensò bene alle parole dell’amico e si girò verso di lui con gli occhi lucidi.
    - Riku? Tu oggi mi hai spiata?-
    - S-si…-
    - Allora non sei un burattino di Sora?-
    - Come prego? Io non sono il burattino di nessuno! Specie di quel mostro!-
    Kairi improvvisamente si mise a piangere e saltò letteralmente addosso a Riku. Lo strinse forte buttandolo sul letto e lui rimase immobile non sapendo che fare. La ragazza piangeva e lo stringeva, al contrario Riku si irrigidì.
    Quello poteva essere un buon momento per lui, fin da quando la ragazza era arrivata sulla loro isola Riku aveva sempre provato qualcosa per lei. Lui e Sora erano sempre stati in competizione per quella sola ragazza. Se ne era reso conto quando propose a all’amico la corsa per decidere il nome della zattera, e anche chi avrebbe diviso il paupao con Kairi. Ma lui non avrebbe mai potuto vincere la gara, il cuore di Kairi era già stato di Sora e lo sarebbe stato per sempre. Non importava quanto lui ci provasse, non avrebbe mai avuto il coraggio di tradire il proprio amico. Dopo tutto quello che gli aveva fatto non poteva portargli via anche la ragazza che in cuor suo, se pur timidamente, lui amava.
    - Avevo così paura. Sono corsa qui soprattutto perché Malefica mi aveva detto che Sora ti controllava-
    Riku allora cercò di tirarsi su e guardò dritto negli occhi azzurri di Kairi.
    - Quella è un mostro pari al Sora del Kingdom Hearts. Non devi fidarti di quel che ti dice. Per questo sta molto attenta quando arriverà il momento di riportare Sora alla normalità-
    La ragazza rimase pensierosa per qualche secondo, abbassò lo sguardo ma poi lo rialzò e decisa disse:
    - Se non corro qualche rischio Sora non tornerà più indietro. Devo farlo!-
    - Anche io devo fare delle cose per cui non vado fiero Kairi, ma lo devo fare per lui. E’ stata colpa mia e devo rimediare…tu non sai…ieri l’ho visto…-
    - Lo hai visto?! Hai visto proprio il nostro Sora??-
    Ma in quel momento la ragazza iniziò a scomparire. L’incantesimo era arrivato al limite e Kairi stava per ritornare al sicuro in casa di Leon.
    - Ti prego! Dimmi come sta! Dimmelo Riku!-
    Il ragazzo aveva pochi secondi per rispondere, ma non poteva dirle la verità. Doveva cercare di non traumatizzarla, perché se solo avesse saputo le sue reali condizioni avrebbe potuto reagire malissimo alla notizia.
    - Bene-
    Rispose Riku sorridendo mentre Kairi scompariva fra le sue mani.
    - Sta bene e aspetta solo che noi lo liberiamo dalla sua prigione-
    La ragazza sorrise e felice scomparve del tutto lasciando la stanza e Riku da solo con i suoi pensieri.
    Sospirando si buttò di nuovo sul letto. Aveva mentito ma lo aveva fatto a fin di bene e Kairi lo avrebbe dovuto perdonare. Purtroppo Sora non stava per niente bene, avrebbe tanto voluto parlarci ma capiva che forse le sue parole non potevano raggiungerlo. Non del tutto, ma forse un po’ sarebbe riuscito a sentirlo. Questo gli dava speranza di continuare e di ritornare da lui. Magari questa volta avrebbe pronunciato il suo nome davanti a lui e Riku gli avrebbe chiesto scusa e supplicato di perdonarlo. Era così, doveva tornare subito da lui.

    Nel frattempo Sora stava attraversando i corridoi per giungere alla stanza di Riku. Doveva accontentarlo e fargli vedere l’altro se stesso altrimenti avrebbe smesso di prendere i cuori per lui.
    Il ragazzo andava a passo svelto ma improvvisamente gli Heartless si misero in fila davanti a lui e gli bloccarono il passaggio.
    - Oh questa? Che novità è? Spostatevi immediatamente!-
    Ma invece di obbedire come a loro solito gli Heartless aumentarono e si formarono due file che occuparono il corridoio. A loro presto si unirono anche alcuni Nessuno che si compattarono, decisi a non far passare Sora.
    - Smettetela! Ho detto di farmi passare! Volete che vi uccida?-
    Ma le creature non si mossero, al contrario continuarono a guardarlo con i loro occhini accesi determinati a bloccarlo.
    - Bene, lo avete voluto voi!-
    Sora materializzò il Keyblade e nel momento in cui colpì, per uccidere i mostriciattoli, questi si dissolsero scappando.
    Il ragazzo sorpreso avanzò ma presto venne di nuovo bloccato da Heartless e Nessuno maggiori che gli impedivano di attraversare il corridoio. Altri più piccoli si avvinghiarono alle sue gambe e gli impedirono di muoversi.
    - Cos’è questa? Una ribellione?-
    - Ma no Sora, è solo che loro ti vogliono bene-
    Rispose Malefica comparendo nell’oscurità.
    - Tu non hai mai tempo per le tue creaturine e loro ti cercano-
    - Che scemenza! Questo è un tuo piano Malefica!-
    - Ma no, che dici. Io non ho fatto niente-
    Sora si innervosì e liberandosi dei piccoli Heartless che lo avevano immobilizzato distrusse tutti gli altri con la sua arma, liberando il passaggio.
    - Malefica…sto sospettando che tu non voglia farmi arrivare da Riku-
    - Io? E perché mai? Piuttosto, hai già finito alla torre? Hai fatto presto-
    - Tu stai tramando qualcosa strega, non mentire. Comunque finché sono solo due il processo non è lungo, per questo ci ho messo poco-
    Pensando che la donna fosse soddisfatta il ragazzo si girò e proseguì.
    - Pensi di usare anche Riku?-
    Chiese poi Malefica bloccando Sora con quelle parole.
    - Prima lo volevo, ma penso di farcela anche senza di lui. Comunque dipende tutto se entrerà nella torre oppure no. Ma spero vivamente che non lo faccia, un sottoposto così ubbidiente…è difficile trovarlo-
    - Certo, hai ragione-
    Rispose lei lasciando finalmente andare il ragazzo nella stanza dell’amico. Lo aveva trattenuto abbastanza e ormai Kairi doveva essersene andata dalla Fortezza. Fortunatamente Sora non doveva essersi accorto di niente, contrariamente a Malefica.

    Il ragazzo dagli occhi azzurri giunse finalmente da Riku e, un po’ preoccupato per l’atteggiamento della strega, aprì la porta. Ma i suoi timori si dissiparono nel momento in cui vide l’altro ragazzo tranquillo sul letto che lo guardava.
    - Ti aspettavo Sora, mi è sembrata un’eternità-
    La creatura oscura sorrise e si avvicinò al letto dell’amico.
    - Scusa, ma ho avuto un intoppo per la strada-
    - Tutto a posto ora?-
    - A parte Malefica che è impazzita, tutto bene. Ma ora andiamo, a patto che stasera tu mi porti il cuore di Cenerentola-
    - Di già? Ma solo stamani…-
    Riku smise di parlare quando vide il viso di Sora contrariato. Un bravo bambolotto non avrebbe mai risposto così al proprio padrone e Riku doveva cercare il più possibile di mantenere quel ruolo.
    - Come vuoi tu-
    Rispose allora abbassando lo sguardo.
    Il sorriso tornò sul volto del falso Sora che come la prima volta si mise seduto vicino all’amico e gli portò la mano sul cuore.
    - Fai veloce però-
    Dicendo queste parole Sora portò Riku all’interno del suo cuore. Ancora una volta il ragazzo dai capelli argentei si trovava in quel luogo pieno di oscurità, in cui il suo amico era prigioniero. Quando i suoi occhi si abituarono al buio riuscì ad avanzare verso la figura legata al muro. Niente era cambiato dalla scorsa volta.
    Sora era ancora lì, privo di vita e vuoto di anima. Con le solite ferite e gli occhi persi nel vuoto.
    - Non capisco perché tu ci tenga tanto a vederlo, tanto quello è sempre così-
    Disse con cattiveria l’altro ragazzo che era rimasto in disparte vicino all’uscita del suo cuore.
    - Gli puoi togliere le catene?-
    - Come prego?-
    - Solo per poco. Tanto credo che non andrà da nessuna parte, se è morto come dici tu-
    Il falso Sora digrignò i denti e schioccò le dita. In pochi attimi le catene che tenevano legate la mani e i piedi del vero Keyblader sparirono e il Sora buono cadde a terra.
    Riku lo prese al volo e lo portò alle braccia stringendolo talmente forte che, se l’amico fosse stato sveglio, si sarebbe lamentato per il dolore.
    Ma lui non era sveglio. Anche se per poco gli aveva tolto il sigillo continuava ad avere lo sguardo perso nel vuoto e non aveva coscienza.
    Ma il solo fatto di poterlo toccare, faceva stare meglio Riku che si mise a piangere silenziosamente.
    - Devi starci ancora tanto?-
    Chiese scocciato l’altro Sora che il solo fatto di aver liberato l’altro se stesso lo innervosiva.
    - Se vuoi puoi aspettarmi fuori-
    - E lasciarti solo con lui? Mi prendi per scemo?-
    - Ma cosa potrei fare? Tu hai la sua anima, il suo cuore…e io non potrei mai riprenderli…mi basta solo rimanere da solo qui…anche se lui non si sveglierà-
    - Mmm…va bene. Ma questa storia non mi piace, lo faccio solo perché sei tu. Comunque in cambio dovrai prendermi anche il cuore di Biancaneve stasera-
    Riku si voltò verso di lui, visto che fino ad ora gli aveva parlato dandogli le spalle.
    - Tutto quello che vuoi-
    Compiaciuto il falso Sora sorrise e scomparve dal suo cuore lasciando Riku e il vero Sora da soli. Riku non perse tempo e cercò con tutto se stesso di rianimare l’amico.
    - Sora! Sora svegliati! Sono io! Sono Riku! Ti prego!-
    Gli occhi verdi del ragazzo si misero a lacrimare ancora di più. Sora non si svegliava, pur il sigillo essendo tolto e il Sora oscuro non esserci, il suo amico non riprendeva conoscenza. Al contrario rimaneva fra le sue braccia senza dare segni di vita.
    - Ti prego! Devi svegliarti! Io non ce la faccio senza di te-
    Continuò a piangere Riku.
    - Siamo sempre stati in competizione, molte volte ci siamo scontrati. Abbiamo affrontato molte battaglie noi due, sia l’uno contro l’altro che insieme unendo le forze. Abbiamo passato cose terribile in questi anni e ora tu non ti puoi arrendere per quel mostro! Non ti sei mai arreso, e non puoi farlo adesso!-
    Disse ancora il ragazzo scuotendo Sora quasi sperasse di svegliarlo.
    - Kairi ne morirebbe…se io non ti riportassi a casa ne morirebbe… e io con lei! Oggi sono vivo per merito tuo e tu non puoi abbandonarmi! Ti stanno tutti aspettando Sora! Non puoi lasciarti morire così!-
    Ma non ricevendo risposta Riku si arrese, stese Sora a terra e appoggiò il suo capo sopra il suo petto continuando a piangere. Non sapeva più che fare. Non riusciva a riportarlo indietro, contrariamente a quanto poteva fare Kairi. Questo per lui volevano dire molte cose.
    Preso dalla rabbia e dal nervoso iniziò a dare pugni con la mano destra sul petto dell’amico, continuando a piangere e senza alzare il capo da sopra di lui. Era arrabbiato con se stesso, con Sora e con tutto il mondo. Aveva fallito e non poteva perdonarselo. Il primo pugno che diede a occhi chiusi fu per lui, il secondo per Kairi e il terzo per la vita che Sora stava gettando. Ma al quarto:
    - Riku…così mi fai male…-
    Il ragazzo dai capelli argentei riaprì in fretta gli occhi incredulo. Aveva sentito la voce di Sora che al quarto pugno sullo stomaco gli aveva detto di piantarla.
    Era passato solo un secondo da quando aveva sentito la sua voce e Riku rialzò il capo gridando il nome dell’amico, ma non fece nemmeno in tempo a guardarlo.
    In quel preciso momento si sentì trascinare via e ritornare dentro il suo corpo. Quando riaprì gli occhi era uscito dal cuore del falso Sora ed era sul suo letto.
    - Basta così Riku. Adesso al lavoro-
    Disse Sora alzandosi e scattando in piedi, dopodiché portò le sue mani sul cuore e una luce azzurra scaturì da esse.
    - Cosa hai fatto?-
    Chiese Riku.
    - L’ho sigillato di nuovo-
    - Ha sofferto?-
    Chiese ancora Riku alzandosi anch’egli e guardando fisso negli occhi l’interlocutore.
    - No. Come ti ho detto è morto ormai, e i morti non provano dolore-
    - Perché mi hai portato via proprio in quel momento?-
    - Oh scusa, ho interrotto qualcosa di commuovente? Ero solo stanco di aspettare e adesso andiamo-
    Riku strinse i pugni e lo seguì. Il falso Sora non doveva essersi accorto di niente. Per un attimo il custode del Keyblade era tornato ma lo aveva portato via talmente in fretta che non era riuscito nemmeno a vederlo. Ma ne era certo, Riku lo aveva sentito chiaramente come la prima volta. L’amico gli aveva parlato ed era tornato cosciente per un attimo, a causa di questo però la sigillazione doveva avergli fatto male e per questo motivo la rabbia di Riku era maggiore.
    Il ragazzo era comunque felice e ora seguiva il Sora oscuro per i corridoi, avrebbe fatto qualsiasi cosa per riportare il suo amico d’infanzia alla normalità e quel giorno Riku aveva fatto un passo avanti.




    Mi scuso con tutte le fan sia di Riku che di Sora che si sono sentite offese per quello che ho scritto. Anche io adoro Sora ma ho deciso di scrivere un kh3 che sia credibile e devo essere imparziale...ho sofferto nel scrivere quelle cose ç_ç cmq vi prometto che alla fine farò un po' patire Kairi (vendetta personale)
    Come ho detto la serie è quasi conclusa, e non tarderò ad aggiornare.
    Ciao alla prossima!!!!

    Edited by Francesca_Kirara - 8/11/2007, 20:39
     
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    Honey badgers don't give a shit

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    ma povero Sora,quanto lo fai soffrire.....ç__ç
    peccato che non fa niente per quasi tutta la fic.....
     
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  11. cagnolino
     
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    *legge

    *sbatte la testa contro la tastiera e incomincia a piangere

    *prende 10 pacchi di fazzoletti e si asciuga...

    madoooooooo... povero Sora ç_ç... capisco cosa hai provato scrivendo quelle parole... ç_ç... ti sei sentita triste...

    *piange...

    complimenti bellissimo cap..
     
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  12. Francesca_Kirara
     
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    Si, in effetti ^^
    Cmq è vero...il vero sora fa poco in qst fict...però quello che nn sapete e che c'è anche il 2 di qst fict cn protagonista assoluto sora ^^
     
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  13. cagnolino
     
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    Ci sarà un secondo?

    *balla x la gioia...

    *_________________________________*

    *si mette con le mani giunte

    plis, posta!
     
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  14. Francesca_Kirara
     
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    Ed ecco un altro lunghissimo cap!!!!
    I commenti a dopo ; ) buna lettura


    Capitolo 18
    UNA DECISIONE DIFFICILE



    Il tempo passava e ogni giorno Riku continuava ad obbedire agli ordini del falso Sora, prendeva i cuori per lui e faceva visita al suo amico. Ma ogni volta che andava a trovare Sora non era cambiato niente. Non si era più ripreso come quel giorno, sembrava che quella volta fosse quasi stato un caso che non sarebbe più ricapitato. Ma Riku non riusciva a smettere di sperare che un giorno sarebbero tornati tutti e tre insieme a casa.
    Intanto doveva cercare di avere pazienza. Ormai mancava poco al completamento del Kingdom Hearts e quando questo fosse avvenuto lui e Kairi avrebbero potuto svegliare Sora con l’aiuto di Malefica. Il ragazzo però sapeva che da un guaio sarebbero finiti ad un altro con quella strega, infatti una volta che si sarebbe impossessata del regno oscuro difficilmente sarebbero riusciti a fermarla. Ma adesso dovevano pensare ad un problema alla volta.
    In quei pochi giorni alla Fortezza aveva preso già cinque dei sette cuori delle principesse. Gli aveva consegnato quello di Alice, quello di Cenerentola, di Biancaneve, di Belle e di Aurora anche se lui pensava che fosse quello di Kairi.
    Prendere quei cuori era stato uno strazio per Riku. Aveva già conosciuto quelle principesse e tradirle in quel modo lo faceva stare male. Prendere poi il cuore che La Bestia amava era stato terribile. Gli aveva conosciuti molto bene e aveva procurato alla Bestia già grandi dolori, adesso gli portava via anche Belle.
    Senza contare che ben presto sarebbero stati nei guai per la faccenda del cuore di Kairi, infatti mancavano solo i cuori di Jasmin e di Aurora ma come avrebbe ingannato Sora riguardo il cuore di quest’ultima?
    Il ragazzo dagli occhi blu avrebbe preteso sette cuori ma, salvando la vita a Kairi, gli poteva dare solo sei dei cuori delle principesse.
    Era questo il problema che tormentava Riku da alcune notti, come avrebbe fatto a cavarsela? Di certo non poteva prendere il cuore di Kairi, ci voleva un altro cuore con la forza pari a quella delle principesse. Ma non esisteva niente di simile.
    Forse però il ragazzo si stava preoccupando troppo, magari a Sora bastava averne sei di cuori. Poteva sempre dire che il mondo di Aurora era già stato distrutto e che il suo cuore era andato perso. Ma la porta si sarebbe aperto con soli sei cuori?
    Era una cosa che Riku avrebbe scoperto a sue spese.

    Da quando il Sora oscuro aveva ricevuto i cinque cuori passava molto meno tempo alla Fortezza. Riku non lo incontrava più per i corridoi o per il giardino, ma a malapena lo vedeva quando veniva da lui per fargli incontrare l’altro se stesso.
    Il ragazzo dai capelli argentei non sapeva cosa stesse facendo e perché andasse tanto spesso via dal mondo di Giardino Radioso.
    - Ti vedo pensieroso ragazzo-
    Riku sussultò e quasi cadde dalla finestra sulla quale era appoggiato. Aveva a disposizione ogni sala della fortezza e in quel momento aveva deciso di riflettere nella cosiddetta stanza azzurra. Una sala al secondo piano con le pareti colorate completamente di azzurro che a Riku ricordavano tanto gli occhi del suo più caro amico.
    - Cosa vuoi da me Malefica? E’ raro che mi cerchi per un po’ di conversazione-
    - Ma via, era solo che volevo approfittarmi dell’assenza di Sora per parlare un po’ con te. Posso sedermi?-
    Riku annuì e la strega si mise seduta su una poltroncina davanti al ragazzo.
    - A proposito, mi spieghi perché Sora in questo periodo passa così tanto tempo fuori di qui?-
    - Ma come? Non te lo immagini? Quel poveretto sta lavorando per creare il mio…ops…volevo dire il nostro Kingdom Hearts-
    - Ma guarda, eppure credevo che stavate facendo lavorare solo me-
    - Ti sbagli caro Riku. Tu lavori per la base, ma lui per tutto il resto. Sono giorni che va nei mondi dominati dagli Heartless per ucciderli-
    Riku sussultò e scese dal davanzale.
    - Sora sta uccidendo i suoi stessi Heartless??-
    - Lo so, non è piacevole. Ma ogni creatura che viene uccisa con quella sua chiavetta magica libera i cuori che ha preso e li manda direttamente al Kingdom Hearts. Secondo te perché ha ordinato agli Heartless di mangiare ogni cuore che trovavano?-
    - Perché aveva già in mente di ucciderli poi per utilizzarli-
    Malefica annuì e poi riprese il discorso.
    - Comunque, cosa pensi di fare per il cuore di Kairi?-
    -E lo chiedi a me? Guarda che è stata colpa tua-
    - Si Riku, ma sei tu quello nei guai. Sora se la rifarà con te se non le porti il cuore della settima principessa e se gli dici che Kairi è ancora viva andrà tutto a monte-
    - Sembra che tu abbia pensato a lungo a questa faccenda. Hai anche trovato una soluzione?-
    - Si. Ma non te la dirò-
    A quel punto il ragazzo si arrabbiò e materializzò il suo Keyblade puntandolo verso la strega.
    - Mi è venuta un’idea Malefica, che ne dici se do a Sora il tuo di cuore?-
    - Dico che non funzionerà. Ci vorrebbe un cuore puro, il mio non lo è di certo Riku. Mi uccideresti inutilmente e Sora se la rifarebbe con te. Comunque vadano le cose Sora se la rifarà con te, anche se attuerai la mia idea-
    - Però il Kingdom Hearts verrebbe completato e Kairi potrebbe salvare Sora-
    - Si, questo si-
    - Allora dimmi cosa devo fare-
    - Ti avverto Riku, tu dovresti morire-
    Il ragazzo rimase sorpreso. Scosse la testa in segno di rifiuto. Non ci pensava proprio a morire, non prima di aver riportato il suo amico alla normalità.
    - E’ l’unica soluzione. Se ti stai preoccupando di Sora non devi, aiuterò io Kairi e il vostro amichetto tornerà come prima-
    - Ci devo pensare Malefica-
    Detto questo uscì dalla stanza arrabbiato e sbattendo la porta, diretto verso la sua camera. Non aveva voluto sentire nemmeno di cosa si trattava. Morire per Sora…non era nemmeno quello il problema…quello che davvero lo preoccupava era che la strega avrebbe potuto approfittare della sua assenza e uccidere sia Kairi che Sora.
    Ma come poteva fare? Non c’era molto tempo. Fra poco il lato oscuro del suo amico avrebbe preteso il cuore di Aurora e lui non poteva darglielo perché Malefica glielo aveva già dato.

    - Kairi entra in casa!-
    La gridò Paperino dalla finestra.
    - Sai che non devi uscire-
    - Lo so, ma non ne posso più. Sono giorni che resto nascosta-
    Kairi volse il suo sguardo al cielo. Quel giorno era tutto nuvoloso e non c’era un solo raggio di sole che colpiva la città.
    - Sora…Riku…-
    Disse pensierosa la ragazza e una lacrima scese sul suo viso.
    - Kairi-
    Si voltò e guardò chi la stesse chiamando. Era Yuffie che appoggiata alla porta le diceva di entrare. Allora decide di darle ascolto e rientrò in casa.
    - Come stai Yuffie?-
    - Oh molto meglio. Ce ne vuole per uccidermi. Ma sono più preoccupata per te-
    - No, sto bene. Sono solo in pensiero. Vorrei tanto rivederli…-
    - Li rivedrai!-
    Disse Cid intromettendosi nel discorso.
    - Quei due sono molto forti. Vedrai che presto li riabbraccerai-
    - Grazie ragazzi-
    Disse sospirando Kairi. Cercava di convincersi che loro avessero ragione, che sarebbe andato tutto bene e che bastava solo aspettare. Ma lei non ci riusciva, soffriva troppo senza di loro.
    Improvvisamente la ragazza scoppiò a piangere e cadde a terra. Erano giorni che stava così ma adesso, in quel momento, sembrava che stesse più male del solito.
    - Kairi, perché fai così adesso?-
    - Sono solo una buona a nulla! Ecco perché. Non riesco nemmeno a salvare le persone a me più care…chi sa cosa farebbe Namine a posto mio…-
    - Chi è Namine?-
    Chiese Cid ma Kairi non rispose, al contrario continuò a piangere.
    A quel punto Yuffie decise di andare a chiamare il re, forse lui avrebbe potuta aiutarla conoscendola meglio di loro.
    Re Topolino si trovava al piano superiore a parlare con Leon quando la ragazza entrò rumorosamente nella stanza.
    - Vostra Maestà!-
    Gridò Yuffie.
    - Che cosa è successo?!-
    Chiesero contemporaneamente il re e Leon.
    - E’ Kairi, ha iniziato a piangere e non riusciamo a calmarla. E’ molto peggio del solito-
    - Ha detto qualcosa?-
    Chiese Leon.
    - Si…parla di una certa Namine-
    Re Topolino sussultò. Namine era il Nessuno della ragazza e perché adesso ne stava riparlando?
    - Cosa c’è Maestà?-
    Chiese Leon.
    - Conoscete questa Namine? Chi è?-
    Il re non rispose al contrario scese velocemente le scale fino a giungere da Kairi che era stata sistemata sul divano per calmarsi.
    - Kairi!-
    Disse il re saltando sul divano per arrivare alla sua altezza.
    - Se ci fosse lei…avrebbe risolto tutto! Io invece non sono capace di fare niente!-
    Continuava a piangere la ragazza.
    - Chi sa come è arrabbiata, non riesco a salvare Roxas…mi odierà per questo!-
    A quel punto gli altri erano parecchio confusi. Era accorsa anche Aerith e ora erano in quattro che non capivano una sola parola di quello che Kairi stava dicendo.
    - Avrebbe dovuto prendere il mio posto fin dall’inizio…-
    - Adesso basta Kairi!-
    Urlò talmente forte il re da farla smettere di piangere.
    - Finalmente. Tu stai vaneggiando! Ti rendi conto di quello che dici?-
    - Ma…-
    - Ma niente Kairi! Namine non sarebbe mai arrabbiata con te, e poi lei non avrebbe mai voluto prendere il tuo posto! Non lo avrebbe mai permesso! Tu sei tu e lei è lei!-
    La ragazza smise allora di singhiozzare e iniziò a riflettere. In effetti era impossibile, il suo Nessuno non avrebbe mai potuto prendere il suo corpo.
    - Ma se ci fosse stata lei a quest’ora Sora e Roxas…sarebbero…-
    - Niente! Non sarebbero niente, solo tu hai il potere di risvegliare Sora a differenza di Namine. Lei conta su di te, non puoi deluderla-
    A quel punto allora Kairi capì. Non doveva fare affidamento su altre persone perché erano loro che lo stavano facendo su di lei e doveva dimostrare a tutti di essere all’altezza del ruolo.
    - Ma perché Roxas non ha fatto qualcosa?-
    Disse ancora triste la ragazza.
    Allora gli altri pretesero delle spiegazioni, non sapevano chi fossero ne Roxas ne Namine ma quando arrivarono Paperino e Pippo a spiegarglielo ci capirono ancora meno. Mentre i due cercavano di fargli capire la storia dei Nessuno, Topolino ancora consolava Kairi.
    - Non lo so perché non ha fatto niente. Probabilmente non ne era in grado, altrimenti lo avrebbe sicuramente aiutato. Roxas è prigioniero del Sora oscuro proprio come lo è il nostro amico e noi dobbiamo aiutarli entrambi-
    Kairi annuì e cercò di calmarsi, piangere non serviva a niente. Adesso doveva solo aspettare.

    - Va bene, può bastare-
    Disse Sora soddisfatto sedendosi sul un prato del mondo in cui era.
    - Meraviglioso! Allora possiamo tornare a casa!-
    Disse Pietro che era stato costretto ad accompagnare il ragazzo nei vari mondi per recuperare i cuori.
    - A casa ancora no, ma basta uccidere Heartless in questo mondo-
    Sospirò Sora per la stanchezza. Erano giorni che non smetteva di combattere, dormiva poco e non faceva quasi mai ritorno a casa. Era distrutto ma l’importante era finire il Kingdom Hearts il prima possibile.
    - Sora, ti volevo fare questa domanda. Ma tu non ti senti in colpa?-
    - In colpa? E per cosa?-
    Chiese il ragazzo curioso. Aveva fatto così tante cose in quei pochi giorni con il corpo di Sora che ora non sapeva nemmeno a cosa Pietro si riferisse.
    - Per uccidere i tuoi stessi Heartless. Tu sei il loro capo ma li uccidi senza scrupoli. Così gli tradisci-
    Pietro era molto serio ma Sora invece si mise a ridere a crepapelle, rotolandosi per terra.
    - Per quello?! Dovrei sentirmi in colpa? Sono solo esseri senza cervello e senza cuore che vivono per mezzo di energia che non gli appartiene. Senza contare che se solo potessero sarebbero loro i primi a tradirmi-
    Ma Pietro sembrava non capire e così Sora continuò.
    - Loro mi obbediscono solo perché al momento solo l’essere più forte, ma se si dovesse presentare qualcuno più forte di me non ci penserebbero due volte a voltarmi le spalle. Proprio tu dovresti saperlo, tempo fa gli Heartless tradirono te e Malefica per stare con l’Organizzazione XIII-
    - Non farmi ricordare quei tempi! Ma ora che mi viene in mente, te sai parecchie cose che sono successe in passato, perché?-
    Sora sospirò disperato.
    - Come sei stupido. Io ho i ricordi di Sora, è tutto qui nella mia mente. Tutto quello che successe durante la mia assenza. Alcuni ricordi sono talmente dolorosi che se cerco di evocarli sento quasi quello che provava il vero Sora-
    - Ad esempio?-
    - Ad esempio Axel, se ci ripenso il cuore di Sora duole. Lo stesso vale per Ansem, per Roxas, per Kairi che era stata rapita e per Riku che non riusciva a trovare. Associati a quello che accadde sento ancora il suo dolore-
    In quel momento si accorse come Pietro lo stesse fissando interessato e allora smise di parlare e si rialzò.
    - Ora basta riposarsi. Ancora una tappa e poi torniamo alla fortezza-
    Sora aprì un vortice oscuro dalla quale passò anche Pietro che fu molto sorpreso del luogo in cui il ragazzo lo aveva portato.
    - Ma questo è…è…-
    - Si, Crepuscopoli-
    Disse il falso custode del Keyblade avanzando verso le strade della cittadine. Anche quella come gli altri mondi era stata invasa dagli Heartless. In fondo quella gente aveva pur sempre un cuore e le creature oscure erano incaricate di prendere anche quelli. Man mano che camminava Sora incontrava sempre più mostri e meno cittadini, ma in fondo a lui interessava che si fossero salvati solo quei tre. Appena notava un folto gruppo di Heartless vi ci si avventava contro per distruggerli e liberare i cuori dentro di loro. Le creature non scappavano quando vedevano che il loro padrone li attaccava, al contrario restavano immobili eseguendo le volontà di Sora.
    - Io mi sentirei in colpa…-
    Ripeté sotto voce Pietro alle spalle del ragazzo.
    - Come hai detto?-
    Chiese Sora fermandosi dal massacrare gli Heartless.
    - Niente, niente. Piuttosto, perché ci troviamo qui? E’ davvero per gli Heartless?-
    - No-
    Ammise allora il ragazzo dagli occhi azzurri voltandosi e dissolvendo il Keyblade.
    - E’ anche per una vendetta contro Roxas-
    - Roxas? E lui che ti ha fatto?-
    - Zitto stupido e lasciami cercare quei tre mocciosi-
    Così dicendo si incamminò verso il Ritrovo. I ricordi di Roxas gli erano aperti quanto quelli di Sora e per lui non era difficile orientarsi nella cittadina e trovare i vecchi amici del suo Nessuno.
    Dopo poco raggiunse il luogo in cui i tre ragazzi si incontravano di solito. Il luogo in cui Roxas andava abitualmente per stare con le persone a lui più care.
    Adesso quelle persone si trovavano lì e Sora le aveva trovate.
    - Ehi, guardate-
    Disse il ragazzo di nome Pence che per primo vide entrare nel Ritrovo il ragazzo che avevano conosciuto solo qualche tempo prima.
    - Ciao ragazzi-
    Salutò Sora con il sorriso sulle labbra.
    - Sora!!-
    Urlò Olette alzandosi in piedi dalla sedia per la felicità.
    - Che bello!! Quando sei arrivato in città?-
    - Oh, poco fa….-
    - Viene accomodati-
    Lo accolse anche Hayner felice di rivederlo.
    - Ci chiedevamo proprio quando ti avremo rivisto!-
    - Cosa ci fai da queste parti? La città è diventata pericolosa-
    Chiese curioso Pance sedendosi accanto al ragazzo con gli occhi azzurri.
    - Oh beh, sono venuto a sistemare una questione, appunto per la città. Poi perché sono venuto a portarvi una cosa e togliervene un’altra-
    A quelle parole i ragazzi stettero in silenzio e insieme alla curiosità crebbe l’ansia, uguale per Pietro che dovette aspettare fuori ma che spiava e ascoltava tutto quello che dicevano.
    Senza pensarci troppo il falso Sora materializzò davanti ai loro occhi una fotografia. L’aveva fatta comparire utilizzando l’oscurità e sembrava che provenisse proprio da essa. Infatti era così. Quando la passò ai tre ragazzi per fargliela vedere sorrise ancora di più compiaciuto, quando poi vide le loro espressioni di stupore non riuscì a trattenersi. La foto che aveva preso rappresentava i tre ragazzi in compagnia di un quarto che loro non riuscivano a ricordare.
    Quella foto era stata portata nell’oscurità e lì era rimasta, fino a che il falso Sora non l’aveva trovata.
    - Ma Sora…chi è lui?-
    - Ah quello? Il vostro migliore amico che voi avete dimenticato Olette-
    Tutti e tre rimasero paralizzati, non capivano se il ragazzo mentisse o meno. Ma non potevano credere che una volta fossero stati quattro e di aver dimenticato uno di loro.
    - Sora tu stai mentendo! Quello che dici non è possibile! Noi siamo sempre stai in tre e questo tizio non lo conosciamo nemmeno!-
    Urlò Hayner alzandosi verso Sora. Queste parole provocano un dolore strano nel petto del ragazzo, un dolore che però il falso custode del Keyblade capiva che non provenisse dal suo cuore bensì da quello di un altro dentro di lui.
    - Calmati Hayner. Effettivamente noi tutti avevamo notato qualcosa di strano tempo fa. E se Sora stesse dicendo la verità?-
    Disse Pance serio e cercando di far calmare l’amico.
    - No! Se Sora dice che era uno di noi non credo proprio che sia possibile che lo abbiamo dimenticato! Non è veramente possibile!-
    - Lo sarebbe se voi non foste veri-
    Queste parole serie ma dette con divertimento da parte del ragazzo preoccuparono gli altri che si immobilizzarono e smisero di litigare.
    - Sora? Ma perché fai così? Vieni qui dopo tanto tempo e…ma tu conosci poi questo Roxas?-
    - Certo Olette, e ti posso assicurare che non avrebbe mai voluto che voi lo aveste dimenticato. Ma cosa ci si potrebbe aspettare da dei file in un computer?-
    A quel punto intervenne Pietro che entrò e si intromise, mettendo in allarme i ragazzi.
    - Sora! Non ti pare di aver esagerato abbastanza?-
    - Hai ragione-
    Disse il ragazzo dai capelli a punta sospirando e allora chiamò gli Heartless che entrarono nel Ritrovo e circondarono i tre ragazzi.
    - Sora?! Cosa stai facendo?!-
    Urlò Hayner cercando di difendere gli altri due.
    - Vedete oggi sono venuto qui solo perché volevo farvi sapere la verità sul vostro caro amichetto. Come me anche lui ha la tendenza ad essere dimenticato facilmente. Comunque volevo farvelo conoscere prima di uccidervi-
    Gli occhi del falso Sora si illuminarono e il sorriso sul suo volto si allargò sempre di più. Intanto i tre ragazzi vennero assaliti e nessuno poté aiutarli, in pochi secondi gli Heartless gli avevano già rubato i cuori. Però non essendo veri esseri umani non scomparirono, al contrario rimasero lì nel ritrovo. Un po’ come succedeva alle principesse, che erano troppo forti per essere trasformate in mostriciattoli oscuri.
    Dopo di questo Sora richiamò le creature e senza troppi scrupoli gli uccise in massa solo per riprendere i tre cuori e per farli volare in cielo fino al nucleo del nuovo Kingdom Hearts che si stava lentamente formando.
    Intanto il fastidio nel petto aumentava e diventava sempre più insopportabile, ma Sora era felice per questo. Roxas aveva rivisto gli amici che lo avevano dimenticato e che avevano continuato a vivere senza di lui e successivamente gli aveva visti morire per mano di se stesso. Un dolore più forte di questo non ci poteva essere.
    - Adesso, caro Pietro, abbiamo finito. Torniamo a casa-

    Intanto Riku aveva avuto il tempo per riflettere. Era rimasto tutto il tempo in camera e aveva pensato a una soluzione che potesse aiutarlo. Ma non riusciva a trovarla. Si era scervellato in ogni modo ma per quanto tentasse di sforzarsi non gli veniva in mente un’idea che potesse dare a Sora quello che voleva.
    Non si poteva tirare fuori dal nulla un cuore e non si poteva nemmeno costruire. Per questo Riku era in seri guai.
    Proprio nel momento in cui si era arreso, e si era seduto sulla poltrona illuminata dai fievoli raggi di sole, un vortice nero si aprì in camera sua.
    - Che bello essere a casa!-
    Disse il falso Sora urlando e facendo prendere un bello spavento all’altro ragazzo. Dopo averlo salutato con un cenno della mano il ragazzo dagli occhi blu si gettò sul letto di Riku rimanendo disteso a occhi chiusi e respirando velocemente.
    - Sembri affaticato Sora-
    Disse Riku avvicinandosi.
    - E’ vero. Sono distrutto. Sono giorni che uccido Heartless. Ah, ti avevo detto della storia degli Heartless?-
    - No, ma ci ha pensato Malefica-
    - Ah, meglio così. Dimmi, per caso anche oggi vuoi vedere Sora-
    - No, oggi no. E tu vuoi i restanti due cuori?-
    - No, oggi no-
    Entrambi rimasero stupiti della risposta dell’altro. Ma non ci fecero molto caso, Sora era stanco e forse per questo non aveva voglia di andare a prendere i due cuori e Riku forse si era stancato di vedere il corpo del proprio amico senza vita.
    - Cosa hai fatto oggi?-
    Chiese Riku sedendosi accanto all’altro ragazzo. Era curioso di sapere quali mondi avesse distrutto e quali altre cose atroci avesse fatto, ogni cosa gli era messa in conto e fra breve il ragazzo dagli occhi verdi gli avrebbe fatto pagare tutto.
    - Sono stato a Crepuscopoli-
    Sentendo il nome di quel mondo Riku si irrigidì e Sora si alzò sedendosi sul letto e guardando l’amico negli occhi.
    - Ho rifatto vedere a Roxas i vecchi compagni, e gli ho informati della sua esistenza prima di ucciderli e di prenderli i cuori. Emozionante non ti pare?-
    - S-si…una cosa magnifica…-
    Il ragazzo cercò di controllarsi alla meglio che poteva, strinse sia i pugni che i denti e fece finta di niente.
    - Cos’hai Riku? Sembri strano-
    Disse il ragazzo dai capelli appunta avvicinandosi all’altro e guardandolo dritto in faccia. Gli stava così vicino…gli era davanti e lo strava trattando come il vero Sora…
    - Forse hai un po’ di febbre. Fa sentire…-
    Ma quando il ragazzo avvicinò la sua mano alla fronte di Riku, quest’ultimo si scansò di scatto alzandosi dal letto.
    Stava assumendo lentamente sempre di più i comportamenti del vero Sora, ma lo faceva apposta e Riku lo sapeva. Provava una rabbia tale dentro di lui in quel momento che se solo l’avesse potuta sfogare avrebbe buttato giù la Fortezza con un solo colpo. Non riusciva a tollerare che quel mostro utilizzasse i ricordi del suo amico per imitarlo e ingannare tutti. Quella stessa mossa…quelle stesse parole…Sora gliele diceva sempre quando Riku aveva qualcosa di strano. Non pensava mai che fosse triste o che gli fosse successo qualcosa, ma solo che fosse malato perché per lui la tristezza non doveva esistere se non quando si è malati.
    - Allora? Che ti prende?-
    Chiese scocciato il falso Sora incrociando le braccia.
    - Niente, non sono malato. Sto bene, sono solo un po’ stanco-
    - Si, anche io. Per questo vado. Buonanotte Riku a domani-
    Sora si alzò dal letto e diede le spalle al ragazzo, solo in quel momento lui si girò e lo guardò aprire la porta, ma prima di uscire la creatura oscura si fermò ancora a parlare.
    - Riposa bene Riku, perché da te domani voglio i cuori di Jasmin e Aurora-
    Il ragazzo dai capelli argentei sussultò. La rabbia per la parte oscura del cuore di Sora gli aveva fatto dimenticare il problema maggiore.
    Ormai era scesa la notte e non c’era molto da fare. Riku non poteva certo uscire per andare dal re a chiedergli un consiglio. Non c’era altro modo, doveva sentire quello che Malefica aveva da proporgli.
    Mentre si incamminava furtivamente per i corridoi le parole della strega lo tormentavano nella testa. Aveva detto che lui sarebbe dovuto morire, a quel pensiero il ragazzo fu invaso da un brivido. Per lui morire prima di aver terminato la missione era come averla fallita, ma se era l’unico modo per liberare Sora dalle grinfie del suo lato oscuro lo avrebbe fatto senza indugiare.
    Quando arrivò alla porta della stanza di Malefica molto deciso girò il pomello ed entrò. Dentro era completamente buio e se non fosse stato per tre candele accese Riku non sarebbe nemmeno riuscito ad avanzare. Ma quando fece pochi passi nella camera sentì una voce dietro di lui e la porta sbattere.
    - Ti stavo aspettando Riku-
    Le parole di Malefica vennero accompagnate da tutte le altre candele che si accesero contemporaneamente e che permisero al ragazzo di vederla.
    - Dimmi cosa devo fare per salvare Sora-
    Malefica sorrise compiaciuta e si avvicinò al ragazzino guardandolo attentamente nei suoi occhi verdi così decisi e senza paura.
    - Semplice. Domani mattina, dopo aver preso il cuore della sesta principessa, dovrai far passare un ora da quel momento-
    - E poi cosa dovrò fare?-
    - Dopo un’ora esatta, prima che Sora venga da te per il settimo cuore, entra nella torre della Fortezza. Da lì non ne uscirai più-





    Spero con tutto il cuore che il capitolo sia stato di vostro gradimento ^^
    Volevo rassicurare tutte le fan di Riku, non mi morite e almeno aspettate la fine...cmq non temete...scoprirete presto come si concluderà la fic.
    ciao a presto! ditemi cosa ne pensate!
    al prossimo cappy!!!!!
     
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  15. cagnolino
     
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    Bel chappy ^^ Dai Riku! Puoi farcela!
     
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