Kingdom Hearts Il continuo della storia

In pratica è il mio kh3

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  1. frankus20
     
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    O________O
    No comment
    SPOILER (click to view)
    In realtà è fighissima

    Voglio sapere come va a finire!!
     
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  2. Francesca_Kirara
     
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    Via, qualche minuscola anteprima. I capitoli sono ventuno e quindi ci vorrà un po' per sapere come andrà a finire, ma vi prometto che sarà una fict mozza fiato ^^
    Devo ammettere che è il mio lavoro meglio riuscito, a presto ciao!
     
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  3. Francesca_Kirara
     
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    Ecco a voi un altro capitolo della serie! Un po' più lungo...vi avviso...buona lettura!! :asd:

    Capitolo 6
    Fino all’ultimo

    Nel frattempo il Re, seguito dai suoi fedeli Paperino e Pippo e con loro anche Kairi, stava andando nuovamente nel Kingdom Hearts portando la gummiship ad una velocità pazzesca. Difatti cercava di raggiungere gli amici il prima possibile per tentare di trarli in salvo. Anche Kairi era voluta andare con loro, restare ad aspettare sull’isola non le bastava. Per di più fra breve anche Le Isole Del Destino sarebbero state invase dagli Heartless e sicuramente la ragazza era più al sicuro sulla gummiship.
    - Kairi, se la velocità ti dà noia basta che lo dici-
    Disse Paperino alla guida della nave.
    - Non preoccupatevi per me. Basta arrivare il prima possibile-
    - Vostra Maestà-
    Disse improvvisamente Pippo.
    - Come fate ad essere sicuro che Sora sia nel Kingdom Hearts con Riku?-
    - Infatti non ne sono sicuro. Ma Sora non ha certo il potere di crearle le serrature, lui le apre solo. La serratura che ha trovato sull’isola non può essere comparsa per caso. Secondo me qualcuno l’ha condotto nel Kingdom Hearts sfruttando il suo potere e il suo desiderio di raggiungere Rku-
    - E chi mai avrebbe fatto una cosa simile?-
    Chiese Kairi spaventata.
    - Re Topolino…non starete pensando a colui che sembra aver rapito Riku?-
    Il re invece annui. Infatti lui credeva proprio di sapere chi fosse la strana entità che gli stava dando tanti problemi.
    - Credete che chi ha rapito Riku è lo stesso che ha condotto Sora nel Kingdom Hearts?-
    Chiese Pippo.
    - Esattamente. E penso di conoscere anche la sua identità. Me ne ha parlato Riku prima di raggiungere insieme il Regno pieno d’oscurità-
    - E’ vero. Vostra Maestà non ci avete detto poi cosa vi ha riferito il ragazzo prima di salire sulla gummiship e di cosa avete discusso dopo poco proprio sulla nave-
    Disse Paperino facendo incuriosire Kairi.
    - La prego Vostra Altezza. Ce ne parli!-
    - Va bene Kairi. E’ il motivo per cui Riku ha impedito a Sora di raggiungere il Kingdom Hearts-

    Intanto il Sora malvagio, nato nel Kingdom Hearts oscuro, teneva ancora saldamente a terra il Sora buono e ferito, impedendogli di muoversi.
    - Lasciami andare!-
    Mugugnò pieno di rabbia il ragazzo che odiava il doversi trovare in una situazione simile. Ferito dal suo migliore amico e bloccato da se stesso, per giunta anche più piccolo.
    - Che c’è Sora? Stai tentando di odiarmi?-
    L’altro ragazzo si mise a ridere.
    - Ah ah ah. Non puoi. Non riesci ad odiarmi perché non vi è malvagità in te, perché io non sono dentro di te. Ma non temere, questo adesso cambierà, come ti ho già detto, però non farò come prima. Prima di separarmi da te ero troppo debole per poter prendere il sopravvento. Eri incredibilmente buono anche prima di dividerci. Ma adesso qui dentro mi sono evoluto e quando entrerò nel tuo cuore lo invaderò con la mia oscurità e con il tuo corpo potrò vivere fuori da qui, utilizzando anche il tuo bel Keyblade. Ti piace l’idea?-
    - Per niente!-
    Gridò Sora cercando di dimenarsi.
    - Ah, finiscila! Riku. Vieni qui e aprili finalmente il cuore-
    Riku obbedì come un burattino e si avvicinò impugnando il Keyblade e lo puntò verso il cuore di Sora. Sulla cima dell’arma vi era ancora il sangue del ragazzo che gocciolava al suolo. Vi era ancora lo spiraglio di luce nel Kingdom Hearts che permetteva a Sora di vedere bene quelli che per lui ora erano i nemici. Gli Heartless e i Nessuno erano fuggiti ma davanti a lui vi era un pericolo ben più grosso. Il Keyblade del suo amico, che se solo gli avrebbe sfiorato il cuore per lui sarebbe stata la fine.
    Riku ora era fermo innanzi a Sora e la sua arma si stava pericolosamente avvicinando. L’altro ragazzo dagli occhi azzurri e i capelli a punta adesso era praticamente seduto su di lui e lo teneva ben fermo sul pavimento. Sora aveva poche speranze di fuga ma se voleva cavarsela doveva per forza ribellarsi.
    - Riku! Non farlo!-
    Urlò con tono clemente il ragazzo.
    - Mi dispiace Sora. Per te è il momento di scomparire-
    A quelle parole Sora capì che ormai non vi era speranza di appellarsi al suo amico, perché quello ormai non era più il Riku che lui conosceva.
    In quel momento, nonostante il suo cuore, a quanto pare, fosse completamente puro, il ragazzo provò un odio profondo. Un odio immenso verso quello che era il suo lato oscuro e verso quello che stava facendo a lui e a Riku.
    Il Keyblade di Riku iniziò ad illuminarsi e una piccola luce si preparava a partire dalla punta di esso per aprire il cuore del ragazzo come se fosse una serratura qualunque. Ma Sora, forse spinto dalla sua stessa rabbia, reagì.
    Evocò svelto la sua arma e con quella colpì il Keyblade di Riku facendoli cambiare traiettoria, in modo che non colpisse il suo cuore. Dopo di ché, con un scatto, si alzò facendo rotolare l’altro ragazzo sopra di se a terra.
    Adesso Sora era in piedi, ansimante, ma impugnando il Keyblade contro Riku e l’altro Sora, si sentiva sicuro. Però era debole, troppo debole nel Kingdom Hearts. Il ragazzo era ben consapevole del fatto che non sarebbe riuscito a resistere a lungo, ferito per giunta al ventre sarebbe durato ben poco.
    - Ah ah ah-
    Rise il piccolo Sora ancora a terra.
    - E così hai ancora la forza di combattere! Divertente!-
    Il ragazzo si alzò e scosse i pantaloni rossi dalla polvere del Kingdom Hearts.
    - Riku, perché non l’accontenti? Non vedi che ha voglia di combattere?-
    Il ragazzo dai capelli argentei e con gli occhi verdi avanzò impugnando sempre la sua arma.
    - Ma certo. Sarà un piacere-
    - Mi raccomando però, non ucciderlo-
    Riku annuì e partì all’attacco verso Sora che cercò di difendersi indietreggiando e usando come scudo dagli attacchi dell’amico la sua stessa arma.

    - Un altro Sora?!-
    Gridarono in coro Kairi, Paperino e Pippo.
    Il re non poté che annuire. Aveva spiegato ai compagni tutto quello che Riku gli aveva detto, ma a quanto pare avevano ancora qualche perplessità.
    - Io penso che sia stato questo secondo Sora a rapire Riku e a portare il nostro amico da lui-
    - Ma perché avrebbe dovuto farlo?-
    Chiese Kairi.
    - Non ti saprei rispondere. Neanche Riku sapeva cosa bramasse questo ragazzo dal vero Sora. Ma adesso gli ha presi entrambi-
    - E se avesse rapito Riku per utilizzarlo come esca?-
    Ipotizzò Pippo.
    - No. A cosa serviva se poi ha condotto lui stesso Sora tramite quella serratura-
    Disse Paperino facendo crollare le idee del compagno.
    - E se volesse uccidere sia Riku che Sora?-
    Disse Kairi urlando per lo spavento.
    - Calmati Kairi. Non sappiamo ancora a cosa miri questo secondo Sora. Quello che sappiamo è che è del tutto diverso dal primo, è completamente malvagio ed è la metà del cuore di Sora-
    - Dobbiamo pensare ad un motivo per cui questo tizio abbia bisogno di Riku e Sora insieme-
    Disse Paperino cercando di pensare a qualcosa.
    - Beh, sappiamo che questo secondo Sora è molto diverso dal nostro amico. E’ più malvagio, ma è più piccolo. E da quel che mi ha detto Riku è bloccato nell’oscurità-
    Disse Re Topolino al gruppo.
    - E se volesse usare il potere di Riku?-
    L’idea di Kairi sembrava plausibile. E tutti iniziarono a pensare a qualcosa che conducesse a questa ipotesi.
    - Ma perché vorrebbe farlo?-
    Chiese Pippo.
    - Il Keyblade di Riku serve solo come arma. E il suo potere è solo quello di aprire il cuore delle persone-
    Gli altri tre si irrigidirono a queste parole. Capirono tutti contemporaneamente cosa desiderasse il Sora malvagio che viveva nell’oscurità. Dal terrore i tre stettero zitti e Kairi fu assalita dal panico.
    - Cosa vi succede?-
    Chiese Pippo.
    - Ma come? Non capisci stupido?! Quel ragazzetto vuole aprire il cuore del nostro Sora!!-
    Così dicendo Paperino premette il pulsante dell’iper-velocità della gummiship per far andare la nave ancora più veloce. Dovevano arrivare al Kingdom Hearts il prima possibile.

    Sora stava ancora schivando gli attacchi di Riku. Non aveva il coraggio di colpire il proprio amico, al contrario del suo aggressore, e quindi cercava solo di parargli. Ad ogni balzo però la ferita faceva sempre più male, il cuore continuava a dargli continue fitte per il fatto di essere vicino alla sua metà e ogni secondo era sempre più debole.
    - Incredibile che il tuo fisico duri così tanto in questo posto-
    Disse divertito il Sora più piccolo ma molto più malvagio.
    - Non ti avrei dato più di dieci minuti qua dentro. Invece per ora ne stai durando trenta-
    Dopo di questo si mise ancora a ridere.
    Ma aveva ragione. A causa del cuore puro Sora riusciva a mala pena a respirare, a muoversi e a sopravvivere in quell’ambiente. Ma non poteva cedere, o sarebbe caduto vittima del Keyblade del compagno.
    - Riku! Maledizione! Fermati!-
    Urlò ancora Sora.
    Ma era tutto inutile. L’amico continuava ad attaccarlo mirando a ferirlo gravemente. Lo sguardo era lo stesso di una persona malvagia e con il cuore piena di tenebre. Sora doveva nuovamente vedere l’amico in queste condizioni e non lo sopportava.
    - Cos’hai Sora? Perché non mi attacchi? Ti tieni continuamente sulla difensiva-
    - Perché non voglio farti del male Riku!-
    Il ragazzo dai capelli argentei sorrise e cercò di colpire Sora al cuore, ma l’altro parò il colpo con l’arma. I due Keyblade si trovarono a contatto.
    - Peccato. Perché io si-
    Finita la frase Riku saltò e con un balzo si trovò dietro l’altro ragazzo. Sora, ferito, non ebbe la velocità per girarsi e bloccare l’amico che lo colpì di nuovo alla schiena ma fortunatamente solo di striscio. Difatti ebbe solo in tempo per scansarsi leggermente, facendo in modo di non venire colpito troppo seriamente.
    - Ah, basta Riku-
    Disse l’altro Sora che se ne stava tranquillo a guardare la scena.
    - Mi sto annoiando. Che ne dite di complicare le cose? Ad esempio questa luce, inizia a darmi fastidio. Non ti dispiace Sora se la spengo?-
    - No!!-
    Gridò il ragazzo impegnato nel combattimento contro l’amico. Ma l’altro Sora la spense e il luogo ritornò ad essere di nuovo buio. Così Sora non riusciva a vedere Riku che lo attaccava e nemmeno gli Heartless e i Nessuno che ritornavano lentamente a circondarlo.
    - Giusto! Che peccato. Mi ero dimenticato che tu al buio non ci vedi. Scusa Sora, ma come ti ho detto io e Riku invece ci vediamo benissimo-
    Per un po’ Sora brancolò nel buio, assalito dal terrore ma anche dal dolore della ferita. Per giunta i muscoli quasi non gli rispondevano più. Incredibilmente il solo stare nel Kingdom Hearts lo rendeva davvero incapace di muoversi come voleva e anche l’aria iniziava a mancargli sempre di più.
    Improvvisamente di sentì afferrare forte per le spalle. Questo gli impedì di cadere al suolo, visto che ormai le gambe non lo reggevano.
    - Sora-
    Era la voce di Riku che gli sussurrava all’orecchio destro con il tono che lo schermiva.
    - Adesso non riesci nemmeno a stare più in piedi?-
    Era proprio la verità. Se non fosse stato per la presa di Riku che lo bloccava così forte Sora sarebbe già finito a terra. Per non parlare degli occhi che gli sembrava di non riuscire a tenere più aperti, anche se in quel buio non faceva nessuna differenza.
    - Ma guardati. Inizi anche a tremare. Non sarebbe meglio lasciare il Keyblade?-
    Riku lo scrollò così forte che a Sora cadde proprio di mano la sua arma. Non riusciva comunque già più a tenerla, anche quella era diventata troppo pesante.
    - Riku basta-
    Intervenne l’altro Sora.
    - Sono passati quaranta minuti. Sta morendo qua dentro. Aprigli subito il cuore oppure per il mio piano sarà la fine-
    Riku però si divertiva troppo e sussurrò ancora all’orecchio dell’amico.
    - Lo vedi? Ti facciamo un favore. Se non ti aprissimo il cuore tu moriresti-
    - Il favore sarebbe di lasciarmi andare-
    Sora aveva raccolto tutte le sue forse per riuscire a pronunciare quell’ultima frase, però fece solo divertire ancora di più l’altro se stesso che lo afferrò per i vestiti e lo buttò a terra.
    - Ok. Ci siamo divertiti. Ma adesso è il momento di fare i seri. Avanti Riku aprigli subito quel maledetto cuore-
    Sora rimase a terra inerme. Non riusciva a muovere neanche un muscolo ed era un miracolo se era ancora cosciente. Era sicuro di riuscire a tenere gli occhi aperti perché in tutta quella oscurità vide una tenue luce partire dal Keyblade di Riku. Pieno di paura Sora vide anche il piccolo fascio di luce lasciare la punta dell’arma dell’amico e colpire in pieno il suo cuore. Sentì una fitta tremenda al cuore e dopo di quello più nulla. Solo la voce dell’altro Sora che si allontanava sempre di più e che gli stava dicendo:
    - Sora, adesso è il mio turno-



    Per ora si conclude qui, non temete...non vi lascerò senza il seguito a lungo. Continuate ad esprimervi e a dirmi se vi piace o no ^^
    Ciao ciao!

     
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  4. Napoletano 91
     
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    bravissimo
     
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  5. Francesca_Kirara
     
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    Ecco un nuovo capitolo, mi disp...diventano sempre più lunghi...alla fine mi toccherà dividerli in prima e seconda parte -.-
    Cmq spero che vi piaccia ^^ Scrivete come sempre!

    Capitolo 7
    Fuori dal Kingdom Hearts



    La gummiship era finalmente atterrata davanti al Kingdom Hearts. Proprio come l’altro era sospeso nel vuoto, aveva una forma a cuore ma era completamente nero. Il terreno innanzi ad esso era spoglio e privo di qualunque forma di vita. Il terreno non sembrava tale e di certo l’erba non vi cresceva.
    Molto velocemente Kairi scese dalla nave e corse fin dove le era possibile, poi la terra terminava e iniziava il nulla assoluto. Tirava un gran vento, anche se non si riusciva a capire da dove esso provenisse, e Kairi aggiustandosi i capelli invocava i nomi dei ragazzi.
    - Riku! Sora! Dove siete? Vi prego rispondete! Riku! Sor…-
    Paperino e Pippo la afferrarono e la riportarono leggermente indietro dall’abisso del nulla.
    - Piano Kairi!-
    Disse Paperino.
    - Da lì nascono moltissimi Heartless ogni minuto! Se ti dovessero sentire sarebbero guai!-
    Kairi allora si calmò e fece passare davanti a lei il Re con il Keyblade già ben teso verso il Kingdom Hearts. Teneva la sua arma puntata proprio sul cuore gigantesco, come la prima volta sarebbe dovuto partire un raggio di luce e aprire la porta del regno oscuro…ma invece non successe niente.
    - Non capisco-
    Disse Topolino sconsolato.
    - Perché non si apre il passaggio come è successo quando ero con Riku? Il Keyblade dovrebbe aprire la porta verso l’interno del Kingdom Hearts-
    Kairi allora venne avanti e raggiunse il re sul ciglio del burrone con ancora la sua arma puntata verso il centro del Kingdom Hearts.
    - Forse lui non vuole farci entrare-
    Disse Kairi e a queste parole Topolino abbassò la sua arma. Probabilmente la ragazza aveva ragione. Quando l’altro Sora aveva visto la gummiship con il re e Riku aveva aperto il Kingdom Hearts molto volentieri. Ma adesso aveva tutto quello che gli occorreva al suo interno e non vi era motivo di permettergli di entrare ancora una volta.
    - Adesso cosa facciamo vostra maestà?-
    Chiese Paperino avanzando.
    - Aspettiamo. E’ l’unica cosa che possiamo fare, e speriamo che i nostri amici escano da lì tutti interi-

    - Sora! Sveglia! Svegliati Sora!-
    Lentamente il ragazzo aprì gli occhi e iniziò a svegliarsi. Immediatamente avvertì una fitta all’addome e un grande dolore anche alla schiena. Erano le ferite inferte da Riku che continuavano a farsi sentire.
    - Avanti Sora! Alzati, voglio uscire da qui!-
    Il ragazzo cercò di voltarsi verso la voce che gli parlava nel buio. Lentamente l’oscurità per gli occhi del ragazzo si diradò e riprese a vedere normalmente. Era Riku che era seduto accanto al corpo del ragazzo steso a terra, e contemplava le creature che gli circondavano, senza però attaccargli.
    - scusa tanto-
    Disse il ragazzo con i capelli a punta cercando di mettersi a sedere.
    - Ma ho dovuto un po’ faticare per far assopire Sora. Il cuore di quel ragazzo è veramente forte. Peccato che adesso sia mio-
    Sorrise ma la contrazione dei muscoli gli fece dolere ancora la profonda ferita allo stomaco e sul volto dell’altro Sora comparve una smorfia di dolore.
    - Ti fa molto male?-
    Chiese Riku non preoccupato più di tanto.
    - Si. Molto. Mi chiedo come abbia fatto a resistere in queste condizioni per ben quaranta minuti. Era una sfortuna per lui non essere parte dell’oscurità come lo sono io-
    Così dicendo il ragazzo utilizzò la forza che detraeva proprio dall’oscurità del Kingdom Hearts e in pochi attimi riuscì a curarsi le ferite. I tagli profondi provocati dal Keyblade di Riku sparirono lasciando solo i vestiti strappati.
    Sora si alzò e si compiacque immediatamente della sua statura. Il Sora buono era più grande e più alto di lui e il fatto di averlo raggiunto soddisfaceva le aspettative dell’altro Sora. Provò a camminare ma barcollò, la testa gli girava leggermente.
    - Che c’è? Non stai bene? Guarda che mi devi tirare fuori da qui! Voglio andare in certi mondi che intendo distruggere! Proprio come nei bei vecchi tempi quando con gli Heartless a fianco braccavo Sora-
    - Ma si! Ti faccio uscire! Impiastro che non sei altro. Provaci tu a invadere un intero cuore, a prendere il controllo di un altro corpo e a curarti subito dopo. Dammi qualche secondo per riprendermi-
    Riku allora sospirò ma poi notò l’aria seria dell’altro ragazzo. Si era improvvisamente girato e stava osservando il punto dal quale a Riku sembrava si uscisse proprio da lì. Lentamente Sora si diresse verso quella che poteva essere l’uscita. Sentiva la presenza della gummiship, del re e degli altri fuori dal Kingdom Hearts. Erano tutti lì che fissavano il cuore completamente nero sospeso nel vuoto. Per gli occhi del ragazzo le pareti d’oscurità del Kingdom Hearts non erano nulla e stava fissando direttamente gli intrusi, anche se loro non potevano vederlo. In particolare fissava la ragazza.
    - Maledetta…-
    - Hai detto qualcosa?-
    - Niente-
    Rispose lui ritornando verso Riku.
    - Sai che qui fuori ci sono i tuoi amichetti? Staranno aspettando te e Sora-
    - Quelli non sono i miei amichetti-
    Ringhiò Riku disgustato contro il ragazzo, che nonostante fosse più alto era sempre un po’ più basso di Riku.
    - Sommettiamo che tra un po’ lo saranno?-
    - Come?-
    - Sarebbe ingiusto tenerti così. Invece sarebbe divertente farti tornare come prima. Renderti il cuore puro ti farà capire cosa hai fatto e credo che ti passerà la voglia di andare di mondo in mondo a distruggere. Quello invece lo farò io…-
    - Ma cosa stai dicendo! Non ti permetterò di…-
    Ma l’altro Sora senza pensarci troppo fece cenno agli Heartless e ai Nessuno di attaccare e in massa bloccarono il ragazzo, ricoprendolo e impedendogli di muoversi.
    - Bastardo!-
    Urlò Riku.
    - Perché fai tutto questo!-
    - Ah ah ah. Ma perché mi diverto. Sono stato troppo chiuso qui e ho bisogno un po’ di divertirmi. Prima ti ho usato, adesso che con te ho finito tenerti in questo stato non mi serve a niente. Non capisci? Per me creare o distruggere non è che un gioco-
    Gli occhi azzurri di Sora brillarono davanti a Riku. A quel punto anche al Riku pieno di tenebre fu chiaro che si trovava davanti ad un essere senza umanità ma completamente malvagio, difatti lui era come un Heartless. Aveva la stessa voglia di distruggere e si divertiva nel farlo.
    - Prima ti ho donato parte della mia oscurità ma ora è il momento di riprendermela-
    - No! Asp…-
    Ma sorridendo Sora toccò con il solo dito indice il cuore di Riku. Il ragazzo fu scosso da un tremito e l’oscurità presente nel suo cuore fu assorbita e tolta completamente da esso. Quando il ragazzo con i capelli a punta tolse il dito, avendo riacquistato tutto quello che aveva dato a Riku, l’altro cadde a terra sentendosi terribilmente pesante.
    Ancora una volta non riusciva a respirare. Era tutto buio e non vedeva niente. Riku era ritornato il solito ragazzo di prima ma adesso il suo cuore aveva una nuova ferita, quella di aver trasformato il suo miglior amico in un mostro.
    Sotto ordine di quello che era il loro capo gli Heartless si allontanarono da Riku e Sora si avvicinò a lui.
    - Complimenti-
    Riku sobbalzò. Non lo aveva sentito arrivare e ovviamente non lo aveva neanche visto. Era completamente vulnerabile.
    - Hai portato il tuo amico Sora alla morte. Ma tanto chi se ne importa. Lui era importante solo per la chiave, e adesso la chiave ce l’ho io-
    Così dicendo il ragazzo evocò orgoglioso il Keyblade e lo fissò in tutto il suo splendore.
    - Che bello. Prima non avevo mai potuto evocarlo-
    - Sei un maledetto! Lui non è solo la “chiave”. Lui è il mio amico! E poi lui è ancora vivo!-
    Il ragazzo dagli occhi azzurri si mise a ridere così forte che iniziò a lacrimare e quasi li cadde l’arma di mano.
    - Oh, Riku! Che divertente! Tu pensi che sia ancora vivo? Che cosa commuovente-
    Nel buio Riku si sentì prendere la mano con forza e sentì che l’altro ragazzo gliela pose sul petto, all’altezza del cuore.
    - Qua dentro lui non c’è più. E’ sparito e non tornerà. Tutto questo grazie al tuo Keyblade e alla tua collaborazione. Ricorda che sei stato tu a pugnalare Sora al cuore-
    - Bastar…-
    Ma Riku non riuscì a terminare. Infatti l’altro Sora lo aveva colpito alla testa con il Keyblade e adesso il ragazzo giaceva a terra. Riku non aveva però del tutto perso i sensi, difatti sentì i passi si Sora che si allontanavano e il passaggio del Kingdom Hearts che si apriva. Anche se steso a terra il ragazzo vide la luce che inondava il luogo completamente buio e le creature che vi abitavano scapparono tutte intimidite. Intanto però Sora usciva al cospetto degli altri in quelle condizioni e Riku non era riuscito a fermarlo.
    - Che cosa ho fatto…-
    Riuscì solo a sussurrare nel buio assoluto.

    - Guardate!-
    Urlò Pippo improvvisamente indicando il cuore sospeso in aria.
    Tutti poterono vedere una piccola porticina che si apriva e dal quale nasceva poi un sentiero che conduceva fino a terra dove erano il re e gli altri.
    Da quella porta era uscito Sora, vivo e vegeto, e Kairi si mise a piangere dalla felicità.
    - Sora! Sora stai bene!-
    Il ragazzo prima di uscire aveva dissolto il Keyblade e ora camminava davanti agli altri con un ampio sorriso stampato in faccia.
    Anche Paperino e Pippo si misero ad urlare e saltare, l’unico che sembrò non fare festa fu il re che anzi non dissolveva la propria arma.
    Quando ormai il ragazzo era abbastanza vicino Kairi partì a corsa verso Sora. Re Topolino cercò di fermarla ma ormai lei non sentiva più nessuno. Non dovevano però essere troppo imprudenti visto che non sapevano cosa fosse successo all’interno del Kingdom Hearts e di cosa ne era stato del Sora malvagio. Senza contare che Riku non era uscito in compagnia di Sora.
    Ma tutto questo Kairi sembrava averlo dimenticato, voleva solo abbracciare il suo amico dopo aver preso così tanta paura. Peccato che poco prima di raggiungerlo Sora socchiuse gli occhi e si toccò il cuore, sembrava quasi che avesse ricevuto una fitta improvvisa. Così si scansò e, per evitare l’abbraccio della ragazza che gli stava correndo in contro, effettuò addirittura un gran salto in avanti per atterrare dietro Kairi. Velocemente la ragazza si fermò e si voltò sbalordita verso di lui guardandolo attentamente.
    - Sora? Ma cosa ti prende?-
    Il ragazzo si mise a ridere e cercò di essere il più naturale possibile.
    - Ah ah ah. Stavo scherzando. Scusa Kairi. E’ che avevo voglia di muovermi un po’-
    Il re avanzò verso di lui seguito da Pippo e Paperino che, come Kairi, erano rimasti un po’ straniti.
    - Cosa è successo lì dentro Sora? Dov’è Riku?-
    - Lì dentro dice? Mah, niente vostra maestà. Sono entrato, ho trovato Riku e sono uscito. Adesso è la dentro che sta uccidendo qualche mostriciattolo. Ha detto che ci raggiungerà dopo-
    - E tu lo hai lasciato lì da solo?-
    Chiese Kairi incredula e allo stesso tempo spaventata.
    - Sapete com’è fatto Riku, no? Aveva voglia di dare una lezione alle creature che prima lo avevano rapito-
    - Allora sono state loro a prenderlo?-
    Chiese Pippo e Sora accennò un si.
    - Ma Sora, sei sicuro che non ci fosse nessuno altro lì dentro?-
    - Ma perché tutte queste domande? Sono qui, no? Sto bene e sono arrivato al Kingdom Hearts anche senza il vostro aiuto visto che non mi avete fatto venire con voi sulla gummiship-
    - Tu sai benissimo perché non ti abbiamo portato-
    Disse Topolino con tono severissimo. Il re continuò a scrutarlo e ancora la sua versione dei fatti non lo convinceva, era sicuro che ci fosse qualcosa di diverso in Sora.
    - Ma cosa dice vostra maestà? Io non so proprio niente-
    Sora sorrise e si mise a ridacchiare come avrebbe fatto di solito in qualunque situazione. Poi Kairi si avvicinò al ragazzo guardandolo dritto negli occhi azzurri e si mise a piangere. Sora guardò altrettanto intensamente la ragazza negli occhi. Lo stesso azzurro dei suoi. Improvvisamente sentì ancora una leggera fitta al cuore.
    - Sora…ho avuto tanta paura…pensavo che non ti avrei mai più rivisto…sai pensavamo che ti avesse preso…-
    - Oh basta Kairi!-
    Iniziò ad urlare Sora.
    - Ti ho detto che là dentro non c’era nessuno! Non sono stato preso da nessuno e adesso togliti!-
    Sora si allontanò il più possibile andando verso la gummiship. Iniziò ad ansimare e a toccarsi il cuore. Ma poi cercò di calmarsi. Il falso Sora doveva essere naturale quanto quello vero. E di certo la sua metà non avrebbe mai trattato così i suoi amici, ma a lui essere gentile con quelle persone non ci riusciva proprio. Il Sora nato nell’oscurità provava solo un odio immenso verso di loro.
    Ma con naturalezza si voltò verso Kairi con un grande sorriso e con le braccia aperte come se fossero preparate ad un abbraccio.
    - Scusami Kairi. Avanti, vieni. Fatti abbracciare-
    - Sora? Ho fatto qualcosa…-
    Kairi si stava avvicinando per abbracciarlo e aveva quasi sfiorato la spalla di Sora. Ma lui richiamò presto il Keyblade e cercò di colpirla in pieno. Era una trappola e il dolce sorriso si trasformò in un ghigno soddisfatto per il fatto di stare per ucciderla. Con un grande affondo con la sua arma sperava di colpirla ma Topolino scattò subito afferrando la ragazza e la spostò dalla traiettoria del Keyblade.
    - Sora!-
    Urlò Paperino.
    - Cosa ti prende!-
    Ma improvvisamente Riku si affacciò alla porta del Kingdom Hearts ancora aperta. Si trascinava e si reggeva la testa, ma stava uscendo e vedendo Kairi a terra sorretta dal re e Sora in piedi impugnando verso di loro il Keyblade si mise a urlare.
    - Quello non è Sora!!-
    Tutti rimasero un po’ interdetti e sbalorditi vedendo Riku ferito che urlava dal cuore sospeso in aria che quello che avevano di fronte non era il loro amico.
    - Come sarebbe a dire che non è Sora?-
    Chiese Pippo non riuscendo a capire ma alzando istintivamente lo scudo per proteggersi.
    - Vuol dire che è la metà del cuore di Sora, non è cosi?-
    Chiese il re puntando ancora la sua arma contro il ragazzo e mettendosi davanti a Kairi per proteggerla.
    - Complimenti. Finalmente qualcuno che ci capisce qualcosa. Lei non ci ha creduto un attimo che il Sora che conoscete era uscito vivo da quell’inferno, vero?-
    Sora aveva un gran sorriso soddisfatto e di certo non aveva paura di quei quattro imbranati che avevano accompagnato la sua metà fino a quel momento. Sapeva infatti che non sarebbero mai stati in grado di sconfiggerlo.
    - No!-
    Urlò Kairi in lacrime.
    - Non ci credo! Dov’è Sora?!?-
    - E chi lo sa-
    Rispose scherzosamente il ragazzo.
    - Forse è morto-
    Kairi cadde in ginocchio scoppiando in singhiozzi sempre più forti. Non poteva pensare di aver perso il suo amico in quel modo.
    - Kairi!-
    Urlò Riku che si stava avvicinando lentamente attraversando il passaggio.
    - Non credergli! Sora è vivo ed è proprio dentro di lui! Sta a noi riportarlo fuori-
    - Zitto!-
    Ringhiò furioso l’altro Sora.
    - Non riporterete fuori proprio un bel niente! Sora è morto e il suo corpo è mio! Voi non riavrete mai la vostra chiave! Come tale l’avete trattato fino ad ora e adesso che l’avete perso non sapete come aprirle più le vostre cavolo di serrature, eh?-
    - Non è vero! Noi…-
    Paperino provò a difendersi ma il re lo fermò.
    - Non dobbiamo rendere conto a questo individuo. Noi vogliamo bene a Sora e lo riporteremo indietro-
    Il ragazzo sbuffò e si mise a giocherellare con il Keyblade facendolo ruotare con maestria.
    - Fate come vi pare. Tanto quello è crepato-
    - Allora perché hai cercato di uccidere Kairi?-
    Chiese il re.
    Sora smise di far ruotare la sua arma. Anche il sorriso sparì e al suo posto comparve una smorfia di rabbia. Il re aveva toccato un tasto dolente.
    - Tu non vuoi ucciderci, vero? Ti piace l’idea che possiamo vedere cosa hai fatto a Sora. Ma allora perché volevi uccidere Kairi?-
    - Cosa vuole insinuare con questo?-
    Chiese il ragazzo nato nel Kingdom Hearts. Sora si stava irritando e il re si stava avvicinando pericolosamente alla verità.
    - Che forse Sora non è del tutto scomparso-
    Ma l’altro ragazzo sospirò e cercò di calmarsi. Non valeva la pena di prendersela con tali individui, li avrebbe distrutti poi tutti in seguito. Doveva solo riuscire a sopportargli un po’, ma per quanto lo riguardava, la ragazza prima moriva e meglio era.
    - Va bene, va bene. La speranza è l’ultima a morire no?Ma vedrete che morirà presto quando vedrete il corpo di Sora distruggere tutto quello che siete riusciti a salvare in questi due anni. E tutto questo per colpa vostra-
    - Come sarebbe a dire che è colpa nostra?!-
    Urlò paperino facendosi avanti con lo scettro magico puntato sul nemico.
    - Tanto per iniziare, il bernoccolo che stamani Riku ha fatto Sora. Guarda qua, sento ancora il bozzo. Riku se lo volevi per forza proteggere spaccargli la testa non era la scelta più saggia. Senza contare che lo avete lasciato lì, sul tetto e ve ne siete venuti qui a distruggere casa mia. Che gentili. Me lo avete lasciato solo sull’isola. Furioso com’era per essere stato abbandonato dai compagni convincerlo a farlo passare da una mia serratura è stato facilissimo-
    - Perché ci stai dicendo tutto questo?-
    Chiese Riku che intanto aveva raggiunto Kairi e che ora lei lo stava sorreggendo.
    - Perché vi voglio far capire che voi siete stata la sua rovina e io la sua salvezza. Con me lui è rinato. E’ stato buono per troppo tempo e si è fatto sfruttare da voi troppo a lungo. Ma adesso tutto questo è finito-
    - Ma cosa dici? Tu lo hai quasi ucciso nel Kingdom Hearts! Portare un cuore puro come quello di Sora là dentro è stato come condannarlo a morte!-
    Disse Riku urlando contro la metà malvagia del suo amico.
    - Ma sentitelo-
    Replicò quest’ultimo.
    - Parli proprio tu che solo perché te l’ho detto io hai colpito Sora a morte con il Keyblade-
    - Maledetto, non ti azzardare…-
    Sora rise e saltò agilmente sul tetto della gummiship. Tutti lo seguirono molto attentamente e Re Topolino stava per saltare anch’egli per raggiungerlo ma il ragazzo creò una serratura sotto gli occhi di tutti.
    - Basta discutere. Mi sto annoiando. Perché non facciamo un gioco? Prima riuscite a prendermi e meno mondi verranno distrutti dai miei Heartless. A presto-
    Senza lasciare il tempo di replicare Sora alzò il Keyblade verso la serratura che aveva creato in cielo. Una luce accecante lo avvolse e in meno di pochi secondi scomparì con la luce stessa.
    Rimase solo la gummiship con il gruppo del re a terra e più sconfortato che mai.
    - Sbaglio o ha detto “i miei Heartless”-
    - Non sbagli Pippo-
    Disse Riku sedendosi a terra e toccandosi ancora la nuca per il dolore.
    - Quello ha il potere di controllare tutti gli Heartless e i Nessuno. Siamo nei guai…ed è tutta colpa mia…-
    Il re allora si avvicinò al ragazzo che era avvilito al suolo e Kairi si scansò.
    - Riku, è vero quello che ha detto? Hai ferito Sora là dentro?-
    Riku allora annuì e Kairi si agitò ancora di più per la paura.
    - Lui…mi ha preso quando lei ed io siamo arrivati nel centro del Kingdom Hearts… poi mi ha toccato il cuore e da quel momento ricordo tutto un po’ sfuocato…fra cui i ricordi di quello che ho fatto a Sora…oh maledizione!-
    Urlò dalla rabbia Riku scagliando un pugno al suolo. Il solo ripensare al momento in cui lo aveva ferito al ventre, aveva giocato a combattere contro di lui. Perché quello si poteva definire proprio un gioco. Lo stesso gioco che può fare un gatto con un topo. Il combattere al buio con un ragazzo ferito, debole, con continue fitte al cuore e con la respirazione disturbata era stata una tortura e uno scontro impari. Poi lo aveva ferito nuovamente e mentre stava morendo ed era talmente debole dal non riuscire neanche più a sorreggere il Keyblade lo aveva ferito psicologicamente. Come un pupazzo poi lo aveva buttato al suolo. Tanto lui non reagiva più e non si moveva, ormai era pronto ad essere ucciso dal suo miglior amico. E senza pensarci due volte lui gli aveva aperto il cuore e aveva donato il suo cuore e alla metà oscura di Sora. Quella era una colpa che Riku non si sarebbe più tolto di dosso.
    - Riku-
    Disse il re riportando il ragazzo alla realtà.
    - Non voglio sapere cosa hai fatto a Sora. Voglio sapere come possiamo riportare fra noi il nostro amico. Dimmi tutto quello che sai su quell’essere-



    Lo so, la storia è sempre più complicata e contorta...lo ammetto...ma spero che vi piaccia lo stesso ^^ A presto con il nuovo capitolo e mi raccomando ancora, commentate!
     
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  6. Francesca_Kirara
     
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    Ecco per voi...numerosissimi...lettori l'ottavo capitolo della serie. Spero che sia di vostro gradimento, in ogni caso fatemelo sapere ^^


    Capitolo 8
    Il Kingdom Hearts distrutto



    Il cielo era limpido e l’aria leggera. Faceva caldo ma era sopportabile. Tutti i giorni in quella terra erano caldi e sereni, da quando gli Heartless se ne erano andati era tornato tutto tranquillo e la vita era ripresa a trascorrere normalmente.
    Il vento portava la sabbia del deserto fino a palazzo dove nel cortile ogni giorno Jasmin e Aladdin stavano felici in compagnia del Genio, della scimmietta Abù e anche di Jago.
    Solo da pochi giorni i due giovani ragazzi si erano sposati e ora vivevano sotto lo stesso tetto nel Palazzo di Agrabah. Un pomeriggio, per loro qualsiasi, però doveva portargli una disavventura.
    - Aladdin?-
    - Jasmin! Sono qui!-
    Urlò il ragazzo da dietro un cespuglio del palazzo reale.
    A quanto pare aveva preparato una bella sorpresa per la sua sposa. Di fatti con l’aiuto del Genio aveva imbandito una tovaglia di cibo raffinati e di prima qualità da poter mangiare nell’ora di pranzo sull’erba.
    - Aladdin, è per questo che mi hai chiesto di venire?-
    La ragazza si mise a ridere.
    - Un pic-nic in compagnia del genio?-
    - No no no-
    Aladdin si alzò di scatto dall’erba e si avvicinò alla moglie.
    - Non in compagnia del Genio, Jasmin. In compagnia mia. Noi due soli sull’erba-
    Aladdin accarezzò il volto della ragazza e lei ricambiò con un sorriso dolce.
    - Allora perché il Genio si sta divorando tutto?-
    - Cos…-
    Il ragazzo si girò ma non fece in tempo. Infatti metà delle cibarie ormai erano già sparite nello stomaco del genio. Jasmin continuò a ridere mentre suo marito sgridava lo strano essere azzurro e lo cacciava dalla tovaglia dicendogli di entrare a palazzo.
    - Scusate ma era tutto così buono!!-
    - Si si, Genio. Ma ora vai. Ci vediamo dopo-
    - RICEVUTO!!!!-
    Il genio urlando partì a volo verso la terrazza del grande palazzo, lasciando i due sposini finalmente soli.
    Con un po’ di tranquillità e sotto il sole la coppia poté scambiarsi tenere effusioni. Ma a un certo punto queste vennero interrotte, infatti una luce ancor più accecante del sole del deserto comparve innanzi a loro. Entrambi dovettero coprirsi gli occhi e Aladdin per istinto si pose davanti a Jasmin per proteggerla. In cielo stava comparando la forma di una serratura e si stava aprendo come un passaggio. Ai due quella scena era familiare, infatti la serratura gli ricordava molto una certa persona.
    Presto la luce si dissolse e al suo posto lasciò un ragazzo che cadde in piedi nel pieno del giardino del palazzo di Agrabah.
    Sia Jasmin che Aladdin guardano molto interessati in quella direzione e entrambi riconobbero subito il nuovo arrivato.
    - Sora!-
    Urlò Aladdin correndo verso l’amico e lo stesso fece anche la moglie.
    - Che bello vederti Sora! Come stai?-
    Chiese Jasmin premurosa come sempre.
    - Che strano. Sono finito qui-
    Disse Sora ignorando completamente i due. Comunque si guardò in torno strabiliato e fissò ogni cosa alla sua portata, assaporando l’aria pura del deserto respirandola a pieni polmoni.
    - Sora, stai bene? C’è qualcosa che non va?-
    Chiese Aladdin che iniziava a preoccuparsi. Infatti il ragazzo si guardava in torno come se non avesse mai visto niente di simile con i suoi occhi in tutta la vita.
    - Eh? Oh, si si. Non preoccupatevi, sto bene. Stavo scherzando-
    Sora stampò uno dei suoi sorrisi sul viso per tranquillizzare i due che stava già iniziando a insospettire.
    - Sora sembri strano…sembri diverso…eppure sono solo cinque giorni che non ci vediamo-
    - Già, Jasmin ha ragione. Sapevamo che un giorno ci saremmo rivisti, ma non pensavamo così presto-
    - E beh. Cosa volete che vi dica. Non avevo programmato nemmeno io di venire qui, volevo solo andare in un posto con tanta luce e mi sono ritrovato nel deserto-
    I due lo guardarono sbalorditi. Sora era molto stano quel pomeriggio e loro lo avevano capito subito dalla sua entrata in scena nel giardino.
    - Dicci Sora, hai fame? Vuoi mangiare qualcosa?-
    - Non posso rimanere a lungo. Ma un boccone lo prenderei volentieri-
    Il ragazzo rispose di mala voglia, ma la coppia lo fece accomodare lo stesso dietro la siepe offrendoli qualche cibo della terra di Agrabah.
    - Sora dicci la verità-
    Disse Aladdin improvvisamente.
    - Non sarai venuto per gli Heartless, vero? Non dirmi che quei cosi sono tornati alla carica!-
    Il ragazzo quasi si strozzò con il boccone. Ma respirando buttò giù tutto.
    - Me ne stavo quasi dimenticando! Scusate ma questo buon cibo e questa aria leggera mi avevano distratto-
    Sora posò il piatto e si alzò in piedi sotto gli sguardi attoniti dei due giovani.
    - Sora, perdonami ma insisto. Sei veramente strano-
    - Forse Jasmin perché io non sono il Sora che conosci tu-
    Detto questo schioccò le dita della mano destra e immediatamente dalla sua schiena comparvero ben cinque vortici oscuri dalla quale iniziarono a fuoriuscire Heartless e Nessuno.
    - Sora! Cosa significa questo?!-
    Urlò Aladdin scattando in piedi per difendere la ragazza dietro di lui.
    - Che il vostro mondo ora appartiene a me-

    - Ci sei Riku?-
    - Si vostra maestà. Però preferivo quando riuscivo a vedere nel buio-
    - Non dire così, te ne prego-
    Ancora una volta il re e Riku si trovavano all’interno dell’oscuro Kingdom Hearts. Vi erano rientrati dopo che il ragazzo aveva svelato agli altri i dettagli di quello che era successo con la parte malvagia di Sora. Aveva tentato di spiegare al meglio cosa fosse quell’entità e quale fosse il suo obbiettivo. Topolino era arrivato alla conclusione che l’altro Sora sfruttasse gli Heartless e i Nessuno per condurgli nei mondi aprendo le serrature con l’arma del Sora che loro conoscevano. Per prima cosa dovevano assolutamente bloccare la fonte del suo potere, distruggendo il Kingdom Hearts e poi raggiungerlo per trovare un modo per fermarlo.
    - Come faremo a trovare Sora?-
    Chiese sotto voce Riku.
    - I mondi attualmente hanno tutti le serrature chiuse. Sora dovrà raggiungerli uno alla volta per aprirle e condurvi dentro gli Heartless e i Nessuno. Con il nostro nuovo radar, fornito gentilmente da Paperino, possiamo localizzare le serrature aperte e capire dove si è diretto quel ragazzo-
    - Speriamo che non sia troppo tardi per i mondi…ma poi come faremo a richiudere le serrature?-
    - Non possiamo. Solo Sora ne è capace. Per questo dobbiamo assolutamente riportarlo in dietro-
    Riku si fermò improvvisamente in mezzo al Kingdom Hearts.
    - Solo per questo?-
    - Ma cosa dici Riku! Certo che no!! Noi lo riporteremo indietro anche perché è il nostro amico! E non farmi urlare in questo posto che è pericoloso-
    - E’ solo che credo di capire di cosa sia fatto l’altro Sora-
    - Di cosa stai parlando?-
    Chiese Topolino stufo e fermandosi anch’egli per ascoltare il compagno.
    - Credo che quello sia il rancore che Sora si sia sempre portato dietro segretamente. Il rancore verso di noi. L’odio che provava anche quando era sprovvisto della sua parte malvagia non si dissolveva ma al contrario raggiungeva l’altra metà del suo cuore. E’ per questo che il Sora nato nel Kingdom Hearts è così informato su tutti i fatti accaduti ultimamente e ci odia così tanto. Lui si sta vendicando a posto della sua metà-
    - Si Riku… ci pensavo anch’io a dire la verità. Ma non riesco a capacitarmene. Ma poi di che vendetta stai parlando?-
    - Oh avanti! Vostra maestà! Pensateci un attimo. Nessuno ha chiesto niente a quel ragazzo, è stato solo trascinato in dimensione dopo dimensione a combattere contro nemici giganteschi senza che nessuno gli spiegasse veramente qualcosa! E’ stato continuamente attaccato e rischiava continuamente la vita per aprire e chiudere serrature che secondo me neanche lui sapeva a cosa servissero! Gli importava solo di raggiungere me e Kairi, e come lo abbiamo ripagato?! Io ho tentato varie volte di ucciderlo, Pippo e Paperino lo hanno abbandonato quando gli ho rubato il Keyblade e voi…oh, lasciamo perdere che è meglio-
    Riku ricominciò a camminare, superando il re si diresse verso il centro del Kingdom Hearts. Topolino in silenziò cerco di seguirlo nel buio. Probabilmente Riku aveva ragione. Con quelle parole brutali aveva voluto dire che tutti, compreso lui, avevano un po’ sfruttato Sora per i loro scopi. L’altro Sora ora se la stava prendendo con loro perché erano gli unici rimasti, ma sicuramente se Ansem e l’organizzazione XIII fossero vivi anche per loro non avrebbe risparmiato pietà.
    Dopo poco che i due camminavano nel buio totale la solita luce rosa comparve di fronte a loro. Erano di nuovo arrivati al centro del Kingdom Hearts.
    - Adesso che facciamo?-
    Chiese Riku con il tono ancora un po’ arrabbiato per il discorso di prima.
    - Adesso lo distruggiamo. Puntiamo i nostri Keyblade verso la luce rosa, liberiamo il potere delle nostre armi e disintegriamo il Kingdom Hearts e tutte le creature che ne escono-
    - Ci riusciremo senza Sora?-
    - Beh, come hai detto tu prima, basta sfruttarlo. Adesso tocca a noi-
    Detto questo entrambi richiamarono la loro arma e la puntarono dritta verso il centro del regno oscuro. Anche dai loro Keyblade partì una luce che raggiunse e colpì in pieno il piccolo puntino rosa. In breve tutto il Kingdom Hearts tremò.
    Il suo centro del male era stato colpito dall’energia benevola del Keyblade che adesso lo stava distruggendo e provocando diverse scosse violente.
    - In credibile che solo con questo si possa distruggere il Kingdom Hearts-
    - Non sottovalutare il potere dei Keyblade. E comunque non lo stiamo ancora distruggendo del tutto. Pero ora lo stiamo solo intaccando. Dobbiamo colpire il centro adesso. Vuoi farlo tu?-
    Riku annuì e il re poté vederlo visto che le luci tenui delle loro armi gli permettevano di vedere qualcosa. Il ragazzo allora partì con il Keyblade, interrompendo il fascio di luce, e colpì in pieno il centro del Kingdom Hearts quasi volendolo dividere a metà.
    A quel punto si che la terra sotto di loro iniziò a tremare veramente.
    Kairi e gli altri stavano ancora aspettando a terra e pure loro poterono capire che il re e Riku erano riusciti nel loro intento. Infatti il cuore sospeso in aria si stava disintegrando e sembrava che dovesse crollare sulle loro teste da un momento all’altro.
    - Incredibile! Ci sono riusciti!-
    Urlò Pippo saltando.
    - Cosa ti credi! Distruggere un Kingdom Hearts colpendo il suo centro è molto facile! E’ il punto più vulnerabile-
    Rispose Paperino facendo il sapiente.
    - Peccato che Ansem non ci abbia provato prima così…-
    Con le parole di Kairi tutti si azzittirono. Infatti Ansem aveva perso la vita per distruggere l’altro Kingdom Hearts dell’organizzazione. Ma allora non avevano avuto tempo per entrarvi e distruggerlo dall’interno.
    Il silenzio che si era creato nel gruppo svanì quando videro il Kingdom Hearts sgretolarsi definitivamente i loro amici cacciati via da quel luogo come razzi.
    I due precipitarono fortunatamente al suolo e non caddero invece nell’abisso sottostante al Kingdom Hearts, ma ci mancò veramente poco.
    - Vostra maestà! Tutto bene?-
    Chiese Paperino correndo verso il proprio re.
    - Bene grazie-
    Rispose lui alzandosi da terra e scuotendosi gli abiti.
    - Che botta però-
    Affermò Riku alzandosi anch’egli dal suolo.
    - Fortunatamente siamo usciti. Iniziavamo a comportarci in modo strano lì dentro-
    Disse Topolino sorridendo verso Riku.
    - Vostra maestà…per prima…io…quello che ho detto…-
    - Non preoccuparti Riku. Tu hai detto solo la cruda verità. Adesso saliamo sulla gummiship, dobbiamo raggiungere Sora-
    Il re si incamminò seguito dai suoi leali servitori. Kairi e Riku invece rimasero indietro.
    - Cosa è successo?-
    Chiese Kairi impallidita nuovamente.
    - Non preoccuparti Kairi. Non è successo niente. Ora andiamo a riprenderci il nostro Sora-


    Piaciuto? Spero vivamente che la risposta sia affermativa. In ogni caso chiudo qui per ora, al prossimo capitolo!
    Ciao a tutti!
     
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  7. cagnolino
     
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    ora ti dico cosa penso della tua ff... è semplicemente BELLISSIMA SUBLIME STRAORDINRIA image ... mi piace proprio xk è contorta ed è scritta molto bene... la trama è stupenda, fantastico il fatto k sora sopprimeva il suo rancore verso gli amici, xk è vero... poverino nn ha mai detto niente, continuava a fare ciò k gli altri gli imponevano di fare... :sobsob: continua plis...
    scommetto xo, e dico ank forse, è solo una mia deduzione k l'unica perona in grado di risvegliare Sora buono è Kairi, ecco xk sora cattivo la voleva uccidere, sa k è un pericolo.......................

    Edited by cagnolino - 14/9/2007, 16:33
     
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  8. enigmaticfan123
     
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    bravo!bravo!E dopo kh non ha mai colpi di sangue... sei grande!
     
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  9. Napoletano 91
     
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    continuala
     
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  10. Francesca_Kirara
     
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    Ecco il continuo della fict...spero che il chappy sia bello come i precedenti...un punto in particolare di qst capitolo mi piace moltissimo ^^ e credo che piacerà anche a voi...buona lettura.

    Capitolo 9
    Nelle terre di Agrabah



    - Vostra maestà-
    Disse Paperino impegnato nella guida della gummiship.
    - Siamo arrivati. Il radar indica che la serratura di questo pianeta è stata aperta-
    - Ma quella è Agrabah-
    Disse Pippo indicando il pianeta.
    Di fatti quella era proprio la terra desertica di Agrabah e Sora doveva essere lì visto che la serratura era aperta.
    - Cosa stiamo aspettando, scendiamo subito-
    Kairi aveva ragione. Dovevano scendere a cercarlo il prima possibile e tentare di redimere i danni provocati dalle creature che il loro amico si era portato dietro.
    La navicella atterrò alle porte della città e molto velocemente il re e gli altri corsero verso la piazza. Essa però era deserta. Non vi era nessuno nelle strade, le bancarelle erano chiuse e non si udiva un suono in tutto il quartiere.
    - Ma cosa sarà successo?-
    Chiese Kairi spaventata da quel vuoto che invadeva la città.
    - Sembra che tutti se ne siano andati-
    Disse Riku guardandosi sempre più sconcertato attorno.
    Il re procedé superando il gruppo e guardò in direzione del palazzo reale, che dalla piazza era ben distinguibile.
    - Sora è sicuramente là dentro. Restiamo uniti, gli Heartless potrebbero attaccarci-
    Riku richiamò il Keyblade, Pippo prese il suo scudo e Paperino impugnò il suo scettro. Il gruppo così avanzò compatto verso la reggia di Agrabah.
    Man mano che camminavano però la situazione non migliorò, al contrario, più si avvicinavano al palazzo più spuntavano fuori Heartless e Nessuno che li osservavano.
    Uscivano dalle finestre delle case, comparivano sui tetti, negli angoli, nei vicoli, in pratica erano dappertutto. La città era completamente assediata. Ma questi mostri guardavano solo il gruppo camminare.
    - Perché non ci attaccano?-
    Chiese Riku sussurrando al re.
    - Non ne sono sicuro. Ma credo che abbiano l’ordine di farci arrivare a palazzo-
    Rispose Topolino mettendo in allarme gli altri.
    - Vuol dire che lui sa che siamo qui!-
    Sbraitò Paperino saltando e urlando.
    A quel punto gli Heartless non poterono resistere. Anche se era un ordine, la loro voglia di cuori era troppo forte e attaccarono tutti insieme il gruppo dalla quale proveniva così tanto rumore. Il veder la preda che urlava e si dimenava per loro era un richiamo irresistibile, al contrario dei Nessuno che invece rimasero impassibili.
    Così Riku e il re dovettero difendersi e garantire anche agli altri di arrivare a palazzo sani e salvi. Con fatica i due riuscirono ad aprirsi un passaggio fra la folla di mostriciattoli affamati e intanto Pippo e Paperino proteggevano Kairi dagli assalti nemici. Alla fine raggiunsero le porte del palazzo, aperte. Entrando velocemente chiusero il portone dietro di loro e Paperino, utilizzando il suo scettro, innalzò un muro con la magia che impedisse il passaggio agli Heartless.
    Tutti e cinque caddero in terra, seduti con le spalle alla porta, respirando profondamente e cercando di riprendersi dalla corsa.
    - Qui non ci sono Heartless?-
    Chiese Pippo con lo scudo davanti al viso per paura di guardare e trovarsi davanti ancora centinaia di quei mostri.
    Riku alzò la testa per squadrare il giardino reale.
    - No, sembra che qui…-
    Ma si bloccò. Non c’erano Heartless, nemmeno Nessuno. Ma davanti a loro, appoggiato con le spalle sul tronco di un albero in posizione rilassata e beffarda, c’era proprio Sora. Aveva le braccia incrociate e un sorriso soddisfatto. Gli stava guardando e forse aspettando.
    - Sora!-
    Urlò Riku scattando in piedi e correndo verso di lui. Ma l’altro molto velocemente fece comparire un vortice oscuro, con lo stesso schiocco delle dita che aveva usato altre volte, e entrò in esso scomparendo un attimo prima che Riku arrivasse da lui.
    Il ragazzo dai capelli argentei rimase immobile nello stesso punto in cui l’amico era sparito. Si stava prendendo gioco di loro, si stava divertendo e intanto il vero Sora era suo prigioniero.
    - Avanti Riku, entriamo a cercarlo-
    Kairi gli aveva messo una mano sulla spalla e lo stava incoraggiando a continuare. Così il ragazzo guardò il re e gli altri, pure loro si stavano facendo forza ed erano convinti nel riportare Sora come prima. Anche lui non poteva fare altro che resistere e far pagare in seguito al falso Sora tutto quello che stavano subendo.
    La situazione nel palazzo di Agrabah però non era certo confortante. Al suo interno vi erano moltissime creature, il salone principale ne era completamente pieno. Le creature erano tutte ammassate di fronte alle scalinate che portavano ai sotterranei e a fare barriera fra gli Heartless, i Nessuno e le scale erano un piccolo gruppo di uomini che cercavano di tenere indietro le bestie. Fra loro vi era anche Aladdin, alla testa del gruppo, e il Genio che gli stava fornendo un aiuto sostanziale. Ma più distruggevano le creature più ne comparivano.
    - Ma quello è Aladdin!-
    Urlò Pippo indicando il ragazzo.
    - Dobbiamo dargli una mano. Kairi tu resta qui-
    Detto questo il Re e gli altri si lanciarono contro lo smisurato gruppo di Nessuno e Heartless che assediavo il palazzo. Anche gli uomini e il Genio stavano lottando e Aladdin ebbe l’occasione di combattere a fianco degli amici.
    - Pippo! Paperino! Che bello vedervi! Non ci attaccherete come ha fatto Sora, vero?-
    - Cosa ha fatto Sora?-
    Urlò Paperino distraendosi. Tre Nessuno ne approfittarono e cercarono di colpirlo da dietro ma Riku gli distrusse prima che loro potessero farlo.
    - Dov’è adesso?-
    Chiese Riku volendo raggiungerlo subito.
    - Non ne ho idea!-
    Rispose Aladdin cercando di parlare mentre colpiva i mostri con la sua spada.
    - Quando ha indirizzato queste creature verso di noi siamo scappati nel palazzo e da quel momento non l’ho più visto!-
    - Ma perché vogliono entrare per forza qua sotto?-
    Chiese il re riferendosi agli Heartless e vedendo che premevano con così tanta insistenza cercando di arrivare alle scalinate dei sotterranei.
    - Perché ci sono le donne e i bambini!-
    Rispose il Genio urlando sopra le loro teste e cercando di incenerire le strane bestie con le sue saette.
    - Tutti gli abitanti si sono rifugiati a palazzo e abbiamo nascosto i più deboli nelle segrete!-
    Finita la frase il Genio si trasformò in un enorme martello e schiacciò una decina di Heartless e circa cinque Nessuno.
    - Dentro c’è anche Jasmin-
    Disse Aladdin.
    - E non gli permetterò di entrare-
    Insieme stavano riducendo notevolmente il numero dei mostri e quando Paperino riuscì a liberarsi dagli attacchi creò intorno al palazzo una grande barriera a prova di Heartless e Nessuno. In questo modo le creature non potevano più entrare e, se uccidevano quelli che erano presenti nella reggia, altri non sarebbero venuti a sostituirli.
    - Ahhh-
    Urlò Kairi improvvisamente.
    Un piccolo gruppo di Heartless aveva deciso di rinunciare alle segrete e si erano inspiegabilmente avventati sulla singola ragazza. Kairi era ora a terra, schiacciata da quelle terribile creature.
    - Kairi! Sta ferma!-
    Urlò Riku correndo verso di lei.
    La ragazza rimase immobile e lui con la sua arma polverizzò tutti gli Heartless che stavano provando a mangiarle il cuore.
    - Stai bene?-
    - Si. Ma ho preso paura-
    Riku l’aiutò ad alzarsi e felici poterono vedere come adesso non era rimasto nemmeno un mostro in tutta la sala del palazzo. Gli uomini che avevano combattuto esultarono e anche il re e gli altri poterono gioire. Bastava che gli abitanti di Agrabah non uscissero da palazzo fino a che la serratura non fosse stata chiusa nuovamente e sarebbero stati salvi.
    - Aladdin-
    Disse il re richiamando l’attenzione del ragazzo.
    - Non far uscire nessuno dal palazzo fino a che questa storia non sarà finita-
    - Certamente. Ma cosa è successo? Sora è impazzito per caso?-
    Tutti e cinque contemporaneamente abbassarono il capo. Ognuno di loro in qualche modo si sentiva responsabile e stare a raccontarlo era una cosa troppo dolorosa per loro.
    - E’ una storia lunga-
    Iniziò Kairi facendosi avanti.
    - Ma non è colpa di…SORA!!-
    Urlò la ragazza vedendo l’amico in cima alle scale che portavano ai piani superiori fino al tetto. Ancora un volta il ragazzo era con le braccia incrociate e gli stava guardando divertendosi come un bambino si diverte con i propri giocattoli.
    - Sora! Aspetta!-
    Urlò Riku oltrepassando Aladdin e correndo per le gradinate cercando di raggiungerlo. Anche gli altri partirono a corsa ma presto vennero bloccati da un gruppo di Heartless che gli impedivano di procedere, Riku invece fu lasciato libero di percorrere le scalinate. A quanto pareva Sora voleva solo lui.
    - Vostra maestà!-
    Urlò Riku bloccandosi a metà scala vedendo gli amici assediati dalle creature oscure.
    - Paperino! Ma con le barriere non dovevano riuscire ad entrare!-
    Urlò Pippo al compagno.
    - E’ così, ma se Sora gli fa comparire dall’interno io non ci posso fare niente!-
    Il ragazzo con gli occhi blu come il cielo si mise a ridere dalla cima della scalinata.
    - Come siete divertenti. Tutto questa agitazione per cosa? Per riprendervi la vostra “chiave”?-
    - Sora non è la chiave! Lui è il nostro amico!-
    Urlò Kairi dal basso fissando dritto negli occhi l’avversario.
    Al falso Sora queste parole diedero un enorme fastidio, per non parlare di una strana fitta al cuore. Il sorriso sul suo volto scomparve.
    - Mie creature!-
    Urlò il ragazzo riferendosi agli Heartless che già stavano assalendo il gruppo.
    - Uccidete la ragazza!-
    A queste parole i mostri si avventarono tutte contro Kairi, ma fortunatamente Topolino, Paperino e Pippo erano pronti a proteggerla e con loro anche Aladdin.
    - Kairi!-
    Urlò preoccupato Riku.
    - Riku tu va! Insegui Sora! A Kairi ci pensiamo noi!-
    A queste parole pronunciate dal re il ragazzo si tranquillizzò. L’amica era in buone mani e non doveva correre rischi con loro. Riku così poteva concentrarsi unicamente su Sora.
    Il ragazzo stava ora correndo per le scale portando Riku sempre più su. Le gradinate del palazzo sembravano non finire mai e il ragazzo dagli occhi verdi iniziava ad accusare la fatica, contrariamente a Sora che sembrava essere in splendida forma.
    - Sora! Fermati!-
    Urlò Riku cercando di raggiungerlo correndo più veloce.
    - Non ancora-
    Rispose l’altro ragazzo ridacchiando.
    A quel punto Riku si ricordò che per il Sora malvagio quello era solamente un gioco. Un gioco nel quale lui si sentiva il vincitore.
    Finalmente i gradini finirono e i due arrivarono al tetto del palazzo di Agrabah. Sora scattò sulla terrazza ammirando il sole che stava tramontando e la straordinaria luce che produceva nel cielo. Riku invece arrivò abbastanza affaticato alla porta della terrazza e si appoggiò ad essa.
    - Non ti pare che sia bellissimo?-
    Disse Sora guardando il cielo tempestato di colori che aveva all’orizzonte.
    - Ti riferisci al tramonto? Che c’è? Anche voi mostri dell’oscurità ammirate le cose belle?-
    Riku era serissimo ma il Sora malvagio si mise a ridere e si avvicinò alla balconata del tetto. Sotto di lui vi era solo il vuoto e il deserto distante circa trenta metri.
    - Continui a farmi ridere. Anche all’altro Sora facevi sempre ridere. Ma poi cosa è successo? Ah, già. Lo hai tradito schierandoti col male. E non mi riferisco solo a cose accadute tempo fa, ma anche oggi stesso. Prima mi hai detto: “Sora! Fermati!” Ah ah ah. Questa mattina era stato l’altro me stesso a dirtelo supplicandoti di non ucciderlo-
    - Adesso basta!-
    Riku infuriato si avventò sul ragazzo impugnando il Keyblade, ma questo si spostò improvvisamente facendo arrivare Riku a un passo dal cadere nel vuoto sotto il tetto.
    Velocemente Sora si pose alle spalle dell’altro che già stava vacillando sul bordo della balconata.
    - Mi basterebbe pochissimo per ucciderti-
    Disse il ragazzo dai capelli a punta sussurrando nell’orecchio dell’amico e ponendo le mani sulla sua schiena iniziando a spingerlo leggermente verso lo strapiombo.
    - Anche a me!-
    Urlò Riku dissolvendo la sua arma e rivoltandosi verso il Sora malvagio. In pochi attimi il ragazzo riuscì ad afferrare la parte oscura del cuore del proprio amico e a gettarlo sotto il tetto. Purtroppo Riku era troppo in bilico e anche lui perse l’equilibro cadendo nel vuoto insieme all’altro. I due stavano ora precipitando insieme, il ragazzo dai capelli argentei reggendo sempre l’altro e impedendoli di scappare.
    - Non ti ho detto che se muoio io muore anche il tuo amichetto Sora?-
    In quell’attimo Riku ci pensò bene. Si era fatto trascinare dalla rabbia e aveva pensato solo ad uccidere la metà del cuore di Sora, ma adesso si era reso conto che aveva praticamente condannato a morte anche il suo compagno. Istintivamente il ragazzo abbracciò Sora stringendolo forte e cercando di porsi sotto di lui, facendo quasi in modo di attutire l’impatto con il suo corpo e di salvarlo. Ma sapeva che non sarebbe servito, si sarebbero schiantati e a quell’altezza non sarebbero sopravvissuti entrambi.
    - Vostra maestà! Guardate là!-
    Urlò Pippo nel giardino del palazzo vedendo Sora e Riku precipitare verso il suolo.
    - Moriranno!!-
    Urlò Kairi coprendosi gli occhi e nascondendosi dietro Pippo.
    - No che non moriranno!-
    Dicendo questo Paperino utilizzò il suo scettro e lo puntò verso il suolo nel punto preciso in cui i due sarebbero caduti.
    - Gommosa!-
    Con questo incantesimo Paperino fece materializzare in tempo una sorta di grande cuscino fatto di gomma che salvò i ragazzi dalla morte.
    Entrambi ci caddero perfettamente dentro, anche se Riku prese un colpo leggermente più forte essendosi posto sotto l’amico.
    Il re e gli altri corsero immediatamente verso il cuscino di gomma e si fermarono ad una distanza di sicurezza prendendo ognuno di loro la propria arma.
    Riku intanto stava ancora stringendo Sora sopra di lui e non gli dava modo di liberarsi.
    - Guarda che ora mi puoi lasciare andare-
    Disse il ragazzo dagli occhi blu facendo il serio per una volta.
    - E se io non volessi?-
    Rispose l’altro.
    Il Sora malvagio a quel punto con tutte le sue forze diede uno spintone al petto di Riku e riuscì ad alzarsi molleggiando sul cuscino che gli aveva salvato la vita.
    - Stupido!-
    Gli urlò contro Sora girandosi verso di lui.
    - Stavi per gettare la tua vita solo per salvare quella della “chiave”-
    - No. La stavo per gettare per salvare il mio amico-
    - Ah. Tanto è la stessa cosa-
    - Non è vero! Non è così!-
    Urlò Riku cercando di rialzarsi dal cuscino gommoso.
    - Come ti pare-
    Rispondendo così Sora aprì un vortice oscuro grande per le sue dimensioni e si avvicinò per attraversarlo.
    - Aspetta!!-
    Urlò Kairi andando verso il ragazzo nonostante gli altri cercassero di fermarla.
    - Non andartene! Restituiscici Sora!-
    A quelle parole ancora una volta il suo cuore gli provocò dolore e socchiuse gli occhi per un attimo.
    - Ma tu non dovevi essere stata mangiata dagli Heartless? Non ce ne sono più?!-
    - Uccisi tutti-
    Rispose Paperino fiero di se.
    - Perché vuoi per forza porre fine alla vita di Kairi?-
    Chiese però il re avanzando verso di lui.
    - Ancora?!-
    Urlò l’altra metà del cuore di Sora.
    - Basta con questa domanda!-
    Il ragazzo entrò nel vortice e sparì dalla vista degli altri. Riku corse verso di lui cercando di fermarlo ma l’altro ormai era già in viaggio verso un altro mondo da portare alla distruzione.


    Finale del capitolo con il pezzo che appunto mi piace di più, spero che vi sia piaciuto. Continuate a scrivere e commentare ^^ in questo modo aggiornerò più in fretta, a presto ciao!
     
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  11. enigmaticfan123
     
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    bellissimo W Francesca_Kirara continua
     
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  12. cagnolino
     
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    perfetto cm sempre... continua al piu presto mi raccomando
     
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  13. Francesca_Kirara
     
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    Questo capitolo mi piace particolarmente e spero che possa farvi sorridere e forse anche un po' commuovere...ditemi come vi sembra, ciao a tutti!



    Capitolo 10
    Halloween Town



    - Odio questo costume-
    Disse Sora ad alta voce seduto sul muretto davanti ai cancelli di Halloween town.
    - All’altro me stesso è sempre piaciuto…ma a me fa schifo…-
    Il ragazzo stava brontolando di come era vestito circondato da un numeroso gruppo di Heartless e Nessuno che stavano tutti sotto di lui aspettando un suo qualsiasi cenno. I cancelli erano chiusi e Sora non aveva molta voglia di entrare in quella città. Alla sua metà quel posto aveva sempre fatto paura, di conseguenza lui doveva adorarlo ma era appena uscito dal buio ed entrare in una città tenebrosa come quella non gli piaceva affatto. Col suo abitino nero si sdraiò sul muretto e fissò il cielo stellato. Poco dopo il suo arrivo sul quel mondo così lugubre si era fatto buio e la luna piena splendeva sulle lapidi e sulle colline circostanti ad Halloween town. Sora scostò leggermente la zucca che aveva sulla fronte per poter ammirare meglio la luna nel cielo della notte.
    Da quando era nato non l’aveva mai vista e la trovava bellissima. Sapeva come era fatta, l’aveva vista nei ricordi di Sora, ma con i suoi occhi non aveva mai potuto guardarla. Ad Agrabah Riku gli aveva chiesto se anche i mostri apprezzavano le cose belle, quella frase lo aveva colpito. Certo che ammirava le cose che a lui parevano belle, soprattutto se era la prima volta che aveva l’occasione di vederle. Aveva aspettato così tanto ad uscire dal Kingdom Hearts che ora non voleva perdersene neanche una. Doveva visitare più mondi possibili, vederli e distruggerli tutti, solo uno avrebbe risparmiato.
    Sora si alzò di scatto e fissò tutte le creature che stavano sotto di lui a guardarlo e ad aspettare un suo ordine. Avevano voglia di entrare e di fare più vittime possibili, come lui del resto. Sapeva in oltre che doveva sbrigarsi a farlo, sentiva che la fonte del suo potere era stata distrutta ed era al corrente del fatto che ora possedeva un numero limitato di mostri dell’oscurità. Senza contare i guastafeste che gli stavano dietro e che cercavano di riportare il loro caro “Sorino” come era un tempo.
    - Peccato che quello è morto-
    Disse con un tono arrabbiato il ragazzo scendendo dal muretto. Al suo passaggio gli Heartless e i Nessuno si facevano largo. Lo seguivano pazienti e in silenzio pronti a scattare verso la città. Non sembrava, ma erano veramente tanti e ora che la serratura del mondo era aperta altri potevano aggregarsi a lui e raggiungerlo ad Halloween town.
    Sora si avvicinò ai cancelli e si voltò verso il numeroso gruppo di mostri dell’oscurità.
    - La città è vostra. Fate quante più vittime possibili, ma se dovessero arrivare anche loro…beh…uccidete solo la ragazza-
    Detto questo il ragazzo utilizzando il Keyblade aprì i cancelli di Halloween town e le creature corsero numerose al suo interno precipitandosi subito verso la piazza e il cimitero. Anche quel mondo presto sarebbe stato suo.

    - Dove è andato?-
    Chiese Riku guardando il radar della gummiship che indicava il luogo in cui la parte oscura di Sora si stava dirigendo.
    - Il radar indica che la serratura di Halloween town è stata aperta-
    Rispose Paperino mettendosi subito ai comandi della navicella.
    - Maledizione-
    Disse il re avvicinandosi al radar.
    - Non possiamo permettergli di distruggere ogni mondo che li capiti a tiro. Dobbiamo raggiungerlo subito e fermarlo-
    - Si, vostra maestà!-
    Rispose Paperino azionando la gummiship e partendo con l’iper-velocità verso Halloween town.
    - Secondo voi Jasmin e Aladdin staranno bene?-
    Chiese Pippo preoccupato.
    - Sono sicura di si. Ma staranno meglio quando chiuderemo la serratura-
    Rispose Kairi tranquillizzando l’amico.
    Mentre loro discutevano Riku era seduto sul pavimento della navicella con le braccia incrociate e pensieroso sul da farsi. Cercava un modo per fermare l’amico senza ucciderlo e doveva trovarlo al più presto.
    Ma improvvisamente il re lo chiamò in disparte distogliendolo dai suoi pensieri.
    - Riku, posso parlarti?-
    - Certo vostra maestà. A che proposito?-
    - Cosa ne pensi di quello che sta facendo la metà di Sora?-
    - Cosa vuole dire?-
    Chiese Riku non capendo ma cercando di abbassare la voce in modo che gli altri non potessero sentirli.
    - Voglio dire, ci sta lasciando in vita e non tenta nemmeno di ucciderci. Solo Kairi sembra il suo obbiettivo. Senza contare il fatto che sta andando di mondo in mondo senza uno schema preciso-
    - Io credo proprio che Sora si stia vendicando, che ci lasci vivi per vedere come lui può distruggere i mondi senza che noi possiamo fare niente per impedirlo-
    - Io non la penso proprio così. Forse la sua vendetta non è concentrata solo su di noi, bensì anche verso gli abitanti dei mondi che il vero Sora ha conosciuto. Lui crede che tutti lo abbiamo sempre usato, compresi Aladdin e Jasmin che ha attaccato per primi. Ora anche Jack. Tutti loro bene o male hanno chiesto a Sora di aiutarli, distraendolo dal suo vero obbiettivo. Il nostro amico voleva solo ritrovarvi e tornare finalmente a casa, ma era continuamente coinvolto in faccende che non lo riguardavano-
    - Lei pensa che sia per questo che quel mostro sta distruggendo i mondi?-
    - Credo proprio di si. E che con noi stia solo giocando, ma questo lo avevamo già capito. Comunque c’è un’altra cosa che mi pare strana, ovvero che tenti di uccidere Kairi. Solo lei e nessun altro-
    - Già, lo avevo notato. Ma perché?-
    - Forse perché è una minaccia per la sua esistenza-
    Riku non capì le parole del re. Avrebbe voluto approfondire la questione, capire meglio cosa volesse dire ma proprio in quel momento Paperino annunciò il loro arrivo ad Halloween Town.

    Sora intanto si stava avvicinando alla casa di Jack. Anche se era notte in quella città le persone erano ancora alzate e giravano per le strade, infatti la maggior parte di loro erano veri e propri mostri che vivevano solo di notte.
    Gli Heartless e i Nessuno così avevano trovato molte vittime da trasformare in nuovi Heartless e quindi in nuovi Nessuno. Così anche se il Kingdom Hearts era stato distrutto Sora disponeva sempre di una grande schiera di creature dell’oscurità in aumento continuo.
    Mentre si dirigeva verso la casetta del vecchio amico la gente in torno a lui fuggiva e strepitava, erano letteralmente invasi dagli Heartless e per il ragazzo quelle urla erano musica dolce. Una musica che per lui simboleggiava la vendetta.
    In breve arrivò alla casa di Jack Skeletron. C’era parecchia confusione al suo interno, sembrava che qualcuno corresse avanti e indietro rincorrendo qualcosa.
    Sora molto incuriosito spalancò la porta d’ingresso per entrarvi e capire cosa stesse succedendo.
    Appena vide la scena il ragazzo si mise a ridere e cadde in ginocchio sull’uscio della porta con le lacrime agli occhi dalle risate.
    La persona che correva per la casa era Jack che stava inseguendo un Heartless da una stanza all’altra della casa. Il povero esserino, vedendo le intenzioni dello scheletro, aveva rinunciato al suo cuore e adesso scappava intimorito diventando la preda di quella che doveva essere la sua vittima.
    - Oh, ciao Sora! Che piacere vederti!-
    Disse Jack senza fermarsi ma continuando a rincorrere la creatura. Sora intanto era ancora accasciato a terra. Non aveva mai visto qualcuno che si accingeva ad inseguire un Heartless senza averne paura, ma solo per la voglia di catturarlo.
    - Lo devo prendere Sora! Devo copiarne il costume! Sarebbe stupendo vestirsi da Heartless per Halloween!!-
    Lo scheletro con un balzo arrivò quasi a prenderlo ma il mostriciattolo oscuro velocemente scappò dalle sue grinfie e corse verso Sora.
    Si fermò davanti a lui guardandolo fisso negli occhi come se stesse aspettando ordini. Di questo Jack si stupì molto e si bloccò osservando i movimenti di entrambi.
    Il ragazzo dagli occhi blu come il cielo sorrise all’Heartless e guardandolo gli disse:
    - Questo lascialo a me. Puoi trovarne un altro-
    La creatura uscì veloce dalla porta superando il ragazzo e lasciando i due da soli nella casa. Sora si alzò scuotendosi i pantaloni e non degnò Jack di nessun saluto.
    - Pensavo che tu uccidessi gli Heartless-
    Disse lo scheletro avvicinandosi al ragazzo, ma molto cautamente.
    - Cosa ti è successo, Sora?-
    - Ah ah. Sembri un teschio dalla testa vuota, ma in realtà le cose le capisci-
    Disse l’altro materializzando il Keyblade e posizionandolo come se fosse pronto ad attaccare da un momento all’altro.
    - Beh, cosa vuoi che ti dica. I mostri riconoscono gli altri mostri-
    - Questo semplifica le cose-
    Disse Sora partendo all’attacco verso Jack.

    Quando Riku e gli altri arrivarono alla piazza della città, quest’ultima era completamente assediata. I Nessuno e gli Heartless invadevano le case e le strade di Halloween town distruggendo tutto quello che trovavano sul loro cammino. La situazione non era molto diversa da Agrabah.
    - Paperino-
    Disse re Topolino.
    - Riesci a fare quello che hai fatto al palazzo di Agrabah?-
    - Certo. Ma il raggio di azione non è così ampio, devo escludere il cimitero e le colline-
    - La piazza basterà-
    Detto questo Paperino impugnò il suo scettro magico e creò un’ampia barriera protettiva che escludeva l’entrata alle creature oscure. Adesso non potevano più accedervi e bastava uccidere quelle presenti per risolvere la situazione.
    Improvvisamente Kairi si avvicinò sempre di più a Riku.
    - Mi fanno paura queste persone. Non si distinguono quasi dagli Heartless-
    Riku allora guardò più attentamente. Era vero. L’aspetto degli abitanti di Halloween town era terrificante e non molto differente dalle creature contro le quali dovevano combattere. Poteva essere pericoloso, infatti a causa di una sola distrazione potevano colpire persone indifese invece che i veri obbiettivi.
    - E’ vero Kairi-
    Rispose Pippo.
    - Anche a Sora hanno sempre fatto un po’ paura. Poi i costumi…già! Gulp! Paperino! Ci siamo dimenticati i costumi!-
    - Giusto. Non possiamo muoverci con i nostri aspetti in questa città-
    Sempre utilizzando il suo scettro Paperino trasformò il gruppo facendogli assumere le stesse sembianze degli abitanti della città. Pippo ottenne il suo solito costume da quello che pareva uno zombi, Paperino quello della mummia. Le novità erano Riku, divenuto un vampiro, Kairi che si era ritrovata vestita da strega pure fornita di scopa e il re che era un vero lupo mannaro. Adesso erano pronti per sgominare i nemici dalla città.
    - Avete comunque notato che in tutto questo tempo non provano ad attaccarci?-
    Disse il re più serio che mai e prendendo il Keyblade.
    - Pensa che sia un suo ordine?-
    Chiese Riku a sua volta e materializzando anche lui la sua arma.
    - Credo di si. Al massimo ci guardano, ho notato che alcuni tentano di avvicinarsi a Kairi ma vedendo che ti sta così vicina se ne vanno-
    - Vuol dire che ci vuole vivi?-
    Chiese Kairi al re.
    - Si, vivi. Forse tranne…-
    - Bene. Mettiamo fine alla vita di questi Heartless!-
    Disse Riku interrompendo il re. Aveva capito che egli stava per dire a Kairi che probabilmente Sora voleva morta solo lei e lui non voleva farla impensierire. Preferiva mantenerla allo scuro del fatto che era il suo unico obbiettivo, anche se ormai lei doveva averlo capito.
    Pippo rimase con la ragazza a proteggerla dagli assalti nemici e intanto gli altri si avventavano distruggendo più Nessuno e Heartless possibili. Ma sembravano non finire mai.

    Nel frattempo Sally correva verso la casa di Jack. Quando aveva visto i Nessuno spuntare nella cucina di casa sua era scappata col buio lasciando il professore nello studio. Uscita però aveva trovato gli Heartless che stavano assaltando i cittadini. Impaurita stava cercando di raggiungere lo scheletro, con il quale lei si sentiva veramente al sicuro. Arrivata a pochi metri dalla sua abitazione ella però si fermò.
    Un ragazzo, che le sembrava di riconoscere, era uscito di corsa dalla casa di Jack e si stava allontanando sempre più velocemente.
    - Sora!-
    Urlò Sally credendo di averlo riconosciuto. Ma era impossibile che fosse lui. Lo aveva lasciato solo poco tempo prima e se fosse stato veramente Sora avrebbe combattuto contro i mostri che la stavano inseguendo.
    La ragazza, quindi interdetta, corse verso la porta dell’uomo che amava. Ma quando aprì la porta invocando il suo nome e dicendogli che gli Heartless erano tornati, ebbe davvero una brutta sorpresa.

    Ci volle un po’ prima di distruggere tutte le creature oscure presenti nella piazza. La notte si faceva sempre più fitta e la stanchezza iniziava a farsi sentire. Lentamente il gruppo riprese a procedere osservando i danni che la città aveva subito. Gli abitanti erano praticamente dimezzati, le strutture distrutte e la piazza era stata molto danneggiata. In quella zona non era rimasto più un Nessuno e neanche un Heartless, ma la loro presenza si sarebbe continuata a sentire per un po’.
    Nel buio della notte Paperino e Pippo guidavano gli altri verso la casa di Jack Skeletron, sperando di trovarlo per parlargli.
    Quando arrivarono di fronte a quella che doveva essere la sua villetta, Kairi si pose alla testa del gruppo.
    - Jack vive là?-
    Chiese Kairi sporgendosi per vedere meglio la casa lunga e barcollante. Sembrava che dovesse crollare da un momento all’atro.
    - Si. Speriamo che lui ci sia-
    Rispose Paperino avvicinandosi e suonando il campanello. Ma nessuno rispose. Il papero travestito da mummia provò a suonare ancora, ma niente. La casa sembrava essere deserta. Ma Riku non si diede per vinto e aprì la porta, visto poi che era aperta. Entrarono tutti molto cautamente, Kairi chiese addirittura il permesso ma non ricevette nessuna risposta. Si diressero così verso la prima stanza che trovarono, ovvero quella da pranzo.
    Rimasero tutti sbalorditi dalla scena che ebbero di fronte.
    - Oh, ciao ragazzi!-
    Disse Jack salutando cortesemente il gruppo entrato in casa sua.
    - Paperino! Pippo! Che piacere! Scusate, ma il campanello è rotto-
    Lo scheletro era a pezzi, sul tavolo della sala da pranzo, con Sally che stava pazientemente rimettendo apposto i pezzi. Solo il teschio sembrava intatto e Jack stava parlando, o meglio il suo teschio stava parlando, dalla tavola con accanto i pezzi delle sue ossa.
    - Scusate se non vi offriamo niente ragazzi-
    Disse premurosa Sally mentre ricollegava pazientemente le ossa delle dita alla mano.
    - Ma come vedete…ho un po’ da fare…-
    Riku ripose il Keyblade e come lui anche gli altri tolsero le loro armi.
    - E’ stato lui a farti questo?-
    Chiese il ragazzo.
    - Se ti riferisci al mostro che ha preso l’aspetto di Sora, si. E’ stato lui-
    - Tu come fai a sapere…?-
    Chiese il re stupito.
    - Che quello non era veramente Sora? Beh, come ho detto a lui, i mostri riconoscono gli altri mostri. E quello non era il ragazzo che ho conosciuto io, non era certo Sora. Allora, dov’è quello vero?-
    Ancora una volta tutti si ritrovarono ad abbassare il capo di fronte a certe domande.
    - E’ lungo da spiegare. Sora è sempre lui…però non è lui…-
    Tentò di spiegare Pippo alla coppia.
    - Jack, lasciali stare. Non vedi che sono stanchi? Chi sa quanti Heartless avranno distrutto. Hanno bisogno di riposare-
    - Effettivamente Sally. Ormai è notte, che ne dite di rimanere qui a dormire e di iniziare a cercare quell’impostore da domani?-
    Chiese Jack molto allegramente e pieno di se.
    - Ma Jack…sei letteralmente a pezzi…come farai domani mattina…?-
    - Ah, non preoccuparti di questo Paperino. La mia ragazza è molto brava nel rimettere apposto i pezzi-
    A queste parole Sally arrossì e a l’ordine di mostrare le camere da letto ai ragazzi si alzò e indicò le stanze al gruppo, anche se alcuni di loro non ne volevano sapere di riposare.
    - Non possiamo!-
    Iniziò a gridare Kairi sbattendo la scopa da strega che teneva in mano.
    - Dobbiamo trovarlo subito!-
    - Infatti! Non possiamo lasciarlo girare liberamente!-
    Si aggiunse Riku facendo coro con Kairi.
    - I bambini a quest’ora dovrebbero essere a letto-
    Disse Sally con viso materno e premuroso. Lasciò i due ragazzi di stucco e non gli diede il tempo di reagire, infatti gli afferrò per i vestiti e gli sollevò. A Kairi cadde la scopa per terra e il mantello da vampiro di Riku strascicava per le scale mentre gli stava portando a letto. Anche il re e i suoi leali cavalieri rimasero imbambolati davanti a una scena del genere. Dove Sally nascondesse questa forza non lo capivano ma dovettero osservare inermi come gli conduceva di peso nelle loro stanze chiudendoli in modo da fargli riposare come si deve.
    - Oh, la mia Sally! Sarebbe una madre perfetta!-
    Disse Jack dal tavolo della sala da pranzo lasciando i tre rimasti del gruppo ancora più sbalorditi.
    - Ma era veramente necessario?-
    Chiese Paperino preoccupato che portasse anche lui di peso nella sua stanza.
    - Le strade di Halloween town di notte per dei forestieri sono davvero troppo pericolose. Fareste meglio anche voi ad aspettare il sorgere del sole-

    Riku incredulo era bloccato in una camera della casa di Jack e la porta era chiusa a chiave. Se solo avesse avuto il Keyblade di Sora sarebbe potuto uscire, ma il suo era buono solo ad aprire cuori e a distruggere mostri.
    Il ragazzo cadde a terra con le spalle alla porta, sedendosi sul lungo mantello. Quel costume da vampiro iniziava ad infastidirlo parecchio.
    Kairi era chiusa nella camera accanto e bloccata come lui, impossibilitata nel poter cercare il loro amico. Il re, Paperino e Pippo invece dovevano essere liberi ma da bravi adulti che erano usavano la testa e non il cuore. Utilizzavano la ragione mettendo da parte i sentimenti. Dovevano aver accettato a riposare lasciando perdere Sora per quella notte. Ma Riku questo non poteva sopportarlo.
    Fortunatamente notò che la finestra era stata lasciata aperta. Si alzò e si avvicinò al davanzale guardando in basso. Saranno stati circa tre o quattro metri di altezza, niente a che vedere con i trenta del tetto di Agrabah che si era fatto in picchiata solo quel pomeriggio. Riku prese una rincorsa e si lanciò dalla finestra cercando di aggrapparsi ad un albero appena sotto il davanzale. Mentre saltava e afferrava un ramo, desiderava tanto essere un vero vampiro per potersi trasformare in pipistrello e calarsi dolcemente verso il suolo. Invece doveva cercare di non ammazzarsi e arrampicarsi lentamente verso terra. Sarebbe andato tutto bene se improvvisamente l’albero non si fosse stufato della sua presenza e non l’avesse scaraventato giù urlando di andarsene.
    - Non ci credo! Pure gli alberi!-
    Disse il ragazzo rialzandosi da terra e cercando di fare il minimo rumore allontanandosi dalla casa. Quando fu abbastanza lontano poté tirare un sospiro di sollievo e sentirsi veramente al sicuro. Si faceva per dire, visto che era notte e poteva essere aggredito in qualsiasi momento da Heartless e Nessuno.
    Ma in quel momento a lui interessava solo rintracciare Sora e doveva riuscirci in poco tempo.
    - Allora…io sono Sora…-
    Iniziò a riflettere ad alta voce Riku attirando l’attenzione dei corvi che lo osservavano dagli alberi.
    - Sono ad Halloween town…tutto mi spaventa perché sono un fifone…ma di cosa ho più paura? Del Babau? No, quello l’ho già ucciso. Dei fantasmi…dei morti…-
    Improvvisamente al ragazzo venne un lampo di genio.
    - Ma certo! Ha paura dei cimiteri!-
    Adesso sapeva dove trovare il falso Sora. L’altra metà del suo cuore, essendo il suo opposto esatto, doveva per forza essere attratto dai luoghi che invece terrorizzavano il Sora buono. E quindi lui doveva proprio trovarsi lì.
    Sotto la luce della luna Riku, vestito da vampiro, si diresse verso il cimitero della città combattendo ogni tanto contro qualche Heartless occasionale che disobbediva agli ordini. In breve raggiunse le lapidi. La maggior parte erano distrutte e vari fantasmi vi giravano attorno. Il ragazzo si addentrò sempre di più al suo interno e man mano che camminava gli Heartless aumentavano, ma questi sembravano obbedienti e non attaccavano Riku.
    Improvvisamente a Riku sembrò di intravedere qualcosa nel cimitero, su una specie di cappella funebre, la quale era a forma di gazebo ma interamente di pietra. Al suo interno era acceso un lumino e una lapide vi era in mezzo. Al ragazzo sembrava di scorgere una figura sulla tomba e si avvicinò sempre di più cercando di fare attenzione.
    Quando fu abbastanza vicino poté vedere chiaramente.
    Sora era disteso sulla lapide di pietra, addormentato nel cimitero. Doveva essere stanco, infondo anche lui aveva avuto una dura giornata.
    Addormentato sembrava un angioletto e pareva che fosse tornato il ragazzo di sempre. Il solito Sora, quello che era cresciuto con Riku selle Isole Del Destino, sembrava essere di nuovo lì, innanzi a lui. Ma il ragazzo sapeva che era solo un’apparenza. Quello che stava dormendo indifeso su una tomba del cimitero era la parte oscura del suo migliore amico, e per quanto potesse sembrare lui in realtà il vero Sora era prigioniero del suo stesso cuore.
    Lentamente alcuni Heartless si avvicinarono al ragazzo dai capelli argentati. Lo guardavano storto, come se non gli andasse che potesse avvicinarsi così al loro padrone. Riku però gli ignorò e si avvicinò ancora di più Sora, che proprio non si accorgeva della sua presenza. Non si svegliava, bensì continuava a respirare lentamente e a dormire. Probabilmente se Riku lo avesse attaccato in quel momento avrebbe avuto la vittoria in pugno, non poteva certo lasciarsi sfuggire una occasione simile.
    Però indugiava. Non se la sentiva di attaccarlo così, gli sembrava scorretto. Poi una immagine gli ritornava alla mente da quando lo aveva visto addormentato. Una cosa simile con Sora gli era già successo. Da bambini avevano litigato molto duramente e si erano picchiati per un pretesto stupidissimo che Riku non ricordava neanche più. Dopo il litigio però Sora era scappato dicendo che non lo avrebbe voluto più vedere. Ma l’isola era piccola e Riku sapeva che prima o poi gli sarebbe passata capendo che doveva conviverci per forza con lui. All’inizio non si era preoccupato minimamente del fatto che l’amico fosse scappato, ma quando scese la notte e ancora non si accingeva a tornare a casa, il panico lo assalì. I genitori non sapevano dove fosse andato e nessuno lo aveva visto. Sora era semplicemente sparito, e tutta colpa del litigio con Riku. Da piccolo si era beccato una bella sgridata per averlo fatto scappare, difatti lui era più grande e si sarebbe dovuto prendere cura di Sora.
    Quella volta per la preoccupazione Riku lo cercò per molte ore nel cuore della notte, guardando in ogni singolo posto dell’isola. Ma niente. Non lo trovava.
    Quando iniziò a perdere ogni speranza si ritrovò per caso davanti alle cascate di acqua dolce. Per la prima volta notò qualcosa che non aveva mai visto, si accorse di una strana apertura nella parete di roccia dietro la cascata. Riku pensò di andare a controllare anche lì, in fondo non gli costava niente. Aveva cercato ovunque e provare anche in quel buco poteva essere un’idea.
    Vi si addentrò dentro utilizzando il lumino che aveva tenuto in mano durante tutta la ricerca del suo amico. Uno stretto cunicolo lo portò ad una grotta all’interno della montagna. Nessuno l’aveva mai notata. Era stata lì da una vita ma nessuno era mai riuscito a vederla, a parte Sora. Difatti il bambino era steso vicino ad una roccia, addormentato sotto i raggi di luna che filtravano da una apertura nel soffitto della grotta. Lo aveva cercato tanto, eppure lui era stato sempre là dentro e non si era mai mosso. Riku si avvicinò e notò che Sora si era addormentato con le lacrime agli occhi. Doveva aver pianto fino ad addormentarsi.
    In quell’occasione Riku lo prese in braccio, senza che lui si svegliasse, e lo riportò a casa scusandosi con la famiglia e chiedendo che Sora non venisse sgridato per quello.
    Fu la prima volta che scoprirono il nascondiglio segreto.
    Ma adesso Riku, ad Halloween town, non poteva fare lo stesso. Il fatto che dovesse riportare Sora a casa era uguale e anche che in pratica avevano “litigato”, ma quello attualmente non era il suo amico d’infanzia.
    Erano passati tanti anni da quella notte, erano successe così tante cose. Ormai non erano più gli stessi di una volta, le battaglie li avevano profondamente segnati nell’animo. Ma quello che contava di più era che lui non era il Sora con la quale aveva condiviso così tante cose, ma solo una creazione del Kingdom Hearts.
    Riku prese il suo Keyblade e lo impugnò verso Sora. Prese bene la mira e cercò di colpire il cuore del ragazzo. Sperava che come lo aveva aperto la prima volta riuscisse a farlo anche una seconda e a riportare le cose apposto. Ma gli Heartless alla vista dell’arma puntata verso il loro padrone si mossero in gruppo aggredendo il ragazzo vestito da vampiro e svegliando l’altra metà del cuore di Sora.
    Inizialmente il ragazzo dagli occhi blu era stordito dal sonno ma quando vide Riku davanti a lui con il Keyblade in pugno, scattò in piedi scendendo dalla lapide.
    - A quanto pare non mi vuoi lasciare riposare-
    Disse il falso Sora guardando l’avversario con un sorriso e richiamando la sua arma.


    Come ho detto è uno dei miei capitoli preferiti, scrivetemi e fatemi partecipare alle vostre impressioni. Nel prox capitolo vi sarà più azione...e lo capite da dove ho infatti interrotto... cmq nn tarderò ad aggiornare! A presto!

     
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  14. cagnolino
     
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    bellissimoooooooooooooooooooooooooooo continua presto mi raccomando!!!! sei bravissima.... bellirrima!!!!
     
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  15. etna523
     
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    ottimo lavoro voglio il seguito!
    SPOILER (click to view)
    ovvio che aspetterò
     
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67 replies since 11/8/2007, 18:12   661 views
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