Kingdom Hearts: A New Beginning

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  1. Rimok™
     
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    bello bello
     
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  2. stex93
     
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    continua, ti prego
     
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    Yuhuuu, qualcuno che la commenta, sono commosso ç___ç

     
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  4. arthass
     
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    commentiamo commentiamo...tu scrivi invece di commuoverti!
     
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    - Chapter XII: Radiant Garden, parte 3° -

    Un urlo potentissimo e terribile. La lama ora stava piombando verticalmente sopra Sora, ma fortunatamente era abbastanza veloce e la schivò con un capriola di lato. Dietro di lui sentì la terra sbriciolarsi ed andare in pezzi, e qualche sassolino lo colpì di striscio. Ma l'uomo sembrava non volesse fermarsi. Estratta l'ascia da terra, si voltò verso l'eroe del keyblade, il quale non riusciva a capire cosa volesse l'incappucciato. Dall'altro lato della via, Barret cominciò a sparare contro Nathan, che con grande destrezza nonostante la stazza, era in grado di parare e deviare i colpi con la sua enorme arma.
    "Non mi piacciono le interruzioni" brontolò ergendosi in tutta la sua altezza.
    Davanti a lui comparirono degli Heartless. Avevano dimensioni umane; indossavano una leggera corazza nera ed un elmo chiuso dal quale si potevano intravedere i soliti occhietti gialli tipici di quelle creature. In mano avevano un'ascia, esattamente come colui che li stava comandando.
    Nathan tese il braccio destro in avanti, in direzione di Leon, Barret, Riku e Red, che era riuscito a raggiungerli sfuggendo miracolosamente all'attacco.
    "Occupatevi di loro" ordinò. E gli Heartless eseguirono.
    Una cinquantina circa. Partirono in avanti con moderata velocità.
    "Che stiamo aspettando?" disse Barret, correndo in direzione di quegli oscuri esseri.
    Pochi minuti e lo scontro cominciò. Da una parte Barret e Red; il primo che continuava incessantemente a sparare e, sotto i suoi colpi, molti Heartless di dissolsero rapidamente in un alone scuro. Il secondo, invece, li assaliva, caricandoli dal basso oppure prendendoli alle spalle con i suoi letali artigli. Dall'altro lato, vicino alle macerie, Leon e Riku erano circondati, ma tutt'altro che in difficoltà. Con fendenti letali ne avevano già distrutti a bizzeffe, tanto che il possessore del keyblade era riuscito ad aprirsi un varco per continuare a sfoltirli.
    Sora si trovava nella situazione peggiore: era in guardia, gli Heartless non ci occupavano di lui e per cui si era permesso di dar loro le spalle. Davanti a lui, Nathan stava immobile, tenendo la sua grossa ascia appoggiata sulla spalla e osservando il lavoro che stavano compiendo le oscure creature. Sorrideva, ma nessuno lo poteva notare, dato che il cappuccio gli copriva gli occhi e oscurava il volto dal naso sino all'inizio del collo. Né tantomeno Sora si era reso conto che l'attenzione del Guerriero era rivolta verso lui e la sua chiave.
    "La chiave" pronunciò ridendo, con un attimo di pausa "E' MIA!" urlò di all'improvviso scattando in avanti con un solo e possente balzo; il braccio destro alzato, reggeva la grande lama sopra la sua testa e più si avvicinava a Sora, più essa cominciava a calare, lenta ed inesorabile.
    Il ragazzo alzò il keyblade davanti a sé orizzontalmente, a qualche centimetro dal suo volto. Chiuse gli occhi. Forse per prepararsi all'impatto, forse per evitare che il gran polverone che si era sollevato gli irritasse la vista. Forse per paura. E fu così che le parole di Grelwan, sulla spiaggia della sua Isola, gli tornarono alla memoria.

    'Sì, la paura ci dona forza. Riusciamo ad incutere timore anche ai cuori più forti, lo sapevi?'

    Le stesse parole che aveva udito in lontananza prima della scomparsa di Kairi.
    Un colpo lo fece sobbalzare. Sentiva che stava scivolando all'indietro, a tratti. Decise di aprire gli occhi. L'imponente figura era chinata in avanti, su di lui, e stava facendo pressione sul keyblade, con tutta la forza che aveva, con le gambe divaricate e i piedi impiantati nel terreno.
    Ad un certo punto si sentì uno stridìo, come di unghie che graffiano una lavagna in tutta la sua lunghezza. Poi capì: la lama dell'ascia stava graffiando il keyblade, provocando piccole ed impercettibili scintille.
    Sora era al limite. Non riusciva a trattenete la forza del gigante, grosso più del doppio del ragazzo. Abbassò la testa, cercando di opporgli resistenza, per quanto gli fosse possibile. Poi, all'improvviso sentì che la spinta era cessata e cadde in avanti. Si rialzò subito. Poco distante, un uomo molto alto dai lunghi capelli, di un nero intenso e qualcuno di essi ricadeva davanti agli occhi, quegli stessi occhi gelidi, come quelli di Axander e Grelwan. Nathan, ora a volto scoperto, si spostò con destrezza, come per evitare qualcosa. Infatti, dall'altro lato, Axander lo stava attaccando con tanta rapidità che sembrava non toccasse nemmeno il suolo.
    Sora lo osservò meglio e notò un particolare, appena il suo amico si fermò per qualche istante: all'altezza delle sue spalle, due lunghe alabarde ruotavano a scatti, sospese per aria. Sembravano completamente indipendenti all'autorità del padrone, eppure gli stavano vicino, fungendo sia da arma offensiva che da arma difensiva. Nel vederlo, gli tornarono alla mente quelle volte che era riuscito a fondersi con Paperino e Pippo nella fusione Finale. Ma non era tempo per pensare ai vecchi tempi, neanche per un secondo. Dopo essersi guardato velocemente attorno, si avventò su un gruppetto di Heartless, cominciando a colpirli con durissime combo.

    "Sporco traditore!"
    Axander si abbassò per evitare che l'ascia, roteante, lo colpisse in pieno.
    "Non sono io il traditore" rispose.
    Le sue due armi saettarono in avanti, assieme a lui, cercando di colpire con ripetuti fendenti il nemico. Ma sembrava tutto inutile, non si spostava di una virgola. Restava impassibile, roteando l'ascia davanti a sé e parando tutti gli attacchi.
    Nathan balzò all'indietro, caricando il colpo. Scaricò a terra l'arma, aprendo profonde crepe nella pavimentazione e facendo tremare gli edifici vicini.
    Axander saltò, rifugiandosi su un tetto. Compiendo degli strani gesti con le mani, le due alabarde, gli si pararono davanti, continuando a ruotare come due eliche.
    "Firaga!" urlò.
    Si crearono due turbini infuocati, dal centro di rotazione delle due assi, che, incrociandosi, puntavano dritti sul Guerriero a terra.
    "Folle!" disse di rimando l'altro.
    Senza muovere un muscolo, rimase ad osservare il turbine avvicinarsi. Un muro di pietra si alzò davanti a lui, proteggendolo completamente, sino all'esaurimento delle fiamme. Tutto ciò avvenne in pochi secondi.
    "Perchè ti ostini ad aiutarli? Lo sai che non c'è speranza per loro"
    "Taci!" scendendo a terra e lanciando un globo infuocato sempre contro l'avversario, che ancora una volta non si mosse. Un altro muro si alzò davanti all'oscura figura, sul quale si dissolse il fuoco.
    "Non lo avete ancora capito" continuò, mentre la barriera calava tornando nuovamente roccia. "Fortunatamente non tutti sono testardi come voi e qualcuno ha deciso di schierarsi dalla nostra parte"
    "Chi mai potrebbe essere così pazzo?"
    "Pazzo? L'unico pazzo, qui, sei tu!" sbottò caricando il fratello con tutto il corpo.
    Axander cadde a terra. Disteso sul freddo viale di nuda roccia osservò il fratello avvicinarsi.
    "Salutami il Creatore!" fece Nathan calando la sua imponente arma sul parente.
    Essa però trovò ostacolo nella due alabarde, che ancora roteavano davanti al loro custode, e rimbalzò, facendo indietreggiare di qualche passo il gigante per il contraccolpo. Egli però non voleva cedere, e continuò a colpire la difesa del fratello, ma senza alcun risultato. Con tremendo sforzo, Axander si rialzò e impugnando al volo le sue armi, proprio mentre Nathan aveva abbassato la guardia, lo colpì, con un doppio montante, facendolo rovinare al suolo.
    Gli si avvicinò, puntando le due lame alla gola del nemico. In risposta, Nathan si mise a ridere.
    "Trovi qualcosa di divertente nella tua morte?"
    Non ricevette risposta. Pian piano il Guerriero della Roccia scomparve in un alone nero, sotto gli occhi del fratello.
    Imprecò a bassa voce, continuando a fissare il terreno, con rabbia, molta rabbia.
    Poco dopo udì dei passi. Alzò lo sguardo. Non capì subito cosa stesse accadendo. Destandosi immediatamente, aprì la bocca, sussurrando una sola parola.
    "...Einar..."
    Un ragazzo con la giacca rossa e gli occhiali stava proprio dinnanzi a lui, guardandolo con occhi spenti, quasi dispiaciuti.
    "Non doveva andare così, Axander" esordì con voce tremante.
    "Che cosa...?"
    "Spero tu possa perdonarmi"
    Non ebbe il tempo di finire che il giovane scomparve. Poi alle sue spalle udì un rumore metallico: Sora aveva appena distrutto l'ultimo Heartless, che come un vigliacco, stava per attaccare di sopresa il Guardiano ancora distratto.
    "Andiamo, non c'è più tempo! Leon e gli altri stanno già richiudendo le porte! Dobbiamo fare in fretta" esclamò Sora facendo cenno di seguirlo.

    Entrambi si diressero verso l'uscita del livello, ritornando al borgo, dove ad attenderli c'erano tutti gli altri. Una volta chiuse le porte corsero tutti verso casa di Merlino e ben presto se ne scoprì il motivo: altri Heartless stavano arrivando.

    "Sei ostinato"
    Einar alzò lo sguardo. Era appoggiato ad un muro, con le braccia incrociate.
    "Che vuoi vecchio?"
    "Questo spiega tutto" disse a voce bassa.
    Una strana figura ricurva, avvolta in un logoro mantello, che teneva un bastone, per non fare fatica nel suo lento zoppiccare.
    "Tu non dovresti neanche essere qui, per prima cosa. Tornate a casa, a raccontare quelle assurde storielle, come hai sempre fatto"
    Il vecchio si limitò a fissarlo.
    Einar ricambiò lo sguardo.
    "Sparisci. I tuoi giorni sono trascorsi, ormai; va e decidi cosa fare delle tue ultime ore"
    "Solamente uno stupido" disse il vecchio voltandosi "Avrebbe potuto seguire uno stupido"
    E detto ciò se ne andò, sparendo alla vista di Einar. Scuotendo la testa, il giovane aprì un passaggio nell'oscurità, con la mano tesa verso un muro.
    "Ormai sei solo un ricordo..." disse mentre varcava il portale.
    "...Xemnas. Solo un ricordo" concluse andandosene definitivamente.

    -[.:Fine Capitolo XII:.]-
     
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  6. arthass
     
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    Emm...

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    O_____________________________________O
     
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    Che c'è, ho fatto qualcosa di sbagliato?
    Oddio, lo sapevo ho sempre l'ansia che qualcosa non vada bene!
    Se ho scritto qualcosa di orribile dimmelo pure! :sisi:
     
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  8. arthass
     
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    Ma ke scritto qualcosa di orribile....sei un mito!!!!!!!!!!!
    E no...dopo simili colpi di scena devo postare l'altra mia fic!!!!!!!!
     
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  9. -Kabubi-
     
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    cito mie testuali parole: Oh. My. Gods.
     
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    Waaaaaaaaaaah! Un lettore in più! ç___ç

    *Innonda la tastiera per la commozione*

    Grazie mille ^^
     
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  11. -Kabubi-
     
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    sei anche più bravo di me, metti i particolari giusti, descrivi bene le battaglie, due altre sole parole, per descrivere: SEI BRAVISSIMO!
     
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  12. arthass
     
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    scrivi scrivi :sbav: :sbav: :sbav:
     
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  13. Dargo
     
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    poche storie Air is a God
     
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    Dio Dargo è venuto a commentare, che onore! :D

    Domani mi metto all'opera per il 13°. E che il numero del capitolo vi sia di ispirazione (o forse no?)
     
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  15. Dargo
     
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    prevedo guai per i poveracci XD
     
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401 replies since 27/3/2007, 20:16   5611 views
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