Dirge of Keyblade

L'Ultimo Atto della Trilogia!

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    Twilight Player

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    Penso che anch'io mi limiterò a militare nella sezione Fan Fiction, visto che ora non ho più interesse da nessun'altra parte. Di Kingdom Hearts (i giochi) me ne frego. ;O
     
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  2. ‚DrEaMeR
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    Eccomi! Devo ancora leggere (sono piena di compiti) ma intanto di do sostegno morale, flood e complimenti per il primo capitolo che sono sicura sia bellissimo.
     
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  3. _Holy
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    Well, non rimane altro da fare che attendere il calo drastico dell'utenza...

     
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  4. Nyxenhaal89
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    CITAZIONE
    Eccomi! Devo ancora leggere (sono piena di compiti) ma intanto di do sostegno morale, flood e complimenti per il primo capitolo che sono sicura sia bellissimo.

    Fai con comodo Dream, sono felice che la vecchia combriccola si stia riunendo ^^ e speriamo che si aggiunga qualche nuovo elemento! :3
     
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    クラッシュバンディクーとキングダムハーツ

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    *Alza la mano*
    Posso unirmi anche io?
    *Scappa*
     
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  6. Mizu De Tsuki
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    Ma certo!*-* che carino, chiede anche! X3 *lo riacciuffa con un tentacolo <3*
    Sì certo che puoi!^^ Benvenuto nella ciurma X3 Non so se hai letto le altre due fic di Nyx e/o i riassunti, ma se avrai dei dubbi chiedi pure ^^

    x Nyx: WAAAAAA NYX èOé l'hai proprio forzata a Dream sul forum di 64, per lasciarti un commento quando ora non può!àà Fai di nuovo questo a un membro del CREPAVA e ti mordo è,,é (vabè, quello lo faccio lo stesso *,,*) <3
     
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  7. Nyxenhaal89
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    Sì Kingu è a posto Mizu, aveva già letto le altre due e per un po' ha commentato Specular u.u Bentornato ^^
     
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    クラッシュバンディクーとキングダムハーツ

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    CITAZIONE (Nyxenhaal89 @ 6/9/2010, 21:53)
    Sì Kingu è a posto Mizu, aveva già letto le altre due e per un po' ha commentato Specular u.u Bentornato ^^

    Fuck yeah!11111!!!11
    Ora voglio vedere cosa 'azzo combina Ansem insieme ad Al Mualim!
     
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  9. ‚DrEaMeR
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    Ahahah no dai Mizu, non mi ha forzata, mi ha avvisato che era iniziata la fiction.
    Sennò me ne ricordavo a metà ottobre :D
     
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  10. Nyxenhaal89
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    Ed eccomi qua, a gentile richiesta *si fascia le randellate*
    Capitolo scritto in un giorno, spero bene, un piccolo intermezzo amichevole e una scena etero soft XD
    Grazie a Nemesis, Holy, Mizu, Orfeo, Xander, Dreamer e The King per i vostri commenti!
    Dato che sono in periodo d'esami probabilmente sarò un po' meno presente sulla fanfic, ma cercherò di garantirvi almeno un capitolo alla settimana. :3
    Buona lettura! ^__^

    3: Gli Studiosi del Cuore

    Gli Assassini, Altair fra tutti, restarono a bocca aperta; Archades era un’immensa megalopoli con grattacieli altissimi che sfioravano il cielo, la sua pulsante tecnologia sembrava trasparire semplicemente dal suo aspetto freddo e rigido. Le strade erano delle minuscole strisce luminose, affollate solo di pedoni; veicoli di tutte le dimensioni volavano tra i palazzi in colonne definite, su una strada invisibile.
    La città era interamente grigia e metallica, con le luci dei grattacieli che si spegnevano ora che era arrivato il mattino. In base allo strato sugli oblò, doveva esserci parecchio freddo, in alto com’erano. Lea, Isa e Ienzo si misero con le facce appiattite sugli oblò, fissando imbambolati il paesaggio che si estendeva sotto di loro.
    Tuttavia, superato l’entusiasmo iniziale, gli Assassini trovarono quella città incredibilmente triste a vedersi. Non c’erano alberi, non c’erano spazi liberi, era tutto un mare di cemento e metallo.
    Gli unici davvero sollevati dall’arrivo furono gli abitanti originari della città, in particolare Yuuko, per quanto fosse rilassante e pulita l’atmosfera di Masyaf, il caos di Archades la tranquillizzava. Ansem era elettrizzato come un ragazzino, fissando le sue “cavie” con sguardo famelico, pregustando già nuove ed interessanti scoperte.
    Vargas voltò la carrozza, che si diresse fuori dalle “scie di veicoli”, verso un grande grattacielo color piombo, dalle futuristiche vetrate a specchio incastonate nel metallo, totalmente anonimo e all’apparenza insignificante. Un uomo in camice li stava aspettando.
    - Questo è il Laboratorio Draklor, signori – presentò Ansem parlando con gli Assassini.
    Il loro trasporto rallentò in prossimità della piattaforma dove stava l’uomo in camice, poggiandosi elegantemente al centro di essa senza sollevare vento; l’uomo, dai lunghi capelli neri e la pelle chiarissima, fece un lieve inchino e poi sorrise. Il suo volto longilineo si distorse quasi, come un ghigno.
    - Ansem, amico mio – salutò allargando le braccia, mentre il portellone si apriva, e l’uomo usciva in testa a tutti gli altri con aria trionfale.
    - Orochimaru – sorrise lo studioso a sua volta, poggiandogli le mani sulle spalle. – Allora, siete pronti? –
    - Ho riunito tutti all’ingresso. Spero che avremo qualcosa da festeggiare stavolta… - aggiunse in tono di rimprovero, mentre osservava Yuuko e gli altri studiosi scendere dalla carrozza. L’aria umida e pesante di Archadia fu quasi un sollievo, per i loro polmoni inabituati ad atmosfere naturali.
    Ansem annuì e con un gesto teatrale del braccio fece scendere i cinque Assassini, scortati dai Cavalieri e dal Paladino Vargas, l’unico a non essere contento del loro ritorno. Lo sguardo meravigliato degli occhi dorati di Orochimaru fu una gratificazione sufficiente per Ansem.
    - Incredibile… e ne hai portati ben cinque! Non si sa mai… - disse allusivo. – E questo… Ansem, hai portato con te addirittura un Priore? – si separò da Altair dopo averli squadrati tutti, avanzando di gran carriera verso Ansem , e superandolo. - Sei un diavolo, amico mio, finirai negli annali! – esclamò indicando il cielo con uno scatto del braccio. Aprì una porta pressurizzata, indispensabile per mantenere i laboratori asettici, e fece entrare Ansem, Yuuko e gli Assassini; gli altri si sarebbero “depurati” con la decontaminazione un po’ per volta.
    - Attendere, per favore. Decontaminazione in corso - disse una voce meccanica; diversi neon si accesero e un fascio bianco apparve davanti al gruppo. Altair rassicurò i suoi uomini che avevano già messo mano alle spade, teso. - Stato Decontaminazione: 13%. Attendere, prego -
    - Dovremmo comprare un decontaminatore più potente, Ansem. Lo dirò a Kakuzu – disse Orochimaru, la sua voce bassa e sibilante che si rifletteva sulle pareti metalliche della camera stagna. – Le spese del Lyrium per quest’ultimo viaggio sono state ingenti, siamo quasi finiti in bancarotta – disse accusatore. – Ho dovuto corrompere molti ufficiali per impedire che ficcassero il naso. Spero che questa tua ricerca abbia davvero successo come dici, o finiremo tutti in mezzo a una strada –
    - Be’, ma Kakuzu è il nostro principale azionista e investitore, fra le altre cose… E lui mi pare che versi ancora in buone condizioni economiche – rispose Ansem.
    Yuuko non rispondeva. Quei discorsi erano all’ordine del giorno, e aveva perso la voglia di inserirsi. L’unico motivo per cui Ansem l’aveva sposata era che Yuuko era una Strega delle Dimensioni, e aveva il dono rarissimo di poter aprire dei portali da una dimensione all’altra. Solitamente lei viaggiava solo da un luogo all’altro, ma se si trattava di andare con qualcuno, e in una dimensione totalmente nuova, aveva bisogno del Lyrium, il minerale arcano in grado di amplificare i poteri magici di una Strega o un Mago.
    E girandosi verso la finestrella che dava sull’esterno, vide la carrozza levitante sbuffare improvvisamente un voluminoso getto di fumo bluastro da tutto il suo perimetro; il Lyrium si era dissolto, adempiendo al suo dovere, e i Cavalieri estrassero da un apposito serbatoio quello che era rimasto; nemmeno un centesimo di quanto ne avevano portato.
    Fissò Altair di sottecchi, e vide che era silenzioso e attento, ma al contempo aveva l’aria intristita.
    Lei gli sorrise, poggiandole una mano sulla spalla. Ansem e Orochimaru nemmeno se ne accorsero, e Altair le annuì con un lieve e incerto sorriso.
    - Decontaminazione completata. Apertura porte pressurizzate - disse la voce meccanica, aprendo una spessa porta e permettendo a tutti di entrare.
    Gli assistenti di Ansem entrarono poco dopo, mentre Vargas e i suoi Cavalieri scesero giù con un ascensore separato dai laboratori.
    - Allora, Assassini – esordì Ansem: - Questa è la mia dimora. Non sentitevi intimoriti – disse affabile – dalla nostra tecnologia. Fate attenzione a non rompere nulla, e per qualunque cosa chiedete ai nostri domestici. Credo sia il momento delle presentazioni – proseguì indicando i sedici che si erano posti di fronte a loro.
    - Lui è Xehanort, e questi è Nagato – aggiunse indicando un ragazzo dai capelli neri, più o meno della stessa età di Xehanort – sono i miei pupilli. Gli altri assistenti sono Ienzo, Lea e Isa, i più giovani – indicò poi i due giovani alti e nerboruti, uno con i dread neri e basette puntute sugli zigomi, e Aeleus. E poi anche uno dai capelli neri pettinati all’indietro, dal volto scarno come il resto del corpo e gli occhi scuri. – Dilan, Aeleus e Braig – disse. – Braig è il nostro “esperto di tiro”: può centrare un bersaglio a seicento metri col suo fucile di precisione… Dilan e Aeleus fanno parte, come Braig, del “Gruppo di Sicurezza Interno”. Hanno qualche conoscenza scientifica e sono gli unici “soldati” ammessi nel laboratorio – passò poi a quelli che Altair non aveva mai visto (a parte Nagato): - Lei è Konan, l’unica donna del gruppo… ma se l’è meritato il suo posto, lei e Nagato sono un team perfetto – disse orgoglioso. Yuuko represse uno sbuffo. – Hidan e Sasori, anche loro parte della Sicurezza… - indicò un giovane albino e uno coi capelli rossi, entrambi alti e piantati. – E poi abbiamo Deidara e Itachi, anche loro miei collaboratori –
    Infine prese sottobraccio Even e Orochimaru.
    - Loro sono il Dottor Even e il Dottor Orochimaru, miei colleghi dall’università, e perni di questo grande sogno a cui vi siete uniti. Grazie di cuore –
    - E lui? – interruppe Altair indicando un uomo in disparte, in un elegante completo.
    - Ah, lui è Kakuzu, il nostro finanziatore – sorrise Orochimaru. – Diciamo che è la nostra anima… -
    - E diciamo che un giorno ve la strapperò via a morsi, se non troverò risultati concreti – ribattè Kakuzu.

    Altair ci mise poco ad ambientarsi. Una volta capito cosa doveva e non doveva toccare, familiarizzato con gli orari e rassicurati i suoi uomini, vivere nel laboratorio fu abbastanza semplice. I domestici erano abbastanza amichevoli, e sopportavano di buon grado gli strafalcioni degli Assassini; il vero problema era Ansem.
    Era sempre più insistente, li sottoponeva ad esperimenti sempre più rigidi, e potendo avere cinque cavie a disposizione, poteva resta quasi un giorno intero a sondare le dimensioni. Grazie all’ausilio di tecnologie militari offerte da Orochimaru, che si era specializzato in biochimica e tecnologia bellica, potevano vedere con gli occhi della mente di un Assassino, che viaggiava lungo percorsi spesso a senza sbocco.
    - Ci servono delle coordinate – concluse Even spegnendo l’Animus, la macchina che permetteva di esplorare le dimensioni. – Vada a riposarsi, Maliq. E cerchi di essere più resistente –
    Maliq si tenne la testa esausto, sotto gli occhi impotenti di Altair.
    - Occorrono delle indicazioni più precise, non possiamo continuare a brancolare in mezzo ai mondi sbagliati – proseguì Even.
    - Credi che non lo sappia? – borbottò Orochimaru. – Ansem, sto iniziando a stancarmi. Sono quindici anni che questa ricerca va avanti, e non stiamo ottenendo i risultati sperati. Da quanto tempo abbiamo avuto con noi questi Assassini? Tre, quattro anni? Non è cambiato niente. Siamo sempre al punto di prima - concluse enfatizzando su ogni parola.
    - L’unica cosa che ti interessa è utilizzare le nostre scoperte per ingrassare quei porci dei tuoi adorati militari, Orochimaru. Non parlarci come se ci tenessi davvero – lo fulminò Even.
    - Per piacere… - intervenne Ansem sedendosi su una sedia, allargando il camice. – C’è qualcosa che stiamo sbagliando… - disse soltanto. – Una cosa così semplice, che è impossibile da trovare… –

    Una delle caratteristiche più interessanti di quel periodo era l’evoluzione delle armi. Oltre a quelle da fuoco, che potevano sparare proiettili concentrati “ad accelerazione di massa” o “laser” con munizioni pressoché illimitatate, anche le armi da taglio si erano notevolmente evolute. Un giorno, Altair vide Xehanort con due lunghi tubi di luce rossa, che vorticavano nelle sue mani e tagliavano qualunque cosa, lasciandola bruciata come se avessero scatenato un incendio istantaneo.
    - Cosa… sono? – chiese incuriosito e intimorito allo stesso tempo.
    - Queste? – capì il giovane facendole roteare con un rumore penetrante. – Si chiamano spade laser. Funzionano come i nostri fucili, con l’unica differenza che in questo caso il fascio laser viene “trattenuto” da un particolare cristallo, il quale crea un campo di forza che “trattiene” il fascio laser dandogli l’apparente forma di una spada – spiegò con superiorità, conscio di stare parlando con un sempliciotto medievale qualunque, in fin dei conti.
    - Quindi non funziona come il fucile laser, che invece spara fasci definiti dalla pressione del grilletto… Ed è alimentata da una cella a microfusione? – rispose Altair pratico.
    Xehanort ci rimase malissimo.
    - Be’… sì – disse. – Ma il cristallo sembra entrare in simbiosi con la cella, creando un perpetuo scambio di energia che permette alla spada, se ben usata, di durare anche anni senza mai essere riparata. Tuttavia è sempre necessaria una certa manutenzione – Già messo in imbarazzo dalla risposta pronta e inaspettata dell’Assassino, rimase ancora più basito nel vederlo prendere un’altra spada dal muro, accendendola; la lama era di un vivace colore blu.
    - Posso provare? – disse Altair. – Sono molto più leggere delle nostre sciabole… -
    - E va bene – sbuffò Xehanort, che era secondo solo ad Ansem in abilità; tutti e due passavano almeno tre ore al giorno ad allenarsi, affinando le loro mosse. Di recente Xehanort aveva affinato lo Shii-Cho, lo stile di combattimento preferito da Ansem, unendovi elementi di altri stili con la spada, più aggressivi e puntati alla vittoria rapida.
    Altair rimase immobile e fece cenno a Xehanort di attaccare; il giovane non si fece attendere e mosse subito la prima spada sull’avversario, trovando una pronta risposta. – Comode – ammirò l’Assassino; restò sulla difensiva, sopportando con pazienza e gioco di gambe i fendenti sempre più subdoli di Xehanort, che alla vista dell’avversario così preparato e tranquillo di fronte ai suoi attacchi sempre letali iniziava seriamente a spazientirsi. Usò una sforbiciata mirata al suo collo, ma Altair la bloccò proprio in mezzo, restando con le lame sfrigolanti a pochi centimetri dalla pelle, e con una spinta riuscì a sbilanciare Xehanort; subito dopo ripresero a duellare, e il giovane gettò una spada per potersi muovere liberamente con una, in quanto l’uso di due spade richiedeva una concentrazione maggiore. Tenendo entrambi la guardia alta fecero scontrare ripetutamente le lame a grande velocità, ma Altair riusciva a parare da tutte le direzioni; Xehanort indietreggiò e con una capriola per terra riafferrò la spada buttata a terra, cercando di colpire Altair allo stomaco ed evitandolo di striscio grazie ad un’abile finta dell’Assassino, che riprese con calma a difendersi e schivare; fece slittare la spada di Xehanort sulla propria e gli mise un pugno a pochi millimetri dal suo viso; Xehanort saltò all’indietro e distolse lo sguardo. Altair rimase un attimo interdetto avvicinandosi con cautela, e all’improvviso sentì un vaso rompersi sul suo braccio.
    - Impressionato? – provocò Xehanort.
    - Da un banale trucchetto di telecinesi? – rimbeccò Altair. – Non sottovalutarmi –
    - Basta così – intervenne Ansem spuntando sull’uscio. Xehanort spense subito le spade, e lo stesso fece Altair. – Sono felice di vedere che ti piaccia la nostra tecnologia, Assassino… ma adesso devo parlarti di lavoro –
    - Nessun problema, signore – rispose mettendosi in ascolto. Xehanort fece altrettanto.
    - Hai suggerimenti per questa situazione di stallo? – disse Ansem camminando tra loro, accanto alla finestra panoramica.
    Altair rimase a lungo in silenzio, ricordando le nozioni scientifiche e facendo appello al proprio intuito.
    Si voltò verso Ansem e quindi verso la finestra, dove il sole rischiarava il loro cammino. – Concentrazione – sillabò assorto.
    - Concentraz… - ripetè Xehanort. – Ma certo! Ansem, è giusto! –
    - Cosa? Cosa è giusto? – farfugliò confuso.
    - La nozione fondamentale per la creazione di un mondo possibile! –
    - Il Cuore… - realizzò. – La concentrazione di cuori! Un disastro! –
    L’Assassino sorrise.
    - Altair, domani voglio te sull’Animus. Cercheremo una battaglia abbastanza grande, e tracceremo la rotta dei Cuori dopo la morte! – esclamò entusiasta Ansem.

    Yuuko sospirò, alzandosi in vestaglia.
    Come previsto, Ansem era ancora in laboratorio a preparare l’Animus… e sentiva che anche il suo momento era prossimo.
    Se davvero fossero riusciti a trovare il modo di raggiungere il Kingdom Hearts, lei avrebbe dovuto aprire un Portale… E forse, dopo sarebbe morta per tenerlo aperto.
    Ed era per questo che si sentiva col torace oppresso dall’inquietudine e dalla paura, vedendo con passiva accettazione quella Spada di Damocle che le pendeva sul capo sotto la forma delle ricerche di Ansem.
    Camminò con la lunga vestaglia che strascicava sul pavimento lucido, con un pallido quarto di luna che si stagliava sul corridoio panoramico.
    Il silenzio avvolgeva tutto nel suo velo intangibile; ma uno spiraglio s’aprì d’un tratto quando un mormorìo venne da un punto vicino a lei.
    Non si era nemmeno accorta della presenza di Altair poco più in là. Con indosso gli abiti da Assassino che portava solitamente, stava mormorando qualcosa ad una splendida pianta, che in quegli anni era notevolmente cresciuta sotto le sue cure.
    - Potete restare, Yuuko – disse. – Non mi disturbate –
    Lei, che aveva fatto per andarsene, proseguì verso di lui.
    - Cos’è? – chiese. – Galbana? –
    - Questi fiori sono comuni, nel deserto di Dalmasca – rispose Altair. – Mio figlio adora il loro odore – aggiunse con un sospiro, alzandosi.
    - Ti mancano, vero? – disse lei con un sorriso. Altair tacque. – Non puoi chiuderti per sempre, Altair – negò lei, con un tintinnìo della collana. – In questi anni hai sempre fatto da esempio ai tuoi uomini, ma è giusto che tu… -
    - Che io cosa, Yuuko? – ribattè. – Che dica che mi mancano, che non vorrei mai essere venuto in questa città disgustosa di ferro e fumo, che avrei preferito restare lì col rischio di essere ammazzato ogni giorno, pur di stare con la mia famiglia? – incalzò battendo infine il pugno sul vetro. – Che ogni anno parlo a questa pianta il giorno in cui Terra compie gli anni, nella stupida speranza che possa sentirmi… - la sua voce tremò, per la prima volta dopo tutto quel tempo. – E’ questo, che vuoi che faccia? –
    - Sì. Perché è meglio piangere e liberarsi del dolore, che stare a farlo covare finché esso ci divora – disse lei senza battere ciglio, fronteggiandolo.
    - Ciò che più mi fa male… - ammise. – Ancora più di essere separato dalle mie ragioni di vita… -
    Yuuko lo abbracciò, dolcemente, accarezzandogli i corti capelli neri.
    - Cos’è? – disse lei.
    - Sei tu – bisbigliò lui con la sua voce profonda. La donna rimase un attimo interdetta, ma non ebbe il tempo di dire alcunché; timidamente, ma senza fermarsi, Altair la baciò.
    Trattenne il respiro, stupita, ma senza retrocedere; in verità, lei l’aveva desiderato, da tempo.
    Dal loro primo incontro nel deserto, il cavaliere bianco che era venuto a salvarli.
    Il suo amore per la propria donna, la sua dedizione, e quegli sguardi d’intesa che le lanciava ogni volta che lei si sentiva abbandonata da Ansem.
    La compagnia di Altair nel laboratorio era ormai insostituibile per lei…
    E senza rendersene conto, aveva atteso che accadesse.
    Altair non si mosse, tenendola tra le sue braccia, muovendo le labbra con delicatezza, l’ispida ricrescita della barba che le stuzzicava il mento. Si resse a lui, accarezzandogli il collo e la nuca, e le spalle robuste.

    Non si dissero una sola parola.

    Bastarono pochi sguardi, in cui si riflettevano dubbi e paure, ma anche salda risoluzione.
    E Altair la portò sul proprio letto, dove Yuuko sentì finalmente la gioia del fare l’amore. Le forti braccia del saraceno la circondarono, e lei fu subito sua.
    Nella sua sterilità, sapeva che entrambi non avrebbero avuto niente da perdere. Accantonarono le ricerche di Ansem, la Spada di Damocle scomparve momentaneamente dalla visione della Strega. Si cinse a lui e lasciò che la prendesse, i loro corpi avvolti e le loro anime unite.

    E un miracolo accadde.

    Dopo quella travolgente furia d’amore, in cui Yuuko si era sentita finalmente una donna, i due fecero come se nulla fosse accaduto, almeno agli occhi degli altri; e quella mattina, Altair si recò nell’Animus come se nulla fosse, poiché i suoi ricordi non potevano essere sondati dalla macchina.
    - Iniziamo – disse Ansem cercando. – La Grande Tragedia di Ivalice –
    Altair sorrise, mentre la macchina lo trascinava in ricordi non suoi.

    Tutti loro erano ignari dell’ombra che ormai si era estesa su Archades.
     
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  11. Orfeo della Lira 2
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    Una vecchia 'rimpatriata', eh? Kakuzu non me lo riesco ad immaginare elegante. Altair, sei un porco! çAç Si che la carne è debole, però... Continua, marranissimo! * Thumbs Up *
     
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    Furbo Altair :suso:
    Bel capitolo.
     
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  13. _Holy
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    Ma... Che direbbe Terra di Altair? :goh:

    Il capitolo è bello sopratutto per la forte contaminazione fantascientifica, anche se "spade laser" suona male, non potevi chiamarle Light Sabers?

    mi è piaciuto il combattimento di prova tra Xehanort e Altair, ma anche i discorsi di Ansem.
     
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    Twilight Player

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    Veramente bel capitolo, Nyx. Mi piace questa rimpatriata di tutti i personaggi, anche se Orochimaru scienziato non me lo sarei mai immaginato.. XD
    Beh, comunque, sesso tra Altair e Yuuko.. Però per me nascerà un bambino poiché la Strega non è sterile! Ne sono sicuro!

    Buono lo scontro di prova tra Xeha e Altair, e i discorsi di Ansem e tutti gli altri.. :Q_
     
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  15. Mizu De Tsuki
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    *scocca un'occhiata colma di rimprovero a Orfy e Holy*
    Per me Altair e Yuko hanno fatto la cosa più giusta ^^ Sono forse gli unici a non essere tanto pazzi da voler rimanere sotto il giogo e i porci comodi di quell'approfittatore di Ansem à_______à
    E come ha detto Neme, anche secondo me Yuko non è realmente sterile o.o anzi, ho già in mente un eventuale figlio che avrebbe ereditato i capelli corvini del padre, sìsì ù.ù
    Btw, secondo me potevi approfondire un po' di più tra i due piccioncini!ç//ç
    L'arrivo dei viaggiatori e la presentazione allo staff è stata fatta bene.
    I concetti del Cuore sono chiari. Lo scontro tra Altair e Zemnas è abbastanza scorrevole; un po' poco credibile che trovano la soluzione all'intoppo dell'esperimento in quattro e quattr'otto forse o.o
    In generale l'andamento del capitolo era buono, ma potevi fare meglio ^^
     
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280 replies since 1/9/2010, 11:01   6182 views
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