Il Ritorno dei Cuori - Myde's Awakening

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  1. misterious detective
     
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    Chiedo perdono a tutti i miei lettori. Lo so, è un secolo che non aggiorno, ma la dannata scuola è un inferno e non riesco a dedicarmi alla scrittura quanto vorrei T_T cercherò di essere più puntuale, d'ora in poi, magari organizzando meglio il mio tempo, voi continuate a supportarmi :sese:
    Ma basta preamboli, adesso siamo tutti qui riuniti per l'attesissimo (??) settimo capitolo!!!

    Capitolo 7
    La maledizione

    (.Hack//G.U. Vol 1 Rebirth OST – Terror of Death)

    Strinse i pugni, facendo sfregare tra di loro le dita. I lineamenti del suo volto erano completamente tirati in un'espressione d'ira controllata. I suoi occhi, concentrati sulla figura dell'avversario, brillavano di una luce rosso fuoco, che tingeva le sue iridi color cielo.
    -Mizu, smettila! Ho detto che ce ne occupiamo noi, finché...- Haiiro si avvicinò di qualche passo, allungando il braccio verso di lei, titubante.
    Il movimento rimase bloccato a metà: ad ogni passo che muoveva, l'aria si faceva più pesante, rarefatta, come se fosse pregna della presenza della giovane. Il grigio si trovò a pensare che era passato tanto tempo dall'ultima volta che aveva sperimentato quel senso di oppressione.
    Fissò prima la compagna, poi il nemico: il secondo, colpito dall'ira della giovane, stava facendo roteare la palla ferrata al suo fianco, attendendo una qualsiasi reazione della sfidante.
    L'albino inspirò profondamente, avvertendo con chiarezza l'ossigeno che trovava la sua strada fino ai polmoni e riattivava il flusso sanguigno. A quel punto espirò fino a svuotarsi, espellendo ogni stilla d'aria e, mentre la mente si annebbiava, ogni sua preoccupazione svaniva per alcuni, effimeri istanti.
    Spostò lo sguardo su Myde, chiedendogli mutamente conferma; quello scosse la testa, come si aspettava.
    “Allora è troppo tardi...” ammise a se stesso, abbassando lo sguardo. Portò la mano alla schiena e sfoderò, con movimenti lenti e studiati, la Corona di Serpi. “Dobbiamo sbrigarcela in fretta...”

    -Allora? Che ne è del tuo “non ti lascerò andare”? Non ne posso più di aspettare!-
    Ian mosse un passo in avanti, roteando la testa annoiato, mentre le sue ossa scricchiolavano piacevolmente. -E dire che avevo finalmente trovato un modo di svagarmi, dopo tutte quelle missioni noiose...- aggiunse scocciato, sottovoce.
    Il corpo di Mizu era avvolto da una leggera aura rossastra, mentre granelli di cenere luccicante si agitavano in un moto a spirale intorno a lei.
    Improvvisamente, come in preda ad un'estasi, la giovane buttò indietro il capo, mentre i piedi si alzavano di alcuni centimetri da terra.
    Gridò, senza alcuna sofferenza: si sentiva il corpo pervaso di potere, dominata completamente da un'energia sconosciuta e incontrollabile.
    Ebbe un altro spasmo e si spinse in avanti, chiudendosi a tartaruga. Tutta l'energia che aleggiava intorno a lei si condensò in una sfera, brillante come il sole al tramonto, il cui interno risplendeva baluginante, nascondendo alla vista ciò che conteneva.

    (.Hack//Sign OST – In Your Mind)
    Buio.
    Non c'era nulla in quello spazio inconsistente che riuscisse a penetrare quella fitta cortina oscura.
    Mizu era immersa in quel vuoto, ma non lo temeva, aveva sperimentato il suo gelo e la sua solitudine più volte.
    Chiuse gli occhi, fiduciosa in se stessa. Era ormai diventato un rito, conosceva lo stato d'animo necessario a risvegliarlo.
    Un lieve fremito percorse le sue membra, mentre esse venivano avvolte da un dolce tepore.
    Nelle tenebre si accese la luce di una fiamma, un fuoco piccolo, ma dalla potenza devastante.
    La ragazza si ridestò, puntando alla torcia che ardeva, senza però illuminare nulla del mondo interiore di Mizu, nel quale ella si era rintanata.
    La guerriera si fece avanti, tendendo le mani. Lo spirito parve accettarla: lasciò che lei lo raggiungesse, circondandole poi il corpo con le sue spire bollenti, senza scottarla.
    Mizu sorrise, avvertendo la gentilezza della fiamma, che le era comunicata direttamente al suo cuore.
    Formò una conca con le mani, abbracciando quell'essere.
    -Sei qui per chiedere la mia forza ancora una volta?- Le parole raggiunsero la coscienza della giovane; era una voce calma e profonda a parlarle alla mente, estremamente saggia e intrisa di coraggio e fermezza.
    -Esatto...C'è qualcuno che non posso lasciare impunito.-
    Le due entità condividevano lo stesso spirito; la frustrazione e l'odio di Mizu raggiunsero l'io dell'essere, che rimase in silenzio, lasciando calare in mezzo a loro uno sconosciuto imbarazzo.
    -La vendetta non è segno di nobiltà, né di saggezza.- constatò con compostezza, senza snocciolarsi in pareri e insegnamenti inopportuni.
    -Lo so bene, ma non posso accettare che quell'uomo non paghi per il suo crimine.-
    Nuovamente, una cappa fatta di muti pensieri li avvolse. Mizu non guardava la fiamma davanti a lei, i suoi occhi raggiungevano quelli inesistenti dello spirito, aveva la loro immagine scolpita nella mente, due profonde pozze azzurre.
    Il fuoco scoppiettò, agitandosi, e la sua sagoma si ingigantì, fino ad assumere dimensioni sufficienti da inglobare la giovane.
    -E sia.- decise solennemente.
    La ragazza deglutì, preparandosi psicologicamente. Fece un passo avanti e avvertì il fuoco corroderle il corpo, investirla e farla piegare dolorante.
    Nonostante il dolore, però, la sua bocca non emise un grido: con grande forza di volontà, ella si morse il labbro inferiore, imponendosi di rimanere in silenzio.
    Le fiamme venivano lentamente assimilate dal suo spirito, diventavano un tutt'uno con esso.
    -Io, Volcan, ti concedo il mio potere, in quanto mia portatrice.- annunciò, con tono solenne e a tratti soddisfatto, quasi apprezzasse la fermezza della giovane. -Però, non dimenticare...-
    Mizu annuì, interrompendo l'avvertimento. -Finirà tutto in fretta.-

    (Grandia II OST – Fight! Ver. 4 Final Battle)

    La sfera esplose con mille giochi di luce, travolgendo la vista dei presenti, costretti a coprirsi il volto.
    Ian trovò la forza di socchiudere gli occhi, riuscendo a vedere, attraverso il bianco abbagliante, una sottile sagoma nera toccare con leggiadria il terreno.
    -Perdona l'attesa. Adesso puoi gustarti il combattimento che brami tanto.-
    La voce che gli astanti avevano sentito era dura, velata di rabbia. Leggermente più profonda di quella solita di Mizu, i ragazzi per qualche secondo dubitarono addirittura che fosse davvero lei.
    Il cielo tornò subito blu notte, consentendo loro la vista totale di ciò che li circondava.
    -Ma dai! Sei davvero la ragazzina di prima?- esclamò l'uomo vestito di bianco, stringendo eccitato le mani intorno alla sua arma. Non capiva quale potesse essere la fonte di quel potere, né gli interessava: poter sfoderare l'arma contro una creatura simile era più che sufficiente.
    -Eccola qui...- borbottò Myde, stringendo nella sua mano destra il Keyblade, con tono preoccupato. -La maledizione di Mizu.-

    La ragazza chiuse gli occhi, sospirando profondamente. Il suo fiato mosse la treccia, che scivolò lungo un lato del viso. I suoi capelli si erano schiariti, diventando rossicci come il fuoco crepitante, ed erano molto più mossi e disordinati del solito.
    Sulle sue spalle sottili erano ora adagiate, ma apparentemente molto salde, due spalliere di un metallo misterioso, forse mithril, completamente rosse e decorate con miniature dorate. Simili nella fattura, portava allo stesso modo delle ginocchiere, … e delle cavigliere, mentre il petto era coperto da un'armatura estremamente sottile, che non le limitava alcun movimento, aggraziato o sinuoso che fosse. Essa recava uno stemma, anch'esso dipinto in oro, appartenente allo spirito che albergava in lei: due feroci draghi che si intrecciavano, unendo i loro artigli, attorno ad uno scudo elaborato. Gli occhi celesti della giovane avevano mutato colore, diventando due enormi fiamme ardenti, che fissavano Ian con rabbia e fermezza.
    -Non so cosa sia successo.- ammise l'uomo, appoggiando la palla ferrata per un istante, il tempo di grattarsi dietro il collo. -Ma suppongo non sia molto importante; avrò modo di chiedertelo dopo che ti avrò sconfitta.-
    Mizu abbozzò un sorriso, portando i pugni chiusi rispettivamente all'altezza del viso e dello stomaco.
    “Mi affronta disarmata?” si chiese l'uomo esterrefatto, rimanendo alcuni attimi perplesso.
    L'altra approfittò di quel momento di debolezza: con uno slancio corse incontro all'avversario. Le sue mani vennero avvolte da un liquido incandescente in pochi attimi, che prese consistenza, ricoprendo velocemente ambo gli arti di uno spesso strato nerastro.
    Ian indietreggiò, deviando con l'impugnatura della falce un pugno della ragazza, che si era rivelata sorprendentemente veloce. Un pezzo di roccia si staccò dal polso della ragazza, dove l'asta l'aveva colpita, rimbalzando sul candido vestito dell'assassino e macchiandolo di polvere simile a fuliggine.
    “Che sia...magma?”
    L'uomo non ebbe il tempo di formulare altre ipotesi: senza dargli tregua, Mizu si era preparata a colpirlo stavolta con la mano destra.
    La giovane divaricò le gambe, acquistando stabilità su di esse, per poi impiegare tutte le sue forze in quell'attacco, concentrando la sua energia nell'arto; numerose lingue di fuoco lo circondarono, rendendolo incandescente.
    L'assassino dovette saltare indietro e portare una lieve distanza tra i loro corpi per uscirne indenne, ma ora sapeva come comportarsi.
    Atterrò con il corpo sbilanciato in avanti e, con un'ulteriore spinta, tornò addosso alla ragazza, ancora in fase di recupero dopo il colpo andato a vuoto, menando un fendente orizzontale con la sua falce.
    Mizu non si aspettava un contrattacco così tempestivo, era evidente che non faceva uso dei suoi poteri da troppo tempo. Non reagì abbastanza velocemente da poter evitare in qualche modo il colpo. Istintivamente, vedendo la falce avvicinarsi, portò le braccia davanti al corpo, adottando una guardia simile a quella di un pugile, e il fendente venne fermato dal pezzo di armatura che le copriva gli avambracci.
    La giovane si lasciò sfuggire un rantolo dolorante, mentre la lama affilata premeva contro la sua carne, attraverso i bracciali crepati, che le pungevano la pelle.
    -Non cercare di strafare.- la canzonò l'avversario, con un sorriso sadico in volto. -È evidente che quelli non sono fatti per proteggerti. Forza e velocità ci sono senz'altro, ma ci vuole ben altro che qualche attacco lanciato a caso per battermi!-
    con la mano sinistra, libera, alzò la palla sopra la sua testa, per poi calarla sulla giovane.
    Ci fu un assordante cozzare del metallo, che colse di sorpresa Ian, che chiuse le palpebre per un istante: la traiettoria della sfera venne deviata da un'arma a forma di chiave di violino che, dopo aver centrato il bersaglio, scomparve, lasciando come unica traccia un fascio di luce, che svanì velocemente.
    La consapevolezza di cosa fosse accaduto balenò all'improvviso in testa all'assassino, che non ebbe tempo di darsi dello stupido, prima di udire un grido feroce alle sue spalle.
    Incrociò le gambe e si voltò di 180 gradi, roteando con forza la falce. Mizu venne spinta indietro di un passo, mentre l'arma si scontrava nuovamente con la spada di Haiiro, che lo aveva assalito con un assalto obliquo dall'alto.
    -Voi cattivi vi perdete sempre in monologhi inutili.- lo sbeffeggiò l'albino, premendo con più forza, con entrambe le mani.
    -Cattivi? Ma fammi il piacere! Dove siamo, in un film di serie B?-

    Ian la avvertiva, era immerso nella frenesia tipica del campo di battaglia, forse l'unico luogo dove si trovava a suo agio, in quell'universo che non gli apparteneva più.
    Ricacciò indietro i pensieri malinconici, espandendo la sua mente a ciò che lo circondava.
    L'esperienza era dalla sua parte. Senza un minimo di esitazione, piegò leggermente la falce, facendola scivolare lungo la lama della Corona di Serpi, che si abbassò verso terra, perdendo pericolosità. Spazzò con una gamba il terreno, squilibrando Haiiro che cadde rovinosamente a terra. Con un unico movimento fluido, poi, roteò nuovamente la sua arma, colpendo, con il manico, Mizu allo stomaco, spingendola nuovamente a terra.
    L'uomo si rialzò in piedi, abbassando con un sospiro la falce, leggermente affaticato.
    -Bene, adesso ne manca solo uno.- affermò, volgendo lo sguardo a Myde che, con il Keyblade comparso di nuovo tra le sue mani, rimaneva in posizione di guardia, preoccupato.

    “Maledizione...alzati subito!”
    Haiiro raschiò le unghie contro il terreno, sradicando numerosi fili d'erba e soffocandoli tra le sue mani.
    Se solo gli passava in mente l'idea di muoversi, già vedeva la falce di Ian calare sul suo corpo, prima che lui potesse impossessarsi della sua arma, scivolata poco distante da dove era disteso in quel momento.
    Cercò di alzare la testa e i suoi occhi incrociarono Mizu che, con una mano stretta al fianco dolorante, cercava di rimettersi in piedi. Per lei il combattimento non era ancora finito, non sarebbe terminato finché l'assassino non fosse stato sconfitto. E il grigio non l'avrebbe lasciata lottare da sola.
    Sentì un grido di incoraggiamento alla sua destra: tenendo il Chiave di Violino alla sua destra, Myde si era gettato in uno scontro diretto contro Ian.
    L'albino si rese subito conto della pazzia del gesto, ma il suo amico non era mai stato così sconsiderato. Forse era un piano per aiutarli.
    L'arma-chiave si scontrò con la lama di Ian il quale, imprimendo una grande forza anche con una sola mano, riuscì a deviarne la traiettoria, bloccando l'arma a terra con la falce.
    Haiiro ne approfittò per rotolare lateralmente ed afferrare la sua spada. Si rialzò più velocemente possibile, mentre Mizu poco lontano faceva lo stesso, ma non fu abbastanza veloce e riuscì solo a vedere di striscio l'uomo vestito di bianco che, con la mano libera, lanciava la palla ferrata allo stomaco del custode, che piegato in avanti sputò un po' di saliva, per poi rotolare rovinosamente a terra, senza dar segni di coscienza.
    Silenziosamente, puntò la spada verso la schiena dell'avversario, senza essere visto, e premette il pollice sul pulsante che ne separava lama ed elsa. Myde stesso sapeva che lui non ne sarebbe uscito indenne, ma il suo obbiettivo era tenerlo impegnato il tempo necessario per permettere al grigio di prenderlo di sorpresa.
    Ian gli stava dando le spalle, ridendo della figura barbina del custode, dandogli tutto il tempo di concentrare le sue energie sulla bocca fredda e metallica del serpente.
    Ci fu un botto, seguito da un sibilo prolungato. L'assassino si voltò di scatto, intravedendo una sfera luminescente, poco meno grande della sua palla di ferro, dirigersi verso di lui ad una velocità tale da impedirgli di mettersi in salvo.
    L'uomo allora gridò, tentando stupidamente di trafiggere l'incantesimo con la falce e uscirne indenne. Il ferro trapassò la sfera, densa ma poco consistente, ottenendo l'effetto contrario: la magia risplendette di un bagliore accecante per un attimo, per poi implodere prima su se stessa, poi esplodere, investendo con la sua potenza il guerriero.
    Haiiro deglutì, speranzoso, mentre poco distante anche Myde tornava in piedi. Pregava che l'avversario rimanesse lì dov'era, a terra.

    L'incantesimo era esploso, lasciando come unica traccia una leggera cortina di fumo che si dissolse rapidamente.
    All'interno di essa, l'assassino era ancora in piedi, piegato sulle gambe, voltato lateralmente, come a proteggere il suo stesso corpo.
    La manica destra del suo vestito era completamente strappata, i lembi di stoffa ancora integri erano carbonizzati, ma non avevano perso il loro bianco purissimo: un sancta non avrebbe mai potuto macchiare di nero, nemmeno con le sue fiamme candide.
    L'arto era lasciato a penzoloni lungo il corpo, come se il suo peso fosse diventato eccessivo da sopportare.
    -Davvero un bel colpo, mi voglio complimentare.- esclamò Ian, tastandosi la carne dolente e reprimendo un guaito di sofferenza subito dopo. -Adesso però voglio renderti il tutto con gli interessi!-
    Haiiro rimase immobile, incredulo: la ferita non sembrava impensierire minimamente l'uomo che,
    con uno scatto pari a quelli precedenti, gli correva nuovamente incontro, pronto al secondo round.
    L'albino raccolse la lama da terra, per poi riunire frettoloso all'elsa, e si mise in posizione di guardia, pronto ad accogliere l'offensiva nemica.
    All'improvviso, però, un'ombra attraversò il suo campo visivo, fermandosi davanti a lui.
    Con un grido battagliero, Ian alzò la falce e la lasciò cadere davanti a sé, tenendola a stento ferma dopo lo scontro con il duro metallo dei bracciali di Mizu.
    La ragazza era immobile tra i due combattenti, con i piedi puntati sul terreno, e si opponeva con tutta la sua forza all'arma dell'uomo, che premeva contro le sue braccia incrociate ad X.
    -Spostati subito.- le intimò il nemico, con sguardo serio. -O finirà esattamente come prima.-
    Mentre parlava, Ian chinò gli occhi sulla giovane, notando un dettaglio inquietante: “Perché...io avevo spaccato quei bracciali”
    Batté le palpebre più volte, nel tentativo di scacciare un'illusione, eppure non era frutto della sua immaginazione: le due protezioni erano nuovamente integre, più brillanti di prima ed avvolte da un sottile strato di fiamme tiepide.
    -Ti ho detto di toglierti!- ripeté allora con rabbia, nel tentativo di farsi coraggio.
    Imprimette più forza con il braccio, ma Mizu non si spostava di un millimetro, quasi riuscisse ad applicare la stessa esatta quantità.
    Myde e Haiiro guardavano increduli: gli occhi ardenti della ragazza riflettevano tutta la sua collera e comunicavano loro il suo potere. Sentivano, da qualche parte dentro di loro, che il loro intervento non era necessario.
    -Tu prima non eri così forte!- gridò ancora Ian, sconvolto da un misto di emozioni contrastanti, come paura ed eccitazione.
    L'assassino realizzò che la sua falce si stava pian piano alzando, spinta dalla forza superiore dell'avversaria. Fece allora un ultimo tentativo, ma non riusciva a guadagnare nemmeno un minimo di terreno e, anche provando ad utilizzare il braccio ferito, la situazione non cambiava.
    -Tsk- fece, sputando di lato. Si lasciò completamente andare, mentre Mizu, non aspettandoselo, continuando a caricare, gli diede una spinta tale da sollevarlo da terra e farlo cadere in piedi pochi metri più avanti.
    Non appena l'uomo fu sicuro di essere atterrato saldamente, alzò nuovamente lo sguardo, cercando la figura della sua avversaria: in quella frazione di secondo, la giovane si era già lanciata alla carica, coprendo senza alcuna difficoltà la distanza che li separava.
    “Mer...” pensò Ian, cercando di indietreggiare, mentre alzava l'arma.
    Preso alla sprovvista, però, non riuscì ad essere sufficientemente rapido: Mizu caricò un potente pugno, circondandolo di aura bollente. Il colpo raggiunse la pancia dell'assassino con forza inaudita.
    L'uomo non fece in tempo a provare appieno il dolore di quell'attacco alla bocca dello stomaco, quando ad esso si aggiunse una forte sensazione di bruciore, come se le sue membra stessero andando a fuoco.
    “Ci mancava...solo questo!” si disse, piegandosi in avanti e portando una mano alla vita, che sentiva esplodere.
    Mizu però, senza alcuna pietà, puntò i piedi e, piegatasi sulle ginocchia, ripeté l'attacco, sferrandogli decine di pugni brucianti in una scarica dolorosissima.
    Ian subiva, ad ogni colpo il calore si faceva più intenso e una qualunque resistenza diventava più difficile. Sembrava completamente in balia della ragazza.
    -È finita.- annunciò quella, unendo i polsi e spalancando le mani. -Gigafire!-
    Tutte le fiamme che le avvolgevano fino a un attimo prima, si radunarono in un'unica sfera, compressa tra i due palmi.
    La magia emetteva un calore insopportabile, tranne da Mizu, che non ne subiva conseguenze.
    Ian, accortosi della situazione, cercò di riprendersi, ma i suoi sforzi furono vani: Mizu allungò le braccia, appoggiandole con forza al suo petto, quindi lo spinse con tutte le sue forze, facendo esplodere la sfera in un mare di fiamme, che lo portarono via con loro, soffocando ogni suo grido di dolore.

    (.Hack//G.U. Vol 2 Reminisce OST – Eight Keys)
    Mizu ansimava pesantemente. Accecata dalla furia aveva consumato più energie di quanto poteva permettersi. Cadde su un ginocchio, chinando il capo verso il terreno erboso.
    Myde e Haiiro erano rimasti fermi per tutto quel tempo, assoggettati dalla mostruosa forza della compagna, ringraziando che ella fosse dalla loro parte.
    Il segno principale dell'attacco andato a segno era la cortina di fumo che aveva invaso la loro visuale. Lentamente, però, quella patina grigia andò disperdendosi, rendendo nuovamente visibile il piatto orizzonte, composto dall'universo blu che si scontrava con il corto appezzamento verde.
    A quel punto, apparve colui che era ancora in piedi, all'interno della coltre grigia.
    Ian si teneva il ventre con una mano, nell'illusione che facendovi pressione con essa il dolore delle bruciature diminuisse.
    -Maledizione, non ci ho certo fatto una bella figura...a farmi malmenare così.- confessò, ansimando leggermente, per poi scoppiare in una risata pura e divertita.
    La ragazza alzò gli occhi verso il nemico, incredula: aveva consumato una quantità enorme di energie con quell'ultimo, disperato attacco, eppure l'altro aveva riportato troppi pochi danni, rispetto a quanto si aspettava.
    Haiiro gridò, mentre si gettava con la sua spada alzata verso l'assassino, tentando un fendente obliquo, senza che nessuno capisse se quel comportamento era dovuto ad una paura di un contrattacco o a puro, brutale istinto.
    A quello, però, fu sufficiente saltare con grazia all'indietro un paio di volte, per mettere la giusta distanza tra di loro.
    -Calma!- esclamò l'uomo, sorridendo sorpreso da tanto vigore. -Per oggi ci siamo divertiti abbastanza, non credete?-
    L'albino rimase immobile davanti al nemico, chiedendosi se quello avesse davvero intenzione di scappare così.
    -Anche io sono tra i feriti e, per questa volta, sono disposto anche a considerarmi sconfitto, in fondo la mia missione l'ho compiuta. In ogni caso, devo tornare il più presto alla base e stilare un rapporto completo.- spiegò, sottolineando l'ultima parola, come a lanciare ai ragazzi un monito.
    Concluso il suo discorso, Ian si diede un ultimo sguardo intorno, verificando che nessuno avesse la malsana idea di inseguirlo. Si voltò di scatto e, senza lasciare la schiena scoperta ai suoi avversari, corse il più velocemente possibile verso il centro della città, con l'intenzione di perdersi tra la folla.
    Haiiro si voltò verso i compagni, nella tacita richiesta di un consiglio.
    -Dobbiamo...seguirlo...- mormorò Mizu, facendo forza con un braccio per alzarsi in piedi. -Quello...non era forse uno degli uomini che hanno attacco...il Mondo Che Non Esiste? Se lo prendiamo...riusciremo a scoprire ogni cosa...-
    Dopo quasi ogni parola, la ragazza era costretta a prendere un respiro. Lo sforzo era stato veramente superiore alle sue capacità, l'intero corpo tremava, incapace di reggersi in piedi senza l'appoggio di Myde.
    Il custode scosse la testa, con aria dispiaciuta. -Non possiamo. È evidente che lui è molto più forte di noi tre messi assieme. Anzi, siamo stati fortunati che abbia perso interesse nella battaglia.-
    La ragazza abbassò lo sguardo, con aria triste. Si sentiva totalmente inutile: non era stata capace di vendicare quel povero bambino, né tanto meno di servire alla causa del suo compagno e innamorato. Aveva combattuto per la prima volta dall'inizio del viaggio, dando fondo a tutte le sue capacità, eppure ne era uscita a malapena integra, e senza aver ottenuto risultati soddisfacenti.
    “Ho fallito...in tutto.” si disse, mordendosi il labbro dalla rabbia verso se stessa.
    -AAAHH!-
    L'urlo di dolore della giovane colse alla sprovvista i suoi due amici: Mizu si gettò a terra, liberandosi della presa di Myde, stringendosi la testa con le braccia e appoggiandola sul manto d'erba.
    -Basta...fa male!- urlò, con la voce rotta dal pianto.
    -Maledizione, è già arrivata al limite?!- imprecò Haiiro, correndo in fretta verso i compagni e chinandosi in ginocchio verso l'amica. -Mizu, cerca di resistere!- la incitò, stringendole le spalle.
    Aveva ragione, non avrebbe dovuto permetterle di combattere: era già successo in passato, ma mai Mizu sembrava aver sofferto tanto come in quel momento.
    Volcan, lo spirito del fuoco che albergava dentro di lei, per aiutarla nel combattimento era emerso, con l'intenzione di cederle i suoi poteri. La connessione tra le due entità era però durata troppo a lungo e la giovane maledetta era troppo debilitata: l'essere con cui condivideva il corpo, pur non desiderandolo, si stava imponendo sulla sua volontà, rischiando di prendere il suo posto, per sempre.
    -Ma il combattimento è durato troppo poco...come può essere già al limite?- mormorò Myde, imbambolato dov'era, incapace di capacitarsi dell'accaduto.
    -Tsk.- fece l'albino, notando l'inutilità del compagno, capace solo di guardare il tutto incredulo. Il grigio prese le mani della ragazza tra le sue, incitandola a più riprese.
    “Non è finita, può ancora farcela. Non è finita, può ancora farcela!” Continuava a ripetere quelle parole nella sua testa, tentando di infondersi fiducia, sperando che la ragazza non lo abbandonasse in quel momento.
    -Aah...aah...- le grida diminuivano d'intensità, come se il dolore stesse lentamente scemando.
    Gli occhi di Haiiro ebbero un lampo di gioia. -Si...si...coraggio Mizu!-
    La maledetta parve sorridere, mentre si calmava sempre più. La fronte non era più corrucciata, la sua espressione si era fatta meno tirata, più naturale e rilassata. Mentre tornava completamente proprietaria del suo corpo, fece appena in tempo ad aprire gli occhi, per sorridere ai suoi amici, in un silenzioso “ce l'ho fatta”, per poi cadere in un sonno profondo e ristoratore.

    Il custode si lasciò cadere di peso sulla poltrona rossa dietro di lui, chiudendo gli occhi, esausto. Finalmente pareva essere arrivata la prima buona notizia della giornata.
    -Ne sei proprio sicura?- domandò ancora, passivamente.
    Aira annuì, passando un braccio lungo la sua fronte umida di sudore. -Assolutamente. Non c'è alcun dubbio che Mizu sia fuori pericolo. Io ho fatto quel che potevo, ora bisogna solo lasciarla riposare un po'.-
    Con un sorriso amorevole dipinto sul suo volto, la donna prese una sedia di legno artisticamente decorato e la sistemò accanto a dove si trovava suo figlio. Gli si sedette accanto, prendendogli la testa tra le sue mani ed appoggiandola al suo caldo petto materno.
    -Forse vi siete imbarcati in un'impresa troppo grande per voi ragazzi.- commentò, passando una mano per i suoi capelli biondi, arruffandoglieli dolcemente.
    Il custode teneva gli occhi chiusi, come se stesse dormendo, ma sentiva benissimo ciò che la genitrice diceva. Non sapeva però cosa rispondere. Il viaggio era appena cominciato, eppure erano già stati sconfitti: un risultato del genere, infatti, non poteva proprio considerarlo una vittoria.
    -Sì, forse è vero...però...-
    Aira lo guardò con occhi spalancati, aspettando che il giovane concludesse la frase.
    -Io...non voglio tirarmi indietro, non ora!-
    La donna sorrise, facendolo alzare. Fissò i suoi occhi, illuminati di decisione, e rivide l'uomo che in quegli anni aveva tanto amato. -Sei davvero convinto di questa scelta.-
    Myde tentennò per alcuni secondi, per poi, deglutendo, rispondere con rinnovata fermezza:-Sì, ne sono convinto. So che non sarà facile, ma ho un desiderio che voglio realizzare: vorrei essere come tutti gli altri, senza attirare le brame di tanta gente. E poi non ho la stoffa del predestinato.- aggiunse, abbozzando un sorriso che contagiò anche la sua madre.
    Un rumore di passi però interruppe quel momento idilliaco: dal piano superiore della casa scese Haiiro, molto lentamente e reggendosi sul corrimano. Lungo tutto il corpo portava diversi cerotti; era evidente come il combattimento avesse lasciato i suoi, seppur superficiali, segni.
    Ciò che turbò il custode, però, era la sua espressione dura: con occhi indecifrabili scrutava il compagno, intimorito da tanta sicurezza.
    Quello si voltò per una frazione di secondo verso la porta oltre la quale riposava Mizu, in un letto preparato apposta per lei. Si lasciò sfuggire un silenzioso sospiro, quindi si girò nuovamente verso l'amico.
    -Myde, hai un minuto? Dovrei parlarti.-

    Il giovane custode seguì il compagno, che lo condusse fuori dalla casa, che dava subito su di una delle viuzzole che, a ragnatela, si intersecavano lungo tutta la periferia.
    L'albino si guardò circospetto intorno e, pur convinto di non poter essere udito, preferì prendere ulteriori misure, facendo segno all'altro di seguirlo sul retro dell'abitazione. Tutto quel mistero e quel fare guardingo, però, non facevano che alimentare la curiosità e l'eccitazione del suo amico.
    Quando Haiiro fu soddisfatto, si voltò verso Myde, che lo seguiva a pochi passi di distanza.
    I due rimasero a fissarsi l'un l'altro per alcuni secondi: gli occhi smeraldini del grigio scrutavano quelli azzurri del prescelto dal Keyblade, cercando di leggerne l'animo. Dal canto suo, il biondo rimaneva immobile, teso, quasi spaventato dalla serietà dell'amico.
    -Myde!- lo chiamò di colpo l'altro, facendolo trasalire. -Sai perché Mizu si è spinta così tanto, fin oltre i suoi limiti, oggi?-
    La domanda colse alla sprovvista il ragazzo, che trovò la risposta tanto ovvia quanto quell'atteggiamento stupido. -Era adirata per il bambino, è chiaro. Ma non capisco...-
    -Voleva aiutare te!- lo interruppe bruscamente l'albino, quasi gridando.
    Il custode rimase con la mascella semichiusa, incapace di emettere alcun suono. -Co...cosa?- balbettò poco dopo, non appena sentì il corpo riprendersi dopo aver visto il mondo ribaltarsi, mentre l'equilibrio veniva a mancare.
    L'altro ragazzo annuì, stringendo forte i pugni ai suoi fianchi e chinando il capo verso terra, evidentemente amareggiato. -Fino ad ora aveva lasciato che fossimo noi a proteggerla in ogni occasione. Questa volta, però, si era resa conto che il nemico era troppo forte, anche per tutti e due messi insieme. Per questo, cosciente di rischiare la vita in quel modo, ha attaccato così sconsideratamente.-
    Il ragazzo, allibito, non poté far altro che lasciar cadere le braccia lungo i fianchi, scuotendo quasi impercettibilmente la testa. -Stai dicendo che...la colpa è nostra?- domandò, guardando pieno di domande la propria mano destra, la mano che impugnava il Keyblade, la mano con cui non aveva saputo difendere i suoi amici.
    Haiiro si avvicinò al suo interlocutore, facendo per alzare un braccio come per sferrargli un pugno, ma esso rimase bloccato a mezz'aria, prima che lo spadaccino lo lasciasse sbattere contro la propria gamba, reprimendo malamente la propria irrequietezza. -Stupido, non è questo il punto! Non lo capisci? Lei ti rispetta infinitamente, sia come persona che come amico, ti vuole un bene dell'anima, non mancherebbe dal sacrificarsi nuovamente per te, o anche per me.- Le ultime parole le disse quasi in un sussurro, distogliendo lo sguardo da Myde. Tutto il suo discorso, in realtà, gli sembrava una bugia, una minimizzazione della verità da un lato e una menzogna dall'altra.
    -Lei è solo una ragazzina, non dovrebbe neanche essere qui con noi. Eppure ci teneva così tanto a seguirci...-
    La sua voce si faceva più infiammata ad ogni parola, mentre Haiiro avanzava verso il compagno, stringendogli con forza le spalle, quasi artigliandogliele.
    -Ed è per questo...- disse ancora, mordendosi il labbro mentre nella sua testa continuava a ripetere “diglielo, diglielo”
    -...che mi devi giurare una cosa: non devi mai più lasciare che Mizu combatta in quel modo. Tu devi diventare più forte, devi difenderla!-
    Nessuno dei due pareva capace di aggiungere nulla. Lo stesso albino, dopo aver pronunciato quelle parole, si era ritrovato a ripeterle mentalmente, cercandone il vero significato. Davvero voleva lasciarsi andare, abbandonare tutti i suoi propositi e lasciare che fosse Myde ad ereditarli?
    Il custode invece, non riusciva a fare a meno di pensare alla sua giovane amica, chiedendosi se davvero il suo affetto per loro, se il legame che li univa fosse tanto forte. Non desiderava che un sentimento così sincero, così potente e importante, appassisse, non in modo tanto stupido.
    Alzò il braccio destro, appoggiando la mano sulla spalla dell'altro. Ora i due riuscivano a sorreggere i rispettivi sguardi, con decisione, speranza e fiducia.
    Riempiendo i polmoni con l'aria pungente delle prime ore della sera, Myde parlò chiaramente, con tono irrevocabile.
    -Lo giuro.-
     
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  2. XxXDemiXxX
     
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    Tu dofere teticare tempo a zkuolen et a fikscion, ja?
    Io pertonare te cvesta volten :sisi:
    Non mi stupisce la trasformazione di Mizu, come sai avevo quasi indovinato cosa celava, ma sono frastornato da Volcan.
    Ho l'impressione che tu abbia preso spunto da Naruto, con il demone del Kyubi che gli dona parte dei poteri.
    E anche le lingue di fuoco, il rischio di farsi soggiogare dal demone sono simboli che confermano la mia teoria :alkz:
    Sia chiaro, non ti sto rimproverando eh :asd:
    Certo che quello Ian è un tipo tosto. Lo aggiungerò nella lista dei personaggi preferiti :zxc:
    E non sono contento della scelta di Haiiro.
    Vuole abbandonare i suoi propositi su Mizu e lasciarli al suo amico/nemico.
    Occhei, non ha speranza con la ragazza e non ci farà mai sesso ma ora esagera :qwe:
    Non ho altro da dire, visto che il combattimento è stato descritto molto bene, così come la mente di Mizu.
    Nel prossimo capitolo mi aspetto la morte di qualcuno.
    Perché senza omicidi che gusto c'è? :no:
    Devo saziare la mia sete di sangue ù.ù
     
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  3. misterious detective
     
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    Guarda, non mi sono minimamente ispirato a Naruto, che sinceramente più va avanti più mi delude, anche se posso capire, in effetti, che tu ci abbia trovato qualche somiglianza. Comunque Mizu deve ancora mostrare molto di sé, per cui avrai tempo e modo per cambiare idea :asd: e Haiiro non ha rinunciato a lei, ha semplicemente chiesto a Myde di difenderla, le due cose non sono correlate ò.ò ma se ne riparlerà più in là :asd: comunque...uhuh, chissà, forse ci sarà qualche morte nel prossimo capitolo, devi solo aspettare ;D
    Grazie mille =D
     
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  4. Guri
     
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    Scusa il ritardo con cui scrivo questo pezzo, ma ho avuto tantissimo da fare, e non sono riuscita a leggere e postare prima.
    Capitolo davvero lungo e esauriente, l'attesa è stata ampiamente premiata.
    Ottime descrizioni, scorrevole dipanameto della trama e qualche colpo di scena quasi aspettato.
    Mi aspetto dello spannung forte e pungente in futuro.
    Continua cosi
     
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    ~Bridges Burned

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    Letto in anteprima .w.
    Susu, dato che ti piace sentire minchiate ho deciso di riempirti l topic di scemenze gratuite -w- Tante, affascinanti, demenziali scemenze gratuite... Divertente .w.

    Allora... ho intenzione di influenzarti con la mia mentalità "Mizu-prostituta"! Ormai l'avrò detto fino alla nausea ma voglio dell'Hentai e in questo frangente voglio una Mizu che non sia la timida sfigata che ansima appena chicchessia le sfiora la mano. Mizu deve diventare la gnocca che tutti adorano, una ninfomane -w- Conto su di te per questo -w-
    Finalmente in questo capitolo si è un po' tirata fuori dal solito stereotipo: compagna di viaggio sfigata e inutile. Manco mal! Sotto forma di Volcan l'avrei fatta più... formosa e aggressiva, è troppo poco per la Mizu-chan che ho in mente .w. Ironia della sorte però, è il contrario di tutto quello che ci si poteva aspettare dal suo nome XD
    In ogni caso è un buon capitolo, forse uno dei migliori, voglio più sangue, più schifi volanti la prossima volta -w-
    Haiiro è il solito sfigato che "sssssì, lo faccio per il bene di tutti", e che, alla fine, come ogni persona che la pensa così, se la prende in quel posto <.< Non che Myde sia un pozzo di scienza e di furbizia, ma Cristo, almeno non gli va dietro a rotta di collo <.<
    Quello che ho detto non ha senso, perdono, sono in condizioni pietose .w.
    Per il resto, dato che sono alquanto pigra, concordo con questa nobile fanciulla qui sopra -w-

    @Guri: accidenti, ho visto solo ora i tubes di Monkey Island <3 Siano sempre lodate le scimmie a 3 teste! Stellina, hai tutto il mio affetto!

    E tu, sfaticato, aggiorna presto -w-
     
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  6. Guri
     
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    Marsh , anche tu fan di Guybrush?
    Hai visto anche i cartellini della fic di misterious detective che abbiamo in firma?
     
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    ~Bridges Burned

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    Shi, visti^^ ma nella mia firma non ci sta più niente purtroppo ç___ç
     
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  8. Crimson_
     
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    CITAZIONE
    -Cattivi? Ma fammi il piacere! Dove siamo, in un film di serie B?-

    A meno che nell'universo della fiction non girino film, mi sembra piuttosto strano che un personaggio faccia un'affermazione del genere.
    Per il resto, il capitolo è qualitativamente simile agli altri
     
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  9. misterious detective
     
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    Scusate per il ritardo nel rispondere xD adesso vi recupero tutti

    @Guri: grazie mille, felice che sia stato di tuo gradimento <3 se vuoi altro spannung, nel prossimo capitolo sarai soddisfatta :asd:

    @Marsh: la mia Mizu non è una porcona u__u a parte questo, si rivelerà tutt'altro che inutile in futuro, aspetta e vedrai :sese: un lol per Haiiro e Myde xD il seguito arriverà a breve, tranquilla ^^

    @Crimson: qualitativamente simile = decente? xD Strapparti commenti positivi non è mai facile, mi auguro che per te non sia stato un peso da leggere xD e comunque certo che girano film, perché non dovrebbero ò.ò se a Radiant Garden avevano i computer megafighi e i sistemi antifurto per la città, vuoi che in una città parimente evoluta non sappiano cos'è il cinema? xD
     
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  10. misterious detective
     
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    Perdonatemi se ho poca voglia di fare dei commenti, ma penso che anche a voi interessi più il capitolo che i miei scleri :sese:


    Capitolo 8


    (Kingdom Hearts Birth By Sleep OST – Strange Whispers)
    -No, grazie. Non mi interessa.- affermò, mettendo in chiaro la sua fermezza incrociando le braccia e girando la testa, distogliendo così lo sguardo dal suo interlocutore.
    Con uno sbuffo, Ian si passò una mano tra i capelli ispidi. Desiderava solo tornare alla base a riposare, ma non aveva nemmeno avuto il tempo di mettersi in viaggio, che già gli era stata affidata una nuova missione, se possibile anche peggiore della precedente.
    -Ti prego...- insistette il ragazzo, con aria supplichevole. -I capocchia sopra di me “non hanno dimenticato le tue imprese e il tuo valore”- fece, ripetendo le medesime parole che gli avevano comunicato.
    -Tsk, non le definirei esattamente “imprese degne di essere ricordate”.- fu la risposta, sputata con tono ironico. -E poi credo di essere facilmente rimpiazzabile.-
    -Non spetta a me giudicare, anche se...- cominciò l'assassino, guardandosi intorno, piacevolmente stupito: il grigio dominava la terra, come se ogni cosa fosse avvolta da uno strato di cenere. La piazza in cui discutevano i due era di medie dimensioni, ma per buona parte era tappezzata di cadaveri umani, tutti con una o più parti del corpo asportate o completamente maciullate; per alcuni lo era la testa, per altri braccia o gambe, oppure ancora con lo sterno squarciato e rivolto al cielo, annegato nello stesso sangue che aveva sputato fuori.
    -...anche se avrei detto il contrario.- concluse l'uomo vestito di bianco, fischiando colpito.
    La persona al suo cospetto non voleva aprir bocca, per lei l'argomento era già chiuso.
    -Non dimenticare che possiamo darti quello che voi desiderate tanto.-
    Ian sorrise, compiaciuto dalle sue stesse parole: chi aveva davanti era appena stata scossa da un fremito, un dubbio si era insinuato nella sua mente, facendo vacillare la sua corazza di freddezza e distaccamento.
    -Non sono un gran oratore...- ammise il ragazzo, portando le braccia ai fianchi. -...quindi per ora tolgo il disturbo. Presto, però, verrà qualcun altro, e per allora vogliamo una risposta.-
    Ian si allontanò, con passo veloce, ma l'altra persona non parve intenzionata a seguirlo: teneva il volto chino e fissava con aria persa lo scempio che aveva intorno, senza sentirsi minimamente colpevole di tutto ciò.

    (.Hack//Sign OST – Where the Sky Is High)
    Girò frettolosamente la chiave nella toppa. Come si aspettava, trovò dentro la sua casa i ragazzi riuniti in salotto.
    -Trovato!- esclamò Aira, sbattendo la porta alle sue spalle e fermandosi al centro della stanza.
    Myde e Haiiro erano intorno a Mizu, seduta sulla poltrona, il primo in ginocchio e appoggiato ad uno dei braccioli, mentre il secondo era seduto direttamente sull'altro. La tempestavano di domande e preoccupazioni, mentre lei non chiedeva che un po' di calma e di riposo.
    Al tempestivo arrivo della madre del custode, però, entrambi i ragazzi si allontanarono dall'amica, prendendo posto nel lungo divano, dove li raggiunse anche l'adulta.
    -Ho trovato una traccia sull'uomo in bianco!-
    I tre ebbero un fremito. Si rizzarono, con le orecchie tese all'ascolto. Erano serviti un paio di giorni per trovare una traccia, ma forse finalmente avevano imboccato la pista giusta, che li avrebbe condotti prima da Ian, poi dal resto del suo gruppo.
    Con voce tremante dall'emozione, Myde azzardò:-E...allora?-
    La madre accennò un sorriso compiaciuto. -Nella mattinata di oggi sembra sia stato visto presso lo spazioporto delle Gummiship. Ha noleggiato una nave e si è diretto lungo il parallelo S.-
    Haiiro rimase sconcertato per alcuni secondi, quindi rispose, contrariato:-Ma...allora non riusciremo mai a trovarlo!-
    Si voltò verso i suoi compagni, aspettandosi di essere appoggiato. Mizu sembrava titubante, come se non sapesse cosa dire, mentre il custode era riflessivo e si tormentava il labbro inferiore con alcune dita.
    -Aspetta un attimo...- sopraggiunse allora quest'ultimo, alzando il viso verso la propria madre, con la faccia stupita di chi ha appena avuto un'illuminazione. -Rispetto a questo mondo, se non sbaglio, in quella direzione...-
    -Ci sono sì e no una decina di pianeti raggiungibili con una Gummiship qualsiasi senza fermarsi per il carburante o per altre ragioni.- concluse la donna, annuendo. -Se ci sbrighiamo, potremmo essere ancora in tempo per intercettarlo da qualche parte.
    Il grigio alzò un sopracciglio, confuso:-ci?-
    Aira gli fece un cenno, mentre si allontanava alla ricerca del cordless. -Avviso subito Demyx, Mudriel e gli altri. Con i varchi oscuri non dovrebbero aver problemi a raggiungere i mondi più lontani. Se questo Ian è ancora su uno di essi, lo troveremo.-
    -Ve ne andate di già?- li interruppe una voce, proveniente dal piano superiore. Con andatura lenta, Merina scese per le scale dalle assi di legno, reggendosi sul corrimano. Si pettinò per un attimo i capelli all'indietro, dello stesso castano chiaro di quelli della figlia, ma più spenti, resi bianchi dall'età che iniziava a farsi sentire anche sul suo volto.
    Guardò il nipote con occhi ancora vispi e, piena d'affetto, gli disse:-È davvero un peccato che ve ne stiate già andando, non ho più così tante occasioni per vedermi con il mio bimbo.-
    -Nonna...- la riprese lui, con aria contrariata, ma un po' arrendevole. Non gli piaceva essere trattato tanto familiarmente davanti ai suoi amici, lo metteva tremendamente in imbarazzo.
    -D'accordo, le coccole me le fai poi quando torni. Adesso hai da fare.- lo prese in giro quella, sorridendo e lasciandosi sfuggire una risatina che coinvolse anche i due ragazzi che accompagnavano Myde.
    Quello annuì, voltandosi verso Haiiro, ma senza dire niente. Sapeva che l'altro avrebbe capito subito.
    L'albino infatti non fece altro che alzarsi dal divano, con aria leggermente scocciata. Portando un braccio davanti a sé spalancò un varco che dava sulle tenebre più oscure. In quel momento ringraziò i suoi genitori, che gli avevano insegnato come utilizzare quei passaggi senza subirne l'influsso, schermandosi con i suoi stessi poteri.
    -Noi andiamo.- asserì allora il custode, tanto ai due parenti quanto al suo gruppo. Quindi, mettendosi in testa di quest'ultimo, salutò con uno sguardo nostalgico la sua casa e, con un sorriso malinconico, mosse un passo avanti, in quel pozzo buio.

    (.hack//Link OST - The Queen Dyed in Darkness)

    Il cielo gorgogliava, minacciando pioggia. L'intera landa era oscurata da grosse ed oscure nubi, immobili sopra i ragazzi che, colpiti dal freddo su quel mondo, si cinsero il corpo con le braccia, tentando di riscaldarsi.
    -Non siamo capitati in un bel periodo!- scherzò Haiiro, strofinando più volte le mani sulle proprie braccia.
    Myde non rispose alla battuta, ma si guardò intorno, cercando di trovare con lo sguardo un segno di civiltà nel mezzo di quella prateria coperta da un rado strato di erba, secca qua e là. Indossando la propria felpa bianca, scrutò attraverso il sottile strato di nebbia che li circondava, le sagome di quelli che gli sembravano degli edifici quasi spettrali.
    -Da quella parte!- esclamò allora, attirando l'attenzione degli altri due, puntando il dito in direzione dei palazzi.
    I suoi compagni annuirono, stringendosi nei loro vestiti, per poi seguirlo, desiderosi di lasciarsi alle spalle il più in fretta possibile quella terra desolata, silenziosa ed inquietante.

    Camminarono per diversi minuti, attanagliati nella morsa del gelo, con i cuori vacillanti.
    Ormai erano alle porte della città, ma nulla pareva essere cambiato rispetto a prima, a parte alcuni campi coltivati nei dintorni, lasciati a soffrire il freddo. La città sembrava addormentata in un sonno oscuro, un sonno eterno: un lezzo di morte proveniva da quelle mura, ma i ragazzi non lo percepivano con l'olfatto; era qualcosa che sentivano dentro di loro; agiva direttamente sui loro animi, rendendoli deboli e spaventati.
    -Perché...non succede niente?- domandò Mizu, portandosi le mani al petto, dove il cuore iniziava ad accelerare. In quel momento, avrebbe preferito vedere le case andare a fuoco, sentire le grida di disperazione della gente, che trovarsi davanti ad una pace tanto falsa, pericolosa, dalla quale potevano assalirla creature invisibili.
    Myde deglutì, stringendo la mano a pugno. Una luce iniziò a palpitare come un cuore all'interno di essa, il Keyblade rispondeva al suo prescelto. -Dobbiamo andare.- affermò, cercando di fare più sicurezza a se stesso che non agli altri.
    -Non sappiamo se Ian si trovi davvero là dentro. Anzi, le probabilità sono minime.- espose il grigio, cercando di ostentare una sicurezza che non possedeva, il tutto rivelato dalla sua voce tremante. -Ma è chiaro che c'è qualcosa che non va.-
    -Vengo anch'io con voi, non voglio rimanere da sola.- aggiunse Mizu, portandosi una mano al petto, respirando profondamente per calmarsi.
    Il custode annuì serio, come a darle il permesso e, senza azzardarsi a pensare ancora un momento sul da farsi, per non cambiare idea, mosse un passo dopo l'altro lungo la strada che si era fatta ciottolata.

    I passi dei ragazzi rimbombavano tra le mura delle abitazioni ed erano l'unico suono che rompeva quella quiete mortifera. Le finestre erano quasi tutte sbarrate, solo alcune avevano le persiane spalancate, ma era quasi impossibile vedere attraverso i vetri polverosi che davano su stanze completamente buie, che mostravano solo alcune sagome indefinibili. Qua e là lungo la strada, vi erano alcune buche, dove i ciottoli si riversavano, come dentro un gorgo, creando grossi ostacoli a chi attraversava quelle vie.
    I tre si guardavano attorno, con il fiato mozzato: non erano raro trovare cadaveri abbandonati lungo i cigli dei vicoli, pallidi e con un'espressione di terrore nel volto. Molti erano anche donne e bambini.
    -Oh mio Dio...- mormorò Haiiro, disgustato e spaventato da quel macabro spettacolo. Non riusciva a capacitarsi dell'esistenza di un essere tanto furioso da fare qualcosa di simile e, ad ogni passo che faceva, si chiedeva cosa facesse lì, nella tana di una fiera sconosciuta. “È da pazzi...” si disse, troppo spaventato anche solo per dirlo e tornare indietro.
    D'altra parte, l'albino non avrebbe potuto farlo. Accompagnati da quella nebbia persistente, i viottoli che percorrevano finivano con l'assomigliarsi tutti tra di loro, rendendo impossibile ormai ritrovare la strada per l'uscita. Non potevano fare altro che continuare a camminare, pregando di tornare indietro e non nelle mani del mostro.
    La strada che stavano percorrendo si fece più larga. Le due estremità si aprivano ad arco e, da dove si trovavano i giovani viandanti, si poteva intravedere un largo spazio, avvolto da una cortina bianca. Era chiaro che si trattasse di una piazza, dalla quale non proveniva alcun suono.
    Mizu affrettò il passo, avvicinandosi a Myde. Con una mano gli afferrò un lembo della felpa, stringendolo convulsamente.
    Il custode la fissò per alcuni secondi, basito. Quindi, con un sorriso benevolo, le cinse le spalle con un braccio, stringendola contro il suo fianco, per scaldarla e rassicurarla, mentre Haiiro si affiancava ai due, senza quasi far caso alla scenetta, avendo altri pensieri nella mente.
    Da dove si trovavano si intravedeva una costruzione in marmo molto artistica, dalla quale proveniva un rumore di acqua scrosciante; si trattava senza dubbio di una fontana. C'era qualcosa di inquietante, però: una figura umana sedeva su di essa, immobile, con un ginocchio piegato e le braccia appoggiate alla pietra.
    Myde, in testa al gruppo, si bloccò di colpo. Bastò una frazione di secondo perché il sangue raggelasse e il suo viso diventasse pallido, contorto dal terrore. Lo stesso fu per gli altri due.
    Il custode mosse un passo indietro, senza voltarsi, ma con gli occhi fissi su quella persona, come sapeva che bisogna fare con un orso o una qualsiasi altra belva, pronta a caricare la vittima innocente.
    Mentre camminava, lentamente e in silenzio, pregava di sbagliarsi, chiedeva ad un essere astratto che quella che aveva davanti a sé non fosse la perpetratrice di quello scempio. Sapeva benissimo, però, che nessun altro avrebbe potuto sedere, tanto tranquillamente, in quello che sembrava essere il centro del paese, in mezzo ad un simile massacro.
    -Fermi.-ordinò qualcuno; il tono era gelido e inespressivo, ma fermo, privo di qualsiasi esitazione.
    Haiiro deglutì, il corpo tremante non era capace di disubbidire a quel comando, nemmeno volendolo. Era chiaro che il loro aguzzino non avrebbe avuto scrupoli ad eliminarli al loro primo tentativo di fuga.
    -Venite avanti.- aggiunse allora la stessa persona.
    I ragazzi poterono notare ulteriori particolari di quella voce: sembrava femminile, sotto una scorza dura di austerità e potenza.
    Il corpo dei tre sembrava. Essere sfuggito al loro controllo: essi avanzarono, senza opporre resistenza, attraverso il manto di nebbia, finché i non poterono vedere chiaramente la donna seduta davanti a loro e viceversa.
    L'aspetto era giovanile, quello di un'affascinante ventenne. I capelli le scivolavano leggeri lungo la schiena, raggruppati poco sopra il fondo schiena da un elastico rosato. Gli occhi ambrati erano fissi sui ragazzi, indecifrabili. Indossava una maglia di seta dal collo molto ampio, beige a tinta unita. Anche le maniche erano larghe, tanto che ci sarebbero potute entrare, anche se con un poco di difficoltà, due braccia esili quanto quelle della sconosciuta; i due lembi di esse erano legati tra di loro da numerosi lacci bianchi. I pantaloni erano invece neri, a cavallo basso, ed erano tenuti fermi da un nastro lillà, che pendeva lungo un fianco e che, legato davanti al corpo, aveva uno dei lati molto più lungo, che scendeva lungo la gamba destra, cadendo delicatamente sul marmo della fontana.
    -Avevo scordato dei ragazzini?- si lamentò, appoggiando il mento sul palmo di una mano. -O sono forse venuti da fuori città? Non che faccia molta differenza.-

    (Kingdom Hearts Re:COM - The Force in You)

    Con quelle parole, la donna si alzò svogliatamente in piedi, allungando una mano all'arma, abbandonata accanto a lei: era una lunga mazza cilindrica in metallo, escluso il manico. Era percorsa nel suo perimetro da un'affilata e sottile lamina di ferro, che dava all'oggetto anche le proprietà di una spada.
    Myde non riusciva a fare altro che stare immobile, tremante, mentre il volto inanimato della sconosciuta si faceva sempre più vicino.
    Improvvisamente, qualcosa sembrò scattare dentro di lui: con un grido terrorizzato, il ragazzo evocò la sua arma, tenendola puntata con entrambe le mani contro la donna, pregandola tacitamente di stare lontana.
    Quella, con occhio interessato, si fermò per un po' a fissare la lama a forma di chiave. -Quello è senza dubbio un Keyblade.- constatò, confusa. -Allora non siete ragazzini qualunque!- il suo tono sorpreso, quasi divertito, era però palesemente finto.
    Con uno scatto, la sconosciuta si lanciò rapida verso il custode, alzando la mazza sopra la testa.
    Myde, posseduto dalla paura, portò la spada davanti a sé, facendosi scudo con essa. L'impatto fu violentissimo: il Keyblade vibrò come impazzito, mentre le ossa delle braccia di Myde sembravano sbriciolarsi, facendogli perdere totalmente il controllo. Sospinto dalla forza sovraumana della donna, si ritrovò con i piedi lontani da terra. Cercò di divincolarsi, alla ricerca del terreno, ma solo allora si accorse di essere sollevato in aria, lanciato lontano.
    Rovinò a terra ad alcuni metri di distanza. Le membra gli dolevano, il solo alzarsi in piedi gli costava uno sforzo enorme.
    Mizu indietreggiò, nascondendosi dietro la schiena rassicurante di Haiiro, in guardia, con ogni muscolo pronto a scattare. Deglutì, senza distogliere nemmeno per un secondo lo sguardo dalla donna.
    -Oh, a quanto pare non ti è bastato.- commentò quella acidamente, voltandosi verso il custode che, spingendosi con le braccia, si era rialzato in piedi.
    “È strano...” realizzò il grigio, teso. Myde si era rialzato, ma non sembrava voler combattere. Non c'era alcuna scintilla nei suoi occhi.
    -Scusami!- gridò quello a Mizu, imponendole di rimanere dov'era.
    -Torna a terra.- ordinò la donna, lapidaria, alzando dietro la testa la propria arma. Interruppe però il colpo, scartando di lato con un verso di disappunto: Haiiro aveva menato un fendente veloce dall'alto verso il basso, facilmente evitato dall'assassina, che però era stata obbligata a scartare, come sperava il ragazzo.
    -Diamine Myde, reagisci! Non è questo il momento di lasciarsi andare. Non dimenticare che dobbiamo uscirne tutti e tre vivi!- gridò quello esasperato, prendendo le difese dell'altro, rimasto spiazzato.
    -Smettila, è una perdita di tempo.- lo interruppe la loro avversaria, caricando nuovamente un attacco orizzontale.
    Myde chinò il capo, colpevole. Aveva sbagliato ad arrendersi così, si sentiva uno stupido, infinitamente inferiore al suo amico.
    Stringendo con rinnovato vigore il suo Keyblade, balzò urlando contro la potentissima sfidante.
    Per quanto i due giocassero di squadra, però, il divario di forza era incolmabile: muovendosi abilmente, la donna si spostò su un lato, evitando il primo colpo di spada di Haiiro, che si era mosso in simbiosi con il compagno, e, magistralmente, bloccò la lama del ragazzo al terreno, imprimendo forza sulla sua. Senza bisogno di voltarsi alla ricerca del restante nemico, poi, assestò una poderosa gomitata al viso dell'albino, fratturandogli il naso, che prese a sanguinare copiosamente, mentre quello cadeva all'indietro, con le mani a coprirgli il volto.
    Con un verso di leggera fatica, la donna levò la sua spada, che cozzò contro il Keyblade del custode, lanciatosi in corsa verso di lei.
    L'arma incantata roteò più volte nel cielo, conficcandosi infine, sonoramente, nell'interspazio tra le rocce del pavimento.
    Myde fece per scattare indietro ma, con l'arma della sconosciuta puntata alla gola, si costrinse a rimanere immobile, mentre gocce di sudore freddo scivolavano inesorabili lungo le sue tempie.

    Tutto quello che Mizu aveva saputo fare era rimanere a guardare, con gli occhi spalancati, sul punto di lacrimare per l'aria fredda che li feriva. La ragazza sapeva solo serbare una preghiera nel suo cuore, una supplica diretta ai suoi stessi compagni, affinché non morissero...e non la facessero soffrire.
    Fermò per un attimo il flusso dei suoi pensieri. Il fiato le si mozzò in gola per un momento, quindi ella chinò il capo, sospirando.
    -Sono un'egoista.- disse lentamente, mentre sentiva uno strano subbuglio all'altezza del petto. -Continuo a nascondermi dietro gli altri.-
    Voleva cambiare, non li aveva seguiti per essere un peso. -Voglio essere io a difenderli!-

    (Blazblue Calamity Trigger OST - Mirage)
    Non c'era nulla, solo un secondo mare di tenebra, simile ma diverso a quello visitato l'ultima volta.
    Non si trovava più nel vuoto: i suoi passi risuonavano vacui su una secca distesa di terra rossastra. Ad alcuni metri di distanza, c'era una seconda persona, seduta con le ginocchia vicine al corpo e le braccia intrecciate a reggere le gambe. Non portava vestiti, il suo fisico era esile, quasi emaciato, tanto che la ragazza poteva intravederne le scapole, sforzando un po' gli occhi. La sua testa era coronata da una scompigliata chioma castano chiaro.
    La giovane deglutì, prendendo un secondo per calmarsi. Partì quindi a passo veloce verso l'altro che, voltandosi per un attimo, la fissò con due profonde pozze blu agitate per un tempo brevissimo, prima di innalzare, lanciando un grido terrorizzato, delle pareti di roccia che si chiusero intorno a lui, comprimendolo tra esse.
    Mizu lo raggiunse e, esasperata, battendo più volte i pugni contro la roccia, urlò:-Yarthkins, esci subito!-
    Non ebbe però alcuna risposta, se non un fievole lamentarsi, oltre quella barriera naturale.
    -Devo aiutare i miei amici, ho bisogno di te!-
    -Ma...io ho paura...- piagnucolò lo spirito, tirando su con il naso e rannicchiandosi ancora di più in se stesso, producendo uno scricchiolare come di roccia che, sfregando su se stessa, si sbriciola e frantuma.
    -Smettila con queste storie!- sbraitò la giovane, poi chiuse gli occhi; poteva trasmettere anche a quel ragazzino la sua preoccupazione e la decisione nell'aiutare gli altri.
    Lo senti?- disse, ritrovando una calma finta e momentanea. I suoi sentimenti fluivano nell'altro, che viveva dentro di lei. Per un momento, Mizu si sentì svuotata, libera dalle catene delle preoccupazioni. Lo sapeva, però, che non poteva durare a lungo.
    -Yarthkins, ti prego.-
    Un profondo silenzio le rispose, rendendo indecifrabile la scelta del bambino.
    All'improvviso, prendendo quasi alla sprovvista la ragazza maledetta, le pareti di roccia vennero riassorbite nel terreno, lasciando solo un po' di sabbia, sospesa dal vento. Da dentro gli spuntoni, tornati al nulla, apparve nuovamente Yarthkins; il suo colorito era pallido e lo sguardo supplichevole era fisso su Mizu.
    Alzò il braccio, allungandole la mano.
    Lei la strinse.

    (Blazblue continuum shift OST - Memory of tears - Noel Vs Tsubaki)

    -Mh?-
    La donna si voltò, spostando la sua attenzione da Myde, che ancora sentiva il freddo filo della lama sulla gola, a Mizu: il terreno intorno a lei aveva avuto un fremito, come se avesse gorgogliato irrequieto. Dove prima stava una ragazzina, spaurita e piagnucolona, ora invece si reggeva un guerriera, seppur ancora acerba.
    Gambe, braccia e petto erano ricoperti da uno strato di roccia spessa, modellata in diversi, piccoli spuntoni rivolti indietro, simili alla pelliccia ispida di un animale, che la arruffa per spaventare il predatore. Quella strana armatura le lasciava, però, scoperti polsi, caviglie e ombelico, lasciando anche intravedere il suo fisico minuto, ancora lontano dallo sbocciare del tutto. In testa si era formato un cerchietto, dello stesso materiale, a mo' di coroncina, che teneva fermi all'indietro i capelli, per poi allargarsi e coprirle tempie e parte delle guance.
    La bionda fece una smorfia indecifrabile, guardando nella direzione della giovane. -Abbi pazienza. Arrivo subito da te.- sentenziò, voltandosi di colpo e caricando un fendente contro Myde.
    Il custode si mosse indietro, chiudendo gli occhi, mentre pregava mutamente di riuscire ad evitare quel colpo. Fu però un rumore sordo e potente a ridestarlo: davanti a lui, una larga barriera rocciosa bloccava la sua vista e, dall'altra parte, anche la spada della donna, capace solo di scalfirne la superficie.
    -Tsk.- fece l'assassina. Numerose schegge volarono nell'aria, picchiettando sul suo viso, ma non se ne curò. Il suo primo pensiero fu di liberarsi di quella scocciatura che si era messa tra lei e la sua vittima.
    Il prescelto del Keyblade non poteva vederla da dove si trovava, mentre l'albino era ancora a terra, incapace di combattere (la donna pensò di averlo colpito più forte di quanto credesse). Con un rapido scatto, allora, quella corse verso la giovane maledetta, scartando più volte a destra e a sinistra per disorientarla. Non poté trattenere un bieco sorriso nel vedere la sua avversaria indietreggiare, cercando di creare, appoggiando le mani al terreno, un altro muro roccioso, per difendere se stessa.
    -Patetico!- esclamò, portando dietro di sé il braccio che impugnava l'arma. Con uno sforzo non indifferente, la bionda spinse in avanti la sua pesante mazza, impiegando ogni sua forza in quell'attacco.
    La giovane ebbe modo di osservare, sconcertata, quello che accadde subito dopo: la parete venne percorsa da numerose crepe, simili a grosse vene che esplodevano lungo tutta la sua superficie. Poi, prima che potesse realizzarlo, la sua difesa era diventata un mucchio di polvere e di detriti che, spinti verso di lei, la costrinsero a socchiudere gli occhi, portando un braccio davanti al volto.
    -Mizu!- gridò Myde, preoccupato. Nella frenesia dello scontro, aveva impiegato un po' a realizzare la strategia dell'avversaria, che aveva deciso di liberarsi del principale elemento di fastidio, la ragazza maledetta che aveva supportato il custode. Quello, allora, aveva tentato di inseguire la donna, per fermarne l'offensiva, ma i loro scatti non erano comparabili. Quando lo spadaccino riuscì a raggiungerla, menando un fendente obliquo dall'alto verso il basso, Mizu era già stata scaraventata a qualche metro di distanza, colpita alla testa con forza disumana dall'arma della sconosciuta. La protezione che indossava sembrava aver attutito il colpo ma, dopo che quella ebbe toccato terra, sfregando contro la roccia ruvida, un rivolo di sangue scarlatto iniziò a colare copioso dalla tempia. Il suo corpo era immobile a terra.
    -Bastarda!- urlò furente il ragazzo. Non riusciva a contemplare la possibilità che la sua carissima e importantissima amica fosse morta, ma in quel momento non poteva fare niente da lei, se non liberare lei e se stesso da quell'incubo, uccidendo quell'assassina.
    Il suo Keyblade, però, scendendo verso l'esile corpo della sconosciuta, incontrò il duro acciaio della mazza della nemica, che respinse il suo attacco, squilibrando il giovane all'indietro, che cadde di schiena, digrignando i denti.
    Provò a rialzarsi, ma prima che potesse fare leva sulle proprie braccia, lei era già sopra il suo corpo, con le gambe divaricate sopra la sua pancia.
    Quella, come per giocare con la sua preda, piantò l'arma nel terreno, formando, con un rumore sordo, un solco nella pietra.
    Myde si guardò intorno: sia Mizu che Haiiro erano a terra, la loro presenza aleggiava nell'aria similmente ai vari cadaveri che avevano trovato lungo la strada.
    “Maledizione...no!” pensò, mordendosi il labbro inferiore. Strinse la presa sulla sua chiave, aspettando un momento opportuno per contrattaccare.
    L'altra, però, per nulla sorpresa spostò un piede, appoggiandolo sul polso del giovane che stringeva la mano, per poi spostare tutto il suo peso su di esso.
    -È inutile. Dovresti capire ormai che non c'è più nulla che tu possa fare, né per loro né per te stesso.- lo rimproverò quella, impugnando nuovamente la propria arma. Il metallo rilucette abbacinante, colpito da un raggio che aveva fenduto le nubi addensate nel cielo.
    “Merda!” Myde chiuse gli occhi, ogni suo muscolo era teso allo spasmo, indurito dalla tensione. Sentiva la morte terribilmente vicina e, in quel frangente, riusciva a pensare solo a se stesso, al suo desiderio di sopravvivere.
    La sua testa si fece all'improvviso molto più leggera, i pensieri che affollavano la sua mente si diradarono rapidamente, dispersi come piume sospinte dal vento. L'incoscienza lo raggiunse presto.

    Edited by misterious detective - 16/12/2010, 21:46
     
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  11. XxXDemiXxX
     
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    Tutto molto bello.
    Ammetto che mi aspettavo qualcosa di più ma non posso lamentarmi.
    In fondo non vivi solo per scrivere una maledetta FanFiction xD
    Tutto sommato è un bel capitolo, dove riscontro molta azione.
    Forse un tantino corto ma ripeto: non preoccupartene troppo.
    Mi risulta difficile credere che tutti e tre siano stati sconfitti così.
    Cosa succederà adesso ai nostri eroi?
    Continua così :sisi: :sisi:
     
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  12. misterious detective
     
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    Dimmi pure qual è il problema, che cerco di migliorarmi la prossima volta ^^ se si tratta solo della brevità, è causata dal fatto che, inizialmente, doveva essere un tutt'uno con il prossimo, ma poi diventava troppo lungo e così aumenta molto la suspence...cosa sarà successo ai ragazzi? Chi è la misteriosa donna? Lo scoprirete nella prossima puntata XD
     
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  13. XxXDemiXxX
     
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    CITAZIONE (misterious detective @ 16/12/2010, 20:49) 
    Dimmi pure qual è il problema, che cerco di migliorarmi la prossima volta ^^ se si tratta solo della brevità, è causata dal fatto che, inizialmente, doveva essere un tutt'uno con il prossimo, ma poi diventava troppo lungo e così aumenta molto la suspence...cosa sarà successo ai ragazzi? Chi è la misteriosa donna? Lo scoprirete nella prossima puntata XD

    Vuoi farmi morire della suspance? :asd:
    P.S. Ricordati che voglio sangue :asdfagg: (e sesso :epilec: )
     
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  14. misterious detective
     
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    Se vuoi il sesso bastava che di leggessi la shot che ho postato un po' di tempo fa (se non l'hai fatto perché era spoiler, beh...aspetta il prossimo/prossimi due capitoli e sei a posto :asd: )
     
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  15. Guri
     
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    Scusa il ritardo, ultimamente non riesco ad essere puntuale XD
    Gran bel pezzo davvero; mi sono sentita parte di esso da subito, solo che vorrei che "espandessi" ancora di più le sensazioni che cerchi di dare al lettore, descrivi ancora di più le sensazioni e gli stati d'animo dei personaggi , cercando di "colorare" (se mi passi il termine) ancor di più anche i luoghi che si legano ai momenti difficili.
    Fammi sapere se hai compreso cio' che volevo dire.
     
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62 replies since 17/7/2010, 18:28   1302 views
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