Babilonia 2

Sequel

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    Schwarz

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    Oh, sì, fai davvero cagare. Buhuhuh.
    Ma per piacere; perché, invece di piangerti addosso, non provi a metterti in competizione con te stesso, per vedere se puoi migliorare? Sempre che tu pensi davvero di esser ad un livello basso, ovvio: perché niente ci vuole a fare i poveri falliti che cercano consolazione =)
    E, prima di metterti a fare il 'depresso', dai un'occhiata meno superficiale ai commenti: Nemesis ha comunque dimostrato apprezzamento verso lo scritto, e tu l'hai bellamente ignorato, non contento della reazione di UN lettore.

    Quella che sto facendo non va tanto presa per una provocazione, quanto per una considerazione, per un mio personale parere che sto dando del tuo comportamento, che certo non si addice ad una persona che si definisce uno scrittore non dico 'professionale', ma almeno 'serio'.
     
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  2. _Holy
     
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    CITAZIONE (i m mortal @ 8/9/2010, 19:11)
    Oh, sì, fai davvero cagare. Buhuhuh.
    Ma per piacere; perché, invece di piangerti addosso, non provi a metterti in competizione con te stesso, per vedere se puoi migliorare? Sempre che tu pensi davvero di esser ad un livello basso, ovvio: perché niente ci vuole a fare i poveri falliti che cercano consolazione =)
    E, prima di metterti a fare il 'depresso', dai un'occhiata meno superficiale ai commenti: Nemesis ha comunque dimostrato apprezzamento verso lo scritto, e tu l'hai bellamente ignorato, non contento della reazione di UN lettore.

    Quella che sto facendo non va tanto presa per una provocazione, quanto per una considerazione, per un mio personale parere che sto dando del tuo comportamento, che certo non si addice ad una persona che si definisce uno scrittore non dico 'professionale', ma almeno 'serio'.

    Ho notato che ha detto "bel capitolo"
    Ma, se permetti, l'aver ripreso una fiction che ho tenuto in pausa per più di un mese credevo suscitasse maggior scalpore tra i miei (pochi) lettori!
    Se Nemesis si è sentito offeso me lo poteva anche dire, e di conseguenza mi sarei scusato.
    Non è che ogni volta che mi lascio scappare una roba del tipo "faccio schifo" deve arrivare qualcuno a fare il moralista!
    Mi è capitato un caso simile a questo in passato, solo che allora si criticava i miei ideali riguardo ai metodi di scrittura e agli intrecci narrativi.

    Piuttosto, perché non ti dai una lettura a ciò che ho scritto fin'ora di questa fiction e mi lasci un commento sensato o costruttivo? In questa sezione non mi interessa crescere interiormente come persona, ma come scrittore.

    EDIT: Ma cosa più importante, i critici più severi siamo proprio noi stessi nei nostri confronti, ultimamente sto attraversando un periodo così, va bene? Tra un mese o meno magari questo periodo passa e mi sento meno abbattuto.
     
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    CITAZIONE (_Holy @ 8/9/2010, 19:25)
    CITAZIONE (i m mortal @ 8/9/2010, 19:11)
    Oh, sì, fai davvero cagare. Buhuhuh.
    Ma per piacere; perché, invece di piangerti addosso, non provi a metterti in competizione con te stesso, per vedere se puoi migliorare? Sempre che tu pensi davvero di esser ad un livello basso, ovvio: perché niente ci vuole a fare i poveri falliti che cercano consolazione =)
    E, prima di metterti a fare il 'depresso', dai un'occhiata meno superficiale ai commenti: Nemesis ha comunque dimostrato apprezzamento verso lo scritto, e tu l'hai bellamente ignorato, non contento della reazione di UN lettore.

    Quella che sto facendo non va tanto presa per una provocazione, quanto per una considerazione, per un mio personale parere che sto dando del tuo comportamento, che certo non si addice ad una persona che si definisce uno scrittore non dico 'professionale', ma almeno 'serio'.

    Ho notato che ha detto "bel capitolo"
    Ma, se permetti, l'aver ripreso una fiction che ho tenuto in pausa per più di un mese credevo suscitasse maggior scalpore tra i miei (pochi) lettori!
    Se Nemesis si è sentito offeso me lo poteva anche dire, e di conseguenza mi sarei scusato.
    Non è che ogni volta che mi lascio scappare una roba del tipo "faccio schifo" deve arrivare qualcuno a fare il moralista!
    Mi è capitato un caso simile a questo in passato, solo che allora si criticava i miei ideali riguardo ai metodi di scrittura e agli intrecci narrativi.

    Piuttosto, perché non ti dai una lettura a ciò che ho scritto fin'ora di questa fiction e mi lasci un commento sensato o costruttivo? In questa sezione non mi interessa crescere interiormente come persona, ma come scrittore.

    EDIT: Ma cosa più importante, i critici più severi siamo proprio noi stessi nei nostri confronti, ultimamente sto attraversando un periodo così, va bene? Tra un mese o meno magari questo periodo passa e mi sento meno abbattuto.

    Non suscita scalpore? Riscrivi.
    Non vuoi riscrivere? Fai un altro capitolo che tu reputi decente, se non più, e lo pubblichi.
    Dire "faccio cagare" è totalmente inutile: davvero credi di poter ritornare in pista, così, con uno schiocco di dita, sfornando un capolavoro che viene aacclamato da tutti? Sveglia: benvenuto sul pianeta terra, benvenuto nel tuo corpo e nel tuo cervello; è naturale, perfettamente umano, riprendere quello che si è lasciato dopo un po' di tempo e magari tentennare, magari fallendo nell'ottenere un qualcosa che soddisfi sia te stesso che i lettori; ciò non è possibile, a meno che tu non stia attraversando un totale periodo di pace ed ispirazione ( cosa che smentisci nell'edit =/ ).
    Non sto insinuando che Nemesis si sia offeso o altro ( lungi da me ), semplicemente mi dà sui nervi (?) che tu ti 'lasci scappare' un qualcosa di tanto negativo e stupido quando hai ricevuto un apprezzamento, che non è poco. E buttarsi giù per uno, due commenti? Davvero, è decisamente poco credibile.
    Le cose come "faccio schifo" te le fai sfuggire dalla bocca, se davvero le pensi ( come ho detto prima ), poiché buttarle così, a caso, nel topic di certo non ti farà ottenere la compassione né i complimenti, se non da parte di chi ti è più affezionato; e non ho fatto il moralista, ho semplicemente scritto, come ho precisato alla fine del mio commento ( e leggili, i post, per piacere, non rispondere subito perché 'offeso' o colto dalla stizza, che non suggerisce MAI risposte intelligenti ), il mio personale parere sul tuo comportamento, che è davvero, oltre che irritante, alquanto da 'poveretto che non riesce ad essere compreso ed apprezzato dagli altri'.
    Il 'caso simile', come lo chiami tu, lo ricordo bene, e vedere che, da allora, non sei cambiato di una virgola, e che ancora non hai capito un emerito piffero di quello che si prova a dirti, fa cadere me in depressione.
    A meno che tu, ovviamente, non abbia un'argomentazione convincente per dimostrarmi che io stia facendo il moralista: solo in quel caso la tua ottusità ( ALT, prima che l'ira s'impadroni di te e funesta s'abbatta sul sottoscritto: 'ottuso' è da intendere come 'testardo', solo che quest'ultimo epiteto non s'addice, perché non sei incamponito anche dopo aver compreso, non vuoi comprendere, 'perché gli altri sono cattivi' ) potrebbe essere, in qualche modo, giustificata.

    No, sinceramente non ho voglia di leggere quello che hai scritto ( ODDIO, PRENDETE TORCE E FORCONI °R°""" ): d'altronde, perché dovrei leggere qualcosa pubblicato da una persona che nemmeno si degna di ascoltare e comprendere quello che dicono gli altri?
    E il mio commento è sensato: non lo sarebbe qualora dicessi "AH, fai schifo!!!11", "Uhh, che bel capitoloH *ç*!!1!1!1", "scusate, raga, è qui che si scarica l'iso di BbS?",o nel caso in cui ogni mio periodo fosse privo di senso logico e/o grammaticale ( oh oh oh, come son pignolo *R* ). Dico che è sensato perché espongo la criticia al carattere dello scrittore, che, credimi, influenza non poco il lavoro. E questo, un vero scrittore, dovrebbe essere scontato.
    La crescita come persona serve, serve eccome: perché, dopotutto, quando scrivi, non attingi solo da quello che cervello e cervelletto ci forniscono, ma anche dalle tue conoscenze/esperienze e sensazioni come essere umano; inoltre, maturare aiuta non poco ad elaborare pensieri, idee e altro che, se portati su carta, possono risultare davvero gradevoli =)

    No, tu non ti critichi. Non ti critichi abbastanza, o forse non ti critichi per niente.
    "Argh, questo pezzo non dà mordente, dovrei riuscire a ritmare meglio il periodo per trasmettere una situazione incalzante =ç=; vediamo se riesco a fare qualcosa togliendo questo e mettendo quest'altro!" è un critica.
    "Damn, ma cos'avevo in tetsa??? No, no, questo non va bene, è troppo semplice/astruso; e che concetto imbrogliato °_°! Devo renderlo più semplice, asoslutamente." è una crtiica.
    "FACCIO SCHIFO/CAGARE" non è una critica.
    Eh.
     
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    Mhh, non volevo sicuramente far scatenare questa litigata, assolutamente. Io volevo solo far intendere a _Holy che il capitolo mi è piaciuto e un miglioramento dello stile c'è stato, però, potevi essere più felice, alla fine è sempre un commento di un tuo lettore, come detto da i m mortal, niente di più.

    Comunque, Holy, almeno sei tornato a scrivere. Ti ricordi me con Dreams? Come avevo cominciato il secondo atto?
    Malissimo.
    Come mi sono ripreso?
    Più che bene, ma non perché lo dico io, perché siete voi, i lettori, che me lo dite. E non mi sono mai criticato, ho sempre cercato di migliorare fino a riscrivere pure dieci volte lo stesso pezzo, per farlo con più suspence e bello da leggere.
    E' il primo capitolo ed è buono, ce ne saranno altri che saranno ancora meglio.
     
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    Bel capitolo Holy. Ho trovato diciamo descrizioni "leggere" al capitolo, ma mi è piaciuto lo stesso!
     
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  6. Nyxenhaal89
     
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    Non ho ancora trovato il tempo per leggere e mi scuso per questo, ma su una cosa devo dare ragione a mortal: ti butti giù troppo facilmente, e a volte mi sembra che tu voglia che i lettori "leggano a modo tuo", come quella volta che facesti il cazziatone a me e Nemesis perché non avevamo notato, a tuo giudizio, le somiglianze con la religione moderna nel primo Babilonia.

    Non voglio pormi ad esempio, assolutamente. Sono felice quando qualche scrittore un po' più alle prime armi (non tanto diverso da me, comunque XD) mi prende a ispirazione, ma cerco di non montarmi la testa; anche se mi avete rilasciato sempre recensioni positive, aiutandomi a migliorarmi ove necessario, so che può sempre arrivare quello che dopo due atti dice che la fanfiction gli fa schifo.
    Anche se apparentemente provocatorio, mortal ha in parte ragione.
    Non buttarti giù se una recensione è "negativa" (cosa tra l'altro non vera, a Nemesis è piaciuto XD) o è troppo corta per i tuoi gusti.
    Io su EFP sono andato avanti con un solo lettore per 22 capitoli del primo atto.

    EDIT: riuscito a leggere.
    Tenero il risveglio di Omma, scritto con delicatezza, e mi interessa il personaggio di Adolf: mi incuriosisce.
    La corta battaglia di Pecuniae è principalmente ideologica, non è un vero combattimento; ad ogni modo è stata abbastanza interessante da vedere.

    Questo è un primo capitolo. Il suo compito è interessare, non stabilire uno standard.
    Mi hai interessato.
     
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    Quoto Nyx.
    Ah si, leggete la mia nuova fiction
     
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  8. Nyxenhaal89
     
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    CITAZIONE
    Ah si, leggete la mia nuova fiction

    Che ne sapevo che ne avevi scritta una
    La metterò nella lista delle cose da fare
     
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  9. _Holy
     
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    Mi appello a Nyx, siccome è quello con cui parlo di più riguardo alle fiction...
    Ti sembra che mi abbatta troppo presto? -,-
    Non è vero! Non ti ricordi nel primo Babilonia quando dicevo che non mi interessava aver più lettori, e nonostante le critiche prese da quell'utente di nome ziminiar ho continuato a scrivere la mia fiction cercando di scrivere in modo più pulito ed emozionante! Quindi non venirmi (anzi, non VENITEMI) a dire che mi abatto troppo facilmente o che le critiche non le so accettare -.-

    Come ho detto, sto passando un brutto periodo di crisi creativa, e le critiche mosse in maniera troppo arrogante mi deprimono, va bene?

    E poi non riesco a capire perché vengo sempre preso in atto io per le critiche di questo genere (mosse arrogantemente)
    NON MI PARE CHE NYX AVESSE DOVUTO DIFENDERSI DA QUALUNO PER SPECULAR E NEMMENO NEMESIS PER DREAMS!
    E' abbastanza che PER UNA VOLTA mi deprima per non aver riscosso abbasanza successo per venir visto come un nabbo che non riesce ad accettare delle critiche? Queste robe mi danno fastidio, sembra quasi che non abbiate un cavolo da fare che andare a pigliare i miei errori e lanciarmi dele scritiche spacciandovi per lumninari della letteratura!
     
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    Ma chi ti ha lanciato delle critiche? Se ci sono degli errori noi te li facciamo notare perché è giusto che sia così, ma non lo facciamo per criticarti e per fare i luminari della letteratura, ma per aiutarti a rendere il testo migliore!
    Ti pare che io abbia riscosso molto successo? Mi pare che ho tre lettori: te, Nyx e Rei, ma non mi sono mai lamentato più di tanto! Mi diverto a leggere i vostri commenti e me ne compiaccio, perché so di aver fatto un buon lavoro quando me lo dite voi, anche quando io dico che faccia schifo!
     
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  11. Nyxenhaal89
     
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    Quello era un altro canto Holy, tu stesso avevi riconosciuto Babilonia come un terreno di prova, quindi non ti abbattevi più di tanto poiché cercavi uno stile che ti completasse.
    Dopo la lite con Ziminiar sei stato ancora più combattivo, forse perché a quel tempo io tu e Nemesis eravamo in maggiore stato creativo/competitivo e sembrava quasi che cercassimo di superarci a vicenda. XD

    In questo caso è diverso, probabilmente sei partito con l'idea che "è il miglior capitolo che tu abbia mai fatto", e il fatto che nessuno abbia reagito con particolare entusiasmo (o così hai pensato) ti ha fatto cadere a gambe all'aria (colorita reinterpretazione XD).
    Può comunque essere a tuo giudizio il migliore, e sicuramente ho notato grossi miglioramenti rispetto a Babilonia (checché ne dica mortal, che ovviamente non leggendo non può sapere se sei migliorato o meno), ma il fatto che ora sei in "crisi creativa" non vuol dire che per una recensione negativa, che negativa NON ERA, devi deprimerti/buttarti giù/quel che ti pare.
    Se anzi non è andata come ti aspettavi, allora reagisci e nel prossimo capitolo impegnati di più!

    Magari il tuo "faccio cagare" era ironico poi, non so. XD Ad ogni modo, non è buono per un autore denigrarsi davanti ai lettori in questo modo.

    CITAZIONE
    Ma chi ti ha lanciato delle critiche? Se ci sono degli errori noi te li facciamo notare perché è giusto che sia così, ma non lo facciamo per criticarti e per fare i luminari della letteratura, ma per aiutarti a rendere il testo migliore!
    Ti pare che io abbia riscosso molto successo? Mi pare che ho tre lettori: te, Nyx e Rei, ma non mi sono mai lamentato più di tanto! Mi diverto a leggere i vostri commenti e me ne compiaccio, perché so di aver fatto un buon lavoro quando me lo dite voi, anche quando io dico che faccia schifo!

    EDIT: Precisamente. Se ci sono errori, noi te li facciamo notare e lo sai. Quandomai non ti ho fatto notare un errore, o un particolare della trama che mi convinceva poco o mi lasciava perplesso?
    E in "Trascinati tra luce e ombra" non so per quanto tempo a commentarmi foste solo tu, Nemesis e Xander come presenza fissa, con altri che si aggiungevano saltuariamente fino ad arrivare alle sei-sette recensioni. Ma me le sono dovute sudare, magari non si vedeva, ma io facevo le nottate per scrivere, anche se era una fanfiction ci sputavo sangue, cazzo.
    E non sono nemmeno sicuro di essere tutto questo granché, cerco di affinarmi e migliorarmi, anche leggendo quelle disgustose guide su internet che sono piene di egocentrismo.
     
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    (checché ne dica mortal, che ovviamente non leggendo non può sapere se sei migliorato o meno)

    No no, sia chiaro: non sto criticando il metodo di scrittura; do il mio parere sul comportamento oltremodo infantile dell'autore, son due cose un pelino diverse ( nonostante entrambe vadano ad influire sull'elaborato, ma qui c'è qualcuno che non vuole ficcarselo intesta: peggio per lui, ma che non venga a lamentarsi ).

    CITAZIONE
    Come ho detto, sto passando un brutto periodo di crisi creativa, e le critiche mosse in maniera troppo arrogante mi deprimono, va bene?

    NO
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    Preciso, semplice e coinciso.
    Per due semplici motivi:
    - Le critiche non sono mai espresse in modo arrogante; si può discutere sul fatto che una critica possa essere severa ( e la severità è una cosa totalmente diversa dall'arroganza ) o che la modalità con cui è stata espressa sia un po' dura o che magari il critico stesso sembra prendersi gioco dell'autore, ma una critica ( e non ci si lasci ingannare dall'accezione negativa che l'uso quotidiano di tale parola le ha conferito )non è fatta per arroganza. Ogni critica è prima di tutto un consiglio.
    - I periodi 'ipersensibili' sono quanto mai dannosi e soprattutto controproducenti, per chi vuole essere un bravo scrittore; uno scrittore non si lascia abbattere dalla critica 'perché in quel periodo non gli si può dire "che begli occhi hai"', uno scrittore si ferma, riflette sulla critica, rielabora, analizza e corregge. Easy =)
    E il modo migliore di reagire alle critiche è quello di rispondere con calma ed entusiasmo, così si capisce che allo scritto ci tieni, e non che t'impunti su cose che non stanno né in cielo né in terra; o che meglio non dovrebbero esserci. =/

    CITAZIONE
    Queste robe mi danno fastidio, sembra quasi che non abbiate un cavolo da fare che andare a pigliare i miei errori e lanciarmi dele scritiche spacciandovi per lumninari della letteratura!

    Scusa la volgarità, ma perché cazzo posti, allora? Per farti dire "Ma come sei bravo, come sei arguto, un genio!"? Per farti fare il bell'esamino logico e grammaticale, e via, saluti e baci? No, amore mio, la scrittura non è soltanto questo.
    Perché potrai pure avere un QI di millantamila, e poter scrivere periodi da favola, ma finché rimarrai ottuso, aspettati di trovare un esercito di gente pronta a darti davvero addosso.
    E i tuoi 'errori di carattere', caro il mio Holy, sono elementari, non serve un luminario della letteratura per capire quello che, con la santa pazienza, ti si cerca di spiegare.
     
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  13. Nyxenhaal89
     
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    CITAZIONE
    No no, sia chiaro: non sto criticando il metodo di scrittura; do il mio parere sul comportamento oltremodo infantile dell'autore, son due cose un pelino diverse ( nonostante entrambe vadano ad influire sull'elaborato, ma qui c'è qualcuno che non vuole ficcarselo intesta: peggio per lui, ma che non venga a lamentarsi ).

    Infatti io non parlavo del metodo di scrittura: ho detto che la tua critica non può toccare quell'ambito, poiché non avendo letto non puoi esprimere un giudizio al riguardo XD

    CITAZIONE
    Le critiche non sono mai espresse in modo arrogante; si può discutere sul fatto che una critica possa essere severa ( e la severità è una cosa totalmente diversa dall'arroganza ) o che la modalità con cui è stata espressa sia un po' dura o che magari il critico stesso sembra prendersi gioco dell'autore, ma una critica ( e non ci si lasci ingannare dall'accezione negativa che l'uso quotidiano di tale parola le ha conferito )non è fatta per arroganza. Ogni critica è prima di tutto un consiglio.

    Ovviamente parli delle critiche costruttive.
    Non dimentichiamoci di quegli scrittori sboroni che vogliono solo buttare nel fango chi considerano inferiore per portare acqua al loro mulino, i fandom "di moda" ne sono pieni. XD
    Quando esprimo una critica cerco sempre di essere gentile, per quel che mi riguarda XD

    CITAZIONE
    - I periodi 'ipersensibili' sono quanto mai dannosi e soprattutto controproducenti, per chi vuole essere un bravo scrittore; uno scrittore non si lascia abbattere dalla critica 'perché in quel periodo non gli si può dire "che begli occhi hai"', uno scrittore si ferma, riflette sulla critica, rielabora, analizza e corregge. Easy =)

    Infatti, infatti. Qua hai pienamente ragione, per esperienza personale lo dico. Molte volte, piuttosto che avvelenare la fic coi miei stati d'animo, preferivo non scrivere e rivedere l'idea.

     
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  14. _Holy
     
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    Nuovo capitolo.
    Ultimamente sono molto felice, pare un periodo di festa...

    Ringrazio i pochi che mi seguono, sperando che in futuro si aggiungano nuovi lettori.

    By the Way, ecco il capitolo, spero vi piaccia...

    II: La Verità dietro alle Menzogne
    Sul piano terreno dedicato agli esseri privi di ali, si consumava da una parte il conflitto tra demoni e spiriti guardiani e dall'altra lo sterminio dei pochi abitanti rimasti, tra questi vi era pure una famiglia eretica di contadini, composta da padre, madre e figlio, tutti e tre abbarbicati l'un l'altro in un angolino subito dietro casa, sperando che le macerie crollate accanto gli conferissero un buon nascondiglio dalla vista dei demoni.
    I suoni indefiniti provenienti dalla città non riuscirono comunque a mascherare un pianto disperato proveniente da li vicino, dovuto ad un ragazzino disperso e in cerca della propria famiglia, che era proprio quella imperterrita a nascondersi...
    Dunque a quella famiglia apparteneva un quarto membro: Il figlio più piccolo...
    ... Mentre il figlio più grande, rimasto insieme al padre e alla madre, era incerto sul da farsi, quelle erano proprio le urla di suo fratello, le riconosceva, ma non aveva la certezza di ciò che gli fosse successo, non osava dare uno sguardo alla situazione per garantirsi la situazione del fratellino per il semplice fatto che aveva paura di due cose: Di venir scoperto dai demoni o di venir costretto dal dolore a sopportare la visione del bambino morente.
    Rimase lì, abbracciato alla madre e al padre, entrambi distrutti dal dolore...
    "Lo vorrei portare qui con noi, lo vorrei levare dalla strada e dal pericolo!" Pensò il ragazzo, trovandosi a combattere con l'ideale di incolumità personale, quello che lo incatenava in quell'angolo privandolo del coraggio di uscire in strada e salvare il fratellino.
    Il compito spettava a lui, i genitori erano su con l'età, e le loro condizioni fisiche precarie non gli avrebbero concesso la forza di eseguire quella forma d'eroismo, levando il piccolo disgraziato dalla strada cittadina sulla quale potevano passare da un momento all'altro dei demoni voraci e bisognosi di carne umana.
    Giunsero poi alle sue orecchie i suoni dovuti alla battaglia tra gli esseri infernali e i loro nemici in armatura scintillante, suoni di guerra dello scontrarsi del metallo, o dell'abbattimento dei demoni più grandi, o ad altri suoni indefiniti ma comunque terribili, che al posto di terrorizzare il ragazzo, gli fecero prendere più confidenza con l'idea di andare là fuori e salvare il fratellino, che piangeva ad intervalli irregolari chiamando il suo nome.
    Sì, era possibile! Gettarsi in strada e afferrare il debole corpicino del piccolo e condurlo dal resto della famiglia approfittando del bailamme generale, era possibile!
    E così, si staccò dal padre, mentre lo faceva richiamò pure le attenzioni di entrambi i genitori.
    - Padre, madre... Io vado a prendere Sahari! - Glielo disse provando e facendogli provare dolore.
    Lei, la madre, era ancora legata alla sua concreta entità stringendogli la mano destra con forza, una forza che non aveva parole sonore, ma emotive, una forza che inizialmente diceva "No, resta qui!", ma che lentamente degenerò, cambiando anche ideale.
    Non si trattava dunque più di rimanere lì, ma di andare e salvare Sahari, la mano di sua madre glielo stava dicendo "Portalo via da Pecuniae, prendilo e conducilo alla salvezza!".
    Suo padre, invece, non azzardò una parola, ma il suo sguardo deciso e poco contrariato valevano più di mille parole, o emozioni.
    Così il fratello scattò fuori dal nascondiglio di rocce e pali di legno per recuperare Sahari; il tempo che spese a salutare i genitori aveva consentito al fratellino di allontanarsi da quella posizione, al centro della strada, tra pezzi di struttura dispersi qua e là, crepe gigantesche nelle poche abitazioni rimaste con addosso tutti gli elementi, e nel pavimento in pietra lavorata che stava calpestando.
    Anche del sangue c'era, condito da corpi umani o da quel poco che ne restava, e non molto oltre il punto in cui più corpi si radunavano, vi era anche quello di Sahari, solo eretto e tremendamente spaesato.
    Il fratello maggiore corse verso di lui, scostando gli orribili cadaveri mutilati o le pozze di sangue fresco che andavano con l'ampliarsi, ed infine vi fu abbastanza vicino per poter invocare il suo nome, e farsi sentire - Sahari! Qui! -
    Il ragazzino si voltò, e nella vista del fratellone che gli correva incontro, fece altrettando, raggiungendolo e piombando in lacrime verso le sue braccia aperte e accoglienti, i due si volevano molto bene, Sahari aveva avuto modo di imparare tutto da suo fratello maggiore, Arohù.
    - Sahari, ora prendiamo mamma e papà poi ce ne andiamo via prima che tutto possa andare storto, va bene? - Disse Arohù, ottenendo un versetto di approvazione da parte del fratellino.
    Ma non si erano accorti che un demone li aveva visti, e li stava ancora guardando, divertito.
    Un mostro orrendo, grasso e con un occhio solo in mezzo alla fronte, il corpo grande quanto una casa e con una peluria volgare che ricopriva le zone in cui si dovevano celare le parti intime.
    Rideva! Quel bastardo rideva mostrando denti resi marroni dal sangue secco, che scavavano nelle gengive procurandogli piccole emissioni di sangue; costui emerse dal vicolo in cui era posizionato ad ammirare l'incontro tra i due fratelli, e senza indugiare provò ad ucciderli senza però ottenere grandi risultati, la sua lentezza era un ottima debolezza da sfruttare per garantirsi la fuga, e i fratelli Sahari e Arohù avevano già macinato qualche metro di distanza in direzione opposta alla sua, ma parallela a quella dei demoni che marciavano per respingere l'attacco degli esseri guardiani.
    Forse intromettendosi nella zona in cui fermentava il conflitto avrebbero ricevuto meno attenzione da parte delle due fazioni, i due non potevano sapere che i cavalieri bianchi erano giunti in loro aiuto, quindi ebbero l'istinto di proclamarli loro nemici, indi da evitare.
    Ce la stavano facendo a sfuggire dalle zone meno affollate, e quindi territorio di caccia dei demoni vagabondi, ce la stavano facendo a sfuggire da quell'orrendo mostro che faticava a tenergli testa.
    Ma oramai erano nel pieno del conflitto, si trovavano immersi nella battaglia tra le due fazioni opposte.

    Anche Nibirou e Cruor Coris stavano combattendo, solo in alta quota, sul tetto del palazzo di Odino.
    La grandezza di Nibirou gli consentiva di effettuare attacchi di potenza inaudita, spezzando in due le aste in oro che si innalzavano verso i cieli nuvolosi; forza fisica unita ad una lunga arma lo stavano proclamando campione del duello, ma anche Coris se la cavava, e anche se sprovvisto di armi riusciva a difendersi manipolando a suo favore la materia, scagliando pezzi di struttura ed effettuando tremende falciate con i suoi guanti di metallo artigliati, anche se non era solo grazie ad essi che riusciva ad eseguire squarci o tremende rotture della difesa avversaria, nel suo corpo scorreva del puro potere demoniaco, che gli consentiva azioni di straordinaria efficacia.
    Il loro duello si concluse quando poggiarono entrambi i piedi su una salda superficie: Nibirou sul tetto piano del palazzo, e Coris su una alta colonna poco distante dall'avversario.
    In quel momento di pausa, Nibirou volle tirare di nuovo in ballo i discorsi idealisti - Lucifero, accetta la razza umana come accetti gli angeli e i demoni, lasciali al loro destino! -
    Lord Cruor, ormai nel pieno della sua furia omicida, gli rise addosso, scandendo la risata in modo da risultare più odioso.
    Del nervosismo si avvertiva nei movimenti di Nibirou, che disse gesticolando notevolmente - I tuoi demoni sono goffi, deboli e privi di ciò che li rende dei buoni condottieri: l'audacia! -
    Il demone in armatura nera, sulla colonna, placò la sua risata - Sì, certo! Ma non è con l'audacia che si effettuano gli stermini, mio caro Nibirou! -
    - Lascia andare gli umani e arrenditi, prima che il tuo esercito venga distrutto! -
    - No! Oramai il seme è stato gettato, in questi tre anni ho avuto modo di disintegrare gran parte delle Terre Eretiche e di ampliare le mie schiere usando i corpi degli sconfitti come grembo per custodire le nuove generazioni demoniache, ho aperto gli occhi all'umanità e ho fatto sì che potesse entrare in un periodo di rivoluzione! -
    - Tu sei un pazzo! Non puoi vincere, prima o poi quella metà umana che è sopita nel tuo animo si risveglierà, e quando accadrà che farai per estinguere la sua impronta impura? Ti distruggerai da solo?! -
    - Non capisco... Che intendi dire, me lo spieghi?! - Sembrava intimorito.
    - Svegliati, Lucifero! Questo tuo corpo, nato dall'unione di due animi, sarà sempre in lotta con sé stesso per lasciarne prevalere solo uno! E alla fine a chi toccherà perire, secondo te? -
    - Brutto figlio di puttana! Non puoi star dicendo la verità! - Oltre al timore che quelle parole accusatorie avessero un fondo di verità, cominciò anche a covar maggior rabbia, incrementata ad ogni suo ansimare.
    - Se prevarrà la tua metà umana, allora tu, Lucifero, verrai cancellato completamente dall'imparità di forze! E con te svanirà pure tutto l'Inferno, Cruor Coris si sgraverà dal suo lato corrotto e tornerà ad essere un normale uomo... E se invece prevarrai tu, la metà malvagia... Allora perderai la via d'accesso per il mondo terrestre, perderai l'animo che hai corrotto così facilmente, l'animo concretizzato in cui ora cammini e che verrebbe dunque distrutto, quello di Coris! -
    E così, Nibirou ebbe la vittoria morale su quell'essere a metà tra Il Diavolo e l'uomo, ce l'aveva fatta a spaventarlo e a gettargli un pensiero che col tempo si sarebbe insidiato per tutto l'animo e avrebbe consumato l'entità chiamata Cruor Coris.
    Ma non era tempo di cantar vittoria, siccome la metà di Lucifero era sempre attiva e pronta a decimare gli umani, e gli spiriti guardiani.
    - Mi vuoi combattere, Nibirou? - Ebbe l'istinto di guardarsi le mani tremandi di puro sadismo - Siamo immortali, entrambi, e allora perchè vuoi combattere? -
    Come per affermare una false rassegnazione, l'angelo in armatura ebbe l'istinto di levarsi quell'elmo munito di corna, rivelando quindi il suo volto puramente maschile, da uomo rude, ma levando l'elmo favorì anche lo svolazzamento dei suoi lunghissimi capelli bianchi, che parevano riflettere la luce del sole negli occhi rossi di Coris.
    - Io combatto per mantenere viva la razza umana, combatto per proteggerla e per garantirgli un posto nell'esistenza! - Gettò l'elmo giù per il palazzo - La mia armata è composta dai guerrieri audaci che in punto di morte hanno desiderato continuare a proteggere qualcosa a loro caro ben più della vita, e che hanno quindi scelto di divenire Cavalieri Bianchi per continuare a proteggerla, muniti di una forza divina! -
    Puntò l'alabarda verso uno dei falchi giganti che combattevano - Anche quegli esseri animaleschi erano uomini, ma data la loro indole debole sono stati tramutanti in reincarnazioni del loro spirito bellicoso: dragoni, rapaci, serpenti, lupi e quant'altro... -
    Cruor Coris si grattò la testa facendo attenzione a non ferirsi con i guanti - Mi sta giusto venendo un sospetto, Nibirou... Tu sei colui che ha lanciato il sigillo sulla Terra per impedire a noi demoni di decimarla fin da subito?! -
    Cinerio gliene aveva parlato negli Champ Eliseé, se quel potere sconosciuto non fosse servito da "sigillo" per tenere lontani i demoni, il mondo sarebbe caduto già da secoli; era per questo che Lucifero aveva lanciato la stigma degli spiriti irosi, ed era per questo che, resosi conto di quanto quella stigma fosse poco efficace, scelse di entrare nel corpo di un essere umano per garantire l'apparizione di Babilonia, vero e proprio cesto di malvagità rovesciato sulla superficie terrena.
    - Sì, sono stato io! Se non l'avessi fatto avresti attaccato il mondo fin da subito! - Esclamò Nibirou.
    - Questo è un motivo in più per distruggerti! - Stava per scattare contro l'avversario, che però fu rapido e distrusse con un colpo di alabarda il pilastro su cui Coris era posto, e che stava cadendo dritto nelle fauci dell'angelo bianco.
    Cadde, fino a raggiungere il raggio d'azione di Nibirou, e fu trafitto allo stomaco dalla sua alabarda, tenuto poi alzato come fosse una sottospecie di pesce pescato con il giavellotto.
    - Questo dolore mi piace... Mi piace perché è così umano e flebile... Così facilmente sopportabile dalla mia immensità! - Nel dire queste parole, cominciò a spingersi l'arma più in dentro, fino a lasciarsi bucare la schiena.
    Nibirou capì quindi che era inutile cercare di ucciderlo, egli era davvero immortale.
    All'improvviso Coris spezzò l'asta dell'alabarda, liberandosi dalla morsa e privando allo stesso tempo il nemico dell'arma, attese poi di toccar terra con i piedi per estrarre l'arma dal corpo e indirizzarla contro il suo possessore.
    Nibirou evitò il colpo in arrivo scansandosi di lato, ma si procurò una ferita lungo il viso.
    Coris lo notò subito che cominciava a sanguinare, e a soffrire del bruciore procurato dalla ferita.
    - E così tu puoi soffrire, e forse anche morire! -


    Il Monte Purgante! Finalmente, dopo tre anni di viaggio, Owen e Fiamma Azzurra vi erano finalmente giunti.
    Innalzandosi per la sua vetta, trovarono ciò che stava all'apice: un tempio in pietra lavorata, sobrio e pribo di vessilli o vetrate complesse; un enorme struttura adatta solo ad eremiti senza identità, con una muraglia, presentante una grossa porta, attorno al tutto.
    - Questo luogo non lo rivedo da anni... Entriamo! - Esclamò la donna, che non temeva il freddo clima di quel luogo, vittima di forti nevicate, entrambi i viaggiatori si presentarono al cancello d'entrata, e bussarono all'enorme porta in legno pregiato.
    Qualcuno la aprì da un meccanismo interno, lasciando che i due viaggiatori stanchi ed infreddoliti potessero entrarvi e affrontare la scalinata che gli si parò davanti, non erano ancora al coperto.
    Non persero tempo a dare una visione del luogo, vi era una tempesta di neve in arrivo, e quindi dovevano affrettarsi nell'entrare nell'edificio vero e proprio.
    Lo stesso "qualcuno" che aveva aperto la porta, li fece entrare, e una volta raggiunto il coperto, e il caldo, poterono riconoscerlo nelle vesti di un monaco vestito di rosso, completamente pelato.
    Ce n'erano altri come lui, tutti disposti nell'enorme sala principale come in preghiera, ed intenti a sorbirsi un canto deprimente e privo di significato, o almeno così pareva alle orecchie dell'ex generale Owen.
    - Venga con me, Owen! - Fiamma lo chiamò tirandolo per l'uniforme crociata che ancora indossava dopo tre anni di diserzione, e lo condusse attraverso tutto il tempio, attraversando corridoi nebbiosi e tutti uguali, con delle torcie accese ad illuminare tutto.
    Come potevano quei monaci vivere in un luogo tanto inaccessibile, tanto fuori dal mondo e dalla civiltà? E come potevano mangiare o bere, siccome non si recavano in nessun luogo a far compere?
    Nell'area vagava un'atmosfera inquietante, quasi spaventosa, sembrava di aver lasciato il piano dimensionale dedicato agli uomini e aver raggiunto un posto dedito solo alla spiritualità; uomini come Owen non sarebbero sopravvissuti a lungo in un posto del genere.
    Nell'aria vagava un profumo d'incenso...
    Giunsero infine in una stanza più piccola di quella d'entrata, che presentava gli stessi mobili in legno e le stesse candele che lasciavano colare la cera a terra, ma per fortuna vi erano anche dei luoghi in cui sedersi: due cuscini disposti alle estremità opposte di un tavolo molto basso, quasi come nelle usanze orientali.
    - Sedetevi, vi prego! - Fiamma incitò Owen a sedersi, ed egli obbedì, soffrendo interiormente per non poter disporre di un comodo materasso su cui riposare, dopo un così lungo viaggio infarcito di così poche soste...
    - Sono felice di essere tornata qui, è rimasto tutto come tanti anni fa, prima delle crociate, prima di tutto! Quando Cinerio camminava ancora per questo posto... -
    Il corvino gentiluomo cominciò a covare evidente dubbio su un elemento che la sua religione professava: Il sonno mistico di Cinerio.
    Dove diavolo era Cinerio?
    - Forse vi starete chiedendo una... Anzi, due cose... non è così? - Andò a sedersi sul cuscino rimanente.
    Owen le rispose - Sei molto perspicace, e mi chiedo come tu possa darmi ancora del "tu" dopo tre anni di viaggio, tre! -
    - Vi interessa sapere: "cosa ci facciamo qui?" e "dov'è il famigerato Cinerio?" -
    Fece occhi maligni - Sì... -
    - Risponderò prima alla vostra seconda domanda: Cinerio non è qui, e non si è mai addormentato! -
    - Cosa?! - Cambiò espressione in una stupita.
    - Vedete, Owen, la religione su cui l'armata crociata e su cui l'intero popolo di Serenissima si basa, è falsa! -
    - Per favore, Beatrice, spiegati meglio! -
    - Che cosa predica la vostra religione, me lo sapete dire Owen? -
    - "L'uomo è creazione del Padre Celeste, e anche Lucifero lo è, solo che Lucifero era un uomo invaso dalla rabbia più assoluta che mai una persona avesse avuto modo di provare, e a causa di quel suo spirito, venne confinato in una dimensione differente, in cui divenne Diavolo e creò attorno a sé l'Inferno, lanciando poi sull'uomo la maledizione degli spiriti irosi, giusto per vendicarsi del torto subito, ma il Padre salvò l'umanità donando i suoi poteri ad un uomo chiamato Cinerio, e quest'uomo li utilizzò per salvare il mondo dalla piaga degli spiriti irosi, fino a quando non cadde in un sonno misterioso, e la stigma ricominciò a mietere vittime!" -
    - Sì, molto credibile, peccato che sia errata! -
    - Insomma! - Battè i pugni contro il tavolo - Me lo vuoi dire cosa c'è di sbagliato?! -
    - Calma... Dunque, tempo fa incontrai un uomo, o almeno credevo che fosse un uomo, ma quando mi mostrò ciò che poteva fare grazie ai suoi poteri, rimasi sconvolta e mi accorsi che quello non era un uomo, ma un chissà quale altro essere venuto da altri mondi; quell'uomo era Cinerio... Egli mi raccontò l'origine della Terra e dell'uomo, mi diede la verità nella sua forma più pura, e mi diede l'occasione di divenire sua discepola, aiutandolo a donare al mondo una scintilla di luce... Fu così che creammo la religione corrente per mascherare la realtà che vi stava sotto, ben più tragica e spaventosa! -
    Cominciò a farsi delle idee, il generale, ma prima attese la fine del racconto...

    - In un universo parallelo chiamato Purgatorio, o anche Champ Eliseé, vi erano quattro amici, tra questi Cinerio, Lucifero, Nibirou ed un quarto amico sconosciuto.
    Vi era pace in quel mondo, fino a quando Lucifero scelse di andarsene per costruisi un regno tutto suo: l'Inferno, e da lì sarebbe partito alla conquista dell'apice dell'universo: Il Paradiso.
    I preparativi consistevano nella fabbricazione di un'infinità di esseri ultradimensionali: i demoni; e con essi avrebbe formato un'esercito invincibile, ma tra le sue numerose creazioni vi erano anche degli esseri incompleti, dei fallimenti! Esseri che sarebbero dovuti divenire demoni!
    Quegli esseri erano gli uomini, come lo siamo io e te, Owen! E Lucifero ci scaricò sulla Terra, un'altro mondo di sua creazione, solo situato nel piano dimensionale più basso: quello materiale, concreto!
    Ma non si aspettava che noi, esseri così piccoli di fronte alla sua grandezza, saremmo cresciuti così tanto da costruirci una coscienza e un'animo saldo, nonché una società, e tutto ciò non gli fece piacere, non poteva sopportare che una simile razza incompleta si fosse evoluta fino a quel punto, e così scelse di distruggerla!
    Ce l'avrebbe fatta, se non fosse stato per un... un... "sigillo" posto sul nostro piano dimensionale, una serratura messa in piedi da Nibirou, che provava pena per noi umani, e anche lui aveva lasciato gli Champ Eliseé.
    Quel sigillo tenne lontani i demoni e gli attacchi fisici di Lucifero, ma non poteva respingere le maledizioni all'animo umano come quelle degli spiriti irosi... E purtroppo per Lucifero, anche quel male venne scongiurato, e da Cinerio stesso!
    E continuò ad operare su questo monte per anni, secoli, con me al suo fianco dotata del dono della vita eterna... Ma un giorno svanì, se ne andò... Le sue ultime parole per me furono: " Mia cara Beatrice, questo mondo non è meritevole della salvezza, poiché l'uomo continua a sbagliare nonostante la storia gli insegni che la guerra non è la migliore delle risposte! Questa tua razza si accinge a difendersi dal demonio, quando non si accorge che il demonio è già dentro di sé! Ed io sono stanco di dovervi difendere dalla maledizione di Lucifero, indi dovrete cavarvela da soli affinché gli spiriti irosi non intacchino mai la vostra esistenza... Io me andrò per sempre, ma continuerò a legare gli animi delle persone buone, come te, al Paradiso, e le anime delle persone malvagie come tuo fratello all'Inferno!" -
    Owen, come mai aveva fatto prima di allora, cominciò a sudare freddo, a tormentarsi, ad ansimare come un corridore, a insidiarsi i capelli con le dita.
    Era in preda alla depressione più totale, poiché mai avrebbe immaginato che la verità fosse tanto differente e scandalosa, lui era frutto di Lucifero, come tutte le genti che popolavano il mondo.
    "Un esperimento fallito andato a marcire con dentro uno spirito iroso", era questo il ritratto di Owen e di tutti gli altri uomini afflitti da quella maledizione, ma lui era stato più fortunato, lui non ebbe modo di passare il resto della vita come un mostro, e tutto grazie alla regina Fiamma Azzurra, colei che dopo aver finito di raccontare si mise ad accendere qualche altro bastoncino d'incenso, impregnando quella stanza del suo rilassante aroma.
    Ma Fiamma, o anche Beatrice, come poteva sperare che quell'odore avrebbe rilassato Owen fino a fargli passare in secondo piano il racconto appena narrato? Come volevasi dimostrare, non fu così, e Owen cominciò ad andare in escandescenza.
    Prima rimproverò volgarmente Fiamma e Cinerio per non avere mai raccontato la verità al mondo, e poi continuò a tormentarsi con mille domande e timori, tutti rivolti a ciò che stava accadendo in seguito all'esplosione della stella rossa, Babilonia...
    Fiamma non gli diede alcuna risposta riguardo al suo negare la verità al mondo, ma in compenso gli rivelò un'elemento molto importante: L'ultimo manoscritto di Cinerio, un testo segreto che conteneva le sue più grandi rivelazioni, tra queste ve n'era una di particolare interesse, denominata "Exìtus".
    Questo capitolo oscuro, rivelava l'estrema soluzione di Lucifero nel caso avesse la reale intenzione di uccidere l'umanità eludendo il sigillo di Nibirou, Owen lo lesse con calma arguta, ottenendo altri motivi per coltivare ancora più timore.
    Il mondo stava dunque per finire?

    Il capitolo di quel manoscritto recava le seguenti parole:
    "Il Signore del Male cercherà di ribaltare l'equilibrio del mondo corrompendo gli animi umani, ma a causa della poca efficacia della sua maledizione, sceglierà la soluzione finale, l'Exìtus, ovvero il corrompere l'animo di un solo uomo, e trasferisi dentro di lui al fine di strappargli il corpo materializzando concretamente il suo animo corrotto dall'entità maligna, e con ciò far apparire Babilonia, una creazione di chissà quale entità superiore, realizzata al fine di far emergere l'entità dominante di un qualunque essere vivente; questa Babilonia raccoglierà a sé il male degli spiriti irosi, e se ne farà arma, rivelando allo stesso tempo ciò che quegli umani maledetti sono realmene: dei mostri!
    E così, quando quei mostri cammineranno sulla Terra, capitanati dal Signore del Male, e quando la stella rossa esaurirà il suo effetto, esploderà riversando sul mondo il male raccolto, e così il sigillo posto dal mio caro amico Nibirou cederà, e l'umanità verrà invasa dalle schiere dell'Inferno per venir finalmente decimata... "
    Coris era quell'uomo corrotto dal Signore del Male... L'uomo il cui animo venne strappato dal corpo e reso concreto, come quello di un fanstama materiale.
    Quindi ciò che emerse dal ventre di Coris quando annientò Mary e Joseph... Era la concretizzazione della sua anima in forma demoniaca, l'anima che poi combattè per garantirsi o la forma umana o la forma dettata da Lucifero: quella da demone.
    I Nefilim avevano spinto Coris a commettere quell'omicidio nei confronti di Angelica per far sì che la sua anima cominciasse già da allora a placarsi nei confronti del male.
    E alla fine, Coris scelse di accettare la sua doppia natura, ascendendo nel suo animo e fondendosi con Lucifero, creando Cruor Coris...

    E intanto a Pecuniae continuava ad imperare il caos di quella battaglia apocalittica.
    Pochi umani erano rimasti in vita, forse nessuno, eccetto i due fratelli Sahari e Arohù, che avevano attraversato le case distrutte dei loro compagni eretici, e visto più volte la morte in faccia sotto la forma di diversi demoni, di ogni fattezza.
    Vi erano demoni piccoli, che si insidiavano nei cunicoli della città andando a caccia di umani.
    Demoni umanoidi, che compivano azioni come i migliori fanti mai addestrati.
    Demoni grassi e ciclopici, come quello che li aveva attaccati in precedenza.
    Demoni alati, arpie, succubi, angeli neri... Amenità fuoriuscite dal ventre del più recesso abisso infernale.
    Sahari piangeva, non ce la faceva più a correre, difatti Arohù dovette portarselo in spalle fino ai cancelli della città, aperti e smantellati dalla potenza distruttiva di quegli esseri.
    - Fratellino, siamo arrivati! Finalmente siamo fuori... Ma... La nostra mamma e il nostro papà... - Stava per mettersi a piangere, li aveva lasciati indietro.
    - Arohù, dove sono mamma e papà? - Ingenuo e preoccupato, cominciò a strattonare il fratellone dalla sua posizione.
    Il piccolo capì dopo qualche istante che cosa era accaduto: Arohù era riuscito a fuggire dal demone grasso, ma nella corsa aveva lasciati indietro i suoi cari, i loro cari, che a quell'ora sarebbero morti a causa di qualche demone, non potevano essere stati così fortunati da nascondersi in un posto così poco sicuro...
    - Per favore, torniamo indietro! - Disse Sahari, ottenento un secco "no" come risposta, che lo fece piangere e implorare Arohù di tornare indietro per salvare, o almeno cercare di salvare, mamma e papà... Ma fu lo stesso inutile.
    Forse furono i pianti di Sahari, o forse la pura e bastarda casualità a rimettere sulle tracce dei due lo stesso demone di prima, o almeno pareva lo stesso demone di prima, forse più grande e più feroce.
    - Scappiamo fratellone!! Andiamo via!! - Urlò Sahari.
    - No, è inutile, è inutile cercare di fuggire, ci raggiungerebbe al di fuori delle mura! -
    Quel ciclope avanzò verso i due, sbriciolando il terreno ad ogni passo, e poi si mise a ridere con quei denti orrorifici, riluttanti...
    Il pianto di Sahari andò a quanto pare ad innervosirlo, lo si poteva dedurre dal ruggito che sprigionò martellandosi la testa calva con i palmi delle mani, quasi come intento a far cessare quel pianto.
    Ma Sahari continuò a piangere, era rassegnato, al contrario di Arohù che cercava a tutti i costi di trattenere la paura e pensare ad un modo per fuggire, anche se ormai era tardi.
    Non gli rimaneva altro da fare che affrontarlo, e il palo di legno appuntito poco lontano da lui sembrava fare al caso suo, così lasciò a terra Sahari e scattò con un balzo a raccoglierlo.
    Si voltò quindi di scatto verso il demone gigante, mostrando occhi rabbiosi e determinati, in cui ardeva il fuoco del coraggio; era pronto a combatterlo con quell'arma rudimentale.
    Parlò prima al fratellino, ordinandogli di nascondersi da qualche parte lì attorno, e poi tornò ad occuparsi del nemico ciclopico, distraendolo dalla presenza di Sahari.
    Cominciò poi il combattimento con un attacco da parte del gigante: un semplice e lento pugno rivolto verso la posizione di Arohù, che intercettandolo iniziò a correre lateralmente, scartando i detriti che trovò lungo la strada, si accorse quindi che il nemico doveva ancora ritrarre la mano, quindi ebbe l'istinto di attaccare alla caviglia del mostro trafiggendola con l'uso della punta del palo che brandiva come fosse una lancia.
    Arohù voleva storpiare quel mostro per farlo cadere, e quella sua tattica pareva aver riscosso gli effetti sperati: il gigante si lamentò del dolore portandosi una mano alla ferita, e l'altra ancora pronta ad attaccare.
    Ma questa volta il ragazzo finì nei guai, siccome il colpo in arrivo aveva una traiettoria orrizontale, e mai ce l'avrebbe fatta a scavalcarlo senza subire qualche ingente danno, o venir sbattuto addosso ad un muro con conseguente morte.
    Non c'era tempo per pensarci, il palmo del demone stava avanzando verso di lui, che nei pochi istanti rimasti effettuò un'azione disperata: trafisse il palmo del nemico facendosi scudo con la punta del palo rivolta in direzione dell'attacco.
    Il gigante alzò la mano, ma con essa sollevò da terra persino Arohù, che brandiva l'arma ancora trafitta nella mano, ci volle poco per il demone a riprendersi dal dolore, e oramai aveva finito anche di affliggersi per la caviglia, quinidi entrambe le sue braccia erano libere.
    Brancò Arohù bloccandolo nella sua mano ancora buona, lo aveva imprigionato stringendogli il girovita, rendendolo quindi in suo potere.
    Urlò al mostro - Mollami subito, bastardo!! - Ma come sapeva non avrebbe ottenuto la libertà con delle semplici parole, egli aveva tentato di rendere inutilizzabile una gamba del demone, e allora il demone tentò di rifarsi sulla sua, di gamba...
    Gliela strappò di netto usufruendo di due dita libere della mano trafitta, quell'azione provocò in Arohù del dolore immenso, condito da urla che stavano a giustificarlo pienamente... Il tutto sotto il profilo di vista del povero Sahari, ancora nascosto tra le macerie di un'abitazione.
    Il ciclope lasciò cadere Arohù dalla sua mano, formando una scia di sangue che verticalmente calò sul grigio terreno, la gamba di Arohù piombò nello stomaco di quel mostro, non ancora sazio e deciso a divorare per interno il giovane eretico dolorante.
    Si piegò su di lui in modo che le sue fauci potessero coglierlo da terra come un osso per un cane, e senza sprecare troppo tempo aprì la bocca calando i suoi denti addosso al corpo di Arohù.
    Sahari stava vedendo... Un Cavaliere Bianco in armatura con fattezze umane, munito di spadone a due mani, con biondi capelli lunghi emergenti dal suo elmo e uno stile di combattimento pienamente crociato.
    Quel Cavaliere frenò il gigante appena prima che potesse lacerare Arohù con i suoi denti.

    SPOILER (click to view)
    Questo capitolo dovrebbe rispondere a molte domande lasciate in sospeso dal primo Babilonia... Non riuscivo a riprendere in mano la fiction poiché avevo troppe risposte da darvi.
    Prego quindi che abbiate riordinato le idee...



















     
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    E questo è veramente un bel capitolo, ma non perché quell'altro non lo fosse, ma mi è piaciuto di più!
    Bene.. cominciamo! Bell'inizio, con questa sfida tra Nibirou e Coris, dove quest'ultimo viene un attimo calmato con l'eloquenza, ma poi sembra voler uccidere Nibirou.. lo farà? Penso di no, però!
    Continuando, buon entrata queste figure di Arohù e Sahari, però non penso che possano diventare personaggi di carisma e soprattutto principali, poiché Sahari mi sembra troppo piccolo.. Arohù probabile possa diventare un allievo di quel Cavaliere Bianco?
    Alcuni dubbi mi sono spariti, grazie anche al racconto di Beatrice/Fiamma. Owen però la deve ammazzare e stuprarla! XD

    La grammatica è apposto, non mi pare di aver trovato particolari errori, no no!

    PS: Dreams finirà al capitolo 27, non 28 =)
     
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