Dreams;

Sequel de KH3: MOK

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  1. K a i r i ;
     
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    CITAZIONE (Nemesis; @ 17/4/2010, 15:09)
    CITAZIONE (Nyxenhaal89 @ 17/4/2010, 14:38)
    Sì che me ne ero accorto!

    SELF-INSERT!

    Comunque hai tutta la mia stima, se ammazzi Sora fai un favore al mondo. :qwe:


    Stessa cosa vale per voi due. :qwe:
     
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    Siamo arrivati al sesto capitolo. Come Nyx ben sà ho avuto una crisi da "scrittore", e avevo avuto l'idea di accantonare la fic, ma così non è stato. Grazie a lui e ad una mia amica (Namine 141) sono riuscito a scrivere questo capitolo!
    Non ci sarà molta azione, ma spero vi piaccia. Buona lettura e grazie ancora a tutti!

    6: Patto col diavolo

    Avevano vagato per ore e ore verso Chorrol, ma erano ancora lontani. Portare Sora in spalla era un fardello molto pesante. Quando calò la notte decisero di accamparsi, pronti a ripartire la mattina dopo, sperando nel risveglio di Sora.
    Fu proprio così. Il castano, dopo una notte di lungo riposo, si svegliò per primo. Una volta in piedi si stiracchiò, toccandosi il collo. Il sigillo bruciava, si era calmato e richiuso in se stesso. Sospirò, toccandosi il capo, guardandosi poi intorno.
    Avevano allestito un campo sulle rive di un lago, coperti da una grande murata risalente probabilmente a qualche fortezza distrutta. Per riscaldarsi dal freddo, Riku si era procurato della legna e Kairi aveva acceso il fuoco. Però qualcuno mancava all’appello.
    Duncan e il loro nuovo alleato.
    Inarcò un sopracciglio cercandoli nei dintorni, pensando anche che si fossero svegliati prima e fossero a caccia o a fare un giro di ricognizione, ma quella era solo un’ipotesi, magari, per sapere di più doveva aspettare il risveglio dei due compagni.
    Si avvicinò alla riva del lago, chinandosi e toccando lievemente l’acqua. Il sole era alto nel cielo e risplendeva nelle acque cristalline, rendendolo particolarmente felice. Nelle Isole del Destino era solito ciò, e chissà se ci sarebbe tornato. Il suo rapporto con Kairi, da quando scoccò quel bacio un anno prima, era peggiorato. Dalla partenza con Duncan avevano parlato poco e male, e non riusciva a dimostrargli il suo amore a pieno, anche se era quello ciò che voleva fare, e ora che quel sigillo lo teneva in pericolo di vita, le parole non gli venivano spontanee.
    Sciacquò il viso con dell’acqua, scuotendo poi i capelli che si erano leggermente bagnati, tutto questo prima di essere toccato sulla spalla da una mano. Si girò di colpo rimanendo spaventato, ma scoprì che si trattava di Riku, e sorrise.
    “Ben svegliato, ghiro” accennò l’argenteo ridacchiando. Il soprannome ‘ghiro’ era riferito alla sua grandissima dormita da ghiro, un animale famoso per il suo lungo letargo e le sue lunghe giornate di sonno.
    Sora si toccò i capelli imbarazzato, tornando serio improvvisamente, suscitando la curiosità nel Custode dell’Alba, che inarcò un sopracciglio.
    “Dov’è Duncan?” fu la prima cosa che chiese “E cos’è successo?” continuò ancora, aspettando le risposte dell’amico, che sospirò.
    “Ti ricordi di Nemesis?” iniziò Riku, cercando di non svegliare Kairi, che riposava ancora lì vicino con uno sguardo da angelo.
    Sora annuì.
    “Ha cercato di ingannarti, voleva usarti per i suoi scopi. Siamo riusciti a salvarti, o meglio.. è riuscito a salvarti. Duncan ci ha dato appuntamento al Ferelden, ma prima, dobbiamo raggiungere Chorrol e guarire il tuo sigillo” spiegò in fretta, e il castano annuì ancora. Era successo veramente quello? Ancora era sconvolto per quella dura rivelazione. Roxas, il suo Nessuno, l’aveva tradito.
    “Spero che Roxas non abbia fatto visita anche a Terra, Ventus e Aqua” si domandò ad alta voce il Keyblader, abbassando il capo, ma Riku glielo alzò con un solo dito.
    “Sono persone forti, se l’hanno davvero incontrato, sarà fuggito in preda al panico” rassicurò il compagno, girandosi poi verso la rossa. Dovevano svegliarla, era loro dovere partire presto, e non potevano trattenersi a lungo.
    “Ci penso io, non preoccuparti” disse, avvicinandosi a Kairi. Gli s’inginocchiò vicino, accarezzandole il viso. Era tanto che non lo faceva, e gli piaceva tanto farlo, poiché la pelle della ragazza era liscia e sottile.
    Aprì leggermente gli occhi, sorridendo.
    “Sei sveglio” si limitò a dire, ricomponendosi. Il castano annuì, abbracciandola fortemente. Kairi rimase ferma, e ricambiò il gesto affettuoso.
    “Non voglio perderti” disse Sora, sorridendo, e la rossa ricambiò.
    “Non accadrà mai”
    Poco dopo erano già in viaggio. I viveri non gli mancavano, anche se scarseggiavano rispetto a quelli di qualche giorno prima, ma non era difficile procurarseli. In fondo se volevano pesce, avevano il lago, se volevano carne, avevano i cinghiali nei boschetti.
    Quella strada, però, era troppo normale. Non c’era traccia di nessun pericolo, nemmeno di un semplice bandito. Tanto meglio per loro, comunque. Proseguirono a passo spedito, anche se alcune volte era necessario fermarsi per far ripristinare le forze a Sora. Un rimedio, dovevano trovare un rimedio momentaneo. Neanche la magia di Kairi – insegnata da Aqua – era necessaria per calmare momentaneamente il sigillo.
    Arrivarono in cima a un piccolo promontorio, che proseguiva con una piccola discesa. Riku avvertì qualcosa di strano nell’aria, notando poi una fonte di calore che emanava del fumo, che si disperdeva nell’aria. Incuriosito decise di scendere velocemente, e una volta arrivato nei pressi della posizione da cui proveniva quel fumo vide un carro – probabilmente mercantile – in fiamme, con vicino corpi di umani morti, sprovvisti di maglia e con il petto lacerato. Gli si avvicinò insieme a Sora, ordinando a Kairi di controllare i dintorni.
    “I corpi sono quasi in putrefazione” accennò immediatamente Riku, senza neanche guardarli tanto. Probabilmente era qualche giorno che i corpi erano lì, anche se era strano che il fuoco fosse ancora acceso.
    “Questi graffi.. non li ho mai visti in vita mia. Sono profondi.. e poi sembra che il viso sia stato.. risucchiato” disse Sora, con una faccia disgustata da quell’orribile scena.
    Poi ci furono delle terribili urla provenire dai lati dei rispettivi boschi. Kairi, spaventata, si avvicinò ai due, tenendosi stretta a Sora, ma comunque tenendo alta la guardia. Delle strane creature con una gobba sulla schiena, due artigli apposto delle mani, un viso da deformato e un colore di pelle nero sbucarono correndo a tutta velocità verso i tre, e una volta vicini li accerchiarono, ghignando. Sora deglutì, impugnando stretto il Keyblade, così come gli altri due.
    “Probabilmente sono loro ad aver ucciso questi poveri mercanti” disse l’argenteo. Il castano annuì, era ormai ovvio.
    Le creature gli saltarono addosso, e cercarono di scacciarli tirando fendenti all’aria, ferendone alcuni. Kairi, approfittando della magia, creò un cerchio di fuoco, costringendoli ad attaccare dall’alto.
    Quando ciò accadde Sora e Riku tesero i Keyblade verso l’alto, conficcandoglieli nel petto e lasciandoli a terra a sparire in una nube di mosche. Dopo un po’, però, Sora non poteva reggere il confronto. Kairi cominciava a perdere troppe forze a difenderli a furia di cerchi di fuoco e scudi magici, e quindi si limitava ad attacchi fisici. Riku, l’unico ad avere ancora buona parte della forza, non riusciva a respingerli tutti da solo.
    Un avversario, più grosso degli altri, colse alla sprovvista il gruppetto, sbucando da dietro il carro in fiamme, e aggredendo l’argenteo, mettendolo a terra. La Via per l’Alba scivolò poco lontano, lasciando Riku disarmato. Quest’ultimo strinse i denti, mentre Sora, con le ultime forze, eliminò la grossa creatura infilzandolo al cranio con la Catena Regale.
    Respirò affannosamente inginocchiandosi e tenendosi all’arma, mentre Kairi e Riku cercarono di difenderlo a più non posso.
    Poi sembrò tutto perduto. I mostri li misero alle strette, non lasciandosi nessuna via di fuga. Solo l’intervento di decine e decine di palle di fuoco, a scacciare alcuni nemici, li salvò. Poi un lampo di luce, che disintegrò tutti le creature.
    Rimasero a bocca aperta, guardandosi intorno. Lì vicino c’era una donna, con le spalle poggiate a un albero. Aveva dei capelli neri, con una parte chiusi in una specie di coda. Portava una gonna lunga nera e un corpetto scollato dello stesso colore, oltre ad alcune borchie e fasce sul braccio sinistro, e su quello destro una manica lunga, con una spallina con delle penne nere sopra. Al collo teneva due collane, una a mo’ di medaglione e una di perle. Sulle spalle, invece, un bastone magico. Si avvicinò ai tre, squadrandoli. Muoveva sensualmente il bacino, come se voleva sedurre Riku, facendo poi cenno di seguirla.

    Poco dopo si ritrovarono in un accampamento, probabilmente quello della donna. C’era un solo sgabello intorno ad un focolare – in quel momento spento – e una piccola tenda, oltre a qualche cianfrusaglia e degli intrugli. La donna si sedette sullo sgabello, accavallando le gambe.
    “Io sono Morrigan” iniziò, chinando il capo, rialzandolo di conseguenza.
    “Lieto di conoscervi” rispose Riku, con una faccia infatuata. Le stesse parole furono pronunciate anche da Sora e Kairi.
    Dopo qualche secondo di silenzio il Custode della Luce si schiarì la voce, accingendosi a fare qualche domanda alla donna.
    “Posso chiederle chi è.. e dove ci troviamo?” chiese, toccandosi il capo spaesato. La mora annuì, incrociando le braccia.
    “Come ho già detto sono Morrigan, e sono una strega” non riuscì a finire la spiegazione che Kairi scosse il capo.
    “U-Una strega!? E quindi conosce la magia!?” esclamò, come se felice di averla incontrata. La donna annuì ancora stranita, continuando poi il proprio discorso.
    “Siete nelle Selve Korcari, la mia terra. Ma da quando quegli Shriek l’hanno invase devo lottarci sempre da sola, e quegli stupidi mercanti non fanno altro che morire” concluse, sbuffando.
    Riku poi gli si avvicinò di più.
    “Che ne dice di conoscerci meglio?” propose, ma l’altra ridacchiò, come se per prenderlo in giro.
    “Sei una specie di piccolo moccioso, non sapresti soddisfarmi” rispose prontamente, provocando la rabbia dell’argenteo e facendo ridere leggermente Sora.
    “Ora vi faccio io qualche domanda: cosa ci fate qui?” chiese, e fu Kairi a rispondere.
    “Ci stiamo dirigendo verso Chorrol.. e dobbiamo cercare l’anziana” spiegò, senza alcun dettaglio. Morrigan portò una mano al mento.
    “Per quale motivo?”
    “Dobbiamo guarire il nostro amico Sora, è stato colpito da un sigillo maledetto che gli succhia le energie e gli impedisce di usare tutti i suoi poteri” concluse, e la donna sorrise. Sembrava essere soddisfatta da quelle informazioni.
    “Come mai volevi saperlo?” chiese stavolta la rossa, incuriosita. Morrigan la guardò qualche secondo, prima di risponderle.
    “L’anziana di Chorrol è mia madre. Flemeth” si limitò a dire, alzandosi in piedi. Kairi spalancò gli occhi, incredula.
    Lei poteva curare Sora, se era veramente la figlia dell’anziana, e accorciare il loro viaggio. Un colpo di fortuna, si può dire.
    “Quindi puoi curare anche tu il nostro amico!” disse entusiasta la rossa, ma Morrigan negò, scuotendo il capo.
    “Purtroppo no. Non ho i poteri curativi di mia madre, ma vi guiderò da lei” disse “Ora vorrei essere lasciata sola. Rimanete pure qui, tra un po’ partiremo” spiegò, entrando poi nella propria tenda. Riku sospirò, portando le mani sui fianchi.

    Il Custode dell’Alba si trovava su una piccola collinetta a osservare il panorama, che si affacciava sulle grandi distese del Lago Canhelad, dove una volta sorgeva il Circolo dei Magi, caduto dopo un attacco dei maghi del sangue, alleati con i demoni. Autorizzati dai maghi stessi, i templari sigillarono la Torre distruggendola, ed esiliando tutte le anime in quelle macerie.
    Sospirò, quando da dietro comparve Morrigan, ghignando. Gli si sedette accanto, guardandolo. L’argenteo fece lo stesso.
    “Ho un’offerta da farti” iniziò. Riku si toccò il mento con la mano, chinando il capo, facendo cenno di proseguire.
    “Posso guarire momentaneamente il tuo amico Sora da quasi tutti gli effetti del sigillo fino al nostro cammino verso Chorrol, ma a un patto” continuò. Il Custode ci pensò qualche secondo, per poi annuire ancora.
    “So che andrete nel Ferelden, subito dopo la tappa a Chorrol, bene, appena arriverai a Denerim, la capitale, dovrai uccidere il Primo Incantatore Irving. Se lo farai, Sora sopravvivrà fino al nostro arrivo a Chorrol.. ti ricordo anche che il cammino è ancora lungo” concluse, aspettando una risposta dell’argenteo.
    Quest’ultimo deglutì. Uccidere una persona per salvare il proprio amico. Doveva proprio odiarlo per volere la sua morte. E dopo averci pensato su, prese una decisione.
    “Accetto” si limitò a dire, abbassando il capo. Morrigan sorrise, ringraziandolo, per poi mettere le mani verso l’alto. Una striscia di energia verde partì dalle proprie mani, indirizzata verso Sora. Kairi non se ne accorse, e neanche il castano, poi fu avvolto da una luce verde e il sigillo si chiuse. Sentii un piccolo bruciore, e s’inginocchiò leggermente. Si rimise in piedi, toccandosi proprio il collo. Non sentii più nulla. Era.. sparito?
    “Nessuno dovrà sapere di questo nostro patto, va bene?” continuò Morrigan, alzandosi. Riku annuì. Da quando la donna si era avvicinata era riuscito a spiccicare solo qualche parola.
    “Tieniti pronto, tra poco partiremo verso Chorrol” concluse, dirigendosi verso la propria tenda. Quando la mora uscì dalla scena, sospirò.
    Pensava se avesse fatto la scelta giusta. Non era comunque giusto uccidere una persona, anche se in ballo c’era la vita di un proprio amico.
    Chiuse gli occhi, cercando di dimenticare tutto. In quell’istante voleva rimanere solo.

    “Sire, è sicuro che ce la possano fare da soli?” chiese Lloyd, tenendo il passo del guerriero. Duncan ridacchiò, annuendo di conseguenza.
    “E’ il mio segugio da Custode Grigio, sono sicuro che ce la possono fare” spiegò. Lloyd fece spallucce, continuando con le sue domande.
    “Perché non gli ha rivelato di essere un Custode Grigio?” a quella domanda Duncan drizzò le orecchie, sospirando.
    “Mi hanno detto di tenere segreta la mia identità” spiegò in poche parole, convincendo il guerriero. Se lui si fidava dei tre ragazzi, doveva farlo anche lui.
    “Guarda, siamo quasi arrivati” disse, indicando una città neanche tanto grossa. Lloyd sorrise.
    Avevano messo piede nel Ferelden.

    Morrigan aveva preparato uno zaino non molto grande con dentro qualche intruglio magico e dei viveri. Sora, nel mentre, si avvicinò a Riku.
    “Ehi! La ferita non mi fa più molto male!” esclamò dopo aver evocato la Catena Regale e tirando qualche fendente al vuoto.
    Riku fece finta di essere entusiasta, ma se non fosse stato per lui, ciò non sarebbe stato possibile. Sora, contento, mise le mani sui fianchi.
    “E’ inutile andare a Chorrol!” disse, e Morrigan gli si avvicinò scuotendo il capo, in segno di disapprovazione.
    “E’ una guarigione momentanea, lo avverto nelle tue vene. Non è del tutta guarita questa tua ferita” spiegò.
    “Così dobbiamo andare per forza?” chiese, e la donna annuì, demoralizzando il castano. Poco dopo si ritrovarono sulla strada verso Chorrol.
    “Passeremo il Lago Calenhad, lì non ci vorrei tornare, ma è indispensabile quel passaggio per arrivare a Chorrol” spiegò, cominciando a camminare, seguita poi dai Custodi.
    La strada per la città della salvezza di Sora era lunga, e non facile. Riku, però, era tormentato dall’idea di uccidere una persona per lui innocente. Doveva farsi spiegare il perché dell’omicidio di quel mago, e alla fine doveva chiederglielo.
    E se non lo faceva probabilmente Morrigan avrebbe ucciso tutti loro, con la sua grandissima magia. Soprattutto con un malato Sora era impossibile battere una strega. Kairi, invece, non vedeva l’ora di avere due minuti per stare intimamente con Sora.
    Quest’ultimo, in quel momento, voleva solo guarire per donare il bene totale a Kairi.
    L’unica voglia di Morrigan era di vedere il sangue del Primo Incantatore Irving sulle mani di Riku, per fargli pagare ciò che il mago aveva fatto tempo addietro.
     
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  3. Namine 141
     
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    Bel capitolo, anche senza molti combattimenti mi ha soddisfatto come al solito.
    Vi sono sempre i soliti errori, ma molto ridotti rispetto ad altri capitoli. Continui a migliorare.
    Adesso sono curiosa di sapere che cosa ha fatto di male Irving.. XD
     
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    Grazie del commento. *-*

    Irving puzza. u_u
     
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  5. _Holy
     
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    Bei capitoli (Roxas/ Nemesis ?! ) anche se in quest'ultimo ho notato qualche passaggio poco convinto come "Poi sembrò tutto perduto... " ma poichè ti sei appena ripreso da una crisi creativa ti capisco (come non potrei XD).
    Bene, sono a cavallo, ora devo recuperare Nyx :epilec:
     
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    Grazie Zetsu/Holy! *ç*
     
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  7. Nyxenhaal89
     
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    NOOOOO! Irving! çAç
    Morrighen :epilec:
    E Flemeth la nuova contessa di Chorrol! Povera città!
    Sono molto turbato dalle affermazioni inerenti alla SoraxKairi, ma digerirò XD
    Zetsu! Ti andrò a leggere subito ^__^
    Forza, muoviti che voglio vedere che combina quella zoccola di morrighen! :epilec:
     
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    Ahah, Flemeth contessa di Chorrol mi è venuta come idea al momento: Flemeth una contessa (strega, ma nessuno lo sa, sanno solo che è una curatrice) e Morrigan, una strega eretica abitante delle Selve. Verrà spiegato anche perché Morrigan vive nelle selve e non con sua madre, e altre piccole cose..
    XD
    Grazie a tutti, vi amo!
     
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    Oh yes! <3
    Nuovo capitolo in meno di due giorni! Un nuovo record! Un po' sottotono sicuramente, però penso di essermi ripreso a metà.
    Grazie di nuovo a tutti!

    7: Presentimento

    Il viaggio era ancora lungo, e ogni volta che si fermavano Morrigan sbuffava. Probabilmente il potere curativo che aveva rallentato il processo del sigillo non era più attivo, e ogni volta che ciò accadeva lei usufruiva di una sua piccola quantità di energia. Una volta superato il Passo Stretto Korcari, che tracciava le selve con la strada, si trovarono sul Lago Calenhad, apparentemente tranquillo. Sembrava non esserci nessun segno di vita all’interno di quella riserva d’acqua, né un pesce né un granchio, nemmeno le alghe o i Ninroot, rari materiali per degli intrugli magici e curativi, ricercati dagli alchimisti da anni se non secoli. Kairi sbuffò, avvicinandosi leggermente alla riva, ma fu bloccata dalla strega, che scosse il capo.
    “Non ti conviene, l’acqua è contaminata” si limitò a dire, tornando su i suoi passi. La rossa fece una faccia strana, cosa voleva dire per contaminata? Eppure sembrava essere normale, anche se non spiegava quella mancanza di animali e vegetali.
    Tornò a seguire gli altri, finché fu proprio Morrigan a fermarsi, e a puntare un dito verso l’orizzonte. Aguzzarono tutti la vista, non riuscendo a vedere molto, poi la mora scosse il capo ancora una volta.
    “Lì è dove una volta risiedeva il Circolo dei Magi” spiegò “Distrutto dai maghi del sangue e sigillato dai templari” terminò, per poi essere affiancata da Kairi.
    “Cosa sono i maghi del sangue?” chiese la rossa, aspettandosi una spiegazione dettagliata della compagna, ma quest’ultima fece spallucce.
    “Ci sono molte leggende su di essi, alcuni dicono che sono i nemici primari dei templari, chi viola la chiesa, i reietti” continuò, rimettendosi poi sulla strada verso Chorrol.
    “E perché hanno voluto distruggere i maghi normali?” chiese ancora, e tra poco Morrigan sarebbe esplosa, sembrava essere una ragazzina dodicenne che aveva da poco ricevuto le mestruazioni.
    “Semplice, perché i maghi sono sotto il controllo dei templari” concluse, cominciando a camminare. Kairi annuì, soffermandosi a guardare quel gruzzolo di macerie e quel campo di forza – a loro invisibile – che non poteva far avvicinare nessuno né poteva far scappare nessuno. Una trappola, si può dire.
    Una volta ripreso a camminare la strega sentii dei rumori dentro i cespugli, e si fermò di colpo ordinando ai ragazzi di fare lo stesso. Tese in avanti le mani, lanciando poi una magia verso quell’erba che fungeva da nascondiglio.
    Improvvisamente ne uscirono due figure. Morrigan gli si avvicinò paralizzandoli con un'altra magia, ma si rivelarono due bambole, due manichini.
    Deglutì, leggermente spaventata.
    “Tranquilli, sono probabilmente solo dei banditi” difatti dai posti più spropositati del luogo apparvero cinque delinquenti armati di coltelli e uno di un’ascia a due mani, che ghignò, probabilmente era il capo.
    Si avvicinò a Morrigan accarezzandogli il viso, e la strega rimase momentaneamente immobile, e quando il ‘barbaro’ cominciò a scendere lo colpì con un pugno al volto, rompendogli il setto nasale. L’uomo urlò dal dolore lanciando contro insulti e i banditi, che la donna respinse con un solo campo di forza. Sorrise scuotendo il capo.
    Riku impugnò di conseguenza il Keyblade e tranciò la gamba a uno scagnozzo, lasciandolo per terra a soffrire. Kairi, invece, fece uso della magia. Puntò l’arma contro due dei quattro banditi rimasti, carbonizzandoli con un Fire. A vedere la pelle dei due uomini sciogliersi chiuse leggermente gli occhi, ma Morrigan gli diede una pacca sulla spalla complimentandosi.
    Sora, per rendersi utile, scattò in avanti e si limitò a colpire con un pugno allo stomaco il bandito, lasciandolo poi a terra con un calcio. Morrigan impugnò il bastone magico, e lo tese verso il capo bandito che nel mentre si teneva il naso. Scosse la testa cercando di calmare la ragazza, ma quest’ultima scoppiò a ridere.
    Poi lo carbonizzò.
    “Avete fame?” chiese ironizzando la situazione, ricomponendosi per essere pronta a partire. Kairi scosse il capo, sembrava più un allenamento quello di aver sconfitto dei poveri banditi in cerca di qualche soldo, ma se dovevano far quello per sopravvivere..
    Si rimisero in viaggio non pensando più a niente, con Morrigan sempre in testa ai Custodi, come se fosse una guida. Riku, come al solito, era indaffarato a seguire i movimenti dei glutei della donna, che anche se ne era accorta lo lasciava fare.
    Sora, invece, sembrava un morto vivente. Di certo quel sigillo era una cosa voluta da un qualcuno che li voleva tutti morti, e che aveva paura di Sora.
    Ma non poteva esser stato Roxas..
    “Quanto manca a Chorrol?” chiese poi il castano, e la donna fece spallucce, un po’ disorientata.
    “Probabilmente molto, non ci siamo allontanati molto dalle Selve, e siamo ancora vicini al Lago Calenhad” spiegò brevemente, tenendo il passo veloce.
    Il Custode della Luce annuì.

    “Ienzo, fai quello che ti ho spiegato prima” disse un uomo seduto su un trono con il pugno a reggergli la guancia, visibilmente annoiato.
    Il probabile servo annuì, sparendo in un varco oscuro.
    L’uomo ghignò. Sembrava esser convinto di poter distruggere i Custodi senza neanche entrare in scena, ma se doveva farlo sarebbe stata la fine per loro.

    “Non c’e la faccio più, non possiamo fermarci?” chiese Sora portandosi in ginocchio ansimando, e la strega, dopo averlo osservato qualche secondo, annuì.
    “Tenetevi pronti, non passeremo qui la notte, tra poco ci rimetteremo in viaggio” si limitò a dire, posando lo zaino per terra.
    Il tempo passò velocemente, che poco dopo dovettero rimettersi in viaggio. Sora sbuffò e si lamentò come un ragazzino, ma fu Kairi a calmarlo.
    La strada per Chorrol era ancora lunga, e da lì in poi dovettero passare per un fitto bosco, e stava quasi per fare buio, ma a Morrigan non importava, avrebbero viaggiato fino a tarda notte, prima di riposarsi.
    “State vicini a me d’ora in poi” raccomandò la donna, usando una magia per divaricare i rami che non li facevano passare.
    Sentivano dei rumori, come se ci fosse un oscura presenza lì vicino, ma quella era probabilmente soltanto l’immaginazione di Sora.
    Poco dopo una mandria di corvi scappò dal bosco, come se spaventati da qualcosa. Sora, impaurito, cercò conforto tra Riku e Kairi, che ridacchiarono leggermente.
    “Salve, Custodi” sentirono una voce in mezzo agli alberi, e sguainarono immediatamente i Keyblade.
    “Oh, no, non preoccupatevi, non sono qui per combattere” continuò la voce, scoppiando a ridere maleficamente. Sora strinse i denti.
    “Fatti vedere, idiota!” esclamò.
    “Oh, che cattivo che sei diventato..” continuò. Poi davanti a loro comparve un ragazzo con dei capelli blu e con una frangia a coprirgli un occhio, e coperto da una tunica nera.
    Sora lo riconobbe subito.
    “Tu.. come fai ad essere vivo! Ti ho ucciso io personalmente!” urlò, ma Ienzo scosse il capo negando.
    “Questo è ciò che pensi, Sora..” continuò, divaricando le braccia e le mani. Spalancò poi gli occhi e Sora cadde in ginocchio toccandosi le tempie.
    Kairi lo guardò mettendosi alla sua altezza cercando di spronarlo a resistere, poi Ienzo scatenò una tempesta, spazzando tutti via.
    Sora, poi, cadde nell’oscurità..

    “Siamo solo io e te, qui, Sora..” spiegò Ienzo, ghignando. Il castano non riusciva più a capire nulla. Dove si trovava? E dove erano finiti i suoi compagni?
    “Qui siamo in una dimensione parallela” spiegò brevemente il nemico, incrociando le braccia e tirando fuori il proprio libro. Dall’ultima volta che l’aveva visto era leggermente cambiato, gli era cresciuta della barbetta, e in più il suo libro era più scuro del solito.
    Ma se lui era ancora vivo, anche l’Organizzazione XIII, e quindi anche Xehanort.
    Non poteva essere vero. Aveva anche incontrato Eneral in precedenza. Portò una mano alle tempie, urlando. Ienzo ghignò ancora.
    “Sei pronto a combattere?” chiese, e Sora non rispose. Si toccò il collo, cercando il sigillo, ma sembrava esser sparito.
    “Tranquillo, qui non c’è nessun sigillo” tranquillizzò ancora il bluastro, e il Custode della Luce, in preda alla rabbia, sguainò il Keyblade scattando in avanti.
    Ienzo ingaggiò il colpo, ma non ne recò alcun danno, poiché si era difeso con una barriera magica. Sora strinse i denti e poi fu colpito da un pugno al volto. Rotolò all’indietro toccandosi la guancia, mentre Ienzo saltò in alto scagliandogli addosso ripetitive palle di fuoco. Il castano cercò di evitarle tranciandole con la Catena Regale, e una volta arrivato dinanzi a Ienzo, cercò di affondargli il Keyblade nelle carni, ma il ragazzo si dissolse apparendogli alle spalle e posandogli le mani sulle spalle.
    Lo caricò, lanciandolo poi per terra. Si alzò un gran polverone che fu subito tolto da Ienzo, che scattò ancora in avanti comparendo davanti a Sora. Quest’ultimo deglutì, e il nemico, dopo avergli poggiato le mani sul viso. Improvvisamente il Custode fu fulminato, e cadde in ginocchio quasi senza forze.
    Ienzo scoppiò a ridere, quando lo vide ridere a sua volta. Scosse il capo non capendo cosa diamine stesse prendendo al ragazzo, e gli si avvicinò prendendogli i capelli.
    Tutto di un tratto, però, Sora bloccò il braccio ghignando. Si alzò velocemente e con il Keyblade sguainato cercò di ucciderlo, ma Ienzo si dissolse un'altra volta, ricomparendo poco più lontano. Ansimò leggermente.
    Sora scattò ancora in avanti facendo ingaggiare il colpo al bluastro, che salto verso l’alto. Poi il castano sparì in mezzo i fitti boschi e Ienzo cercò di individuarlo con la vista, ma non ci riuscì, poiché il Custode gli apparve dietro, colpendolo con il Keyblade. Gli trapassò lo stomaco, aprendogli un grosso squarcio.
    Però non uscì nemmeno una goccia di sangue.
    Il corpo di Ienzo scomparve nel nulla, e poco lontano si trovava il vero Burattinaio, che teneva ancora il libro in mano. Sora si fermò un attimo riprendendo le forze, ma Ienzo non gli diede tregua. Socchiuse gli occhi e pronunciò qualcosa, così il libro divenne un asta con una lama affilata all’apice, e corse verso il nemico. Sora ingaggiò il colpo, saltando poi verso l’alto e lanciando un Fire al nemico, che lo evitò in poco. Ienzo ghignò, ritrovandosi poi faccia a faccia con il Custode. Ci fu uno scontro tra le due lame, e si ritrovarono entrambi sul terreno ansimando per la fatica. Il sudore cadeva dalla fronte del castano, era tanto che non combatteva a ritmi così veloci. Strinse la Catena Regale, e si caricò di tutta la potenza nel corpo. Lo stesso fece il Burattinaio, che socchiuse gli occhi passando una mano sull’asta, che divenne tutto di un tratto infuocata. Scattarono entrambi in avanti nello stesso momento, scontrandosi duramente.
    Ci fu una tremenda esplosione che li scaraventò a terra con i vestiti rovinati, e il primo ad alzarsi fu Ienzo, che si aiutò con l’asta. Ansimava, ma nello stesso momento rideva. Sora, invece, non dava segni di vita. Era a terra, con la faccia per terra e i vestiti tagliuzzati.
    Ienzo gli si avvicinò, ma si bloccò di colpo a vedere la mano tremare, che raccoglieva la terra. Deglutì. Com’era possibile fosse ancora vivo? Lui era riuscito a difendersi con una barriera di forza, che oltre a risucchiargli metà della sua poca energia rimasta, l’aveva difeso dall’attacco, anche se non del tutto.
    Sora si rialzò, tenendo stretto il Keyblade. Lo fece strisciare per terra, facendogli formare una linea, poi scattò in avanti trapassandolo.
    Ienzo si sentì mancare. Cadde in ginocchio sputando del sangue, passandosi le mani sui fianchi, curando parte della ferita, ma aveva esaurito le forze.
    Sora gli si avvicinò, alzando il Keyblade, ma Ienzo strisciò cercando di scappare. Gli faceva pena, non riusciva a conficcargli l’arma nel petto e ucciderlo, ma doveva farlo, sarebbe stata una minaccia troppo grossa se fosse rimasto in vita.
    Alzò la Catena Regale, deciso a terminarlo, ma Ienzo si alzò in fretta e riportò l’asta nella sua forma normale. Sfogliò le pagine del libro, per poi sparire nel nulla. Sora si guardò intorno, facendo sparire il Keyblade e toccandosi le tempie dal dolore.
    Urlò, urlò con tutte le sue forze, ritrovandosi poi nella foresta in cui era sparito.

    “SORA!” esclamò Kairi accarezzandogli le guancie, cercando di farlo svegliare. Improvvisamente il Custode riprese conoscenza, e sorrise.
    La rossa si poggiò sul petto del ragazzo, chiedendo subito spiegazioni. Quest’ultimo scosse il capo, non sapeva nemmeno lui cos’era successo.
    “Ienzo.. è tornato, e voleva uccidermi.. Ero ad un passo da averlo sconfitto, poi è sparito!” esclamò stringendo i pugni, ma Riku gli fece cenno di calmarsi.
    “Dovete avete combattuto?” chiese ancora l’argenteo.
    “In una dimensione parallela” rispose prontamente, alzandosi di conseguenza. Si sentiva rintronato, ma pronto a partire.
    Morrigan incrociò le braccia, facendo cenno di seguirla. Dovevano proseguire. Si rialzarono in piedi, seguendo la strega, mentre il castano si toccò il collo. Il sigillo era tornato, probabilmente era un’illusione di Ienzo.

    “Sei veramente inutile!” esclamò Drake tirando via da dei tavoli lì vicino delle ampolle piene di qualche intruglio magico. Ienzo cercò di calmarlo ma il biondo lo spinse via.
    “La prego, signore, ho cercato di tutto per eliminarlo.. ma è troppo forte! Per ucciderlo dovrei avere un alleato, dovrei riuscire a mettere fuori gioco gli altri due Custodi, per poi usufruire della forza del sigillo che non gli permette di usare i suoi poteri!” esclamò, e Drake non lo volle ascoltare, e gli si avvicinò arrivando faccia a faccia.
    “Non ci vuole molto per sconfiggere tre stupidi ragazzini!” rispose ad alta voce girandosi poi di spalle, sbuffando.
    “E allora perché non ci pensa lei!?” sbottò di colpo il bluastro, serrando i denti. A sentir quell’aumento di voce, Drake sguainò la spada, che era diventata di un color ancor più cristallino. La puntò sul collo dell’alleato, minacciandolo.
    “Non ti azzardare mai più ad alzare la voce con me” raccomandò il biondino, portando poi bassa la spada.
    Ienzo lo guardò con odio e con paura allo stesso tempo. Odiava essere il suo leccapiedi, e odiava essere dalla sua parte, ma era l’unico modo per rimanere in vita.
    “Ora vai, e intrappola quella persona in un incubo, poi portalo qui” ordinò, rimettendosi seduto sul trono. Il Burattinaio annuì, sparendo nel nulla con un varco oscuro.

    Il cielo su Radiant Garden splendeva, e un ragazzo dai capelli rossi si trovava su un tetto di una casa, a gustare un gelato al sale marino. Era passato tanto tempo da quando non ne aveva mangiato uno, e di certo non gli era passata la voglia.
    Ma mancava una persona al suo fianco, una persona che gli dava la voglia di vivere..
    Poi sentii un rumore alle sue spalle, e si girò di colpo impugnando i Chakram. Si guardò intorno sospetto, quando una persona si materializzò alle sue spalle colpendolo con un pugno. Rotolò all’indietro, ma si rialzò in fretta.
    “Ienzo!” esclamò, stupito di vederlo. L’altro scoppiò a ridere, quasi se pazzo.
    “Esatto, sono ancora vivo, e sono qui per te!” si limitò a dire, sfogliando il libro e divaricando le braccia. Il cielo, sopra di loro, si fece momentaneamente nero e cupo, e Lea, spaventato da quella situazione, fu colpito da una scaglia di ghiaccio in pieno petto, che lo fece cadere in ginocchio.
    Ienzo ridacchiò, tirando in avanti le mani, e lo rinchiuse in una specie di bolla, facendolo svenire. Il Burattinaio sorrise.
    “Missione compiuta”.
     
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  10. Namine 141
     
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    Mi è piaciuto molto e si, anche per me ti sei un po' perso nella prima parte, riprendendoti nella seconda.
    Lo scontro tra Sora e Ienzo è stato bello, anche perchè era da un po' che Sora non si poteva battere così.
    Bello. *-*
     
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    Gracias!
     
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  12. Nyxenhaal89
     
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    Ben fatto, dato che non sto molto bene mi sono confuso un po', ma hai caratterizzato bene Morrighen e gli altri.
    IENZO!
    Bello il combattimento, anche se Ienzo ci ha fatto due palle così con le sue dimensioni parallele XD Combatti da uomo! :asd:
    Drake, chi sarà mai? :omg:
    Drake di uncharted? XDD No, ,quello è castano u.u
    Vabè smetto di floddare, aspetto il prossimo capitolo. E COS'HAI FATTO A LEA?? çAç
     
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  13.  
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    Ienzo sta sempre con le illusioni e le dimensioni parallele, non sa fare altro. Poi ha capito che Sora è forte da solo e quindi è meglio usufruire del sigillo.
    Morrighen *ç*

    Drake è un nome inventato, così come il personaggio. E' frutto della mia mente suprema. No, non è Nathan Drake di UC xD
    Lea Lea Lea Lea Lea Lea Lea Lea.. :guru:
     
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  14. _Holy
     
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    CHe era Drake di UC lo temevo già nel prequel XD.
    Ad ogni modo è un capitolo ricco d'azione, anche se durante quella fase hai ripetuto troppe volte il nome Ienzo.
    E Lea? Lo ha catturato infine, chissà che vuol farci...
    Se posso esser franco, ho giocato così tante volte ad Oblivion che mi ha completamente nauseato, spero in un cambio di ambientazione XD
    ( naturalmente vale solo per me, non ne sei affatto costretto )
     
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  15. Nyxenhaal89
     
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    Anch'io ho giocato ad oblivion alla nausea, ma non mi dispiace :guru:
    Ormai ho anche la nausea di Dragon Age, dopo averlo completato dieci volte circa. :asd:
     
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621 replies since 2/4/2010, 15:13   4353 views
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