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Seguito di "Trascinati tra Luce e Ombra"

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    No, io non ho il foglio segreto :guru:
    Comunque, non mi azzarderei MAI a dire nulla! :3
     
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  2. ‚DrEaMeR
     
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    CITAZIONE (_Holy @ 27/3/2010, 14:40)
    Nyx, ma come mai fai sempre capitoli così lunghi? :epilec:

    Lunghi? xD
    A me sembrano cortissimi ^.^
    Ma stai parlando con quella che leggerebbe 25/24, non faccio testo :)
     
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  3. XD forever
     
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    Guai a chi fà spoiler!Non voglio anticipazioni!XD
     
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  4. Nyxenhaal89
     
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    Salve! ^__^
    Finalmente il terzo capitolo :epilec:
    La vera battaglia è posticipata; questo è un piccolo preludio.
    Spero che la storia di Theresa, Ryuk e Rem sia altrettanto interessante, dato che si intreccerà molto con quella dei Custodi.
    Spero vi piaccia, dato che praticamente ho ancora un sacco di cose da sistemare! XD
    Grazie a tutti i miei gentilissimi lettori per aver commentato e dibattuto con me, Nemesis, Holy, Salamence, Mizu, XiXi, XDForever, Kairi, Dreamer.... e spero di non aver dimenticato nessuno! çOç
    Buona lettura! ^__^

    3: L’Assedio di Midgar

    - E’ questo il mondo degli umani? -
    Theresa, Ryuk e Rem arrivarono nel mondo fisico dopo poco tempo, durante il quale i due Shinigami continuarono a stuzzicarsi come bambini all’asilo. Theresa, sebbene non si risparmiasse qualche sorrisino, li riprendeva costantemente.
    Dopo un volo attraverso una sorta di tunnel bianco dimensionale, i tre atterrarono nell’area di Midgar, vicino ad una piccola fattoria. La Profetessa sembrò contenta.
    - Ah, Yuuko mi ha detto bene – disse avvicinandosi alla recinzione. La fattoria era ovviamente disabitata, ma non c’erano Nessuno, Heartless o mostruosità varie nelle vicinanze. – Seguitemi –
    Il gruppo entrò nella fattoria, Ryuk e Rem continuando a volare pigramente con le loro grottesche ali, nere e piumate quelle di Ryuk, da pipistrello, bianche e interamente d’osso quelle di Rem.
    Quando le figure scomparvero dietro la porta, Theresa si avvicinò al letto e sollevò il lenzuolo. La casa era una catapecchia, ma costruita con mattoni e legno. L’interno era squallido, e Ryuk constatò che sul tavolo lurido non c’erano mele.
    - Allora, le mie mele? – incalzò con gli enormi occhi rossi e gialli spalancati.
    - Smetti di comportarti da umano, Ryuk, mi dai la nausea – rimbeccò Rem. – Theresa, cosa dovremmo fare con quei… cadaveri? –
    Scoprendo il letto, infatti, Theresa aveva rivelato la presenza di due cadaveri, completamente nudi, e a quanto pareva, oggetto di mutilazioni atroci. Erano un uomo e una donna. All’uomo, un giovane sui venticinque anni, mancava una gamba, e anche un occhio; alla donna erano stati tagliati via i seni e le mani. I loro volti, comunque, erano irriconoscibili, tanto che persino i due Shinigami ebbero difficoltà a distinguere chi fossero; inoltre sul letto c’erano pochissime tracce di sangue. Il feroce delitto non era stato commesso lì.
    - Noctis Lucis Caelum, Principe di Nabradia – presentò Theresa indicando l’uomo. – E il suo capitano della guardia, nonché amante, Lightning Farron – aggiunse puntando il lungo dito ossuto sulla donna.
    - Sì, li avevo…. riconosciuti – disse Ryuk alzando le sopracciglia, sebbene non le avesse.
    - Toccate i loro corpi. Tu Ryuk, tocca Noctis. Tu, Rem… -
    - Lightning – realizzò la Shinigami avvicinandosi con la sua figura ingobbita e scheletrica alla donna.
    - Ma cosa dovremmo fare? – intervenne Ryuk.
    Theresa mosse le mani in avanti e i suoi occhi azzurri baluginarono.
    - In nome di Andraste, patrona delle Streghe, io evoco i poteri dell’Enclave - recitò diventando inerte; la stanza s’illuminò di blu e gli Shinigami, sorpresi, videro di non poter più togliere le mani dai corpi. - Sacrifico l’immortalità di questi due Dei della Morte, che essi diano nuova vita a questi corpi, immolando la loro eternità per il Fine Superiore - Si alzò un vento dal nulla, e gli stracci che vestivano Theresa si alzarono mostrando, per pochi istanti, una donna stupenda e terribile dai tratti esotici, dalla pelle scura e lunghissimi fluenti capelli neri; gli Shinigami sentirono il loro corpo inconsistente disgregarsi, scomporsi, per poi sentire un dolore immenso; ci fu un accecante lampo di luce, che frantumò tutti i vetri della casa e incrinò le palizzate.
    - Theresa, non fateci mai più prendere simili… - rimproverò Ryuk, bloccandosi come se gli avessero mozzato la lingua.
    - Ryuk? – disse Rem, bloccandosi a sua volta.
    L’uno davanti all’altra, i due Shinigami constatarono il loro totale cambiamento; niente più forme mostruose e capelli unti, sporchi e polverosi; al loro posto, lisci fili d’ebano per lui e per lei una coda rosata. I loro corpi erano rosei e muscolosi, leggiadri e aggraziati, le mani e i piedi di dimensioni proporzionate.
    - Che diavolo ci hai fatto, strega? – latrò Ryuk con la sua nuova voce, calda, ma più alta della sua gracchiante tonalità da Shinigami.
    - Siete umani, ora. Figli del Creatore – rise Theresa. – Non vi mentirò. Era necessario che due Shinigami arrivassero a tanto; avete dei corpi umani di cui il mondo può fidarsi, e i poteri degli Shinigami, anche se solo parziali, che vi permetteranno di capire il da farsi –
    - Poteva dircelo prima, però – rimproverò Rem pacatamente. La sua voce era squillante e autoritaria.
    - Ora capisco perché l’anziano la odia. Sono diventato quello stupido principe vissuto nel secolo dei Custodi! – protestò Ryuk.
    - La famiglia dei Caelum ha regnato su Nabradia dopo il crollo degli Heios, la casata di Rasler, duecento anni fa. Nel mondo moderno è una famiglia assai ascoltata. La tua faccia ti gioverà – disse Rem.
    - Esattamente. Il vostro ruolo sarà di riunire il mondo contro i Nessuno. Visiterete le capitali di ogni impero, e dovrete convincerli, a qualunque costo. Archadia, Nabradia, Spira e Midgar devono unirsi – spiegò Theresa seria. – A Bersia si combatterà una battaglia di proporzioni così imponenti che nemmeno i Custodi potrebbero uscirne vivi senza aiuto. L’Enclave cercherà rinforzi dove potrà -
    Ryuk si guardò su un pezzo di vetro. Aveva gli occhi azzurri che a volte scintillavano di rosso, segno che i suoi occhi da Shinigami erano ancora presenti. Aveva i capelli neri lisci davanti, formando due ciocche lunghe ai lati del viso, e tutti scompigliati dietro. La sua faccia sembrava piuttosto inespressiva, da vero nobile moderno. Si allenò a fare tutte le facce possibili, anche per togliere il rigor mortis che gli aveva anchilosato tutto il corpo. Rem era esile e scattante, ma forte, con i capelli rosa, sparsi in ciocche sulla fronte, e in una lunga coda leggermente ondulata dietro, che scendeva fino alle scapole. I corpi erano tornati interi.
    - Il rigor mortis per gli uomini è davvero patetico – commentò vedendo l’erezione di Ryuk.
    - Oh, taci, dovresti strillare imbarazzata – rispose Ryuk cercando di sistemarsi come poteva. Theresa aprì un baule con alcuni vestiti.
    - Una volta sistemati, venite fuori. Midgar sarà la vostra prima tappa –

    Le squadre di ricognizione che perlustravano i dintorni di Midgar facevano sempre un eccellente lavoro. Guidati da un membro della Croce, quattro plotoni di SOLDIER rastrellavano l’area ogni giorno, proprio come gli Esorcisti facevano all’Ordine Oscuro. Cross a sua volta guidava i suoi uomini. Tuttavia, più squadre di Nessuno eliminavano, più ne spuntavano, e le enormi nubi nere che sovrastavano Kalm facevano passare ogni voglia di tentare un attacco diretto, sebbene sapessero che prima o poi sarebbe stato indispensabile.
    Rufus Shinra ravviò i capelli biondi, sospirando stancamente. Ormai, le nuvole nere dei Nessuno erano sempre più numerose e vicine, e presto avrebbero dovuto reggere un confronto finale. Ciò che non capiva era il perché di quell’assedio improvviso. Che cosa speravano di ottenere quegli esseri?
    Avevano raso al suolo Twilight Town e Kalm; Yokohama e Nibelheim furono evacuate, Junon non era più un avamposto militare e i frantumi del suo enorme cannone, orgoglio della ShinRa, giacevano arrugginendosi in fondo all’oceano, mentre i gabbiani e altri animali trovavano rifugio nella piccola perla portuale.
    Come ormai faceva da giorni, abbottonò e sbottonò ripetutamente la camicia nera, pensieroso. Midgar per sua fortuna aveva ancora tutto l’esercito, ben rimpinguato dalle forze di Yokohama. I SOLDIER erano tutti operativi e persino Angeal Hewley, coi suoi quarantacinque anni sul groppone, era tornato alla carica come guardia del corpo personale di Rufus, mentre la Croce eseguiva i suoi compiti di pulizia.
    Midgar era isolata, nonostante tutto.
    Tutte le città del continente erano messe fuori gioco e i bunker sotterranei straripavano di rifugiati: tutte le Aeronavi dell’esercito furono impiegate per trasportare i civili verso lo stato autonomo di Wutai, dove erano già state predisposte delle tendopoli. L’isola di Wutai e Midgar erano gli unici luoghi ad aver mantenuto il loro tempo. Bersia, un’incredibile potenza militare, era regredita alle Crociate contro i Darkspawn. Archadia era tornata indietro di settecento anni, Nabradia di ottocento. Spira era da diffidare come sempre sebbene fosse di epoca leggermente più moderna; Trabia era stata stretta in una morsa di ghiaccio, e sembrava aver pesantemente risentito dell’attacco dei Nessuno. Intorno a Zanarkand c’era il deserto, e solo Bur-Omisace sembrava sicura.
    In tutta quella situazione lui, Rufus, il giovane e intraprendente presidente ShinRa, si trovò improvvisamente con una situazione terribile tra le mani.
    I Nessuno forse non potevano sconfiggerli con le armi, ma da sempre ce n’era una tra tutte che uccideva in modo più silenzioso di qualunque veleno, e faceva più vittime di qualunque bomba.
    La fame.
    Le scorte della città stavano lentamente diminuendo e il malcontento si faceva sentire; fu costretto a far chiudere il Settore 6, dove i cittadini si ribellarono per i nuovi razionamenti, e la loro protesta violenta costrinse i soldati ad aprire il fuoco uccidendo venti civili. Nessuno, né il consiglio di amministrazione né la città lo biasimavano, ma lui non voleva passare alla storia come un tiranno dopo tutto quello che aveva raggiunto in due anni circa di presidenza.
    A quel punto doveva tentare l’impossibile: attaccare Kalm e spezzare il loro assedio indiretto. Il continente di Midgar era sempre stato in grado di difendersi da solo dai tempi dell’Impero Tevinter, e i terreni coltivabili non mancavano di certo. Le immense gallerie della città ospitavano diversi magazzini, ma se non potevano muoversi oltre i portoni, non avrebbero retto a lungo…
    - Signore? – chiamò garbatamente Angeal scuotendolo da una spalla.
    - Eh? Siamo già morti? – si svegliò Rufus improvvisamente. – Ah… scusa, Angeal. Credo di essermi addormentato –
    - Lei si E’ addormentato, signor ShinRa. Ha mangiato? – chiese in tono di rimprovero. – Lei sviene facilmente a stomaco vuoto, suo padre non mi ha raccomandato altro –
    - S…sì, sì, va bene, vedo che cosa c’è e metto qualcosa sotto i denti – disse scocciato. – Non ho bisogno tu mi faccia da balia, Angeal –
    L’uomo ridacchiò.
    La notizia della morte di Zack lo aveva colpito profondamente e non riusciva a darsi pace. Aveva pianto per diversi giorni, chiuso in casa, assistito dai vecchi amici della Croce, che lo sostenevano. Ci volle la mano di dio per convincerlo a tornare al lavoro.
    Adesso, a quanto pareva, stava dirottando il suo senso paterno sul giovane Rufus, dal corpo così gracile, ma dall’animo infuocato.
    Angeal era possente, e nonostante la mezza età, aveva un tono muscolare consistente e nemmeno un capello bianco. Portava i capelli neri all’indietro, lunghi fino a metà del collo. La divisa SOLDIER copriva il suo torace massiccio. Il suo viso era duro e scolpito, squadrato, ma i suoi occhi zaffiro brillavano ancora d’intenso ardore. E Angeal voleva uccidere con le sue mani l’uomo che aveva tolto la vita al suo amato figlio, questo dicevano i suoi occhi.
    Mentre Rufus si rifocillava con qualcosa preso dal mini-frigo, lui fissò dalla finestra, da dove si vedevano perfettamente Kalm e i suoi spaventosi nuvoloni.
    - Takoyaki? – disse distrattamente Rufus porgendogli del pollo.
    - No, grazie… - rispose Angeal.
    - Rufus Shinra. Sei proprio cresciuto, qui – disse una voce gelida come il ghiaccio sulla schiena. Angeal si voltò di scatto, estraendo la spada. Davanti a loro, stava uno di quei dannati incappucciati.
    - Non un altro passo, maledetto mostro – ringhiò Angeal spostandosi di fronte alla scrivania. Rufus mantenne la calma.
    - Sono qui per parlare, non per uccidere. A quest’ora sareste tutti morti – aggiunse arrogantemente il visitatore, levandosi il cappuccio. –Il mio nome è Cloud –
    - Tu… - boccheggiò Angeal. – HAI UCCISO ZACK! – latrò caricandolo e costringendo Cloud a saltare sulla scrivania. Prima che il guardiano potesse voltarsi, si trovò la Buster Sword puntata alla gola.
    - Credo sarete interessati a sapere che duecentomila Nessuno stanno marciando su Midgar, e saranno qui tra un’ora, immagino – spiegò Cloud scendendo dalla scrivania e rimettendosi nel punto da cui aveva parlato all’inizio, mentre Angeal si spostava verso Rufus a spada sguainata.
    - Duecento….mila? – ripeté Rufus strabuzzando gli occhi.
    - Esatto –
    Rufus prese il microfono.
    Quel Cloud poteva benissimo mentire, ma in effetti che senso aveva presentarsi davanti al capo nemico senza ucciderlo? E poi era da solo. Dov’erano gli altri Nessuno? Era stato inviato a parlamentare?
    Rufus impartì rapidi ordini sotto il sorriso arrogante di Cloud-Rixfern, che manteneva una freddezza assoluta.
    - Ho fatto fortificare le porte. L’esercito si sta già organizzando – disse Rufus fissando Cloud con disprezzo. – Perché darci questa informazione? Cosa volete in cambio? –
    - Nulla – rispose Rixfern. – Solo che… non sarebbe interessante, sennò. – Gli diede le spalle, con le mani dietro la schiena. La Buster Sword giaceva alla sua spalla, assicurata con una cinghia. – Tuttavia – disse voltandosi, con un dito sentenzioso davanti al viso – Semmai doveste uccidere un membro dell’Organizzazione, vi sarei grato se conservaste la sua arma. Solo questo. Tornerò a prendermela dopo la battaglia –
    - Perché dovremmo? – ribattè scorbutico Angeal. – Non potresti usarle per riportare in vita i tuoi compagni? –
    - Non avrebbe avuto senso dirvelo, allora – concluse Rixfern voltandosi e scomparendo.
    Rufus rimase a fissare il vuoto, incerto.

    La Croce stava di guardia al cancello del Settore 4; Genesis rigirava la sua spada rossa, nervoso. La sconfitta contro Rixfern era una ferita vivissima, che avrebbe impiegato tempo per rimarginarsi. Voleva vendicarsi, ma Vincent gli disse di desistere. Ora, il loro compito era proteggere Midgar, non dare la caccia a stupidi Nessuno arroganti. Tra l’altro, il TURK aveva ancora in mente l’immagine di quel ragazzo, con quelle enormi ali nere che gli uscivano dalla schiena.
    Dite a Roxas che sarò io ad avere il Kingdom Hearts…
    Ma Roxas non era morto? E non era il ragazzo di cui era innamorato suo figlio? Perché dirgli una cosa simile, comunque?
    - Vincent – chiamò Auron, indicandogli la porta. Sulle torrette, i soldati di Midgar sembravano improvvisamente in preda all’ansia.
    Il padre di Sora salì su una delle torrette, e per poco non cadde.
    Davanti a loro si estendeva una marea bianca immensa, fatta di Nessuno di ogni forma; erano ben visibili diversi grossi giganti simili ad armi d’assedio semoventi. Alla luce del sole, il bagliore dei loro corpi era inquietante e accecante. Sembravano un unico corpo, in una marcia perfettamente sincronizzata, con un rimbombo di passi potente e spaventoso. Non avevano un viso da guardare; erano tutti ciechi, privi di occhi, o almeno così parevano. C’erano gli Spadaccini, i Dragoni, i Nessuno semplici, strani esseri ondeggianti e altri, simili a serpi, che erano in avanguardia, e uscivano ed entravano dal terreno senza agitarlo, come se non fossero lì. La loro marcia era lenta e implacabile, e ormai stavano rapidamente circondando la città. Le Aeronavi erano lontane. Gli uomini iniziarono a intimorirsi, diversi sussurri spaventati si diramarono tra le file, e alcuni sembravano tentati di scappare.
    - Correte, ma morirete stanchi – disse Sephiroth. – Se noi cadiamo, se le porte cadono, non ci sarà quartiere. I Nessuno invaderanno la città, massacreranno i civili. Di Midgar resteranno solo delle macerie, come Kalm –
    Le dure parole del SOLDIER colpirono diversi uomini, che lentamente si rimisero alle loro posizioni. La difesa era composta di spesse barricate, torrette automatiche e quant’altro; ogni soldato portava un’arma bianca, per lo scontro corpo a corpo: il tonfa, il manganello usato dalle forze di polizia, o una spada corta, il wakizashi. Le altre porte erano pesantemente guarnite di SOLDIER, tranne la 4, poiché la Croce agiva da sola come un esercito; e la loro presenza rassicurava gli uomini. Molte postazioni lanciarazzi erano tutte disposte dietro la prima linea.
    Le mura di Midgar erano un altro vanto della ShinRa; virtualmente indistruttibili, erano costituite di cemento armato, con diverse grosse lastre di materiale blindato in mezzo al cemento, ma anche davanti e dietro, costituendo un’avanzata difesa contro missili e carri armati; la torre della ShinRa, situata nel centro della città, emetteva frequenze che disturbavano i razzi a ricerca e aveva un avanzatissimo sistema di contraerea, in grado di polverizzare qualunque cosa entrasse nel suo spazio aereo senza autorizzazione. Midgar era praticamente una fortezza inespugnabile, dall’esterno; tuttavia, come fu per Minas Tirith ai tempi della conquista, anche Midgar era debole, se le sue mura fossero state aperte. Per ovviare al problema, i soldati venivano addestrati a combattere in qualunque situazione senza l’aiuto dei sistemi di difesa.
    - Perché non attivano i missili? – chiese un giovane soldato, il terrore ben visibile nonostante il casco.
    - Non li sprecano finchè non saranno ben ammassati come sardine – disse Auron. – Genesis, lo vedi? –
    - Eccome se lo vedo – disse con disgusto il SOLDIER in rosso. –Davanti a tutto quel bianco c’è un uomo con una tuta da finocchio –
    - Ah, sì, lo vedo – confermò Vincent prendendo un binocolo. – Ha una tuta tutta nera, e credo abbia una spada. Difficile a vedersi, da qui, è diretto al Cancello 1 –
    - Come gli sta bene quel tutù nero – canzonò Sephiroth con una mezza risata. – Dopo averlo sgozzato gli chiederò chi lo veste. Farei una bella figura, a trentott’anni suonati con quella roba –
    Improvvisamente sentirono un boato, nei dintorni del Cancello 9, e degli spari.
    - E’ cominciata – disse Vincent.

    Theresa, Noctis e Lightning s’intrufolarono abilmente a Midgar. La grande Arca Bianca galleggiava sopra la torre della ShinRa, e loro la usarono per arrivare. Una bambina dall’aria satanica si avvicinò al gruppo, poggiandosi distrattamente su un ombrello. Aveva la pelle scura e nove croci marchiate a fuoco sulla fronte. Aveva due grandi occhi dorati e i capelli neri con riflessi viola, corti e scompigliati in più direzioni, ma stranamente ordinati. Indossava una camicetta bianca, col colletto tenuto unito da un fiocco rosso creato da un lunghissimo nastro sottile, una gonnellina alla marinara nera, e lunghissimi collant a strisce bianche e nere.
    Era scalza.
    - Oh, Theresa, finalmente! – squittì irritata, battendo violentemente la punta dell’ombrello sul terreno.
    - Road? – realizzò la Profetessa.
    - Sono troppo vecchia per materializzarti sempre dal nulla – rimproverò “Road”. – Ah, scusate se non mi sono presentata. Sono Road Kamelot, Noah e Strega dell’Enclave – disse con un piccolo inchino.
    Sentirono i boati dei missili.
    - Theresa, spero tu abbia dei buoni motivi per farci stare qui – disse Noctis irritato.
    - Dobbiamo richiamare l’unico che possa fermare quest’orda – rispose Theresa. – Road, hai trovato la sala degli Spartan? –
    - Ma certo, Theresa! Per chi mi hai preso, per quella vecchia megera rimbambita di Flemeth? – replicò la bambina. – Seguitemi –
    Batté la punta dell’ombrello sul terreno con un sorrisetto, e i quattro si trovarono ad attraversare il terreno.
    - Ah, finalmente una situazione familiare – sospirò Noctis. Gli Shinigami erano eterei, nel mondo degli umani, e potevano attraversare qualunque superficie.
    Arrivarono ad una saletta con diverse armature vuote, tutte aderenti e a quanto pareva molto resistenti.
    - Cos’hai intenzione di fare, Theresa? – chiese Lightning fissando la vispa Road guidare il gruppo roteando l’ombrello. Forse erano le sue nuove orecchie, ma era sicura che l’ombrello emettesse gemiti di disapprovazione.
    - Un Cuore è fatto di emozioni. – esordì la donna fermandosi davanti ad un’armatura nera, con la visiera di un arancio brillante. – Le emozioni possono essere ricordate. I Ricordi possono curare l’anima –
    - Attraverso i Ricordi, creeremo un Cuore – completò Road.
    - Procediamo – disse Theresa imponendo le mani sull’armatura.
    Le due streghe presero a recitare formule arcane.
    Spirito che nell’aldilà risiedi, vittima di un odio imperituro, dalla pace della morte io ti chiamo.
    O tu che ingiustamente moristi, Custode di un grande fardello, torna tra i vivi.
    Privo di corpo, ma libero nell’anima, in nome di Andraste ti leghiamo a questo corpo vuoto, affinchè la Missione possa compiersi.

    Ripresero a recitare strane formule, e poi Theresa posò una mano sul casco dell’armatura, aprendolo e versandoci dentro una fiala di sangue fresco. La stanza divenne improvvisamente buia, l’aria si fece soffocante.
    - Cos… una resurrezione! – tossì Lightning. – THERESA! –
    - Torna alla luce… Zack Fair, Settimo Custode -

    Edited by Nyxenhaal89 - 17/10/2010, 15:29
     
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    Scritto come al solito benissimo, anche l'arrivo di Rixfern che avverte Rufus e Angeal.
    Però..
    DAI CAZZO ZACK TORNA IN VITAAAAAAA
     
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  6. _Holy
     
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    Zack deve tornare e tranciare a metà Cloud.
    Mi è piaciuta molto la trovata degli shinigami nei corpi di noctis e lightning, anche se fatico a vederli menomati.
     
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  7. Nyxenhaal89
     
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    Non è facile nemmeno per me, ma dato che i personaggi li conosco poco, mi viene più semplice XD
    Grazie a tutti e due per i commenti, e scusate se vi ho fatto aspettare così tanto çOç
    SPOILER (click to view)
    Mi spiace Zetsu.... ç_ç
     
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  8. _Holy
     
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    Ti dispiace per cosa?
    SPOILER (click to view)
    Per le critiche appioppatemi?
     
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  9. Mizu De Tsuki
     
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    Darling come già sai mi è piaciuta l'introduzione degli shinigami, di cui ora ho capito appieno il ruolo finalmente XD ho avuto un po' di difficoltà a riconoscere il capo dell'esercito con l'espressione: tutù. Non vedo l'ora che capiscano anche gli altri lettori *w*
    Buon capitolo ^^
    SPOILER (click to view)
    Sì zetsu caro, intendeva quello nyx a_a.. E dispiace anche a me ,_,
     
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  10. _Holy
     
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    SPOILER (click to view)
    Mi basti sapere che Nyx è un lettore sincero.

    Ma io non ho capitò chi è il tipo in tutù
     
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  11. Mizu De Tsuki
     
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    Ah mi ero dimenticato di dire una cosa!*___* C'era quella piccola sadica di Road!*^* *si mette a canticchiare la inquietante canzone di Road XD *
    Comunque il tipo in tutù chi è? Semplice!òò un tipo in tutù!*A*
    * mizu non ha ancora fatto colazione à_à*
     
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    CITAZIONE (Mizu De Tsuki @ 30/3/2010, 09:40)
    Ah mi ero dimenticato di dire una cosa!*___* C'era quella piccola sadica di Road!*^* *si mette a canticchiare la inquietante canzone di Road XD *
    Comunque il tipo in tutù chi è? Semplice!òò un tipo in tutù!*A*
    * mizu non ha ancora fatto colazione à_à*

    Io so chi è il finocchio in tutù :fgh:
     
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  13. _Holy
     
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    E' Yattaman!
    XD
     
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  14. Nyxenhaal89
     
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    Zetsu quello che commento su di te è sempre sincero. Che ottengo a mentirti? Ogni scrittore è unico, ha un suo stile e le sue preferenze... I discorsi tra scrittori SULLA scrittura sono sempre assolutamente sterili.


    Il tipo in tutina nera SEKKESI è Kratos. ù_ù
     
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    CITAZIONE (Nyxenhaal89 @ 30/3/2010, 14:16)
    SPOILER (click to view)
    Zetsu quello che commento su di te è sempre sincero. Che ottengo a mentirti? Ogni scrittore è unico, ha un suo stile e le sue preferenze... I discorsi tra scrittori SULLA scrittura sono sempre assolutamente sterili.


    Il tipo in tutina nera SEKKESI è Kratos. ù_ù

    NON MI TOCCARE KATROS BRUTTO SCEMO PAGLIACCIO!
     
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