Specular

Seguito di "Trascinati tra Luce e Ombra"

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    Ansem il Saggio è stato stuprato da Xehanort per fargli rivelare il Frutto dell'Eden
    MIZU! *ç* XD
     
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  2. ‚DrEaMeR
     
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    Se dico che non avevo capito il fatto di Ezio/Roxas faccio brutta figura? Bhe allora non te lo dico u.u
    Oh forse lo saprai già, ma ricordati che Rem è femmina per il personaggio in cui la metti (Quando ho scoperto che era femmina sono rimasta shocckata)
     
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  3. K a i r i ;
     
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    Che bello! Non vedo l'ora di leggere il primo capitolo! °ç°
     
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  4. Nyxenhaal89
     
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    Sì Dreamer ho scoperto grazie a mizu che Rem era una donna, e anche lesbica, visto che si è innamorata di misa. XDD
    Comunque non preoccuparti, sono stato troppo criptico io XD Comunque ragazzi il primo capitolo di specular è quasi pronto, devo solo sistemare alcune cose e dare un'ultima raddrizzata alla storia. Grazie per essere già così ansiosi di leggere XD
    Grazie anche a Kairi ^__^
    E sì, Salamence, hai detto troppi venerdì, ancora un altro e ti mandavo Gwoviera a casa XD
     
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  5. Nyxenhaal89
     
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    Ed eccoci finalmente al primo capitolo! Non ci credo che il topic ha già due pagine.
    Come tutti i primi capitoli che scrivo non è molto entusiasmante, faccio pena negli incipit e nei finali XDD Ma prometto che in seguito mi rifarò! E' presente del leggero SHONEN-AI in questo capitolo. :addit:
    Che dire.... Grazie a tutti voi Nemesis, Zetsu, Salamence, XDforever, Mizu, XiXi, Dreamer, Kairi e tutti gli altri che hanno letto "Trascinati tra Luce e Ombra"; spero che questa fic vi piaccia e che i suoi misteri siano altrettanto appassionanti.
    Buona lettura!


    Titolo: Specular
    Genere: Avventuroso, Romantico, Fantasy, Erotico(solo alcuni pezzi sotto avviso)
    Rating: Arancione
    Avvertenze: Shonen-Ai, Shojo-Ai, Hentai , Non per stomaci delicati, SPOILER!, Crossover, Alternative Universe


    1: Il Cavaliere Redivivo

    C’è ancora tempo… per evitare che la Chiave sia attivata. Ma prima… bisogna trovarla.

    Un pigro deserto dove il tempo restava immobile, in una noiosa monotonia.
    Ecco i suoi pensieri di fronte all’oscuro regno dove albergava. Loro erano entità superiori che avevano assistito alle battaglie che sconquassarono gli universi, e certo non si sarebbero degnati di cambiare le cose nemmeno ora che la fine si avvicinava.
    Una figura ammantata con quella che sembrava una coperta bianca e bordeaux, a strisce, si faceva largo in quel deserto, in mezzo ad ossa putrefatte. I mille mostri che lo abitavano fissavano l’anziana donna dai baluginanti occhi azzurri come un dea, ritirandosi al suo passaggio. La mantella l’avvolgeva completamente, lasciando scoperte solo le mani affusolate, le scarpe leggere e sottili, il viso affilato.
    Theresa, la grande profetessa, camminava a mani giunta verso una creatura su un grande trono di teschi d’oro. Essa era più un’ombra; non si riconosceva la sua forma, ma si distinguevano due grandi occhi rossi, che fissavano la Profetessa con un misto di reverenza e disprezzo.
    La donna fece un lieve inchino, e le altre creature si spostarono fissandola a loro volta con i loro occhi rossi.
    Sembrava una spaventosa giostra di luci in cui lei era l’attrattiva principale. La mira di Theresa si posò su una di quelle creature, che stava svogliatamente in disparte, degnandola appena di uno sguardo. Era orrida, avvolta in stretti stracci e cinghie nere, la bocca distorta da un sorriso spaventoso e la pelle bianca come il più morto dei cadaveri. Eppure, ella avvertì di potersi fidare.
    Ma una cosa per volta.
    - Anziano – disse la donna.
    - Non è da tutti avere l’onore di guardare il signore degli Dei della Morte, cieca – disse l’Anziano. – Cosa ti porta a disturbarmi nella mia dimora? –
    - La Profezia sta per compiersi – disse lei. – Ma potrebbe subire ritardi. Voi siete sempre stati a guardare, ma ora vi chiedo… un aiuto – Un mormorìo di voci gracchianti si diffuse tutt’intorno, ma un grugnito dell’Anziano li mise a tacere.
    - Un aiuto di che genere, se mi è dato saperlo? Che aiuto possono mai offrirti gli Shinigami, Theresa? – ribattè.
    - Ho bisogno di due dei tuoi migliori Dei della Morte – rispose Theresa. – Ma sarò io a scegliere –
    L’aria si fece tanto fredda che gli Shinigami si allontanarono tutti un po’ per volta. Solo due restarono assorti a fissare Theresa, che aveva addirittura avuto l’ardire di chiedere un favore all’Anziano.
    - Non se ne parla – rispose questi con l’ira nella voce. – Nessuno Shinigami lascia il mio regno –
    - Ma non sarebbero più Shinigami. Diverrebbero umani, con dei poteri concessigli dall’Enclave. Ci sono stati così tanti morti in questo secolo, che potrai sostituirli subito – rispose Theresa con calma. Pareva quasi godere del disagio dell’Anziano.
    Ci fu un lungo e teso silenzio, che gli Shinigami accolsero con gioia; il loro noioso mondo era stato finalmente scosso.
    - A cosa ti servono due Shinigami tornati umani, Theresa? – incalzò l’Anziano.
    - Questo non spetta a te saperlo – rispose lei lasciando attoniti gli Dei della Morte.
    - Prendi chi ti pare e sparisci, allora! – ringhiò infine l’Anziano; ci fu un boato, e scomparve.
    Theresa si avvicinò pazientemente ai due che non si erano spostati, e li invitò a mettersi entrambi davanti a lei. Uno era una donna, completamente bianca, coi capelli violacei e la bocca da vampiro, adornata da due lunghi canini. L’altro era lo Shinigami svogliato di prima.
    - Quali sono i vostri nomi? – chiese.
    - Il mio nome è Rem. E lui è Ryuk – disse la bianca. – Per cosa desiderate il nostro aiuto, Theresa? –
    - Seguitemi. Le Chiavi hanno bisogno di un aiuto che solo due Antichi possono dare –
    - Se vengo, voglio delle mele – gracchiò Ryuk con voce profonda, volacchiando pigramente attorno alla Profetessa.
    I suoi occhi ciechi baluginarono d’azzurro, quindi tutti e tre scomparvero.

    Poteva essere?
    Ezio Auditore, l’uomo che li aveva seguiti da quando avevano lasciato la grotta di Altair…
    Roxas?
    Sora restò muto a fissarlo per non sapeva neppure quanto.
    Il cuore gli si era fermato in petto, e faticava a tenere la bocca chiusa. Davanti a lui, c’era il ragazzo per cui aveva pianto e pregato per mesi. Era lì, in carne ed ossa, avvolto nella cappa da Assassino, che sorrideva.
    Roxas Highwind…
    Sora sguainò il Keyblade.
    - Chi diavolo sei?! – sbraitò puntandogli contro il Keyblade con la mano tremante.
    Roxas, se era davvero lui, non diceva una parola.
    Restava lì, a guardarlo, con quel sorriso dolce.
    - Non è divertente… se è uno scherzo non è divertente! – proseguì faticando a trattenere le lacrime e la rabbia. – Se è un altro trucco di Zexion… Vi faccio a pezzi! Tutti! – esclamò.
    Ma quelli dell’Organizzazione se n’erano andati?
    - Non ti avevano staccato un braccio da qualche parte? – disse la voce gracchiante di Xigbar.
    Roxas lo fulminò col suo gelido sguardo azzurro.
    - Io non sono Ventus, Xigbar. Ma ti dice che presto avrai ciò che meriti – aggiunse brandendo le sue Chiavi.
    Una era bianca di un avorio splendente, con la lama divisa in due, e i denti che sembravano un fiocco di neve; dall’elsa, decorata con due ali d’angelo, pendeva una catena con una stella. L’altra era completamente nera, e la lama era unica, percorsa da intarsi che sembravano una catena spessa e minacciosa. I suo denti formavano una sorta di corona, che era anche il simbolo che pendeva dall’elsa squadrata. Era molto simile alla Catena Regale.
    Xigbar ridacchiò scomparendo di nuovo. Evidentemente, il “tradimento” di Rixfern aveva la priorità assoluta persino sulla caccia alle Chiavi. La voce di Roxas…
    Da quanto tempo non la sentiva davvero?
    Non abbassò il suo Keyblade, sebbene non sentisse il bisogno di tenerglielo puntato contro: era vittima di un conflitto interno senza pari, e aveva improvvisamente paura. Voleva credere che quello fosse Roxas, ma lui era morto, aveva sentito la sua anima… E tutte quelle apparizioni, l’addio al Tempio di Kilika…
    Il viso di Roxas che spariva tra le onde, quando quell’inferno iniziò…
    Ricordava tutto, ogni cosa era marchiata a fuoco nella sua mente. Quello non poteva essere Roxas.
    Quello posò le lunghe Chiavi dietro la schiena, con un sospiro sollevato.
    - Immagino tu abbia delle domande… - sbuffò allegramente Roxas, incurante dell’affilato Keyblade puntato a una decina di centimetri dalla sua gola.
    - Non ti ascolterò oltre, maledetta creatura, morirai adesso! – sbottò Sora mantenendo le distanze. – Tu non puoi essere Roxas! Ti ho visto morire, tu sei caduto! –
    - Corretto – rispose Roxas con le mani dietro la schiena e lo sguardo sereno. Sembrava aver preso qualche centimetro, dopo la sua “morte”. E i suoi capelli erano un po’ più lunghi; le ciocche più sviluppate gli toccavano gli angoli esterni degli occhi. Aveva sempre i capelli tutti scompigliati, con quei quattro ciuffi a destra alzati per aria; ma a parte queste leggere differenze, era lui, il Roxas di quella sera.
    Ma quel Roxas era morto, morto inghiottito dallo Stretto del Crepuscolo.
    - Mi hai prestato il tuo potere… la tua anima mi ha invaso il braccio, e sono quasi morto… - proseguì affannato Sora senza abbassare la lama. – Mi sei comparso tante volte… -
    - Sì – lo incitò Roxas come un insegnante paziente.
    - SMETTI DI TRATTARMI DA IDIOTA! – abbaiò il ragazzo. – So bene che non sei chi stai insultando prendendone la forma! –
    - Ammetto che non ti ricordavo così diffidente – disse Roxas con un sospiro tranquillo, grattandosi i capelli. – Se tu sei Roxas…. dov’è il tuo medaglione? Ne portavi sempre uno a forma di croce puntata, dov’è? – incalzò.
    - Me lo regalò mio padre quando avevo sei anni – rispose Roxas. – Gli costò un occhio della testa. L’ho sempre portato con me fino al giorno in cui tu, tentando di salvarmi, non me lo strappasti dal collo – Sora spalancò gli occhi. – E fino a quando Zexion non usò un’illusione per distruggerlo, lo tenevi a te tutte le notti, a volte ci parlavi. E io sentivo il calore delle tue parole, riuscendo ad addormentarmi sereno – aggiunse, stringendo forte un lembo della cappa sul cuore, con gli occhi chiusi e l’espressione sorridente.
    Il Keyblade quasi gli cadde di mano, e indietreggiò spaventato.
    Roxas era morto…
    Era morto, morto, morto!
    Cos’era quello scherzo?
    - Non sono un’illusione, un’allucinazione e nemmeno un fantasma, Sora – gli lesse nel pensiero il giovane. – Sono io –
    La Catena Regale cadde con fragore sul pavimento ciottoloso della strada di Saint Bevelle. Sora fissava il vuoto, incapace di dire qualunque cosa.
    Si sentì cadere, mancare il fiato e la terra sotto i piedi, ma fu prontamente afferrato da Roxas, o chiunque egli fosse.
    Era così caldo, così reale. Sentì il cuore di Roxas, che batteva. Il suo corpo era caldo, vitale.
    Non era un morto vivente, non era un fantasma.
    Era solo Roxas.
    Ed era un Custode.
    Le mani gli tremavano mentre tentava in tutti i modi di muoversi. Le gambe erano diventate molli, non sentiva più nessuna parte del suo corpo. Si sentiva tramortito.
    Ogni genere di sentimento gli afferrò il cuore, dilaniandolo, fugando e insinuando dubbi; voleva delle risposte, voleva sapere perché Roxas spuntasse solo ora, dove fosse stato, perché fosse vivo.
    Sentì le braccia di Roxas cingergli la schiena, il suo torace piegarsi a causa dei centimetri di differenza in altezza.
    Era davvero lui, davvero Roxas…?
    Lentamente, raccogliendo le forze, alzò le braccia, reggendosi alla sua cappa e afferrandola saldamente, tremante.
    - Sono qui… - sussurrò il ragazzo al suo orecchio. – Perdonami per averti fatto aspettare, Sora… -
    Sora lanciò un gemito e scoppiò a piangere sulla divisa di Roxas, inondandola di lacrime. Singhiozzava senza soste, incapace di trattenersi, privo di ogni ritegno, stringendosi a lui il più possibile, come se gli potesse scappare via. Roxas gli abbassò il cappuccio, accarezzandogli i capelli per tranquillizzarlo.
    Fece l’enorme errore di sbottare una risatina; Sora prese a picchiargli selvaggiamente il torace, senza togliere la faccia dalla sua cappa da Assassino. Roxas incassò qualche colpo prima di staccarlo da sé. Sora aveva gli occhi gonfi e arrossati, e si asciugò tutte le lacrime.
    - Sei così triste perché sono qui? Accidenti – imprecò Roxas. – Avevo detto ad Altair che non sarebbe stata una bella sorpresa –
    - Quindi Altair sapeva? – comprese l’altro finendo di asiugarsi e tirando su col naso.
    - E’ stato lui a trovarmi – rispose Roxas. – E’ una storia complessa da spiegare, e adesso non mi va –
    - Però io voglio sapere! Sei un Assassino anche tu? Sei entrato nell’Animus? Altair ti ha minacciato di stupro se non ti levavi i vestiti? – incalzò Sora preso da una parlantina improvvisa.
    Roxas gli tappò la bocca con una mano.
    - Non ho voglia di parlarne adesso – asserì. – Abbiamo subìto abbastanza per oggi, non credi? –
    - Sì, però… -
    Roxas lo zittì abbracciandolo stretto. Sentì il suo sollievo, come se fosse dentro il suo cuore.
    - Quanto tempo ho desiderato di stringerti così… - si lasciò sfuggire.
    Sora gli tirò un calcio allo stinco facendolo guaire di dolore.
    - Già. Quante cose mi hai nascosto perché eri un gran vigliacco – sbottò accigliato. – Denzel, tu che pesti Kairi… -
    - Senti chi parla! - rimbeccò Roxas. – Chi era quello che ha aspettato quasi la fine dell’anno, per dirmelo? –
    - E allora tu? Naminè mi ha detto che avevi giurato di dirmelo il natale dell’anno prima di questo! –
    Roxas arrossì e tacque voltandosi dall’altro lato, giurando odio profondo per quella dannata Picasso.
    - Non… non importa, non si sta parlando di me – ribattè il Custode biondo.
    Sora sorrise e lo abbracciò come meglio poteva, dato che Roxas era molto più alto.
    - Mi sei mancato – sussurrò.
    Roxas gli alzò il cappuccio e lo tirò piano a sé, chinandosi.
    Gli occhi di Sora luccicavano da sotto il cappuccio, mentre entrambi sorridevano come due ebeti, sempre più vicini.
    - Oh, ma che coppia adorabile – canzonò Kairi.
    Entrambi fissarono Altair, Allen e i Custodi come due bambini colti con le mani nella marmellata. Roxas assunse una tonalità bordeaux invidiabile, senza però mollare la presa su Sora. Gli occhi di questi si strinsero, e tirò un mattone vagante all’indirizzo di Altair, che lo evitò per un pelo.
    - Sapevi tutto e non mi hai detto niente! – disse irritato. Però Kairi aveva ragione. Vedere arrossire Roxas era fantastico. – E lo sapeva anche Naminè, vero? Quante notti parevi parlare da sola! –
    - Lo sapeva anche Xion. – disse candidamente Naminè. Aveva tirato fuori il suo blocchetto, sopravvissuto praticamente a tutto, e ci stava scarabocchiando qualcosa.
    - Già, Xion… - disse Roxas lasciando Sora e camminando meditabondo. – Ora che abbiamo scoperto che il Frutto dell’Eden qui era un falso, dovremmo trovare il modo di andare a salvarla –
    - Altair, l’Akatsuki e tu sapevate che era falso? – chiese Riku.
    - In realtà… sì – ammise Altair dopo un attimo di silenzio.
    Si allontanò da loro, fissando le mani di Sora, che avevano ancora della polvere dorata attaccata alle dita.
    - Kakuzu ha usato il tuo stesso trucco, Naminè. Pain ha superato la Prova di Bahamut tre mesi fa, ma i Nessuno non lo sapevano – spiegò.
    - Quindi quella di oggi doveva essere una trappola… - realizzò Sora con il mento tra il pollice e l’indice. Roxas annuì, mettendogli una mano sulla spalla.
    Pazientemente, Altair spiegò loro che Pain aveva posto tra le mani di Bahamut una copia del Frutto, e l’Eone aveva accettato di fare come se nulla fosse accaduto. Il Leader dell’Akatsuki quindi organizzò una trappola contro l’Organizzazione.
    - Il piano originale era fare in modo che i Nessuno andassero a Saint Bevelle con voi; a quel punto l’Akatsuki sarebbe piombata su di loro o avrebbe teso un’imboscata – spiegò l’Assassino. – Però, Pain non aveva valutato il tradimento di Sasuke, o il rapimento di Xion. Ciononostante portò avanti il suo piano. Diceva che Xemnas sarebbe morto, tradito dalla serpe in seno che si porta. Ma non ho mai capito a cosa si riferisse –
    - Io sì – disse Riku. – E’ Rixfern la serpe in seno –
    Kairi incrociò le braccia. – Xemnas era ferito a morte, quando è scomparso. E abbiamo visto coi nostri occhi Rixfern togliere da Pain una parte di spada di gran lunga superiore al necessario –
    - E’ probabile che Pain e Rixfern fossero d’accordo? – chiese Roxas.
    Altair scosse la testa, dicendo di non saperne nulla.
    - Francamente, qualunque accordo avessero è fuori dalla mia attenzione, per il momento – disse sincero. – Il mio compagno di battaglia è morto senza che potessi impedirlo, insieme ad un altro caro amico. Desidero solo onorare le sue spoglie, dopo penseremo al resto –
    Certo, comprese Sora. Per un uomo antico e potente come Altair, dopo una battaglia la conta dei morti era più importante delle strategie future. In tutta sincerità, la mente di Sora spaziava ben lontano da guerre, Nessuno, Akatsuki e Organizzazione XIII. Ciò che voleva era solo stare con Roxas.
    Stare da soli, anche solo per un po’. Poter sentire il ragazzo che aveva amato nonostante tutto.
    Incrociò il suo sguardo. Nonostante si avvertisse la sua preoccupazione, rivolse un cenno d’intesa a Sora.
    - Porta Pain e Itachi sul tetto della Cattedrale, Altair. Li bruceremo al vento dell’ovest – propose serio.
    Altair gli rivolse appena un cenno di assenso: dopo quella battaglia, sembrava più vecchio e stanco che mai.
    Immaginarono che la sua anima fosse invecchiata, malgrado il suo corpo fosse rimasto sui trent’anni.
    Quando Altair se ne andò verso la Cattedrale, Riku prese Roxas dal collo, e lo piegò tormentandogli la testa con le nocche.
    - Eccolo qua il mio compare! – ruggì facendolo gemere di dissenso; quando lo lasciò andare, si scambiarono diverse manate sulle spalle, prima che Kairi spingesse Riku contro una porta, abbracciando Roxas di contentezza.
    - Sono contenta che tu sia tornato – disse stringendo pericolosamente il suo collo, sbattendo le ciglia. – Ora ci dirai tutto, vero? –
    Roxas divenne blu.
    - S….sì – balbettò per evitare la sua ira. Naminè lo salutò con un sorriso e gli indicò Sora, che restava assorto nei suoi pensieri. Gli si avvicinò, mettendogli una mano sulla spalla.
    - Ti aspetto sul campanile della Cattedrale, dopo le esequie – disse Roxas all’orecchio di Sora.

    Rixfern era ancora da solo, davanti a quel ragazzino avvolto nella coperta.
    - Vedo che Vexen ha messo tutte le parti al posto giusto – ridacchiò. – Ma alla fine sei solo una bambola come tutti gli altri falsi Custodi che ha creato, immagino – aggiunse facendo per andarsene.
    - Io non sono una bambola –rispose il ragazzino, afferrandogli un polso con rabbia.
    I suoi occhi gialli scintillarono di collera. – Io sono Sora! –
    Rixfern rise di gusto.
    - Piacere di conoscerti, Sora! – schernì.

    Edited by Nyxenhaal89 - 11/10/2010, 19:59
     
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    Bel primo capitolo! Ryuk e Rem e Theresa di Fable! *ç*
    Comunque, che Roxas era Ezio non me lo sarei mai aspettato. Hai pianificato bene questa cosa, mi dispiace per la morte di Itachi (anche se non ho capito chi lo ha ucciso) e di Pain.. *ç*
    Fammi capire, Vexen ha creato una "bambola" di Sora e ora Rixfern se ne è impadronito? *ç*
     
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  7. Nyxenhaal89
     
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    Più o meno,Nemesis ^__^
    Non dico altro perchè farei degli spoiler troppo pericolosi XD
    Quando trovo un po' di tempo lavoro sul secondo capitolo! ^__^
     
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  8. Mizu De Tsuki
     
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    Non sono una bambola!è_é nd Sora II la vendetta.
    Non credo che Cloud se ne sia appropriato!O_o Oddio Vexen è un genio <3 il mio nonnino <3
    Bel capitolo X3 IMPERFEZIOOOONI che ti potevo correggere se aspettavi una santa decisa di minuti <___<, qualche nuova incognita come il bisogno di due Shinigami per i Custodi °.°, la parte della cattedrale che... ghe X//3! penso di sapere già come andrà il secondo capitolo X3 X3 X3!
     
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  9. Xixi97
     
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    Non sono in ritardo evvai!! Hai scritto solo un capitolo è già mi sono innnamorata della fic (avrò esagerato? nhaaa) *aspetta con pazienza il prossimo capitolo*
     
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  10. _Holy
     
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    Bravo Nyx, il capitolo parte subito all'avanguardia!
    Roxas/Ezio è una bella trovata, anche se proprio non ce lo vedevo (non è un'offesa)
    SPOILER (click to view)
    Gli occhi gialli di Sora? Vuoi vedere che è...

    Allarme yaoi! Allarme yaoi!
     
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  11. Nyxenhaal89
     
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    Grazie per i commenti anche a Mizu e a Xixi! Gentilissimi ^__^
    Farò il possibile ^__^
     
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  12. Mizu De Tsuki
     
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    XDDDD Zetsu sei del troppo, ti adoro X°D!
    Evviva yaoi! Evviva yaoi!>ççç< XD
     
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  13. Nyxenhaal89
     
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    Oddio Zetsu non ti ho visto!!! XDD
    SPOILER (click to view)
    è.....? :guru:

    Be' scegli. O lo yaoi QUI, oppure faccio accoppiare Coris e Ambrus. La scelta è tua :guru:
    XDDDD
     
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  14. _Holy
     
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    CITAZIONE (Nyxenhaal89 @ 25/3/2010, 19:23)
    Oddio Zetsu non ti ho visto!!! XDD
    SPOILER (click to view)
    è.....? :guru:

    Be' scegli. O lo yaoi QUI, oppure faccio accoppiare Coris e Ambrus. La scelta è tua :guru:
    XDDDD

    NON oseresti!
     
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  15. ‚DrEaMeR
     
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    Y-A-O-I- Y-A-O-I ! Di sicuro Sora e Roxas la notte non stanno a parlare e basta, vero?
     
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984 replies since 24/3/2010, 19:21   7578 views
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