Kingdom Hearts : Atto Zero

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  1. ciel
     
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    Rieccomi °ò°

    Capitolo -8
    Ombra


    Era alto più di una decina di piani, con numerose decorazioni gotiche sulle pareti marroni e con la superficie dei tetti verde. Il Conclave era un immenso maniero edificato al centro del mondo per poter permettere a tutte le persone di essere istruite nel giro di cinque anni sul Kingdom Hearts e sul corretto utilizzo del proprio cuore.
    Secondo la legge emanata dal Senato del Keyblade, ogni persona poteva decidere quando iscriversi, con l'unica restrizione di cominciare gli studi prima della maggiore età.
    Durante i cinque anni Tayetsu si era sempre dimostrato un'ottima persona, sia dal punto di vista scolastico e formativo che da quello umano ed etico.
    Mentre camminava al suo fianco fuori dalle mura del maniero, Storm ascoltava attentamente l'amico.
    “E così ho pensato di venire a farvi visita. Dopotutto, non è una cosa semplice da ottenere come il diploma!”
    Il moro si girò ad osservare la moglie del biondo che passeggiava dietro di loro con un neonato fra le braccia.
    La donna aveva un corpo alto e sinuoso, dalle forme appena accennate. I capelli violacei incorniciavano il suo viso fine e delicato, e i suoi occhi color nocciola erano carichi di un dolce sentimento: amore.
    Saori stava tranquillamente dialogando con Yen Sid, di cui aveva fatto la conoscenza poco prima.
    “E' una visione abbastanza catastrofica, ma in effetti è anche fine a se stessa” ragionava a voce alta il giovane stregone. “Qui al Conclave ci insegnano a combattere l'Oscurità, ma in un vero duello corpo a corpo ci ritroveremmo spiazzati, senza l'esperienza pratica necessaria... semmai dovessi accogliere degli studenti, in futuro, credo che fornirei loro delle armature per ridurre al minimo i danni subiti”.
    “E' una buona idea” commentò l'altra mentre si sistemava fra le braccio il bambino.
    Storm fece ritorno con lo sguardo verso quello di Tayetsu e chiese: “Come l'avete chiamato?”
    “Sai, all'inizio non volevamo sapere se fosse un maschio o una femmina, quindi decidemmo due nomi. Se fosse nata una femmina l'avremmo chiamata Isabel. Mi piaceva di più, ma invece è nato un maschietto!”
    “...e quindi, come si chiama?”
    Il biondo si girò verso il figlio. Lo squadrò per un istante con dolcezza e poi rispose: “Xehanort... tu invece, quando pensi di sposarti?”
    Storm abbassò il capo e, accennando a un sorriso, rispose: “Lei dovrebbe arrivare a giorni, il viaggio dalla capitale è lungo”.
    “Capisco...”
    “Tutto bene, Taye?” chiese Storm. Il ragazzo osservò l'altro negli occhi e c'era qualcosa di strano.
    Tayetsu era il classico tipo perennemente allegro e pronto ad aiutare chiunque... ma non era affatto bravo a mascherare quando lui aveva bisogno di aiuto.
    Il biondo si rigirò verso l'amico con gli occhi colmi di una appena velata malinconia.
    “In effetti un paio di cose di cui vorrei sapere cosa ne pensi, ci sarebbero...”
    “Dimmi tutto!”
    “Hai notato anche tu lo strano comportamento dell'Imperatore, in questi ultimi tempi?”
    “Certo...” rispose l'altro increspando le sopracciglia. “Sembra essersi isolato nel suo palazzo, neppure il Senato ha abbastanza potere per permettersi di indagare. Finora l'Imperatore Mateus ha sempre governato bene, possiamo solo sperare in bene”.
    “La penso più o meno come te, ma è l'altra faccenda che mi preoccupa...”
    “Ti ascolto”.
    “Ricordi il soprannome che mi venne affibbiato mentre studiavo?”
    “Il profeta, come dimenticarlo?”
    “Già... sai bene che mentre andavo a scuola vedevo solo cose piccole e di scarsa importanza. Ma ultimamente ho visioni sempre più frequenti ed inquietanti”.
    I due si misero a sedere su una panchina all'ombra del Conclave. Storm portò la sua mano destra al collo e chiese: “Di cosa si tratta?”
    Tayetsu sospirò e poi rispose: “Ho visto gli uomini combattere fra di loro con i Keyblade. Ti rendi conto? Usavano il Keyblade in guerra!”
    “Sei... sicuro di quello che hai visto?”
    “Mai stato così sicuro” confermò il biondo poggiando una mano sulla spalla del moro. “Combattevano fino alla morte, ho visto anche alcuni studenti. E poi, il mondo si divideva in tanti pezzi, tanti piccoli pianeti separati fra di loro da una pioggia di stelle cadenti”.
    “Una pioggia di stelle cadenti... se fosse vero, il nostro mondo, No Man's Land, correrebbe un grosso rischio”.
    “Infine” continuò l'altro, “i Keyblade vengono dimenticati e per anni l'universo sarà in balia dell'Ombra”.
    Storm prese fiato e disse: “Una visione catastrofica... se così fosse, la situazione dovrebbe cominciare a degenerare fin da subito”.
    I due rimasero un minuto in silenzio ad osservare l'orizzonte davanti a loro, in assoluto silenzio. Ebbero appena il tempo di sospirare e subito dopo un giovane studente li raggiunse di corsa brandendo il suo Lontano Ricordo.
    “Storm! Il Conclave è sotto attacco delle Ombre!”
    “Dei No-Hearts?” saltò in piedi Tayetsu.
    Storm invece scattò verso l'entrata del castello. Appena arrivato si ritrovò davanti un intero esercito di bassi e sinuosi esseri neri con due luminosi occhi rossi e il simbolo di un cuore crepato sul petto.
    Alcuni studenti stavano fronteggiando gli innumerevoli nemici che già circondavano il portone d'accesso.
    Fra di loro c'era anche il ragazzo che aveva arbitrato lo scontro di Storm, che con la sua Omega Weapon voleva impedire ai piccoli esseri di penetrare nel Conclave.
    Tayetsu raggiunse l'amico con il suo Keyblade Anima Guardiana già in mano. “Ma sono troppi!”
    “Forse può servirvi un aiutino” disse Yen Sid raggiungendo i due guerrieri.
    “Forse una non è abbastanza, neanche tutti insieme possiamo farcela...” ribatté il moro osservando la vastità dell'esercito nemico. Alzò il braccio ed evocò il suo Leone Dormiente. “Fra i nuovi incantesimi che stavi studiando c'era anche qualcosa che potesse attirarli tutti in un punto?”
    “Una specie di calamita?” chiese il giovane stregone evocando anche lui la sua arma. “Ho qualcosa del genere”.
    “Ottimo. Allora cerca di radunarne il più possibile a qualche metro di altezza dal terreno”.
    “Storm!” lo richiamò il Profeta. “Non vorrai fare quello che penso?”
    “Chissà...”
    “NO! Se lo farai la tua vita...”
    “La sua vita cosa?” chiese Yen Sid.
    “Usa quella magia e non pensare ad altro” lo riprese Storm.
    “E va bene...”
    Il ragazzo puntò nella direzione dei nemici la punta del suo Cercastelle, ma prima di lanciare l'incantesimo chiamò il giovane che lottava in mezzo alla mischia.
    “Lantis! Spostati da lì!”
    Il bruno si girò nella direzione dello stregone che era pronto per la sua magia.
    “MAGNETE!”
    Un globo di energia magnetica si formò nel cielo sopra di lui, attirando con forza tutti i numerosi nemici intorno a lui. Lantis fece svanire la sua arma dorata e si lanciò via con una agile capriola.
    “FERMATEVI!” urlò ancora Tayetsu, ma Storm stava già preparando il suo attacco.
    Il suo Keyblade galleggiava in aria davanti a lui, circondato da un'aura bianca e un'altra nera. Queste si divisero entrambe i sei filamenti che si andarono a schierare un totale di dodici copie del Leone Dormiente per lato.
    “Kami Kage!”
    Le lame fasulle sfrecciarono una dopo l'altra verso la bolla calamitica alta nel cielo, infine partì anche l'originale, che nell'impatto generò una violenta esplosione che disintegrò tutti i No-Hearts.
    Il colpo fece barcollare tutti i presenti, accecandoli all'istante.
    Quando la vista cominciò a tornar loro, videro Storm disteso sul suolo, privo di sensi e con un rivolo di sangue che gli colava dalle labbra.
    “Storm!” lo chiamò Tayetsu, correndo verso di lui. “Storm!”
    Il moro si ridestò annaspando, si mise a sedere per terra e lanciò un'occhiata al paesaggio che gli si stagliava. Tutti i nemici erano scomparsi. Bene, pensò.
    Yen Sid li raggiunse ancora barcollante. “E'... vivo?”
    “Lo è” rispose il biondo. “Finché usa quella tecnica una volta nella vita va bene...”
    “Il Kami Kage” rispose Storm, “è una mossa potentissima ma altrettanto pericolosa... richiede metà della forza spirituale di chi la usa”.
    “Metà della forza spirituale?” ripeté Yen Sid.
    “Sì”. Storm si fermò un secondo per tossire, sputò del sangue e poi, come se niente fosse, riprese a spiegare: “Per usarla una volta il prezzo da pagare è metà della tua anima ti verrà strappata via, e la tua vita si dimezzerà. Ma alla seconda volta ti verrà risucchiata l'altra metà e allora morirai senza dubbio”.
    “Sei un deficente!” lo rimproverò il biondo.
    “Ma chi può essere tanto incosciente da inventare una tecnica simile?” chiese ancora il giovane stregone.
    Storm alzò lo sguardo verso l'amico e con voce atona rispose: “La mia ragazza”.
    Lantis li raggiunse e, aiutando il Profeta a rimettere in piedi il moro, chiese: “State tutti bene?”
    I tre annuirono in silenzio. Subito dopo Tayetsu mollò la presa dall'amico e si allarmò: “Dove sono Saori e Xehanort?”
    “Sono rientrati nel Conclave” rispose Yen Sid afferrando Storm al suo posto.
    Mentre il biondo entrava nel castello alla ricerca della sua famiglia, Lantis chiese: “Dove si trovavano i professori durante l'attacco?”
    Gli altri due si fermarono di colpo. Si scambiarono un'occhiata confusa e rimasero in silenzio, entrambi in cerca di una risposta.

    Il sole splendeva forte e riscaldava quasi fino a far bollire la piccola casa isolata sotto di lui.
    Mentre fuori dall'abitazione si erano radunati un gruppo di persone soggiogate dall'Oscurità, tutte in attesa di ricevere gli ordini, al suo interno un uomo rivestito con una resistente corazza nera e grigia, un elmo con due lunghe corna che si ergevano verso l'alto e un mantello blu scuro che copriva la schiena.
    L'enorme figura entrò in una stanza dove stava un altro uomo, alto e slanciato, i capelli scuri pettinati ordinatamente all'indietro e sotto il naso a patata un paio di baffetti con i quali giocherellava. In boxer e canottiera.
    “Come fai a non sentire caldo, lì sotto?” chiese l'uomo svestito.
    “Chi come me si è fuso con l'Oscurità non sente cose come il caldo o il freddo. Se ne ho bisogno, l'Oscurità mi dà refrigerio o mi riscalda” rispose Garland osservando il socio attraverso le fessure del suo elmo. Afferrò un largo pezzo di stoffa nero lì vicino a lui e glielo passò. “Anche tu dovresti cominciare a usare completamente il suo potere”.
    L'uomo ci fece due buchi per gli occhi all'altezza della testa e poi si mise addosso il manto, confondendosi come una macchia nell'Ombra.
    “Ho saputo che il piano della nostra maestra è fallito”.
    “Adele non fallisce mai” rispose il cavaliere oscuro. “Non voglio mai più sentire una bestemmia del genere uscire dalla tua bocca. Hai capito, Macchia Nera?”
    “Certo...” rispose l'altro soffiando.
    Un'altra figura entrò nella stanza. Era una donna giovane, vestita con un lungo abito nero e dalla corporatura esile e slanciata. I suoi lunghi capelli, neri anch'essi, le coprivano tutta la schiena. La sua carnagione abbronzata sembrava prendere fuoco alla luce dei suoi grandi occhi rossi.
    Il rumore dei suoi tacchi risuonava in quella stanza appena illuminata, lasciandone intravedere solo i lineamenti marcati e decisi e la sua espressione seria stampata sul volto.
    “Maestra!” affermò Garland inginocchiandosi al suo cospetto.
    Il compagno fece altrettanto e disse: “Maestra Adele...”
    “E' inutile negare l'evidenza, Garland: ho fallito...” esordì lei con la sua voce calma. “Tuttavia, Macchia, questo non vuol dire che mi dia per vinta. Se i No-Hearts non bastano a prender possesso del Conclave, fate sapere ai nostri uomini che è ora di prepararsi a combattere”.

    Si buttò al pavimento in ginocchio con le mani alla testa.
    Quella tremenda emicrania aveva impedito al preside del Conclave di scendere a combattere le Ombre.
    Fortunatamente l'intervento degli allievi era bastato, ma... di chi diavolo era quella voce che sentiva nella testa?
    Te l'ho già detto”, gli rispose mentalmente con tono basso e pacato. “Il mio nome è Yggdrasil”.
    “Yggdrasil CHI?” rispose l'uomo alzando i suoi occhi color nocciola verso il soffitto della stanza.
    Colui che ti ha impedito di scendere a combattere”.
    “Ma chi ti credi di essere per poter fare una cosa del genere? Io non mi farò comandare da te!”
    Dici, Leo?
    La voce ridacchiò, poi continuò: “Io sono Dio, sono Kingdom Hearts”.
    “Non può essere” rispose tranquillamente il biondo. Con un enorme sforzo si alzò in piedi e disse: “Il cuore da cui tutto nasce... di certo non ha niente a che fare con un essere meschino come te, Yggdrasil”.
    Poi, come se un potente spirito lo avesse afferrato, si sentì girare con forza e dietro di sé, nel suo studio, comparso dal nulla. Trovò un albero.
    Un grosso arbusto dalla corteccia cristallina e dalla chioma a forma di cuore formata da numerose foglie di luce. Le radici invece erano ben insidiate in una massa d'Oscurità concentrata nel pavimento.
    Ne sei ancora convinto?
    Il preside Leo rimase a fissare sbigottito quella pianta che ondeggiava le sue fronte con fare inquitante.
    Ho aspettato molto tempo per trovare un corpo come il tuo, così simile al mio... e proprio adesso non me lo farò scappare!


    SPOILER (click to view)
    L'avete riconosciuto l'Imperatore Mateus di cui parlo? Ma sì, è proprio lui: il boss finale di FF2 °ò°
    E poi Lantis è un personaggio che un mio amico (il famoso Hige che mi ha dato l'ispirazione per la storia della trilogia) mi ha chiesto di inserire, e si basa profondamente sul personaggio di Rayearth.
    Inoltre il colpo di Storm, il Kami Kage, significa letteralmente "Ombra di Dio".
    Vabbuò, al prossimo capitolo xD
     
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  2. XxXDemiXxX
     
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    Sempre più emozionato ma non altrettanto sorpreso. Mi aspettavo un lavoro del genere e devo ammettere che ho azzeccato: un capolavoro, ecco cos'è.
    Mateu non lo conoscevo (mai giocato a FF2 xD) ma a parte questo la storia mi è piaciuta molto.
    E il piccolo Xehanort?? Roba da non credere. Continua, continua pure..io bramerò nell'ombra il prossimo capitolo e mi ci insinuerò a commentare...U_U

     
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  3. ciel
     
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    CITAZIONE (XxXDemiXxX @ 21/1/2010, 21:50)
    Sempre più emozionato ma non altrettanto sorpreso. Mi aspettavo un lavoro del genere e devo ammettere che ho azzeccato: un capolavoro, ecco cos'è.
    Mateu non lo conoscevo (mai giocato a FF2 xD) ma a parte questo la storia mi è piaciuta molto.
    E il piccolo Xehanort?? Roba da non credere. Continua, continua pure..io bramerò nell'ombra il prossimo capitolo e mi ci insinuerò a commentare...U_U

    Il piccolo Xehanort è il tocco di classe (?) della fic!
    Continua pure a bramare, finché lo fai per commentare va sempre bene °ò°
    Grazie xD
     
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  4. »Frex,
     
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    Ciao Ciel, anche stavolta non mi sono accorto che avevi aggiornato XD
    Comunque passando al capitolo mi è piaciuto molto, scritto bene e scorrevole, aspetto il prossimo!
     
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  5. ciel
     
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    CITAZIONE (»Frex, @ 22/1/2010, 14:19)
    Ciao Ciel, anche stavolta non mi sono accorto che avevi aggiornato XD
    Comunque passando al capitolo mi è piaciuto molto, scritto bene e scorrevole, aspetto il prossimo!

    Grazie :fgh:
     
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  6. giusti96
     
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    Eccomi, in ritardo come sempre....
    Ok, poche chiacchere, che poi mi deprimo:
    Bellissimo capitolo, senza ombra di dubbio; la fic si sta evolvendo in un modo che mi piace tantissimo, anche perchè è qualcosa che non mi aspettavo.
    Però c'è una cosa che non mi ha convinto: La battaglia con le ombre.
    Il motivo è semplicemente che in questa battaglia manca la battaglia;
    mi spiego meglio: il Kami Kage è una buonossima trovata, ma non per questo lo devi subito buttare lì al lettore, dovresti costruire più una sorta di senso di "è l'unica possibilità" e dopo una battaglia (anche solo di poche righe) fai usare la tecnica a Storm, ma con ritmi un po' più tranquilli, non solo un -ho perso metà dell'anima- -sei un imbecille, e ora andiamo a mangiarci un ghiacciolo-.
    In conclusione: bellissimo capitolo ma rallenta un po' i tempi e discrivi meglio una situazione che dovrebbe essere tragica! image
     
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  7. ciel
     
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    CITAZIONE (giusti96 @ 22/1/2010, 19:52)
    Eccomi, in ritardo come sempre....
    Ok, poche chiacchere, che poi mi deprimo:
    Bellissimo capitolo, senza ombra di dubbio; la fic si sta evolvendo in un modo che mi piace tantissimo, anche perchè è qualcosa che non mi aspettavo.
    Però c'è una cosa che non mi ha convinto: La battaglia con le ombre.
    Il motivo è semplicemente che in questa battaglia manca la battaglia;
    mi spiego meglio: il Kami Kage è una buonossima trovata, ma non per questo lo devi subito buttare lì al lettore, dovresti costruire più una sorta di senso di "è l'unica possibilità" e dopo una battaglia (anche solo di poche righe) fai usare la tecnica a Storm, ma con ritmi un po' più tranquilli, non solo un -ho perso metà dell'anima- -sei un imbecille, e ora andiamo a mangiarci un ghiacciolo-.
    In conclusione: bellissimo capitolo ma rallenta un po' i tempi e discrivi meglio una situazione che dovrebbe essere tragica! image

    Ho dovuto tagliare la battaglia e passare subito al Kami Kage per diversi motivi che non starò ad elencare, ma sostanzialmente hai ragione :sisi:
    Per il ritmo non so che dire, ho intenzione di mantenere una velocità abbastanza serrata per tutta la fic, non voglio che si dilunghi troppo :sisi:
    Comunque, grazie XD
     
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  8. giusti96
     
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    CITAZIONE (ciel @ 24/1/2010, 14:19)
    CITAZIONE (giusti96 @ 22/1/2010, 19:52)
    Eccomi, in ritardo come sempre....
    Ok, poche chiacchere, che poi mi deprimo:
    Bellissimo capitolo, senza ombra di dubbio; la fic si sta evolvendo in un modo che mi piace tantissimo, anche perchè è qualcosa che non mi aspettavo.
    Però c'è una cosa che non mi ha convinto: La battaglia con le ombre.
    Il motivo è semplicemente che in questa battaglia manca la battaglia;
    mi spiego meglio: il Kami Kage è una buonossima trovata, ma non per questo lo devi subito buttare lì al lettore, dovresti costruire più una sorta di senso di "è l'unica possibilità" e dopo una battaglia (anche solo di poche righe) fai usare la tecnica a Storm, ma con ritmi un po' più tranquilli, non solo un -ho perso metà dell'anima- -sei un imbecille, e ora andiamo a mangiarci un ghiacciolo-.
    In conclusione: bellissimo capitolo ma rallenta un po' i tempi e discrivi meglio una situazione che dovrebbe essere tragica! image

    Ho dovuto tagliare la battaglia e passare subito al Kami Kage per diversi motivi che non starò ad elencare, ma sostanzialmente hai ragione :sisi:
    Per il ritmo non so che dire, ho intenzione di mantenere una velocità abbastanza serrata per tutta la fic, non voglio che si dilunghi troppo :sisi:
    Comunque, grazie XD

    Ma francamente il ritmo per me è una cosa secondaria, è solo che ero rimasto un po' stupito dal fatto che una tecnica che di dimezza l'anima fosse usata senza troppi problemi perchè pensavo fosse una scelta che avevi fatto consapevolmente, e non qualcosa che avevi dovuto fare per altri motivi!
     
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  9. ciel
     
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    CITAZIONE (giusti96 @ 24/1/2010, 17:13)
    CITAZIONE (ciel @ 24/1/2010, 14:19)
    Ho dovuto tagliare la battaglia e passare subito al Kami Kage per diversi motivi che non starò ad elencare, ma sostanzialmente hai ragione :sisi:
    Per il ritmo non so che dire, ho intenzione di mantenere una velocità abbastanza serrata per tutta la fic, non voglio che si dilunghi troppo :sisi:
    Comunque, grazie XD

    Ma francamente il ritmo per me è una cosa secondaria, è solo che ero rimasto un po' stupito dal fatto che una tecnica che di dimezza l'anima fosse usata senza troppi problemi perchè pensavo fosse una scelta che avevi fatto consapevolmente, e non qualcosa che avevi dovuto fare per altri motivi!

    Ma certo che l'ho fatta consapevolmente, figurati xD
    Ciò che ho tagliato per altri motivi infatti è stato quello straccio di combattimento di Lantis contro i No-Hearts :sisi:
     
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  10. Gash95
     
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    CITAZIONE (ciel @ 21/1/2010, 21:40)
    Rieccomi °ò°

    Capitolo -8
    Ombra


    Era alto più di una decina di piani, con numerose decorazioni gotiche sulle pareti marroni e con la superficie dei tetti verde. Il Conclave era un immenso maniero edificato al centro del mondo per poter permettere a tutte le persone di essere istruite nel giro di cinque anni sul Kingdom Hearts e sul corretto utilizzo del proprio cuore.
    Secondo la legge emanata dal Senato del Keyblade, ogni persona poteva decidere quando iscriversi, con l'unica restrizione di cominciare gli studi prima della maggiore età.
    Durante i cinque anni Tayetsu si era sempre dimostrato un'ottima persona, sia dal punto di vista scolastico e formativo che da quello umano ed etico.
    Mentre camminava al suo fianco fuori dalle mura del maniero, Storm ascoltava attentamente l'amico.
    “E così ho pensato di venire a farvi visita. Dopotutto, non è una cosa semplice da ottenere come il diploma!”
    Il moro si girò ad osservare la moglie del biondo che passeggiava dietro di loro con un neonato fra le braccia.
    La donna aveva un corpo alto e sinuoso, dalle forme appena accennate. I capelli violacei incorniciavano il suo viso fine e delicato, e i suoi occhi color nocciola erano carichi di un dolce sentimento: amore.
    Saori stava tranquillamente dialogando con Yen Sid, di cui aveva fatto la conoscenza poco prima.
    “E' una visione abbastanza catastrofica, ma in effetti è anche fine a se stessa” ragionava a voce alta il giovane stregone. “Qui al Conclave ci insegnano a combattere l'Oscurità, ma in un vero duello corpo a corpo ci ritroveremmo spiazzati, senza l'esperienza pratica necessaria... semmai dovessi accogliere degli studenti, in futuro, credo che fornirei loro delle armature per ridurre al minimo i danni subiti”.
    “E' una buona idea” commentò l'altra mentre si sistemava fra le braccio il bambino.
    Storm fece ritorno con lo sguardo verso quello di Tayetsu e chiese: “Come l'avete chiamato?”
    “Sai, all'inizio non volevamo sapere se fosse un maschio o una femmina, quindi decidemmo due nomi. Se fosse nata una femmina l'avremmo chiamata Isabel. Mi piaceva di più, ma invece è nato un maschietto!”
    “...e quindi, come si chiama?”
    Il biondo si girò verso il figlio. Lo squadrò per un istante con dolcezza e poi rispose: “Xehanort... tu invece, quando pensi di sposarti?”
    Storm abbassò il capo e, accennando a un sorriso, rispose: “Lei dovrebbe arrivare a giorni, il viaggio dalla capitale è lungo”.
    “Capisco...”
    “Tutto bene, Taye?” chiese Storm. Il ragazzo osservò l'altro negli occhi e c'era qualcosa di strano.
    Tayetsu era il classico tipo perennemente allegro e pronto ad aiutare chiunque... ma non era affatto bravo a mascherare quando lui aveva bisogno di aiuto.
    Il biondo si rigirò verso l'amico con gli occhi colmi di una appena velata malinconia.
    “In effetti un paio di cose di cui vorrei sapere cosa ne pensi, ci sarebbero...”
    “Dimmi tutto!”
    “Hai notato anche tu lo strano comportamento dell'Imperatore, in questi ultimi tempi?”
    “Certo...” rispose l'altro increspando le sopracciglia. “Sembra essersi isolato nel suo palazzo, neppure il Senato ha abbastanza potere per permettersi di indagare. Finora l'Imperatore Mateus ha sempre governato bene, possiamo solo sperare in bene”.
    “La penso più o meno come te, ma è l'altra faccenda che mi preoccupa...”
    “Ti ascolto”.
    “Ricordi il soprannome che mi venne affibbiato mentre studiavo?”
    “Il profeta, come dimenticarlo?”
    “Già... sai bene che mentre andavo a scuola vedevo solo cose piccole e di scarsa importanza. Ma ultimamente ho visioni sempre più frequenti ed inquietanti”.
    I due si misero a sedere su una panchina all'ombra del Conclave. Storm portò la sua mano destra al collo e chiese: “Di cosa si tratta?”
    Tayetsu sospirò e poi rispose: “Ho visto gli uomini combattere fra di loro con i Keyblade. Ti rendi conto? Usavano il Keyblade in guerra!”
    “Sei... sicuro di quello che hai visto?”
    “Mai stato così sicuro” confermò il biondo poggiando una mano sulla spalla del moro. “Combattevano fino alla morte, ho visto anche alcuni studenti. E poi, il mondo si divideva in tanti pezzi, tanti piccoli pianeti separati fra di loro da una pioggia di stelle cadenti”.
    “Una pioggia di stelle cadenti... se fosse vero, il nostro mondo, No Man's Land, correrebbe un grosso rischio”.
    “Infine” continuò l'altro, “i Keyblade vengono dimenticati e per anni l'universo sarà in balia dell'Ombra”.
    Storm prese fiato e disse: “Una visione catastrofica... se così fosse, la situazione dovrebbe cominciare a degenerare fin da subito”.
    I due rimasero un minuto in silenzio ad osservare l'orizzonte davanti a loro, in assoluto silenzio. Ebbero appena il tempo di sospirare e subito dopo un giovane studente li raggiunse di corsa brandendo il suo Lontano Ricordo.
    “Storm! Il Conclave è sotto attacco delle Ombre!”
    “Dei No-Hearts?” saltò in piedi Tayetsu.
    Storm invece scattò verso l'entrata del castello. Appena arrivato si ritrovò davanti un intero esercito di bassi e sinuosi esseri neri con due luminosi occhi rossi e il simbolo di un cuore crepato sul petto.
    Alcuni studenti stavano fronteggiando gli innumerevoli nemici che già circondavano il portone d'accesso.
    Fra di loro c'era anche il ragazzo che aveva arbitrato lo scontro di Storm, che con la sua Omega Weapon voleva impedire ai piccoli esseri di penetrare nel Conclave.
    Tayetsu raggiunse l'amico con il suo Keyblade Anima Guardiana già in mano. “Ma sono troppi!”
    “Forse può servirvi un aiutino” disse Yen Sid raggiungendo i due guerrieri.
    “Forse una non è abbastanza, neanche tutti insieme possiamo farcela...” ribatté il moro osservando la vastità dell'esercito nemico. Alzò il braccio ed evocò il suo Leone Dormiente. “Fra i nuovi incantesimi che stavi studiando c'era anche qualcosa che potesse attirarli tutti in un punto?”
    “Una specie di calamita?” chiese il giovane stregone evocando anche lui la sua arma. “Ho qualcosa del genere”.
    “Ottimo. Allora cerca di radunarne il più possibile a qualche metro di altezza dal terreno”.
    “Storm!” lo richiamò il Profeta. “Non vorrai fare quello che penso?”
    “Chissà...”
    “NO! Se lo farai la tua vita...”
    “La sua vita cosa?” chiese Yen Sid.
    “Usa quella magia e non pensare ad altro” lo riprese Storm.
    “E va bene...”
    Il ragazzo puntò nella direzione dei nemici la punta del suo Cercastelle, ma prima di lanciare l'incantesimo chiamò il giovane che lottava in mezzo alla mischia.
    “Lantis! Spostati da lì!”
    Il bruno si girò nella direzione dello stregone che era pronto per la sua magia.
    “MAGNETE!”
    Un globo di energia magnetica si formò nel cielo sopra di lui, attirando con forza tutti i numerosi nemici intorno a lui. Lantis fece svanire la sua arma dorata e si lanciò via con una agile capriola.
    “FERMATEVI!” urlò ancora Tayetsu, ma Storm stava già preparando il suo attacco.
    Il suo Keyblade galleggiava in aria davanti a lui, circondato da un'aura bianca e un'altra nera. Queste si divisero entrambe i sei filamenti che si andarono a schierare un totale di dodici copie del Leone Dormiente per lato.
    “Kami Kage!”
    Le lame fasulle sfrecciarono una dopo l'altra verso la bolla calamitica alta nel cielo, infine partì anche l'originale, che nell'impatto generò una violenta esplosione che disintegrò tutti i No-Hearts.
    Il colpo fece barcollare tutti i presenti, accecandoli all'istante.
    Quando la vista cominciò a tornar loro, videro Storm disteso sul suolo, privo di sensi e con un rivolo di sangue che gli colava dalle labbra.
    “Storm!” lo chiamò Tayetsu, correndo verso di lui. “Storm!”
    Il moro si ridestò annaspando, si mise a sedere per terra e lanciò un'occhiata al paesaggio che gli si stagliava. Tutti i nemici erano scomparsi. Bene, pensò.
    Yen Sid li raggiunse ancora barcollante. “E'... vivo?”
    “Lo è” rispose il biondo. “Finché usa quella tecnica una volta nella vita va bene...”
    “Il Kami Kage” rispose Storm, “è una mossa potentissima ma altrettanto pericolosa... richiede metà della forza spirituale di chi la usa”.
    “Metà della forza spirituale?” ripeté Yen Sid.
    “Sì”. Storm si fermò un secondo per tossire, sputò del sangue e poi, come se niente fosse, riprese a spiegare: “Per usarla una volta il prezzo da pagare è metà della tua anima ti verrà strappata via, e la tua vita si dimezzerà. Ma alla seconda volta ti verrà risucchiata l'altra metà e allora morirai senza dubbio”.
    “Sei un deficente!” lo rimproverò il biondo.
    “Ma chi può essere tanto incosciente da inventare una tecnica simile?” chiese ancora il giovane stregone.
    Storm alzò lo sguardo verso l'amico e con voce atona rispose: “La mia ragazza”.
    Lantis li raggiunse e, aiutando il Profeta a rimettere in piedi il moro, chiese: “State tutti bene?”
    I tre annuirono in silenzio. Subito dopo Tayetsu mollò la presa dall'amico e si allarmò: “Dove sono Saori e Xehanort?”
    “Sono rientrati nel Conclave” rispose Yen Sid afferrando Storm al suo posto.
    Mentre il biondo entrava nel castello alla ricerca della sua famiglia, Lantis chiese: “Dove si trovavano i professori durante l'attacco?”
    Gli altri due si fermarono di colpo. Si scambiarono un'occhiata confusa e rimasero in silenzio, entrambi in cerca di una risposta.

    Il sole splendeva forte e riscaldava quasi fino a far bollire la piccola casa isolata sotto di lui.
    Mentre fuori dall'abitazione si erano radunati un gruppo di persone soggiogate dall'Oscurità, tutte in attesa di ricevere gli ordini, al suo interno un uomo rivestito con una resistente corazza nera e grigia, un elmo con due lunghe corna che si ergevano verso l'alto e un mantello blu scuro che copriva la schiena.
    L'enorme figura entrò in una stanza dove stava un altro uomo, alto e slanciato, i capelli scuri pettinati ordinatamente all'indietro e sotto il naso a patata un paio di baffetti con i quali giocherellava. In boxer e canottiera.
    “Come fai a non sentire caldo, lì sotto?” chiese l'uomo svestito.
    “Chi come me si è fuso con l'Oscurità non sente cose come il caldo o il freddo. Se ne ho bisogno, l'Oscurità mi dà refrigerio o mi riscalda” rispose Garland osservando il socio attraverso le fessure del suo elmo. Afferrò un largo pezzo di stoffa nero lì vicino a lui e glielo passò. “Anche tu dovresti cominciare a usare completamente il suo potere”.
    L'uomo ci fece due buchi per gli occhi all'altezza della testa e poi si mise addosso il manto, confondendosi come una macchia nell'Ombra.
    “Ho saputo che il piano della nostra maestra è fallito”.
    “Adele non fallisce mai” rispose il cavaliere oscuro. “Non voglio mai più sentire una bestemmia del genere uscire dalla tua bocca. Hai capito, Macchia Nera?”
    “Certo...” rispose l'altro soffiando.
    Un'altra figura entrò nella stanza. Era una donna giovane, vestita con un lungo abito nero e dalla corporatura esile e slanciata. I suoi lunghi capelli, neri anch'essi, le coprivano tutta la schiena. La sua carnagione abbronzata sembrava prendere fuoco alla luce dei suoi grandi occhi rossi.
    Il rumore dei suoi tacchi risuonava in quella stanza appena illuminata, lasciandone intravedere solo i lineamenti marcati e decisi e la sua espressione seria stampata sul volto.
    “Maestra!” affermò Garland inginocchiandosi al suo cospetto.
    Il compagno fece altrettanto e disse: “Maestra Adele...”
    “E' inutile negare l'evidenza, Garland: ho fallito...” esordì lei con la sua voce calma. “Tuttavia, Macchia, questo non vuol dire che mi dia per vinta. Se i No-Hearts non bastano a prender possesso del Conclave, fate sapere ai nostri uomini che è ora di prepararsi a combattere”.

    Si buttò al pavimento in ginocchio con le mani alla testa.
    Quella tremenda emicrania aveva impedito al preside del Conclave di scendere a combattere le Ombre.
    Fortunatamente l'intervento degli allievi era bastato, ma... di chi diavolo era quella voce che sentiva nella testa?
    Te l'ho già detto”, gli rispose mentalmente con tono basso e pacato. “Il mio nome è Yggdrasil”.
    “Yggdrasil CHI?” rispose l'uomo alzando i suoi occhi color nocciola verso il soffitto della stanza.
    Colui che ti ha impedito di scendere a combattere”.
    “Ma chi ti credi di essere per poter fare una cosa del genere? Io non mi farò comandare da te!”
    Dici, Leo?
    La voce ridacchiò, poi continuò: “Io sono Dio, sono Kingdom Hearts”.
    “Non può essere” rispose tranquillamente il biondo. Con un enorme sforzo si alzò in piedi e disse: “Il cuore da cui tutto nasce... di certo non ha niente a che fare con un essere meschino come te, Yggdrasil”.
    Poi, come se un potente spirito lo avesse afferrato, si sentì girare con forza e dietro di sé, nel suo studio, comparso dal nulla. Trovò un albero.
    Un grosso arbusto dalla corteccia cristallina e dalla chioma a forma di cuore formata da numerose foglie di luce. Le radici invece erano ben insidiate in una massa d'Oscurità concentrata nel pavimento.
    Ne sei ancora convinto?
    Il preside Leo rimase a fissare sbigottito quella pianta che ondeggiava le sue fronte con fare inquitante.
    Ho aspettato molto tempo per trovare un corpo come il tuo, così simile al mio... e proprio adesso non me lo farò scappare!


    SPOILER (click to view)
    L'avete riconosciuto l'Imperatore Mateus di cui parlo? Ma sì, è proprio lui: il boss finale di FF2 °ò°
    E poi Lantis è un personaggio che un mio amico (il famoso Hige che mi ha dato l'ispirazione per la storia della trilogia) mi ha chiesto di inserire, e si basa profondamente sul personaggio di Rayearth.
    Inoltre il colpo di Storm, il Kami Kage, significa letteralmente "Ombra di Dio".
    Vabbuò, al prossimo capitolo xD

    ciel° mi soprendi sempre più ora che hai postato questo atto della saga se nomura lo facesse lo giocherei sicuro sei un grande scrittore
     
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  11. ciel
     
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    Yah, ti ringrazio amico °ò°
     
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  12. jakanddaxter
     
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    bravo ciel aspetto la continua
     
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  13. ciel
     
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    CITAZIONE (jakanddaxter @ 31/1/2010, 20:04)
    bravo ciel aspetto la continua

    Grazie °ò°
    A giorni dovrebbe arrivare il prossimo capitolo :asd:
     
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  14. XxXDemiXxX
     
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    Evvivaaaaa il nuovo capitoloooo
     
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  15. Gash95
     
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    yeppie
     
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138 replies since 26/12/2009, 22:11   3139 views
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