Un legame indissolubile

Una storia che riprendo in mano...

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  1. (¯`•. Prin¢ess Dreamer .•´¯)
     
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    ti faccio un commento veloce perchè tra un pò devo spegnere, però bravo! complimenti! ^^
    sei stato molto attento a evitare le ripetizioni e questo a giovato molto ai tuoi capitoli! ^^
    aspetto il seguito! ^^
     
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  2. xander.XVII
     
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    Grazie mille Princess, mi ha fatto piacere leggere i tuoi commenti ^^
     
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  3. Hybrid Roxas
     
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    Ma cosa mi combini? Soprattutto con il gatto? XD
    Bellissimo capitolo, stai migliorando!
     
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  4. xander.XVII
     
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    CITAZIONE (Hybrid Roxas @ 16/11/2009, 20:06)
    Ma cosa mi combini? Soprattutto con il gatto? XD
    Bellissimo capitolo, stai migliorando!

    sfogo lo stress sul micio :ahsi:
     
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  5. xander.XVII
     
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    capitolo 7:


    Axel e Roxas entrarono nel condominio di Demyx fischiettando tranquilli.
    Si chiusero la porta alle spalle senza fare troppo rumore e proseguirono lungo il corridoio pavimentato di color bianco-verde.
    Videro una anziana signora che entrava in un appartamento lì accanto.
    Era circa sulla settantina, indossava una leggera giacchetta verde, una borsetta piccola con due cerniere laterali ed una, più grande, sopra,tutte queste cose conferivano alla vecchietta un'aspetto tranquillo.
    Axel la vide,si lisciò la maglietta, e si pose, con delicatezza misurata, davanti alla signora che lo guardò in modo alquanto strano.
    Axel:"buonasera signora,le auguro una piacevole serata"-disse con voce serena e delicata inchinandosi di poco.
    La vecchietta lo osservò con gli occhi che si fecero via via piccoli piccoli.
    Roxas:"ma...."-disse incredulo
    SBONG!
    La vecchietta aveva tirato una borsettata in testa al rosso, e ora stava tirando calci alle gambe del poveretto che gemeva mentre la picchiatrice urlava:
    "EEEK!porco!maleducato!via via!"-urlava la pazza.
    Axel:"ma...ahia!sign...ahia!che male!si ca...ahia!"
    La pazza stava per calare un'altra borsettata quando si vide un lampo brillare nell'austera aria del corridoio e la borsetta si bloccò davanti a due oggetti, simili a grosse chiavi, tenuti in mano da Roxas.
    I due keyblade di Roxas brillavano di luce propria nel corridoio e bloccavano, senza alcuna difficoltà la borsetta usata come arma.
    Gli occhi del biondo lampeggiavano come i keyblade, fissi e determinati sulla arzilla pazza.
    Roxas:"signora si calmi! il mio amico intendeva soltanto essere cortese, soltanto questo"-disse il biondo con voce determinata e gentile, ma inflessibile.
    La vecchietta osservò con odio i due e,senza dire alcunchè, si ritirò nel suo appartamento lì accanto sbattendosi la porta alle spalle.
    Roxas:"dai vieni!"-disse all'amico scoppiando a ridere.
    I due salirono le scale mentre Axel bofonchiava e mormorava tra sè , ogni tanto Roxas udiva:
    "vecchietta..pazza....uccidere....impiccare..."
    Ma , trattenendo a stento le risa, decise di non dire nulla.
    *****************
    9 minuti e mezzo dopo

    Axel:"anf!anf!"
    Roxas:"puoi ben dirlo.."-disse boccheggiando aria.
    Axel:"mai più! 9 piani di scale a l'ascensore rotto!dannato Demyx!"-imprecò il rosso massaggiandosi il costato.
    Roxas:"già...ma che hai?"-chiese guardando Axel che si massaggiava con tono apprensivo.
    Axel:"quella dannata schifosa vecchiaccia...mi ha rotto due costole....quasi quasi la incenerisco..."- e nei suoi occhi brillò una luce maligna che subito però si spense.
    Roxas:"meglio di no...non sono in molti a controllare il fuoco qua nei dintorni..."
    Axel:"nei dintorni?!"-ribadì sbalordito l'amico.
    Roxas:"beh..."
    Axel:"ma se siamo a millemila km da casa mia!"-sbottò il rosso ridendo.
    Roxas:"in effetti...
    Insieme s'incamminarono nel corridoio, che era in tutto e per tutto simile al precedente , e arrivarono ad una porta marrone con venatura lignee lungo i lati e con una maniglia d'ottone patinato, sopra la porta, al centro del dispositivo, vi era un fioccherello rosa.
    Axel guardò il campanello , era bianco e sopra vi era scritto:
    "famiglia Kiruna:
    Hamato,Yuma,Kami,Demyx e la piccola Xely"
    Accanto a qust'ultimo nome vi era un cuoricino rosso.
    Axel suonò, s'udì un breve trillo, dei passi delicati e leggeri dietro la porta.
    Axel guardò Roxas.
    L'amico era tranquillo, i profondi occhi blu racchiudevano una grandissima forza d'animo e una determinazione molto accentuata,i capelli biondi erano scompigliati,come sempre del resto, e ricadevano scarmigliati ai lati del viso.
    Invidiava molto la capacità di Roxas di destreggiarsi in ogni situazione, seppur a modo suo, era un ragazzo all'apparenza fragile ma in realtà fortissimo.
    Roxas s'accorse e di Axel e osservandolo curioso gli chiese:
    "embè? che c'è Ax?"-
    Axel:"secondo te ci sarà K-kami?"
    Roxas:"hmm..penso d...ciao Kami!"
    Axel volse lo sguardo atterrito alla porta.
    Apparve una ragazza stupenda,alta poco meno di Axel, con dei bei capelli neri, un fisico magro e sensuale, gli occhi verdi, come la vegetazione dell'Amazzonia e belli come il tramonto, il viso dolce e attraente.
    Era Kami Kiruna, la sorella minore di Demyx, aveva 14 anni , ma nonstante la giovane età tutti i ragazzi del quartiere facevano la fila per lei.
    Axel la vide, in tutta la sua bellezza e la guardò smarrito e perso allo stesso tempo.
    Kami disse:"ciao Roxas!"-disse sorridendo con una voce candida e cristallina.
    Roxas:"Ciao Kami"
    Axel:"c-c-ciao Kami..:"-e arrssì vistosamente, anche se si notava meno a causa dei suoi capelli.
    Kami:"ciao Axel,stai proprio bene con questa maglietta!"
    Axel:"g-grazie..."
    Kami sorrise, i denti bianchissimi come la neve invernale più pura, le labbra rosse, e il nasino a punta, perfetto ebbero un'effetto inebriante su Axel che arrossì e si perse in quella bellezza.
    Kami:"cercate Demyx,vero?"vi aspetta di sopra"-
    Roxas:"grazie Kami"-e sorrise alla ragazza-"e vieni tu"-e strattonò Axel trascinandolo dentro.
    La ragazza chiuse la porta dietro di loro e s'incamminò tranquilla e serena verso un'altra stanza dove stava sua madre.
    I due salirono le scale con passi felpati ed arrivaron al 1° piano della casa di Demyx.
    Il corridoio era semibuio, una luce soffusa veniva dalla camera da letto dei genitori di Demyx e Kami, probabilmente il padre di Demyx, Hamato, stava leggendo un libro com'era solito fare alla sera.
    Individuarono subito la camera di Demyx, la porta tappezzata di manifesti di gruppi musicali, sopra di tutti stavano :
    "I keyblata Heartica!"(alias Sonata Artica)"
    "I nobodin Park(alias Linkin Park)"
    "I vexeen(alias Queen)"
    Roxas guardò stupito i vari poster e bussò.
    S'udì il consueto "avanti" e i due entrarono.
    La camera di Demyx era, come la porta, piena di poster di gruppi musicali,o di testi di canzoni,una scrivania piena di libri e penne era su un lato,sopra di essa vi era un pc nuovo e una marea di videgiochi erano stipati nei piccoli cassettini,apribili dall'alto.
    Demyx stava disteso sul letto, il sitar in mano collegato ad un filo che era a sua volta connesso ad uno schermino pure questo collegato al pc.
    Il sitar era l'arma di Demyx e,allo stesso tempo, il principale strumento di divertimento del rockettaro.
    Era blu, le corde dorate e una cassa armonica a doppio strato con rifiniture argentate e la punta del sitar stesso terminante in una stella tripunte blu come lo strumento.
    Demyx:"ciao Raga!"
    Pose, con gran delicatezza il sitar a terra , e andò incontro ai suoi amici.
    ***********************
    3 ore dopo
    Dopo che si furon scolati un bel pò di lattine di grappa al salme marino e aver giocato come pazzi ai vari videogiochi,tutti e tre i ragazzi parevano stanchissimi.
    Axel:"prendi questo!" -e tirò una custodia di Call of Heartless 2
    Demyx:"e tu questo!"-rispose tirando una custodia di Sitar Hero.
    Roxas:"ma...AHIA!basta voi due!" -e prese a cuscinate i due finchè non la finirono ridendo come due pazzi.
    Axel:"hic!!"
    Demyx:"parli latino ora?
    Axel:"hic!no!"-
    Roxas:"lo sapevo che la grappa al sale marino non la reggevi!"-sbottò ridendo il biondo.
    Axel:"non la sopporto? ma va là!hic!"-
    Demyx:"ok....so io come fare con te..."-e prese il Sitar controllando tutte le corde rapidamente.
    Axel:"che vuoi...hic...fare?"-disse il rosso mezzo ebete.
    Demyx:"vedrai..."
    Roxas:"fa piano Dem sai che odia il tuo elemento"
    Demyx:"fidati"
    Detto questo guardò Axel , lo prese per una manica e lo gettò, con delicatezza in mezzo alla camera, dopo aver tolto il tappeto.
    Axel:"ma...hic....cosa fai?"-
    Roxas:"piano..."-mormorò a Demyx che guardava con compassione Axel.
    Axel:"hic..piano? io non suono il piano!"
    Roxas:"uh?vai forte allora"
    Axel:"hic!forte? io non guido!"-e si battè la mano sulla fronte ridendo come un pazzo.
    Demyx:"pardon Axel"
    Roxas:"povero..."-disse con tono compassionevole.
    Demyx:"dance water dance!"-gridò facendo scorrere le mani lungo il sitar con metodica precisione.
    Intorno a Demyx comparvero delle linee verticali d'acqua, i capelli s'alzarono come spinti da una forza proveniente dal basso mentre gli occhi parevano concentrati al massimo.
    Una cascata d'acqua piombò su Axel che guardava smarrito i due , s'udì:
    "SPLASH!"
    E Roxas e Demyx videro l'amico esanime a terrta, l'aria distrutta, i vestiti inzuppati.
    Immediatamente lo soccorsero, li misero una coperta attorno mentre Roxas lo schiaffeggiava di continuo per farlo rinvenire.
    *************
    5 minuto dopo


    Axel riaprì gli occhi , vedeva sfocato, le ombre si sommavano indistinte e affollavano la sua vista annebbiata che tuttavia, col passare dei secondi riprese a prendere fuoco e a riabituarsi alla luce.
    Axel:"c-che è successo"-chiese con tono incerto.
    Roxas:"troppa grappa al sale marino"-rispose scuotendo la testa.
    Demyx:"già"-e rise.
    Axel:"ma cosa? sono tutto bagnato!cos'è successo?demyx!"-disse con voce indagatrice.
    Demyx:"ehm...era l'unico modo"
    Axel:"ma che....bah...fa niente dai!"-e scoppiò a ridere subito imitato da Demyx e Roxas.
    Axel si tolse i vestiti in bagno, dopo essersi accertato che Kami non fosse nelle vicinanze , e li asciugò con i suoi poteri.
    Dopo 10 minuti tornò con aria soddisfatta e tranquilla.
    Axel:"ahhh....che bello caldo!"
    Demyx:"ragazzi....è quasi mezzanotte...uffa...volete dormire da me?"
    Roxas:"uhm....mi piacerebbe ma non posso ...mi dispiace..."
    Demyx:"oh...peccato...vabbè dai..in efffetti avrei dovuto avvertirvi...tu Ax?"!
    Axel:"non posso"-ribattè asciutto l'altro.
    Demyx:"ok fa lo stesso vi accompagno?"
    Roxas:"no no, non serve Dem, prendiamo le scarpe di sotto e andiamo,ciao buonanotte Dem"
    Axel:"buonanotte Dem"-salutò il rosso sorridendo.
    Demyx:" yaawn!'notte raga!"-e li salutò con un cenno della mano.
    I due scesero le scale con passo silenzioso per non svegliare nessuno.
    Axel era in testa, andò davanti all'uscio prese le scarpe, se le infilò con circospezione e aprì la porta con delicatezza.
    In quel momento s'udì un leggero ma chiaramente percettibile :
    "buonanotte Axel!"
    Il rosso si voltò e rimase senza fiato.
    Davanti a lui, ancora sveglia nonostante l'ora tarda, in vestaglia da notte.
    Era bella oltre ogni limite, la camicietta ricadeva di poco oltre l'ombelico, le gambe era visibili dal ginocchio in giù, lunghe e flessuose ma incredbilmente seducenti.
    Il sonno non rovinava in alcun modo quel viso dolce e meraviglioso, anzi lo rendeva ancora più appariscente, come la luna piena nella notte.
    Axel arrossì immediatamente, la osservò sbalordito e corse fuori senza dire nulla.
    Kami guardò prima Axel,che correva via, e poi Roxas interrogativamente e chiese la biondo che pareva altrettanto sconcertato:
    "ma che gli è preso?"
    Roxas:"non lo so davvero Kami..non lo so proprio.." aggiunse sconsolato scuotendo la testa.
    Poi uscì mentre le chiudeva la porta alle spalle....




    Spero vi piaccia, commentate! :epilec:
     
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  6. Hybrid Roxas
     
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    Povero Axel! XD
    La prima scena l'ho capito poco :goh:
    Noto con piacere che la trama si evolve, proprio come il tuo stile di scrittura (so che non mi credi, ma non lo dico per dire)
    Mi è piaciuta molto la citazione ai Linkin Park (rulez). Bella li! Vai avanti così!
     
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  7. (¯`•. Prin¢ess Dreamer .•´¯)
     
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    capitolo interessante... la trama prosegue! sono curiosa! ^^
    non ho capito la cosa con la vecchietta però XDXD poverello Axel! XD
    al prossimo capitolo! ^^
     
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  8. xander.XVII
     
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    capitolo 8:


    'Driiiiin' 'Driiiiiin'
    "Yaaawn"-Roxas emise un sonoro sbadiglio e spense con una manata la sveglia, guardandola con odio.
    Stiracchiò le membra e s'alzò dirigendosi verso il bagno.
    Mentre si lavava la faccia sentì la madre al piano di sotto che preparava la colazione e accendeva la Tv, non ci badò più di tanto e continuò a lavarsi.
    *******************
    5 minuti dopo, piano di sotto

    Roxas scese in cucina, prese la tazza di cornflakes dalla tavola e incominciò a versarli quando ad un tratto vide una persona a lui familiare negli stralci di coda del telegiornale.
    Purtroppo il nome non apparve, cosicchè non capì, per il momento chi era quell'uomo.
    Roxas:"uh?bah..."-disse annoiato e s'alzò per andare a lavarsi i denti.
    *********************************
    Scuola superiore di Tokyo, Gosho Aoyama High School

    Roxas entrò nella sala d'ingresso della scuola, si guardò intorno veloce, la sala era ampia, con un pavimento bianco e un lampadario di finto cristallo in alto sul soffitto che era increspato da venature lignee di ebano.
    Gli studenti s'accalcavano, chi mangiava, chi chiacchierava, chi ascoltava musica, e chi semplicemente ripassava all ultimo momento per l'interrogazione della prima ora.
    Dopo qualche secondo finalmente individuò sia Axel che Demyx, entrambi chiacchieravano con Saix che pareva, diversamente dal solito, ciarliero e di buon umore.
    Stava per andare verso di loro quando, con la coda dell'occhio, vide Naminé, pensò di andare da lei all'istante ma notò , con suo disappunto, che numerose ragazze, le erano andate vicino e chiacchieravano con lei, accennando , ogni tanto a lui con risatine e occhiatine.
    Decise di ignorarle rapidamente e si diresse verso i suoi amici.
    ******************************

    La 5a ora di ginnastica stava per cominciare , in fretta Roxas prese il sacco con i vestiti e l'occorrente e uscì.
    Axel indossava una maglietta attillata, per essere "fashion" come sosteneva, o più probabilmente perchè la classe di Kami faceva ginnastica con loro quel giorno.
    Demyx era indafaratissimo a sistemarsi l'ipod mentre si cambiava, mentre Xigbar bestemmiava furiosamente perchè non trovava i pantaloncini,curiosamente passati di mano a Xaldin che ora negava qualsiasi coinvolgimento.
    Luxord si lisciava i capelli biondi sotto gli sguardi adoranti di alcune ragazze ed anzi, con sorpresa di Roxas, pareva aver recuperato in toto lo charme e il sex appeal dei giorni precedenti;al contrario Zexion era sempre più infelice mentre Marluxia gli ronzava, cosa nuova, attorno di continuo.
    Cambiatisi i ragazzi uscirono, Roxas andò verso il centro della palestra calmo, diversamente da Xigbar e Xaldin che presero due sonori pugni perchè stavano cercando di spiare nello spogliatoio.
    Entrati tutti nella palestra, il professor Van Zarnym esordì spiegando loro alcune regole della pallavolo riguardo alla schiacciata e poi presero a giocare.
    Roxas giocava per vincere, con determinazione e grinta, voleva fare una bella figura davanti a Naminé che era in panchina.
    La medesima cosa non poteva dirsi per Axel che giocava senza pretesa di vincere, unicamente per divertirsi.
    Il rosso era abilissimo a giocare,soprattutto quando s'impegnava, ma ora pareva distratto, si voltava continuamente in direzione della prima che svolgeva le lezioni insieme alla loro classe, era stato persino fulminato da Larxen per questo;ma non desisteva.
    Poi le ragazze di prima s'unirono alla loro classe dal momento che i ragazzi giocavano, tra gli sguardi invidiosi dei maschi terzini(di terza), a calcio.
    Quando Kami andò, selezionata dal prof. Von Zarnym, nella sua squadra, fu una folgorazione, gli occhi, prima spenti ed annoiati, ripresero a brillare, i muscoli si gonfiarono, e comparve sul volto di Axel un sorriso competitivo.
    La partita mutò immediatamente volto, Axel s'impegnò al massimo per far colpo su Kami.
    Roxas ,che prima pareva controllare la partita, ora faceva fatica a reggere ai colpi del rosso, due schiacciate caddero vicinissime a Naminé che non riuscì a ribatterle perchè troppo forti.
    ************
    12 minuti dopo
    I nervi di Roxas erano tesi, la partita era in bilico, non riusciva a pareggiare l'ultimo dei due set che giocavano.
    "E' troppo bravo dannazione"-Pensò furibondo Roxas.
    Nel frattempo la squadra avversaria stava battendo, una ragazza grossa era nel punto della battuta.
    Questa si rivelò facile, la ribattè con un bager diretto, ma Xigbar ribattè col primo palleggio giusto da lui mai fatto, facendo nad Axel un servizio perfetto per una schiacciata che sembrava chiudere la partita.
    Pareva finita,la palla,velocissima, era diretta su Naminé, Roxas guardò disperato la palla che saettava velocissima su Naminé.
    Poi, in modo inaspettato, la ragazza la ricevette di Bager, e alzò un servizio perfetto a Roxas che, malgrado la sopresa spiccò il balzò per schiacciare.
    Il volto di Axel era sbiancato, era troppo vicino alla rete per poter far qualcosa, mentre Xigbar non vedeva il pallone a causa della benda nera.
    La palestra si zittì, un'atmosfera carica di tensione aleggiava, uno shock elettrico percorreva tutti mentre,con gli occhi ,seguivano la traiettoria della schiacciata.
    La palla venne colpita con forza da Roxas ,il palmo centrò la palla in pieno.
    La sfera roteò rapidissima verso il basso, girando su sè stessa ad alta velocità e puntò verso il centro del campo.
    Poi, con un sonoro tonfo atterrò davanti a Xigbar che disse trenta secondi dopo:
    "uh? Dove sta?"-Con tono interrogativo.
    Axel si avvicinò alla rete, si diresse verso Roxas.
    I due si trovarono di fronte , l'uno da una parte del campo,l'altro dall'altra.
    Gli occhi azzurro cristallo di Roxas incontrarono,per un lungo momento, quelli verdi di Axel.
    Si guardarono fermi a vicenda, muti, ma con uno sguardo che esprimeva fermezza e decisione.
    E,dopo un lungi istante , Axel sorrise affabile e e stese la mano dicendo solare:
    "Grande Rox, bella partita!"
    Roxas ci mise un attimo per metabolizzare le parole di Axel, strabuzzò gli occhi e rispose sorridente:
    "certo !"
    E insieme si avviarono verso l'uscita.
    Dopo essersi cambiati uscirono dalla palestra e s'avviarono verso l'uscita.
    I corridoi erano illuminati dalla luce solare che filtrava abbondante dalle finestrelle monocolore poste sulle pareti.
    Arrivarono al bancone del bidello, un tavolo moganato, con scalfitture e scritte e chewing gum appicicati sotto il banco.
    Stavano per superarlo quando notarono un servizio staordinario della TV nazionale.
    I ragazzi si accalcarono per vedere di cosa si trattasse.
    Un uomo alto, magro, con dei capelli brizzolati e l'aria giovanile ma allo stesso seria.
    Indossava uno smoking nero e la cravatta gli davano un'aria austera e professionale, di quei tipi che non si smuovono mai.
    Eppure mentre finiva il servizio e si passavano in rassegna i momenti salienti del suo discorso.
    Vexen:"ah ma certo, quel alto e dinoccolato signore è il candidato alle elezioni sindacali di Tokyo!"
    Xigbar:dino cosa?"
    Xaldin:"ma che cervello pronto e di rapida risposta..."
    Xigbar:"ohh rastaman!"
    Xaldin:"come mi hai chiamato?!"
    Axel:"rastaman ti ha chiamato,R-A-S-T-A-M-A-N!Got it memorized?"
    Xaldin:"dove diavolo ho messo la mia fida pistola...dannazione..."
    Lexaeus:"volete stare zitti che non si sente niente?"-comandò minaccioso il ragazzo.
    Alla vista del fisico di Lexaeus e del suo tono i tre si zittirono subito,.
    Poi tutti si voltarono e ascoltarono il discorso dell'uomo che ora appariva infervorato.
    "Ed è per questo che vi chiedo di votarmi,io non sono una della lobby di Kanakazaki, non sono un banchiere o un riccone, sono solo un ex insegnante universitario con degli ideali.
    Vi chiedo il vostro voto perchè la nostra città è Tokyo, la capitale.Come può essere ridotta così?corruzione,crimine, droga, ora dico basta!
    Basta a ciò!Rendiamo la nostra città libera da questi mali e dal crimine organizzato,basta !Noi possiamo farcela e c'è la faremo!"
    Non appena terminò il discorso si udì un boato fragoroso nell'immensa folla sottostante tanto che il servizio fu chiuso subito per impossibilità a comunicare.
    Roxas guardò il servizio e poi, con suo immenso stupore, lesse in fondo allo schermo "Tsubasa Hattori".
    Roxas:"Hattori?ma Naminé non è..."
    Naminé:"si è mio padre..."-e abbassò gli occhi ,quasi si vergognasse.
    Invece , con sua somma sorpresa, scoppiò un fragoroso applauso tra tutti i ragazzi.
    Tutti apllaudivano, e si compimentavano con la biondina che,timidamente,sorrise felice.
    Luxord:"cavoli,Luxord ti fa i suoi complimenti!tuo padre per luxord è un gran uomo!"
    Xaldin:"un uomo con le palle non c'è che dire!"-disse battendo una manata a Naminé che sobbalzò in avanti, mentre Roxas fulminava Xaldin con lo sguardo.
    Il resto del tragitto proseguì con una serie continua di complimenti, tutti si complimentarono con lei, tranne una persona , il professor Von Zarnym che la guardò di traverso e se ne andò velocemente.
    ************
    Contemporaneamente, in una stanza buia ed oscura, lo stesso servizio era guardato da tre individui incappucciati che osservarono muti fino alla fine il discorso del padre di Nami.
    Terminato il servizio uno di loro spense la TV con fare tranquillo e girò la poltrona verso gli altri due.
    ????:"Evidentemente non hanno capito la lezione..."
    ????(2):"direi..."
    ????:"non è bastato mostrare loro la fine Kanakazaki?"
    ????(3):"quel tizio sembra onesto, dubito lo si possa corrompere.."
    ????(2):"Allora a Scanso di equivoci direi che con quel tizio in circolazione abbiamo di nuovo del lavoro da fare."
    Ed echeggiò una risata gelida come l'aria d'inverno nella notte, una risata che di umano non aveva nulla tranne il nome.
    Detto ciò l'uomo s'alzò , il vestito era nero come la notte, come il buio più totale, nero come l'anima di chi lo indossava...

    Fine capitolo 8 :girogiro:
     
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  9. Hybrid Roxas
     
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    Bellissimo. Sempre meglio descrivi con minuziosità i particolari importanti, mentre ti soffermi meno sui quelli secondari, cosa per niente neagtiva. Stai usando un lessico più che appropriato, e, wow, colpo di scena! Adesso sono curioso!
     
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  10. xander.XVII
     
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    CITAZIONE (Hybrid Roxas @ 19/11/2009, 22:20)
    Bellissimo. Sempre meglio descrivi con minuziosità i particolari importanti, mentre ti soffermi meno sui quelli secondari, cosa per niente neagtiva. Stai usando un lessico più che appropriato, e, wow, colpo di scena! Adesso sono curioso!

    grazie mille ^^

    capitolo 9:


    Eran le 9 di sera, il cielo era buio, nuvoloso , nero come la pece.
    Le vie di Tokyo erano però tutte uno sfavillio di colori e luci,insegne al neon,lampade,shock.
    I negozi risplendevano,le vetrine brillavano nella abbagliante luce emanata nelle vie principali, una calca immensa di persone camminava lungo le vie.
    Era sabato sera e centinaia di ragazzi e ragazze uscivano per strada nei locali o nelle discoteche, dopotutto era il loro unico ,vero giorno di libertà.
    Il "Krant Design Nagama" era un locale ben visto dalla gente,pulito e con un buon servizio, unica cosa negativa, a detta dei clienti, era la posizione vicina ad alcune strade malfamate.
    Proprio su queste strade , dietro il "Krant Design" un uomo incapucciato,che indossava un lungo abito nero e dei guanti di pelle anch'essi neri percorreva taciturno la strada di fianco.
    Era un vicoletto buio e sudicio, i muri erano scrostati e i mattoni aveva un rosso sbiadito come colore.
    Due cassonetti erano rovesciati e alcuni gatti vi rovistavano miagolando sommessamente,un nebbiolina fine e minacciosa saliva da alcuni tubi divelti dalla asfalto mentre un ubriaco era a terra privo di conoscenza con una bottiglia in mano.
    L'uomo percorse la strada senza fermarsi,superò senza toccare l'ubriaco e continuò la sua strada.
    Svoltò a destra, un'altra maleodorante via s'apriva di fronte a lui, guardò disgustato due ubriachi che bevevano seduti a terra con la schiena poggiata al muro; pensò di chiuderla lì,svanire in un varco oscuro e andarsene, ma il pensiero lo abbandonò all'istante e ,con suo rammarico,proseguì.
    S'inoltrò lungo il vicolo, era stretto e puzzava , ma si fece animo, girò a sinistra come indicava la mappa.
    Udì distintamente delle risate e un gridolino di donna lungo la via.
    Alzò la testa, un uomo stava in piedi insieme ad altri 2 ragazzi vestiti con una felpa viola ed un simbolo verde e la scritta "Alija Gangs".
    Stavano prendendo a calci un ragazzo disteso a terra,che tentava debolmente di reagire.
    I tre ragazzi e la ragazza ridevano e continuavano a colpirlo,erano tanto presi da ciò che neppure s'accorsero dell uomo incappucciato che imboccava la via.
    Non avvertì nulla inzialmente, cosa gliene poteva importare di quattro bambocci che giocavano ai duri?
    Poi avvertì una sgradevole sensazione di nausea, erano quattro, con dei coltellini a serramanico e dei catenacci, contro un solo ragazzino magro e malconcio, se non era vigliaccheria quella.
    Aveva una missione ma un che di misterioso lo attirava verso quel ragazzo, dopo tutto era suo dovere di soldato aiutarlo, non poteva tollerare una tale vigliaccata.
    Mosse quindi con passo deciso verso la mini gang, un ragazzo stava per tirare un pugno contro la faccia del ragazzo, il braccio era ricurvo in aria e stava per ricadere violentissimo contro il ragazzino indifeso...
    ...quando una stretta d'acciaio lo fermò.
    Il bulletto si voltò verso l'uomo ma non ne vide il viso, cercò in fretta di liberarsi dalla stretta ma senza alcun risultato, era impenetrabile,come l'oscurità del cappuccio.
    Il ragazzo lo squadrò con disprezzo e disse,sputando una ad una le parole:
    "chi sei?lasciami pezzente!"
    "Non dovreste accanirvi in quattro su un singolo ragazzo indifeso, è da vigliacchi."-ribattè tranquillo l uomo incapucciato.
    Il "capo" dei quattro disse con voce aggressiva:"chi diavolo sei?cosa vuoi?vattene da questa strada e non farti mai più rivedere se non vuoi che ti ammazzo!"
    "Non dire idiozie.Non sai neppure che vuol dire ammazzare, e prega di non saperlo mai.Ora lasciami passare"-replicò in tono duro l'uomo.
    Il ragazzino allora cavò fuori un coltellino e urlò con voce furiosa:
    "Fai un passo e ti sventro!"
    L'uomo rise, una risata priva però di felicità alcuna, e fece due passi.
    Allungò una mano e afferò il coltellino e lo tolse di mano al ragazzo, a questo punto l'uomo pensò di essersi sbarazzato senza alcun problema di tutto, ma s'udì un verso di rabbia provenire da sinistra e percepì lo spostamento d'aria.
    Il capetto dei tre aveva sferrato un affondo col coltellino in direzione del suo addome.
    Rapido come il fulmine mosse indietro il bacino e prese il ragazzo per il collo alzandolo di peso e squadrandolo da sotto il cappuccio con tutto il disprezzo che aveva in corpo e disse:
    "Non farlo mai più, non sai neppure contro chi ti sei messo.Bamboccio."
    Sputò letteralmente questa parola sul ragazzo che impallidì e sbiancò di colpo.
    L'uomo si chinò rapido verso il ragazzo che giaceva a terra ma aveva sentito tutta la scena e lo tirò su issandosselo sulle spalle.
    "Forse ho un compagno"-Pensò sconsolato.
    Nonf ece in tempo a muoversi che vide qualcosa di grosso e luccicante volare verso di lui.
    Un grosso camionista in canottiera, con due bicipiti d'acciaio,gli aveva appena lanciato addosso un machete da cucina,accanto a lui stava il capo dei 3 bulletti, che piangeva.
    Il ragazzo in braccio all'uomo vestito di nero scosse la testa.
    Era ancora sofferente ed emaciato, i vestiti grondavano sangue, come una cascata appena accennata ma sempre costante, i capelli e il viso erano incrostati dal sangue rappreso.
    Emise un debole gemito e voltò la testa verso la strada quandp vide il crick arrivare ad altissima velocità verso di lui e del suo salvatore.
    Un mondo di ricordi, tutta la vita gli balenò davanti, la famiglia che non aveva mai avuto, tutto,una corrente infinita e continua che lo sommerse.
    Chiuse gli occhi e attese la fine.Provava paura? No, se l'era chiesto nel suo intimo più recondito eppure, non ne aveva, la fine, la morte.
    No, non provava timore, perchè avrebbe dovuto?
    Una vita orribile, triste e senza scopo, nessun amore né famiglia.No, quello non era vivere, non era neppure la fine.
    Pensò a com'era finito lì in quel vicolo,pestato da 4 bulletti solo perchè aveva chiesto un pò d'acqua; no, non poteva essere stata quella la sua unica vita,l'unica vita concessa ai mortali.
    Forse che quello rappresentasse un incubo?
    "Magari"-pensò con amarezza.
    E forse sarebbe stato un nuovo inzio, una ripartenza da quel mondo nero e senza amore, da quell'abisso oscuro e senza fine che aveva conosciuto?
    Non seppe la risposta,mai.
    Invece di un impatto mortale, il crick cadde a terra con un tonfo fragoroso.+
    Il ragazzo aprì gli occhi meravigliato,se li strofinò convinto di stare sognando ma si sbagliava.
    Una lunga catena d'acciaio, o almeno così pareva, aveva parato in verticale il colpo senza riportare oltreutto la minima scalfittura.
    Era apparsa ad uno schiocco di dita dell'uomo che lo teneva in braccio.
    Il grosso camionista era invece impallidito all'istante, era un criminale di bassa lega, spacciatore e ladruncolo, ma aveva una forza tremenda e tutti lo temevano.
    Aveva menato persino Tartarellion, campione locale di Pugilato, campione regionale del distretto di Aoyama, e senza riportare un graffio.
    Eppure ora era impallidito all istante, la pelle si sbiancò all'istante, una maschera di terrore calò sul volto, la sigaretta che aveva in bocca cadde per terra esaurendosi, come l'aggressività del padrone.
    Gli occhi erano dilatati dal terrore, le pupille ridotte alle fessure di un tombino, la paura più pura era dipinta nella sua forma.
    Biascicò qualche parole incomprensibile, mentre l'uomo vestito in nero muoveva alcuni passi in avanti, facendo scomparire,schioccando le dita, la sua catena.
    Il camionista indietreggiò atterrito, ma finì contro il muretto antistante una porta nera.
    A quel punto riuscì a pronunciare delle parole sconnesse :
    "l-l-a Mano !"
    Non appena ebbe pronunciato quel nome un temporale scuotè il cielo , un lampo giallo che illuminò brevemente un cielo oscuro e nero come la morte.
    Poi, la catena scivolò rapidissima e si serrò intorno al collo del camionista che fu issato e sbattuto al muro mentre la catena si serrava intorno al collo stringendo senza pietà.
    L'uomo in nero si avvicinò, senza neppure togliere il cappuccio, e parlò con una voce dura e crudele, nella quale nessun sentimento si poteva percepire:
    "Non pronunciarne mai più il nome e non farti più rivedere, o giuro che la tua fine sarà tanto atroce che neppure nell'Inferno la si racconterà"
    Il camionista annuì terrorizzato oltre ogni limite e cadde a terra sonoramente dopo che la catena lo lasciò andare.
    ****************************************
    15 minuti dopo

    Due ladri giacevano strangolati nel vicoletto adiacente.
    L'uomo in nero si pulì le mani, e proseguì dopo aver terminato la sua missione.
    Svoltò a sinistra e salì la scala antincendio.
    "Due rampe e poi a destra"-Tenne a mente.
    La salì rapidamente e giunse dove voleva.
    Un corpo avvoltò in una coperta viola scuro giaceva sulla scala, si notavano appena gli acceni al respiro mentre l'uomo discostava la coperta e prendeva dal nulla un panino.
    Il ragazzo s'alzò, era ancora sporco e non c'era,per ora, verso o modo di pulirlo.Mangiò avidamente,e bevve il bicchiere d'acqua che l'uomo gli porgeva.
    Finito lo "spuntino" , abbassò la testa e disse sommessamente:
    "Grazie, non so come sdebitarmi.Sei stato il primo ad avermi aiutato"
    L'uomo lo guardò con compassione, e rispose:
    "Non devi ringraziarmi, è stato doveroso tirarti fuori dal quel guaio.A proposito come ti chiami?"
    "R-riku."-disse con voce debole.
    "Riku eh?Hai una famiglia?"
    Riku:"No.Mia madre è morta di cancr quando avevo due anni, mio padre era un alcolizzato."-Una lacrima,piccola ed unica, scivolò giù lungo le gote.
    L'uomo si sedette a fianco del ragazzo , gli batté la mano sulla spalla e replicò:
    "Mi dispiace,neppure io ho avuto famiglia.Su coraggio."
    Riku non ribatté, ma abbassò ulteriormente la testa e pinase silenziosamente.
    L'uomo non sapeva che fare, s'alzò e aprì un varco oscuro facendo per andarsene.
    A quel punto Riku lo trattene per l'orlo della manica del lungo cappotto e disse:
    "Aspetta, ti prego fammi venire con te.Non ho una casa né una famiglia."
    "Non sai neppure chi sono io"-rispose l'altro deciso.
    Riku:"Sei l'unico che mi abbia mai aiutato.Ti scongiuro fammi venire con te."
    Uomo:"Ne sei sicuro?"
    Riku:"Sì."
    Uomo:"Io sono Xedar.D'ora in poi sarai mio allievo, ma ti avverto, non accetto rammolliti."
    Riku:"Ti dimostrerò quanto valgo"
    E per la prima volta sorrise, un sorrise dolce e innocente.Dopo tanto ,tantissimo tempo,sentiva di nuovo felicità in lui, una nuova voglia di vivere.
    Riku ora si sentiva più che mai deciso ad andare avanti e tornando momentaneamente con la memoria all'episodio del vicolo pensò:
    "E se fosse stato segno del destino?E' forse questa la mia via?"




    Anf,anf.FInito questo lungo capitolo.Spero vi piaccia Hybrid Roxas
    e Princess ^^
    Diciamo che è un immersione nell'altro lato oscuro ^^
     
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    Domani se riesco un altro capitolo :sisi:
     
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    Capitolo 10:


    Liceo Gosho Aoyama , ore 08.10


    Era l'ora di Magia e Abilità applicate che si svolggeva in una sala al piano terra nell'ala est, cosìcchè fosse sempre ben illuminata durante la mattinata.
    La sala dove si svolgeva era familiarmente chiamata "sala dei cazzotti", era ampia, squadrata nella forma e con ampie vetrate sui lati, dotate però di pannelli riflettenti per impedire i riflessi accecanti durante le lezioni.
    Il soffitto era fatto in muro bianco ma era rinforzato,come le pareti da uno stato interno in titanio per impedire crolli o scalfitture profonde.
    Tutti erano seduti nell'ampia sala , al centro.
    Roxas indossava una maglietta rossa leggera e si guardava intorno pensieroso, la sua classe era tranquilla e aspettava il professor.
    L'ora di Magia e Abilità applicate era la preferita da tutti, si affinavano i propri poteri e le proprie abilità e s'imparava a gestire le proprie armi, questo senza dover studiare o essere pronti per le interrogazioni.
    Axel schioccava continuamente le dita generando il fuoco,Demyx chiacchierava con Vexen.
    Xigbar e Xaldin se le davano di santa ragione, mentre Marluxia s'avvicinava di soppiatto a Zexion che guardava le finestre con immensa tristezza senza muovere alcun muscolo.
    Luxord giocava a solitario, mentre la scontrosa Larxen lo guardava con due occhi stranamente dolci.
    D'un trattio la porta nera che segnava l'ingresso dal corridoio esterno s'aprì.
    Il professor Cloudièn entrò , vestiva una semplcie magleitta bianca con una croce viola, e dei pantaloncini corti, i capelli biondi ricadevano ai lati del volto immobili.
    L'espressione era ferma, ma allo stesso tempo serena e tranquilla.
    Un fremito percorse la classe, dopo mesi, finalmente erano pronti per le prime esperienze pratiche della materia, ora nessuno avrebbe voluto perdersi un minuto dell'ora del professor Cloudién.
    Fermatosi in davanti alla classe,seduta in fila,il Cloudién iniziò a parlare tranquillamente:
    "Allora ragazzi, immagino sappiate perché siamo qui"
    Nessuna risposta s'udì,e così Cloudién continuò:
    "Ognuno di voi ha un potere più o meno esplicito dentro di sè, questo porta ognuno di voi ad avere responsabilità nel suo uso"
    L'attenzione della classe si fece maggiore e s'intensificò sul prof.
    "I vostri poteri sono basati su un elemento o su una caratteristica fisica della realtà, spesso queste abilità portano alla creazione,dovuta a fattori fisici, di un'arma"
    "Armi?"domandò Zexion.
    Cloudién:"si proprio così.Sono armi,badate bene , non perfezionate, ma che s'adattano perfettamente a voi"
    Tutti si guardarono, chi più ,chi meno curiosamente.
    "Le vostre abilità possono essere più o meno nascoste, spesso però le conoscete già e ci convivete.Ciò che vi manca quindi è uno stile di combattimento nonchè il conoscervi."
    Cloudién:"Imparando a conoscervi migliorerete moltissimo,non solo saprete adattarvi meglio.Ora tutti in piedi e fate 20 minuti di corsa , dovete essere riscaldati"
    Un mormorio di protesta si diffuse nella classe, subito interrotto dall'affermazione:
    "dopo faremo esercizio"
    ******************************
    20 minuti dopo


    Tutti erano trafelati, i venti minuti erano stati di corsa seria, non più corsetta leggera come col prof di ginnastica Von Zarnym, ma una corsa continua e sostenuta che aveva fiaccato tutti.
    I più erano piegati sulle ginocchia e ansimavano, altri facevano auto-respirazione mentre boccheggiavano semi-sfiniti.
    Cloudién osservò la classe con un'espressione che aveva un misto di contrarietà e divertimento.
    Dopo aver aspettato 5 minuti perché tutti si riposassero e recuperassero le forze, cominciò a parlare riguadagnando immediatamente l'attenzione:
    "allora voglio due di voi, Demyx e Lexaeus"
    Il tono non ammetteva repliche.
    Demyx emise un gemito, si vergognava moltissimo della sua abilità nel combattere,ma sentito il tono dovette alzarsi e andare al posto.
    Cloudién:"Ora"-disse rivolto ai due-"evocate le vostre armi, se le avete"
    Lexaeus non parlò, tese il braccio destro davanti a sè, la mano aperta a palmo, lo sguardo teso e i muscoli contratti suggerivano grande impegno e concentrazione.
    Poi dopo qualche secondo comparve un enorme arma nella mano del granitico ragazzo.
    Era simile ad un'enorme mazza, soltanto che presentava una sporgenza sul lato opposto all'impugnatura; presentava inoltre colori scuri, magenta e marrone scuro.
    Cloudién:":Molto bene.Deduco da alcuni fattori che il tuo potere è la Terra giusto?"
    Lexaeus annuì silenzioso, nel suo insieme emanava un'aura di profonda imperiosità e potenza, induceva rispetto.
    Cloudién:"avanti Demyx"
    Demyx:"devo proprio?"-domandò con un tono di flebile speranza.
    Cloudién:"Siamo qua per imparare Demyx,nessuno è migliore.Avanti"-Stavolta il tono non ammetteva repliche d'alcun genere.
    Demyx sospirò, chiuse gli occhi,alzò la mano al cielo, i capelli si rizzarono, ma non successe nulla.
    Rimase così alcuni minuti prima di aprire gli occhi e di sentire le risate di mezza classe addosso.
    Subito divenne rossissimo, le gote s'infiammarono, il viso assunse un'espressione rassegnata.
    Demyx:"Ha visto?Non sono capace"-Abbassò triste gli occhi e sospirò.
    Clodién:"EHI VOI! Volete stare zitti?Ma chi diamine pensate di essere?Forse che siete tanto guerrieri da mostrarmelo?"-Il tono stavolta era furibondo, nessuno parlò.
    Detto ciò si rivolse a Demyx:
    "riprova, ignora gli altri e concentrati."-
    Demyx abbozzò un mezzo sorrise e tornò a concentrarsi.
    Sollevò la mano, gli occhi stavolta erano aperti , e guardavano la classe in segno di sfida, lo sguardo talmente concentrato che nessuno osò fiatare.
    Poi apparve una specie di cappa azzurrina, e il sitar, lo strumento che Demyx usava per suonare le sue strampalate composizioni,apparve in alto, e ruotando rapidamente, giunse nelle mani del ragazzo che lo strinse molto forte.
    Poi urlò ,in segno di trionfo, "Dance water dance!"
    Il professore sorrise, e disse contento:"visto?"
    L'ora proseguì con alcune spiegazioni tecniche e dimostrazioni da parte di Cloudién.
    *********************
    Fine della II ora, corridoio est uscita dall'aula di Magia e Abilità applicate

    Tutti uscivano in modo confusonario, non c'era ordine, spintoni, urla e schiamazzi tra i suoi compagni di classe per Roxas erano l'abitudine.
    A fatica, tra spinte e salti, riuscì ad arrivare alla fila delle ragazze.
    Le scorse rapidamente , finché la individuò.
    S'avvicinò a Naminé.
    Immediatamente,quasi fosse una maledizione, percepì il solito groppo alla gola e una paura intrinseca risalirgli l'intestino e la colonna vertebrale.
    Si bloccò, pensò di girarsi e voltarsi indietro.
    Non sarebbe successo nulla, non avrebbe corso rischi nè niente ma immediatamente gli sorse un pensiero:
    "e se poi dovessi pentirmi?"
    Constatato questo raccolse tutto il coraggio necessario e proseguì.
    Giuntole vicino, le toccò leggermente, per non farle male, la spalla.
    Lei si girò.
    Roxas trattente a stento il fiato, una visione paradisiaca, fantastica,divina, gli si poneva davanti.
    I capelli biondi incorniciavano il volto che pareva ancor più bello,la dolcezza di Naminé risplendeva più che mai negli occhioni blu.
    Non parlò, s'era perso a contemplarla estasiato, ma, per sua fortuna,rapidamente recuperò la ragione e disse:
    "ehm...ti andrebbe...cioè vorresti...ossia..."-balbettò il biondo.
    Naminé sorrise dolcemente dicendo:"cosa?"
    Roxas:"volevo chiederti se ti andava di...."
    *******************************************
    Un soffio di vento percorse il vicolo, le foglie si mossero lievemente, nulla più però turbò la tranquillità,apparente , del vicolo.
    Un uomo incappucciato, di statura media e dal volto nascosto stava in piedi, una sigaretta accesa in una mano, l'altra nella tasca.
    Stava appoggiato al muro in piedi, le gambe erano leggermente piegate lasciando intravedere due coltelli da lancio infilati negli stivali, neri con bordature metalliche.
    Era immobile da ora, muovendosi solo per spostare la sigaretta in bocca o per accenderne un'altra.
    Quando però quel lieve quanto leggero fruscìo di vento percorse il vicolo,l'uomo alzò la testa muovendola in direzione del cielo.
    Impercettibile come l'umanità in quell'individuo,una lettera nera, con rifiniture laterali rosse, stava dolcemente planando verso l'uomo.
    Questo alzò il braccio libero dalla sigaretta, la manica scivolò all indietro lasciando intavedere la mano che era coperta da un guanto metallicco con punte alle dita.
    La lettera proseguì l'atterraggio, che terminò quando la mano metallica si serrò come una morsa intorno ad essa.
    Il cappuccio seguì i movimenti della testa intorno alla lettera.
    L'uomo se la rigirò un pò tra le mani finché scorse un simbolo sul retro della missiva:una mano nera stampata nero su bianco, un simbolo inequivocabile,almeno per l'uomo.
    Visto il simbolo, si mosse,tenendo stretta la lettera, giunse di fronte al muro che chiudeva il vicolo, apparentemente cieco.
    Tese il braccio e schioccò le dita.
    S'aprì una specie di buco oscuro, nero come un abisso, l'uomo vi buttò dentro la lettera e rischioccando le dita chiuse il varco.
    Fatto ciò tornò alla sua occupazione precedente come se nulla fosse accaduto.
    **********************
    Casa di Roxas,ore 13.25


    Roxas:"Mamma vado al Luna park con degli amici!"-urlò per l'ennesima volta esasperato.
    Mamma:"che amici?chi sono?"
    Roxas:"compagni di classe."
    Mamma:"Ma qual.."
    Roxas:"MAMMA!Ho 15 anni, un pò di libertà cristo!"-imprecò.
    Mamma:"ma.."
    Roxas:"mamma..."
    Madre:"va bene,va bene, ma torna prima delle 19.00"
    Esultò interiormente, e si buttò sul letto per riflettere velocemente.
    Rivivette col pensiero quegli attimi nei quali aveva chiesto a Naminé di andare al Luna Park.
    Le sue paure,i suoi timori, le sue ansie, tutti svaniti,cancellati con quel sì, quel dolce quanto stupendo si che rendeva quel giorno stupendo come quello della gelateria.
    Guardò rapido l'orologio, vide che erano le 13.30.
    "Meglio sbrigarsi"
    Si vestì veloce, aveva già pensato a che vestiti mettere, aveva programmato tutti questi dettagli nelle 3 ore che rimanevano dopo l'invito.
    *****
    5 minuti dopo

    Chiuse delicatamente la porta di casa,si mise la chiave in tasca e scese gli scalini di fronte all ingresso.
    Il cielo era sereno,le nuvole bianche come la barba d'un vecchio saggio, mentre il blu cristallino dell'etere si rifletteva nei suoi occhi; mai si era sentito così leggero,così felice.
    Mai.


    Fine
    Spero vi piaccia.
    Perdonate gli errori ç_ç
     
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  13. (¯`•. Prin¢ess Dreamer .•´¯)
     
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    eccomi! sucsa il ritardo ma sai dei miei problemi con internte ç_ç
    cmq... il capitolo 9 mi è piaciuto molto! ^^ era scorrevole e ben scirtto! ^^
    nel 10 c'erano un pò di errorini, ma nulla di serio, tutti di distrazione! ^^
    aspetto il prossimo! ^^
     
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  14. xander.XVII
     
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    CITAZIONE ((¯`•. Prin¢ess Dreamer .•´¯) @ 26/11/2009, 22:00)
    eccomi! sucsa il ritardo ma sai dei miei problemi con internte ç_ç
    cmq... il capitolo 9 mi è piaciuto molto! ^^ era scorrevole e ben scirtto! ^^
    nel 10 c'erano un pò di errorini, ma nulla di serio, tutti di distrazione! ^^
    aspetto il prossimo! ^^

    Tenk iu :3
    SPOILER (click to view)
    MSN non va =ç=
     
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  15. (¯`•. Prin¢ess Dreamer .•´¯)
     
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    SPOILER (click to view)
    l'avevo notato XD
     
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30 replies since 8/11/2009, 21:17   464 views
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