Equilibrio

la mia nuova fan fiction

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  1. darkroxas92
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    暗いロクサス92

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    ed ecco qui il nuovo capitolo.
    Devo ringraziare ancora liberty89 per avermi fatto scoprire l'anime che ho scelto per questo capitolo, e spero di non far infuriare nessun fan di tale serie.
    Come al mio solito, ho lasciato un po' di indizi (anche importanti). ma al momento nn posso rivelare di più.
    non posso fare altro che augurarvi buona lettura

    Capitolo 10: Acciaio - Torna all'indice dei capitoli
    I custodi si ritrovarono in mezzo ad una distesa d’erba.
    “Beh, poteva andarci peggio”
    “Emh… Sora, non per abbattere il tuo entusiasmo, ma guarda meglio dove siamo finiti” disse Riku.
    “Uh, cosa intendi dire?”
    “Mah… forse che ci troviamo in un cimitero?” chiese Dark, indicando numerose lapidi intorno a loro. “E per questo ci conviene uscire il prima possibile da questo posto. Non mi piace mancare di rispetto”
    Kairi nel frattempo prese di forza Sora, che era rimasto abbastanza traumatizzato dalla scoperta.
    Una volta usciti, si misero ad analizzare attentamente il paesaggio, ma purtroppo per loro non c’era niente d’interessante. Solo una casa, poco lontana.
    “Ehi, Dark, hai capito dove ci troviamo?” chiese Sora, riprendendosi.
    “Non ancora. Poi come vi ho già detto, non è detto che conosca tutti i mondi che visiteremo”.
    “Emh… scusa Dark, ma potresti spiegarmi come mai quel tipo di prima continuava a fissare me e te?” chiese Kairi.
    “Umh… sinceramente non lo so… non riesco a capire chi possa essere, e soprattutto perché si vesta come l’organizzazione XIII. Poi mi ha già aiutato due volte… e come se ci stesse seguendo…”.
    Dark si ricordò della visione che aveva avuto.
    Possibile che l’avevano già incontrato?
    E perché in quella visione, Sora, Riku e Kairi assistevano senza intervenire a quel combattimento? Sembrava quasi che stesero assistendo a uno spettacolo…
    E di chi erano quelle voci che aveva sentito? Dark era sicuro di averle già sentite, ma non riusciva a ricordarsi dove…
    Chi è che non poteva eliminare?
    Perché di una cosa era sicuro: era stato lui a chiedere alla voce più potere.
    Dark spalancò gli occhi.
    Si chiese come mai non ci aveva pensato subito.
    Soltanto una persona era in grado di dargli più potere, ma si era ripromesso di non incontrarla mai più.
    “Ehi Dark, ci sei?” chiese Riku, interoppendo i suoi pensieri.
    “Uh, si, ci sono... scusate, mi ero perso nei miei pensieri… Paperino, Pippo, Re Topolino. Mi dispiace dovervelo chiedere, ma vorrei che voi tornaste a Radiant Garden” disse, aprendo davanti a loro un varco.
    “Cosa? E perché?”
    “Potrebbe essere pericoloso per voi rimanere qui. Tornate indietro e aspettateci”
    “Ne sei sicuro?”
    “Non preoccupatevi. Siamo pur sempre quattro custodi, ce la caveremo in qualche modo”.
    Il Re guardò anche gli altri custodi, che annuirono.
    “Va bene. Vi aspetteremmo a Radiant Garden allora” disse, per poi attraversare seguito da Paperino e Pippo il varco.
     
    In quel momento, videro due persone che si avvicinavano.
    Uno era vestito di rosso, con due guanti bianchi alle mani, mentre l’altro aveva addosso un armatura.
    Quando quello di rosso passò accanto a loro Sora non riuscì a trattenersi.
    “Ehi, Kairi, hai visto quant’è basso quel tipo?” sussurrò all’amica, facendo notare la statura del ragazzo.
    Purtroppo per lui, non a un volume sufficientemente basso per non venire sentito dalla persona in questione, che si fermò.
    “Suvvia fratellone, non farci caso…” disse l’armatura, come se stesse cercando di evitare che l’altro facesse qualche pazzia.
    “Chi è…” disse lui, ignorando l’armatura e unendo le mani.
    “…che hai…” continuò, per poi appoggiare la mano sinistra sul braccio destro.
    “…chiamato BASSO?” urlò, per poi far spuntare dal braccio destro una lama e partire all’attacco verso Sora, che riuscì a evocare in tempo il Keyblade per parare.
    “Cosa?” chiese il ragazzo. “Senza cerchio alchemico?”
    “Cerchio alchecosa?” chiese Sora, respingendo l’attacco.
    “Fratellone… Pensi anche tu quello che penso io?” chiese il tizio in armatura.
    “Si Al… Ehi, voi!” disse, indicando i quattro custodi.
    “Che c’è?” chiese Riku.
    “Siete alchimisti?”
    Sora stava per chiedere di cosa stava parlando, ma Dark lo interruppe prima che potesse parlare.
    “Potrebbe essere. E se ben ricordo, voi due siete i famosi fratelli Elric, Edward, l’alchimista di stato, chiamato anche l’alchimista d’acciaio, con suo fratello minore Alpholse…”.
    “Beh, vedo che la nostra fama come al solito ci precede” disse Edward, ridendo.
    “Nonché due alchimisti che hanno tentato una trasmutazione umana.” concluse Dark.
    Il sorriso si gelò sull’alchimista d’acciaio.
    “Chi siete?” chiese Al.
    "Chi lo sa? Potremmo essere alchimisti, homunculus o semplici nemici".
    “Emh… Dark, si può sapere cosa stai dicendo?” chiese Sora a bassa voce.
    “Voglio solo testare la reale forza di questo nanetto” rispose Dark.
    E come previsto, la ‘parola magica’ funzionò.
    Infatti Edward non perse tempo.
    Unì nuovamente le mani per poi appoggiarle a terra.
    Pochi secondi dopo dal terreno partino una serie di punte fatte di terra, tutte dirette verso Dark, che si limitò a distruggerle con una sfera di fuoco.
    “Cosa? Sei riuscito a usare il fuoco senza nemmeno usare le mani?”
    “Cosa c’è di strano?” chiese Sora. “Tu non sei capace di farlo?”
    “Sora, sta zitto!” gli urlarono tutti.
    “Questo vuol dire… che voi tutti possedete una pietra filosofale, vero?” chiese Edward, preparandosi a combattere con il braccio. “Come avete potuto sacrificare delle vite umane?”
    “Vite umane?” chiese Kairi. “Cosa vuoi dire?”
    “Gli ingredienti per una pietra filosofale… sono degli esseri umani” rispose Dark.
    Ma prima che potesse continuare a parlare, Edward partì all’attacco, pronto a infilzarlo con la lama, ma prontamente Dark rispose all’attacco, e tagliò a metà il braccio destro di Edward.
    “FRATELLONE!” urlò la persona nell’armatura, ma Dark arrivò Davanti a lui e lo tagliò a metà lungo la vita.
    “DARK?” Cosa ti salta in mente?” chiese Riku, scioccato come gli altri per il comportamento di Dark.
    “Non preoccupatevi, non si sono fatti niente… come può far male un braccio di metallo? O un’armatura vuota? Non vedete che non esce nemmeno sangue da nessuno dei due?”
    Infatti dalla parte di braccio rimasta a Edward e dal corpo di Alpholse non scendeva nemmeno una goccia di sangue.
    “C-Cosa? L’armatura è vuota!” disse Sora.
    “E quel braccio non era vero” aggiunse Riku
    “Ma com’è possibile?”
    “Semplice: questo è ciò che si ottiene se si tenta di resuscitare una persona” rispose Dark.
    “Oh, no… no no no no no no no no…” disse Edward, guardandosi il braccio.
    Poi si rivolse a Dark.
    “Ehi, ti rendi conto di quello che hai fatto? Ora per colpa tua dovremmo rischiare la vita!”
    “Emh… scusa la domanda… ma come fate a rischiare la vita se non state nemmeno perdendo sangue?” chiese Kairi. “Non vi basta ripararvi… emh… come posso dire?”
    “È proprio QUELLO il problema! Voi non avete idea…” disse deglutendo “di ciò che dovremmo passare ora…”
    “Suvvia fratellone… vedrai che Winry capirà la situazione… e dimentichi che anch’io non sono messo tanto meglio…”
    “Ti ricordo che è la seconda persona più pericolosa per noi due. E per di più non posso ripararti in questo stato!”
    Dark aprì un varco dietro di loro.
    “E… E questo cos’è?”
    “È un passaggio per Rush Valley. Non è lì che si trova Winry?”
    “E tu come fai a saperlo?”
    “Inutile chiederglielo… lui sa tutto di tutti di tutto l’universo” disse Sora, sospirando.
    “Certo, nei miei sogni” rispose Dark, pensando che in fondo la cosa non fosse troppo lontana dalla verità.
    “Quindi…” disse Al, guardando il varco “questo ci condurrebbe automaticamente a Rush Valley? È Sicuro?”
    “Certo!” disse Kairi, prendendo per un braccio Sora.
    “E-Ehi Kairi, cosa vuoi fare?” chiese lui
    “Oh, solo dimostrare che è sicuro” disse lei, per poi lanciarlo all’interno del varco.
    A veder ciò, Riku, Dark, Edward e Al la guardarono sorpresi.
    “Riku, ma Kairi ha bevuto qualcosa di strano prima, che tu sappia?” chiese Dark. “Perché per quel che mi risulta, solitamente non è così…”
    “Che ti devo dire… avrà avuto un momento di pazzia…”
    “Ehi, voi!” disse Sora, rispuntando fuori dal varco, con un bernoccolo sulla testa .“Vi spiacerebbe venire anche voi? C’è una pazza che continua a lanciarmi oggetti addosso… Chissà perché poi…”
    “Winry” dissero i due fratelli Elric sospirando, per poi entrare anche loro nel varco, seguiti anche dai custodi.
     
    “Ed! Al! Che piacere rivedervi!” disse una ragazza, vedendoli spuntare fuori dal varco.
    “Ciao Winry” dissero i due fratelli. Edward fece bene attenzione a nascondere il braccio destro e il pezzo tagliato.
    “Allora quel ragazzo di prima era con voi?”
    “Sfortunatamente si…” disse Sora, massaggiandosi la testa, mentre vedeva sbucare dal varco anche Riku, Kairi e Dark.
    “Cosa vi porta da questa parti?” chiese la ragazza, sorridendo.
    “Questo!” rispose Ed, mostrando il pezzo di braccio.
    Per qualche secondo tutto rimase immobile, con Winry che sorrideva, senza dire niente.
    “Questo silenzio non mi piace…” disse Riku.
    Pochi secondi dopo dal posto dove si trovava la ragazza, partirono un centinaio di attrezzi tra cui cacciaviti, chiavi inglesi, trapani… tutti che colpirono il povero Ed, senza che lui potesse fare niente per evitarli
    “Ehi, calmati, maniaca di automail!” gridò Edward.
    “Questa scena mi ricorda qualcosa…” disse Riku.
    “Già. Il nostro caro maniaco di Gummyship” continuò Sora.
     
    “Ecco qui” disse Winry, mettendo un nuovo braccio meccanico ad Ed. “Aggiungo anche questo ai tuoi debiti”
    “Tanto per cambiare” rispose Ed sbuffando, per poi provare subito a muovere il braccio.
    “Perfetto! Grazie mille Winry!” disse, per poi dirigersi verso le due metà dell’armatura.
    “Ora tocca a te Al” disse, unendo di nuovo le mani e mettendole sopra le due parti.
    Immediatamente le due parti si riunirono, facendo tornare come nuova l’armatura.
    “Però. Deve essere comodo per voi avere un braccio intercambiabile e un corpo immortale.” disse Sora.
    Questa frase però invece di far ridere ebbe l’effetto di far piombare i tre ragazzi in depressione.
    “Emh… ho detto qualcosa di sbagliato?” chiese lui.
    “No, niente. Dopotutto tu non sai la verità…” disse Al.
    “Già. Lui no, ma quell’altro si!” disse Ed, indicando Dark. “Come fai a sapere così tante cose di noi? E soprattutto, come fai a effettuare delle trasmutazioni senza fare lo scambio?”
    Dark sospirò.
    “Purtroppo per voi, non posso rivelarvi chi sono, da dove vengo e come faccio ad avere certe informazioni, come non possono nemmeno i miei compagni di viaggio”
    “Siete dell’esercito?”
    “Esercito?” chiese Sora. “L’unico esercito che abbiamo incontrato era di un migliaio di creature nere che volevano distruggere un mondo”
    “Non credo di aver capito a che cosa vi stiate riferendo, ma di una cosa sono sicuro: voi siete in possesso di una pietra filosofale, vero?”
    “No. Non so se dire fortunatamente o sfortunatamente, ma non ne abbiamo nemmeno mai vista una”
    “E allora come fate a effettuare trasmutazioni come se niente fosse?”
    “Mai sentito parlare di magia?” chiese Kairi.
    “Magia?”
    “Kairi, tra te e Sora non so chi sia quello che combina più pasticci. Certo che sei…” cominciò Dark, mettendosi una mano sulla fronte per calmare una fitta improvvisa.
     
    ‘…una tale pasticciona, non fa altro che combinare guai…’
     
    “Ehi Dark, che ti prende?” chiese Riku, notando lo sguardo spento del custode, che si riprese subito.
    “Uh, oh niente… solo una fitta alla testa…”
     
     
    Quella notte i custodi vennero ospitati da Winry, che era riuscita a trovare del posto libero nella sua officina, mentre ai letti ci avevano pensato Ed e Al, che li avevano creati a partire da dei pezzi di legno.
    Ma Dark non riusciva a prendere sonno, perciò decise di uscire.
    S’incamminò fuori dalla città, fino a ritrovarsi sopra delle montagne e si fermò a osservare le stelle.
    Cosa stava succedendo?
    Perché continuava ad avere visioni, anche se la maggior parte di esse erano solo orali?
    Che il suo subconscio stesse cercando di metterlo in guardia?
    E se così fosse da che cosa?
    Dark allontanò questi pensieri, per poi cominciare a parlare.
    “Puoi anche uscire allo scoperto, so benissimo che sei lì”
    “Come hai fatto a vedermi?” chiese uno, uscendo dal suo nascondiglio dietro delle rocce.
    Il colore della sua pelle era scuro, sul volto s’intravedeva una cicatrice bianca a forma di X e aveva un paio di occhiali da sole che li coprivano gli occhi, sebbene fosse notte piena.
    “Oh, sono molto bravo a percepire le persone”
    “Sei un alchimista?”
    “No, no… ho poteri simili, ma non sono un alchimista… E comunque ti sconsiglio di attaccarmi. Le ultime persone che ci hanno provato non hanno avuto una bella esperienza”
    “Allora tu devi essere il famoso Dark” disse il misterioso individuo.
    “Dark, attento!” urlò Edward, arrivando di corsa inseguito dal fratello.
    Prima che Dark potesse rispondere, Ed diede un calcio all’individuo, facendolo volare contro una roccia.
    “Che ci fa qui Scar?” chiese Al.
    “Quello non è Scar…” rispose Dark
    “COSA?” urlarono i due fratelli insieme.
    “Quello è Envy”
    La persona colpita da Ed si rialzò, per poi mettersi a ridere.
    “Mi aveva avvisato che eri al corrente di tutto ciò che accadeva qui…” disse, prima di illuminarsi.
    “Ma non pensavo fino a questo punto” continuò, trasformandosi in un ragazzo dai lunghi capelli verdi, con dei vestiti neri che ricoprivano la parte superiore del petto fino al collo, lasciando scoperta la pancia e le braccia, mentre sotto aveva una gonna.
    I piedi e le mani erano ricoperte completamente escluse le dite.
    E infine sulla fronte aveva una fascia con uno strano triangolo rosso disegnato sopra.
    “Dannazione… ci mancava lui ora…” disse Ed.
    “Chi ti ha contattato?” chiese Dark.
    “E se non avessi intenzione di dirtelo?”
    Dark evocò entrambi i Keyblade.
    “In questo caso ti costringerò a rivelarmelo con la forza” disse, per poi partire all’attacco.
    “Ehi, aspetta, non puoi attaccarlo così!” urlò Ed inutilmente.
    Ma prima che Dark potesse portare a termine l’attacco, fu costretto a fermarsi.
    “Beh, che succede?” chiese Envy, ridendo dopo essersi trasformato.
    Dark serrò gli occhi a quella vista.
    “Non è possibile” disse
    “E quella…”
    “…chi è?” dissero i due fratelli, vedendo una bambina dai capelli neri che apparentemente non aveva più di sei anni.
    Dark indietreggiò.
    “Che succede Dark? Perché ti sei fermato?” chiese Ed, per poi vedere il volto di Dark.
    Un volto di sorpresa, paura e rabbia uniti.
    “Allora anche il custode dell’equilibrio può spaventarsi” disse una voce alle loro spalle.
    Tutti si girarono verso la fonte, per vedere un varco oscuro che si apriva.
    E pochi secondi dopo videro uscire il numero III, Xaldin.
    “Custode dell’equilibrio?” chiese Al, guardando Dark.
    “Così ci sei tu dietro tutto questo, eh?” chiese Dark, guardando il feroce lanciere.
    “Già. È Stato così gentile da offrirmi i fratelli Elric su un piatto d’argento, se fossi riuscito a eliminarti” disse Envy, usando la voce della bambina.
    “Come hai fatto? Tu ti dovresti trasformare solo in ciò che vedi…”
    “In questo caso…” disse Xaldin, tirando fuori una carta “Anche un oggetto apparentemente inutile può diventare prezioso”
    “Capisco… quindi avete fatto più copie dei miei ricordi, eh?”
    “Allora Dark, hai davvero intenzione di uccidermi di nuovo?” chiese Envy, usando la voce della bambina e mettendosi davanti a Xaldin.
    Dark rimase per qualche secondo in silenzio.
    “Ero certo che non avresti avuto il coraggio. Dopotutto sei sempre un umano” disse Xaldin.
    Dark alzò lo sguardo verso i due avversari.
    “Davvero credete che questo basterà a fermarmi?” chiese poi.
    “Cosa?” chiese il numero III, per poi ritrovarsi con un Keyblade infilzato nel petto.
    Mentre Envy era stato trapassato in piena fronte.
    “M-Mi hai colpito lo stesso… s-sebbene avessi l’aspetto di lei…” disse lui, prima di riprendere le sue sembianze e cadere a terra.
    “Già… come hai potuto? Nessun comune mortale avrebbe avuto questo coraggio…” chiese Xaldin
    “Davvero credevate che sarebbe bastato questo per fermarmi? Vuol dire che sono davvero bravo come attore allora. È Morta tra le mie braccia, è vero, ma se non avessi colpito Envy nonostante avesse il suo aspetto, sarebbe stato un insulto alla sua memoria” rispose Dark, per poi fissarlo negli occhi.
    Xaldin saltò dalla sorpresa.
    “Quegli occhi… io li conosco…” disse, per poi scoppiare a ridere, cominciando a sparire.
    “Ma certo. Che stupidi che siamo stati. E noi volevamo affrontarti… non potevamo fare scelta più sbagliata… Ora ho capito chi sei realmente, custode dell’equilibrio… Ma non credere di essere invincibile! Per tutti c’è un inizio è una fine, anche per te…” concluse, per poi sparire.
    Anche dal suo corpo partì un raggio oscuro verso il cielo, che scomparve in pochi secondi.
     
    Dark fece scomparire i Keyblade.
    “Chi era quello?” chiese Ed
    “Uno dei tipi che mi dà la caccia. Il loro obiettivo è eliminarmi”
    “Urgh… non è stato carino da parte tua…” disse Envy, rialzandosi, mentre il buco nella testa si rimarginava completamente.
    “Colpire una bambina indifesa… che gesto crudele”
    “Parli proprio tu, che hai sparato a un bambino che stava giocando!” urlò Al.
    “Peccato che Glutony non sia qui… sembra che toccherà a me mangiarti stavolta” disse Envy, cominciando ad aumentare di dimensioni.
    “Ed!” chiamo Dark “Mi confermi che al suo interno c’è la pietra filosofale, vero?”
    “Si, l’ho vista e usata personalmente”
    “Bene. Allora fidatevi di me. Al, quando sarà sul punto di mangiarmi, avvicinati a me”
    “Cosa? Ma sei impazzito? Io ne sono uscito vivo per miracolo! Non permetterò ad Al di correre un rischio del genere!”
    “Per favore, fidatevi di me. Desideri che Al ritorni in possesso del proprio corpo, vero?
    “Fratellone… lasciami andare” chiese Al.
    Ed fissò per un attimo Dark e Al.
    Ma prima che potesse dare una risposta, Envy completò la sua metamorfosi.
    Ora non aveva più niente di umano, sembrava di più un’enorme e orribile cane gigante di colore verde, con il corpo rinvestito da delle specie di cadaveri urlanti.
    Non perse tempo e, dopo aver spalancato la bocca, saltò verso Dark.
    “Adesso!” urlò Dark, vedendo Al raggiungerlo proprio un secondo prima che la bocca del mostro si chiudesse attorno a loro.
    “Dark!” urlò Sora, arrivando di corsa seguito da Riku e Kairi.
    “Al! Ed!” urlò Winry, correndo dietro loro.
    “Dannazione, questa non ci voleva… non dovevo mangiare anche lui… nostro Padre non la prenderà bene…”
    “Maledetto!” disse Sora, evocando il Keyblade.
    “Fermo!” urlò Ed. “Se lo elimini, eliminerai anche Al e Dark!”
    “Al?” ripeté Winry “Vuoi dire che Al è dentro quel mostro?”
    “Dark gli ha chiesto di farsi mangiare assieme a lui. Sembra che così potrà ritornare nel proprio corpo…”
     
    Dark venne immediatamente circondato da centinaia di cadaveri che tentavano di farlo sprofondare sempre di più all’interno di Envy.
    “Al, mi senti?” chiese
    “Si, sono dietro di te”
    “Riesci a vedere la pietra filosofale?”
    “No, mi spiace”
    ‘Maledizione… devo fare in fretta…’ pensò Dark, guardandosi attorno.
    E finalmente la vide.
    La pietra rossa dalla quale uscivano tutti quei cadaveri.
    “Eccola!” urlò, per poi farsi largo con i Keyblade seguito da Al.
    “Cosa vuoi fare?” chiese Al.
    “Credo ci sia una persona che ti sta aspettando da tempo” rispose Dark.
    “Di chi stai parlando?”
    “Del tuo corpo” rispose lui, per poi ingoiare la pietra.
    “Cosa stai facendo? Così rischi di morire o di diventare un Homunculus!”
    “Non ti preoccupare” rispose Dark, cominciando a tossire. “Non corro nessuno dei due rischi, per il semplice fatto che la pietra su di me non ha effetto. La posso usare solo per aprire un varco speciale”
    “Un varco speciale?”
    “Un varco per una porta” rispose Dark, aprendo davanti a loro il varco. “Dobbiamo attraversarlo! Devi fidarti ancora di me!”
    “Va bene” rispose l’armatura, per poi varcare il passaggio seguito da Dark.
     
    “Ti dono questi. Fanne buon uso. Ricordati questo: le tenebre e la luce possono essere usate sia per il bene che per il male. Sta a te decidere per quale parte usare l’una e l’altra.”
    “Come faccio a non sbagliare?”
    “Segui sempre il tuo cuore”
    “E se dovessi perderlo?”
    “In quel caso, dovrai…”
     
    Dark riaprì gli occhi.
    Cos’era stato?
    Chi stava parlando?
    Ma a distoglierlo da quei pensieri fu Al.
    “N-Non posso crederci…” disse, guardando la persona davanti a loro.
    Si trattava di un ragazzo, che sembrava fosse cresciuto con il minimo indispensabile, tanto che si potevano distinguere la forma delle ossa sulla pelle.
    Dietro di lui c’era un’enorme porta, che però era chiusa.
    “Finalmente sei arrivata… anima mia” disse lui.
    “Direi che ora puoi essere sicuro al 100% di essere reale e non un invenzione di tuo fratello, vero?” chiese Dark, dando le spalle ai due Al.
    Percepì soltanto una fortissima luce.
    Pochi secondi dopo sentì il fracasso dell’armatura di Al che cadeva per terra.
    Quando si girò, trovò ai suoi piedi l’elmo dell’armatura e poco lontano il resto.
    Davanti a lui invece c’era Al, che respirava a fatica e non riusciva a rimanere in piedi.
    “Sono… sono tornato nel mio corpo…” disse a fatica.
    Dark però prese l’armatura e la lanciò ai suoi piedi.
    “Mi dispiace dovertelo chiedere, ma dovresti indossare nuovamente l’armatura. Adesso dobbiamo uscire da qui, e ho visto che stavano arrivando anche gli altri”
    “E perché mi devo rimettere l’armatura?” chiese Al.
    “Se tu non lo avessi notato, mentre il tuo corpo era qui non ha avuto di certo l’occasione di andare a comprarsi dei vestiti, e tu essendo stato fino a pochi minuti fa solo un armatura di ferro non ne possiedi…”
    Al capì al volo il messaggio e obbedì. Si rimise a malavoglia l’armatura, che però ora gli stava decisamente larga.
    “Sai, ho una fame pazzesca… e anche tanto sonno…” disse Al, mentre Dark lo aiutava a reggersi.
    “Beh, sono anni che il tuo corpo non può né mangiare né dormire, perciò non me ne stupisco… ora pensiamo ad uscire da qui. Non allontanarti da me se ci tieni alla tua ritrovata pelle. Creerò una barriera attorno a noi, in modo che il colpo non ci possa ferire”
    “Quale colpo?”
    “La pietra filosofale purtroppo ha perso tutto il suo potere quando l’ho usata per aprire il varco. In teoria io non sarei potuto arrivare fin qui, ma grazie al suo potere ci sono riuscito. Ma ora mi tocca distruggere questo posto per poter uscire. Così anche Envy sparirà, essendo stato privato del suo cuore”
    “Tu riusciresti a distruggere questo posto?”
    “Dovrò limitare i miei poteri. L’ultima volta che li ho usati al massimo, non è rimasto niente del mondo sul quale mi trovavo”
    “Cosa? Vuoi dire che hai distrutto un intero pianeta da solo?”
    “Sorpreso? Sta tranquillo, era disabitato. Ora, ti devo chiedere di non riferire a nessuno ciò che vedrai” disse Dark, per poi tirare fuori il ciondolo.
     
    “Maledetto… sputali immediatamente!” urlò Riku.
    “Fossi pazzo e poi anche volendo non potrei” rispose la creatura.
    “Accidenti… ma quanto ci mettono ad uscire?” chiese Ed.
    “Beh, a questo punto posso eliminare tutti voi, tranne ovviamente il piccoletto”
    “Chi hai chiamato piccoletto?” urlò Ed, partendo all’attacco.
    Ma prima che potesse colpire l’homunculus, esso s’illuminò.
    “C-Cosa succede?” chiese l’essere spaventato, vedendo che stava cominciando a gonfiarsi.
    Ma prima che potesse capirlo esplose, circondandosi di una luce fortissima.
    Quando essa si affievolì, al posto di Envy c’erano Dark e Al.
    “Al! Dark! State bene!” urlarono tutti.
    Dark aiutò Al a camminare, al che Ed si preoccupò.
    “Al, tutto bene?” chiese
    “Mai stato meglio, fratellone” rispose Al, con la sua voce vera, e non più distorta dal metallo.
    “Al, la tua voce…” disse Winry, mentre Al dall’interno dell’armatura faceva volare via l’elmo, rivelando così il suo volto.
    “Finalmente sono tornato in possesso del mio corpo…” disse, per poi svenire.
    “Al! Alpholse!” urlò Ed, predendo il fratello minore.
    “Sta tranquillo, sta bene” rispose Dark.
    Ma prima che potesse continuare, una fitta al cuore lo colpì.
    E tutto divenne buio.
     
    “Maestro, dove va?”
    “Devo partire per una missione. Tornerò, non preoccuparti”
    “Ok, ti aspetterò”
    “Ah, stavo dimenticando: buona fortuna per la tua prima missione”
    “Grazie”
    “Mi dispiace non poterti assistere, ma questa è una questione che non posso rimandare”
    “Non si preoccupi. Parte con Vanitas, vero?”
     
    Dark riaprì gli occhi.
    “Ah, finalmente. Cominciavamo a temere il peggio” disse Riku.
    “C-Cos’è successo?” chiese Dark.
    “Sei svenuto. Al ci ha raccontato tutto. Ma come ti è saltato in mente di inghiottire una pietra filosofale?” chiese Ed.
    “Eh, eh… come ho detto ad Al, era l’unico modo per arrivare davanti alla porta… A proposito, come sta?”
    “Devo dire che per la prima volta ho visto una persona che mangia con più voracità di Sora” disse ridendo Kairi.
    “Ehi, grazie tante!” rispose lui, fingendo di essere offeso.
    “Ora sta dormendo… sono tre giorni di fila e non si è ancora svegliato…” disse Winry, senza nascondere un velo di preoccupazione.
    “Beh, allora direi che abbiamo quasi finito…” disse Dark, alzandosi. “Non ci resta che trovare la serratura di questo mondo e andarc…” cominciò, prima di venire interrotto da un fortissimo rumore sopra di loro.
    Immediatamente tutti quanti uscirono fuori, e quello che videro li fece rimanere abbastanza scioccati.
    Una Gummyship era sopra di loro, ed era talmente grande da coprire una decina di case.
    “E quella cos’è?” chiese Ed.
    “Ehi, voi laggiù!” disse una voce, ben conosciuta ai custodi.
    Sopra la Gummyship apparve Paperino, con un sorriso stampato in faccia.
    “Paperino! Che ci fai lì sopra?” chiese Sora.
    “Non ci arrivi? Questa è la nostra nuova Gummyship” rispose il mago di corte.
    “Però… Cid non è un tipo che non mantiene le promesse…” commentò Dark.
    “Aspettate… state dicendo che quello è il mezzo con cui viaggiate?” chiese Winry, per poi tirare fuori una chiave inglese.
    “DEVO scoprire come funziona” disse, prima di venire fermata da un Ed abbastanza preoccupato.
    “Suvvia Winry… non fare pazzie…” disse a fatica.
    “Guarda guarda i due piccioncini…” disse Kairi ridendo.
    “Eh, ma di che cosa stai parlando? Sei per caso impazzita? Io e lei insieme? Ma cosa ti salta in mente?”
    “Cotto” fu la risposta di Riku.
    In quel momento nelle mani di Dark apparvero i Keyblade.
    “Cosa succede?” chiese Ed.
    “La serratura è qui vicino e i miei Keyblade l’hanno individuata… infatti eccola lì” disse Dark, indicando l’armatura di Al, che era stata appoggiata ad un muro, che si era illuminata.
    In pochi secondi si sollevò in volo.
    Dark puntò entrambi i Keyblade e si senti il classico rumore della serratura che veniva sigillata.
    “Cos’è successo?”
    “Questo mondo ora è al sicuro. Non dovreste ricevere altre interferenze”
     
    “Avete visto, padlone?”
    “Si. Dobbiamo assolutamente seguirli. Non peldiamoli di vista!”
     
    “Beh, ora è veramente ora di andare… Uh, Ed, avevi finito i vestiti?” chiese Dark
    “Perché questa domanda?”
    “Perché quegli che hai addosso mi sembra ti vadano corti… Mah, forse è una mia impressione.” Continuò, aprendo un varco davanti a loro.
    “Chissà, magari ci rivedremo in futuro” disse Sora.
    “Salutateci Al non appena si sveglia”
    “Contateci, e grazie ancora. Vi siamo debitori”
    Poi i quattro custodi attraversarono il varco.
    “Adesso!” urlò una voce.
    Ed e Winry videro solo due figure muoversi velocemente e buttarsi nel varco, proprio prima che esAso si chiudesse dietro di loro.
    “Dimmi che non erano loro…” disse Winry.
    “Beh, in quel caso se ne siamo liberati per un po’…”
    “Scusate…” disse una voce alle loro spalle. “Sto cercando i fratelli Elric. Sapreste indicarmi dove sono?”
    “Io sono Edward Elric” rispose Ed, girandosi. “Posso sapere chi… e tu COSA sei?”

    Edited by darkroxas92 - 28/10/2010, 17:37
     
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