Equilibrio

la mia nuova fan fiction

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  1. darkroxas92
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    暗いロクサス92

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    Ed ecco qui il nuovo capitolo.
    Vi preparo psicologicamente ad una marea di spoiler non solo sulla ff, ma anche su bbs (anche se nn sn ancora sicuri, quindi potrebbero anche rivelarsi falsi).
    A parte questo, spero che il capitolo risulti di vostro gradimento, e chiedo clemenza verso i fan del mondo in questione.

    Capitolo 09: Rimpatriata - Torna all'indice dei capitoli
    (Attenzione, possibili spoiler di KHbbs)
    “Uff…” disse Cid, portando fuori un cartone con vari pezzi di computer all’interno. “Devo imparare a stare zitto di fronte a Merlino, se è vicino a un computer… lo manda sempre in mille pezzi…”
    Tutto ad un tratto, sopra di lui il cielo divenne scuro.
    “Non si metterà pure a piovere, vero?” disse lui, mentre accendeva una sigaretta e alzava lo sguardo.
    La sigaretta li cade giù dalla bocca per la sorpresa.
    Proprio sopra la sua testa, c’era una Gummyship in caduta libera.
    Cid riuscì a spostarsi di quei pochi metri sufficienti perché la Gummyship non lo colpisse in pieno.
    “Q-Questa Gummyship… è la loro…” disse ancora scosso Cid, per poi venire interrotto da delle voci dietro di lui che si stavano avvicinando.
    “Come sarebbe a dire che non hai verificato se sotto c’era qualcuno? Cosa facciamo nel caso ha colpito qualcuno?” chiese Paperino, non proprio calmo.
    “Suvvia, sono sicuro che non ci sia fatto male nessuno… e poi capita anche a me di sbagliare, non sono certo perfetto”
    “Speriamo solo che non sia caduta vicino a Cid…” disse Sora.
    “VOI!” urlò il diretto interessato.
    “Speranza vana…” sospirò il moro.
    “Cid, che succede?” chiese Yuffie, uscendo dalla casa. “Abbiamo sentito un gran trambusto e… ah, siete voi. Questo spiega tutto” concluse, sorridendo.
    “Succede che questi marmocchi a momenti mi facevano secco!” urlò Cid.
    “Chiedo scusa, è colpa mia” intervenne Dark.
    Per qualche minuto calò il silenzio, mentre Cid e Yuffie osservavano il nuovo custode.
    “E tu chi sei?” chiese Cid, come se non fosse successo niente.
    “È un altro custode” rispose il Re al posto di Dark.
    “Già. Il mio nome è Dark, e sono stato io a trasportare qui la Gummyship… e ho stupidamente dimenticato di fare in modo che non finisse addosso a qualcuno. Vi chiedo perdono”
    “Un altro custode?” chiese una voce alle loro spalle, rivelando così l’arrivo di Leon.
    “Vedo che non siete cambiati di una virgola” disse Pippo, sorridendo.
    “Almeno adesso sappiamo di chi era la Gummyship in avvicinamento” continuò Leon, ignorando Pippo.
    “Come?” chiese Dark. “Impossibile. Non siamo arrivati qui con la Gummyship”
    “E come allora?”
    “Grazie a dei varchi simili a quegli oscuri… a questo proposito, non ci conviene usare quegli apposto della Gummyship?” chiese Sora.
    “No, per il semplice motivo che più è lunga la distanza più mi costa energia aprire un varco… e poi come facciamo a sapere in che mondo fermarci senza vederlo?”
    “Ah, già…”
    “Aspettate… se non eravate voi, allora chi è che sta arrivando?” chiese Aerith, arrivando anche lei davanti agli amici.
    A rispondere a questa domanda fu la Gummyship in questione, che volò sopra di loro.
    Ai presenti sembrò quasi un drago per via del colore rosso e della forma.
    La navicella atterrò poco lontano da loro.
    “Che cos’è oggi, la giornata delle visite?” chiese Leon, quasi stufo di quella situazione.
    “SQUALL!!!”
    Un urlò squarciò il silenzio, mentre una figura azzurra correva verso Leon, che guardava stupito la scena.
    La figura azzurra si rivelò essere una ragazza, che pochi metri prima di andare incontro a Leon fece un salto aprendo le braccia, come se volesse abbracciarlo.
    Purtroppo per lei, Leon si spostò, e lei cade rovinosamente a terra.
    “Leon!”
    “Squall!”
    Il primo nome fu urlato da Cid, Yuffie e Aerith con tono di rimprovero, mentre il secondo da altre tre persone, per la precisione da due ragazzi e una ragazza.
    Nel frattempo la ragazza vestita di azzurro si rialzò.
    “Perché non mi hai preso al volo?” chiese arrabbiata a Leon.
    “Perché lo avrei dovuto fare con una che non conosco? E come fai a sapere il mio vero nome?”
    A sentire ciò la ragazzo sembrò star male.
    “S-Stai scherzando, vero?” chiese.
    “Tu non conosci Leon” la interruppe Yuffie. “Non lo abbiamo mai visto scherzare in tutti questi anni”
    “Tutti questi anni?” chiese uno dei due ragazzi, che aveva degli strani tatuaggi sulla faccia.
    “Non è che abbiamo sbagliato veramente persona?” chiese la ragazza con gli occhiali.
    “Impossibile!” le rispose l’altra. “Quante altre persone credi possano assomigliarci così tanto, avere il Gunblade e avere la stessa cicatrice?”
    “Effettivamente…” disse il secondo ragazzo, che indossava una specie di impermeabile.
    “Oh, insomma, ma si può sapere chi siete?” chiese Leon, cominciando a spazientirsi.
    “E poi ha ancora la squallite!” disse la ragazza ridendo.
    “S-Squallite?” chiese Sora.
    “È un soprannome per la mania di Leon di isolarsi” rispose Dark, che era quello meno sorpreso di tutti.
    Cosa che Aerith non mancò di notare.
    “Come mai sei così tranquillo?” chiese infatti.
    “Oh, niente di speciale…” rispose lui.
     
    “Suvvia Squall, ora basta con questo scherzo. Sappiamo benissimo che non sei in grado di sostenerlo a lungo. Non ti sarai veramente dimenticato di me, Zell?” chiese il ragazzo con il tatuaggio.
    “Non chiamarmi con quel nome. Il mio nome è Leon”
    “Squall, Leon… resta sempre il fatto che sei tu. Non ti ricordi nemmeno della tua insegnante, Quistis?”
    “No” rispose lui schietto.
    “Deduco che non ti ricordi nemmeno del tiratore scelto, Irvine, cioè me, vero?” chiese l’altro ragazzo.
    “No, non ci credo. Non puoi esserti dimenticato di tutto questo… non di me…” disse la ragazza vestita di blu. “Su, cerca nei tuoi ricordi, cerca di ricordarti di me, Rinoa”
    “Ti ripeto che non ti conosco”
    “Ma se ti sei pure gettato nello spazio aperto e a momenti causavi la fine del mondo per salvarla!” gli urlò contro Zell.
    “Sentite…” intervenne Cid. “Ho cresciuto io Leon fin da quando era un bambino. E non vi ho mai visti prima. Perciò mi pare evidente che si tratta di un eccezionale coincidenza”
    “No, sono sicura che è lui…” disse Rinoa.
    “Emh… scusate se intervengo, ma per chi non era presente, è possibile un riassunto?” chiese Sora, per poi girarsi verso Dark.
    “Dark, tu non ne sai niente?”
    “Potrebbe darsi… ma sai bene quanto me che ci è vietato interferire con gli altri mondi”
    “E chi se ne frega” intervenne Leon. “Digli solo che si stanno sbagliando!”
    “Buffo, sembra che tu ti stia comportando proprio come quando Rinoa era sotto il controllo di Artemisia”
    “Artemisia?” ripeté Leon. “E chi è?”
    “Oh, basta così! Ci penso io a fargli recuperare la memoria!” disse Zell, alzando il braccio pronto per dare un pugno a Leon.
    Ma a fermarlo fu Quistis, che si rivolse a Dark.
    “Tu come fai a sapere di Artemisia e di quello che ci è accaduto? Non mi sembra di averti mai visto”
    “Oh, non ci fate caso. È una sua caratteristica sapere di tutto e di tutti e non far sapere agli altri di lui”
    “Forse anche questa è una tua caratteristica come custode dell’equilibrio” disse Kairi.
    “Custode dell’equilibrio?” urlarono insieme Leon, Cid, Yuffie e Aerith.
    “Q-Quel custode?” chiese sorpreso Cid.
    “Sora, toglimi una curiosità: come fai a sopportarla?” chiese Dark, indicando Kairi.
    “Segreto” rispose lui ridendo.
    “Tu saresti un custode dell’equilibrio?” chiese Leon. “Credevo fosse solo una leggenda infondata”
    “E basta con le chiacchiere inutili! Squall, cerca di ricordare. Siamo cresciuti assieme, siamo diventati SeeD e siamo riusciti a sconfiggere Artemisia!” urlò Irvine.
    “Non so nemmeno cosa siano questi SeeD!”
    “Che ne dite di parlarne davanti ad una tazza di the?” li interruppe Aerith.
    “Beh, detto da una così bella ragazza, non possiamo di certo rifiutare” disse Irvine.
    “Per sua fortuna Cloud non è qui…” commentò Yuffie.
    “Perché?” chiese Sora.
    “Non sono affari vostri, moccioso” lo liquido Cid.
    “Moccioso a chi?”
     
    “Suvvia Squall, cerca di ricordare. Come puoi esseri dimenticato di noi?” chiese nuovamente Rinoa.
    “Per l’ennesima volta: io non vi conosco. Sono cresciuto in questo mondo e ho combattuto per questo mondo! Non ho mai sentito parlare di SeeD e di questa Artemisia che voi dite”
    “Ma accidenti, Squall!” urlò Quistis, battendo le mani sul tavolo. “Abbiamo passato l’ultimo anno a cercarti ovunque! Tutti i Garden sono alla tua ricerca, e anche tuo padre è preoccupato per te!”
    “Mio padre?” ripeté Leon, un po’ sorpreso. “Credevo che mio padre fosse morto quando questo mondo era stato conquistato dalle tenebre”
    “Forse ho capito…” disse Irvine. “Deve essere successo qualcosa dopo la sconfitta di Artemisia. Non siamo riusciti a tornare nel nostro tempo e nel nostro mondo, ma come ben sappiamo, Squall non ha più fatto ritorno. Rinoa, tu che ne hai ereditato i poteri, dici che potrebbe essere che Squall sia in qualche modo ridiventato bambino e sia stato scaraventato su questo mondo?”
    Rinoa si portò la mano sotto il mento.
    “Non conosco bene i miei poteri… ma per una strega che era riuscita a cancellare la differenza tra passato, presente e futuro, direi che si, è possibile”
     
    Mentre il gruppo parlava con Leon, i custodi si rivolsero a Cid.
    “Cid, potresti riparare la nostra Gummyship?” chiese Paperino.
    “Umh… dovrò darci un occhiata quando questo caos sarà finito… ma per quel che ho visto, è conciata piuttosto male. Da quanto tempo è che non viene controllata?”
    Paperino e Pippo si guardarono.
    “Ecco… credo da un po’ di anni…” disse vergognandosi Paperino.
    “COSA? È VOI AVETE VIAGGIATO PER TUTTO QUESTO TEMPO SENZA MAI CONTROLLARLA?!” urlò Cid, tra l’arrabbiato e il sorpreso, facendo saltare tutti per lo spavento.
    “Ehi, scusa se abbiamo salvato qualche decina di mondi e impedito due, tre volte la fine dell’universo!” rispose Paperino.
    Dark aspettò che i due finissero di bisticciare, poi si rivolse a Cid.
    “Cid, ti posso fare una domanda?”
    “Se ha a che fare con la Gummyship, ho già risposto a Paperino”
    “No, è su un'altra questione. Riguarda Ansem”
    A quella parola tutti smisero di parlare, e Cid si fece serio.
    “Cosa vuoi sapere?”
    “Voi conoscevate sua figlia?”
    Cid, Leon, Aerith e Yuffie rimasero in silenzio.
    “Tu come fai a saperlo?” chiese Leon
    “L’ho conosciuta di persona. E ho assistito alla sua fine”
    “Oh, no…” disse Aerith, sedendosi. “Tutti gli abitanti hanno sempre sperato che fosse ancora viva e che non fosse tornata perché era alla ricerca del padre…”
    “Come sarebbe a dire che hai assistito alla sua fine?” chiese Cid.
    “Era arrivata sul mio mondo anni fa. Ma si è sacrificata per salvarmi la vita. Ora però voglio risolvere un mistero: che cos’era la scuola per i custodi?”
    Cid sospirò.
    “Quella scuola era un mistero per tutti noi. Si trovava sotto il palazzo della fortezza oscura, e all’epoca era un centro di ritrovo per tutti i custodi”
    “Aspettate un secondo” si intromise Sora. “Ma i custodi non dovrebbero essere un ristretto gruppo di persone in grado di usare il Keyblade?”
    “Oggi, ma in passato, erano centinaia. Poi un giorno arrivò lui”
    “Master Xehanort, giusto?” chiese Dark. “È il nome che lei ha nominato di fronte al suo assasino, un custode delle tenebre”
    “Proprio lui. All’inizio aiutò i custodi nell’istruzione, ed era ritenuto da tutti un saggio alla pari di Ansem. Ma in realtà era tutta una maschera. Lui e Vanitas attaccarono i custodi, cogliendoli di sorpresa. Molti di loro decisero di unirsi a lui per eliminare i custodi superstiti, ricevendo così potere in più. Solo tre di loro opposero resistenza e non vennero eliminati, ma non si è più saputo che fine abbiano fatto loro e Master Xehanort”
    “Quindi potrebbero essere ancora vivi?” chiese Kairi.
    “Potrebbe…”
    “Aspettate! Per caso uno di loro indossava un armatura?” chiese Sora.
    “Tu come fai a saperlo?”
    “Perché ci ho combattuto contro, vero Paperino e Pippo?”
    “Si, è vero. Ed è stato un osso duro. Ancora più difficile di Sephiroth. Siamo riusciti a raggiungerlo grazie ad un varco nel castello Disney, che però si è chiuso quando siamo usciti”
    “Perché non me lo avete mai detto?” chiese il Re.
    “Beh, non ci sembrava il caso, e sinceramente… se lo siamo dimenticati”
    “Questo lascerebbe pensare che allora siano riusciti a sconfiggere Master Xehanort. Ma il mistero rimane aperto” disse Leon, mentre evitava l’ennesimo tentativo di Rinoa di abbracciarlo.
    “Così pare” disse una voce, proveniente da fuori.
    “Questa voce…”
    “Non è possibile…”
    “Ah, già, dimenticavo” disse Dark. “Tutti i membri dell’Organizzazione XIII, esclusi i numeri 13 e 14 sono tornati in vita”
    “14? E chi è?” chiese Riku.
    “O, nessuno d’importante… vero Sora?”
    “Eh? Guarda che io mica lo conosco. Io mi ricordo solo di Xemnas, Xaldin, Xigbar, Saix, Axel, Demyx, Luxord e Roxas”
    “Mentre noi sappiamo dell’esistenza anche di Vexen, Zexion, Leaxeus, Larxene e Marluxia” aggiunse Riku.
    “Beh, risolveremo questa faccenda dopo. Adesso abbiamo un avversario che ci aspetta se ho capito bene, no?” intervenne Zel.
     
    Tutto il gruppo uscì dalla casa, per ritrovarsi di fronte al numero 1, Xemnas.
    “Ben arrivati, custodi”
    “Xemnas! Cosa ci fai qui?”
    “Devo solo distruggere questo mondo, ed eliminare il custode dell’equilibrio”
    “Devo farti i complimenti Dark” disse Kairi. “Sei l’unico che riesce a farsi nemici anche chi non conosci”
    “Che devo dire? Sarà il destino” rispose lui.
    Xemnas evocò le due spade laser, e senza perdere tempo, colpì Dark, che parò il colpo grazie ai Keyblade.
    “Sai, non se l’unica persona che conosco che crede nel destino. Ma l’ultima ha fatto una brutta fine. Non è così, custode dell’equilibrio?”
    “Di cosa stai parlando?”
    “Della figlia di Ansem”
    Dark spalancò gli occhi.
    “Quindi tu la conoscevi”
    “Certo. Ero pur sempre un suo apprendista. E so cose che tu non immagini nemmeno”
    “Tipo?”
    “Se ti può interessare non era figlia unica”
    “Cosa?”
    Ma prima che Dark potesse continuare con le domande, Xemnas fece spuntare dal suo corpo una serie di raggi luminosi, alcuni dei quali colpirono in pieno Dark, che cade all’indietro.
     
    “Ne è passato di tempo dall’ultima volta”
    “Già, ma non pensavo di rivederti”
    -
    “Cosa ti porta nuovamente qui?”
    “Lo sai benissimo! Ho bisogno di più potere! Non posso eliminarlo!”
    -
    “Sei sua sorella”
     
    Queste frasi lampeggiarono all’improvviso e in continuazione nella mente di Dark, che in quel momento si trovava in uno spazio nero vuoto, lontano da tutti a da tutto.
    Poi, come se fosse caduto un meteorite, una fortissima luce lo investi.
    E si ritrovò in uno strano posto.
    Si trovava in un castello.
    Di fronte a lui c’erano due bambine, delle quali però non riusciva a vedere il volto.
    Riuscì solo a distinguere il colore dei capelli. La più grande aveva i capelli neri, mentre la più piccola rosa.
    Poi lo scenario cambiò nuovamente.
    Era circondato da centinaia di persone, e accanto a lui si trovavano Sora, Riku e Kairi, che osservavano due ragazzi impegnati a combattere.
    Dark riconobbe uno di loro.
    Era se stesso.
    L’altro invece indossava un’impermeabile nero, che impediva a chiunque di distinguere il suo volto.
    Il Dark della visione stava combattendo usando i Keyblade, mentre l’avversario si limitava ad usare diversi tipi di magia.
     
    Dark si risvegliò di colpo.
    Si trovava per terra, e intorno a lui c’erano tutti gli altri combattenti, anche loro privi di sensi.
    Solo Leon e Rinoa erano rimasti ancora in piedi a combattere.
    Leon con il suo fidato Gunblade, mentre Rinoa con una specie di Boomerang da braccio affilato.
    Dark si rialzò, curandosi le ferite, poi li raggiunse.
    “Oh, tu allora sei ancora in piedi” disse Leon.
    “Lo prenderò per un ‘fortuna che sei ancora vivo’” rispose ironicamente Dark.
    “Complimenti. Siete riusciti a uscire indenni da quel colpo. Ma vediamo se riuscite a resistere a questo” e fece partire dalle sue mani una serie di rami oscuri diretti tutti verso Leon.
    “SQUALL!” urlò Rinoa, spigendolo via.
    Ma per fare ciò, ricevette in pieno il colpo.
    Dark fissò Leon.
    Sul suo volto era apparsa un espressione spaventata.
    “Che stupida” disse Xemnas. “Sacrificarsi per uno che non la considera nemmeno”
    “R…Rinoa…” balbettò Leon, avvicinandosi a Rinoa.
    “AHHHHH!” urlò, portandosi le mani alla testa.
    “Tu…” disse Dark, avvicinandosi a Xemnas. “Un tempo eri l’apprendista di Ansem. Come hai potuto tradirlo solo per avere più potere? Come puoi uccidere senza nemmeno un po’ di pietà?”
    “E tu come hai potuto lasciare morire senza fare niente lei?” rispose Xemnas, sorridendo.
    Gli occhi di Dark divennero due fessure.
    “Xemnas…” disse Leon, interropendo la conversazione tra i due.
    Dark guardò i suoi occhi.
    Erano gli stessi occhi che lui aveva quando il custode delle tenebre eliminò lei.
    “Ora ricordo tutto… finalmente ricordo chi sono realmente…”
    “S-Squall…” disse Zell, tentando di rialzarsi.
    “Sono stato uno stupido. Per colpa mia Rinoa si è fatta colpire. Il minimo che posso fare è eliminarti!”
    “Provaci, se ci riesci” rispose Xemnas, lanciando nuovamente lo stesso attacco di prima.
    Ma questa volta fu un'altra persona ad interferire.
    Infatti una sfera di fuoco spezzò di netto i raggi, che altrimenti avrebbero colpito in pieno sia Dark che Leon.
    “Chi ha osato?” tuonò Xemnas, girandosi verso la fonte della magia.
    Sia lui, che Dark che tutti gli altri spalancarono gli occhi.
    Di fronte a loro c’era una persona vestita con l’impermeabile dell’organizzazione XIII, con il cappuccio che ricopriva interamente il volto.
    “E tu chi sei?” chiese Xemnas.
    “Cosa? Non è dalla tua parte?” chiese Leon.
    “No, mi dispiace ammetterlo, ma è un impostore, come il custode dell’equilibrio. Indossa solo il nostro stesso impermeabile, non ha niente a che fare con noi”
    Ma prima che potesse continuare a parlare, il misterioso individuo si teletrasportò di fronte a lui.
    Ad averlo di fronte, Xemnas spalancò gli occhi.
    “N-Non è possibile! T-Tu sei…”
    Non finì mai la frase.
    Il misterioso personaggio lo colpì in pieno volto con una fulmine, lasciando il corpo privo del capo, che cominciò a sparire.
    Com’era successo con Larxene, anche dal corpo di Xemnas uscì un raggio nero, diretto verso il cielo.
     
    Il nuovo arrivato si avvicinò a Rinoa.
    Senza dire niente, posò le mani sopra di lei, e immediatamente il suo corpo venne avvolto da un’aurea verde, che indicava la magia di guarigione.
    Infatti in pochi minuti Rinoa riaprì gli occhi.
    Verificato che Rinoa stesse bene, Leon si avvicinò a lei e la aiuto a rialzarsi.
    Dark invece continuava a fissare lo sconosciuto, che ricambiava lo sguardo, sebbene non si riuscisse a vedere il volto.
    “Ehi, e lui chi è?” chiese Kairi, avvicinandosi.
    In quel momento l’individuo arretrò e aprì un varco oscuro.
    “Aspetta!” urlò Dark, al che lui si fermò.
    “Prima di andare rispondi a questa domanda: sei stato tu a salvarmi sulla Terra dall’attacco di Larxene?”
    Lui si limitò ad annuire con la testa.
    “Allora ti ringrazio, ti sono debitore”
    Il misterioso individuo non rispose.
    Fissò nuovamente prima Dark e poi Kairi.
    Poi sparì nel varco, che si richiuse alle sue spalle.
     
    “Così era veramente come dicevano loro, eh Leon?” chiese Yuffie.
    “Così pare. Quando Rinoa è stata colpita, mi è tornato in mente tutto quello che abbiamo passato insieme.”
    “Quindi ora cosa farai?” chiese Cid.
    “Se non vi dispiace, vorrei partire con loro. A quanto pare, ci sono un po’ di persone che mi stanno aspettando.”
    “Già. Dopotutto si tratta solo di Cid, Laguna, Ellione, tutto il mondo…”
    “Ehi, ma allora tu non sei l’unico Cid dell’universo” scherzò Merlino.
    “Molto spiritoso, vecchio. Comunque, fa’ pure.”
    “Cid, Aerith, Yuffie, Merlino. Vi ringrazio di tutto. Salutatemi anche Cloud se passa di nuovo di qua”
    “Contaci”
    Poi Leon si rivolse ai custodi.
    “Voi cosa avete intenzione di fare?” gli chiese.
    “Beh, prima di tutto aspetteremo la riparazione della Gummyship, poi…” cominciò Sora, prima di venire interrotto da un colpo di tosse di Cid.
    “Ah, già la Gummyship…” cominciò lui. “Temo ci sia un problema… ma prima voglio la vostra parola che permettere quel papero maniaco di Gummyship”
    Prima che Paperino potesse rispondere, il Re e Pippo lo fermarono.
    “Continua pure Cid”
    “Ecco… durante lo scontro con Xemnas di prima… uno dei suoi colpi ha colpito in pieno il garage dove l’avevo portata per ripararla… e purtroppo non è rimasto granché di utilizzabile…”
    Questa notizia ebbe due risultati.
    Il primo fu il creare un silenzio sovrano nella stanza.
    Il secondo fu lo svenimento di Paperino.
    “Ma non vi preoccupate. Comincerò subito a costruirvene una nuova” li tranquillizzò Cid. “Dopotutto, è successo in un mio garage, quindi mi prendo la responsabilità. Ci metterò circa una settimana per finirla, dovrete aver pazienza fino ad allora”
    “Altrimenti nel frattempo possiamo usare uno dei varchi di Dark” propose Sora.
    “Ma non sappiamo in che mondo andare. Non possiamo vederli da fuori se usiamo i varchi”
    “Scusate…” intervenne Irvine. “Ma come fate a capire se un mondo ha bisogno del vostro aiuto?”
    “Beh, solitamente è avvolto da una strana aurea oscura, ma non sempre è così” rispose il Re.
    Irvine guardò Rinoa.
    “Allora forse possiamo dirvi il prossimo mondo che dovrete” continuò, prendendo un pezzo di carta dalla tasca e scrivendo sopra qualcosa, per poi consegnarlo a Dark.
    “Queste sono le coordinate di un mondo che abbiamo visto, che corrisponde alla vostra descrizione. Credi di poterci arrivare così?”
    “Posso provarci. Grazie”
    “Ehi, Squall, hai per caso attaccato la squallite a quel ragazzo?” chiese Zell.
    “Oh, no, ne soffro da molto prima che lo conoscessi” rispose tranquillo Dark.
    “Ah, ok…”
    “Beh, ora per noi è il momento di andare” disse Dark, aprendo il varco.
    “Allora torneremo qui tra una settimana per la nuova Gummyship” disse Sora, prendendo con l’aiuto di Pippo Paperino, che era ancora privo di sensi, per poi seguire Dark nel varco.
     
     
    “Allora, a che punto sei?”
    “I lavori sono finiti. Ma sei sicuro di volerlo fare?”
    “Te l’ho già detto: ha insistito, e poi sinceramente non mi sembra una cattiva idea”
    “D’accordo… allora ci pensi tu ad andare a contattare i canditati?”
    “Immagino di non avere scelta… vorrà dire che comincerò subito, altrimenti non cominceremo tanto presto…”

    Edited by darkroxas92 - 28/10/2010, 17:36
     
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