Equilibrio

la mia nuova fan fiction

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  1. darkroxas92
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    暗いロクサス92

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    ed eccomi qui con il nuovo capitolo.
    come vedrete, con questo capitolo arriverrano nuovi misteri nella trama, che come al mio solito (e soppratutto dopo lo studio di Shakespeare XD) complicano tutto in maniera esponenziale.
    con questo capitolo ha inizio possiamo dire la seconda parte di questa ff, e vi annuncio che sarà una parte abbastanza lunga, che vedrà la conclusione tra circa una decina di capitoli.
    Dopo avervi fatto questi piccoli spoiler, vi lascio al nuovo capitolo:

    Capitolo 08: Ritorno a casa - Torna all'indice dei capitoli
    “Ma cosa…?” fu il commento di Dark, davanti allo spettacolo che si presentava di fronte a lui.
    Si trovava in una strada della sua città, ma intorno a lui c’erano solo macerie, mentre di persone nemmeno una traccia.
    ‘Non pensavo sarebbe successo tutto questo durante la mia assenza’ pensò Dark, aggirandosi per le macerie.
    Poi improvvisamente senti numerosi click, gli stessi che si sentivano quando veniva caricato un fucile.
    “Non ti muovere!” disse una voce alle sue spalle.
    In pochi secondi, Dark si ritrovò circondato da uomini armati di fucili, tutti puntati verso di lui.
    “Non mi aspettavo di certo un’accoglienza con fuochi d’artificio, ma qui si va un po’ troppo agli estremi…” disse Dark, senza essere eccessivamente spaventato.
    “Finalmente siamo riusciti a catturarne uno…” sentì dire da uno di loro.
    “Uno? In che senso uno?” chiese Dark, mentre nella sua mente cominciava a formularsi un’ipotesi.
    Un’ipotesi che Dark si augurava non fosse vera.
    “Ci prendi in giro? Con tutto quello che tu e i tuoi undici amici avete combinato? E trovandoti proprio in mezzo a tutte queste macerie?”
    “Sentite, io sono appena arrivato. Non ho la minima idea di cosa sia successo qui”
    “Ti abbiamo visto arrivare con quel varco, come tutti loro. Non crederai davvero di poterci far credere a una simile storiella.
    “Capisco… allora ci sono veramente loro dietro a tutto ciò…”
    “Ti conviene seguirci senza opporre resistenza e accettare la tua esecuzione con dignità, o per lo meno quel poco che ne hai”
    “Sareste davvero disposti a far fuori un vostro simile?” chiese Dark, levandosi il cappuccio, e facendo esclamare tutti di stupore.
    “Aspetta… tu sei Dark?” chiese un ragazzo, lasciando cadere giù il fucile.
    Dark riconobbe in lui un suo compagno di classe.
    “Temevamo che non ti avremmo più visto” continuò lui, mentre anche gli altri cominciavano ad abbassare i fucili, cominciando a mormorare tra di loro.
    Dark sentì chiaramente ‘Ma non era stato rapito dagli alieni?’ o ‘Ma che razza di mostro è diventato?’ e ancora ‘Che cosa ci fa qui?’.
    “Cosa ti è successo?” chiese il ragazzo, rivolgendosi chiaramente ai capelli e agli occhi.
    “È una lunga storia…” si limitò a rispondergli Dark.
    “E… scusa se te lo chiedo, ma per caso hai visto quel ragazzo che ti stava perseguitando negli ultimi giorni? È sparito insieme a te”
    Dark abbassò lo sguardo.
    “Ci ha tradito. Si è venduto ai nemici solo per avere più potere, e ha ammesso che avrebbe distrutto anche il nostro mondo se questo gli avesse permesso di acquisire più potere. Ho fatto ciò che dovevo fare”
    “Vuoi dire che…?”
    “Non ho avuto altre possibilità. Anche questa mia metamorfosi… ho dovuto attuarla per colpa sua”
    “Se le cose stanno come hai detto tu, e cioè che era veramente disposto a distruggere il nostro pianeta, non puoi biasimarti per le tue azioni”
    “Ora però basta parlare di me. Me ne sono andato da qualche mese se ho tenuto bene il conto. Cos’è successo durante la mia assenza?”
    “Siamo stati invasi” rispose un altro uomo. “Dodici persone, vestite proprio come te, sono apparse dal nulla e hanno cominciato a seminare distruzione dovunque passassero.”
    “Ma stranamente l’unico edificio qui vicino rimasto intero e casa tua, che ovviamente è stata abbandonata” continuò il compagno.
    “Capisco… direi che è chiaro come l’acqua che tutto questo è colpa mia” disse Dark. “Sia l’invasione che tutta questa distruzione sono state causate per via della mia esistenza e partenza… Perciò tocca a me sistemare il tutto”
    “Cos’hai intenzione di fare?”
    “Molto probabilmente quei dodici hanno avuto un contatto con quel ragazzo, altrimenti non avrebbero potuto individuare casa mia. E sono pronto a scommettere che è già pronta una bella trappola nel caso di un mio ritorno”
    “Perciò?”
    Dark si alzò in volo.
    “Perciò si fa scattare la trappola” disse, per poi volare via.
     
    Proprio come gli avevano detto, casa sua era l’unico edificio nelle vicinanze che fosse ancora in grado di ospitare in modo sicuro delle persone.
    Dark entrò dalla finestra, come aveva fatto per tutti quegli anni di nascosto.
    Trovò camera sua esattamente come l’aveva lasciata, senza nemmeno un foglio spostato.
    “Bene… a questo punto non resta che aspettare” si disse, per poi sdraiarsi sul suo letto.
    Non passarono troppi minuti prima che senti dei rumori alle sue spalle
    “Vedo che ti piace rilassarti” disse una voce.
    Dark si rialzò.
    “Detto dal notturno melodico è tutto dire, no?” disse lui, per poi girarsi.
    Di fronte a lui c’era l’organizzazione XIII al completo, tranne che per Roxas e Xion ovviamente.
    “Sei stato piuttosto imprudente a venire qua” disse Xemnas.
    “Forse… ma dopotutto, ho già sconfitto il vostro ‘consigliere’”
    “Umph, lo avevo detto io che quel ragazzino non sarebbe riuscito a combinare niente di buono” fu il commento della numero XII, Larxene.
    “Ah, scusatemi, ma il vostro castello dell’oblio non credo sarà più utilizzabile, visto che non ne è rimasto niente”
    “Non importa, lo avevamo già abbandonato”
    “Lo so, ed era disabitato. Per questo non mi sono trattenuto”
    “Sei un ragazzo strano. Solitamente nessuno riesce a mantenere così tanta calma. Neppure Sora, dopo essere stato privato della maggior parte dei suoi ricordi, c’era riuscito” disse il freddo accademico.
    “Immagino che tu ora mi stia considerando come un prezioso soggetto, vero?”
    “Basta così” intervenne Xemnas. “Abbiamo un piano da rispettare. Larxene, lasciamo tutto nelle tue mani” disse il superiore, prima di scomparire in un varco oscuro, seguito da tutti gli altri membri esclusa la numero 12.
    “Lasciano sempre a me i compiti più noiosi” disse lei sbadigliando, per poi girare lo sguardo verso Dark.
    “Quali sono le vostre intenzioni?”
    “Oh, sta tranquillo. Non sono rimasti su questo pianeta. Ad ognuno di noi è stato affidato un mondo da distruggere. Per tua sfortuna, questo è quello toccato a me”
    Dark sorrise.
    “Cos’è quel sorrisetto? Credi che perché sia una femmina non sia alla tua altezza?”
    “Come ho detto a quel ragazzo… stupido è chi sottovaluta il nemico”
    “Cosa che immagino abbia invece fatto, vero? Ah, è riuscito a farti rivivere il tuo passato?”
    Dark spalancò gli occhi.
    “Dal tuo sguardo deduco di si”
    “E io ne deduco che siete stati voi a mostrarli come fare, vero?”
    “Già. Ma non ti preoccupare: sarai sopravvissuto a lui, ma contro di me non sarai così fortunato”.
    Detto questo, Larxene lanciò subito verso Dark una serie di fulmini.
    Dark riuscì ad evitarli, ma per farlo ricevette in pieno i due coltelli che la numero 12 evocò e lanciò verso le sue gambe.
    Ma con sua sorpresa, Dark non rallentò nemmeno la velocità dei movimenti, e rispose subito lanciando una sfera di ghiaccio verso l’avversaria, che riuscì ad evitarla solo grazie ai suoi riflessi pronti.
    “Com’è possibile?” chiese lei, allontanandosi di qualche metro. “Ti ho colpito in pieno con i miei coltelli, e non hai mostrato nemmeno un minimo segno di dolore”
    “Ho superato torture peggiori di questa” si limitò a rispondere, estraendo i due coltelli sporchi di sangue per poi gettarli via.
    Immediatamente si mise le mani sulle gambe.
    Per qualche secondo vennero circondate da un aurea verde, e le ferite si rimarginarono in breve.
    “Ecco fatto. Sebbene non senta dolore, non sono così stupido da non pensare ad un emorragia” disse lui, per poi evocare i Keyblade.
    Lo scontro tra i due si riaccese subito.
    I Keyblade di Dark si scontrarono con i coltelli di Larxene, facendo uscire scintille.
    Larxene rispose subito all’attacco formando nella mano libera una sfera di tuono che poi lanciò verso Dark.
    Fu il portafortuna a parare il colpo al posto del proprietario e a ripartire all’attacco.
    “Puoi usare i Keyblade telepaticamente?” chiese sorpresa la numero 12.
    “Se questo ti sembra strano, aspetta di vedere questo” rispose lui, per poi volare in alto.
    “Ti mostrerò una parte del potere con il quale ho sconfitto il mio ultimo avversario” continuò, per poi far apparire nella sua mano destra una sfera di tuono, mentre nell’altra una sfera di fuoco.
    “Due magie in contemporanea? Non credevo lo potessi fare realmente”
    “Sei fortunata. Quest’attacco non è che un decimo di quello che ho lanciato contro quel ragazzo”
    “Nemmeno un decimo? Cos’è, mi consideri così debole?”
    “No, è che non voglio distruggere questo mondo”
    “Distrug… COSA?!”
    “Rispondi a questa domanda, Larxene: che cosa succede se si unisce il tuono al fuoco?”
    “Il fuoco può essere una conseguenza del tuono, ma non è possibile unirli. Sarebbe come unire il ghiaccio al fuoco”
    “Allora preparati a vedere l’impossibile” rispose Dark, per poi fondere insieme i due elementi in mano, creando così una sfera perfettamente omogenea di fuoco e fulmini.
    “Ora mi è tutto chiaro… quel tipo non aveva speranze contro di te. Ma io sono tutta un’altra storia. Lancia pure quella sfera, io te la rispedirò contro”
    Dark non si scompose.
    “Può essere. Sarà il destino a scegliere”
    “Tu credi nel destino?”
    “Potrebbe essere”
    “Allora ora vedremo da che parte sta”
    “Stavolta ti devo dare ragione” disse infine Dark, per poi lanciare la sfera.
    Larxene fece sparire i coltelli che teneva tra le dita per poi prendere la sfera con le mani.
    La terra sotto di lei cominciò a riempirsi di crepe per la pressione del colpo, che aumentava con il passare dei secondi.
    “I miei complimenti” disse Dark. “Non è facile riuscire a resistere ad una sfera di quella potenza”
    “Urgh… sei forte… ma hai commesso l’errore di aver usato anche il tuono per crearla”
    Dark spalancò gli occhi.
    “Grazie a questa tua svista, posso… controllarla!” disse, cominciando a circondarsi di fulmini che confluirono nella sfera.
    Poi, improvvisamente, riuscì a rispedirla al mittente.
    Dark venne colto di sorpresa.
    Si preparo a ricevere il colpo che purtroppo per lui non avrebbe fatto in tempo a deviarlo.
    Ma prima che la sfera di tuono potesse colpire Dark, una colonna di ghiaccio apparve dal nulla, colpendo e distruggendo la sfera.
    “Cosa?” chiese Dark, sorpreso come anche l’avversaria.
    “Arrivano i rinforzi!” disse una voce, ben nota ai due combattenti.
    Infatti sopra di loro era apparsa la Gummyship, e sul suo tetto c’erano Sora, Riku e Kairi.
    “TU!” disse Larxene indicando con odio Sora.
    “Ci conosciamo?” chiese lui.
    “Capisco… vedo che Naminè ha fatto un bel lavoro…”
    “Riku, tu dovrai spiegarmi nei minimi dettagli cos’è successo in quel maledetto castello! E anche tu, mio caro Dark!” disse Sora, scendendo dalla Gummyship, assieme ai due amici.
    “Già. Non è stato per niente bello quello che hai fatto” intervenne Kairi.
    “Se avessi saputo che preferivate fare la fine di quel ragazzo e del castello invece di salvarvi vi avrei lasciato dov’eravate”
    “Beh, se la metti sotto questo punto di vista, forse è meglio che sia andata così. Poi vedo che anche tu sei sano a salvo” disse Riku.
    “Volete continuare lo stesso a combattere assieme a me, nonostante quello che sono?”
    “Certo, che domande”
    “Allora sistemiamo subito quella strega” disse Dark, per poi ripartire all’attacco, seguito anche dagli altri custodi.
    Larxene lanciò i coltelli verso Sora, che però li evitò facilmente.
    Il numero 12 si distrasse un attimo per cercare di colpirlo di nuovo.
    E quell’attimo le fu fatale.
    Dark la infilzò con entrambi i Keyblade.
    I coltelli le caddero giù per poi svanire nel nulla.
    “Complimenti… sei riuscito ad eliminarmi… Ma non credere che sia finita qui… gli altri mi vendicheranno… e tu non potrai batterli tutti quanti… Ricordati di queste parole… Anche tu farai la nostra stessa fine… presto o tardi…”
    Poi, proprio com’era avvenuto in passato per opera di Sora, Larxene cominciò a sparire nell’oscurità, ma a differenza della precedente volta dal suo corpo uscì un raggio oscuro, che sparì nel cielo”
    “E quello cos’era?” chiese Sora.
    “Non ne ho idea…” rispose Dark.
    “A quanto pare siamo arrivati giusto in tempo, eh?” chiese Riku.
    “Già, questa volta me la sono vista brutta. Ah, grazie per quella colonna di ghiaccio”
    I tre custodi si guardarono.
    “Emh… Dark, guarda che noi non centriamo. L’abbiamo vista da lontano, ma credevamo fosse opera tua”
    “Cosa? Suvvia, non mi offendo mica a ringraziarvi per una volta”
    “Ma guarda che è così!”
    “Ma allora, se non siete stati voi, chi è stato?”
     
    A pochi metri di distanza, senza che nessuno se ne accorgesse, un varco oscuro si richiuse.
     
    “Comunque come avete fatto a ritrovarmi?” chiese Dark.
    “Beh, a essere sinceri… abbiamo sparato a caso” ammise Sora.
    “Abbiamo solo immaginato che ti saresti potuto dirigere qui”
    “E ricordati che prima o poi ti ripagheremo lo scherzetto che ci hai fatto l’ultima volta”
    “Scherzetto?” si intromise Paperino. “Per colpa di quella ‘scherzetto’, la Gummyship è ridotta a poco meno di un rottame!” continuò, indicando la Gummyship, che effettivamente, non era nelle sue condizioni migliori.
    Era piena di crepe, e alcuni oblò erano dovuti venire sigillati.
    “Beh, io vi avevo allontanati per evitare questo. Siete stati voi a voler ritornare indietro. Comunque risolvo una questione qui e poi porterò la Gummyship a Radiant Garden, così che Cid possa ripararla”
    “Che questione?”
    “Devo trovare la serratura, in modo che questo mondo non possa più venire attaccato”
    “Non sarà facile trovarla…” disse Sora, prima che una luce accecante lo interrupe.
    Il ciondolo di Dark si era illuminato e si stava sollevando da solo.
    A veder ciò, Dark fece una piccola risata.
    “Che ironia… l’ho cercata per così tanto tempo, e l’ho sempre avuta dietro” disse, per poi togliersi la catenina, che si sollevò davanti a lui.
    E come di consueto, alzò il Portafortuna per chiudere la serratura.
    Ma non successe nulla.
    “Cosa succede?” chiese Riku.
    “Perché la serratura non si chiude?”
    “Forse… devi usare entrambi i Keyblade per questa serratura” azzardò Sora.
    Dark seguì il consiglio, ed evocò subito il Lontano Ricordo.
    E come detto da Sora, la serratura si chiuse.
    “E anche questa è a posto” disse Kairi.
    “E ora, come promesso, preparatevi per ritornare a Radian Garden” disse Dark, per poi far spuntare sotto la Gummyship un varco, che la inghiottì, facendola sparire.
    “AHH! La Gummyship!” urlò Paperino.
    “Non ti preoccupare… è arrivata sana e salva a destinazione… Anche se ora che ci pensò bene, non ho controllato se sul punto di destinazione ci fosse qualcuno… spero di no… Beh, direi che possiamo andare anche noi” disse, per poi aprire un varco davanti a loro, per poi attraversarlo.

    Edited by darkroxas92 - 28/10/2010, 17:35
     
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