{A tRuE lOvE sToRy}

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  1. mikimpazzita
     
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    CITAZIONE (Siegmund @ 13/10/2008, 17:21)
    stai certa che io commenterò sempre :riot:

    Quoto!
     
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  2. Judger-Gabranth 94
     
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    bellissimo capitolo scommetto che riku ha salutato sora e vanno a finire con una scazzottata
     
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  3. Siegmund
     
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    non penso sia riku..del resto nn si può capire chi sia...
    mmm piccola teoria che credo invierò tramite mp
     
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  4. Naminè94
     
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    Capitolo 11
    Sora: Ciao Selphie.
    Selphie era una ragazza che frequentava la stessa classe di Sora.
    Sora sapeva che lei aveva sempre avuto un debole per lui, ma era troppo preso da Kairi per curarsene.
    Per la prima volta la guardò con più interesse...
    Era piuttosto carina.
    I capelli castani e gli occhi verdi. I lineamenti del viso delicati. Era una bella ragazza, ma Sora non faceva che paragonarla a Kairi.
    Per lui, nessuna era meglio di Kairi.
    Kairi era perfetta.
    “Devo smetterla di paragonare tutti a Kairi!” pensò Sora.
    Sora: Vuoi sederti?
    Selphie: Se non ti disturbo...
    Sora: Per niente.
    Selphie si sedette e cominciarono a chiacchierare.
    Selphie: Vengo spesso qui. Mi rilassa come posto. Il rumore del mare... La tranquillità del cielo... E’ stupendo.
    Sora: già...
    Selphie: Che mi racconti?
    Sora: Avrei tante cose da raccontare, ma forse è meglio che me le tengo per me... E tu?
    Selphie: Le solite cose... Mi piace da tanto un ragazzo, ma è impegnato.
    Sora sapeva che alludeva a lui.
    La trovava molto dolce, ma non voleva prenderla in giro, mettendosi insieme a lei anche se pensava ancora a Kairi.
    Selphie: E con Kairi come va?
    “Te pareva!”
    Sora: Ci siamo lasciati...
    Selphie era incredula. Come aveva fatto a non saperlo! Era sempre aggiornata su tutti!
    Selphie: Quando?!?
    Sora: Ieri sera...
    Selphie: Mi dispiace...Posso fare qualcosa?
    In realtà gioiva dentro.
    Sora: no. Niente. Ma grazie lo stesso...
    Selphie: ti va di parlarne?
    Sora: no... Ho già parlato abbastanza... Adesso voglio solo cercare di non pensarci più... Che mi dici di questo ragazzo che ti piace?
    Selphie: Che forse ho qualche speranza...
    -------------------------------------------------------------------------------------
    Roxas era solo e si diresse verso il bar di Axel, così, per occupare un po’ di tempo. Era sera. Sperava di non trovarlo troppo occupato con i clienti.
    Lo intravide da lontano mentre metteva in ordine il bancone.
    Roxas: Ciao Axel...
    Axel: Oi, Roxas... Ciao.
    Roxas: Come va?
    Axel: tutto bene... a te?
    Roxas: bene... dov’è Larxene?
    Axel: è tornata a casa.
    Roxas: Stai chiudendo?
    Axel: Si...
    Axel pensò che era arrivato il momento di confidarsi con Roxas.
    Axel: Ti va di tenermi compagnia?
    Roxas: si...
    E scivolò dietro al bancone, mentre Axel chiudeva la saracinesca.
    Era piuttosto buio lì dentro.
    Roxas: Puoi accendere una luce?
    Era come il suo sogno. Sarebbe bastato un attimo per farlo avverare. Erano così vicini...
    Axel accese una luce, un po’ fioca, ma bastava ad illuminare la maggior parte dell’ambiente.
    Roxas notò in Axel una nota di tristezza.
    Roxas: Cos’hai?
    Axel: Ho tanta voglia di confidarmi con te, Roxas...
    Roxas: ti ascolto...
    Axel: Voglio parlarti di quello che è successo tra me e l’Organizzazione.
    Roxas, incredulo, si mise a sedere, aspettando la sentenza.
    Roxas: Non sei obbligato a farlo, se non vuoi...
    Axel: ma io voglio farlo... Sento che adesso ho bisogno di parlarne con qualcuno. E vorrei tanto che quel qualcuno fossi tu...
    Roxas non credeva a quello che gli stava dicendo. Forse anche Axel provava quello strano sentimento che provava anche lui...
    C’erano tanti ragazzi a Destiny Island, perché confidarsi proprio con lui se non perché provasse qualcosa in più?
    Axel iniziò a raccontare.
    Settembre...
    Aveva iniziato il primo anno di università. Non conosceva nessuno e cercava di concentrarsi il più possibile sui suoi studi.
    Verso fine settembre, in uno dei suoi corsi, incontrò Xemnas, il leader dell’Organizzazione. Tuttavia Axel era ignaro di quello che facesse...
    Il professore assegnò alla classe una ricerca da fare in coppia e Axel e Xemnas capitarono insieme. Era ovvio fare conoscenza con il compagno di studi e Xemnas, dopo aver conosciuto Axel, lo convinse ad incontrare i suoi amici.
    Axel ne fu felice, inizialmente... Gli sembravano tutti ragazzi simpatici. Undici ragazzi come lui, in cerca di nuovi membri per la loro organizzazione.
    Gli spiegarono che solo i ragazzi con un certo tipo di personalità potevano entrare in quell’organizzazione e secondo loro, Axel faceva al caso loro.
    Cominciarono ad invitarlo alle loro riunioni e Axel strinse particolare amicizia con un membro dell’Organizzazione di nome Demyx, anch’egli nuovo.
    Era un ragazzo semplice e divertente e legarono immediatamente.
    Ma nell’Organizzazione c’erano anche dei membri che Axel non reggeva proprio, come Marluxia e Saix.
    Avevano un non so che di malvagio... Un qualcosa che ad Axel non piaceva... Un qualcosa che lo preoccupava.
    Dopo qualche mese iniziò a scoprire la vera natura dell’Organizzazione. Cominciarono a fare numerosi atti di vandalismo, per divertirsi, e finché erano cose da niente, Axel si divertiva insieme a loro.
    Purtroppo alcuni di loro, cioè Saix e Marluxia, cominciarono ad esagerare un po’. Prendersela con altre persone non era nei programmi di divertimento di Axel che si estraniava sempre da quelle “missioni”.
    Una sera come tante Axel stava tornando a casa e decise di prendere una scorciatoia e tagliare per qualche vialetto un po’ più isolato.
    Sentì una ragazzina urlare... E poi il rumore di uno schiaffo.
    Indugiò un attimo cercando di individuare la provenienza di quella voce.
    Sembrava un labirinto. Svoltò prima a destra... Poi a sinistra... Poi di nuovo a destra...
    Una scena orripilante gli si parò davanti agli occhi.
    Axel: Lasciatela stare!
    Corse verso tre ragazzi con un cappotto nero, incappucciati, che si fermarono all’istante. Una ragazzina era accucciata a terra in lacrime.
    Axel: No, no, lasciatela stare! Andatevene via!
    Con forza spingeva tre membri dell’organizzazione, lontano da quella ragazzina indifesa, che si nascondeva il viso tra le mani, tremanti.
    Aveva circa 13-14 anni.
    Axel, arrabbiato più che mai, immobilizzò uno di loro contro la parete e cominciò a tirargli pugni, con tutta la forza che aveva... Il cappuccio cadde e Axel riconobbe subito Marluxia.
    Colpì sempre con più forza e decisione facendo crollare Marluxia a terra, stordito. Si dedicò così agli altri due membri dell’Organizzazione.
    Abbassò subito il cappuccio del primo. Afferrò quei lunghi capelli azzurri e cominciò a strattonare forte, facendo sbattere Saix con la fronte sul muro, che cominciò a sanguinare dando vita a una ferita a forma di X.
    L’altro membro dell’Organizzazione, notando l’ira di Axel, cominciò a correre verso il fiume. Axel lo rincorse, dovevano pagargliela, tutti. Non conosceva quella ragazzina ma sentiva il dovere di proteggerla.
    Immobilizzò l’ultimo membro tra la sponda del fiume e il suo corpo animato dalla rabbia. Cominciò a prenderlo a pugni più forte che poteva.
    Era all’estremo della sporgenza, sarebbe bastato un nonnulla per farlo cadere, mettendo fine alla sua vita, per sempre.
    Con un cazzotto nello stomaco, il ragazzo barcollò e cadde dalla sporgenza.
    Morì quella stessa sera.
    Axel: Non ho mai saputo chi fosse in realtà...
    Roxas era scioccato dal suo racconto. Aveva ucciso un ragazzo...
    Roxas: Chi era quella ragazzina che stavano violentando?
    Axel: Non lo so. Quando sono ritornato era già fuggita via. Non sono riuscito a vedere il suo viso. Spero solo che ora stia bene...
    Roxas non sapeva cosa dire... Guardava il volto dell’amico, triste, afflitto e colpevole.
    Roxas: Non è stata colpa tua.
    Axel: Forse non ti rendi conto. Ho ucciso un ragazzo, ti sembra niente?
    Roxas: ma non era tua intenzione! Lo hai fatto per proteggere quella ragazza.
    Axel abbassò il capo: Non ne avevo alcun diritto...
    Roxas non sapeva che fare. Seguì il suo istinto, si alzò e strinse forte Axel. I due si guardarono senza sapere cosa stessero facendo.
    Axel non ce la faceva più. Doveva dar sfogo a tutto quello che provava. Doveva farlo. Non gli importava di rovinare il suo rapporto con Roxas, voleva solo... baciarlo.
    Con forza premette le sue labbra contro quelle del ragazzino.
    In un primo momento, temette che Roxas lo strattonasse via da lui, e invece no... Ricambiò il bacio come se anche lui lo volesse.
    Roxas non aveva mai provato attrazione per un ragazzo.
    Credeva che non gli sarebbe mai potuto succedere. E invece adesso era lì, che baciava un ragazzo come lui.
    Dopo qualche minuto pensò a Naminè. La sua dolce Naminè... Ma che stava facendo?!?
    Si staccò da Axel all’improvviso. Il più grande aprì gli occhi, frastornato.
    Axel: Scusa... Ho esagerato stavolta.
    Roxas: No, è stata anche colpa mia...
    Si lasciarono andare e Roxas fece un passo indietro, come se volesse mantenere una distanza di sicurezza.
    Ma non sarebbe servito a niente, avrebbe voluto baciarlo... Ancora.
    Nessuno dei due parlava. Erano stranamente interessati ai loro piedi che fissavano ormai da più di dieci minuti.
    Axel non sopportava tutto questo. Decise di parlare.
    Axel: Cosa credi che sia?
    Roxas alzò le spalle.
    Roxas: Non lo so proprio, non mi è mai capitato...
    Axel: neanche a me. Ma con te è...
    Roxas: ...diverso.
    Axel si riavvicinò a lui e lo baciò di nuovo, stavolta con più sicurezza, visto che anche Roxas provava quello che provava lui...
    Roxas: Io non devo farlo...
    Axel: Ma tu vuoi?
    Roxas non rispose. Non voleva sembrare troppo interessato a lui, ma non voleva neanche restare in silenzio e non far niente.
    Stavolta prese lui l’iniziativa e baciò Axel, il quale fu molto sorpreso.
    Quando smisero di baciarsi, Roxas si sentiva in colpa.
    Roxas: Non so cosa voglio. Ma so che non voglio fare un torto a Naminè. Non se lo merita. E...
    Axel: ...Credo che tra noi non potrà nascere una storia vera...
    Si capivano al volo.
    Roxas: Già... E’ lo stesso per te, no?
    Axel: Già... Tengo parecchio a Larxene, non voglio rinunciare a lei.
    Roxas non rispose.
    Axel: facciamo finta che non sia successo niente, ok?
    Roxas annuì, ma come si faceva a far finta di niente?
    Erano entrambi presi. Attratti l’uno dall’altro.
    Ma non potevano distruggere tutto quello che avevano costruito in una sera...
    -----------------------------------------------------------------------------------------------
    Riku si diresse verso casa di Kairi.
    La ragazza non rispondeva alle sue chiamate... Non si faceva vedere in giro...
    Controllò anche alla grotta, ma di lei neanche una traccia...
    L’ultima spiaggia era casa sua.
    Si appostò sotto la finestra della sua camera e la chiamò forte.
    Riku: Kairiiiiiii! Kaairiiiii!
    Kairi si sentì di chiamare, si alzò dal letto impacciata e si sporse dalla finestra.
    “Ancora lui, ma quando si dava per vinto?”
    Kairi: Cosa vuoi, Riku?!?
    Riku: Ti prego scendi, devo parlarti!
    Kairi ci pensò. Adesso era single. Non faceva un torto a nessuno.
    Era curiosa di sapere cosa voleva, anche se già se lo immaginava...
    Kairi: ok! Ma se fai un passo falso, ti giuro che te la faccio pagare!
    E chiuse la finestra con forza.
    Riku la aspettava, battendo i secondi con il piede sinistro.
    Questa volta non avrebbe insistito. Voleva fare le cose con calma.
    Era questo che voleva Kairi, infondo. Tempo. E lui gliel’avrebbe dato...
    Intravide Kairi che si stringeva in una felpa grigia. Era bellissima sempre.
    Riku: Ciao.
    Kairi: Ciao...
    Riku: Volevo dirti che mi dispiace. Ho sbagliato. Perdonami ti prego.
    Le ricordava molto Sora, quando la faceva arrabbiare e le chiedeva scusa... Quanto le mancava!
    Kairi: Ok, sei perdonato... Ma che ti sia di lezione!
    Riku sorrise: Hai ragione, scusa ancora. Mi trovi insistente se ti chiedo di fare un giro con me?
    Kairi sorrise, un po’ imbarazzata.
    Kairi: Ok, ma solo un giro. Da amici.
    Riku annuì, felice di essere riuscito a convincere Kairi a passare un po’ di tempo con lui.
    Iniziarono a camminare.
    Kairi: Posso farti una domanda?
    Riku: Si.
    Kairi: quando mi chiedevi consiglio per avvicinarti a Sora, era solo un pretesto per parlarmi o volevi davvero riappacificarti con Sora?
    Riku: Un po’ e un po’.
    Kairi fece una risatina.
    Kairi: Però non voglio che Sora venga preso in giro. E’ una delle cose che mi ha dato più fastidio.
    Riku: infatti ho sbagliato anche nei suoi confronti.
    Sembrava pentito sul serio.
    Forse non era lo stronzo che credeva...
    ---------------------------------------------------------------------------------
    Roxas correva verso casa di Naminè.
    Doveva farsi perdonare a tutti i costi... Avrebbe fatto di tutto... Anche se lei non sapeva niente, lui lo sapeva e si sentiva in colpa da morire.
    Le mandò un SMS, chiedendole di scendere.
    Arrivò col fiatone sulla porta di casa sua. Si piegò sulle ginocchia per riprendere fiato.
    Naminè uscì di casa e vide Roxas accucciato davanti a lei. Sussultò.
    Naminè: Roxas! Mi hai spaventata!!
    Roxas si alzò e le accarezzò il viso.
    Naminè: Ma che hai?
    Guardò nei suoi occhi blu come il cielo.
    Non lo riconosceva più. Roxas era un ragazzo prevedibile. E in quell’estate era diventato l’opposto.
    Il ragazzo non rispose. La tirò a sé e la baciò.
    “Sto sognando?” pensò Naminè...
    Roxas: Ho voglia di stare un po’ con te... Ti va?
    Naminè annuì e per la prima volta uscì di casa senza il suo blocco da disegni...
    Erano pressappoco le 22. Naminè e Roxas stavano stretti l’uno all’altra su una panchina.
    Naminè: Come mai quest’improvvisata?
    Roxas: Perché ti dispiace?
    Naminè: No, anzi. Solo che non è da te.
    Roxas: Ho capito quanto sono fortunato e non voglio sprecare un minuto senza di te.
    La baciò di nuovo, stringendola forte.
    Naminè notò due figure che si avvicinavano e le guardò, incredula.
    Naminè: Non ci posso credere!

    Spero vi piaccia... sto cercando di aggiornare appena posso...
     
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  5. mikimpazzita
     
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    CITAZIONE
    Axel si riavvicinò a lui e lo baciò di nuovo, stavolta con più sicurezza, visto che anche Roxas provava quello che provava lui...
    Roxas: Io non devo farlo...
    Axel: Ma tu vuoi?
    Roxas non rispose. Non voleva sembrare troppo interessato a lui, ma non voleva neanche restare in silenzio e non far niente.
    Stavolta prese lui l’iniziativa e baciò Axel, il quale fu molto sorpreso.

    Ma che carini...!!!!! image
    Bravissima Naminè, bellissimo capitolo!
    Ma chi sarà mai il ragazzo che Axel ha spinto giù per il precipizio?!
    SPOILER (click to view)
    Non sarà mica Demyx! :goh:
     
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  6. axel36
     
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    secondo me era demyx...cmq bravissima naminè...anke la coppia soraxselphie è originale...
     
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  7. Siegmund
     
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    spero che sia demyx :guru:
    bel cap nami anche se questo ha mandato in fumo tutte le mie teorie :asd:
     
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  8. Naminè94
     
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    Premetto che questo capitolo è un pò più corto del solito, ma i prossimi saranno più lunghi, promesso! :)

    Capitolo 12
    Roxas si voltò. Rimase scioccato.
    Kairi e Riku si avvicinavano scherzando e ridendo.
    Kairi, probabilmente, non li notò inizialmente, poiché non li salutò da lontano, com’era suo solito.
    Roxas guardò l’espressione di Naminè. Era rimasta senza parole, non si sarebbe mai aspettata che l’amica facesse una cosa del genere.
    Faceva tanto l’afflitta al mattino e la sera, quando non era con lei, passeggiava già in compagnia di un altro ragazzo?!?
    Naminè: Kairi!
    Kairi si voltò verso di loro.
    Non li aveva proprio notati.
    Kairi: Ciao ragazzi.
    Si sentiva un po’ a disagio e in imbarazzo. Aveva fatto una figuraccia.
    Naminè: Ma che ci fai qui?
    Kairi: Oh, beh... Riku mi ha chiesto se mi andava di uscire e ho detto di si, a che serve stare in casa???
    Naminè: A niente, per carità...
    Kairi la guardò torva.
    Naminè: Posso parlarti un attimo?
    Kairi annuì e si fece trascinare per un braccio dalla sua amica più lontano.
    Naminè: Mi spieghi che ti è preso?? E se Sora ti vedesse?!?
    Kairi: Sora non tornerà con me. Che senso ha non uscire più di casa?!?
    Naminè: E’ anche una questione di correttezza Kairi! Ma che ti prende, vi siete lasciati solo ieri!!!
    Kairi: Senti, Naminè. Sono grande abbastanza da decidere da sola della mia vita. Io e Riku siamo usciti come due normalissimi amici. Che c’è di male? Sora non c’entra più niente con me, ormai.
    Non avevano mai discusso, per niente. Avevano sempre preso le cose col sorriso sulle labbra, ma stavolta no...
    Naminè pensava che Kairi avesse esagerato.
    Naminè: Fai quello che vuoi, sappi solo che per me stai sbagliando di grosso!
    Kairi: Bene. Lo terrò presente...
    Intanto Roxas e Riku non sapevano di che parlare.
    Roxas: Allora... Come mai sei insieme a Kairi?
    Riku: Si è lasciata con Sora, no? Dov’è il problema?
    Roxas: Nessun problema, chiedevo...
    Roxas era intimorito da Riku. Quando si arrabbiava, poteva essere davvero letale.
    Riku: ma che problema ha la tua ragazza?!?
    Roxas cominciò a innervosirsi.
    Roxas: La mia ragazza può avere tutti i problemi che vuole, non ti riguarda!
    Riku: Ma perché non bada agli affari suoi?!? Non stiamo facendo niente di male!
    Roxas: Evidentemente gli è sembrato giusto esprimere la sua opinione con Kairi, che problema hai tu? Ti dà fastidio, per caso?
    Riku non rispose.
    Roxas: beh, abituatici. Ed è meglio che togli gli occhi di dosso a Kairi, perché lei e Sora torneranno insieme, presto.
    Riku: e chi lo dice?
    Roxas si alzò: Lo dico io!
    Le ragazze cominciarono a notare che si stava diffondendo una certa tensione non lontano da loro.
    Naminè: Ma che succede?
    Kairi: Non lo so, andiamo a vedere prima che...
    Ma ormai era troppo tardi. Riku aveva spinto Roxas che aveva ribattuto. Kairi iniziò a correre verso i due, seguita a ruota da Naminè.
    Kairi: Ooh, ragazzi! Ma che vi prende?!?
    Si parò tra i due, ormai lividi in viso più che mai.
    Riku: il tuo amichetto ha i nervi un po’ scoperti.
    Roxas fece per attaccarlo di nuovo, ma Naminè lo afferrò per il polso e con tutta la forza che aveva lo trattenne.
    Roxas: te li faccio vedere io i nervi scoperti! Se non te ne vai all’istante ti faccio pentire di essere nato!
    Kairi: La volete smettere?!? Non vi facevo così immaturi, soprattutto tu Roxas!
    Roxas mise su un’espressione da “colpevole dispiaciuto”, ma nello stesso tempo guardava Riku con un odio indescrivibile.
    Naminè: Dai calmati.
    Sussurrò queste parole all’orecchio di Roxas.
    Roxas: va bene!
    Si scrollò le mani della ragazza di dosso.
    Riku: andiamo?
    Kairi fissò i suoi amici. Naminè annuiva con la testa, facendole segno di portare via Riku, l’espressione di Roxas le diceva, invece, di non andare.
    Non sapeva che fare...
    Kairi: Si, andiamo...
    Forse era meglio così...
    Roxas sospirò, abbattuto. Naminè invece, fu sollevata.
    Quando i due amici si furono allontanati abbastanza, Naminè spinse Roxas così forte da farlo sedere sulla panchina.
    Naminè: Ma che ti è preso?!? Mi hai spaventata a morte!
    Roxas: Scusa. Ma mi ha fatto incavolare. Quello stronzo.
    Naminè lo guardò torva.
    Roxas: Scusa!
    E alzò le mani.
    Naminè si sedette accanto a lui.
    Naminè: Cosa ti ha detto per farti arrabbiare così tanto?
    Roxas strinse la mano in un pugno.
    Roxas: Nessuno deve toccare le persone a cui tengo...
    Intanto Riku e Kairi si stavano dirigendo all’isolotto.
    Kairi stava bene, ma passando davanti alla grotta s’intristì, ripensando a Sora... Chissà che stava facendo adesso.
    La stava pensando?
    Kairi si fermò di botto.
    Kairi: Forse è meglio che mi riporti a casa...
    Riku un po’ afflitto acconsentì, anche se avrebbe voluto tutt’altro.
    Mentre erano per strada...
    Riku: Ho fatto o detto qualcosa di sbagliato? Non sarà per quello che è successo con Roxas che vuoi andare via?
    Kairi: Non è per questo.
    Abbassò il capo, come se volesse nascondere la verità.
    Ma Riku leggeva nei suoi grandi occhi.
    Riku: Pensi ancora a Sora?
    Kairi annuì e una lacrima rigò il suo viso.
    La asciugò in fretta, ma Riku se ne accorse.
    Kairi: Sto bene...
    Riku: Lo spero. Posso fare qualcosa?
    Kairi: No... è una cosa che devo superare da sola.
    Arrivati a casa della ragazza, Riku non sapeva, a questo punto, se prima o poi avrebbe dimenticato Sora. Forse le serviva altro tempo.
    Era così fragile e indifesa.
    Aveva paura anche solo di sfiorarla.
    La salutò con un ciao e si allontanò.
    ----------------------------------------------------------------------------
    Sora e Selphie passeggiavano tranquilli.
    Selphie: Si è fatto tardi, credo sia ora che me ne torni a casa.
    Sora era indeciso. Era stato davvero bene quel giorno in compagnia di Selphie. Tranquillo e rilassato.
    Sora: Posso riaccompagnarti?
    Selphie non credeva alle sue orecchie.
    Sora, il ragazzo che sognava da anni ormai, le stava chiedendo di riaccompagnarla a casa?!? Ma era tutto vero?
    Selphie arrossì violentemente: Se ti va...
    Sora: Mi va...
    Sorrise alla ragazza e le cinse con un braccio le spalle.
    Selphie: Devo confessarti che non avrei mai pensato che tu e Kairi vi foste lasciati...
    Sora s’intristì un pò.
    Pensava ancora a Kairi, e non poco...
    Avrebbe davvero voluto che al posto di Selphie ci fosse stata Kairi e sentiva di correre troppo con la ragazza che stava abbracciando.
    Fingendo di guardare l’ora, tolse il braccio dalle spalle di Selphie ed estrasse il cellulare. Selphie fu un po’ dispiaciuta da quel gesto.
    Sora: Purtroppo è successo...
    Selphie: Non voglio che tu stia male però...
    Sora: Sto bene, tranquilla...
    Arrivati a casa sua, Sora non sapeva come comportarsi.
    Era ancora presto per mettersi con un’altra ragazza, la ferita di Kairi era ancora fresca.
    Ma gli era piaciuto stare con Selphie e non voleva che finisse lì.
    Selphie: Siamo arrivati...
    Sora: già.
    Erano faccia a faccia. Nessuno dei due sapeva se fare o no il primo passo. Nessuno dei due voleva rovinare la situazione. Così delicata...
    Selphie: Grazie di avermi riaccompagnata.
    Sora: Mi ha fatto piacere passare un po’ di tempo con te.
    Selphie: immagino che adesso dovrai tornartene a casa...
    Sora: In effetti si... Ti va di vederci domani?
    La ragazza era al settimo cielo.
    Selphie: Certo!
    Sora: bene.
    Si allungò verso di lei e le stampò un bacio sulla guancia.
    Non voleva fare altro per ora. Gli sembrava troppo presto.
    Selphie sorrise e si avviò verso la porta di casa, più felice che mai.
    Sora la guardò finchè non ebbe chiuso la porta.
    Nonostante il successo ottenuto con la ragazza, era triste. Non faceva che pensare a Kairi.
    Ma come aveva fatto a farsela scappare?!?
    La loro era un’intesa perfetta. In un anno non avevano mai avuto problemi. Ma l’estate aveva cambiato ogni cosa...
    Chiuse per un secondo gli occhi e rivisse la scena del loro primo bacio.
    Allora non sapeva ancora con precisione cosa volesse, ma ora si.
    Voleva Kairi. Ma non poteva averla.
    Ormai l’aveva persa...
    Si asciugò una lacrima con la mano e tirò su col naso.
    Forse doveva andare avanti. Non pensare più al passato, ma solo al presente e al futuro...
    Ma qual’era il suo futuro???
    Il giorno dopo si svegliò controvoglia.
    Avrebbe voluto passare la giornata oziando, ma aveva promesso a Selphie che si sarebbero visti; gli dispiaceva disdire.
    Si alzò dal letto e accese il computer.
    Cercò subito Kairi.
    “Non è facile andare avanti, ma per fortuna non sono sola... Grazie Riku!”
    Questo era il suo messaggio personale.
    Sora sospirò. Almeno lei aveva un amico che la consolava...
    Selphie aveva cambiato la sua frase personale.
    “Tutto stupendo, soprattutto tu. Mi sembra di sognare, non svegliatemi”
    Sora sorrise, soddisfatto.
    Chi lo diceva che era fatto solo per stare con Kairi?
    C’erano tante ragazze, perché stare proprio con Kairi?
    Perché pensare solo a lei?
    Era arrivato il momento di cambiare.
    Non sarebbe stato facile, e lo sapeva, ma non si sarebbe dato per vinto...
    Cambiò la sua frase personale e spense il computer; si guardò allo specchio con un’espressione allegra.
    “Basta deprimersi!”

    Fatemi sapere.....!!!! Ciau!
     
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  9. mikimpazzita
     
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    Bellissimo, complimenti!!!
    Questa storia è proprio intrigante! Sono curiosa di vedere cosa combina Sora.. ^^
    Ma soprattutto mi piacerebbe vedere che farà Roxas!

    Domanda del secolo: torneranno insieme quei due?! :asd:
     
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  10. Siegmund
     
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    CITAZIONE
    Domanda del secolo: torneranno insieme quei due?! :asd:

    e chi lo sa? dipende se nami odia riku o sora...
    good
     
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  11. axel36
     
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    beeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeellooooooooooooooooooooooooooooooooooooo

    stupendo nami...bravissima...brava...io voglio proprio che sora e selphie si mettano insieme...
     
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  12. Judger-Gabranth 94
     
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    secondo me il ragazzo/a che axel ha ucciso è xion!!!! no scherzo bellissima fiction e ci hai messo anche MSN perfetto è una genialata
     
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  13. Naminè94
     
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    Il 13 capitolo è in lavorazione

    Edited by Naminè94 - 29/12/2008, 21:35
     
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  14. mikimpazzita
     
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    Tranquilla Nami! Aspettiamo impazienti!!
     
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  15. Judger-Gabranth 94
     
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    aspetteremo impazientissimi
     
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1356 replies since 29/9/2008, 20:45   16540 views
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