{A tRuE lOvE sToRy}

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  1. Siegmund
     
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    brava...però è strano...solo noi ragazzi leggiamo sta fiction...forse siamo più curiosi
     
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  2. mikimpazzita
     
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    Ehi... E io chi sono?! :qwe:
     
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  3. Siegmund
     
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    solo tu sei una ragazza lettrice di qesta fiction...poi nn ne ho viste altre...
     
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  4. Judger-Gabranth 94
     
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    bellissimo capitolo continua quanto mi piace questo tipo di fiction
     
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  5. Naminè94
     
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    Capitolo 9
    Sora: Non è la prima volta che succede Kairi!! Ma che ti prende? Non sei mai stata così!
    Kairi e Sora discutevano ormai da ore in quella caverna deserta.
    Le loro voci rimbombavano sulla parete rocciosa.
    Kairi: Sora, ma che avrei dovuto fare?!? Mi ha chiesto il nome e l’ho risposto, per essere educata!
    Sora: Guarda che mi sono accorto che per tutto il giorno facevi la civetta con loro! Non credere che io sia stupido!
    Kairi: è quello che dimostri di essere comportandoti così!
    Sora si sentì offeso da quelle parole. Guardò per un attimo tutti i loro disegni, in particolare quello del giorno in cui si misero insieme.
    Ripensò a quel magico momento. Cos’era cambiato?
    Rimuginò molto su cosa dire. Ma poi decise, a malincuore, ma decise...
    Sora: Se la pensi così, allora, credo sia inutile continuare la nostra storia.
    Kairi non si sarebbe mai immaginata quella risposta.
    Kairi: s-si, lo credo anche io.
    Non avrebbe affatto voluto dire questo.
    Avrebbe voluto dirgli quanto lo amava, quanto tenesse a lui, quanto avesse sbagliato in quei giorni.
    Avrebbe voluto confessargli tutto. Ma non ci riusciva.
    Pronunciò quella frase tremando e piangendo, ma si contenne davanti a Sora. Lui abbassò lo sguardo, tirò un lungo sospiro e le passò vicino per abbandonare la grotta.
    Sora: Sappi che ti ho amata davvero...
    Kairi chiuse i suoi occhi, come se un enorme coltello le avesse trafitto il cuore. Il ragazzo se ne andò così... Lasciando Kairi lì da sola come una stupida.
    La ragazza, ferita più che mai, si lasciò cadere a terra e cominciò a piangere. Le aveva spezzato il cuore. Aveva buttato nel cesso una storia che andava avanti da un anno. E questo per un ragazzo che neanche conosceva.
    Quanto avrebbe voluto che quella giornata non fosse mai esistita. Adesso lei e Sora starebbero ancora insieme.
    Lei lo amava, ma non voleva fare la parte di quella che gli sbavava dietro, anche se in realtà era così.
    Aveva voglia di urlare. Di strapparsi i capelli dalla testa. Di farsi del male.
    Aveva perso lui. Aveva perso la persona a cui teneva di più al mondo.
    La sua favola sarebbe finita prima o poi, e lei lo sapeva... Peccato che non riuscisse a smettere di pensarlo. E non riusciva neanche a smettere di piangere, cosa che faceva molto spesso ormai...
    Sora, più incazzato che mai, ritornò alla spiaggia.
    Trovò Roxas da solo.
    Roxas: Sora! Allora avete risolto?
    Sora scosse il capo.
    Sora: No, ci siamo mollati.
    Roxas non se lo sarebbe mai aspettato.
    Sora e Kairi erano perfetti l’uno per l’altra, si amavano da morire.
    Erano come il Sole e la Luna.
    Come Yin e Yang.
    Destinati a stare insieme, per sempre.
    Roxas: Come? M-ma com’è successo?
    Con grande sorpresa di entrambi, Sora iniziò a piangere, gettandosi sulla spalla dell’amico. Roxas cercò di consolarlo ma senza successo.
    Dopo pochi secondi Sora si rialzò, ripristinando la sua dignità.
    Sora: S-scusa. Sto b-bene.
    Roxas: Sicuro?
    Non l’aveva mai visto così. Sora era il tipo che sorrideva anche in faccia alla morte. Si vedeva che ci teneva davvero.
    La spiaggia era deserta poiché si era fatto tardi.
    Sora gli spiegò di tutto il litigio avvenuto nella caverna.
    Gli disse che ad un certo punto quel rapporto lo preoccupava.
    Non era più puro come prima. Era diventato quasi forzato.
    Ma l’amava. L’amava più di chiunque altro. E avrebbe tanto voluto tornare con lei, ma credeva che lei si fosse stancata.
    Sora: Altrimenti perché non cercare di sistemare le cose?
    Roxas: guarda che anche Kairi ha il suo orgoglio e la sua dignità.
    Sora: bha... So solo che non volevo perderla. Ho esagerato con questa storia della gelosia?
    Roxas: non lo so. Alla fine eri comunque il suo ragazzo, avevi diritto di essere geloso.
    Sora: già... Ero.
    Intanto Kairi rimase nella caverna, l’unico posto che profumava di lui.
    L’unico posto che parlava di lui.
    L’unico posto che lo rispecchiava in tutto e per tutto.
    Non voleva abbandonare quel rifugio. Si sentiva come se fosse tra le braccia di Sora, ma sapeva benissimo che non era così.
    “Ci siamo lasciati. E’ andato tutto a rotoli. Sto una merda!”
    Schiacciò il tasto invio, ancora tremante.
    “Ti raggiungo, dove sei?”
    Questa risposta arrivò dopo pochi minuti.
    Kairi non voleva che la raggiungesse nel suo rifugio.
    “incontriamoci sull’albero dell’isolotto.”
    Inviò il messaggio e si alzò.
    Si guardò intorno, osservando con calma tutto l’ambiente che la circondava.
    Tutto le ricordava lui. Non voleva lasciare andare il suo ricordo.
    Lo amava ancora.
    Cos’avrebbe dato per tornare insieme a lui... Tutto.
    Diede un ultimo sguardo alla caverna e si diresse verso l’uscita.
    Camminava lenta e impacciata, quasi barcollando.
    Tutto quel tempo seduta a piangere non le aveva fatto molto bene.
    “Mi manca” pensava continuamente.
    Tirava un leggero venticello, abbastanza freddo.
    “Se adesso ci fosse stato lui mi avrebbe riparata con le sue braccia” pensò.
    Ogni cosa le ricordava lui. In fin dei conti, un anno insieme ad un ragazzo non si dimentica tanto facilmente.
    Soprattutto se si trattava di Sora.
    Il suo adorato e attesissimo Sora.
    Sentiva che in quel momento avrebbe fatto una pazzia. Perdere lui era come perdere la sua unica ragione di vita. Perché continuare a questo punto?
    Guardava afflitta il mare di fronte a lei.
    L’isolotto era piuttosto alto e il mare burrascoso.
    Si spinse sempre più sul bordo della sporgenza. Le punte dei piedi galleggiavano nel vuoto e il tallone era l’unico sostegno che aveva.
    Avrebbe potuto mettere fine a tutto in un secondo. In un insignificante secondo...
    ???: “Kairi!”
    La ragazza si voltò di botto. Gli occhi arrossati dalle lacrime, lo sguardo stanco e vuoto. Tremava.
    Corse verso Axel e lo abbracciò forte, ricominciando a piangere.
    Kairi: T-te l’avevo d-detto che s-sareb-be f-finita. S-sono sola, senza S-sora non sono n-niente...
    Axel: Dai piccola calmati. Adesso ci sono io qui con te. Non sei sola. Posso restare anche tutta la notte a farti compagnia. Non mi importa. Sono qui per te. Per la mia amica.
    E le diede un bacio sulla guancia per rassicurarla.
    In quel bacio non c’era nulla di malizioso.
    Era un gesto affettuoso e si sentiva. Sentiva il calore di un fratello maggiore in quell’abbraccio.
    Axel accompagnò Kairi sull’albero, si tolse la felpa, e la appoggiò sulle spalle della ragazza.
    Axel: Hai freddo eh?
    Kairi non rispose. Lo guardò con uno sguardo talmente dolce che il ragazzo la strinse di nuovo.
    Kairi: Scusa se ti ho chiamato.
    Axel: Ma che dici Kairi! Dai, raccontami tutto.
    Kairi, tremante, le raccontò tutto quello che le era successo.
    Lui fu comprensivo. La ascoltò con attenzione e le disse quello che pensava.
    Axel: Credo che sia stato tutto un errore. La tua conversazione con quel ragazzo. Sora nel dirti di lasciarvi. Magari sei ancora in tempo per sistemare le cose...
    Kairi: No! Se lui mi ha detto quelle cose è perché si è stancato di stare con me! Altrimenti avrebbe continuato! Axel non so che fare...
    E si rifugiò sul petto del ragazzo, che la cinse con un braccio.
    In Axel, Kairi aveva trovato quel fratello maggiore che non aveva mai avuto e se ne rese conto già dalla prima volta che le offrì la sua comprensione.
    Kairi: Axel...
    Axel: Si?
    Kairi: Ti voglio bene!
    Axel: Anche io, piccola! Dai, è tardi, ti riaccompagno a casa.
    Kairi: Non ce n’è bisogno... Torna pure a casa tua.
    Axel: no. Non voglio lasciarti da sola a quest’ora.
    Si avvicinarono all’auto e Kairi vi salì.
    Kairi: Wow, non sono mai entrata nella tua macchina!
    Axel: Aaah, finalmente un sorriso! Ti ci faccio salire più spesso se ti fa sentire meglio!?!
    Kairi fece una linguaccia e gli indicò dove abitava.
    Kairi: Grazie Axel.
    Gli diede un bacio sulla guancia e scese dall’auto. Axel non ripartì finchè Kairi non fu entrata in casa.
    Erano le 3 del mattino. Kairi decise di salire in camera e rannicchiarsi sotto le coperte, cercando di non crollare di nuovo, ma prima scrisse, come al solito, tutto quello che le era successo sul suo diario, come faceva ormai da un anno, cioè da quando si era messa con Sora.
    Quel diario narrava tutta la sua storia. Tutto. Ogni giorno della sua vita con Sora era descritto nelle pagine di quel diario. Quanto avrebbe voluto non scrivere quello che le era successo oggi...
    Axel stava guidando verso casa. Si era fatto veramente tardi e si stava già preparando a subire una tremenda ramanzina da Larxene.
    Entrò in casa in punta di piedi, cercando di non sbattere la porta. Ma tanto sapeva che Larxene lo stava aspettando in piedi in qualche angolo della casa per coglierlo di sorpresa.
    E la sorpresa ci fu!
    Larxene dormiva profondamente e neanche si accorse del rientro di Axel.
    Axel: Fiùùù.
    Si diresse verso il balcone. Si affacciò e guardò lo splendido panorama di Destiny Island.
    “Piccola, non essere triste, qui ci sono io!”
    Inviò questo messaggio a Kairi. Le si era davvero affezionato, ma la persona con cui avrebbe voluto parlare più di ogni altro era Roxas.
    Provava uno strano sentimento per lui. Non sapeva cosa fosse...
    Voleva scoprirlo, ma nello stesso tempo voleva negare l’evidenza.
    Molte volte pensava di essere attratto da Roxas, non solo fisicamente...
    E si chiedeva se quest’attrazione la provasse ancora... Ma non lo sapeva.
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    Riku osservava la sua mano fasciata.
    “Questo era per te, Kairi” pensò.
    “E posso fare molto altro, credimi, questo è il minimo”.
    Non era sicuro di essere innamorato di Kairi, tuttavia le piaceva davvero molto e non aveva intenzione di rinunciare a lei.
    Erano le 4 del mattino e lui era seduto sulla spiaggia.
    Il mare si era calmato, adesso era limpido e piatto.
    Non vi era nessun passante. Era solo, o almeno così credeva.
    Sora: Ciao Riku...
    Riku: Sora?!? Ciao. Come va?
    Sora sospirò: Non molto bene. A te?
    Riku: Non mi posso lamentare. Ma cos’è successo?
    Riku speranzoso attendeva la risposta dell’amico.
    Sora: Non mi va molto di parlarne. Scusa.
    Riku: oh, non preoccuparti. Se cambi idea, io sono qui.
    Sora: Grazie, ma cos’hai combinato?
    E indicò la mano fasciata di Riku.
    Riku: niente, una sciocchezza. Come va con Kairi?
    Sora abbassò il capo. Non gli andava proprio di parlarne, tuttavia Riku era un suo amico e gli dispiaceva deluderlo.
    Sora: ci siamo lasciati, ieri sera.
    Un “Finalmente” risuonò nella mente di Riku, che tentò di sembrare il più dispiaciuto possibile.
    La speranza in lui tornò a riaccendersi. Ora che Sora e Kairi non stavano più insieme, sarebbe stato molto più facile conquistarla, soprattutto in un momento delicato come questo.
    Guardò l’espressione di Sora. Era triste.
    Un po’, in fondo, gli dispiaceva per lui; ma in compenso, lui sarebbe riuscito a rubare il cuore di Kairi...
    Dopo aver parlato per qualche minuto con Sora decise di andarsene a casa per escogitare qualcosa.
    Prese carta e penna e cercò di scrivere qualcosa. Niente.
    Tutto gli sembrava banale.
    Inutile.
    Senza senso.
    Kairi era una ragazza semplice, ma lui voleva fare qualcosa di speciale per lei. Senza accorgersene, poggiò la testa sul foglio e così si addormentò.
    Per poche ore dormì profondamente e quando si svegliò, tutto gli era chiaro.
    Tutto quello che avrebbe dovuto fare.
    Tutto quello che avrebbe dovuto dire.
    Era lì, nella sua testa.


    PS: In questi giorni sono molto occupata con lo studio quindi, probabilmente, posterò con qualche giorno in più di distanza... Scusatemi! Fatemi sapere! Ciaoo
     
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  6. axel36
     
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    bravissima...sei la prima che vedo che fa lasciare sora e kairi...bellissimo capitolo...brava
     
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  7. mikimpazzita
     
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    Com'è triste questo capitolo... Bellissimo, ma triste.. ù__ù

    Per quanto io odi profondamente quella gallina di Kairi, in fondo un pò mi dispiace... XD
    Bravissima Naminè! Fa con calma e stidia, così ci tieni sulle spine! ^^
     
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  8. Naminè94
     
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    Ecco il 10!
    In questo capitolo ho introdotto anche l’esistenza di una chat come msn...Spero che continuiate a leggere! è un po’ superfluo, ma serve a collegare il precedente con il successivo.

    Capitolo 10
    “Sai, non sono sicuro di poterti dire con certezza e sicurezza ‘ti amo’ ma sono sicuro di una cosa… Mi piaci… mi piaci più di chiunque altra. Mi piaci e non solo esteticamente; mi piaci in tutto e per tutto: come ti comporti, come ti muovi, come sorridi con quell’espressione da bimba innocente. Mi piace tutto di te e di questo ne sono sicuro. Ti penso sempre. Riku “
    Kairi stava leggendo quel bigliettino, trovato sulla porta di casa, attaccato ad una bellissima rosa rossa.
    Chi l’avrebbe mai detto che Riku fosse così profondo...
    Lei, però, non cercava una persona a cui piacesse; lei voleva una persona che la amasse. Lei voleva Sora.
    Non si sentiva pronta per iniziare una nuova storia. Lei e Sora si erano lasciati solo la sera prima e lei aveva ancora una speranza...
    Quanto avrebbe voluto tornare insieme a lui...
    Ringraziare Riku era obbligatorio, anche se Kairi lo trovava ancora troppo insistente.
    Poggiò la rosa sul suo letto e gettò il bigliettino da qualche parte sulla sua scrivania.
    Accese il computer ed entrò in chat. Princess-Kairi, il suo nick name, era apparso sulla schermata.
    Scorse l’elenco dei contatti collegati, cercando Sora. Era in linea.
    Cambiò il suo messaggio personale che inizialmente conteneva queste parole:
    “Sei l'unica ragione per arrivare fino infondo ad ogni mio respiro. ti amo!”
    Lo lesse con un po’ di nostalgia. Sospirò.
    Con il mouse, selezionò la frase e pigiò il tasto CANC.
    Cominciò a scrivere una nuova frase, un po’ impacciata e indecisa.
    “Tutto finito per un banalissimo errore, non sai quanto mi manchi, ma è inutile spiegartelo...”
    Quando apparse la nuova frase, Sora si scollegò, ma aveva già cambiato la sua...
    “Sarebbe finita prima o poi... mi manchi, ma non avrebbe avuto senso continuare...”
    Kairi lesse quella frase. Gli mancava. Era già qualcosa...
    “Buongiorno principessa...”
    Si aprì una nuova finestra. Era Riku.
    Kairi esitò prima di rispondere. Doveva rimanere fredda o essere gentile?? Optò per una via di mezzo.
    Kairi: Ciao... volevo ringraziarti per quello che hai fatto, sei stato molto gentile.
    Riku: Non è niente, farei molto di più per te...
    “Chissà se Sora lo sapeva” pensò Kairi. Se sapeva che Riku ci stava provando o quello stronzo glielo teneva nascosto...
    Kairi non rispose a quell’ultimo messaggio.
    Riku: Ti ho messa in imbarazzo?
    Kairi: No, è solo che non so proprio che dirti.
    Riku: Potresti dirmi che, per ringraziarmi, stasera esci con me?
    Kairi ci pensò.
    Uscire con Riku. Sarebbe passata per la parte della menefreghista, poiché solo la sera prima aveva rotto con Sora. E poi non voleva.
    Kairi: Non credo sia il caso, mi dispiace...
    Riku: è inutile star chiusa in casa. Non aggiusterai le cose in questo modo.
    Kairi iniziò a innervosirsi. Ma chi era lui per costringerla ad uscire?!?
    Kairi: Lo so benissimo che non aggiusterò le cose in questo modo. Ma non le aggiusterò neanche facendomi vedere in giro con te! Tu non sai niente! Non sai cos’è successo! Non sai come mi sento! Non puoi capire... Sai solo insistere. Insistere. Insistere. Tu mi soffochi Riku!
    Riku: Se voglio una cosa, faccio di tutto per ottenerla. Dovresti saperlo...
    Kairi: Ma vaffanculo!
    E si scollegò.
    Non avrebbe retto un secondo di più quella discussione. Non lo reggeva proprio. Era stato gentile e tutto, ma era durato per poco più di un minuto. E poi? Si è ritrasformato in quel genere di persona da cui Kairi voleva tenersi alla larga.
    Si chiedeva se sin dall’inizio avesse finto con lei, quando cercava inevitabilmente di fare amicizia con Sora, confidandosi con lei...
    Che stronzo... E adesso gli faceva questo?
    “Sora è proprio un ingenuo” pensò Kairi. “Ma... Riku è proprio uno stronzo!”.
    Gettò con rabbia la rosa nel cestino, ma si dimenticò del bigliettino...
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    “Kairi, ho saputo, mi dispiace da morire... Ti va di vederci? Vorrei tanto aiutarti!”
    Naminè inviò quel messaggio a Kairi.
    “Grazie Nami, avevo proprio bisogno di te, ma non volevo disturbarti, credendo che fossi con Roxas. Incontriamoci a metà strada ok?”
    “Ok, a tra poco!”
    Mise il cellulare in borsa, accanto al suo blocco da disegni, s’infilò le scarpe e uscì di casa.
    Non sapeva cosa dirle per aiutarla. Non sapeva cosa fare. Ma una cosa la sapeva, che qualunque cosa avesse detto non l’avrebbe fatta star meglio, perché l’unico che l’avrebbe fatta sentire meglio era Sora.
    Si chiedeva se fosse successo a lei, cosa le avrebbe detto Kairi.
    “Non essere triste, tutto si aggiusterà! Lui ti ama!”
    Gli avrebbe detto quelle parole con il suo solito sorriso. Ma lei non si sarebbe sentita meglio...
    Intravide Kairi da lontano e corse ad abbracciarla.
    Naminè:Mi dispiace.
    Le sussurrò mentre la stringeva. Kairi le sorrise.
    Ammirava la forza della sua amica. Anche in un momento come questo riusciva a sorridere e ad essere solare. Come faceva?!?
    Kairi: Già... Dispiace anche a me...
    E avviandosi verso la spiaggia, le raccontò tutto quello che le era successo con Sora.
    Non pianse davanti a Naminè, perché aveva già pianto abbastanza... Non le sarebbe servito a niente. Ma aveva voglia di urlare. Di sfogare la sua rabbia. Tuttavia doveva restare calma...
    Naminé: Se ti ama davvero, come ti ha detto, tornerà da te...
    Kairi sospirò: io credo che non mi ami più... Almeno non più come prima... Non pensavo che sarebbe finita così.
    Naminè: Si sistemerà tutto, vedrai.
    E le rivolse un sorriso, che l’amica ricambiò.
    Kairi: Grazie Nami...
    Naminè: Dai andiamo a trovare Axel, ti offro qualcosa da bere!
    Si diressero verso il bar.
    Kairi: Ciao Larxene! Come stai?
    Larxene: Ciao ragazze! Molto meglio, tutto è passato finalmente! Non ne potevo più! Cosa vi do?
    Era stranamente gentile... Le ragazze decisero di non curarsene.
    Naminè: Due bottiglie di coca-cola per favore.
    Larxene andò a prenderle sul retro, dove sbucò Axel.
    Kairi: Axel!
    Kairi era più felice che mai nel vederlo. Il ragazzo scavalcò il bancone e la abbracciò forte.
    Axel: Come stai??
    Kairi: Meglio. E tu?
    Axel: bene, bene.
    Naminè guardava scioccata quella scena. Come mai tanta amicizia tra Axel e Kairi? Che era successo?
    Naminè ridacchiando chiese ai due ragazzi, ancora abbracciati, cosa fosse successo.
    Axel lasciò Kairi e tornò dietro il bancone.
    Kairi: Axel mi ha aiutato molto...
    Naminè: Almeno così ti vedo sorridere!
    Kairi fece una linguaccia. Larxene rientrò con le bibite e le poggiò sul bancone.
    Larxene: Allora, ragazze, che mi dite di nuovo? Tutto apposto?
    Kairi: Diciamo di si. E tu? Cos’avevi alla fine?
    Larxene: Probabilmente un principio di influenza. Ma adesso sto bene.
    Rivolse un enorme sorriso alle ragazze. Era davvero bella.
    Naminè e Kairi salutarono Axel e Larxene e si diressero verso la riva.
    Passarono un’oretta parlando da buone amiche, tuttavia Kairi non le confidò ancora niente di Riku, non se la sentiva.
    Naminè guardò l’orologio. Le 11.30.
    Naminè: Cavoli, devo andare, Roxas mi aspetta sull’isolotto! Ti dispiace?
    Kairi: no, no, figurati. Tanto fra un po’ torno a casa.
    Naminè le stampò un bacio sulla guancia e scappò via.
    Kairi era rimasta sola. La spiaggia non era molto affollata e si stava abbastanza tranquilli.
    Si sdraiò a pancia in sotto sul telo da mare e iniziò a leggere un libro che si era portata dietro. Gli occhiali da sole le coprivano gli occhi ancora arrossati.
    Solitamente, non li portava mai, ma questa volta era davvero in uno stato penoso. Non le importava di apparire bella agli occhi degli altri, però non voleva avere un aspetto penoso in caso avesse incontrato Sora. Ma di lui, neanche una traccia...
    ???: Ciao Kairi.
    Kairi: Ciao, ehm, scusa, non mi ricordo proprio il tuo nome.
    In effetti non se lo ricordava, dopo tutto quello che le era successo voleva solo dimenticarselo. Tuttavia era lì, davanti a lei. Che fare se non essere cortese? In fin dei conti, non era mica colpa sua.
    Xemnas: Sono Xemnas...
    Kairi: Ah giusto, Xemnas. Scusami!
    Xemnas: Tutta sola oggi?
    Kairi: purtroppo si, e tu? I tuoi amici?
    Xemnas: Oggi volevo stare un po’ tranquillo.
    Kairi: Benvenuto nel club.
    Xemnas: Posso sedermi?
    Kairi esitò. Non voleva che Sora pensasse che stava già cercando di rimpiazzarlo. Xemnas era molto carino, tuttavia non gli andava di chiacchierare con uno che neanche conosceva.
    Avrebbe potuto conoscerlo, chiacchierando, ma Kairi non si era ancora abituata all’idea di essere single.
    Kairi: in realtà stavo per andarmene... Mi dispiace. Ciao.
    Xemnas si alzò di scatto.
    Xemnas: oh, non fa niente. Speravo di conoscerti un po’ meglio.
    Kairi: Già... anche io, ma devo proprio andare. Ciao.
    Xemnas si sporse verso la ragazzina e la baciò sulle guance.
    Xemnas: Ciao Kairi.
    Kairi arrossì e s’incamminò verso l’uscita della spiaggia, diretta verso casa sua.
    Marluxia e Saix si avvicinarono a Xemnas.
    Marluxia: Allora, come procede?
    Xemnas sorrise, soddisfatto.
    -----------------------------------------------------------------------------------
    Roxas aspettava Naminè sull’isolotto.
    Quella notte aveva fatto un sogno molto strano.
    Aveva sognato Axel. Ma com’era possibile?
    Nel sogno Roxas lo baciava. Lui non prendeva mai iniziative di questo genere, tranne con Naminè, che era più timida di lui.
    E gli piaceva... Gli piaceva l’idea di baciare Axel...
    Forse è vero quel che si dice, che i sogni son desideri?
    Quanto sperava di sbagliarsi. Lui non era gay. Vero?!?
    Altrimenti perché sprecare tanto tempo dietro Naminè?
    Naminè: Roxas?!?
    Roxas sussultò. Cavoli, si era addormentato!!
    Roxas: oh, cazzo! Scusa Nami!
    Naminè: La smetti con queste parole?!?
    Roxas: Si scusa, mi è venuto spontaneo.
    Naminè sorrise guardando il suo ragazzo così impacciato. Per la prima volta non era lei quella impacciata.
    Naminè: Aspetti da molto?
    Roxas: no, no. Dieci minuti.
    Naminè: Scusa, ma ero con Kairi. E’ veramente a pezzi poverina. Tu hai parlato con Sora?
    Roxas: Si, ieri sera. Stamattina non è voluto uscire di casa. Anche lui è a pezzi... Devono tornare insieme!
    Naminè: Noi non possiamo intrometterci.
    Roxas: Si invece! Non possiamo certo far niente mentre si massacrano la vita! A che scopo? Loro si amano, e lo sanno entrambi.
    Naminè adorava quando Roxas era così determinato. Cosa che capitava di rado.
    Roxas: Conosco Sora da una vita, non l’ho mai visto così. Non voglio che stia male. Ha diciassette anni! Perché rovinarsi la vita così? Non esce. Sua madre mi ha detto che mangia poco e non parla per niente. Sora che non mangia e non parla?!? Ammettilo Nami. E’ una cosa grave.
    Naminè: Si... Ma cosa possiamo fare noi?
    Roxas: Non lo so ancora. Ma qualcosa mi farò venire in mente. A qualsiasi costo dobbiamo farli tornare insieme.
    -----------------------------------------------------------------------
    Sora passeggiava da solo per le strade di Destiny Island.
    Non aveva nessuno da incontrare, ma stava impazzendo chiuso in casa.
    Alla fine non era morto nessuno non c’era motivo di farne un lutto mondiale.
    Però stava male.
    La voleva. La voleva indietro. Voleva la sua dolce principessa.
    Si chiedeva se lei volesse tornare insieme a lui.
    Si chiedeva se adesso lei stesse già cercando qualcun altro.
    Non ne poteva più. Quei dubbi lo assalivano.
    Arrivò sul ponticello di legno, vicino alla spiaggia.
    Si sedette sul bordo, contemplando lo splendido orizzonte.
    Il mare era sempre stupendo e osservandolo si ricordò di quanto Kairi lo amasse...
    ???: Ciao Sora...

     
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  9. mikimpazzita
     
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    Cavoli Naminè, sei velocissima ad aggiornare!
    E anche questo capitolo è molto bello!
    Mmmm... Mi chiedò chi avrà salutato sora...^^
     
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  10. axel36
     
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    beeeelloooooooooooooooooooooo...
     
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  11. Siegmund
     
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    mamma mia che tristezza che trasmettono questi ultimi capitoli...
    che vogliono quei due?mi hanno un po' rotto con questa storia, pensano le stesse cose ecc (nn è una critica nami^^)...
    braverrima e mi scuso per nn aver commentato ieri ma tu posti alla elocità della luce :asd:
     
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  12. Naminè94
     
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    Si scusate se posto così veloce è solo che appena finisco un capitolo ne inizio subito un altro e mi ritrovo con 2 o 3 capitoli completi da postare, a che scopo non postarveli? Comunque spero vi piaccia lo stesso :)

    Edited by Naminè94 - 26/12/2008, 13:43
     
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  13. Siegmund
     
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    guarda che più velocemente posti meglio è...solo che oltre a me può capitare che uno ha degli impegni e quindi nn può commentare come mi è successo ieri
     
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  14. Naminè94
     
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    Non fa niente... non è che pretendo che commentiate appena posto.. se vi va commentate, altrimenti pazienza... cioè.. a me fa piacere sapere che ne pensate ma se avete da fare non ve ne faccio mica una colpa... :)

    Edited by Naminè94 - 26/12/2008, 13:44
     
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  15. Siegmund
     
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    stai certa che io commenterò sempre :riot:
     
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1356 replies since 29/9/2008, 20:45   16540 views
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