Cristal Heart

Un cuore di cristallo può provare sentimenti?

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    Fuoco crepuscolare che mai si estinguerà

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    Neme è bellissimo! Anche la parte prima della battaglia merita le lodi, non dire che non ti è venuta bene perché non è vero! Aspetto il seguito con impazienza!
     
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  2. Nemeryal
     
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    Grazie Liberty! Dico tanto a Sieg e Axel, ma anche la mia autostima non scherza^^ Spero di postare il prossimo capitolo a breve!
     
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  3. Nemeryal
     
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    Il nuovo capitolo è arrivato! Scritto sulle note di Memories dei Within Temptation, non è assolutamente uno dei miei preferiti..decisamente trovo che sia ben al di sotto della qualità dei miei scritti, ma avevo bisogno di un capitolo per introdurre il personaggio di Ekio e dire due cose sul legame Kaze/Lathiel. Questo capitolo è orribile, ma spero vivamente che il prossimo sia migliore! Buona Lettura!

    Capitolo 16
    Lacrima di un senza cuore

    Le scaglie acquamarina.
    Le ali del tenue viola dell’alba.
    Il ventre una lunga striscia blu notte.
    Leviathan, il Sovrano dei Mari.
    La pioggia si stava lentamente raccogliendo tra le sue spire, mentre i suoi occhi gemmati squadravano Lathiel e le ali sbattevano lente, assaporando ogni goccia che il suo stesso potere aveva evocato.
    Gli occhi dell’Heartless divennero due fessure.
    -Leviathan..- mormorò facendo scomparire la katana –E’ un onore poterti rivedere-
    Fece un inchino, un sorriso beffardo dipinto sul volto. Tornò a fissarlo con le sue iridi oscure
    -Sei venuto per giustiziarmi, non è vero? Che peccato, pensavo di avere una prospettiva di vita più lunga a dirla tutta!-
    Si passò una mano fra i capelli biondi, facendoli oscillare dolcemente
    -Se proprio andare all’altro mondo..- disse arretrando di un passo –Non lo farò da sola!-
    Si voltò di scatto, afferrò Kelya per le spalle e la mise davanti a sé, utilizzandola come scudo.
    -Cosa ne dici, Ekio? Se vuoi uccidere me, devi per forza uccidere lei!-
    La sua voce rimbombò attraverso gli alberi
    -Hai paura, Guardiana dell’Acqua? Forza, dai l’ordine alla tua creatura di uccidermi! Non ne hai il coraggio, forse?-

    -Kelya!-
    I pugni di Riku si abbatterono sulla barriera evocata in precedenza dalla ragazza.
    Lo scudo creato da Yanu e Kaze era crollato non appena la Fenice era stata sconfitta, ma quella di Kelya si ostinava a rimanere in piedi.
    I colpi del Custode dell’Alba non sortivano alcun effetto, ma nonostante questo non demordeva.
    Doveva infrangere quella barriera! Doveva salvarla!
    Era lì, cosciente solo per miracolo, a fare da scudo umano all’Heartless, senza che lui potesse fare alcunché per liberarla.
    Il serpente marino apparso all’improvviso, nato dalle gocce di pioggia, non osava attaccare. O meglio, chi l’aveva evocato non aveva il coraggio di dare l’ordine di attaccare.
    Un altro colpo, ma la barriera era ancora in piedi, a spandere riflessi vermigli sull’erba.
    Riku urlò.
    Via per l’Alba apparve infuocato tra le sue dita, ma nemmeno i colpi sferrati dal Keyblade riuscivano a scalfire quella lucida superficie.
    Il ragazzo cadde in ginocchio.
    L’arma scomparve ed i suoi pugni furono diretti contro il terreno.
    Con la coda dell’occhio vide l’orlo di pantaloni candidi, spruzzati di d’erba e terra.
    Alzò gli occhi verso Yanu.
    Il Guardiano aveva le braccia incrociate, le sopracciglia inarcate ed una profonda ruga sulla fronte.
    -Fai qualcosa!-
    -Cosa dovrei fare?- lo smeraldo e lo zaffiro si posarono sul ragazzo in ginocchio –Non ho il potere di spezzare questa barriera, va oltre le mie capacità!-
    -Oltre le tue capacità?- non poteva crederci! Era una menzogna! Era in grado di evocare la Regina dei Ghiacci, ma non di infrangere un semplice scudo?
    -Sta a lei decidere di liberarci- fu la risposta alla domanda non posta –I miei poteri non sono niente confrontati ai suoi. L’incantesimo non crollerà fino a che non deciderà di scioglierlo, o..- arricciò le labbra -..o non morirà-
    Il viso di Riku si rivolse alla situazione di stallo davanti a lui.
    -Perché? Noi potremmo aiutarla!-
    Yanu sbuffò
    -Sappi che è solo per colpa tua se si comporta così-
    -Cosa? Ma come osi..?-
    Si alzò di scatto, pronto a fronteggiare quelle iridi gelate
    -Come oso? Sei uno sciocco! Uno stupido! Stalle lontano! Non avvicinarti più a lei!-
    I pugni del Custode dell’Alba si serrarono
    -Come hai detto?-
    -Ti ho detto che non ti devi più avvicinare a lei! Non farai altro che peggiorare le cose!-
    -Yanu!-
    La voce di Kaze li fermò prima che iniziassero a combattere fra di loro
    -Non mi sembra né il momento, né il luogo per discutere di queste cose! Vieni qui, ho bisogno di te!-
    II Guardiano rivolse un’ultima, fredda occhiata a Riku e si avvicinò al corpo di Sora, inginocchiandosi.
    -Hai qualche Panacea con te?- il Guardiano del Vento alzò la mano dalla fronte di Sora
    Yanu scosse la testa.
    -No, mi spiace.-
    Kaze serrò la mascella
    -Sento la presenza di Leviathan..questo vuol dire che anche Ekio è qui..-
    -Già..nonostante le avessi detto di rimanere al villaggio- mormorò
    -La barriera?-
    -Non cede-
    -Da una parte è una buona notizia, almeno è ancora viva-
    -Lathiel la sta utilizzando come scudo umano. Sa che Ekio non farà attaccare Leviathan, rischierebbe di ucciderla-
    Kairi, tenendo sempre tra le sue la mano di Sora, alzò gli occhi verdi verso la barriera.
    -Come faremo?-
    Il Guardiano del Vento voltò il viso nella sua direzione
    -Non lo so, mentirei se ti dicessi di avere qualche probabilità di uscire vivi. Siamo in una situazione di stallo. Se eliminiamo Lathiel, uccidiamo anche Kelya..e questo significa la vittoria delle tenebre. Tuttavia..-
    -Se non uccidiamo Lathiel, lei comunque porrà fine alla vita di Kelya e avremmo comunque perso. In entrambe le ipotesi, siamo noi ad uscirne sconfitti-

    Kelya alzò leggermente la testa.
    Gli occhi era annebbiati.
    Il corpo stretto nella ferrea morsa di Lathiel.
    Riusciva a vedere una macchia azzurra davanti a lei.
    Leviathan.
    “Cosa aspetti Ekio? Ordina di attaccare.
    Il serpente marino sbatté le ali.
    Perché la mia vita deve valere così tanto? Perché devo rimanere in vita quando gli altri accanto a me devono morire?
    Volevo solamente aiutarli e invece ho messo Lathiel in una posizione di vantaggio.
    Sa bene che Ekio non permetterà mai alla sua creatura di innalzare il suo muro d’acqua. Lo sa bene perché anche lei., tempo fa, se si fosse trovata in questa situazione non avrebbe mai ordinato alla sua Fenice di attaccare.
    Tutto per salvarmi la vita.”
    I suoi occhi appannati dardeggiarono verso la barriera luminescente.
    “Volevo proteggerli. Volevo..volevo proteggerti..invece ho sbagliato tutto..
    Ero sicura che i miei poteri sarebbero bastati. Ha ragione Lathiel. In questi anni non ho fatto che accrescere la mia superbia. Era convinta che nessuno potesse farmi del male. Ero convinta di poter risolvere qualunque cosa da sola. Ero convinta di poter difendere tutto il mio mondo da sola.”
    Lathiel aveva infranto la prima convinzione.
    Il Cristallo e i Custodi del Keyblade la seconda.
    Malefica la terza.
    E poi l’ultima, fondamentale, quella su cui era basata la sua intera vita.
    Era bastato uno sguardo per ridurla in frantumi.
    Era davvero così debole? Eppure si era sentita così forte..
    Era tutto un inganno? Forse sì..forse si era creata quell’aura di invulnerabilità da quanto Dagar e gli altri erano morti..da quando avevano donato la loro vita per la sua..
    Ne manca uno, giusto? Vuoi che la storia eviti di ripetersi?
    Strinse i denti.
    La storia non doveva ripetersi. Non poteva permetterlo. Piangersi addosso non sarebbe servito. Non avrebbe cambiato le cose. Doveva agire. Solo questo avrebbe davvero potuto modificare il corso degli eventi.
    Raccolse le ultima briciole di energie che le rimanevano.
    Poggiò il mento sul petto, fingendo di aver perso i sensi.
    -Kelya!- la voce di Riku la raggiunse, anche se soffocata dalla barriera.
    Serrò i pugni.
    Con uno scatto repentino, piegò la testa all’indietro.
    -Ah!- Lathiel gemette e mollò la presa.
    Senza farselo ripetere due volte, Kelya scattò in avanti, allungando il braccio sinistro.
    L’elsa di Silenzio del Tramonto si materializzò fra le sue dita, per poi scomparire di nuovo.
    -Tu, maledetta!-
    Con la coda dell’occhio, la ragazza vide il topazio scintillare fra i ciuffi d’erba.
    Si affrettò a raccoglierlo, lo mise in tasca e si gettò dietro il corpo di Leviathan.
    Il serpente marino, si alzò come a farle da scudo e impedire all’Heartless di avvicinarsi.
    La ragazza corse in mezzo all’acqua che ora andava via via innalzandosi, l’orlo dei pantaloni inzuppato, il respiro mozzo, la spalla destra sanguinante e la testa che pulsava.
    Raggiunse la barriera.
    Vide Riku, la mano appoggiata allo scudo vermiglio.
    Kelya posò le dita contro la parete nel punto esatto in cui c’erano quelle del ragazzo.
    Chiuse gli occhi.
    La protezione si infranse e lei cadde fra le braccia del Custode dell’Alba.

    Riku strinse il corpo della ragazza al suo, avvertendo lo sguardo adirato di Yanu su di sé.

    Kaze si alzò in piedi, poggiò velocemente una mano sul diamante e poi innalzò il braccio al cielo.
    Una nuova barriera sorse, pronta a proteggerli dalla furia di Leviathan.

    Lathiel, tenendosi una mano sul viso, alzò gli occhi verso il serpente marino davanti a lei.
    L’acqua era ora un muro alto quanto la creatura stessa.
    Le pupille dell’Heartless si dilatarono.
    Leviathan ruggì e si alzò in aria.
    L’ex Guardiana vide solamente un’enorme massa d’acqua venire contro di lei.
    Poi..l’impatto…

    Non appena Leviathan scomparve in un tripudio di luci, Kaze infranse la barriera, lasciando Riku ad occuparsi di Kelya, mentre Yanu e Kairi si preoccupavano di Sora.
    Lathiel era compito suo. Suo e di nessun altro.
    Kuroi stridette e si alzò in volo.
    Il Guardiano lo seguì, fino a giungere al corpo dell’Heartless.
    Respirava ancora, un rantolo soffocato, un disperato tentativo di rimanere in vita.
    -K..Kaze-
    Alzò le iridi oscure verso di lui.
    L’alabarda comparve fra le mani dell’uomo.
    -C..come puoi farmi questo? S..sono io, Kaze, la tua Lathiel-
    Cercò di sorridere, ma quella che uscì fu solamente una smorfia di dolore.
    Kaze alzò l’arma.
    -V..vuoi davvero uccidermi? Mi faresti davvero questo?-
    Rantolò.
    -Sei fortunata che io non possa vederti, sai?-
    -C..cosa?-
    -Se questi miei occhi potessero vedere il mostro che ha preso possesso del corpo e del cuore di Lathiel, allora non sarei così magnanimo da concederti una morte così veloce-
    -K..Kaze?-
    L’Heartless spalancò gli occhi.
    La punta dell’alabarda le fu conficcata nel petto, all’altezza del cuore.
    -K..Kaze..- la voce di Lathiel si spense. Gli occhi divennero vitrei. Il suo corpo svanì in una nebbia scura.
    Kuroi si posò sulla spalla di Kaze.
    L’uomo si inginocchiò dove prima c’era il corpo dell’Heartless e posò l’alabarda a terra.
    Una lacrima perlacea scivolò dalla benda nera...
    -Lathiel..perdonami..-

    Laxiel, le spalle poggiate contro una parete all’entrata posteriore della Fortezza Oscura, in attesa di Re Topolino, alzò gli occhi infuocati al cielo.
    Si portò una mano al petto, dove tempo prima avrebbe potuto sentire il proprio cuore battere.
    -Kaze..grazie..- mormorò
    Leon, accanto a lei, sbatté più volte le palpebre.
    I suoi occhi lo aveva ingannato o una lacrima aveva davvero solcato le guance del Nessuno?
     
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    Neme è a dir poco bellissimo! Complimenti davvero! Bravissima!
     
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  5. Siegmund
     
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    eccomi :riot:
    grande!!!!!!!!!!!
    brrrrrrrrravisssssssssssssssssima....veramente brava
     
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  6. hoshyko
     
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    brrrrrrrrravisssssssssssssssssima....veramente brava

    quoto
     
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  7. Siegmund
     
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    omunque ci tengo a precisare che anke l'atostima di nemeryal non è tanto alta...
     
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  8. Nemeryal
     
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    Eh eh^^ Diciamo che fa compagnia alla mia pressione al centro della terra (soffro di pressione bassa...)
     
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  9. Nemeryal
     
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    ALLLELUJA! ALLELUJA! ALLELUJA! Finalmente ho aggiornato! Scusate il ritardo, ma con l'inizio della scuola e la mia ispirazione che aveva deciso di andarsene in vacanza e abbandonarmi (per la gioia di Kelya) non sono più riuscita a scrivere! Cercherò di essere più veloce negli aggiornamenti, ma non vi assicuro nulla, penso che sarà già tanto se riuscirò a postare un capitolo a settimana, sorry!
    Nonostante non succeda nulla, questo capitolo è stato davvero difficile da scrivere, spero che lo appreziate comunque (anche perchè il risultato lascia molto a desiderare)
    Buona Lettura!

    Capitolo 17
    Luce. Oscurità. Nulla.

    -Ekio! Ekio, vieni fuori!-
    Yanu urlò, ma nessuna risposta venne dal folto della foresta.
    -Ekio! Ekio, ti prego!-
    -E..Ekio..?-
    Kelya aprì gli occhi e, sostenuta da Riku, cercò di fare qualche passo in avanti.
    La battaglia l’aveva sfiancata terribilmente e purtroppo il Custode con sé non aveva più che una pozione. Alcune delle ferite della ragazza si erano rimarginate, ma la stanchezza non era svanita e i tagli più profondi ancora sanguinavano, come quello alla spalla destra.
    -Ekio!-
    Le ginocchia della ragazza si piegarono, ma le braccia di Riku furono pronte a sorreggerla.
    -Ekio, ti scongiuro, abbiamo bisogno del tuo aiuto!-
    I suoi occhi di zaffiro dardeggiarono verso il corpo di Sora, ancora a terra, ustionato e, a detta di Kaze, con la febbre decisamente alta.
    Lo sguardo acquamarina del Custode dell’Alba saettarono da una parte e dall’altra della radura, ma non vide alcun segno di questa Ekio.
    -Ekio!-
    La voce di Kelya era colma di disperazione ed il suo urlo, questa volta, ebbe risposta.
    -Yanu non è arrabbiato, vero?-
    Riku aggrottò le sopracciglia. Sembrava tanto il tono di voce di una..
    -No, Ekio! Non sono arrabbiato! Vieni fuori, abbiamo bisogno della tua magia di cura!-
    Ci fu un attimo di silenzio, e poi..
    -Sei sicuro di non essere arrabbiato, fratellone?- chiese Ekio uscendo da un cespuglio
    Gli occhi di Riku si sgranarono.
    Una bambina!
    Di forse sette, otto anni, i capelli castani legati in due codini laterali abbelliti con elastici rosa, grandi occhi d’ametista ed il naso un poco all’insù.
    Indossava una maglietta bianca,senza maniche e col collo alto, una gonna verde mela a balze e nere scarpette di vernice, ora sporche di terra, fango ed erba.
    All’orecchio destro portava un orecchino che certamente non era adatto alla sua età: una pietra di malachite circondato dalle spire di un drago d’argento. Al polso, invece, un braccialetto su cui spiccava la figura di un moguri.
    Lo sguardo della bambina si posò su Kelya.
    Trattenne il respiro e poi, senza preavviso, spiccò una corsa verso la ragazza.
    Quella sembrò rimanere di sasso mentre le piccole braccia della bambina le stringevano le gambe.
    Il viso di Yanu dapprima sbiancò, poi si chiazzò di rosso
    -E..Ekio! Ma! Ma!-
    Ekio alzò la testolina castana e fissò Kelya. Le guance le si colorarono e si affrettò a sciogliere l’abbraccio, abbassando lo sguardo.
    -Non volevo- mormorò -Perdonatemi-
    Kelya sorridendo dolcemente le accarezzò la testa, allontanò Riku e poi si chinò davanti a lei, restituendo l’abbraccio.
    Kairi osservò il volto di Yanu. Non aveva mai visto un’espressione così sorpresa. Sembrava che tutte le sue certezze fossero crollate all’improvviso.
    Gli occhi ametista si sgranarono.
    -Sono contenta che tu sia salva, Ekio-
    Kelya la liberò dalla stretta e la guardò
    -Abbiamo bisogno del tuo aiuto-
    La bambina annuì con un sorriso. Si voltò e corse verso Sora, lo fissò e poi si girò verso Kaze, tirandogli la manica destra.
    Il Guardiano spostò il viso in basso.
    -Non so se ci riesco, Kaze. Le sue ferite sono troppo gravi-
    Kairi avvertì un brivido correrle lungo la schiena.
    -Ekio, abbiamo bisogno che resista fino al villaggio. Sono sicuro che puoi riuscirci-
    La bambina tornò a fissare Sora
    -Non posso curarlo del tutto-
    -Non ti abbiamo chiesto questo, piccola. Deve resistere solamente fino al villaggio, hai capito?-
    Ekio strinse ancora di più il tessuto. Alzando la testa i suoi occhi andarono a posarsi in quelli di Kairi.
    -Ti prego- disse lei
    Annuì, lasciando andare la manica di Kaze e si inginocchiò accanto a Sora.
    Chiuse gli occhi e gli posò una mano sulla guancia.
    Sora sussultò a quel contatto e si dimenò, pronunciando frasi senza senso.
    Ekio ritirò la mano, spaventata.
    Kairi, avvertendo le lacrime pungerle gli occhi, sbatté più volte le palpebre e accarezzò i capelli del Custode, cercando di calmarlo.
    Riku, aiutata Kelya ad rialzarsi, serrò la mascella.
    La vita del suo migliore amico era nelle mani di una bambina..
    Yanu si voltò verso la sorella.
    -Forza, Ekio-
    La bambina sospirò e annuì.
    Pose nuovamente la mano sulla guancia di Sora.
    Nonostante il dimenarsi del Custode, Ekio resistette. Una luce acquamarina illuminò le sue dita, andando poi a posarsi dolcemente del ragazzo, come una coperta.
    L’ustione sembrò ritirarsi.
    Ekio aggrottò la sopracciglia, rivoli di sudore scesero lungo la sua fronte.
    Sora sembrò calmarsi.
    -Ekio, basta-
    La bambina si morse il labbro.
    -Ekio! Basta!-
    Il Guardiano del Ghiaccio prese la piccola per le spalle e ruppe il contatto con il Custode.
    Kairi mise il palmo sulla mano di Sora. Ora era fresca, la febbre era scomparsa. Sorrise e represse un singhiozzo.
    Riku sospirò.
    Kelya lo rassicurò
    -Appena arriveremo al villaggio riusciranno a guarirlo del tutto-
    -Stai bene?- chiese Yanu
    -S..sì-
    -Sei stata bravissima-
    -Grazie-
    -Ora però dobbiamo andare. Per il villaggio è un giorno a dorso di chocobo, dobbiamo sbrigarci a raggiungere il limitare della Foresta. Yanu, ci pensi tu?-
    -Tranquillo, Kaze-
    Il ragazzo si chinò su Sora e se lo caricò sulle spalle.
    Kuroi si alzò dal braccio del Guardiano del Vento.
    -Facci strada, Kuroi-

    Passi. Cadenzati. Fruscio.
    Asuka alzò la testa.
    -Come ti senti, oggi, mia cara? Sei disposta a raccontarmi qualche cosa sul Cristallo?-
    “Maledetta strega”.
    -Allora? Perché non mi parli?-
    Vide la pietra sul suo bastone scintillare.
    “Colpiscimi pure. Non ti dirò nulla”.
    -Non capisco il motivo di questa tua reticenza, mia cara. Ti trovi forse bene in compagnia dei miei Heartless?-
    Gli occhi smeraldini si posarono su ogni Heartless che la circondava. Finché la barriera dello zaffiro avesse retto, non avrebbe corso alcun pericolo.
    -Mi sto stancando, dimmi quello che sai!-
    “Te lo puoi scordare”
    Avvertì una scossa in tutto il corpo.
    Gemette e si accasciò a terra.
    -Devo colpirti ancora?-
    “Odio le domande retoriche”
    -Parla! O forse vuoi diventare un Heartless al mio servizio come la tua amica?-
    “Sai bene dove colpire, non è vero, strega?”
    -Non credo lo permetteresti-
    -Cosa?-
    -Se io diventassi un Heartless non potrei esserti più di aiuto, ma lo sai anche tu, non è vero? Altrimenti avresti saputo ogni cosa da Lathiel e mi avresti semplicemente ucciso-
    Il viso di Malefica divenne livido.
    -Il destino di noi Guardiani è di rimanere legati al Cristallo, di essere i suoi portatori di Luce. Se cediamo all’Oscurità, tutto ciò che è Luce abbandona la nostra mente ed il nostro cuore.-
    Sorrise
    -Ecco perché non potrei esserti di aiuto, cara la mia strega-
    -Maledetta!-
    Un altro colpo.
    Avvertì il sapore del sangue in bocca.
    Oramai ci aveva fatto l’abitudine.
    -E’ inutile che continui a lottare. Presto o tardi Lathiel troverà gli altri Guardiani e allora sono sicura che la paura della morte scioglierà la loro lingua-
    -Non credo proprio. A differenza di Lathiel siamo pronti a morire per la Luce! E se ci uccidi tutti non troverai mai ciò che cerchi!-
    “E anche se lo trovassi sarebbe inutile. Finché Cuore e Cristallo saranno divisi non potrai raggiungere il tuo obiettivo”
    -Malefica!-
    -Pietro, cosa vuoi?-
    Alzò lo sguardo.
    “A quanto pare il compare grasso della strega non porta buone notizie! Perfetto!”
    -Lathiel è stata sconfitta!-
    -Cosa? Sono stati Sora e i suoi amichetti?-
    -No! Un’altra ragazza!-
    Asuka sgranò interiormente gli occhi.
    -E chi sarebbe?-
    -Non lo so! Non l’avevo mai vista in compagnia dei Custodi del Keyblade!-
    “Oh no…”

    -Da quanto tempo il re è li dentro?- domandò Leon
    -Il tempo necessario a riprendersi dallo shock- rispose pacatamente Laxiel
    -Lo shock? Cosa..?-
    Non ebbe tempo per formulare la domanda che il re stesso uscì dallo studio di Ansem.
    -Mi dovrai spiegare molte cose- disse rivolto al Nessuno
    -Le risposte di Ansem il saggio non sono state abbastanza esaurienti?-
    -Ho bisogno di risposte che solo tu mi puoi dare-
    -Ad esempio?-
    -Perché non mi è stato detto niente? Perché non mi è stato detto di andare insieme agli altri Custodi?-
    -Mi dispiace sire, ma come posso spiegarvi il comportamento di un cuore se non ne possiedo uno?-
     
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  10. Siegmund
     
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    bravaxissima
     
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  11.  
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    Bellissimo! Bravissima Neme!!!!
     
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  12. Nemeryal
     
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    Che bello!!!! Sono riuscita ad aggiornare!!! Finalmente!!!!!
    Ecco a voi un nuovo capitolo! (scritto sulle note di Leave out all the rest dei Linkin Park)

    Capitolo 18
    Pensieri nascosti da ombre notturne

    Il fuoco danzava carminio, stendendo un velo dorato sul volto di Riku.
    Il ragazzo stava seduto davanti alle fiamme, dietro di lui le tende di Yanu e Kaze, attorno il prato silenzioso e sopra solamente le stelle, immobili ed eterne.
    Chiuse gli occhi ed alzò il viso al cielo.
    Era così tranquilla la notte…
    Eppure…
    Eppure tutto quel silenzio, tutta quella calma, non riuscivano a tranquillizzarlo.
    Aveva troppe domande cui dare una risposta per poter riposare.
    Riabbassò lo sguardo e si voltò verso Kaze.
    Il Guardiano dormiva serenamente, la schiena poggiata sul fianco del suo chocobo dalle ali color zafferano, il mento poggiato sul petto e le braccia piegate sulle gambe.
    Kuroi riposava tranquillamente appollaiato sulla sella della cavalcatura piumata, la testa nascosta sotto un’ala.
    Il Custode tornò a fissare il chocobo e si lasciò sfuggire un sorriso.
    Quando avevano lasciato la foresta si era ritrovato davanti al viso quella specie di gallina troppo cresciuta, dal becco arancione, gli occhi nocciola e lunghe zampe terminanti con lunghi (e affilati) artigli metallici.
    La sua prima reazione nel vederlo era stata quella di far apparire Via per l’Alba e mettersi in posizione di guardia. Il pennuto lo aveva guardato per un po’, girando la testa prima a destra e poi a sinistra, squadrandolo con curiosità.
    Dopo essersi stancato di fissare il ragazzo, il chocobo aveva kuito sbattendo le ali e, decidendo che Riku gli stava decisamente simpatico, aveva strofinato il becco sul suo petto, continuando ad emettere soddisfatto il suo Kuè.
    Riku sarebbe stato pronto a scommettere tutti i suoi munny sul fatto che in quel momento la sua espressione doveva essere tutt’altro che intelligente.
    Lo avevano confermato il sorriso di Kelya, il ghigno sarcastico di Yanu e il riso a crepapelle di Ekio.
    Riku sospirò e si lasciò cadere a terra, le mani dietro la nuca.
    La notte era scesa molto più presto di quanto si aspettassero e li aveva colti lungo la strada per il villaggio; Kelya davanti a Yanu, seduta sul chocobo di quest’ultimo, Sora nella stessa posizione sostenuto da Kaze e con l’immancabile Kuroi a guidarlo nel buio. Riku e Kairi erano dunque stati costretti a procedere a piedi, rallentando di molto l’andatura del gruppo.
    Quando il sole era tramontato, Kaze aveva proposto di montare le tenda sua e quella di Yanu, per poter riposare e partire così il giorno dopo freschi e in forze.
    Se solo fosse riuscito a prendere sonno…
    Avevano acceso un falò e mangiato quel poco di provviste che i due Guardiani avevano con loro, mentre Ekio si occupava di nutrire i chocobo dei due Guardiani ed il suo cucciolo con quella che lei aveva chiamato “Erba Ghisal”
    Giunto il momento di decidere chi avrebbe occupato le tende, Riku si era stupito della gentilezza che Yanu aveva mostrato nei loro confronti.
    Aveva aperto un lembo e si era girato verso il gruppo
    -Non è molto grande, ma sono disposto ad offrirvi la mia tenda per la notte-
    Riku aveva rifiutato, dicendo che avrebbe dormito senza problemi all’aperto.
    Adesso che ci pensava, l’espressione che aveva assunto Yanu era quello di chi avesse avuto a che fare con un minorato mentale. Chissà, forse non si aspettava che rifiutasse…
    -Vallo a capire quello lì- disse mettendosi a sedere e fissando la tenda alla sua sinistra.
    Sora era lì dentro, immerso in un sonno profondo.
    La magia che Ekio aveva usato (se non andava errato si chiamava Esna) non era riuscito a curarlo completamente. Se fossero giunti al villaggio entro l’indomani avrebbero portato il Custode da una Maga Bianca, la cui magia era senza ombra di dubbio più potente di quella della bambina.
    Kairi era dentro assieme a lui, in attesa che si svegliasse, aspettando che i suoi occhi si aprissero e la guardassero, rivelandole tutto ciò che a parole non riusciva ad esprimere.
    Lentamente, quasi esitanti, i suoi occhi si posarono sulla tenda di Yanu.
    Dentro la tenda color paglia, stesa accanto alla piccola Ekio, anche Kelya stava riposando. Poteva quasi vederla, i capelli d’ebano aperti a ventaglio, la testa posata sul braccio sinistro mentre quello sinistro stretto su quello della bambina, come a proteggerla dai mostri che potevano nascondersi nelle ombre della notte.
    Durante il tragitto non aveva avuto alcuna occasione per parlarle e lo stesso Yanu aveva fatto ogni cosa per tenerli separati.
    Anche in quel momento, seduto davanti all’entrata, il Guardiano impediva, persino nel sonno, che i loro sguardi si incrociassero, che le domande di uno trovassero soluzione nelle risposte dell’altro.
    Perché di domande, Riku ne aveva molte da porre. Non sapeva nemmeno da dove cominciare..Perchè siamo qui? Qual è con esattezza il nostro compito? Cosa dobbiamo fare di concreto? Che cosa voleva dire Lathiel? Che cosa..
    Si alzò, dando alle spalle al fuoco.
    -Che cosa ci stai nascondendo?-
    Si avvicinò piano, cercando di non svegliare Kaze e, soprattutto, Yanu.
    Si fermò a contemplare l’entrata della tenda.
    -Che cosa mi stai nascondendo?-
    Avrebbe solamente dovuto stringere fra le dita la tela, spingerla di lato, entrare e..già...che avrebbe fatto? Sarebbe rimasto fermo sulla soglia, ad osservarla mentre dormiva, a controllare se le preoccupazioni che la tormentava di giorno sparivano al calare delle tenebre? Oppure si sarebbe steso accanto a lei, stringendola a sé, lasciandosi cullare dal suo respiro e cullandola col battito del suo cuore? O l’avrebbe svegliata, supplicandola di dirgli ogni cosa, prendendola per le spalle e scrollandola quasi volesse, con quel gesto, vedere le risposte cadere dalle sue labbra?
    Sbatté le palpebre.
    Non si era nemmeno accorto di aver allungato il braccio.
    Lo lasciò cadere lungo il fianco, scuotendo la testa.
    -Sono solo uno stupido-
    Diede le spalle alla tenda e si diresse verso il fuoco.
    Si sedette.
    -Sono solamente uno stupido-
    Si lasciò cadere nuovamente a terra.
    -Pensare troppo fa male alla salute, lo sai?-
    Riku sobbalzò nel veder sopra di sé il viso sorridente di Ekio.
    Si risedette e la guardò stupefatto.
    -Non dovresti pensare troppo, alla fine ti andrà a fuoco il cervello-
    -Non dovresti dormire?-
    La bambina scrollò la testa e si sedette davanti accanto al Custode
    -Non ci riesco- si voltò –E tu? Perché non dormi?-
    -Non ci riesco nemmeno io-
    Rimasero in silenzio per un po’.
    -Senti..- cominciò Riku –Perché sei diventata una Guardiana? Sei solamente una bambina..-
    -Leviathan mi ha scelta-
    -Come?-
    Ekio voltò il viso nella sua direzione
    -E’ stato Leviathan a scegliermi! Kelya ha detto che essere scelta dallo Spirito dell’Acqua è un grande onore, solo pochi riescono a controllare la sua magia!-
    -Allora devi essere davvero brava-
    -Sì! Sono la migliore!- rise
    Il ragazzo alzò lo sguardo al cielo.
    Perché avevano scelto una bambina? Alla sua età avrebbe dovuto passare il tempo con quelli della sua età e invece..
    -Che cosa c’è?-
    -Hn?- tornò a rivolgere la sua attenzione a Ekio
    -Mi sembri triste..-
    -No, stai tranquilla-
    -Anche io sarei triste..-
    Riku aggrottò le sopracciglia
    -Cosa vuoi dire?-
    Gli occhi color ametista si riempirono di stupore
    -N,niente- si affrettò a fissare il suo sguardo sulle fiamme
    -Ekio?-
    La bambina scosse i codini castani e si rifiutò di rispondere.
    Il ragazzo decise di lasciarla stare.
    Tornò a fissare gli astri.
    Ancora silenzio.
    -A cosa stavi pensando prima?-
    Il Custode abbassò lo sguardo
    -Allora?-
    Gli occhi acquamarina si riflessero in due pozzi ametista
    -Pensieri da grandi!- fu la sua risposta
    -Ma io sono grande!-
    La bambina mise il broncio
    -Ho già sette anni e mezzo!-
    -Ah bhè, allora..-
    -Cattivo!- gli fece la linguaccia
    Il ragazzo scoppiò a ridere
    -Ehi! Non prendermi in giro!-
    -Sh! O sveglierai Kaze e tuo fratello!-
    -Dai!!! A cosa stavi pensando? Dimmelo!-
    -No-
    -Ti prego!!! Ti prometto che non lo dirò a nessuno!-
    Confidare le sue “pene di cuore” (come le avrebbe chiamate Selphie) ad una bambina? Non era così disperato..
    Ekio gli afferrò il braccio e lo scrollò
    -Ti prego, Riku!-
    -No, vai a dormire!-
    -No! No, no e no!-
    -Non farmi arrabbiare! Vai a dormire!-
    -No!!-
    Accidenti!
    -Dai!!!-
    -E va bene!- sbottò, arrendendosi.
    Doveva inventarsi qualcosa in modo da spedirla nella tenda a dormire e permettergli di pensare in pace.
    -Sì!!- bambina lo fissò, interessata.
    A Riku venne un’idea.
    -Perché Lathiel ha detto che Kelya non vuole il ripetersi della storia? Chi sono Dagar, Wit, Mane e Stea?-
    Ekio sgranò gli occhi, la pelle divenuta all’improvviso pallida.
    -Ekio? Chi sono Dagar e gli altri? Cosa non deve ripetersi?-
    -Se non vi è stato detto, io non posso..-
    -Ekio, ti prego! È importante!-
    -No, non posso!- la bambina scrollò il capo –Non posso farlo!-
    Riku la prese per le spalle
    -Ekio, ti scongiuro, dimmelo!-
    Lei voltò lo sguardo
    -Lasciami..-
    -Ekio!-
    -Lasciami, mi fai male!-
    -Ekio, per favore!-
    -Non posso! Non posso, proprio non posso!-
    Cominciò a singhiozzare.
    Il ragazzo abbassò lo sguardo
    -Scusami, non volevo..-
    Ekio scoppiò in lacrime e si gettò tra le braccia del Custode
    -Non posso farlo, perdonami-
    Riku le accarezzò la testa
    -Non è colpa tua..-
    Ma allora di chi è? Chi è che tira le fila di tutto questo?
    -Però..- la piccola Guardiana alzò il viso verso Riku –Non penso sia così cattivo dirti chi erano Dagar e gli altri..-
    -Davvero?-
    -Sì, non faccio nulla di male, dicendotelo. In fondo tu e loro siete collegati-
    -Ekio, grazie-
    Lei annuì e si asciugò gli occhi
    -Ecco..-
    Un lieve fruscio nel silenzio della notte
    -Dagar, Wit, Mane e Stea erano..-
    -Ekio, perché sento la tua voce nonostante sappia che sia notte fonda?-
    Riku si voltò: Kaze aveva il viso rivolto nella loro direzione
    -Vai a letto, piccola. Domani ci aspetta una lunga marcia-
    Ekio abbassò lo sguardo
    -Scusa..-
    Rientrò nella tenda di Yanu, di corsa.
    Il Guardiano del Ghiaccio aprì svelto gli occhi
    -Cosa succede?-
    -Nulla, Yanu, tranquillo- lo rassicurò Kaze –A Ekio era sembrato di sentire il suo chocobo kuire-
    Yanu guardò il piccolo animale dormire beatamente con il musetto poggiato sul petto del suo.
    -Molto probabilmente lo ha sognato- sentenziò chiudendo nuovamente gli occhi
    -Anche tu dovresti provare a dormire, Riku-
    -Non ho sonno-
    Il Guardiano del Vento sorrise
    -Se mi permetti di darti un consiglio, smettila di pensare a lei. Non recherà altro che sofferenza, per entrambi-
    -Cosa vuoi dire?-
    L’uomo non rispose
    -Ehi, Kaze, rispondi!-
    Silenzio.
    Se si fosse addormentato oppure no, il Custode non seppe dirlo.
    -Maledizione!- imprecò dando un pugno al terreno.

    Kelya attese che Ekio si stendesse di nuovo accanto a lei.
    Aveva sentito tutto. Ogni parola del loro discorso, si era alzata, aveva alzato un lembo della tenda, riabbassandolo spaventata nel momento in cui lei stava per raccontare di Dagar e gli altri a Riku, si era stesa e quando la bambina era rientrata aveva finto di dormire per evitare ogni possibile scusa.
    Di cosa doveva scusarsi, poi? La colpa non era certo sua..Riku e gli altri avevano il diritto di sapere ogni cosa e invece lei aveva taciuto loro tutto.
    Si mise supina, facendo attenzione a non svegliare la piccola Guardiana.
    Perché non stava agendo come avrebbe fatto prima?
    Gettò uno sguardo verso l’entrata della tenda.
    C’era un detto che diceva che il cuore gioca brutti scherzi.
    Vide il profilo di Riku stagliarsi nero sulla tela.
    Non aveva mai pensato quanto questo potesse essere veritiero.

    Piccola precisazione2
    Volevo specificare solo due cose:
    Ekio anagrammato fa "Eiko". Eiko è il nome di un personaggio di FFIX, una bambina di sei anni solare e allegra.
    Yanu anagrammato fa Yuna, l'invocatrice di FFX -se avete notato ho invertito i colori degli occhi-
    Sono altri due tributi alla saga di Final Fantasy. Ricordo che i personaggi originali non mi appartengono, ma sono di proprietà della casa del chocobo .

    Con questo vi lascio, al prossimo capitolo!

    Edited by Nemeryal - 2/10/2008, 21:21
     
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  13. axel36
     
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    bravaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa...ho dovuto rileggere la fic tutta da capo ma ne è valsa la pena
     
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  14. Siegmund
     
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    effettivaente unopoi perde il segno..comnque brava
     
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  15. Nemeryal
     
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    Grazie^^ (Axel36, ma tu sei un mio nuovo lettore! Che bello!!!!! Yahooo!!!!!!!)
     
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320 replies since 5/7/2008, 13:56   2522 views
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