Cristal Heart

Un cuore di cristallo può provare sentimenti?

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  1. Axel™
     
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    Meglio così!E' sempre bello leggere tanto^^
     
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  2. XxnaminèxX
     
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    ciau neme^^
    scusa nn mi ero accorta ke avevi postato un nuovo capitolo ^^'
    l'ho letto solo adesso..... sn imperdonabile
    è stupendo, fantastico, meraviglioso.....
    nn vedo l'ora di conoscere il seguito :D
     
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  3. Nemeryal
     
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    Ecco un nuovo capitolo!!! (eh eh scrivere cose demenziali mi aiuta! XD) Per chi sa leggere fra le righe, qui c'è scritto molto più di quello che sembra e, se avete capito qual'è la coincidenza di cui Kairi sta parlando, mandatemi -se volete, ovvio- un mp con la vostra supposizione, così non rischiamo di rovinare la sopresa agli altri XD
    Buona Lettura!

    Capitolo 12
    Ghiaccio, Vento e Fuoco
    “Mi odia”
    Era stato questo il primo pensiero di Riku non appena lo sguardo di Yanu si era posato su di lui. I suoi occhi di colori differenti erano divenuti duri, freddi, glaciali.
    Mentre camminavano per la Foresta, Yanu in testa, seguito poi da Kelya e da Riku, il ragazzo si chiese come poteva essere odiato da qualcuno che nemmeno lo conosceva. Di una cosa era sicuro: gli doveva la vita. Se non fosse stato per il suo intervento, lui e Kelya non avrebbero resistito ancora a lungo all’esercito di Heartless.
    La figura che Riku aveva visto avanzare tra i turbinii di neve tagliente, si era rivelata essere una donna. Sinuosa, dalla pelle color del ghiaccio, aveva lunghi capelli della sfumatura del turchese, raccolti in trecce adorne di campanelli d’argento e anelli dorati. Gli occhi opalescenti, le labbra truccate di violetto, la Regina dei Ghiacci camminava con leggerezza sul ghiaccio, i piedi che sfioravano il terreno scintillante e lo strascico niveo danzante attorno alle sue caviglie.
    Si era fermata poco distante da Riku e da Kelya, aveva portato una mano inanellata al cuore, posandola sopra al corpetto candido, decorato con perle perfette e brillanti, e aveva chiuso gli occhi, il vento che cresceva di intensità.
    Stalagmiti ghiacciate erano comparse all’improvviso dal terreno, bloccando nella loro gelida morsa le creature d’ombra.
    La barriera creata tempestivamente da Kelya era riuscita a proteggere lei ed il ragazzo, rendendo vano il tremendo attacco dello Spirito Guardiano.
    Shiva aveva aperto gli occhi, le iridi animate e cangianti, aveva sollevato le braccia sopra la testa e aveva poi alzato lo sguardo al cielo. Il vento freddo, la neve, il ghiaccio, si erano tutti condensati sopra di lei, in una sfera dai mille riflessi d’opale. Sulle labbra truccate si era disegnato un sorriso, le braccia si erano abbassate con un movimento deciso e la sfera di ghiaccio si era frantumata. Coltelli glaciali avevano trapassato gli Heartless, facendoli svanire in una nebbia oscura. La Regina dei Ghiacci aveva schioccato le dita ed era scomparsa ed insieme a lei i suoi servi, il vento artico, la neve ed il ghiaccio.
    Quando la barriera protettiva era svanita, dove prima Shiva brillava in uno scintillio d’opale, era comparso Yanu, il Guardiano del Ghiaccio.
    Doveva avere almeno venticinque anni, ma eventi legati al suo passato, recente o no, gli avevano conferito un’aria più matura, greve di tristezza e responsabilità.
    Aveva i capelli d’ebano, stretti in una lunga e sottile coda, legata alla base della nuca con un anello argentato. Due ciocche ribelli gli circondavano il viso, in cui spiccavano due occhi allungati, quasi a mandorla, di colore diverso: quello destro di zaffiro, il sinistro di smeraldo. Quelle due pietre si erano prima posate su Kelya, raddolcendosi e poi su Riku, indurendosi.
    Chiuso all’altezza del collo con una spilla dorata, portava un mantello vermiglio, decorato con fiamme dorate sull’orlo. Indossava una maglietta nera, aderente e senza maniche, sotto cui trasparivano i muscoli allenati e pantaloni bianco-azzurri; alla vita pendeva una cintura fatta di anelli di metallo lucente. Lungo tutto il braccio destro correva un tatuaggio tribale, il cui motivo fece pensare a Riku il soffio del vento del nord. Al polso portava tre bracciali bianchi, tutti decorati con il Kanji del ghiaccio. Entrambe le mani erano chiuse in guanti protettivi, ma al dito medio di quella sinistra portava un anello d’argento in cui era incastonato un occhio d’opale.
    Kelya si era avvicinata a lui lentamente, quasi temesse di vederlo sparire come il suo Spirito
    -Yanu, sono contenta che tu stia bene- aveva mormorato
    -Provo anche io il medesimo sentimento- aveva risposto, evitando di guardarla negli occhi, la testa abbassata. Il suo sguardo era però dardeggiato verso Riku. La ragazza doveva essersene accorta, infatti si era voltata nella sua direzione, lo aveva preso per la mano e lo aveva spinto davanti a Yanu
    -Il suo nome è Riku, il Custode dell’Alba-
    -Il Custode dell’Alba?- il tono di voce sfumava nel sarcasmo
    Gli occhi della ragazza si erano induriti, così come la sua voce
    -Osi contestare la scelta della Luce?-
    -Questo mai, è solo che…-
    -E’ solo che?- lo aveva sfidato Riku, gli occhi ridotti a due fessure
    -E’ solo che nel tuo cuore vedo molta Oscurità…mi sembra assai strano per un Prescelto della Luce-
    Il ragazzo aveva sentito una scossa, aveva serrato i denti e aveva fulminato il Guardiano, resistendo all’impulso di evocare Via per l’Alba e puntargliela alla gola.
    Lo smeraldo e lo zaffiro avevano avuto un bagliore divertito
    -Il cucciolo oscuro vuole giocare? Il fantoccio dell’Oscurità vuole dimostrare la sua forza?-
    Lo aveva sussurrato talmente piano, che solo un soffio di vento gelido aveva portato quelle parole all’orecchio di Riku.
    Il ragazzo aveva sentito fra le dita il calore del suo Keyblade, ma una stretta ferrea sul braccio lo aveva bloccato.
    -Se non ci fossero le Tenebre non potremmo vedere la Luce, non sei d’accordo, Yanu?-
    Il tono di voce di Kelya non ammetteva repliche di sorta e la sua stretta, forte e decisa, convinse il ragazzo a far scomparire la sua arma.
    -Indubbiamente- era stata la risposta di Yanu –indubbiamente-
    Si era voltato ed era scomparso nella foresta.


    -Dunque, vediamo se ho capito bene- cominciò Sora, procedendo al fianco di Kaze –Le cinque Creature Sacre che combatterono al fianco del Cristallo e dei Custodi più di mille anni fa sono: Valefor, il Drago del Vento, quello che tu hai evocato prima, la cui forza è custodita nel diamante- indicò la pietra nel bracciale del Guardiano –Poi c’è Shiva, la Regina dei Ghiacci, lo spirito dell’opale, Leviathan, il Drago dell’Acquamarina, la Fenice di Topazio e infine Fenrir, il Lupo dello Zaffiro, ho dimenticato qualcuno?-
    “Il sangue di Granato, il Signore di tutti gli elementi e di nessuno”
    -No, Sora, li hai nominati tutti- rispose il Guardiano
    -Le Creature Sacre possono essere evocate solamente da voi, i Cinque Guardiani: tu, Kaze poi Ekio, Lathiel, Yanu e Asuka-
    Le sopracciglia di Kaze si inarcarono, ma Sora non se ne accorse
    “Asuka…”
    Kairi intanto procedeva dietro i due
    “Sarà un caso? Kaze, Ekio, Lathiel, Yanu, Asuka…è solamente una coincidenza che…”
    Avvertì delle morbide piume sulla guancia; sorridendo, accarezzò le ali di Kuroi, appollaiato sulla sua spalla
    -Kuroi è preoccupato, Kairi- disse Kaze voltando il viso all’indietro –Sei molto silenziosa, qualcosa non va?-
    -No, è tutto ok, grazie-
    Il falco stridette, si alzò in volo e si diresse nel folto della foresta
    -A cosa stai pensando, Kairi?- chiese Sora avvicinandosi
    -Niente è solo che, ecco…-
    -Se hai qualche domanda, chiedi pure- le consigliò l’uomo
    -Ascolta, Kaze, tu hai detto che le Creature Sacre combatterono a fianco del Cristallo, quindi, ecco, il Cristallo è…una persona?-
    Il Guardiano non rispose, chiudendosi in un silenzio turbato.
    -Kaze? Allora?-
    -Il Cristallo è la Luce eterna e l’Oscurità più profonda, è il bianco ed è il nero, è una persona e non lo è-
    -Ma cosa vuoi dire?-
    Sora era perplesso, cosa significavano quelle parole?
    -Cosa intendi con “l’Oscurità più profonda”? Il Cristallo non dovrebbe essere la Luce Suprema?-
    -Non esiste Luce senza Oscurità e non esiste Oscurità senza Luce-
    -Ma cosa vuol dire?- esclamò Kairi, fermandosi
    Kaze si bloccò e si volto dalla parte in cui sentiva provenire la voce della ragazza
    -Noi dobbiamo combattere per la Luce, giusto? Per il Cristallo, no? Ma se esso è anche Oscurità-
    -Non esistere essere nell’Universo che non sia contaminato,anche solo in minima parte, dall’Oscurità. Nemmeno il Cristallo fa eccezione-
    -Ma…-
    -Ascoltami, Kairi…vivere una vita completamente immerso nella Luce porta con sé numerose privazioni. Se queste, bagnate dal chiarore della purezza, sembrano non avere significato, si materializzano però nell’Oscurità, che potremmo anche definire il desiderio di vivere. Quindi, dividere Luce e Oscurità non è poi così semplice. In fondo, è così terribile voler vivere?-
    -E questo cosa c’entra con quello che ti ho chiesto?-
    Kaze scosse la testa
    -Lo capirete…purtroppo-
    -Ma…-
    -Sh!-
    Uno scricchiolio. Chi c’era davanti a loro?

    Yanu si bloccò.
    -Attenti!- esclamò, mentre due sciabole si materializzavano fra le sue mani
    Riku evocò Via per l’Alba. Silenzio del Tramonto apparve tra le dita di Kelya.
    Lo stridio di un uccello. Il clangore del metallo.

    -Yanu!-
    -Kaze!-
    -Riku! Kelya!-
    -Sora! Kairi!-
    -Ma che piacere, adesso siete tutti insieme…-
    Si voltarono.
    -E quella chi è?- domandò Sora avvicinandosi a Riku
    -Lathiel-
    -Aspetta! Una dei cinque Guardiani del Cristallo?-
    -Ma è un Heartless!- esclamò Kairi
    -Ha ceduto il suo cuore…e con esso la sua Luce. Non è più una Guardiana-
    -Lathiel!- gridò Yanu, abbassando le sciabole –Lathiel, smettila! Torna in te!-
    -Non sono mai stata più in me di così, caro Yanu-
    -Lathiel…- la voce di Kaze, bassa e tranquilla, fece sgranare gli occhi dell’Heartless
    -Kaze…-
    La sua voce era mutata. Era più…umana…
    -Lathiel, ti prego!-
    -Kaze!- Kelya si portò una mano alla bocca, vedendo la benda che copriva gli occhi del Guardiano
    L’uomo spostò lo sguardo nella direzione della ragazza. Il braccio che stringeva l’alabarda cominciò a tremare.
    “E’ qui”
    L’aria divenne incandescente.
    L’attenzione fu nuovamente sull’Heartless
    -Dunque- la sua voce era stridente, corrotta dall’Oscurità. La sua parte umana, che Kaze era riuscito a risvegliare per pochi attimi, era scomparsa –Ci sono i Tre Custodi, una ragazzina inutile- aveva calcato di proposito le ultime due parole –Il Guardiano del Ghiaccio e quello del Vento. Molto bene, davvero molto bene. Appena vi avrò eliminato mi occuperò della Guardiana dell’acqua-
    Gli occhi di Yanu divennero glaciali, la mascella si serrò e la pelle divenne livida
    -Mentre la Guardiana della Terra è rinchiusa nella sua prigione, in punto di morte-
    Kaze impallidì.
    -Quindi posso occuparmi di voi, senza dovermi preoccuparmi troppo…molto bene…Siete pronti a morire?- sorrise malevola, mentre due ali tenebrose si spiegavano dietro la sua schiena.
     
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    Fuoco crepuscolare che mai si estinguerà

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    Capitolo interessante complimenti!!!! Voglio il seguito!!!
     
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  5. XxnaminèxX
     
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    semplicemente stupendo ^^
    ke billo mi piace troppo :3
     
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  6. Nemeryal
     
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    Alleluja! Nuovo capitolo!!! Finalmente!!!! Questo capitolo e quello successivo dovevano essere collegati, ma a causa della lunghezza di quello che sto postando, non era fattibile. quindi, scusatemi, ma per la battaglia dovrete attendere il capitolo 14..Buona Lettura!

    Capitolo 13
    Frammenti


    La stretta di Yanu sull’elsa delle sciabole si fece ferrea. Le nere fiamme di Lathiel illuminavano le lame, scivolandovi sopra come lava incandescente.
    Lathiel era caduta. La Fenice sarebbe risorta come essere oscuro.
    Si piegò.
    Chiuse gli occhi.
    “Appena vi avrò eliminato mi occuperò della Guardiana dell’Acqua”
    “No, non te lo permetterò. Ti fermerò Lathiel, il tuo fuoco non sfiorerà mai il corpo di Ekio.”
    Lo zaffiro e lo smeraldo riapparvero, scintillanti e glaciali tra le sue palpebre.
    Si diede la spinta e spiccò un salto.
    Le sciabole sibilarono nel vento.
    -Possa il ghiaccio gelare le tue membra, Lathiel!-

    Kaze avvertì Kuroi librarsi davanti a lui.
    “Non è più Lathiel, ricordalo. Non è più lei”
    Nel buio della cecità apparve una figura.
    “Non è più lei. Non è più la Lathiel che ricordavi”
    Il viso si voltò nella direzione dei suoi occhi spenti.
    “Non è più colei che ricordavi. Lathiel è morta, ormai”
    Gli sorrise.
    “E’ morta, non potrà più tornare indietro”
    Gli tese la mano
    “E’ morta e non potrai più farla tornare indietro”
    -Possa il ghiaccio gelare le tue membra, Lathiel!-
    Udì l’urlo di Yanu accanto a lui.
    La figura nelle tenebre abbassò la mano.
    Il sorriso si spense.
    Il viso si voltò dall’altra parte.
    Alla fine scomparve, preda delle stesse tenebre da cui era nata.
    Kaze si aggrappò alla sua alabarda quasi fosse l’ultimo contatto rimastogli con la realtà.
    “Lathiel, ti vendicherò”
    Si piegò.
    “Lo giuro sulla mia stessa vita”
    Si lanciò all’attacco.
    -Possa il vento spazzare via le tue ceneri corrotte!-

    Aveva distrutto le sue ali una volta, ma non era bastato. Aveva infranto le sue fiamme un’altra, ma di nuovo non era stato sufficiente. Questa volta non avrebbe fallito.
    Stese il braccio davanti a sé.
    Avvertì un’ondata di calore scorrere nelle sue vene, raggiungere il cuore ed infine straripare, riempiendo tutto il suo essere.
    Una luce pura e cristallina avvolse la sua mano e Via per l’Alba apparve tra le sue dita, il Keyholder foggiato a cuore simile ad una stella oscura.
    In Lathiel, aveva visto una parte di sé. Come lei, aveva ceduto alle tenebre, lasciandole entrare dentro il suo animo, lasciando che plagiassero il suo cuore. Al contrario della Guardiana corrotta, lui aveva sconfitto l’Oscurità. Aveva visto la luce, aveva teso la mano e l’aveva afferrata, avvertendola riversarsi dentro di lui, mescolarsi alle sue tenebre, riempiendo il vuoto del suo cuore.
    Voltò lo sguardo su Kelya. Allungò una mano, stringendo quella di lei, in un muto incoraggiamento. Gli occhi color zaffiro della ragazza si sgranarono.
    Il ragazzo le lasciò libere le dita, tornando a tornare le fiamme livide.
    -Possa il ghiaccio gelare le tue membra, Lathiel!-
    -Possa il vento spazzare via le tue ceneri corrotte!-
    L’urlo del Ghiaccio. L’urlo del Vento.
    -Andiamo!-
    Il grido dell’Alba.

    Aveva paura. Strinse l’elsa del suo Keyblade.
    Chiuse gli occhi e respirò a fondo.
    Non doveva provare timore. Non era quello il momento. Non era quello il luogo. Doveva mostrarsi forte. Doveva essere forte.
    Lei era una delle Sette Principesse del Cuore, la sua Luce poteva scheggiare l’Oscurità.
    Si portò una mano al petto.
    Il suo cuore aveva accelerato i battiti.
    -Non mi tradire- mormorò
    -Possa il ghiaccio gelare le tue membra, Lathiel!-
    -Possa il vento spazzare via le tue ceneri corrotte!-
    -Andiamo!-
    L’urlo del Ghiaccio. L’urlo del Vento. Il grido dell’Alba.
    -Sia quel che sia, le tenebre non vinceranno!-
    L’urlo del Ghiaccio. L’urlo del Vento. Il grido dell’Alba. Il grido della Luna.

    “Malefica, quanto male hai fatto? Quante famiglie hai diviso, quanto cuori hai fatto sprofondare nelle tenebre? Per cosa poi? Per un tuo meschino regno utopistico, fatto solamente di Oscurità, privo di Luce. Cosa trovi di perfetto in questo? Non temi che le stesse ombre che governi possano un giorno rivoltarsi contro di te? Soffocarti? Rinchiuderti? Avvolgerti?”
    Sora abbassò la testa.
    Un lampo.
    Il Keyblade, caldo, luminoso, comparve nella sua mano.
    “Ti fermerò, Malefica. Non ti permetterò più di agire in questo modo. Chissà, persino il mio sogno di un mondo privo di tenebre è sia meschino che utopistico, ma non importa. Io combatto per quello in cui credo, combatto per il mio cuore.
    Pagherai per quello che hai fatto a Lathiel. Per quello che hai fatto a persone innocenti.”
    -Possa il ghiaccio gelare le tue membra, Lathiel!-
    -Possa il vento spazzare via le tue ceneri corrotte!-
    -Andiamo!-
    -Sia quel che sia, le tenebre non vinceranno!-
    L’urlo del Ghiaccio. L’urlo del Vento. Il grido dell’Alba. Il grido della Luna.
    Sora alzò lo sguardo.
    -Per il Cristallo!-
    L’urlo del Ghiaccio. L’urlo del Vento. Il grido dell’Alba. Il grido della Luna. Il grido del Giorno.

    Quello che Sora non vide, fu lo sguardo stupito di Kelya alle sue parole.

    “Ho sbagliato Lathiel, lo so. Nella mia superbia ho pensato di conoscerti, di conoscere tutti voi. È un errore che pagherò con la tua vita. Non con la mia. Con la tua. Non hai idea di come faccia male.”
    Silenzio del Tramonto comparve tra le sue dita in un fulgore vermiglio.
    “Perché tutto questo, Lathiel? Puoi dirmelo? Hai ceduto alle tenebre, alle loro lusinghe. Ora, dei segreti della Luce non hai che un pallido ricordo. È l’unica cosa che riesce a rendere meno doloroso questo momento. Se potessi, tornerei indietro, cambiando ogni cosa, compiendo quel gesto che tempo fa non ho avuto il coraggio di fare”.
    Avvertì la mano di Riku stringere la sua.
    Sentì una scossa repentina in tutto il corpo.
    Si voltò verso di lui.
    -Possa il ghiaccio gelare le tue membra, Lathiel!-
    -Possa il vento spazzare via le tue ceneri corrotte!-
    “Perché, Riku?”
    -Andiamo!-
    “Perché deve essere tutto così difficile?”
    -Sia quel che sia, le tenebre non vinceranno!-
    “Non è colpa tua, non sarà mai colpa tua. La colpa è mia, Riku, di queste mie parole che non oso pronunciare..”
    -Per il Cristallo!-
    Kelya sgranò gli occhi e si voltò verso Sora.
    “Per..il Cristallo?”
    Guardò Lathiel.
    “Forse ho capito, sai, perché hai scelto le tenebre..loro promettono di realizzare i nostri desideri più nascosti. Il tuo presumo fosse il potere..il mio..”
    Scosse la testa. Non riusciva nemmeno a pronunciarle nella sua testa quelle parole, sintomo di una debolezza che non poteva permettersi.
    Strinse l’elsa della sua spada.
    Respirò a fondo.
    -Forza!- gridò, lanciandosi all’attacco.
    -Possa il ghiaccio gelare le tue membra, Lathiel!-
    -Possa il vento spazzare via le tue ceneri corrotte!-
    -Andiamo!-
    -Sia quel che sia, le tenebre non vinceranno!-
    -Per il Cristallo!-
    L’urlo del Ghiaccio. L’urlo del Vento. Il grido dell’Alba. Il grido della Luna. Il grido del Giorno.
    Il dolore del Tramonto.

     
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  7. †Nemo†
     
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    Ogni capitolo è più bello dell'altro! Complimenti, veramente bravo!
     
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    Fuoco crepuscolare che mai si estinguerà

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    Semplicemente bellissimo Neme!!! Sei bravissima!!!
     
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  9. hoshyko
     
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    bellissimo!!scrivi benissimo!
     
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  10. Nemeryal
     
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    Ebbene sì! Dopo tanto tempo, talmente tanto che la tastiera aveva fatto le ragnatele -CHE SCHIFO!-, sono tornata con un nuovo capitolo!!! (NooooooNdTutti) E invece sì!!!!!! Buona Lettura (ah! se vi interessa, questo l'ho scritto con Our Solemn Hour dei Within Temptation di sottofondo, nel caso voleste sentirla mentre leggete)

    Capitolo 14
    La furia del Tramonto

    “Venite pure, sciocchi, non ho paura di voi! Può attaccarmi persino il Cuore stesso del Cristallo, io sono invincibile!”
    Le ali circondarono il suo corpo ed una torre di fiamme la avvolse completamente.
    Avvertì lo schianto delle sciabole di Yanu, dei Keyblade dei Custodi e dell’alabarda di Kaze. La sua barriera fremette a contatto con la lama del Tramonto, ma non cedette. Nessuno poteva infrangere l’Oscurità, nemmeno la Luce.
    Incanalò parte delle sue energie al centro del petto, chiuse gli occhi, lasciandosi cadere nelle tenebre, permettendo a quel nuovo potere di penetrare dentro di lei, scorrere nelle sue vene al posto del sangue, entrare nei suoi polmoni, sostituendo l’ossigeno.
    Si rannicchiò in posizione fetale.
    “Cresci, o mia tenebra, cresci”
    Aprì gli occhi di scatto.
    Nello stesso istante la colonna di fuoco esplose, spargendo lingue di fuoco ovunque.
    Le ali di tenebra si aprirono e raggi oscuri saettarono dal corpo di Lathiel, avvolto in una malsana luminescenza.
    “Ora vedrete il vero potere dell’Oscurità!”
    Avvertì il grido di allerta di Yanu.
    Allungò il braccio.
    Un’esplosione di pece.
    La katana apparve fra le dita dell’Heartless.
    Impugnando l’elsa con due mani, rannicchiò il corpo e si lanciò in avanti, le ali che fendevano l’aria in pochi, ma potenti, battiti.
    I suoi occhi erano fissi sulla Custode della Luna. La più debole e la prossima a cadere per mano sua.
    La barriera che la Custode aveva creato per difendersi dal precedente attacco di Lathiel scomparve.
    Vide gli occhi verdi della ragazza sgranarsi.
    Vide il suo braccio alzarsi.
    Vide il Keyblade comparire davanti al suo viso, per proteggerla.
    Lathiel sorrise.
    Un battito di ali.
    Ora vedeva solamente la sua schiena.
    La katana fischiò nel vento.
    -Kairi!-
    -Kairi!-
    Maledetti Custodi!
    Allargò le ali.
    Onde di calore si espansero nell’aria, andando ad infrangersi contro i due Custodi.
    Aveva vanificato il loro attacco, ma loro avevano vanificato il suo.
    La Custode della Luna si era voltata e le lame delle due armi si erano incrociate.
    Strinse gli occhi.
    Due presenze dietro di lei.
    La mano destra lasciò la presa sull’elsa della katana e con gesto fulmineo si posizionò sul viso della ragazza. Una palla di fuoco livido scaturì dal suo palmo.
    Nello stesso istante in cui la mano destra era scivolata via dall’elsa, quella sinistra aveva stretto ancora di più la presa.
    Un fluido movimento del polso, unito a quello del corpo.
    Si era girata ed aveva deviato i rispettivi attacchi di Yanu e Riku.
    Allargò le ali, pronta ad alzarsi in aria.
    Uno stridio alla sua sinistra.
    Riprese la presa sull’elsa con entrambe le mani e parò l’alabarda di Kaze.
    Con la coda dell’occhio vide una barriera dai riflessi vermigli sulla sua sinistra.
    Kelya aveva protetto la Custode con la sua barriera.
    Lathiel le rivolse uno sguardo carico d’astio.
    Kelya lo restituì.
    Con un ghigno malefico sul viso, spinse indietro l’arma del Guardiano del Vento.
    Sentì l’infrangersi della barriera del Tramonto.
    Avvertì le presenze dei Custodi e dei Guardiani cercare di attaccarla da ogni direzione, tutti insieme.
    -Sciocchi!- sibilò
    Fece sparire la sua Katana.
    Allargò le braccia.
    Un cerchio di fuoco si formò ai suoi piedi.
    La colonna di fiamme stava per sorgere.
    Era più veloce della loro. La sua barriera si sarebbe innalzata prima che potessero anche solo sfiorarla.
    Una vampa di calore scosse le sue mani.
    Fece per alzare le braccia.
    -Stop!-
    Boccheggiò.
    Sgranò gli occhi.
    I suoi movimenti! Perché erano così lenti? Era come se delle catene fossero state appese ai suoi polsi e alle sue caviglie!
    Cercò di scuotersi.
    Erano vicini.
    Strinse i denti.
    Una delle sciabole di Yanu, dal fianco destro, arrivò fino all’ala di destra.
    Urlò.
    L’incantesimo di infranse.
    Il Keyblade del Giorno, dal fianco sinistro, era quasi giunto a quella di sinistra.
    La colonna si innalzò.
    Yanu riuscì a schivarlo appena in tempo, ma il Custode venne investito in pieno.
    -Sora!-
    Riuscì a sollevarsi in aria.
    Anche se ferita, l’ala destra riusciva ancora a battere. Forse non come prima, ma almeno non era completamente fuori uso.
    La sua barriera di fiamme si infranse.
    -Sora! Sora!-
    Gettò uno sguardo a terra.
    Sorrise.
    Il Custode del Giorno riusciva a stento a stare in piedi, il braccio che teneva il Keyblade coperto di ustioni, così come parte del viso. I vestiti, bruciati, pendevano dalle spalle, lasciando il torace scoperto. Bianche cicatrici di battaglie contro l’Oscurità lo coprivano come una ragnatela.
    La Custode della Luna e quello dell’Alba lo sostenevano, cercando di non recare danno ulteriore.
    Il Guardiano del Vento, il falco appollaiato sulla spalla, ed il Guardiano del Ghiaccio facevano loro da scudo.
    Davanti a loro, Kelya. La lama del Tramonto sfavillante e gli occhi ridotte a due fessure.
    -La pagherai cara, Lathiel!-
    -Proprio tu, parli? Ricordo male, o hai quattro Custodi sulla coscienza?-
    -Maledetta! Come osi?-
    -Dimmi, ricordo male, forse?-
    Vide i volti dei tre Custodi alzarsi prima verso Kelya e poi verso Lathiel.
    -Ne manca uno, giusto? Vuoi che la storia eviti di ripetersi? Ma che gesto gentile, o meglio, ipocrita! Dagar, Wit, Mane e Stea sono morti a causa tua e adesso non vuoi che altre anime sussurrino nei tuoi incubi, popolino i tuoi sogni, mentre senza preoccupazione alcuna dimori in un castello di marmo e cristallo, in mezzo alle ricchezze e all’opulenza! Hai detto loro la verità su chi sei? O forse l’hai tenuta nascosta?-
    -Stai zitta! Stai zitta!-
    -Oh..allora ho indovinato! È a causa dell’Alba, non è vero? Ma che cosa romantica! Mi dispiace darti una brutta notizia, però..sai meglio di me che tu non potrai mai provare qualcosa di così profondo! Ti stai ingannando da sola!-
    -Stai zitta! Non dire una parola di più!-
    -E perché mai? Sei davvero meschina! Così soffrirà ancora di più quando verrà il momento! È strano sai? Sei capace di ferire un cuore quando tu..-
    Chiuse velocemente le ali.
    Un incantesimo di Ghiaccio si infranse contro la sua barriera.
    -Ma come siamo impulsivi!- esclamò aprendo la sua barriera piumata
    -Yanu, stai indietro!-
    -Ma..-
    -Non l’hai sentita, Guardiano del Ghiaccio? Da bravo, stai indietro! In fondo, questa è una discussione fra donne, i maschietti non dovrebbero intromettersi-
    Il volto di Yanu si fece livido di rabbia.
    Abbassò il capo e le braccia.
    -Sto iniziando a pensare che la tua vita sia un completo paradosso, lo sai?-
    -Hai ancora intenzione di parlare per molto?-
    -Sinceramente, avrei molte cose da dire, ma sono una maga della sintesi, quindi se vuoi..-
    Sorrise maligna.
    L’aura attorno a Kelya si stava intensificando.
    -Un tempo non perdevi così facilmente la calma!-
    Lathiel allungò il braccio, facendo riapparire la katana.
    -Vuoi giocare? Oh, che dispiacere! E io che volevo parlare ancora un po’!-
    Kelya impugnò l’elsa della sua spada a due mani ed abbassò la testa.
    -Sei uno sciocca! Cosa pensi di fare?-
    Il granato del bracciale ebbe uno scintillio.
    -Non ci credo! Hai davvero intenzione di evocarLo? Oh, ma fammi il favore! Non hai il potere per farlo, non in queste condizioni! Te lo dissero anche Dagar e gli altri, giusto?-
    Kelya digrignò i denti e chiuse gli occhi.
    -Fai come vuoi!-
    Lathiel adocchiò il topazio sulla collana di Kelya.
    -Il turno dopo è mio, però..-
    Impugnò la katana con entrambe le mani.
    Una goccia di sudore solcò la fronte del Tramonto.
    L’Heartless vide gli occhi dei due Guardiani sgranarsi e quelli dei Custodi divenire ancora più confusi.
    Yanu e Kaze fecero scomparire le rispettive armi, piegarono il ginocchio sinistro a terra, incrociarono le braccia al petto, abbassarono la testa e chiusero gli occhi. O meglio, Yanu chiuse gli occhi. Quelli di Kaze lo erano già da tempo.
    Il vento circondò i tre Custodi ed una cupola di Ghiaccio si alzò sopra di loro.
    Una barriera congiunta.
    Già, come se Lui potesse essere così potente nelle condizioni in cui era Kelya.
    Illusi.
    Gli occhi di zaffiro riapparvero fra le palpebre.
    Lathiel rafforzò la presa.
    Il granato brillò.
    Le labbra del Tramonto si mossero veloci.
    Nella mente dell’Heartless un unico obbiettivo.
    Un cerchio vermiglio apparve ai piedi Kelya.
    Negli occhi di Lathiel un’unica immagine.
    Una colonna dai riflessi del crepuscolo avvolse la ragazza.
    Respirò a fondo. La Sua potenza non era completa, ma poteva sempre causarle seri danni.
    La terra tremò.
    Eccolo.
    L’aria fremette.
    È qui.
    Kelya aprì gli occhi.
    Vieni.
    Le iridi erano scomparse. Il suo sguardo era pervaso dal colore del granato.
    Vieni.
    Allargò le braccia.
    Vieni.
    Aprì la bocca.
    Sono pronta.
    Urlò.
    Sembrò quasi che uno squarcio si fosse aperto nell’aria.
    Kelya venne avvolta da una patina vermiglia.
    Due ali si formarono dietro alla sua schiena.
    Sopra le sua testa prese forma un muso di drago.
    Lentamente, la patina che ricopriva il corpo della ragazza si innalzò, prende via via una forma precisa.
    Muso di drago, scaglie lucenti, ali color del sangue, artigli acuminati, una lunga coda.
    Il drago del crepuscolo si innalzò sopra Kelya.
    Lathiel deglutì.
    Non era nella sua forma finale, ma era più grande di quanto si aspettasse.
    Gli occhi di granato della bestia si posarono sull’Heartless.
    Le labbra di Kelya si chiusero, ma i suoi occhi non ripresero il loro colore naturale.
    Il drago del crepuscolo unito col Tramonto. Il Tramonto unito col drago del crepuscolo.
    La ragazza alzò il braccio destro, lasciando cadere quello sinistro lungo il fianco.
    Silenzio del Tramonto indicò la sua prossima vittima.
    Il drago ruggì e con un poderoso battito di ali, si staccò da colei che lo aveva evocato.
    Kelya non sussultò, non ebbe alcuna reazione.
    In quel momento, il suo corpo non era che un guscio vuoto. La sua anima era unita a quella del drago.
    La bestia aprì le fauci e si diresse contro Lathiel.
    L’Heartless si costrinse a calmarsi. Doveva essere completamente lucida.
    I denti del drago si chiusero sull’Heartless.
    Ci fu un lampo.
    I contorni di ciò che li circondava si fecero indistinti, fino a scomparire del tutto.
    Era luce? O era buio?

    Era solo..il nulla..

    Kelya cadde a terra. Le ginocchia sbatterono contro il terreno.
    Silenzio del Tramonto scomparve.
    Respirò a fondo.
    Chiuse gli occhi.
    Le sue energie erano state prosciugate..ma almeno..
    Aprì le palpebre e alzò lo sguardo al cielo..
    ..almeno Lathiel non c’era più..
    Ora però..
    Doveva spiegare tutto a Riku e agli altri..
    Non poteva più mentire..
    Girò lo sguardo, per incontrare gli occhi acquamarina di Riku.
    Quello che vide fu solo però uno sguardo colmo di Oscurità.
    -Buh!-
    -Lathiel!-
    Era sopravvissuta all’attacco! Come era possibile?
    Le mani dell’Heartless artigliarono il topazio al collo di Kelya.
    -Mi riprendo ciò che è mio!-
    -No!-
    La ragazza allungò le braccia per riprenderlo, avvertendo già il colore scemare via dal suo corpo.
    Lathiel rise e si sollevò in aria.
    Si alzò talmente tanto che le sue ali sembrarono sovrastare l’intera radura.
    -Ora è il mio turno giocare all’evocatore- disse, sollevando in aria la lacrima di topazio.
    La luce del gioiello si fece opaca, sporca, fino a scurirsi del tutto.
    -Vieni a me, Fenice Oscura!-
     
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    Bravissima Neme! Capitolo stupendo!!! Allora qualcuna delle mie supposizioni, fatte sul capitolo 12, era esatta...
     
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  12. Nemeryal
     
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    Eh eh! Alcune sì! ^^
    Hai già qualche idea sulla nostra Kelya?
     
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    Qualcuna... Devo riflettere per benino...
     
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  14. hoshyko
     
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    bellissimo!
     
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  15. Nemeryal
     
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    Ed ecco un altro capitolo! Vi avverto, la parte prima della battaglia fa schifo, ho cercato di migliorarla più che potevo...Se volete, ascoltate durante lo scontro "The Last Crusade" degli Epica, è con questa musica che l'ho scritta!
    Buona Lettura!

    Capitolo 15
    Acqua...

    Kelya si portò una mano alla gola. Non riusciva a respirare, i suoi polmoni erano pieni solamente di fuoco.
    Si portò due dita al nastro argentato che portava al collo, cercando di sfilarselo, ma aderiva a lei come una seconda pelle. La lacrima di cristallo sembrava pesare tonnellate.
    Si sentiva soffocare.
    Alzò gli occhi al cielo.
    Il topazio ora levitava placidamente sopra il palmo aperto di Lathiel.
    Aveva bisogno di quella pietra! Aveva bisogno di quel calore che, anche se poco, riusciva a scaldarla! Aveva bisogno di ritrovare il suo equilibrio infranto!
    Il gelo continuò a farsi strada dentro di lei, ghiacciando il sangue, le vene..
    Si guardò il braccio.
    La pelle perdeva colore, sostituendo il tenue rose carne col bianco candore della neve.
    Chiuse gli occhi.
    Basta! Basta! Basta!
    Li riaprì di scatto e tornò a fissare l’ex Guardiana.
    L’aria intorno al gioiello si era fatta incandescente e lingue di fuoco dorate avevano preso ad avvolgere la gemma.
    La Fenice, un tempo portatrice di Luce, sarebbe risorta come messaggera di Oscurità.

    Sentì Kuroi agitarsi sulla sua spalla, aprendo le ali e stridendo, spaventato.
    La temperatura si alzò.
    Il sudore scese lungo il suo collo.
    Sapeva bene cosa volesse dire..
    Si concentrò maggiormente.
    La barriera doveva rimanere intatta, a tutti i costi.

    L’anello che portava al dito divenne rovente.
    Strinse i denti e serrò le palpebre.
    Lo spirito di Shiva, dentro di lui, si agitò.
    Il suo potere, ora privo di quello della Fenice a bilanciarlo, si stava facendo incontrollabile, ma Yanu avrebbe resistito. Fino a prova contraria era lui che controllava lo Spirito, non lo Spirito che controllava lui.
    L’energia che stava usando per mantenere in piedi la barriera fluì in maniera diseguale.
    Fiotti deboli si accostavano a fiotti più poderosi.
    La superficie di ghiaccio dietro di lui si crepò in vari punti.
    Con un enorme sforzo, il Guardiano cercò di ripristinare il flusso magico, armonizzandolo con quello di Kaze.
    Una goccia di potere dopo l’altra..una dopo l’altra..

    -Ma cosa succede?-
    Gli occhi sgranati di Kairi si sollevarono per un attimo dal corpo ustionato di Sora e si posarono sulle crepe della barriera.
    -Non ne ho idea!-
    Lo sguardo acquamarina di Riku, invece, era fisso sulla figura di Lathiel e sulla creatura che poco a poco stava prendendo forma davanti a lei.
    Sora serrò la mascella.
    -Sora!-
    Le attenzioni della ragazza furono nuovamente incanalate verso di lui.
    Dopo che le scosse causate dall’incantesimo di Kelya erano cessate, avevano steso il Custode a terra, cercando di curare le ustioni che deturpavano il viso, le braccia ed il torace.
    La loro magia non era servita a molto, ma almeno per ora la vita di Sora era salva. Il problema era che non sapevano fino a quando le sue condizioni sarebbero rimaste stabili e quando, invece, sarebbero peggiorate. Le ampolle vuote degli Eteri usati giacevano in disordine sul terreno erboso.
    Non avevano più le energie per usare altri incantesimi di Cura.
    Potevano solo sperare che lo scontro si concludesse a loro favore..
    Riku si avvicinò alla barriera e la colpì con un pugno.
    -Riku, ma che fai?-
    Il ragazzo si massaggiò le nocche e si voltò verso Kairi
    -Non possiamo stare qui e non far nulla!-
    -Ora il nostro compito è quello di stare vicino a Sora!-
    Il tono era deciso e non ammetteva repliche di sorta
    -E poi..-
    Aveva abbassato lo sguardo, evitando intenzionalmente di guardare Riku negli occhi
    -Vorresti uscire di qui per combattere oppure..- si morse il labbro -..lo faresti solamente per avere delle risposte?-
    Il ragazzo lo fissò stupito; gli occhi verdi tornarono a fissarlo
    -Allora?-
    -Non ho idea di quello che Lathiel intendesse e sinceramente mi piacerebbe avere delle risposte- ammise -però.. questo non vuol dire che non andrei lì fuori per combattere, per difendere le persone a cui tengo! Una volta finito tutto questo, avrò le mie risposte, ne sono sicuro-
    Kairi sorrise e passò una mano fra i capelli castani di Sora
    -Lo so, Riku. Avremo tutti le nostre risposte, alla fine-

    Terribile ed Immensa, questa è la forza della Fenice.
    Roventi e Dorate, queste sono le fiamme della Fenice.
    Eterna e Mortale, questa è la Fenice.
    Lingue di fuoco dorate circondarono la lacrima di topazio in un ardente vorticare di potere.
    Lathiel sorrise; allargò le braccia e chiuse gli occhi. Immaginò che il suo potere oscuro fosse come un fiume..lo vide scorrere, fluire da lei e mescolarsi con il fuoco che avrebbe dato vita alla sua creatura..
    Dischiuse le palpebre, facendo mostra di due occhi neri come l’ossidiana, due immensi laghi di tenebra.
    Le fiamme che avvolgevano il topazio ebbero un guizzo e cominciarono ad ingrandirsi sempre più. Il loro colore dorato si era mescolato ad un cupo nero, donando loro così una tonalità livida.
    Si fece sempre più grande..e spaventosa.
    Si delinearono le ali, chiuse, a protezione della testa, e la coda, avvolta attorno al corpo.
    “Sorgi, mia Fenice, sorgi!”
    Anelli infuocati saettarono nell’aria.
    La temperatura aumentò all’improvviso.
    -Sorgi! Rinasci dalle tenebre, mia Fenice!-
    Un grido acuto, capace di far vibrare la cassa toracica.
    La coda della Fenice, come formata da mille lacrime di ossidiana, danzò nell’aria incandescente.
    Le ali si aprirono, nere e roventi.
    Ed eccola.
    Il becco d’acciaio, gli occhi di topazio, una cresta ondeggiante dai riflessi violacei , un possente corpo le cui piume nere tendevano al color ametista e artigli argentati.
    Aprì il becco ed il suo canto fece rabbrividire l’intera foresta: era privo di calore, freddo, messaggero di morte, non di vita.
    La creatura socchiuse gli occhi e sbatté le ali, innalzando così la temperatura già rovente.
    -Ora vai! Vai e distruggili!-
    Uno stridio acuto e la Fenice di Tenebra si librò in aria, sovrastando con la sua immensa apertura alare l’intera foresta.

    Era sopra di lei. Stava per attaccarla e lei non riusciva a muovere un dito.
    Serrò le palpebre.
    I volti di Kaze, Ekio, Lathiel, Yanu e Asuka saettarono nella sua mente. Li avrebbe davvero abbandonati?
    Sora. Kairi. Avrebbe permesso che perdessero la vita?
    Un volto abbronzato, occhi chiari e capelli scuri.
    Dagar..
    Viso aggraziato, occhi verdi e lunghi capelli biondi.
    Wit..
    Volto duro, occhi marroni e chioma castana.
    Mane..
    Pelle nivea, occhi viola e corti capelli rossi.
    Stea..
    Le dita artigliarono il terreno.
    Non avrebbe commesso lo stesso errore! Non li avrebbe lasciati morire!
    Capelli argentati. Occhi acquamarina.
    -Riku..-
    Strinse i denti.
    Nessuno sarebbe morto per causa sua questa volta!
    Si alzò in piedi ed evocò Silenzio del Tramonto.
    Sfidò con lo sguardo la Fenice.
    Alzò la spada sopra la testa e con misurati movimenti rotatori del polso, fece fischiare la lama del crepuscolo.
    Il metallo scintillò, diventando opalescente.
    Due giri ancora e si voltò di scatto, conficcando l’arma nel terreno, davanti ai due Guardiani inginocchiati.
    Ci fu un boato ed una seconda barriera si alzò, andando a proteggere Kaze e Yanu.
    Estrasse la spada e prima di voltarsi a fronteggiare il nemico, lanciò uno sguardo oltre la protezione vermiglia e quella ghiacciata.
    I suoi occhi azzurri si incontrarono con occhi acquamarina.
    Annuì. Solamente questo.
    Si voltò e si lanciò all’attacco.

    -Cosa credi di fare? Vuoi davvero sfidare la Fenice da sola? Sei decisamente più superba di quanto pensassi! Avrai il destino che ti meriti! Attacca, o mia Fenice!-
    Lathiel indicò la figura di Kelya a terra, pronta a saltare.
    La creatura stridette e si lanciò in picchiata.

    Kelya impugnò l’elsa con entrambe le mani e permise al ghiaccio che aveva invaso il suo corpo di permeare anche la sua arma.
    Piegò le ginocchia e si diede la spinta.
    Saettò nell’aria, diretta contro la Fenice.
    Quando vide la lama del crepuscolo assumere una tonalità azzurro-ghiaccio tirò un fendente laterale davanti a sé.
    Bianche stalagmiti si staccarono dalla lama e si diressero sibilando contro la creatura.
    Quella batté le ali. Lingue di fuoco si scontrarono con l’attacco di Kelya, annullandosi a vicenda.
    La ragazza con un colpo di reni incurvò la schiena, compiendo una mezza capriola all’indietro ed atterrò, illesa.
    Alzò di scatto lo sguardo.
    Una palla di fuoco era a pochi metri da lei..
    Roteò due volta la spada sopra la testa e la conficcò nel terreno.
    Una colonna vermiglia impedì al colpo della creatura di andare a segno.
    La barriera di infranse e crollò, ma almeno era salva.
    Adesso erano gli artigli argentati a puntare direttamente al suo corpo.
    Strinse nuovamente l’elsa con due mani e la fece roteare davanti a sé.
    Un vortice cristallino fu spedito contro il corpo della Fenice, ma l’unico risultato ottenuto fu di scompigliare un poco le piume d’ametista.
    -Accidenti!- imprecò.
    Tentò nuovamente l’attacco con le stalagmiti.
    Solo una riuscì nell’intento, o almeno in parte. La ferita non era profonda, ma almeno le aveva concesso il tempo per un nuovo attacco.
    Nell’istante in cui il dardo ghiacciato aveva aperto il taglio, infatti, la creatura aveva sospeso la discesa per alcuni secondi, stridendo di dolore.
    Facendo nuovamente appello al gelo che ora predominava dentro di lei, Kelya posizionò la lama orizzontalmente davanti al suo viso, scorrendo il palmo dell’altra mano sul filo. Il suo sangue macchiò Silenzio del Tramonto.
    Alzò lo sguardo sulla Fenice.
    Aveva ripreso la sua discesa in picchiata.
    Attese che si avvicinasse ancora di qualche metro.
    Serrò la mascella.
    Prese un respiro profondo.
    Strinse la lama della spada.
    Ora!
    Conficcò l’arma insanguinata nel terreno.
    Sei gigantesche stalagmiti emersero dal terreno, bloccando la Fenice nella loro gelida morsa.
    La creatura stridette e cercò di liberarsi.
    Kelya spinse la lama più a fondo.
    Un altro stridio.
    Il ghiaccio stava penetrando nelle sue carni.
    Ancora più a fondo.
    Uno stridio più acuto del precedente.
    Ancora di più.

    -Maledetta!-
    Lathiel sbatté le ali e si lanciò in picchiata.

    Ancora più a fondo..
    Lacrime di topazio cominciarono a scorrere sul becco d’acciaio della Fenice.
    Ancora..
    Gli stridii erano strazianti.
    Ancora!
    La lama ora era completamente conficcata nel terreno, solo l’elsa spuntava dall’erba, il suo pomo di granato scintillante alla luce delle fiamme della Fenice morente.
    Le stalagmiti penetrarono totalmente il corpo dell’Uccello di Fiamme.
    Un ultimo grido.
    Esplose in uno scintillare di frammenti di topazio.
    La gemma cadde sul terreno.
    Kelya allungò una mano per afferrarla.
    Un dolore acuto alla spalla.
    Il suo campo visivo si velò di porpora.
    La sua schiena si scontrò contro al corteccia di un albero.
    Le iridi si posarono sulla spalla destra.
    La lama di una katana era affondata nella sua carni.
    -Adesso morirai maledetta!-
    La punta dell’arma si conficcò ancora di più.
    La ragazza emise un gemito.
    -E’ stato facile distruggere la tua creatura, in fondo non era completa, così come non lo era chi l’ha evocata, ma la Fenice, la mia Fenice! Come hai osato, maledetta!-
    Un altro affondo.
    Kelya ebbe un sussulto.
    Il suo sguardo si alzò, verso il cielo.
    Era..stranamente..nuvoloso..
    Lathiel estrasse la katana.
    -Kelya!-
    Udì delle urla provenire dalla barriera, ma finché lei non fosse morta non avrebbe ceduto. Finché lei non fosse morta, sarebbero stati in salvo.
    -Muori!-
    Si bloccò.
    Gocce di pioggia, taglienti come coltelli avevano cominciato a cadere dal cielo.
    -Ma cosa..?-
    L’Heartless si voltò.
    Kelya aprì il palmo della mano, lasciando che la pioggia scorresse su di esso.
    -Acqua..- mormorò rivolgendosi alla figura dietro Lathiel.
     
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