Cristal Heart

Un cuore di cristallo può provare sentimenti?

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  1. Nemeryal
     
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    Eh eh! Eh! Eh eh! Lo so che lascio un po' di suspense, ma poi...MUW -AH-AH!
    (Per Riku...bhè. povero, a dirla tutta soffrivo anche io mentre scrivevo! Mi immedesimo troppo nei personaggi...)
     
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  2. XxnaminèxX
     
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    Si, ma povero Riku, dovevi fargli provare proprio la sensazione di morire???
    io nn sono così crudele con lui (per modo di dire)
    a proposito ho scritto quasi metà capitolo (ho completato solo la parte con riku.... devo farmi venire un'idea per la fine del capitolo)
    ripeto Riku non se lo merita! (ma tanto noi lo facciamo soffrire lo stesso XDXD)
     
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  3. Nemeryal
     
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    Povero piccino (me non è fan di Riku, nooooooo XD)! Mi perdoni vero, Rikuccio?...Perchè mi stai puntando contro Via per l'Alba? Cos'è quello sguardo assassino? Riku? Rikuccio?? AAAAARGH!!!!!!! -fugge-
    Non vedo l'ora di leggere il tuo new capitolo! (Se sarai ancora viva! NdRiku) Argh!!! Qualcuno mi salvi!!!!
     
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  4. Nemeryal
     
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    Ecco un nuovo capitolo!


    Capitolo 9
    Ghiaccio Eterno

    Kelya respinse la katana, allontanando la donna da sé e da Riku.
    -Come hai fatto?-
    La ragazza non rispose, ma si limitò a scrollare la chioma d’ebano; un raggio di sole saettò fra le fronde, colpendo le sfaccettature di una pietra di topazio sul collo della ragazza.
    -Non ci credo! Tu non puoi averla!-
    -A quanto pare la tua luce ora vive in un corpo oscuro- sussurrò Kelya, assumendo la posizione di guardia
    -Un Nessuno- mormorò la donna
    -Il tuo Nessuno, Lathiel- precisò
    La donna si mise a ridere, l’oscurità che l’avvolgeva gorgogliò
    -Dunque le cose stanno così, giusto? Il mio Nessuno, un corpo senza cuore e senz’anima, che aiuta la luce! Un Nessuno, un essere senza luce e senza oscurità! Un essere che vive nel crepuscolo!-
    -Non so cosa ci trovi da ridere, ma adesso vedremo di toglierti quell’espressione dalla faccia!-
    Alzò Silenzio del Tramonto. Un vento fresco danzò tra le chiome antiche, sollevò la polvere del sentiero, accarezzò le foglie dei cespugli e si avvolse attorno a Riku.
    Il ragazzo avvertì le ferite rigenerarsi e la stanchezza svanire. Si alzò, Via dell’Alba stretta nella mano, e si mise AL fianco di Kelya.
    -Stai bene?- le chiese
    -In teoria sarei io a dovertelo chiedere!- disse lei…sorridendo. Quel volto impassibile, privo di emozioni sembrava svanito, portato via dallo stesso vento che lei aveva usato per curarlo. Sorrideva. Negli occhi di zaffiro poteva intravedere un chiarore dorato, una piccola fiamma danzante. Non era lo stesso sorriso che aveva conosciuto al castello Disney, forse era più lieve, meno accennato, ma non privo di quello stesso speciale calore.
    Osservò ciò che prima aveva tanto sconvolto la donna: accanto al punto luce, una goccia di topazio, perfetta e brillante.
    Sollevarono lo sguardo su Lathiel, ancora davanti a loro. I suoi occhi affogavano nell’Oscurità, nuotavano nell’odio e nel rancore.
    -Non ha importanza che voi siate in due o in duecento, vi sconfiggerò comunque!- gridò, lanciandosi verso i due ragazzi.
    Riku saltò di lato, evitando la katana, e contrattaccò, cercando di colpirla al fianco. Lathiel schivò il colpo, si voltò e bloccò l’attacco di Kelya che aveva cercato di ferirla da dietro.
    Il ragazzo approfittò di quella situazione per lanciarsi contro l’avversaria, ma quella, allontanata l’altra ragazza con un colpo di Katana, si girò a fronteggiarlo, lanciandogli contro dei dardi fiammeggianti.
    -Reflex!- esclamò Riku. Le frecce di fuoco si infransero, ma la punta della katana si avvicinò pericolosamente al suo petto.
    Kelya scattò da destra, Silenzio del Tramonto bisognoso di sangue nemico. Riku scattò da sinistra. Via per l’Alba brillante come una stella.
    -Sciocchi!- gridò Lathiel. Una cupola di fuoco s’innalzò su di lei, proteggendola e respingendo i due ragazzi.
    -Diamine!- esclamò la ragazza rialzandosi e assumendo la posizione difensiva
    -Avrà un punto debole!- disse il ragazzo, mettendosi anche lui in difesa.
    Quando le fiamme si dissiparono, la donna li guardò, furente.
    -Stupidi! Non potete fare nulla per ostacolarmi! Le tenebre mi hanno donato una forza maggiore!-
    Aprì le mani e rivolse il suo sguardo oscuro al cielo.
    -Osservate l’eterno potere dell’Oscurità!-
    Fiamme livide la circondarono, una torre di tenebre fiammeggianti.
    -Ma cosa diavolo…?- chiese Riku coprendosi gli occhi
    -Non lo so!- esclamò Kelya “Non conosco questa sua tecnica”
    -Rigene oscuro!-
    Le calde lingue livide furono dissipate, distrutte da due ali gigantesche
    -Non è possibile!- esclamò il ragazzo -Le avevo spezzate!-
    La ragazza non rispose. Conosceva ogni tecnica di Lathiel, ogni mossa, ogni incantesimo. Ma quello…quello andava contro tutto ciò che credeva di conoscere.
    -Lathiel…- mormorò -Cosa ti hanno fatto?-
    Si alzò in volo, l’apertura alare il doppio di quella precedente
    -Avete paura?- domandò con un sorriso malevolo
    Kelya alzò lo sguardo su di lei, chiudendo tra le dita della mano sinistra la lacrima di topazio.
    -Che cosa ti hanno fatto?- gridò -Tu non eri così! Cosa ti hanno fatto, Lathiel?-
    -Cosa ne vuoi sapere tu, di come sono? Sei convinta di sapere ogni cosa, non è vero? Ti sbagli, tu non conosci nulla!-
    La ragazza abbassò lo sguardo.
    -Probabilmente hai ragione, forse non conosco davvero nulla.- rivolse gli occhi di zaffiro a Lathiel, o meglio, al suo Heartless - Ma quelle poche cose che so di sapere, che credo di sapere, io le difenderò! Non mi interessa se ci sei anche tu a fermarmi! Hai rinnegato la luce, ti sei votata alle tenebre, hai abbandonato tutti noi-
    -Ah! Guarda il mio potere! Osserva la mia forza! Non ho più bisogno della luce!-
    Iniziò a sbattere le ali ed un vento incandescente sovrastò la foresta, graffiando i visi dei due ragazzi.
    -Come facciamo a raggiungerla?- domandò Riku
    -Non lo so…- ammise Kelya, scuotendo il capo
    -Arrendetevi, adesso! Piegate il capo a cospetto dell’Oscurità!-
    -Mai!- gridò il ragazzo
    -Proprio tu Riku?-
    -Come conosci il mio nome?-
    -Le tenebre lo sussurrano. L’Oscurità lo inneggia.-
    -Ah, sprecano le loro parole! Possono chiamare il mio nome quanto vogliono, non cederò!-
    -Sciocco, non sei tu che decidi. È il tuo cuore a farlo-
    Una fitta al petto.
    Riku chiuse gli occhi e respirò a fondo.
    -Come puoi conoscere i cuori della gente, Lathiel?- la voce di Kelya era forte, sovrastava lo sbattere delle ali tenebrose, l’agonia del vento e il dolore delle fronde -Tu che hai ceduto il tuo?-
    Gli oscuri di Lathiel scintillarono di rabbia
    -E tu, dimmi, cosa sai dei cuori della gente? Delle tenebre che vi si nascondono? È inutile che fingi di sapere!-
    -Adesso basta chiacchiere!- esclamò Riku -Aura Oscura!-
    -Non puoi usare lo stesso trucco per due volte contro lo stesso avversario, lo sai?
    Le ali si chiusero attorno al suo corpo. Le sfere di energia si infransero.
    -Patetico!- lo derise -Ma dove…?-
    Non c ‘erano! Erano scomparsi! Svaniti! Si voltò da una parte e dall’altra. Erano fuggiti, i vigliacchi!

    Riku si appiattì tra le foglie, pregando che la chioma dell’albero lo nascondesse alla vista di Lathiel. Poteva vederla attraverso i rami, scorgere la sua oscurità aumentare ad ogni battito del suo cuore.
    Afferrò un ramo alla sua destra. Facendo attenzione a non fare il minimo rumore vi salì, poi ne afferrò un altro sopra alla sua testa e vi si issò.
    Gettò uno sguardo verso gli alberi che crescevano a sinistra del sentiero. Eccola! Un’ombra. Anche Kelya si stava arrampicando.
    Rivolse il suo sguardo a Lathiel. L’Heartless stava ancora cercando di trovarli, girando la testa da una parte e dall’altra, abbassandosi leggermente.
    “Ancora un po’” pensò Riku
    -Ancora un po’- mormorò
    Si rannicchiò sul ramo più che poté, le gambe piegate, pronto a darsi la spinta.
    Ora era proprio sopra di lui. Il momento adatto ad attaccare.
    L’ombra di Kelya si mosse, scuotendo rumorosamente le frasche accanto a lei.
    L’Heartless si voltò a sinistra
    -Vi ho trovato, finalmente!- esclamò, voltandosi.
    Il ragazzo scattò, saettando fuori dalle fronde. Via per l’Alba apparve tra le sue dita.
    Lathiel si girò nella sua direzione, ma era troppo tardi. Le sue ali era potenti, terribili e…ampie. Un’apertura alare spaventosa che portava sì un enorme vantaggio, ma anche un altrettanto grande svantaggio: erano più facili da colpire.
    La lama del Keyblade affondò nelle ali tenebrose.
    L’Heartless gridò.
    Riku cominciò a cadere, ma non aveva paura. Via per l’Alba sparì e lui poté allungare il braccio destro.

    Kelya scattò, saettando fuori dalle fronde. Allungò il braccio destro, fino a che non sentì la mano di Riku stringere la sua.
    -Vai!- esclamò il ragazzo, dandole la spinta verso l’alto e lasciandole la mano.
    Silenzio del Tramonto apparve, caldo fra le sue dita. L’ala destra era spezzata, ora toccava alla sinistra.
    Prima che Lathiel potesse reagire in qualche modo, la spada della ragazza aveva già trapassato le fiamme alate.
    Un altro grido.
    Kelya si lasciò cadere, sorridendo.

    Dopo aver dato lo slancio a Kelya, Riku voltò il corpo, assumendo la posizione più adatta all’atterraggio. Quando i suoi piedi toccarono terra, alzò lo sguardo verso il combattimento. L’urlo di dolore dell’Heartless fece sanguinare il vento.
    Vide il corpo della ragazza cominciare la sua discesa verso terra. Cominciò a correre e aprì le braccia.
    Kelya cadde dolcemente nella sua stretta.
    Si guardarono per un attimo, immersi nel silenzio. I loro visi distanti l’uno dall’altro un battito d’ali di farfalla. I loro respiri fusi insieme in un abbraccio invisibile.
    Come se una scossa elettrica avesse attraversato nello stesso istante i loro corpi, la loro attenzione fu attirata dall’Heartless, ora a terra, le ali inutilizzabili.
    Lathiel li squadrò con odio, poi i suoi occhi dardeggiarono sulle braccia di Riku, che stringevano il corpo di Kelya e le mani della ragazza, poggiate sulle spalle di lui. Sorrise nel vedere i loro petti poggiati uno contro l’altro. Rise nel vedere la testa di Kelya sfiorare il viso di Riku.
    L’oscurità attorno a lei si fece più densa.
    -Non avete ancora vinto- disse prima di scomparire nelle tenebre.
    “Forse finirà col distruggersi con le sue stesse mani”

    -Siamo salvi- disse Kelya, ancora stretta tra le braccia di Riku
    -Non ne sarei così sicuro- rispose lui, gli occhi fissi davanti a sé
    Heartless. Un’onda nera punteggiata d’oro.
    La ragazza si rimise in piedi. Riku le si affiancò. Via per l’Alba brillò. Silenzio del Tramonto scintillò.
    Avvertirono una presenza dietro di loro. Il ragazzo si voltò.
    Altri Heartless.
    Shadow, Soldati, Lancieri, Propulsori Rapidi, Cavalieri Corazzati e NeoShadow li circondarono.
    -Pronto?- domandò Kelya
    -Pronto- rispose Riku
    Schiena contro schiena, Alba e Tramonto si gettarono all’attacco.

    Avrebbero mai avuto fine? Per ogni Heartless che uccidevano, dieci prendevano il loro posto. Riku prese una pozione e la bevve tutta d’un fiato, gettando poi l’ampolla a terra.
    Una nube nera li soffocava.
    -Dobbiamo cercare di aprirci un varco- disse il ragazzo quando si ritrovò con la schiena poggiata contro quella di Kelya
    -Ok- rispose lei, ansimando -Ma non possiamo ignorare quelli che stanno dietro. Tu apri la strada, io mi occupo del retro-
    -Bene-
    Non riuscirono ad avanzare. Erano troppi perché si riuscisse a passare.
    Alba e Tramonto. Schiena contro schiena.
    -E adesso come facciamo?- domandò Kelya eliminando due Shadow
    -Non lo so- rispose Riku facendo scomparire in una nebbia nera tre NeoShadow
    -Avremmo bisogno di rinforzi-
    -Concordo. Ma cosa..?-
    Si era alzato all’improvviso. Un vento gelido, simile al respiro dell’Inverno, soffiava con violenza, colpendo le fronde, ferendo i cespugli. Turbini di schegge ghiacciate danzarono sul sentiero. Il terreno divenne scintillante, coperto da cristalli di neve.
    Gli Heartless rallentarono.
    Il vento divenne più feroce.
    Riku, il viso rosso per il freddo, guardò in alto, verso il cielo. Nuvole perlate rombavano sulla volta celeste. Il sole era sparito.
    Si avvertì un tintinnio tutto intorno, come se campanelle dorate fossero stati appese ai rami in un giorno di festa.
    Gli Heartless avevano bloccato la loro avanzata.
    Kelya tremava, ghirlande di ghiaccio adornavano i suoi capelli e le labbra erano secche, livide.
    Brividi di freddo scuotevano Riku, la brina rendeva i suoi capelli più argentei della luna.
    I suoi occhi acquamarina si posarono su di una figura in lontananza. I contorni erano indistinti, ma ad ogni suo passo il freddo ed il gelo aumentavano considerevolmente.
    Fiocchi di neve, taglienti come frammenti di vetro cominciarono a cadere tutt’intorno. Lo scampanellio si fece più forte.
    -Riku- disse Kelya, poggiandogli una mano sulla spalla
    -Cosa sta succedendo?- chiese lui, i denti che battevano e gli occhi fissi sulla figura davanti a lui pian piano sempre più vicina
    -Shiva, la Regina dei Ghiacci Eterni, lo Spirito dell’Opale-

    Chi sarà mai questa Shiva?
    Cosa intendeva dire Lathiel con "Forse si distruggerà con le sue stesse mani"?
    Dove sono Sora e Kairi?
    Al prossimo capitolo, chissà magari otterete qualche risposta! (Me malvagia! Muw-ah-ah!!)
     
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  5. XxnaminèxX
     
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    cattiva....... buu :P nn puoi lasciarci così!!!!!!!!!!!
    perchè? me povera, me tapina.......
    devi continuare ti prego!!!!!!!!
    ke bello il mio Rikuuuuuu ^^
    la storia è fantastica
     
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  6. Nemeryal
     
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    Thanks! Spero di posatre il prossimo capitolo a breve! :asd:
     
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  7. Nemeryal
     
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    New capitolo in arrivo! Vi avevo promesso una risposta ad una delle tre domande del cap precdente...ora scoprirete dove sono Sora e Kairi! X le altre dovrete aspettare XD
    Buona lettura!

    Capitolo 10
    Vento

    Sora! Svegliati, Sora!
    Le onde del mare. La sabbia morbida. Una brezza leggera.
    Sora!
    I gabbiani? Dove sono i gabbiani? Perché non stridono? Perché le loro ali non fendono l’aria? Perché c’è così tanto silenzio?
    Sora, ti prego, svegliati!
    Kairi? Sei tu?La tua voce è così lontana, soffocata. Sei accanto a me, Kairi? Non ti vedo…
    Sora! Svegliati!
    Non riesco, Kairi. I miei occhi non vogliono aprirsi, ma non so perché. Mi sembra di fluttuare. Il mio corpo è così leggero…
    Un dolce sapore sulle labbra. Un soffio che penetra prepotentemente i polmoni.
    Sora aprì gli occhi.
    Kairi era sopra di lui, gli occhi chiusi, le punte dei capelli che gli sfioravano delicatamente le guance. Le sue labbra…le labbra di lei erano chiuse sulle sue!
    Gli occhi della ragazza si aprirono. Le pupille si dilatarono nel vedere le iridi azzurre di Sora posate con dolcezza sul suo viso, ora in fiamme. Si allontanò dal ragazzo di scatto, portandosi una mano al viso.
    Lui si alzò a sedere e la guardò, sorridendo.
    -N, non respiravi più- disse affannosamente Kairi -E così, io, io ti ho fatto la respirazione bocca a bocca!-
    Era così bella quando era imbarazzata: gli occhi scintillanti e le guance spruzzate di porpora.
    -A, avevo paura, p, pensavo, insomma, io,io-
    La mano si Sora sfiorò i capelli ramati della ragazza. Lei alzò gli occhi verdi sul viso gentile di lui.
    -Sora…-
    -Sei così bella quando sei imbarazzata- sussurrò, avvicinandosi e incontrando le sue labbra.
    La mano sinistra del ragazzo scivolò sulla sabbia fino a sfiorare le dita della mano destra di Kairi.
    In sottofondo le ombre che si infrangevano sulla battigia.
    Sora aprì gli occhi, allontanandosi da lei.
    Adesso era imbarazzato anche lui. Cosa gli era preso?
    L’aveva davvero baciata? Era successo, o lo aveva solo immaginato?
    Non era mai riuscito a confessare alla ragazza quello che provava e adesso..! L’aveva sempre guardata da lontano, annegando nei suoi occhi di smeraldo, incapace di pronunciare anche solo una sillaba e adesso…! Adesso l’aveva baciata! Aveva reagito d’ istinto, ascoltando i consigli del suo cuore, non della sua mente. L’aveva baciata! Era forse un affetto della mancanza di ossigeno? Se era così, doveva rimanerne privo più spesso!
    -Kairi,io-
    -Sì?- c’era impazienza mista a gioia nella sua voce.
    Sora l’aveva baciata! Non riusciva a crederci! Lei non aveva mai avuto il coraggio di dirgli nulla riguardo ai suoi sentimenti, era troppo timida per fare una cosa del genere. Si era limitata a fissarlo di nascosto, lasciandosi avvolgere dall’azzurro dei suoi occhi. L’aveva baciata! L’aveva baciata!
    -Kairi,io…ehi, ma dove sono Riku e Kelya?-
    -Eh?- sembrava spaesata
    -Riku e Kelya? Loro dove sono?-
    -Ah!- Kairi si riprese -Non lo so! Qui ci siamo solo noi due-
    Solo allora Sora si mise ad osservare il luogo in cui si trovavano.
    Era una spiaggia, una lingua di sabbia dorata circondata da un’immensa foresta dall’aria antica. La distesa d’acqua davanti alla battigia era calma, liscia, ma sembrava coperta da una malsana patina d’olio. Chiazze dorate danzavano sulle onde. Alzando gli occhi al cielo, il ragazzo vide il sole, pallido e tiepido, dietro ad una barriera scintillante. La fenditura vermiglia correva lungo tutta la volta celeste, permettendo alle tenebre di entrare e contaminare il cuore del mondo.
    Il ragazzo scrutò oltre la protezione d’oro, ma non vide alcun segno della Gummiship. Sperava ardentemente che non le fosse accaduto nulla, altrimenti avrebbe dovuto affrontare le ire di Cip e di Ciop. I due scoiattoli avevano sacrificato tempo prezioso per costruirgli una nave che fosse solo sua e dei suoi amici.
    -Sora, tu sai cosa è successo di preciso quando abbiamo cercato di atterrare?-
    -No- rispose scuotendo la testa -Mi ricordo solo una voce che diceva “Bentornati miei custodi” e poi- chiuse gli occhi, cercando di ricordare -Uno scossone e una luce talmente intensa da ferirmi gli occhi.
    -Ricordo anche uno scossone e un’altra voce…completamente diversa da quella che ci aveva accolto-
    -Era la voce di Malefica, vero?- domandò Kairi, poggiando la testa sulla spalla di Sora
    -Sì, era Malefica-
    Ora ricordava. Una voce tenebrosa, impregnata di odio, di rancore e di vendetta. Preparatevi a morire. Ecco cosa aveva detto. Subito dopo c’era stato un tremendo sussulto; con la coda dell’occhio aveva visto Kelya alzarsi e giungere le mani, abbassando le palpebre, una luce di topazio che filtrava tra le sue dita. Aveva aperto gli occhi, talmente profondi da somigliare ad un baratro e aveva detto qualcosa. Ma le scosse erano state troppo forti e le parole erano andate perdute.
    C’era stato ancora uno scossone. Poi un lampo. Avevano cominciato a precipitare nel nulla. Lui aveva afferrato Kairi e l’aveva stretta a sé, pronto a farle da scudo e Riku…si sforzò di ricordare. Sì, Riku aveva fatto la stessa cosa con Kelya.
    -Mi chiedo cosa sia successo, perché non siamo tutti insieme- mormorò Kairi disegnando figure sulla sabbia
    -Malefica, è opera sua, non può essere altrimenti-
    Maledetta strega.
    Uno stridio li fece voltare.
    Un falco di Harris veniva verso di loro, il piumaggio scuro, le ali colate di bronzo sotto i raggi del sole. Il becco d’acciaio si aprì ed il verso stridente del rapace ferì l’aria. Distante solo pochi metri da Sora, cominciò la sua discesa, elegante e maestoso. Tese gli artigli d’acciaio.
    Il ragazzo si allontanò, sicuro che il falco mirasse al suo collo.
    Rimase sorpreso. Il rapace si aggrappò per un istante al petto di Sora e poi si allontanò di nuovo, una catena scintillante tra gli artigli.
    -Ehi! Mi ha preso la catena!- gridò il ragazzo, portandosi una mano al petto, dove un momento prima oscillava una corona argentata -Torna qui, uccellaccio!-
    -Sora!- esclamò Kairi, seguendolo di corsa verso la foresta.

    Il falco si posò su di un ramo, spiegò un’ala, piegò la testa e si sistemò con pazienza le piume.
    Gli occhi scuri furono attratti da un movimento alla base del tronco. Interrotto nel suo lavoro di pulizia, il rapace stridette indignato, spiegò anche l’altra ala e si addentrò ancora di più nel folto degli alberi.
    -Maledetto!- esclamò Sora, riprendendo l’inseguimento -Non mi scappi!-
    Kairi veniva subito dietro il ragazzo, restia ad spingersi ancora di più nel buio della foresta.
    Il frangersi delle onde sulla battigia si fece sempre più lontano, fino a svanire del tutto, inghiottito dal silenzio. Il cielo svanì poco a poco, coperto dalle fronde degli alberi. La luce si fece sempre più fioca.
    -Sora!- esclamò la ragazza, vedendolo chino dietro ad un cespuglio
    -Sh!- Sora si portò un dito alle labbra
    Kairi alzò lo sguardo verso il falco. Il rapace stava al centro di una piccola radura, sbattendo pigramente le ali; la catena di Sora era ancora tra i suoi artigli d’acciaio. Girava la testa da una parte e dall’altra, quasi cercasse qualcosa, o qualcuno. Il suo occhio si posò sul viso di Kairi. L’animale stridette, ma non si alzò in volo.
    -Sora, forse non dovremmo allontanarci dalla spiaggia, se Riku dovesse..-
    -Voglio solo riprendermi la catena- sussurrò Sora raggomitolandosi, pronto a saltare -E poi se Riku e Kelya fossero stati sulla spiaggia ci avrebbero già visti e raggiunti, no? –
    -Hai ragione, credo- rispose titubante
    -Ora ridammi la mia catena!- sibilò Sora, saltando fuori dal suo rifugio, le braccia allungate e le mani aperte.
    Il falco emise il suo verso tagliente, si alzò in volo di scatto, sfuggendo così all’attacco del ragazzo, e raggiunse il limitare della foresta.
    -Sora, stai bene?- si preoccupò Kairi, raggiungendolo e aiutandolo ad alzarsi.
    Gli occhi azzurri del ragazzo erano però posati al limitare degli alberi, fissi non sul falco, ma dove si era andato a posarsi.
    -Sei stato bravo, Kuroi- si congratulò una voce maschile.

    Sora si alzò in piedi e si mise in posizione di difesa, il Keyblade stretto tra le dita. Kairi si affiancò al ragazzo, pronta a colpire.
    -Chi sei?- domandò lui
    -Non ti deve interessare, ragazzo-
    -Esci fuori!- esclamò la ragazza senza abbassare la sua arma
    -La tua luce è pura, chi sei ragazza?-
    -Non ti diremo nulla finché non ti farai vedere!-
    -Kuroi, dammi quello che hai trovato-
    Il falco stridette e fece cadere la catena
    -Una corona. Sei forse un re?- c’era scherno nella sua voce, ma anche curiosità
    Sora non rispose.
    -Chi sei tu che porti una corona al collo?-
    Ancora silenzio.
    -Kuroi, sono ancora lì?- domandò la voce dopo un po’
    -Perché non lo chiedi direttamente a noi?- chiese Sora -Non vedi che siamo qua, di fronte a te?-
    -No-, disse uscendo dall’ombra degli alberi -Oramai i miei occhi vedono solo buio-
    Doveva avere circa trent’anni, era alto, dal fisico allenato. Il cranio era rasato e al centro della fronte spiccava il kanji del vento. Indossava una tunica bianca, che gli lasciava scoperti la spalla ed il braccio sinistro; l’orlo era decorato con fiamme vermiglie, le cui punte andavano a sfiorare una cintura dorata; al centro esatto di quest’ultima era inserito un occhio di smeraldo. Annodato al collo teneva una fascia blu scuro le cui estremità erano lasciate cadere dietro la schiena. Al polso destro un bracciale d’argento lungo fino al gomito in cui era incastonato un diamante
    Sugli occhi una benda nera; una cicatrice bianca scendeva da essa, attraversava la guancia e si fermava all’inizio del collo.
    Teneva il braccio sinistro leggermente alzato e alla mano portava un guanto di pelle dove vi era posato il falco Kuroi, intento a lisciarsi le penne; il braccio destro era invece disteso lungo il fianco e dalle dita, chiuse a pugno, scendevano gli anelli della catena di Sora.
    -Allora, vuoi dirmi chi sei, ragazzo?-
    -Il mio nome è Sora- rispose
    -Sora? Hai un nome strano, ragazzo-
    -Il tuo qual è, invece?- lo sfidò, ma abbassò l’arma, non sembrava molto pericoloso
    -Kaze- (Kaze=Vento in jap; Kuroi invece significa "Nero")
    Il ragazzo rise
    -Anche il tuo non è da meno!-
    Kaze arricciò le labbra in quello che poteva somigliare ad un sorriso e voltò il viso nella direzione in cui si trovava Kairi.
    -E tu?-
    -Io mi chiamo Kairi-
    -Dimmi, Kairi, perché il tuo cuore risplende più del sole ed è ancora più puro del diamante di cui sono custode?-
    -Io sono…-
    -Lei è una delle sette principesse, coloro che hanno il potere di aprire la Serratura!- una voce beffarda li raggiunse alla loro destra
    -Pietro!- esclamò Sora voltandosi di scatto

    Eh eh! Altra suspense! (non uccidetemi, vi prego!!!!!) Ed ecco un immagine del falco di Harris (io vado matta per i rapaci, non potevo non inserirne uno nella fic!)
    SPOILER (click to view)
    image

    Non è stupendo? ^^
     
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  8. Len™
     
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  9. Nemeryal
     
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    Ehm...Len? Sicuro di star bene? XD
     
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  10. XxnaminèxX
     
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    ciau neme^^ scusa se nn l'ho letta prima ( ehehe sn praticamente sparita)
    cmq è fantastica dico davvero !!!!! devi continuarla :P
     
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  11.  
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    Fuoco crepuscolare che mai si estinguerà

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    Very good!!! Anche se sono in vacanza sono tornata a commentare!! Seguito!!!
     
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  12. Nemeryal
     
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    Salve a tutti! Scusate se è da un po' che non aggiorno, ma ho passato un periodo in cui io guardavo il computer, il computer guardava me e quando gli chiedevo "E ora che scrivo?" stranamente mi rispondeva "E io che ne so? Smettila però di tamburellare inutilmente sulla tastiera perchè mi fai male"
    Dopo varie conversazioni, anche di carattere filosofico, con il mio pc, ecco un nuovo capitolo! Buona Lettura!

    Capitolo 11
    Valefor, signore del Vento

    -Bentornati Custodi del Keyblade! Siete pronti a salutare la vostra fine?-
    -Custodi del Keyblade?-
    Kaze rimase stupito. I Custodi del Keyblade? I Prescelti del Cristallo? La storia dunque era destinata a ripetersi? Quattro…già…quattro ragazzi, di non più di diciassette anni, esattamente come loro: Dagar, Wit, Mane e Stea.
    Sora e Kairi erano solamente due, però e i Custodi si era sempre detto fossero in quattro: il Custode del Giorno, il Custode dell’Alba, il Custode della Luna ed il Custode delle Stelle. Dov’erano gli altri?
    -Ma guarda che fortuna!- esclamò Pietro -Due Custodi ed un Guardiano, Malefica mi ringrazierà, soprattutto se porterò te vivo!-
    Il Guardiano del Vento non poteva vedere su chi fosse puntato il dito del nemico, ma poteva ben immaginare che ci fossero buone probabilità che indicasse proprio lui.
    Strinse il pugno ed avvertì la catena di Sora penetrargli le carni.
    Malefica, la strega che aveva osato attaccare il Popolo del Cristallo, la strega che aveva tolto la vita a migliaia di persone, la strega che gli aveva portato via Asuka.
    Se Pietro avesse potuto vedere gli occhi di Kaze avrebbe visto la sua rabbia infuocata, il suo rancore ghiacciato, il suo dolore saldo come la terra e il suo desiderio di vendetta inarrestabile come l’acqua circondati dal soffio della speranza e della determinazione.
    Sora puntò il Keyblade contro Pietro
    -Dimmi dov’è Malefica, altrimenti…-
    -Altrimenti cosa? Ah! Non riuscirete nemmeno a superare la foresta!- rise schioccando le dita e sparendo tra le ombre.
    Un’ondata nera e malsana come il petrolio venne rigurgitata fuori dagli alberi. Heartless, a migliaia.
    Kuroi stridette e si alzò in volo nello stesso istante in cui alcuni Shadow si gettarono sul cuore di Kaze.
    -Kaze!- urlò Sora cercando di tenere a distanza alcuni NeoShadow
    -Sora, guarda!- esclamò Kairi, indicando nella direzione dell’uomo.
    Raggi adamantini penetrarono la barriera delle creature d’ombra, danzando tutt’intorno e riflettendosi sui tronchi antichi; ci fu un lampo, talmente intenso che i due ragazzi furono costretti a coprirsi gli occhi e gli Heartless a rintanarsi tra le tenebre della foresta.
    Quando poterono vedere nuovamente, Sora e Kairi si trovarono di fronte ad uno spettacolo inaspettato.
    Il braccio destro di Kaze era teso in avanti, gli anelli della catena di Sora che tintinnavano al vento ed il diamante talmente brillante da sembrare un raggio di luna piena; il corpo proteso in avanti, il ginocchio sinistro a terra e quello destro piegato, l’uomo teneva l’altro braccio disteso dietro di sé, un’alabarda argentata stretta tra le dita.
    Il falco stridette e si mise sulla sua spalla.
    Kaze si rimise in piedi e poggiò con noncuranza la lama sull’altra spalla.
    -Wow!- esclamò Sora
    -Accidenti- gli fece eco Kairi.
    -Sora!- esclamò l’uomo
    -Sono qui!-
    -Tieni!-
    Il ragazzo afferrò al volo la sua catena e se la mise al collo
    -Davvero uno strano ornamento- sentenziò l’uomo
    -Senti un po’ chi parla- disse Sora di rimando, sorridendo
    -Tsk! La corona si porta sulla testa, non al collo-
    Kairi soffocò una risata.
    Lo stridio di Kuroi infranse quel momento pacifico.
    Come ad un segnale convenuto, il falco spiegò le ali, librandosi sopra la testa di Kaze, mentre quest’ultimo assumeva una posizione difensiva. Nello stesso istante in cui un NeoShadow stava per assalire il Guardiano al fianco destro, il rapace si spostò in quella stessa direzione, stridendo. La lama dell’alabarda brillò e l’Heartless sparì in una nube scura.
    La lotta contro l’oscurità riprese, più serrata di prima.
    I Keyblade di Sora e di Kairi fendevano l’aria in un tripudio di luce dorata e l’alabarda di Kaze brillava argentea attraverso la nube nera degli Heartless sconfitti. Kuroi strideva e saettava nel vento, indicando al suo padrone dove colpire.
    Sora eliminò un Invisibile e si ritrovò schiena contro schiena con Kaze
    -Come va, ragazzo? Già stanco?-
    -Ehi, guarda che quello vecchio sei tu!-
    L’uomo rise e, ad segnale del suo falco, eliminò due AngelStar
    -Non te la cavi male, Sora-
    -Ti ringrazio…Firaga!- fiamme vermiglie avvolsero alcuni Propulsori rapidi.
    Una piccola fiamma intaccò la corteccia di un albero, iniziando ad espandersi.
    Un Blizzard lanciato appena in tempo evitò un’altra catastrofe.
    -Fai attenzione, Sora!- gridò Kairi -O rischi di appiccare un incendio!-
    Una ruga solcò la fronte di Kaze
    -Se solo provi ad appiccare fuoco alla foresta, giuro che ordino a Kuroi di strapparti i capelli ad uno ad uno-
    Il rapace stridette, quasi a conferma di quello che aveva detto l’uomo
    -Va bene, ho capito, farò attenzione!-
    Ci fu un boato e la terra tremò.
    -Ma cosa succede?- domandò Kairi aggrappandosi al tronco di un albero per non cadere
    Ondate di calore investirono la radura.
    La ragazza urlò, fiamme invisibili che la afferravano con le loro dita incandescenti
    -Kairi!-
    Sora si gettò su di lei, facendole scudo col suo corpo.
    Gli Heartless scomparvero, avvolti da fiamme d’ebano.
    -Kaze!- esclamò il ragazzo -Kaze!-
    -Sora, Kairi, rimanere lì fermi! Non muovetevi!- esclamò
    Sei tu, non è vero Lathiel?- mormorò poi l’uomo, protetto da uno scudo evanescente, le piume di Kuroi che gli sfioravano il viso.
    Ci fu un altro boato e attraverso l’oscurità eterna a cui era condannato, Kaze vide una luce brillare più forte delle fiamme oscure.
    Un urlo agghiacciante fece rabbrividire il cielo, gli alberi e la luce.
    -Sei pronto, Kuroi?-
    Il rapace si librò accanto al suo padrone
    -Molto bene, allora…-
    Le scosse si fecero sempre più lievi, fino a sparire del tutto.
    Kairi scivolò a terra
    -Come ti senti, stai bene?- le chiese Sora, inginocchiandosi accanto a lei
    -Sì, credo di sì…attento!-
    Il ragazzo si voltò di scatto. Un NeoShadow divenne fumo prima ancora di poter anche solo sfiorare il cuore del Custode.
    -Grazie-
    -Di nulla, Sora-
    -Sora! Kairi! State bene?-
    -Sì, stiamo bene, Kaze!-
    -Venite qui, ho bisogno che mi aiutiate-
    Kaze sfiorò il diamante incastonato nel bracciale.
    Le labbra si mossero, veloci.
    Parole antiche danzarono nell’aria, trasportate dal vento.
    Quando avvertì la presenza dei due Custodi accanto a lui, l’uomo sollevò il braccio sinistro su cui il falco si andò a posarsi dolcemente.
    -Proteggetemi fino a che non ho finito, capito?-
    -Sì- rispose Sora
    -D’accordo- fu la risposta di Kairi.
    Il Guardiano abbassò la fronte, poggiandola sul capo del rapace.
    -Donami i tuoi occhi, Kuroi- mormorò
    Avvertì una scossa bruciargli le palpebre; digrignò i denti, resistendo al dolore.
    Il falco si alzò in volo, addentrandosi nella foresta.
    Kaze sfiorò la benda con le dita, respirò a fondo e la tolse, lasciandola cadere con leggerezza a terra.

    Kairi alzò lo sguardo e rimase impietrita. Kaze si era tolto la benda, ma i suoi occhi erano…come definirli? No, non c’era alcuna definizione adatta. Non erano opachi, fissi o coperti da un velo perlato, no: avevano il colore delle foglie d’autunno, un marrone vermiglio misto al nero della pupilla, grande e profonda.
    Gli occhi di Kuroi erano diventati quelli del Guardiano.
    Una colonna di fuoco apparve nel suo sguardo, seguito da due enormi ali di tenebra; Kaze sbatté le palpebre e il ghiaccio ricoprì le sue iridi, i contorni di una figura avvolta in un mantello diafano si delinearono nella sua pupilla ed infine il colore di uno sguardo diverso colò nei suoi occhi.
    Le palpebre si chiusero e l’uomo si chinò a terra a raccogliere la benda. Le sue dita abbronzate la strinsero, odio e rancore che si mescolavano dentro di lui. Scrollò la testa e si coprì gli occhi, ora nuovamente ciechi.
    -Sora, Kairi quanti Heartless ci sono ancora?-
    -Troppi-
    -Per ogni Heartless che eliminiamo se ne aggiungono dieci-
    -Molto bene allora, state a guardare-
    “In fondo, anche Yanu ha dovuto fare lo stesso”
    Piegò il ginocchio sinistro a terra, posando sulla coscia il braccio corrispondente. Chinò il capo, fino a sentire il Kanji del vento sfiorare il diamante del bracciale.
    -Sora, Kairi, appena ve lo dirò, stringetevi attorno a me, avete capito?-
    -Ok!- risposero all’unisono
    L’ideogramma sulla sua fronte cominciò a bruciare. Lingue di fuoco saettarono nell’inchiostro, l’acqua ruppe gli argini del contorno, il ghiaccio lo fece risplendere e la terra ne indurì il pigmento. E poi…eccolo…il vento…circondò il suo viso, il suo corpo, raggiunse il cuore e spirò nella sua anima.
    La luce del diamante divenne talmente intensa che persino le tenebre della cecità ne furono scalfite.
    Avvertì la terra tremare sotto di lui e nonostante non potesse vederlo, sapeva bene cosa si stava disegnando sul terreno: il colore dell’opale, del topazio, dello zaffiro, dell’acquamarina e del diamante si unirono in un cerchio, al cui centro spiccava l’ideogramma “luce”.
    Il braccio sinistro cominciò a bruciare, ma Kaze non vi fece caso. Serrando la mascella si alzò in piedi di scatto, alzò il braccio ed il viso al cielo e gridò
    -Invoco il tuo aiuto, Valefor, Signore di tutti i venti!-
    Una lingua di fuoco diafana eruppe dal bracciale, schiantandosi contro le nuvole.

    -Sora, Kairi, ora!-
    I due ragazzi obbedirono ed entrarono nel cerchio lucente comparso a terra.
    Una colonna evanescente si alzò, circondandoli.
    Le nubi che si erano venute a creare si aprirono, lasciando intravedere una figura nera stagliata contro il cielo limpido.
    Un drago.
    Le grandi ali, aperte, avevano il colore dorato della sabbia del deserto e ad ogni loro battito, il vento aumentava considerevolmente . Inarcò il corpo possente ed un forte stridio si propagò per tutta la foresta. Sbatté le ali e cominciò la sua discesa, la lunga coda dai riflessi di ametista che sferzava l’aria.
    -Kaze, cos’è quello?- domandò Kairi, nelle iridi l’immagine di quella creatura maestosa e terrificante
    -Il suo nome è Valefor, il Signore dei Venti. Il Drago che combatté al fianco del Cristallo e dei precedenti Custodi…-
    -Nella prima battaglia contro l’Oscurità- concluse Sora
    -Come fai a saperlo?- domandò l’uomo stupito
    -Kelya ce l’ha detto-
    Se Sora e Kairi avessero voltato lo sguardo, avrebbero visto una ruga solcare la fronte del Guardiano
    “Kelya…è qui?”

    Valefor si fermò poco sopra la radura, gli artigli che sfioravano le cime degli alberi e gli anelli appesi alle sue ali che spandevano riflessi dorati sulle foglie.
    Gli Heartless arretrarono, intimoriti.
    Il Drago li squadrò.
    Inarcò la schiena, allargando ulteriormente l’apertura alare.
    Una luce iridescente si sprigionò dal suo corpo; raggi d’ametista saettarono tutt’intorno, colpendo le creatura d’ombra in pieno petto.
    Una nube nera si alzò tutt’intono, ma la luce prodotta dall’attacco del drago riuscì a scalfirla e a dissiparla. Le tenebre svanirono e gli Heartless vennero eliminati.
    Valefor stridette ancora un volta e saettò in alto, diretto alla sua dimora celeste. Il suo corpo iniziò a brillare, fino a farlo sembrare una stella infuocata.
    Raggiunse il culmine del volo ed esplose, lasciando piovere frammenti di luce sulla Foresta.

    Kairi e Sora erano allibiti. Non avevano mai visto uno spettacolo del genere.
    Il ragazzo avvertì una mano sulla spalla
    -Andiamo-
    Kaze alzò il viso al cielo. Uno stridio acuto e Kuroi andò a posarsi sulla sua spalla. L’uomo si inoltrò nel folto degli alberi, seguito dai due ragazzi, le iridi ancora abbagliate per la luce del Drago.

    Piccola precisazione: a parte i personaggi di Kelya, Kaze, Yanu, Myle, Ekio -scoprirete in seguito chi è-, Asuka, Lathiel, Wit, Mane, Stea e Dagar -anche questi ultimi scoprirete chi sono-; tutti gli altri appartengono alla casa del chocobo, comprese il nome, la forma e la pietra per evocazione delle creature dei Guardiani. In questo modo volevo fare una sorta di "tributo" alla fantastica saga di GDR con cui sono cresciuta. Grazie per l'attenzione!
     
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  13. Axel™
     
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    OMG io ho solo letto l'epilogo iniziale.Gli altri capitoli devo leggermi con calma perchè molto lunghi.Bravissima ^^
     
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  14. Nemeryal
     
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    Ti ringrazio! (ehm..lo so i miei capitoli sono decisamente lunghi! Sorry! Ma quando sento il richiamo della tastiera non riesco a smettere!)
     
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    Ti capisco benissimo!!! Ultimamente ho dovuto chiedere aiuto perchè non sapevo quando e come chiudere un capitolo, ti dico solo che da uno ne sono usciti tre...
    Quasi dimenticavo... capitolo stupendo!!!!
     
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