Under the heart

la mia prima fic... siate clementi...

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  1. *Sirol*
     
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    sei grande!!!bravo!!!sono un tuo indiscusso fan!!!
    SPOILER (click to view)
    imagevoglio un tuo autografo XD
     
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  3. Demyx63
     
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    Pur vois il quarto cap!

    Cap 4: fear in the Cathedral

    -OUCH!- Riku cadde sulla sabbia rovente, e gli caddero addosso prima Pippo e poi Paperino, Ma Riku se li scrollò di dosso con violenza.

    Si guardò in torno, Roxas li aveva portati nelle rovine del deserto, proprio affianco alla loro gummiship.

    Osservò la caverna delle meraviglie in lontananza e chiese: -credete che Roxas se la sia cavata?-

    -Io ne sono certo! Yuk!- disse Pippo mentre si rialzava –sarà scappato anche lui no?-

    -a proposito, da dove sbuca Roxas?- chiese Paperino –credevo che ormai si fosse ricongiunto a Sora-

    -Credo che dipenda dal fatto che Sora si è trasformato in un Heartless, quindi era chiaro che Roxas, essendo il suo nessuno, sarebbe ricomparso- spiegò il cavaliere.

    -beh, credo che qui non ci sia più niente da fare, quindi torniamo alla gummiship, e contattiamo Cid. Sono passate quattro ore da quando ci ha detto che Eykard si trovava qui, con un po’ di fortuna ci potrà dire anche dove si è diretto ora- suggerì Riku.

    Salirono sulla gummiship e furono subito nello spazio, la prima cosa che fecero fu contattare Cid.

    -Salve ragazzi! Come va?- chiese Cid.

    -Preferirei non parlarne- disse Riku –piuttosto… hai localizzato la prossima tappa di Eykard?-

    -See… ho finito proprio adesso- rispose il tecnico.

    -Bene! Dove è andato?- chiese Pippo.

    -non è un mondo che conoscete, vi invio le coordinate- immediatamente da una fessura nei comandi della gummiship iniziò a uscire un foglio di carta, Paperino lo prese e lo lesse, prima di dire: -È abbastanza vicino, ci arriveremo in una decina di minuti-

    Volarono per lo spazio in silenzio solo per una manciata di minuti quando vennero chiamati dal Re.

    Lo in formarono subito di Roxas, il Re non sembrava molto colpito.

    -ah… finalmente si è degnato di farsi vedere-

    -lei sapeva che si era già diviso da Sora?- chiese Riku.

    -mi pare chiaro- rispose Topolino –ora che Sora è un Heartless, era inevitabile che Roxas non ricomparisse-

    Più tardi dovettero interrompere il contatto: erano arrivati a destinazione.

    Riku guardò dal finestrino, vide un mondo dove sulla parte inferiore c’era un villaggio con qualche palazzo in pietra, sopra invece c’era un’enorme costruzione: era formata da due edifici rettangolari, che si univano solo alla metà, non aveva certo l’aria di un palazzo normale, sembrava piuttosto una chiesa…

    -pronti per l’atterraggio?- chiese Paperino, i due per risposta si allacciarono le cinture.

    BOOOM!

    Improvvisamente si udì un boato provenire da fuori della Gummiship, che perse quota rapidamente.

    -Paperino! Un meteorite ha colpito un propulsore!- esclamò Pippo spaventato.

    -Dannazione! Precipiteremo sul pianeta se non facciamo qualcosa subito!- strepitò Riku.

    -ho un idea!- esclamò Paperino –Reggeteviiiiiiiiiiiiii!-

    Poi divenne tutto buio.

    *

    Riku alzò lentamente le palpebre e si mise in piedi, era la seconda volta nel giro di pochi minuti che si ritrovava disteso per terra.

    Si guardò in torno: si trovava in un villaggio con casupole di legno e pietra, e con tetti di paglia, ma all’interno di quelle case non sembrava esserci anima viva.

    Si voltò verso destra e vide Pippo steso a terra, supino.

    -PIPPO!- esclamò Riku andandogli vicino, Pippo si alzò –Gosh! La testa!- disse

    -tutto bene?- chiese il ragazzo

    -credo di si- rispose il cavaliere – dov’è Paperino?-

    Riku si guardò in torno, il mago di corte non era da nessuna parte.

    -non so… sarà meglio andare a cercarlo- propose poi.

    Aiutò Pippo ad alzarsi e si incamminarono per le strade di pietra.

    Svoltarono numerose volte, e più andavano avanti più Riku si rese conto che quasi tutte le case erano vuote.

    -ehi Riku- disse, ad un certo punto, Pippo –non senti anche tu?-

    Riku si concentrò su i suoni del paese, all’inizio senti solo silenzio, però poi gli parve di udire una musica.

    -viene da quella parte- disse Riku indicando davanti a loro.

    Alzarono il passo, guidati dal loro udito. Pian piano la musica si fece più chiara, si riusciva anche a capirne le parole:

    Una volta all’anno ormai chi non lo sa!
    Noi buttiamo all’aria tutta la città!

    Riku e Pippo iniziarono a correre, alzando lo sguardo, si resero conti di dirigersi alla grande chiesa, che avevano visto dallo spazio, la musica si fece sempre più forte:

    Oggi la follia diventa un ordine!
    E possiamo fare l’impossibile!
    Benvenuto ad ogni pazzo
    È questo il giorno suuuuuuo!

    Riku riusciva ora a sentire nitidamente la canzone, era allegra e vivace.

    Sottosopra!
    Tutto quanto è sottosopra!
    Sottosopra!
    Tutti sembrano impazziti!

    Ormai erano così vicini che Riku pensò che la festa si trovasse dietro l’angolo che stavano per svoltare.

    Resti a casa chi non ce la fa
    A buttare all’aria la cittàààààà!

    Riku e Pippo svoltarono l’angolo, rimanendo a dir poco senza parole.

    Si trovavano davanti ad una grandissima piazza, al cui lato si ergeva la cattedrale; sulla piazza c’erano moltissime persone, che danzavano, gridavano, erano mascherati, da ogni parte volavano coriandoli e stelle filanti, erano appesi una grande quantità di festoni. C’erano moltissimi gazebo e passerelle, qua e la giravano clown su enormi stampelle e ad un angolo della piazza si trovava anche una zona piena di barili di birra a dir poco enormi, grandi due volte un uomo e vicino ad uno di questi, individuarono Paperino.

    Stava parlando con un tipo con bandana in testa e dei vestiti molto logori, entrambi si sganasciavano dalle risate.

    Riku notò che Paperino aveva in mano un boccale di birra che ogni tanto dava qualche sorsata.

    Il papero si voltò verso Riku e Pippo ed agitò la mano in segno di saluto, i due non ricambiarono, ma lo guardarono con espressione omicida.

    Paperino andò verso di loro oscillando, quando arrivò abbastanza vicino, Riku notò che aveva le guance arrossate.

    -Ehi ragassi! Mi sctavo proprio chiedendo ghe vine aveste fatto!- disse con la voce modificata dall’alcol

    -NOI!? E tu? Mentre ti stavamo cercando tu eri qui a scolarti birra! Guardati! Se ubriaco fradicio!- sbraitò Riku

    -e allora? Hic!- disse Paperino –per una volda ghe also il gomito vi do fascdidio?-

    -si, soprattutto per il fatto che noi siamo qui per trovare Eykard e non per ubriacarci!- disse Pippo.

    -oh, andiamo!- protestò il papero –e da un scacco di tempo che non ci goncediamo una pausca! Per una volta volete scvagarvi un po’? in fondo è scolo una mezz’oretta!- poi si voltò e tornò alla festa traballando.

    -certo che è davvero incredibile- disse Riku senza smettere di guardare Paperino.

    -però, nonostante sia ubriaco un po’ ha ragione- osservò Pippo – è da tre giorni che non dormiamo o ci prendiamo una pausa, forse dovremmo svagarci un po’-

    -ma…- iniziò Riku, però li bloccò un sinistro rumore proveniente dal suo stomaco.

    Solo in quel momento si rese conto di avere una fame da lupi. Guardò alla festa dove erano esposte numerose cibarie su lunghi tavoli.

    -e va bene- disse Riku arrendevole –ma solo mezzora!-

    Improvvisamente, su un palco di legno arrivò un uomo con un lungo naso, aveva un cappello viola e una maschera rosa sul volto, i vestiti allegri e un passo vivace.

    -Madame e messeri! E arrivato il momento del gioco! Avrà infatti in premio un intero barile di birra…- alla sua destra comparve un barile enorme trainato da un tizio parecchio palestrato -…a chi prenderà questo medaglione!- si mise una mano in tasca e ne uscì un medaglione dorato e lo lanciò tra la folla.

    Riku e Pippo non si erano accorti di niente, continuavano a discutere.

    -insomma quando si mette, Paperino ha un atteggiamento davvero irresponsabile!- diceva Riku che gesticolava innervosito quando un medaglione d’oro gli finì in mano.

    -Eccolo il nostro fortunato vincitore!- diceva l’uomo sul palco.

    -cosa... che…?- borbottava Riku mentre molte mani lo spingevano verso il palco.

    Quando ci fu salito sopra, il clown dal naso lungo gli strinse le spalle e disse- eh, hai avuto proprio una gran bella fortuna ragazzo!-

    -davvero?- chiese Riku

    La folla ridacchiò.

    -eh eh eh, anche spiritoso oltre che fortunato- disse l’uomo –ma ora portatemi un boccale!-

    Il signore che prima stava parlando con Paperino, gli diede in mano un boccale di vetro, che il clown riempì di birra e lo gettò sulla bocca di Riku.
    -ferm…glub…aspet…blug…aiut…!- disse Riku agitandosi, sentiva il liquido schiumoso scendergli giù per la gola, l’uomo mascherato lo lasciò libero solo quando il boccale fu completamente vuoto.

    Appena Riku scese dal palco iniziò a vedere tutto sfocato. Cerco di dirigersi verso Pippo ma invano perché non appena gli si avvicinò traballando, cadde a terra addormentato.

    *

    Ore dopo Riku riuscì finalmente ad aprire gli occhi, si rese conto di trovarsi in un letto, in una stanza spoglia, ma molto alta, le pareti del soffitto erano cosparse di travi robuste c’era una sola finestra, sulla sua destra c’era un altro letto anche se non riuscì a identificare chi vi dormisse, e alla sua sinistra, su uno sgabello intento ad osservarlo c’era Pippo.

    -Yuk! Finalmente ti sei svegliato Riku- esclamò

    Al ragazzo, quelle parole gli sembrarono come urlate e pieni polmoni direttamente nelle orecchie.

    -argh, ti prego Pippo parla piano!- disse mettendosi le mani nei capelli, prima di mettersi seduto sull’letto.

    -cosa succede?- chiese una voce gracchiante.

    Riku si voltò, Paperino era seduto sull’ letto affianco al suo, aveva un aria sciupata e occhiaie sotto gli occhi, e probabilmente sotto lo strato di piume doveva essere molto pallido.

    -era ora che vi svegliaste- disse Pippo con lo sguardo di una mamma che diceva ai suoi figli “siete stati troppo tempo alla TV, ora a studiare!”

    -come siamo arrivati qui?- chiese Riku

    -mi ha aiutato Quasimodo a portarvi quassù- disse Pippo.

    -Quasimodo?- chiese Paperino.

    La risposta arrivo dal soffitto, quando una figura robusta atterrò in piedi sul pavimento con un forte tonfo, dicendo –Ben svegliati!-

    Il tonfo risuonò nelle orecchie di Riku come se nella sua testa ci fossero tante persone che contemporaneamente diedero una martellata alle pareti del suo cranio.

    Sia Riku che Paperino allo stesso tempo si misero le mani in testa e ripiombarono sul letto gemendo: -uuuuuuuuh…-

    -Argh, un rombo di cannone nel cervello!- si dimenò Paperino.

    -oh, scusatemi sono davvero mortificato- disse la figura scesa dal soffitto.

    Riku si voltò a guardarlo: era deforme, senza dubbio.

    Aveva l’arcata sopraccigliare sinistra sporgente rispetto al resto delle ossa craniche, ciò gli rendeva l’occhio sinistro più strizzato rispetto a quello destro, le sue gambe erano molto piccole, e sembrava che questo gli affaticasse il passo; però, come per consolarlo di quella difficoltà, le sue braccia erano molto grandi e robuste, e per finire sulla spalla destra aveva una grande gobba, che faceva si che il suo braccio destro fosse tirato più su rispetto all’altro.

    -tenete- disse il gobbo porgendo un po’d’acqua a Riku e Paperino.

    I due la bevvero così voracemente che un po’ d’acqua gli scivolò giù dal mento.

    Quando Paperino poggiò il suo bicchiere su un comodino affianco al suo letto, disse: -mal di testa post-sbronza, senza dubbio-

    -Così imparate a ubriacarvi come spugne- rimproverò Pippo

    -io non mi sono ubriacato volontariamente- protestò Riku -chiedi piuttosto a lui!- e indicò Paperino che mise il broncio.

    -beh, ora basta litigare, e presentiamoci- disse Pippo poi si rivolse al gobbo –Quasimodo, questi sono Riku e Paperino- i due salutarono solo con un cenno –Riku e Paperino, questo è Quasimodo-

    -salve- disse Quasimodo.

    Poi, una voce allegra risuonò dietro un’ angolo.

    -ehi, Quasi, cos’è parli con i sassi?- da dietro l’angolo spuntò una statua di un gargoyle grasso con un grande nasone, che camminava.

    Appena vide Riku, Paperino e Pippo, sobbalzò e poi rimase immobile come una statua.

    -quel gargoyle! Si è mosso!- esclamò Riku puntandolo.

    -quale gargoyle?- chiese Quasimodo indifferente

    -quello!-

    -no, non credo-

    -e invece si! Ha anche parlato!-

    -non mi sembra-

    Paperino allora osservò il gargoyle con sospetto, poi si stacco una piuma dalla coda e fece il solletico sotto l’ascella del gargoyle, che iniziò a tremare prima di accasciarsi a terra e dimenarsi dalle risate.

    -ah ah ah ah! Il solletico no! Uh uh uh!- esclamò il gargoyle.

    -che idiota- disse una voce, e dall’angolo da dove era spuntato il gargoyle ne uscirono altri due, uno era maschio, alto e con ali da angelo, l’altra era una femmina, più precisamente una vecchietta.

    -Hugo, sei un completo cretino- disse la vecchia arrabbiata.

    -siamo fortunati se fino ad ora si è fatto scoprire solo da questi tre- disse il gargoyle alto.

    L’attenzione di Riku però era concentrata sul gobbo, sui suoi polsi, il ragazzo notò che aveva spessi segni di corda.

    -cosa ti sei fatto?- chiese Riku a Quasimodo.

    Il gobbo si guardò i polsi, prima di nasconderli dietro la schiena e dire: -ehm… preferirei non parlarne-

    Riku guardò Pippo, che sospirò e scosse il capo con testa bassa, probabilmente lui sapeva cosa era successo a Quasimodo.

    -dove siamo comunque?- chiese poi Riku.

    -nella cattedrale- rispose Pippo

    -beh, io vado a farmi un giro- disse Riku alzandosi e dirigendosi verso una scalinata che andava giù, Pippo e Paperino lo seguirono –torniamo subito-

    Poco dopo stavano camminando su un corridoio alla cui destra, giù, c’era il luogo dove si celebravano le messe.

    -Pippo, tu sai cos’è successo a Quasimodo?- chiese Riku

    Il cavaliere abbassò il capo e disse: -bhe… non è una bella cosa da raccontare-

    -avanti spara- disse Paperino.

    Pippo iniziò a raccontare di aver incontrato Quasimodo quando loro erano già addormentati, inizialmente lo avevano incoronato “faccia più brutta di tutta Parigi” lo avevano festeggiato e applaudito, ma la cosa non era finita bene, avevano iniziato a deriderlo, lo avevano legato e gettato cibarie addosso. Fortunatamente una zingara era corsa corsa in suo aiuto, liberandolo.

    -poi se l’è presa con un tizio seduto su una sedia regale, doveva essere una specie di ministro non so- continuò Pippo.

    -ma è terribile ciò che gli hanno fatto!- esclamò Riku

    -già- assentì Paperino.

    -Poi la ragazza è stata inseguita da alcune guardie, e prima che la prendessero…PUF…è sparita, la stanno ancora cercando- spiegò il cavaliere –poi vi ho preso e portato qui, Quasimodo mi ha aiutato a portarvi quassù-

    Riku avrebbe voluto chiedere di più di questa misteriosa ragazza, ma un canto angelico e melodioso li interruppe.

    Io non so se puoi sentirmi
    E neppure se ci sei
    Ne se ti soffermeresti
    Sui pensieri miei

    Il trio guardò sulla destra dove si celebravano le messe e videro una ragazza con i cappelli neri cantare tristemente, mentre si dirigeva d’avanti alla statua di Maria.

    -Yuk! È lei!- disse Pippo.

    So che sono una gitana
    E non oserei di più
    Che pregare intensamente
    Per la gente come me

    -Ma perché è venuta qui?- chiese Riku

    -ho sentito dire che, da queste parti, se sei in chiesa nessuno ti può torcere un capello- disse Pippo

    -ma questo vuol dire che se mette un piede fuori verrà catturata- osservò Paperino.

    Dio, fa’ qualcosa
    Per quelli che
    Un gesto d’amore
    Non sanno cos’è

    Riku osservò una delle colonne affianco alla ragazza, dietro una di queste vi era nascosto Quasimodo, che la osservava.

    Dio, questa gente
    Confida in Te
    E solo il tuo amore
    Salvarli potrà

    Senza volerlo, Quasimodo fece cadere un candelabro, la ragazza si accorse della sua presenza, ma prima che potesse dire qualcosa, il gobbo scappò.

    -aspetta!- disse la ragazza, correndogli dietro.

    -forza inseguiamoli!- disse Riku, scavalcando la ringhiera e atterrando dove prima c’era la zingara, Paperino e Pippo lo seguirono.

    Poco dopo arrivarono al campanile, li trovarono a parlare d’avanti ad un tavolo dove c’era una riproduzione in miniatura della città dove erano stati.

    Quasimodo e la ragazza si voltarono verso i tre e il gobbo disse: -oh, questi sono i miei amici: Riku Paperino e Pippo-

    -Ciao- salutò la ragazza.

    I tre salutarono allegramente.

    -vi và di vedere il campanile?- chiese Quasimodo.
    -oh, mi piacerebbe molto- disse la ragazza.

    Quasimodo gli presentò tutte le campane, erano moltissime, e poi li portò su una delle terrazze del campanile, il panorama del crepuscolo era meraviglioso.

    -wao…- dissero piano Pippo e Paperino.

    -accidenti, che panorama stupendo…- disse la zingara –potrei restare qui per sempre...-

    -ho ma tu puoi- disse Quasimodo –hai il diritto di asilo-

    -ma non la libertà- disse la ragazza –e gli zingari non vivono bene circondati da mura di pietra-

    -in effetti a me non piacerebbe vivere in una chiesa, alla lunga diventa deprimente- sussurrò Paperino a Pippo.

    Quasimodo sembrò pensarci su, poi disse: -tu hai aiutato me, ora io aiuto te-

    -ma come facciamo? C’è un soldato ad ogni porta- osservò la zingara.

    -non useremo le porte, ci caleremo giù- rispose i gobbo

    -veniamo anche noi, ti copriamo le spalle- disse Riku

    -ne siete capaci?-

    -Ci sono molti appigli- continuò il ragazzo, osservando giù –non sarà difficile-

    Quasimodo non rispose, prese in braccio la ragazza e disse: -non avere paura-

    -non ho paura- Quasimodo saltò giù, rimanendo appeso ad un gargoyle –ora ho paura-

    Quasimodo saltò agilmente da un gargoyle all’altro.

    -su andiamo- disse Riku seguendo il gobbo, Paperino e Pippo, gli andarono dietro.

    Arrivare giù era più difficile di quanto sembrasse, ma riuscirono a raggiungere una statua che dava direttamente sulla strada.

    -Forza, sbrigatevi- disse Riku a paperino e Pippo che erano ancora appesi alle mura.

    -è una parola!- esclamò Paperino, Pippo riuscì ad atterrare ai piedi della statua, ma il mago di corte cadde di faccia a terra con un tonfo.

    Poi sentirono delle voci provenire da un angolo lì vicino –il rumore viene da quella parte!-

    -Paperino!- disse Riku esasperato.

    -forza, scappa!- disse Quasimodo alla zingara.

    -aspetta- rispose la ragazza prima di sfilarsi dal collo un amuleto, darlo al gobbo e dirgli: -ricorda: se questo amuleto porterai, la città in mano tu avrai- e scappò via, ma le guardie che li avevano sentiti fecero in tempo a scorgere Riku, Paperino, Pippo e la zingara che scappava, ma Quasimodo si era nascosto dietro la statua.

    -è la zingara! PRENDETELA!-

    I tre però scesero dalla statua e estraendo le loro armi, diedero una bella batosta alle guardie senza alcuna difficoltà

    -presto scappiamo! sono demoni, sicuramente!-

    -demone sarà tua sorella!- gli urlò Paperino da dietro.

    -Grazie amici- disse Quasimodo uscendo dal suo nascondiglio.

    -figurati- disse Riku –su, torniamo al campanile-

    *

    -ministro Frollo, la zingara è fuggita-

    -Cosa?!-

    Era il palazzo di giustizia, in un ampia sala buia dove c’era solo un grande camino, una guardia sull’uscio discuteva con un uomo dall’abito nero con capelli grigi, e un volto sottile.

    -non è più nella cattedrale-

    Frollo volse lo sguardo al camino e disse: -non importa, vattene idiota!-

    La guardia se ne andò

    -la troverò, dovessi dar fuoco a tutta Parigi!-

    -non c’è ne sarà bisogno- disse una voce fredda e crudele

    Frollo si voltò, al centro del salone c’era una figura avvolta dalle tenebre.

    -chi sei tu?-

    -non ti interessa- disse la figura tenebrosa –ti basti sapere che possiamo aiutarci a vicenda-

    La figura fece qualche passo, rivelandosi a Frollo alla luce del camino.

    Gli occhi gialli di Eykard, gli fecero tremare l’anima.

    *

    Il giorno dopo, Frollo si trovava di fronte ad un mulino di legno.

    -la zingara è stata qui?- disse, e una voce crudele gli risuonò nella testa.

    -no, è qui, e quel mulino e l’unica cosa dentro la quale si può nascondere-

    -non cercare di imbrogliarmi, chiunque tu sia- disse Frollo –il patto è questo: tu mi aiuti a trovare la zingara e io ti aiuterò a trovare…-

    -Xemnas- disse la voce di Eykard.

    Frollo, seguito da alcune guardie e da un uomo in armatura dorata, si diresse nel mulino, da solo, ne uscì poco dopo.

    Ad assistere alla scena c’era una piccola folla di paesani, tra di loro c’era la zingara Esmeralda, travestita da vecchietto, Riku era poco lontano, vi si avvicinò e parlò ad un angolo della bocca: -Esmeralda, sei tu?-

    -si- ebbe in risposta.

    -sono venuto non appena ho saputo, è quello Frollo?-

    -si, è anche l’uomo che ha cresciuto Quasimodo-

    Frollo prese una lancia delle sue guardie e vi bloccò la porta dicendo. –bruciatela-

    -Cosa!?- chiese il soldato in armatura dorata.

    Frollo gli mise in mano una fiaccola –è la punizione che si meritano-

    -con tutto il rispetto signore, ma non mi hanno addestrato a uccidere gli innocenti-

    -ma ti hanno addestrato ad eseguire gli ordini!-

    Il soldato lo guardò con odio prima di gettare la fiaccola in un barile d’acqua.

    -sporco insolente!- ringhio Frollo, prima di prendere un’altra fiaccola e di appiccare una delle pale del mulino.

    La costruzione prese completamente fuoco in pochi secondi.

    Riku stava per intervenire ma il soldato si diresse nel mulino in fiamme, e tornando in fretta don un uomo, una donna e un bambino che portava in braccio.

    Il soldato diede il bambino alla donna, prima di ricevere un brutto colpo in testa dall’ elsa di una spada di una guardia di Frollo.

    -la sentenza per insubordinazione è la morte- disse quest’ultimo –che peccato. Avete gettato via una promettente carriera, capitano-

    Il capitano era in ginocchio, mentre una guardia alzava la spada per decapitarlo –consideratelo il mio più grande onore- rispose beffardo

    Fortunatamente Esmeralda usò una sua benda come fionda, lanciando un sasso contro il cavallo di Frollo che si impennò, facendo distrarre la guardia che voleva decapitare il capitano, che ne approfittò per tirargli un destro dritto in faccia, e fuggire con il cavallo di Frollo, che disse: -prendetelo, ma non colpite il mio cavallo!-

    Le guardie iniziarono a tirare frecce contro il capitano che stava attraversando un ponte sull’ acqua, non fece in tempo a oltrepassarlo che una freccia gli colpì la spalla sinistra e cadde in acqua.

    -HO NO!- esclamò Esmeralda –Riku, salvalo ti prego!-

    Riku non se lo fece ripetere, prese a correre verso il ponte sentendo una guardia che urlava –è uno dei tizi che ha aiutato la zingara a scappare!-

    Riku si getto nel fiume di testa, mettendo le mani davanti a lui, impiegò un paio di secondi per raggiungere la superficie dell’acqua, che si infranse sotto il suo peso, alzando un’ imponente colonna d’acqua.

    Riku cercò il soldato per pochi secondi, riuscì subito ad individuarlo, Perdeva sangue dalla spalla sinistra, in cui era conficcata una freccia. Il ragazzo lo prese, lo portò in superficie e raggiunse la riva del fiume dove li aspettava Esmeralda.

    -Sta bene?- chiese subito ansiosa.

    -non lo so- rispose Riku –dobbiamo portarlo alla cattedrale, ormai sarà ricercato anche lui-

    Riku dovette caricarsi quel peso morto per tutta la strada fino alla cattedrale, per fortuna, nessuno degli uomini di Frollo li vide e riuscirono ad arrivare a destinazione.

    Appena raggiunsero il campanile Esmeralda chiamò: -Quasimodo!-

    Il gobbo scese le scale velocemente, seguito da Paperino e Pippo dicendo: -Esmeralda! Cosa è successo?-

    Riku, con il capitano in spalla, si presentò a Quasimodo –lui è Febo- disse Esmeralda –Ha bisogno di un posto dove nascondersi-

    -Seguitemi- disse Quasimodo salendo le scale.

    -cosa ti è successo Riku?- chiese Paperino.

    -si, sei fradicio, Yuk!- disse Pippo

    -ve ne parlerò quando mi sarò tolto questo peso- disse Riku seguendo Quasimodo.

    Poco dopo Febo era sul letto dove aveva dormito Riku il giorno prima insieme a Quasimodo e Esmeralda, mentre Riku Paperino e Pippo erano affacciati ad una finestra in un’ altra stanza, per controllare che Frollo non li avesse seguiti.

    Guardavano uno spettacolo a dir poco terrificante, l’intera città stava ardendo, il cielo era rosso fuoco, mentre enormi cortine di fumo si ergevano sopra gli incendi.

    -accidenti…- disse Paperino terrificato.

    -quel Frollo è…- iniziò Riku pensando ad un insulto adeguato

    -QUI!- disse Pippo puntando lo sguardo sulla piazza della chiesa dove c’era una carrozza, da cui stava scendendo proprio Frollo.

    I tre si precipitarono da Febo, Esmeralda e Quasimodo.

    -Ragazzi! Frollo è qui!-

    -Ho no!- esclamò Quasimodo –Esmeralda, devi andartene, nasconderò Febo, non preoccuparti-

    -va bene- rispose la zingara –ma stà attento-

    E si precipitò giù

    -Ragazzi!- disse Riku a Paperino e Pippo –Andate con Esmeralda, qui ci penso io-

    -d’accordo- dissero i due precipitandosi dietro la ragazza.

    -Quasimodo, dobbiamo nascondere lo stoccafisso!- disse il ragazzo.

    Quasimodo prese Febo svenuto, e lo buttò, senza tanti complimenti sotto il tavolo dove c’era la sua miniatura della città, mentre Riku si nascose su una trave del soffitto, la più alta che riusciva a raggiungere.

    Appena ebbe assicurato che tutto il suo corpo fosse nascosto dalla trave, arrivò Frollo di fronte a Quasimodo.

    -salve mio caro Quasimodo-

    -buona sera, padrone-

    Frollo sembrava tranquillo, fin troppo.

    Il ministro osservò la sua miniatura e noto una statuetta si legno, la prese e disse: sai, questa statuetta somiglia moltissimo a quella zingara…ci sono. Tu l’hai AIUTATA A SCAPPARE!-

    -m…ma lei è stata gentile con me, padrone- disse Quasimodo con la voce rotta dal timore.

    -SEI UN IDIOTA!- Frollo gettò a terra tutte le sue miniature.

    -LA SUA NON ERA GENTILEZZA! Ma furbizia! Ti ha solo usato!- poi si fece calmo –ma non preoccuparti- prese un pugnale lo conficcò nella statuetta di Esmeralda e la bruciò ad una candela, mentre diceva: -ti libererò dal maleficio di quella strega-

    E si avviò all’uscita, mentre Quasimodo diceva: -che cosa volete dire?-

    -che conosco il loro nascondiglio, la corte dei miracoli, e la attaccherò all’alba con migliaia di uomini- e se ne andò.

    Riku scese dal suo nascondiglio, mentre Febo, svegliato, usciva da sotto il tavolo e diceva: -dobbiamo trovare la corte dei miracoli prima di Frollo-

    -no! Io lì fuori non ci rimetto più piede- rispose il gobbo.

    Febo lo guardò storto prima di avviarsi verso l’uscita e dire: -bhe io non me ne starò qui a vedere Frollo che massacra degli innocenti- e se ne andò

    Riku guardò Quasimodo con volto indecifrabile.

    -che c’è?- chiese il gobbo –Che cosa dovrei fare? Andare a salvare la ragazza così tutti mi acclameranno come un eroe? C’è l’ha già il suo cavaliere con l’armatura e non sono io!-

    -non è un buon motivo per non aiutarla- rispose Riku, prendendo un mantello e porgendoglielo.

    Quasimodo prese il mantello, lo guardò e disse: -sono impazzito- lo indosso e corse verso l’uscita, Riku lo seguì.

    Raggiunsero Febo dicendo insieme: -veniamo con te-

    L’ex capitano disse: -sapevo che sareste venuti-

    Uscirono dalla cattedrale e Riku chiese: -allora? Come facciamo a trovare questa corte dei miracoli?-

    Quasimodo allora uscì un amuleto dal collo e disse: -Esmeralda ha detto che questo ci avrebbe aiutai-

    Febo lo prese in mano e lo guardò raggiante –ah… Bene bene, benissimo!-

    -Cos’è?- chiese Riku

    -non ne ho idea- rispose Febo –ma potrebbe essere arabo…oppure greco antico- disse guardando i simboli sul pendente.

    -non credo- disse Quasimodo –gli zingari non hanno così tanta cultura da conoscere il greco antico-

    -e tu come lo sai?- disse Febo infastidito.

    Iniziarono a bisticciare, allora Riku prese l’amuleto e lo osservò: era fatto di fili intrecciati tra due legnetti, sopra vi erano tessuti: al centro un pallino con una croce sopra circondato da una striscia blu, sul lato c’era un pallino nero con un’altra croce, più elaborata.

    Il tutto ricordò a Riku qualcosa…

    -È una mappa!- esclamò.

    -cosa?- dissero i due interrompendo la loro bisticciata.

    -si, mi ricordo di aver visto la città dall’alto quando eravamo in cima al campanile, guardate- gli mostrò l’ amuleto –questa è la cattedrale, questo è il fiume e questa deve essere la nostra destinazione-

    -ehi…lo sai che hai ragione?- disse Quasimodo osservando la mappa.

    -va bene, ma ci vogliamo muovere?- esclamò Febo.

    Si diressero al luogo indicato dalla mappa, si trovava in un cimitero, e trovarono una tomba con delle iscrizioni sulla lapide.

    -mmmh…- disse Febo –queste iscrizioni sono molto complicate, ci vorrebbero minuti per riuscire a tradurle-

    -non penso che siano iscrizioni, potrebbe essere una specie di codice, magari un rebus- ipotizzò Riku, Quasimodo invece, prese il coperchio di pietra della tomba e lo gettò a terra, rivelando una buia scalinata, Riku e Febo si guardarono con un sopracciglio alzato.

    Scesero, giù e si ritrovarono in delle catacombe con il pavimento ricoperto di melma, ai lati c’erano scheletri e ossa varie.

    -guardate!- disse Riku indicando il terreno, dove vide che c’erano delle impronte palmate –questa è l’impronta di Paperino, questo dimostra che è questa la corte dei miracoli!-

    -davvero un posticino accogliente- commentò Febo

    -però è strano…- disse Quasimodo –non ci dovrebbe essere una guardia, o un turno di vigilanza…?-

    Improvvisamente si spensero tutte le torce, erano nel buio assoluto.

    -…o un agguato?- disse Riku

    Quando le torce si riaccesero sui cornicioni del soffitto c’erano decine di uomini travestiti da scheletri, con pugnali e forconi.

    Non ebbero il tempo di difendersi, perché i finti scheletri li legarono e li imbavagliarono.

    Dalla mischia di zingari travestiti comparì il clown che aveva imbottito Riku di alcol il giorno prima, ma ora era senza maschera, e con un ghigno diabolico sul volto

    -siete stati bravi a trovare la corte dei miracoli signori- disse –sfortunatamente, non vivrete per raccontarlo…-

    Gli zingari si caricarono Riku, Quasimodo e Febo sulle spalle, e continuarono la strada cantando.

    Vi è capitato di udire in giro
    Di un luogo che è il covo della corte per te
    È la corte dei miracoli dove ogni cosa è possibile
    E voi siete qua!

    La canzone non era come quella che cantarono alla festa dei folli, questa era lugubre ma vivace allo stesso tempo.

    Chi ne uscirà
    Forse parlerà!
    Mentre i morti no!
    E il segreto di noi porterete con voi!

    Questa parte della canzone era molto chiara sulle intenzioni degli zingari: li volevano uccidere.

    Arrivarono in una enorme piazza al chiuso, su un patibolo, la piazza era piena di fiaccole che fornivano illuminazione, come alla luce del sole.

    C’erano bancarelle e centinaia di zingari che si voltarono incuriositi verso il patibolo, dove vi erano, il clown, Riku, Quasimodo e Febo.

    -madame e messeri! Abbiamo tre spiuccie, questa sera!- disse divertito facendo dondolare tre cappi, da impiccagione con sotto delle botole.

    La folla rise sadica.

    -ma non delle spie qualsiasi, ma delle spie di Frollo!- mostrò agli zingari i prigionieri –bensì il capitano delle guardie, il suo fedele campanaro gobbo, e un ragazzino pidocchioso!-

    -‘idohioso ‘arai ‘u- disse Riku con la bocca coperta dal bavaglio.

    -bene! Qualche ultima parola?- chiese lo zingaro

    I tre mugolarono allarmati.

    Lo zingaro si schioccò le dita e avvicinandosi alla leva che apriva le botole disse: -e quello che dicono tutti-

    Strinse le mani sulla leva e…

    -FERMO!- risuonò una voce dalla folla, tra di essa si fecero spazio Esmeralda Paperino e Pippo.

    -usmeadda!- mugolarono i tre dal patibolo.

    -Ehi!- esclamò Paperino –Non puoi uccidere Riku! Altrimenti chi mi farà da copilota? Questo qui?- e indicò Pippo che disse: -EHI!-

    -loro non dono spie!- esclamò Esmeralda –Febo ha salvato la famiglia del mugnaio e Quasimodo e Riku mi hanno aiutato a scappare dalla cattedrale!-

    -ma perché non l’hanno detto?- chiese il clown sul patibolo

    -lo abbiamo detto!- risposero i tre all’unisono, ora sbavagliati e slegati da uno zingaro grasso.

    Febo si mise alla punta del patibolo, e rivolto alla folla disse: -siamo venuti ad avvertirvi! Frollo dice di conoscere il vostro nascondiglio, e attaccherà all’alba con migliaia di uomini! Dovete andarvene subito!-

    Fu il tumulto generale, tutti gli zingari correvano di qua e di la per prendere i propri oggetti personali, mentre Riku, Quasimodo e Febo scendevano dal patibolo.

    -RIKU!- esclamò Pippo andandogli contro, seguito da Paperino.

    -non preoccupatevi ragazzi, ho avuto qualche problemino, ma alla fine come vedete c’e l’ho fatta- disse Riku –e non c’e l’avrei fatta ad arrivare senza l’aiuto di Quasimodo-

    -nemmeno io- disse una voce alle loro spalle, si voltarono, in cima ad una larga scalinata c’era Frollo, alle sue spalle centinaia di Shadow che saltarono addosso agli zingari catturandoli.

    -Cosa? Come fai ad usare gli Heartless?!- chiese Riku, sbalordito.

    -grazie all’aiuto di un mio piccolo amico- rispose Frollo.

    -e chi sarebbe questo tuo amico?- chiese Paperino anche se il trio temette di conoscere la risposta.

    -io- disse una voce beffarda e crudele, i tre si voltarono, seduto in cima al patibolo c’era Eykard, con il suo ghigno beffardo, che li guardava dall’alto.



    Son tornato, con un capitolo lungo assai! E avevo anche intenzione di continuarlo ma poi mi sembrava troppo lungo. (per scrivere questo capitolo ho dovuto rivedermi tutto il gobbo di notre dame! : P)
     
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  4. °GigaMix°
     
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    Continua,stupenda fan fiction
     
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  5. *Sirol*
     
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    bellissimo anche questo capitolo!
     
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    Fratellino, come al solito sei trooooooppo bravo, continua su *-*
     
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  7. gytu45
     
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    Troppo forte paperino ubriaco :asdsi: :asdsi: !!!Bellisima dai e non lasciarci troppo sulle spina capito!
     
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  8. Demyx63
     
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    CITAZIONE
    Troppo forte paperino ubriaco!!!

    si davvero! quando mi è venuta in mente la cosa sono scoppiato a ridere

    CITAZIONE
    Bellisima dai e non lasciarci troppo sulle spina capito!

    eeeeeh... ma se non vi lascio sulle spine non avrete più tanta curiosita per leggere il seguito, no? :ghgh:
     
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  9. ZAT3S
     
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    Bellissimo il capitolo 1 ora devo ancora leggere gli altri, wow sei bravissimo mi piace un sacco questa Fan Fic complimenti ^^
     
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  10. *Sirol*
     
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    [/QUOTE]
    eeeeeh... ma se non vi lascio sulle spine non avrete più tanta curiosita per leggere il seguito, no? :ghgh:
    [/QUOTE]
    stai scherzando?io il seguito lo leggerei comunque dato che questa è la mia ff preferita :sese: molte fan-fiction sono belle ma la tua..... :sbav:
     
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  11. Demyx63
     
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    CITAZIONE
    io il seguito lo leggerei comunque dato che questa è la mia ff preferita

    sono commosso... :sobsob:
     
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  12. ZAT3S
     
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    ora ho letto anke il capitolo 2
    Riku deve fare una decisione difficile
    wow *_* piu leggo questa fan fic piu mi appassiona *_*
     
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  13. Demyx63
     
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    sei veloce a leggere! :What?:
     
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  14. ZAT3S
     
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    grz ^^ il disegno di Eykard l'hai fatto tu?
     
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  15. Demyx63
     
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    certo che no! l'ho trovato girando si internet, in effetti all'inizio avevo in mente di fargli i capelli neri, ma osservando quell'immy mi sono accorto che grigi erano migliori
     
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334 replies since 27/3/2008, 21:53   4219 views
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