ovvio io se un mio figlio mi chiederà un mac (del futuro) io lo uccidero cosi impara a fare i capricci

Per un breve periodo ho ascoltato i Black eyed peas

Anche Matteo Renzi del PD, per quanto abbia idee contestabili, parla di rottamazione della classe politica, anche Nichi Vendola parla di aprire la politica alle nuove generazioni partendo dalla gente concreta. Non è necessaro però ostentare questa sorta di nichilismo sfrenato. Lo so che Grillo non vuole andarsene a Governare, ma non si sfogano frustrazione e disillusione attaccando la politica, anzichè i politici. Finchè si parla di CLASSE politica disastrata siamo tutti d'accordo, ma se ci si getta in vaneggiamenti di tecno-democrazia diretta allora io non me ne curo neanche: guardo e passo. Troviamo invece un sano punto di contatto fra ideologia e pragmatismo, rendiamoci conto di cosa hanno davvero bisogno le persone e ripristiniamo la dialettica politica in parlamento (ad oggi cancellata dalla dicotomia Berlusconi e anti-Berlusconi).

Beppe Grillo solleva delle tematiche che penso chiunque condivida: ma sollevare la tematica ed elaborare una soluzione sono due concetti separati da un abisso. Io non ho mai criticato il suo attivismo, il suo amor di democrazia e libera informazione, però basandosi su ciò che propone mostra che di come funziona la macchina dello Stato non ne ha minimamente idea. L'antipolitica che propugna con ostinazione, l'antipartitismo e i vaneggiamenti di democrazia diretta sono o banalità o utopismo sfrenato.
Il politico di professione non è il faccendiere, il burattinaio da giochi di palazzo o il mangia-soldi: questa è un'idea errata che la decadenza della classe politica attuale sta dando ai cittadini. Il politico di professione è l'uomo che decide di mettere le proprie capacità e le proprie idee al servizio dei cittadini. Se è capace, perchè non dovrebbe poter prendere parte a più di due legislature? Che senso ha far sedere al Parlamento emissari della società civile sempre nuovi, quando è molto meglio che sia della gente conosciuta ed esperta ad occuparsi degli affari sociali, politici ed economici che l'amministrazione di un paese comportano? Posizioni del genere possono derivare soltanto da una visione semplicistica ed errata di quello che è il governare: pensare che tutto sia banale e soggetto ad un'unica possibile risposta, quando nella storia ci si è sempre divisi in conservatori e progressisti. Per cosa vota il cittadino se non per un programma di partito o di coalizione?
Quello che serve davvero è un PARTITO POLITICO nuovo, radicato sì nella società civile, ma solo come investitura e appoggio, non come partecipazione totale. Solo questo sarebbe in grado di mettere in ordine lo scempio in cui il Berlusconismo ha trasformato la politica italiana.
In più voglio precisare che Vendola con Di Pietro e con Grillo non ha nulla a che spartire e accostarli significa parlare in mala fede o senza cognizione di causa. Lui è totalmente l'opposto di chi pensa che ad aver ragione sia colui che urla di più.

E chi sei tu per dire cos'è meglio e cos'è peggio?
Ma per favore, che torni a fare il comico tanto era un fallito pure per quello.

Il Movimento 5 Stelle dovrebbe buttarsi a mare, così come Grillo e i suoi votanti. Ad ogni modo se non c'è Berlusconi, voto Popolo della Libertà, altrimenti Futuro e Libertà per l'Italia.