Esatto. Ora, immagina se vivessimo in una società meno evoluta. Io potrei uscire e uccidere una persona senza alcuna conseguenza, potrei andare in una terra straniera senza aver bisogno di alcun documento, potrei decidere di vivere con i cervi senza che nessuno mi etichetti come folle.

Viviamo in un mondo con delle regole precise che ci limitano, ma se così non fosse (ad esempio, come accadeva all'età della pietra) saremmo liberi di fare ciò che ci pare senza dover renderne conto a nessuno, vivere secondo l'istinto, senza temere nessun "giudizio divino".

L'unico motivo per cui non puoi, ora, fare ciò che ti pare come ti pare, è che probabilmente finiresti per infrangere qualche legge e andresti in carcere. Ma questa è una conseguenza, se ci pensi, tu non hai nessuna vera e propa limitazione.

Siamo nati per caso, ogni nostro gesto scaturisce altre casualità. Un incidente porta alla morte e alla disperazione, una nascita alla gioia, ma se entrambe le cose non accadessero, se semplicemente l'uomo non esistesse, il sole sarebbe lo stesso lì a splendere, la Terra continuerebbe a girare, le supernove esploderebbero come fanno e continueranno a fare.

Siamo privi di importanza, siamo il frutto di qualche reazione. Non lo trovo davvero deprimente, lo trovo stimolante. Siamo vivi perché siamo perfetti (nel nostro piccolo). Ora, come vivere la nostra vita lo scegliamo solo noi, come costruire i nostri ideali, pure.

Non sono tanto presuntuosa da credere di essere stata eletta da qualche essere superiore, né da considerarmi più importante di qualsiasi altra creatura.

Siamo effimeri, siamo casuali. Siamo fantastici così.

Perché una serie di reazioni chimiche hanno portato alla nascita di esseri unicellulari che nel corso degli eoni si sono evoluti. Ecco perché viviamo.

Siamo il frutto di coincidenze. Siamo reazioni.