Kingdom Hearts Forum

Posts written by Frenz;

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    CITAZIONE (Nemesis; @ 6/9/2010, 14:10)
    Da quanto ho capito, non è un sequel di nessuna fiction, cioè, è il primo atto, no? Quindi posso leggere tranquillamente ;D.
    Posso dire solamente che si prospetta una bella fic, anche se è già finita e questa è la restaurazione. Scritta bene, e anche se è corto è solo un prologo. Aspetto il continuo.

    A dire il vero no, non è già finita, se leggi attentamente l'introduzione dico che nel vecchio topic mi ero fermato al capitolo 26, e che, una volta raggiunto quel punto con la correzione, continuerò. Grazie del commento e del parere, comunque =)
  2. .
    Ditemi un po'. A quanta gente è preso uno scompenso vedendo il titolo?
    Ah, già, suppongo solo Ener, essendo il mio unico vecchio lettore -superstite- a non essere stato informato del progetto. Eho, vabbè <.<
    Okay, okay, basta minchiate.
    A tutti quelli che non sanno minimamente di cosa sto parlando: sì, questa è un "reloaded" della mia vecchia nonché primissima fic. Ovviamente, con delle differenze sostanziali. Di fatti, l'intento è quello di revisionare tutti quanti i capitoli (anche se vi accorgerete che la maggior parte, a causa dell'eccessiva brevità, saranno uniti tra loro) con una certa scrupolosità, in modo che venga fuori una fic degna (o quasi) del mio stile attuale. L'argomento è, per chi non lo sapesse, un BBS alternativo. Quindi non venitemi a dire "questo non c'entra niente con la storia", "questo personaggio è diverso dal videogioco", perché sarebbero domande inutili: l'idea di questa fic è stata partorita quando di BBS si sapevano solo i nomi dei PG principali, quindi è tutto un lavoro di fantasia. Perché ripubblico da zero la mia vecchia fic? Bhe, intanto c'è da dire che, in un certo senso, è una fic totalmente diversa, a causa delle correzioni radicali che apporterò -anche se, ovviamente, a livello di trama non cambierà una virgola, o quasi-, e poi ci sono da considerare diversi altri fattori. Anzitutto, i vecchi lettori e la nostalgia: questa fic mi mancava un casino, lo devo ammettere. Ed era già da un po' che volevo riprenderla in mano, ma... non so, c'era qualcosa che me lo impediva. Poi però ho capito: era passato troppo tempo. Cazzo, quasi 2 anni dalla pubblicazione del primissimo capitolo e quasi 1 dalla pubblicazione dell'ultimo... no, non potevo riprendere a pubblicare così, tutta un tratto, come niente fosse .-. Così ho optato per questo, per la revisione. In tal modo, tutti i vecchi lettori (anche se, a quanto ricordo, i superstiti erano rimasti soltanto 3 <.<) potranno riprendere le fila della storia tranquillamente, versando qualche lacrimuccia ricordando nostalgicamente i bei tempi andati (ehlà, adesso! :look:) e il tutto condito da uno stile che, ripeto, se non è il mio attuale, grazie alle modifiche abbastanza radicali (che, fidatevi, servivano eccome <.<) ci si avvicina.
    Ovviamente, poi, quando sarò arrivato al punto dove mi ero fermato, vedrò di continuare. Se tutto va secondo i piani, entro Dicembre o giù di lì dovreste poter avere il seguito del famigerato capitolo 26 ù.ù
    Poi, ovviamente, qualsiasi nuovo lettore è più che benvenuto^^ Ma voi veterani non mi abbandonerete... vero?
    xD, okay dai, vi lascio al prologo. E' corto da far schifo, lo so, ma così è uscito fuori dalla revisione :asd: (e poi non preoccupatevi... ho già revisionato primo e secondo cap e superano entrambi le 3000 parole ù.ù)
    Probabilmente, anche in tutto questo poropò mi sono dimenticato qualcosa, ma... ah, sì, idiota! I ringraziamenti! <.< Anzitutto a Siegmund. Che, come sempre, mi ha dato una mano con lo stile e il resto (anche se, stavolta, ho condiviso solo una delle sue correzioni, mi spiace Mì <.<). E poi a Liberty89 e Marshmallow, che hanno dato un primo sguardo e hanno corretto le sviste come doppi spazi e errori di battitura. Grazie anche a voi, girls! xD
    Bene, ora dovrei aver detto tutto <.< A voi il prologo!

    CITAZIONE
    Enjoy it!

    Prologo


    La tensione era palpabile nell’immenso salone nero, mentre tutti i presenti, seduti nei rispettivi troni intorno al lungo tavolo color pece, attendevano impazienti le direttive del loro capo. Occupante il posto a capotavola, una figura ricurva, immersa nella penombra di quella sala impregnata d’oscurità, pensava.
    Il termine era scaduto. La loro attesa era finalmente finita.
    Il vecchio sorrise, malevolo. Dieci anni. Dieci, lunghissimi anni erano passati.
    Ma ora, finalmente, avrebbe raccolto i frutti di tutte le sue pene e fatiche.
    Si alzò lentamente, aiutandosi puntando le mani sul marmo nero del tavolo. Dieci anni. Tanto, troppo tempo. E tutto sarebbe potuto finire tanto, troppo tempo fa. Lentamente, il sorrisetto compiaciuto dipinto sul suo volto si tramutò in un sorriso amaro, pieno di malinconia. Era stata colpa sua. Non era riuscito ad uccidere quel maledetto principe quando ne aveva avuto l’occasione. Ma del resto, aveva sbagliato tutto fin dall’inizio, esattamente come i suoi predecessori prima di lui. L’eterno conflitto non poteva essere interrotto in un modo così futile. Serviva qualcosa in più. Qualcosa che ora, finalmente, credeva d’aver trovato.
    Lentamente, ruotò il capo, andando a cercare con lo sguardo quello che, in tutti quegli anni, era stato l’oggetto di ogni sua fatica e desiderio. Un cuore. Immenso, di un blu opaco, chiaramente visibile attraverso la vetrata che ricopriva tutta la parete anteriore alla grande sala, fluttuava a poche centinaia di metri dal castello, inondando della sua rassicurante luce azzurrina tutto il pianeta della notte eterna. Non una stella; non un’altra diversa fonte d’illuminazione dava vita a quel mondo cosparso interamente di tetra e scura roccia. Solo lui: solo il Kingdom Hearts che con tanti sforzi era riuscito a costruire. Certo, la sua creazione non era ancora completa, ma lo sarebbe stata bene presto. E grazie a lui, stavolta niente e nessuno l’avrebbe potuto fermare, nemmeno i tanto odiati custodi del keyblade. Solennemente, tornò a rivolgere lo sguardo ai cinque volti incappucciati che lo stavano fissando, impazienti.
    «Il termine è scaduto.» Annunciò all’improvviso, senza nascondere, nel tono di voce, la sua evidente eccitazione «Dieci anni sono passati. E sapete tutti, cosa questo voglia dire. In questo momento, il keyblade sta scegliendo i suoi nuovi custodi.» Si interruppe un attimo, constatando con soddisfazione che tutti i presenti avevano annuito. «Il termine è scaduto.» Ripeté, a ribadire l’importanza di quel concetto. «L’eterno conflitto sta per scoppiare di nuovo.» Si bloccò nuovamente, mentre i suoi lineamenti affilati e ricoperti di rughe si increspavano a formare una maschera di pura follia e eccitazione. «E stavolta non falliremo! Elimineremo tutti i custodi, uno dopo l’altro, esattamente come abbiamo fatto dieci anni fa! E finalmente, stavolta, l’oscurità regnerà. Per sempre!»
    I presenti esplosero in ovazioni di assenso, esprimendo tutta la loro selvaggia determinazione. Il vecchio sorrise, felice, gustandosi la reazione dei suoi sottoposti e accarezzandosi il pizzetto. Sì, stavolta ce l’avrebbero fatta. Niente e nessuno avrebbe potuto fermarli.
  3. .
    CITAZIONE (Nitrogooch @ 25/8/2010, 10:03)
    Ben scritta e curata, bravo

    Grazie.^^

    CITAZIONE (Eneru92 @ 26/8/2010, 12:59)
    L'ho letta nella pagina dei contest, ma giustamente la commento qua!
    Innanzitutto devo dire non fa assolutamente cagare, e in secodo luogo che hai avuto la mia stessa idea, almeno sotto un certo punto di vista... anche io avrei tanto voluto scrivere qualcosa a sfondo storico, magari su Napoleone, ma non mi veniva niente e ho lasciato perdere ç_ç
    Tu invece hai fatto un qualcosa di veramente bello.
    Non solo mi è piaciuta da morire l'atmosfera ancora medievale del racconto, ma specialmente ho apprezzato il dissidio che c'è tra lo spirito del Conte e le sue stesse parole; è forte l'immagine di un uomo che convince tutti gli altri senza riuscire a smuovere se stesso :sisi:
    Per non parlare della parte in cui dice che proprio non riuscirà proprio ad andare a morire con il sorriso sulle labbra!
    E ti lamenti? Complimenti invece, che hai fatto una splendida shot! ^^

    Già, anch'io era un po' che volevo scrivere qualcos'altro a sfondo storio *o* certo, ho anche la fic con Sieg, ma... è un'altra cosa :asd:
    Grazie del commento e dei complimenti, comunque^^ Anch'io sono abbastanza soddisfatto del personaggio del conte e del suo dissidio interiore, lo riconosco, quello che non mi convince è più che altro... il modo in cui l'ho trattato^^" Insomma, avrei indubbiamente potuto fare di meglio, non fosse stato che mi son deciso a scriverla a un giorno dallo scadere del contest :pwn:
    Ancora grazi, comunque, Ener xD

    CITAZIONE (Liberty89 @ 26/8/2010, 21:05)
    CITAZIONE
    A mio sincero e spiccio parere fa a dir poco cagare

    Solo per 'sta frase ti tirerei una mazzata in testa e ho detto tutto u.u
    Ora passiamo al commento vero e proprio.

    Come ti ho detto in altra sede, a parte quella cosa per cui non hai avuto tempo, la fic è venuta molto bene. Nonostante tu l'abbia scritta di fretta sei riuscito a delineare bene ogni aspetto del tema del contest, senza uscire dall'obiettivo, e le descrizioni sono chiare e concise. L'ambientazione poi mi è piaciuta tantissimo *-* Lo sfondo medievale e soprattutto la storica lotta Francia-Inghilterra sono argomenti che mi attirano sempre e tu hai saputo giocare bene su personaggi realmente esistiti come Giovanna D'arco. Complimentissimi Frenz ^^

    Ma grazie anche a te Je^^
    Felice la fic ti sia piaciuta sotto tutti questi aspetti, ma una cosa mi ha meravigliato particolarmente: hai detto che sono riuscito a delineare bene il tema del contest, senza uscire dall'obbiettivo. Perdonami ma... sul serio? *O* E io che credevo di essere andato totalmente fuori tema^^"
    E già, lo scenario della guerra dei cent'anni lo adoro anch'io *O* E poi ero fresco delle cose studiate quest'anno, quindi non potevo non approfittare xD
    Ancora grazie, comunque!^^
  4. .
    Boia mondo. Ecco, l'ho fatto. Ero già stato tentato una volta di commentare così un tuo lavoro, e stavolta ci sono riuscito. Tanti cari saluti

















    SPOILER (click to view)
    Ci eri cascato? :UPirate:
    Suppongo di no, ma la tentazione era troppo forte, scusami <.< xD
    Occhei, basta minchiate. Come forse avrai intuito, questa shot mi è piaciuta. Da morire, se proprio vogliamo essere pignoli. Le descrizioni, in particolare, erano di una maestria... assurda. Davvero assurda. Poetiche, coerenti, geniali, così come le similitudini utilizzate al loro interno. Ti citerei i versi che mi hanno colpito di più, ma significherebbe citare tutto il racconto, purtroppo .-.
    In più, hai rispettato il tema in una maniera direi perfetta: il racconto trasudava malinconia da ogni verso, e anche se non ho ancora letto tutti i racconti, per ora credo proprio voterò la tua. Davvero Ener, complimenti. Un bellissimo lavoro^^


    Edited by Frenz; - 26/8/2010, 09:41
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    Solo una shot a sfondo storico scritta per un contest =D A mio sincero e spiccio parere fa a dir poco cagare, essendo, tra l'altro, stata scritta in un giorno solo. Però oh, se non altro ho interrotto il mio già troppo lungo distacco dalla tastiera

    CITAZIONE
    Enjoy it! u.u

    L'ultima cavalcata



    Quest’oggi, giorno del signore 23 Febbraio 1429, io e i miei uomini siamo finalmente giunti in vista di Orléans. Purtroppo, come temevo, l’assedio è già cominciato. Quando al nostro arrivo ho posato il mio sguardo sull’accampamento Inglese e Borgognone ancora immerso nel sonno notturno, il mio cuore è stato stretto da una morsa: migliaia e migliaia di tende, rese appena visibili dalle braci morenti dei fuochi da campo, ricoprivano la pianura al di fuori della città per miglia e miglia, perdendosi nell’oscurità di quella notte senza stelle.
    Così come me, anche i miei compagni furono presi da sgomento; e a ragione. In fondo, cosa può un battaglione di appena duecento cavalieri stremati da due giorni di cavalcata, contro un esercito di migliaia di uomini?
    Probabilmente li sto mandando incontro alla morte. Ma il pensiero che il nostro sacrificio possa aiutare anche solo in minima parte le truppe del Delfino barricate all’interno delle mura, riscalda il mio cuore e scaccia via ogni paura!
    A breve sorgerà il sole. E per allora, il corno di Jean De Bertrand, conte di Chinon, risuonerà come un rombo di tuono per la pianura di Orléans; e gli Inglesi assaggeranno finalmente le lame e le lance della miglior cavalleria di Francia!


    «Sieur De Bertrand!»
    Il conte di Chinon smise all’istante di scrivere.
    «Dimmi pure, François.» disse, rispondendo alla voce del compagno di mille battaglie, in piedi all’entrata della sua tenda.
    «Il sole sorge, mio signore.»
    Il conte sospirò.
    «Il momento è giunto, dunque.» disse, abbandonandosi per un momento sullo schienale della sedia «uomini e cavalli, sono pronti?», riprese dopo breve, fermo.
    «Attendono solo i vostri ordini, signore»
    «Bene.» detto questo, si alzò in piedi «Vagli a dire che ci muoveremo a breve. Appena l’esercito inglese si muoverà tenteremo una carica a sorpresa sul fianco. In fondo non dovrebbero ancora aver notato il nostro arrivo»
    François De Bertrand annuì.
    «Devo aiutarla ad indossare l’armatura, signore?»
    Il conte di Chinon sorrise.
    «No, fratello. Voglio farlo da solo», disse, fermo ma premuroso.
    Il conte cadetto annuì nuovamente, e fece il saluto militare.
    «Ci vediamo fuori, allora» e detto questo uscì.
    Jean De Bertrand, rimasto ormai da solo, si spogliò degli abiti da viaggio e indossò la tenuta da combattimento: cotta di maglia, elmo ed armatura. Dopodiché, prese la sua spada e la sguainò. Il riflesso che vide sulla lama era quello di un uomo sulla quarantina, sicuro, orgoglioso, temprato dall’esperienza acquisita in mille battaglie. Gli occhi, profondi e intelligenti, erano di un verde intenso, quasi smeraldo, ed erano contornati da una chioma liscia, lunga fin quasi le spalle, e rossa come il fuoco.
    “È il momento”, si disse dopo breve Jean, rinfoderando la lama.
    “Il conte di Chinon dimostrerà il suo valore un’ultima volta”.

    Il freddo era pungente, e l’aria sferzava frizzante le lunghe chiome dei cavalieri in quella mattina ancora immersa nella penombra di un sole non ancora sorto. In groppa al suo poderoso destriero bianco, Jean De Bertrand organizzava i suoi uomini per l’attacco, seguito a ruota dal fratello minore, anch’egli in arcione.
    «A quanto pare non tutti sembrano avere il tuo entusiasmo nell’andare a morire.» esordì il conte cadetto, accennando ai volti spaventati dei cavalieri che osservavano con terrore l’imponente esercito inglese che radunava nelle pianure poco sotto di loro.
    Era vero. La paura, la rassegnazione, e la consapevolezza che quello sarebbe stato ultimo giorno di vita era evidente, negli occhi persi nel vuoto dei cavalieri di Chinon.
    «Insomma, guardali fratello! Sono terrorizzati! Sanno che non torneranno mai più dalle loro famiglie e questo li renderà deboli in battaglia! Alcuni mi hanno persino detto di chiederti di abbandonare l’impresa! E sinceramente, io sono d’accordo con loro… Le vite di duecento uomini non valgono una manciata di perdite nell’esercito inglese!»
    L’affermazione del fratello minore non scalfì minimamente la sicurezza glaciale del conte di Chinon.
    «Ormai sono qui, François De Bertrand. E la mia decisione di attaccare è irremovibile!»
    «Ma, mio signore…»
    «Niente ma!» concluse, secco, e rivolgendosi a tutti i cavalieri che si erano radunati davanti a lui, riprese dicendo:
    «Sapete cos’è quello?», Urlò, autoritario, indicando con la mano uno stendardo con su rappresentato un giglio d’oro su sfondo blu, che sventolava sulla torre più alta di Orléans, accanto a quello del delfino.
    «Quello, fratelli miei, è lo stemma di Giovanna D’arco!»
    Un lieve mormorio cominciò a levarsi dalle fila dei cavalieri schierati.
    «Una donna!» riprese dopo una breve pausa il conte di Chinon. «Una ragazza, per la precisione, di sedici anni, che senza l’aiuto di nessuno, oltre a quello di Dio, ha risollevato le sorti di una Francia sull’orlo del crollo! La nostra nazione sarebbe già in mano agli inglesi, se non fosse per lei.» Fece un’altra pausa ad effetto, osservando compiaciuto il mutare dell’espressione sul volto dei suoi soldati. «Ma ora ha bisogno d’aiuto. Volete voi negarglielo?» I mormorii dei cavalieri cominciarono a farsi più forti.
    «Non ho mai detto di volerglielo negare», si intromise François, un lampo d’orgoglio cominciava a farsi strada nei suoi occhi.
    «Allora sollevati, fratello»,disse Jean, ponendogli una mano sulla spalla. E tornando a rivolgersi alle sue truppe, riprese: «Sollevatevi tutti voi, fratelli miei! E quando sarete in battaglia, non pensate che state andando a morire per il vostro signore. Non pensate che state andando a morire per Chinon. Pensate che lo state facendo per Giovanna. Pensate che lo state facendo per la nostra gloriosa nazione di Francia!»
    Un boato d’assenso si elevò glorioso dal battaglione Francese, mentre ogni soldato, il cuore bruciante di un rinnovato orgoglio, levava al cielo le proprie armi e gridava:
    «Per Giovanna! Per la Francia!»
    Il cavallo del conte di Chinon impennò e il corno della carica risuonò da dietro le fila francesi come il rombo di un tuono. Lo scalpitare degli zoccoli dei cavalli in corsa riempì la quiete della mattinata, e il battaglione partì, lanciandosi giù per la collina verso l’esercito inglese. Il conte, in sella al suo cavallo e alla testa di quel piccolo esercito, chiuse gli occhi e si godette la piacevole sensazione del vento sul suo viso. I lunghi capelli rosso fuoco svolazzavano disordinati in preda a quella piacevole brezza mattutina, liberi dalla gabbia di ferro dell’elmo, lasciato volontariamente al campo. In fondo sarebbe morto lo stesso, con o senza elmo. Perlomeno, in quella maniera, si sarebbe goduto un po’ di fresco. Riaprì gli occhi lentamente, andando a cercare la volta celeste, ancora immersa nell’argento di un giorno non ancora nato. Quanti uomini stava portando alla morte. Quante vite innocenti sarebbero state spezzate quel giorno, per causa sua e del suo onore di combattente. Non appena aveva saputo che Orleans era assediata, non aveva saputo dire di no. In fondo, lui era il più fidato conte del re, e accettare di mandare rinforzi, da parte sua, era d’obbligo. Ma a quale prezzo? Sospirò a fondo, mentre nella sua mente riemergevano limpide le parole dello struggente discorso fatto poco prima ai suoi uomini. Sorrise. Che ironia. Con quelle belle parole aveva convinto i suoi uomini, è vero… ma non se stesso. Neanche le eroiche parole scritte nel diario di campo, erano bastate a convincerlo. In fondo, la morte era pur sempre la morte, da qualsiasi prospettiva la si vedesse. Il suo pensiero vagò oltre: andò ai suoi cari che aveva lasciato piangenti a palazzo, all’ultimo bacio di sua moglie, all’ultimo abbraccio della sua bambina di appena otto anni. Già, che ironia: le stesse centinaia di persone che stava portando alla morte se ne sarebbero andate col sorriso, grazie alle sue parole… e lui, l’unico che avrebbe dovuto aver ragione di andare fiero e spavaldo incontro al suo destino, l’avrebbe fatto con il pianto nel cuore.
    Un grido, a cui se ne aggiunsero innumerevoli altri, intaccarono la monotonia del rimbombare degli zoccoli dei cavalli. Ormai erano giunti abbastanza vicini da poter sentire le urla di stupore e paura delle fila laterali dell’esercito inglese. L’impatto era vicino, e il conte si costrinse a staccare gli occhi dal cielo e a rivolgerlo ai soldati nemici ormai distanti solo una cinquantina di metri. Sguainò la spada, e quel gesto fu accompagnato da centinaia di altri identici, seguiti da altrettante urla di battaglia. Una scintilla di orgoglio sprizzò all’improvviso nell’abbattuto cuore del conte: era fiero dei suoi uomini. In fondo, i principi da cui erano in quel momento animati erano onorevoli. Si rabbuiò all’istante, mentre il pensiero tornava ad aleggiare sui ricordi della sua famiglia, della sua Chinon. Nulla… lui non ce la faceva ad andare col sorriso incontro alla morte. Un grido di battaglia, proveniente dalle fila inglesi a ormai pochi metri da lui, lo fece tornare alla realtà. No, non ce la faceva. Alzò il braccio e subito dopo lo calò, fulmineo, mentre la spada degli Chinon si macchiava del sangue di un soldato sventurato in prima linea. Il cavallo impattò con la linea di scudi degli inglesi. E poi furono solo stridii di ferro su ferro.
  6. .
    Orsù, ecco che arriva anche il commento del vacanziere che, per forza di cose, ha potuto commentare solo ora ù.ù
    Bhe, gran parte del mio parere già te l'avevo dato. In fondo, tre quarti e più di capitolo me li avevi già fatti leggere, e ti avevo anche fatto sapere che ne pensavo, ma suppongo che ripetermi non mi sciuperà le mani <.<
    Che dire? un bel capitolo, indubbiamente. Come già accennato da Eneru, la prima parte è di una comicità e di una lollosità a dir poco assurde, tra i pensieri ... "strani" di Riku, e Valentine (Dio, quanto rulla quella donna *O*) venditrice porta a porta xD
    La seconda parte, poi... come ti viene solo in mente dire una cazzata come "Sono impedita coi combattimenti?" .-. Certo, non saranno la tua specialità, ma cristo, quello che ho visto in questo cap conferma che sei più che valida anche in questo campo! Il ritmo è frenetico al punto giusto, forse anche un filino troppo in alcuni frangenti, ma di questo ti avevo già parlato abbastanza accuratamente su msn^^
    Un altro, piccolo appunto tecnico mi sentirei di farti sulla parte che non avevo ancora letto: la venuta di Velvet. Forse unico, piccolo neo del cap. Insomma, Velvet è comunque la cattivona della situazione, non credi di aver... enfatizzato un tantino troppo poco la parte in cui dici che scende in campo? O la parte in cui dici che recupera il fratello degenere? <.<
    Bada, eh: come ho già detto, sono piccolezze^^
    Per quanto riguarda Ingway e i suoi disperati tentativi di rimorchiamento... sai già cosa penso e spero riguardo ai suoi sviluppi <.< Ma ormai, credo tu abbia deciso a riguardo, come mi hai già confermato, quindi la smetto di preoccuparmi xD

    In conclusione, un buon capitolo^^ come al solito, del resto^^ E scusa se non ho fatto la solita tiritera sulle descrizioni e i dialoghi, ma tanto le cose son sempre le stesse <.<
    Che altro dire? bhe, ovviamente... continua presto!^^
  7. .
    Ehlàlà, non è da tutti i giorni ricevere ben due shot come regalo! xD Anzi, a dire il vero non è nemmeno da tutti i compleanni xD
    Okay, a parte le minchiate, partiamo subito con un velocissimo commento tecnico^^ Anzitutto, spiegami una cosa: e tu, ieri sera su MSN, avresti anche avuto il coraggio di definire "orribile" il modo in cui questa shot è stata scritta? °__° No, cioè, vuoi essere bruciata al rogo per eresia? °__° Cribbio, sarà anche corta, ma almeno a mio parere è davvero impeccabile! Sarà che questo genere di scene (quelle "spensierate" e "disimpegnate") sono, almeno a mio parere, quelle che ti riescono meglio, o sarà che te l'ha riguardata un'altra eccellente scrittrice quale la Je, ma insomma, a me è piaciuta un casino! *-* E non solo per il modo in cui è stata scritta: anche il contesto in sé, mi è davvero piaciuto^^ A parte l'ottima caratterizzazione che sei riuscita a dare in poche righe ai due personaggi, cosa che mi ha lasciato piacevolmente di stucco, la stessa... "atmosfera" che la scena trasmetteva era davvero piacevole^^ Non so come spiegarlo più chiaramente, ma a me ha lasciato questa sensazione^^

    E anche se te l'avrò detto un migliaio di volte già prima della pubblicazione della shot... grazie infinite cara! Così come per la Je, ho davvero apprezzato molto il Gesto^^ *ricambia spupazzamenti e abbraffa
    E grazie ancora degli auguri!^^

    SPOILER (click to view)
    Ricorda, però, che il 21 è il tuo turno carissima :ghgh:
  8. .
    Ommio ommio ommio ommio! *O*O*O*
    E' iniziato il bordello! E che inizio di bordello! *O*
    Credo che raramente, nel corso della fic, sia mai stato così ansioso di sapere come si svilupperanno gli eventi! Insomma, la mente di Ningen che sembra sempre più aperta a dei sipari di luce, il velo di mistero intorno al rapporto tra Riku e Endoh (oddio, detta così :pwn:), il trio del brio che arriva proprio al momento giusto ancora una volta, con un'entrata di tutta classe e rispetto! Per non dire a chi hanno rovinato la festa, tra l'altro! Al povero, vedovo Yamada, che non aspettava occasione migliore per pestarli di brutto e prendersi la sua vendetta! *O* Dio Ener, mi sto facendo delle aspettative a dir poco megalomani sul prossimo capitolo, e, conoscendoti, dubito saranno deluse *ç* *non vede l'ora*

    ... Cosa, vuoi anche un commento tecnico? :look: Massì dai, credo di dovertelo, specie considerando quanto sia in ritardo con il commento :look:
    Bhe, non c'è molto da dire in realtà. Sei talmente bravo, ormai, che non si può trovare altro da dirti che non siano elogi. Insomma, le descrizioni non sono più pesanti o eccessive come erano (avvolte e in minima parte) in passato, anzi, sono a dir poco perfette, i dialoghi sono chiari, puliti ed avvincenti, così come le descrizioni psicologiche.
    Sì, insomma, il solito^^"
    Poi vabbè, per non parlare delle similitudini *O* Dio, ne avrò trovate almeno cinque-sei, all'interno del cap, che mi hanno a dir poco fatto sognare *O*
    In particolare, il posto d'onore se lo merita questa:

    CITAZIONE
    Dove un attimo prima c’erano uomini , creature vive coi loro ricordi e sentimenti , un secondo dopo si poteva scorgere un cadavere trafitto e maciullato , sfigurato dalla sofferenza , orribilmente appeso a un braccio della pianta omicida come un frutto troppo maturo il cui succo stesse tutto defluendo al suolo .

    M-a-g-i-s-t-r-a-l-e! *W* (cosa? perché mi guardate così? :look: Il mio giudizio non è assolutamente condizionato dal fatto che sia una similitudine magnificamente cruenta, cosa andate a pensare? :look:)

    Tirando le fila... un ottimo capitolo, come al solito^^ Forse migliore del precedente, anche se ti avverto che il mio giudizio potrebbe essere offuscato dalla presenza di azione, che, al contrario, in quello precedente era assente :asd:

    Spero solo che con questo commento mi sia fatto perdonare per il ritardo^^" Vedrò di stare attento che non capiti più^^"

    Ah, e mi raccomando, continua presto! *-*
  9. .
    E con un ritardo di ere geologiche, ma in parte perdonabile per i motivi che tu sai, arrivo finalmente anch'io! xD
    In realtà molto di più da dire rispetto a quanto ha già detto Ener e rispetto a quanto ti avevo detto quando me lo facesti leggere prima della pubblicazione non ne ho, quindi credo mi limiterò a ripetermi^^: capitolo figo e divertente, e che, seppur lungo come già accennato dall'illustre collega poco sopra, riesce a trattenere il tuo interesse e l'attenzione per tutta la sua durata. Ma del resto, questa è una caratteristica che i tuoi cap hanno sempre (più o meno) avuto, quindi suppongo sia stato anche inutile ribadirlo xD Poi vabbè, le solite cose: buonissime le descrizioni, dialoghi interessanti e impeccabili, così come, ovviamente, le descrizioni psicologiche. In conclusione, un bel capitolo cara, come al solito, del resto. E mi raccomando, continua presto :addit:
  10. .
    Appunto, non sarebbe meglio aprire un'altra topic in cui parlare nello specifico dei simulatori?
  11. .
    Ma... ma... pokemon online è una figata! *-*
    Lol, c'è anche MissingNo! :asd:
  12. .
    CITAZIONE (Xarcom¸ @ 21/6/2010, 12:52)
    CITAZIONE (Frenz; @ 21/6/2010, 12:48)
    Occhei, le ho prese di santa ragione
    Un po' per degli errori assurdi che ho fatto, un po' perché c'è ancora qualcosa che non va, nel team. Quando ho tempo gli do una sistemata :sisi:

    È stato emozionante il sacrificio con belly drum x°D

    Ehssì, quella è stata decisamente la parte migliore :asd:
    Se non altro, ho imparato un paio di cose sul "no guard" :look:

    Anyway, grazie a tutti per i consigli e i test.^^ Ora vado a pensare a come migliorare il team mentre mangio la frittata di mia nonna :sese: . See ya!

    PS: una domandina che mi ha sempre tormentato. Ma pokerus + Crescicappa, li quadruplica o no, gli evs? perché trovo sempre versioni diverse ogni benedetta volta che provo a scoprirlo^^"
  13. .
    Occhei, le ho prese di santa ragione
    Un po' per degli errori assurdi che ho fatto, un po' perché c'è ancora qualcosa che non va, nel team. Quando ho tempo gli do una sistemata :sisi:
  14. .
    CITAZIONE (mr. schue @ 21/6/2010, 12:08)
    Secondo me prima boosti Ninjask, poi batonpassi il tutto a Smeargle che addormenta/faquellochedevafare e batonpassa tutto a Machamp che fa fuori qualcunque cosa. :eyeda:

    X'D

    Anzi, batonpassassii a Snorlax, sarebbe una bomba °-°

    Non esattamente. Ci avevo pensato, ma se per disgrazia trovo un Taunter (termine credo inventato, ma rende l'idea :pwn: ) più veloce di Smeargle, sono fottuto :sese:

    Anyway, entro su shoddy. Mi chiamo Frenz93 :zxc:
  15. .
    Ohlà, ma qui ci sono utenti di shoddy!

    A dire il vero sono ancora abbastanza inesperto, in termini di battling competitvo, ma ho comunque provato a farmi un team:

    imageimageimageimageimageimage



    Avrei anche voluto butter giù moveset EVs e strategia, ma se in futuro mi trovassi ad organizzare un incontro con qualcuno di voi, di certo partirei un tantino svantaggiato^^"

    Consigli? Critiche? E soprattutto, a qualcuno va di farmelo testare? *ç*





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