Kingdom Hearts Forum

Posts written by -M a r s h-

  1. .
    Sono arrivate le vacanze *w* KYAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! >.<
    Forse questa è la volta buona che ricomincio a postare con regolarità, anche se non credo T____T il mio cervello ormai è proiettato su di un’altra fic che ho in programma ma, cascasse il mondo, voglio portare Renn ad uno stato di figaggine assoluta, perciò non mi arrendo!
    Questa fic avrà un’accidenti di fine!
    Per il resto, il capitolo non è niente di speciale, al solito, forse un po’ meglio del precedente e molto più lungo del solito (la vostra agonia non avrà mai fine!). Ho dovuto tranciarlo verso il fondo altrimenti diventava infinito! Certo, di questo passo non arriverò mai al capitolo 50 e non sarò mai in grado di fare un cavolo di riassunto T____T
    Con Frenz in Irlanda ed Eneru col pc fuori gioco mi rimane solo la mia bella gnocca e xan-chan (se mai vedrà il capitolo)… vabbè pace, lo leggeranno anche loro prima o poi XD
    Vabbè dai, bei fanciulli, portate pazienza^^ (sorpresina –meglio non chiamarla più così dopo che l’avrete letta- in fondo al cap^^)






    Capitolo 47: Hook, Line and Angler


    Avanzava zoppicando, trascinando la gamba sinistra e il rispettivo braccio, all’interno della fiorente foresta di Elrit: già da qualche giorno digiuna dei consoni suoni rauchi e del fermento delle creature che solitamente vi vivevano, rimaneva solo un involucro vuoto, privato dei suoi selvaggi rumori. Solo l’incolta vegetazione che si innalzava resistente e rigogliosa protendendosi verso il cielo, sembrava essere rimasta quella di sempre, immutata nel tempo. Il cappello piumato sporco di sangue, lacerato in più punti lasciava la chioma bionda ondeggiare leggera al vento caldo e salubre che ininterrottamente scuoteva le fronde smeraldine della folta area boschiva.
    -Certo che Wagner ci è andato giù davvero pesante… un altro po’ e mi avrebbe polverizzato un osso!- parlò ad alta voce spezzando a tratti la voce per poter emettere sonori sospiri, aggiungendoci in fondo una paio di imprecazioni che era solito dire.
    La sorella doveva sentirlo ad ogni costo, doveva accorgersi della sua presenza il più presto possibile. Automaticamente sul volto del ragazzo comparve una smorfia di quello che sarebbe stato un acuto dolore, reazione più che giustificata di fronte alla finta distruzione di metà dei legamenti di un terzo del corpo.
    Falsamente sfinito, si inginocchiò a terra per poi finire teatralmente lungo disteso sul manto erboso. Compiaciuto delle sue stesse doti di attore, ghignò contro il terreno facendo scomparire dal volto l’espressione doppiogiochista che vi era sorta spontaneamente.
    Era perfettamente conscio del fatto che Velvet era a conoscenza di tutto quello che accadeva nella sua foresta: probabilmente era proprio a causa di una sua magia che adesso nessuna creatura si concedeva lo sfizio di sibilare, gracidare o cinguettare.
    Anche Ingway era molto ferrato in materia ed erano stati sufficienti pochi minuti per poter elaborare un incantesimo di livello avanzato che potesse renderlo insensibile al dolore, in modo che Wagner potesse “pestarlo”, come diceva lui, senza che provasse dolore. Il passo successivo era stato un consulto con lo stesso drago, equilibratamente saggio e potente, che conosceva ogni sorta di magia in grado di far scomparire in poco tempo lividi e lacerazioni.
    Sì lasciò sfuggire un gemito, studiato alla perfezione e di conseguenza talmente ben congegnato da sembrare vero.
    Forse tutta questa messinscena non sarebbe servita a nulla ma, per precauzione, tanto valeva atteggiarsi ad “ultimo sopravvissuto”.
    “Sono un genio, ” pensò soddisfatto e definitivamente chiuse gli occhi assopendosi grazie ad un ulteriore incantesimo che riuscì a pronunciare senza che questo producesse la consona luce azzurrina, evitando così di destare sospetti nella sorella ormai vicina.


    Non pensava che quelle ferite fossero così gravi. E non pensava nemmeno che Velvet avrebbe impiegato tutte le sue conoscenze magiche per farle sparire e per farlo stare meglio. Era visibilmente preoccupata e il volto cupo concentrato sul lavoro, lasciava trapelare un pizzico di ira nei confronti del drago. Impegnata sul torso ustionato del ragazzo, cercava di riportare alla mente tutte le magie e gli incantesimi che potessero guarire ferite come quelle. Non conosceva nessuna formula per alleviare le bruciature provocate dalle incandescenti fiamme scarlatte di Wagner, tecnicamente non ne esistevano neppure. Dopo aver medicato manualmente il consanguineo, ricoprendolo da cima a fondo di strane cremine e pomate dall’odore acre e avvolgendolo in uno spesso strato di bende, si era rassegnata a fare un ripasso di incantesimi.
    Nella villetta ormai divorata dalle pianti rampicanti e distrutta su tutto il lato destro, Velvet aveva raccolto ogni sorta di documenti e di libri riguardanti magie, sortilegi, miti e leggende. Per la verità la sua era una passione, così come la mania che aveva per l’ordine. Tutti i volumi erano disposti sugli scaffali di una libreria sgangherata secondo la data in cui erano stati redatti, appuntata su ognuno di essi, in basso, sul dorso della rilegatura. E tutta l’abitazione, al contrario di quello che viene spontaneo pensare riguardo allo stato dell’interno di una costruzione lasciata a marcire nel profondo di una foresta, era perfettamente arredata, completamente illuminata e persino accogliente.
    Ingway la sbeffeggiava molto spesso per queste sue fissazioni e lei puntualmente rispondeva lanciandogli un’occhiataccia e ribadendo che era preferibile essere fissati per l’ordine piuttosto che essere talmente disperati da tentare di corteggiare ogni ragazza con complimenti e frasi fatte.
    - Posso chiedere una cosa alla mia donnina di casa?- mormorò lui in un sussurro strozzato, visto che il bendaggio era decisamente asfissiante e stretto.
    Stizzita, Velvet alzò lo sguardo e, minacciosa, si voltò verso il fratello:-e adesso che vuoi?-
    -Non è un po’ rudimentale come medicazione questa?- borbottò ben sapendo quale sarebbe stata la risposta della sorella.
    -Almeno non ti muovi e non fai danni! E poi sai benissimo che non ci sono magie per alleviare una cosa del genere!-
    -Hai ragione…- ammise semplicemente esibendosi in una falsa smorfia di dolore. In realtà la magia esisteva ma lei era l’ultima persona a cui sarebbe andato a confessare la formula.
    Sospirò sonoramente, chiudendo gli occhi e cercando di riordinare le idee.
    Doveva riuscire a sfuggire dalle grinfie della sorella, doveva fare in modo che si allontanasse da lui, che lo lasciasse solo, doveva distrarla.
    E l’unico modo per distrarla era farla arrabbiare, tentando di non rimetterci le penne. Poi se la sarebbe svignata, sarebbe fuggito dagli amici di Misty, li avrebbe avvisati e, avendo le mani legate, sarebbe tornato indietro alla villa prima della sorella. Buona tattica ma difficile da mettere in pratica. Velvet era rapida, diretta e letale. In pochi minuti era in grado di scoprire l’inganno solo guardandolo negli occhi: se tradiva anche una sola emozione era finito. Lui invece nemmeno sapeva dove si trovavano le persone che doveva incontrare. Molto rischioso come piano e quasi impossibile da attuare. Non gli restava che pregare.
    Sperava vivamente che Wagner si fosse già spostato dalla cima innevata.
    - Velvet io…-
    - E adesso cosa vuoi? Non vedi che sono occupata?- rispose quella stizzita.
    Per un attimo Ingway, perplesso, aveva abbassato lo sguardo quasi imbarazzato. Cercò di riportare a mente il piano che aveva buttato giù con il drago che però, in quel momento, gli sembrava più confuso che mai. Non si ricordava nemmeno lui che cosa doveva fare, poco ma sicuro si sarebbe tradito con le sue stesse mani, avrebbe fatto il passo sbagliato e ci avrebbe rimesso capra e cavoli.
    Riprese piano, cercando di riportare alla mente le cose di cui avevano discusso:- Wagner ha detto che se non…-
    La ragazza alzò il volto, che subito si illuminò di una parvenza di felicità.
    -Giusto, Wagner!-
    Abbandonò sul momento tutto ciò che stava facendo; con un gesto secco chiuse il libro che stava sfogliando e con l’avambraccio rimosse i fogli dal piano di lavoro. Annuì a se stessa, probabilmente ad una sua considerazione, incurante di sembrare un po’ fuori di testa- probabilmente lo era- e subito ricominciò ad armeggiare con ciò che aveva sul tavolo. Sovrappose gli appunti non senza un suo preciso ordine personale e, con un ghigno sul viso, uscì dalla villa senza emettere un fiato, sbattendosi la porta alle spalle.
    Ingway, sbalordito, impiegò qualche minuto per rendersi conto che poteva già partire e lasciare la sua abitazione sperduta e pericolante nel folto della foresta. Scese rapido dalla sua postazione in ruvido legno scuro e allentò le bende che tanto lo stavano facendo penare; si riallacciò la mantellina marrone sulle spalle, spolverò con un rapido gesto il copricapo piumato – vi soffiò addirittura sopra- e se lo riposizionò sulla testa, malgrado fosse scucito e sporco.
    -Io non vado da nessuna parte senza il mio cappello…- mormorò a se stesso, annuendo al nulla e premendo la mano sulla stoffa logora.
    Acciuffò la sua sciabola, abbandonata sopra un ripiano anch'esso in legno e, ancora prima di essersela appuntata alla vita, scomparve nel nulla lasciando dietro di sé solo il silenzio.


    Due giorni, due dannatissimi, maledettissimi giorni. Solo quarantotto semplici ore, forse anche meno, e già faceva fatica a stare in piedi. Dall’alba al tramonto, senza sosta. Si chiedeva per quanto tempo ancora sarebbe potuta resistere a quel ritmo, per lei, a dir poco devastante.
    L’allenamento era cominciato con il perfezionamento della mira e di progressi se n’erano visti gran pochi. Nemmeno partendo da un bersaglio vicino, Renn era riuscita a combinare qualcosa di buono e i rimproveri di Claire sembravano solo aumentare lo stato di tensione che sempre l’avvolgeva quando la donna fissava il suo sguardo accusatore su di lei, giudice maestro delle sue azioni.
    Per quanto riguarda il combattimento invece, la castana si dava da fare e, con un po’ di inventiva, molte volte era anche riuscita ad impressionare il suo allenatore che si dimostrava sempre più colpito dalla sua velocità di apprendimento.
    Raki molte volte commentava il carattere di Renn e molte volte riceveva delle occhiatacce sia da lei, sia dalla Claymore dato che venivano paragonate l’una all’altra. Cocciute, determinate ma relativamente incapaci.
    Lentamente, col passare del tempo, gli allenamenti di spada sarebbero passati nelle mani di Claire mentre l’arco e le frecce sarebbero diventati l’incarico del ragazzo. Renn sapeva benissimo che i suoi fallimenti in un campo e i suoi progressi nell’altro erano solo ed esclusivamente colpa e merito dei suoi insegnanti: la donna era troppo severa e partiva da uno stadio avanzato, saltando le basi che lei ovviamente non aveva, mentre il giovane era partito dal fondo ed era rapidamente salito di livello. Così come sapeva benissimo che il peggio doveva ancora venire.
    La notte non dormiva per più di una misera ora, dato che al minimo fruscio sbarrava gli occhi e tendeva le orecchie; era ben conscia del fatto che non le giovava affatto preoccuparsi di cose che probabilmente erano frutto della sua immaginazione ma stando vicino a quei due non era in grado di fare diversamente. Già c’era Claire, sentinella più che sufficiente a notare e a mettere in fuga ogni male: ella nemmeno aveva bisogno di dormire e solitamente scrutava il vuoto con i suoi occhi plumbei e freddi per tutto l’arco della nottata.
    Il mattino successivo, la castana si ritrovava più stanca che mai e più impegnata di un laureando alle prese con gli esami di fine trimestre.

    - Non abbiamo intenzione di rimanere qui per molto, forse un’altra settimana. Sappiamo per certo che tu non vorrai venire con noi…- mormorò Raki mentre Renn cercava invano di rimettersi in piedi.
    Piegata sulle ginocchia dalla fatica e dalla stanchezza, la mora scosse appena la testa e alzò il viso verso il suo interlocutore.
    - Voglio finire questo strazio il prima possibile e non ho intenzione di viaggiare con Claire. Preferisco vagabondare a vuoto piuttosto che proseguire con lei. Non che la odi, ma il mio è un fattore psicologico: comincio ad essere davvero stufa del modo in cui mi tratta!-
    Raki ridacchiò. Da parte della donna dagli occhi d’argento, quella di far combattere Renn contro di lei con in mano una Claymore era stata una vera scemenza. Inesperta com’era, la ragazza non poteva maneggiare bene un’arma da taglio così pesante; contando anche la stanchezza accumulata nei due giorni di addestramento e il nervosismo che la stessa donna era in grado di generare in lei, lo svantaggio andava tutto a Renn, a completo favore della donna.
    Si era stupito però, che la castana non si fosse tirata indietro di fronte a tale offerta. Probabilmente quello di Claire era stato solo un modo per dimostrare la sua superiorità.
    -Se ti riferisci a prima, il suo era un passatempo. E se la vuoi sapere tutta, non te la sei cavata poi neanche tanto male…-
    Si rialzò in piedi e lo guardò storto:- Neanche tanto male? Dopo due minuti ero già a terra! Probabilmente non sono neanche tutta intera.-
    -Non fare la debole! Ti ha solo scaraventata contro un albero!-
    Renn prese fiato per non urlargli contro. Simpatico sì, gentile e accomodante anche, ma Raki la sopravvalutava troppo e faceva la figura dell’emerito cretino che parla a vanvera, senza sapere realmente cosa dice.
    - E ti sembra poco? Vorrei vedere te al mio posto!-
    Il giovane sospirò sonoramente e si riavviò il ciuffo di fiamma. Si sedette a terra e incrociò le braccia.
    -Ci sono già passato… Le Claymore non invecchiano, possono vivere per l’eternità se qualcuno non le uccide prima. Avevo più o meno la tua età, forse qualche anno di meno...-
    -Scusami ma non ho voglia di sentire certe storie! Sono stanca e ho sonno, quindi il prossimo che mi sveglia prima di tre giorni si beccherà una freccia nel didietro!-
    -Con la mira che ti ritrovi non centreresti nemmeno un elefante!- ridacchiò il ragazzo.
    La castana sospirò nervosa: imbracciò l’arco e incoccò una freccia.
    -Vuoi scommettere?- chiese lei dandogli un’ultima possibilità. Pregò Iddio che dicesse di no o, in caso contrario, sperò di prenderlo in pieno altrimenti sarebbe stata una scena decisamente ridicola e, allora, a maggior ragione si sarebbe dovuta sorbire tutti i commentini acidi.
    Cambiò repentinamente idea: era stata portata all’esasperazione e l’idea di ritirare la minaccia era molto poco allettante.
    Senza attendere una risposta scoccò la sottile asticella in legno dall’estremo puntuto, cercando di essere il più precisa possibile.
    Incredibile a dirsi, ma mirò dritto, straordinariamente dritto. La freccia volò rapida verso il bersaglio, sibilando, e l’avrebbe anche colpito in pieno, poco sotto lo sterno, un colpo niente male.
    Fortunatamente – o sfortunatamente?- la Claymore s’intromise, bloccandola prima che raggiungesse il giovane: sbucata fuori dalla foresta con un balzo, rese vano l’attacco afferrando l’asta a mezz’aria.
    Renn guardò soddisfatta sia il ragazzo sia Claire e abbassò l’arco, sorridendo malevola.
    -Ti è dato di volta il cervello?- sbraitò la donna rivolgendosi alla castana, spezzando la freccia in due.
    -Tu che dici? Forse non sono mai stata sana di mente…-
    La donna ringhiò. Furiosa, si voltò verso il giovane che, dal canto suo, era perfettamente tranquillo e rilassato: mancava solo che si mettesse a fischiettare!
    Con le braccia dietro la nuca, fissava la mora, fiero di lei.
    Notandolo, la ragazza sorrise e annuì come segno di ringraziamento.
    -Raki, dì qualcosa!-
    -Te la stai prendendo per una cosa da niente! Invece che essere contenta dei progressi che fa la tua apprendista, le recrimini contro! Stai facendo una pantomima per un problema che non esiste; rilassati e fatti un pisolino.- disse sbadigliando noncurante.
    Claire chiuse le mani a pugno e si morse il labbro inferiore, fissando truce la schiena del ragazzo che le aveva voltato le spalle e che stava tornando al solito posto, dove rimaneva accoccolato Procne.
    -Renn, da domani Raki si occuperà della mira, io della spada,- decretò senza aspettare commenti. Scomparve nel verde, andando in una direzione completamente diversa da quella del rosso con una smorfia sul volto, infuriata.
    La castana sospirò rassegnata, passandosi una mano tra i capelli e incamminandosi anch'ella dietro al giovane.
    -Di male in peggio!- mormorò passandosi una mano tra i capelli- Forza Renn, domani è un altro giorno, magari sarà di buon umore…-


    Avevano raggiunto il confine marino e lì stavano aspettando l’arrivo della valchiria che però non si vedeva da nessuna parte. Il mare, calmo e limpido, si amalgamava alla perfezione con il colore brillante del cielo, sgombro dalle nuvole e da qualsiasi altro ospite indesiderato. Il percorso arido color caramello che avevano superato avanzando senza la compagnia di Misty, si era tramutato in una spiaggia ciottolosa a pochi metri di distanza dall’acqua.
    In teoria quello non era un buon posto dove fare sosta o attraccare ma, stando alle parole della compagna, era l’unico modo per raggiungere il Picco delle Nevi Perenni dalla loro attuale posizione. Escluso ovviamente il volo.
    -Ma dove è andata a cacciarsi quella donna? E pensare che mi sono fidato a lasciarla andare da sola…-
    Stanco e accaldato, il gruppo cercava di tenersi occupato nell’attesa ma nessuno riusciva a trovare un passatempo decente, niente che portasse via più di cinque minuti.
    Si accettavano proposte ma poche erano quelle a malapena intelligenti.
    Radi erano i soffi di vento che portavano un minimo di refrigerio ai sette membri della comitiva e quelle poche volte che si alzavano un po’ più forti, freschi e intensi, assieme a loro, si sollevavano grandi polveroni che turbavano le ore che Sora avrebbe volentieri dedicato ad una siesta.
    -E se ci facessimo un bagno? Insomma questo è mare, mare significa acqua e acqua significa fresco…-
    -Sai Sora non hai tutti i torti,- disse Kairi spolverandosi l’abitino rosa e alzandosi da terra.
    Si levò le scarpe, seguita a ruota dal fidanzato. Si avviò in direzione del mare, distante solo pochi passi da dove Riku, immobile, scrutava l’orizzonte sperando di vedere la figura di una nave in avvicinamento.
    -Mi raccomando Sora, rimani vestito almeno nella zona sud! Niente strip tease in pubblico…- scherzò Paperino, con il fondoschiena già in ammollo in acqua.
    -Divertente…- mormorò il custode con una smorfia sul volto.
    -Dico sul serio, non scherzo! Che ne so io se di solito sei abituato a girare nudo per casa o meno!-
    -Mi hai mai visto girare nudo da qualche parte?- chiese allora il moro sapendo già che la risposta sarebbe stato un “no” secco.
    -Un paio di volte sì… anche se di sfuggita-
    Sora sbiancò di colpo: -N-non sapevo di popolare i tuoi sogni erotici! Me lo aspettavo da Kairi ma non da te…-
    -Hey!-
    Una scarpa rosa volò rapida e silenziosa in direzione del Custode che fu colpito in pieno viso, dato che si era girato per rispondere all’esclamazione della rossa. La calzatura cadde in acqua e si bagnò completamente, la stoffa s’impregnò d’acqua.
    -Oh avanti, stavo scherzando!- borbottò massaggiandosi il naso. –Comunque sia, dove mi avresti visto? Dì la verità, mi spii mentre sono sotto la doccia!-
    Fissò il mago di corte con sguardo accusatore, puntandogli l’indice della mano destra contro.
    -E smettetela di fare i bambini! Almeno venissi retribuito a farvi da baby sitter!- disse Riku stizzito alzando la voce, incrociando le braccia e allontanandosi dall’acqua.
    Misty non si vedeva da nessuna parte. Era via da un pezzo e l’albino cominciava a mostrare i primi segni di preoccupazione. Si sedette per terra a gambe incrociate e appoggiò i gomiti sulle ginocchia. Gli mancavano i commentini della compagna nei confronto di Kairi, gli mancavano il suo sorriso, i suoi occhi…
    -Che tenero, vorresti che la tua principessina fosse qui, eh?-
    Naminè si era avvicinata, silenziosa come un felino, e aveva parlato sottovoce, come per nascondere qualcosa. Si era seduta di fianco al ragazzo e aveva sorriso.
    -Non sai quanto…-
    -Non preoccuparti, sono sicura che tra poco arriverà,- mormorò dolcemente.
    C’era qualcosa di strano nel suo comportamento e Riku l’aveva notato subito. Solitamente non si staccava mai dal biondino ed era di poche parole, invece in quel momento sembrava aver voglia di fare conversazione, sembrava meno riservata del solito.
    -C’è… qualcosa che devi chiedermi?- chiese azzardando un tentativo.
    La ragazza non rispose, si limitò a sospirare.
    -Se non vuoi dirmelo tu, lo vado a chiedere a Roxas…-
    Fece per alzarsi ma la biondina lo fermò, afferrandogli il polso. Lo fissò negli occhi e prese coraggio.
    -Io e Roxas potremmo tornare da Ganer?- domandò abbassando lo sguardo.
    -Sei solo tu a volerlo oppure…?-
    -Tutti e due. Riku, noi… io non sono fatta per tutti questi viaggi, per tutto questo movimento e per tutti questi pericoli…- ammise lasciando la presa.
    -E ti sentiresti sola senza Roxas vero?-
    Lei annuì e volse lo sguardo in direzione del ragazzo: fissava malinconico l’orizzonte, talvolta portando la sua attenzione sull’amico che giocava nell’acqua, talvolta concentrandosi sui colori del mare.
    -Detta così però sembra solo per “colpa” mia se Roxas non rimane.- mormorò fissando il terreno ai suoi piedi- Lui dice di non aver combinato molto in questo periodo. Perciò preferisce tornare con me. In caso di attacco ci sei tu, c’è Sora, ci sono Kairi e Misty e sono certa che Paperino e Pippo non sono da meno. Io invece sono a malapena in grado di evocare qualche magia e devo essere costantemente difesa. Velvet si è concentrata su Kairi e…-
    -Non sei inutile Naminè e non sei nemmeno meno importante di ciascuno di noi, è qui che volevi arrivare, giusto?-
    -Senza che io vada avanti, visto che mi sembra che tu abbia capito tutto, cosa rispondi?- chiese semplicemente, abbozzando un sorrisino che le illuminò appena il viso latteo.
    Riku esitò: non voleva prendersela tutta lui, la responsabilità di una decisione come quella. In realtà non voleva sorbirsi una sgridata da Misty al suo ritorno, ma camuffò la sua vera preoccupazione con un’espressione pensierosa.
    -La maggioranza cosa dice? Hai chiesto anche agli altri?-
    -Sì e sono d’accordo con me, tranne Kairi ma lei è fatta a modo suo e ultimamente crede in quello che le fa più comodo…-
    -Chi sono io per fermarvi allora?-
    Riku sorrise e si alzò in piedi, spostandosi nuovamente verso il mare, tornando a cercare la figura della valchiria in volo o l’ombra di un’imbarcazione, avvicinandosi a Roxas e dandogli una pacca sulla spalla.
    -Grazie…- mormorò semplicemente la biondina


    Scomparvero in un varco dopo aver salutato i compagni di viaggio, lasciando dietro di loro un silenzio strano, irreale: solo l’intenso scrosciare delle onde che graffiavano il terreno interrompeva il muto “arrivederci” dei presenti, proprio come al confine tra luce e oscurità, luogo raggiunto in precedenza dai due custodi. Nessuno si era ancora azzardato a parlare: non che quello con i due giovani fosse stato un addio, certo che no, ma comunque altri due componenti si erano staccati dal gruppo che, fino ad ora, aveva viaggiato compatto.
    Dietro di loro una voce maschile parlò curiosa: -Hey, cosa sono quei musi lunghi?-
    Sora e Riku si voltarono di scatto, in guardia, avendo riconosciuto l’impronta vocale di un certo mago. Fecero comparire inutilmente, in un fascio di luce, i due keyblade, pronti alla battaglia. Ma dietro di loro il nulla, solo il mare. Si guardarono intorno circospetti e con loro anche Paperino e Pippo imbracciarono le armi. Kairi invece era rimasta tranquilla e rilassata dietro di loro, con le braccia incrociate e un sorrisino da presa in giro sulle labbra.
    Si aspettavano lingue fuoco scaturire dal nulla da un momento all’altro, fiumi di veleno scorrere intorno a loro e appestare l’aria, il terreno tremare come squarciato dall’interno e alte vampe imprigionarli in un modesto lembo arido.
    Il soggetto però, mancava ancora all’appello.
    -Ingway, vieni fuori…- mormorò appena la rossa, negando con la testa alla reazione dei suoi compagni.
    -Non sai stare senza di me, vero principessa?- mormorò sensuale, o meglio, quella era l’intenzione.
    Sentendo la voce del ragazzo farsi addolcita, Sora fece una smorfia di disgusto.
    Il diretto interessato comparve circondato da un accecante bagliore azzurrino, in una posa decisamente oscena alla vista. Il biondo si esibì con un sorriso sul volto, fasciato e incerottato dalla testa ai piedi, con le braccia conserte e il volto rivolto verso l’alto, messo di profilo.
    -Alla faccia dell’entrata teatrale…- commentò schietto il mago di corte, inarcando un sopracciglio e abbassando lo scettro. Non si sarebbe svolta nessuna battaglia, ormai era chiaro.
    -Concordo in pieno, scenetta penosa- ammise Kairi.
    Ingway ignorò la freddezza dei due e continuò a comportarsi come sempre, seguendo il suo programma: fece un profondo inchino e si tolse con un gesto fluido il cappello, sorridendo gioviale.
    -Eccomi a voi fanciulle, in tutto il mio splendore e in tutta la mia bellezza, pronto a s… ma non eravate di più?- chiese interrompendo un probabile monologo, rivolgendosi alla rossa e perciò riferendosi al termine “fanciulle”.
    Sora e Riku sospirarono e fecero scomparire i Keyblade con un gesto secco, un po’ scocciato. Falso allarme. Ingway non era lì per sferrare un attacco: in quel caso si sarebbe risparmiato l’entrata ad effetto e avrebbe attaccato direttamente i cinque, relativamente indifesi. Si sarebbe occupato dopo dei flirt e delle frasi sdolcinate.
    -Non penso che ci proveresti con quella che, in parte, è tua sorella… come puoi vedere Misty non è qui e Naminè… non è disponibile, ha già un altro biondo per le mani!- disse solamente la ragazza, non senza una punta di veleno nel tono.
    -Kairi…- la rimbeccò il moro avvicinandosi a lei
    -No, “Kairi” niente…- borbottò incrociando le braccia e voltandosi dall’altra parte, indignata.
    Sora sospirò: -E Renn si è staccata da noi ormai da un pezzo…- concluse.
    Non capiva perché la rossa non l’avesse nominata. Certo, che la detestava già si sapeva ma quell’atteggiamento era decisamente infantile.
    La ragazza fece una smorfia, contrariata dal fatto che Sora avesse anche solo pensato di includerla tra le assenze, come se fosse stata una fondamentale parte integrante della loro combriccola ormai decimata.
    Il volto di Ingway parve illuminarsi: -Ah Renn, la mia Renn…-
    Riku ridacchiò pensando ad una possibile reazione della ragazza all’utilizzo dell’aggettivo “mia”. Se era anche solo un minimo come Misty, di certo gli avrebbe scagliato addosso torrenti di maledizioni e l’avrebbe infilzato come uno spiedino. Anzi, probabilmente gli avrebbe incendiato i capelli, cappello compreso.
    -Quella ragazza ha rifiutato un mio flirt, e con che stile! Quasi quasi dopo faccio un salto a salutarla, sempre se finisco in fretta qui. Penso di essermi innamorato sul serio…-
    Pippo ebbe uno spasmo; Paperino spalancò il becco e sbarrò gli occhi senza emettere alcun suono; Kairi, incredula, indietreggiò di un paio di passi; Sora e Riku si lanciarono un’occhiata lievemente sorpresa e, in parte noncurante: poi entrambi si resero conto della faccenda e fissarono il loro sguardo su Ingway, incuriositi e desiderosi di conoscere qualche sviluppo.
    Il biondo sorrise appena, sognante.
    Rapida, letale e silenziosa, la punta di una lancia conosciuta si scagliò contro il giovane, scendendo in picchiata assieme alla sua padrona. Ingway venne travolto e finì lungo disteso per terra, mentre il suo aggressore sedeva a cavalcioni su di lui tenendo la gemma blu premuta contro il collo appena coperto dalla mantellina.
    -Sei tornato! Dove hai lasciato stavolta la tua sorellina?-
    -Siamo aggressivi eh? Cos’è? Ti sei svegliata dal lato sbagliato del letto?-
    -Ingway non mi provocare!- sibilò la valchiria premendo la gemma contro il collo del giovane.
    Il biondo sorrise cordiale e, rialzandosi appena con la schiena da terra, abbracciò Misty.
    -Mi chiedevo dove fossi finita…- mormorò affettuoso, strofinando il suo volto contro il petto della ragazza.
    Misty arrossì violentemente: ricacciò il biondo a terra schiacciandogli il volto con il palmo della mano.
    -Non ci provare più!- urlò in preda all’isteria, serrando gli occhi in una chiara espressione di stizza e di rabbia.
    Si guardò intorno, quasi spaesata. Ci mancava solo il “ti voglio bene” a coronare il quadretto. Portò lo sguardo sul giovane albino che ridacchiava sommessamente. Gli lanciò un’occhiataccia. Possibile che non fosse anche solo minimamente geloso?
    Lo fulminò con lo sguardo ad intendere una frase come “dopo facciamo i conti!”. Il giovane non se ne curò minimamente.
    A mano a mano che scorreva i volti degli altri, trovò in ognuno la stessa punta di sorpresa, mista a sgomento nell’espressione.
    -Voglio delle spiegazioni!- urlò nel panico.
    -Molto semplice,- cominciò il biondo- il doppio gioco mi riesce alla perfezione.-
    Ingway ottenne di rimando solo un’espressione interrogativa da parte della ragazza e un sopracciglio sollevato da parte di tutti i presenti. Misty lasciò libero quello che non era a tutti gli effetti suo fratello -si comportava più come un maniaco che come un fratello- e il ragazzo si alzò in piedi, spolverandosi gli abiti.
    -Ho fatto spostare Wagner dal Picco delle Nevi Perenni in modo che Velvet non lo trovasse. Il mio accordo con lui era quello di mandare fuori strada mia sorella, giusto per prendere tempo, voi dovreste andare da Wagner. Anche se in realtà non era questa l’idea che avevo in mente all’inizio…-
    -Scherzi? Ci distruggerebbe!- borbottò la valchiria, ancora contrariata dal gesto precedente del biondo. Se la sarebbe legata al dito e non l’avrebbe passata liscia.
    -A cosa credi che sia servito un mio accordo con lui? Oh, certo, non ha formalmente acconsentito però…-
    La giovane si diede una manata sul volto e sospirò profondamente.
    -Ingway non sei nemmeno capace di stipulare un patto! Dovresti sapere che gli accordi con i draghi sono patti di sangue e scommetto che quelle ferite nemmeno sono vere! Ti ha fregato, voleva solamente levarsi dai piedi un pidocchio come te. Posso anche capire che dopo il tuo avvertimento si sia anche spostato, ma non credo proprio che sia disposto a darci la sua pelle…-
    -Ma Misty quello non…- intervenne Paperino alzando una mano verso di lei.
    -Lo so, non era scritto in quella famigerata lista, ma fidatevi della sapienza di Nonna Valentine…-
    -Di chi?- fecero tutti in coro, tutti escluso l’incantatore.
    -Presto la conoscerete. Comunque, sono riuscita a farmi dare una nave, sono venuta prima perché avevo paura che i miei piccoli pargoli si azzannassero tra di loro.- scherzò sorridendo- In teoria, entro pochi minuti, dovremo avere un mezzo di trasporto per il Picco delle Nevi Perenni.-
    Ingway fece per intromettersi ma Misty lo bloccò subito prevedo la sua obiezione:- No, non vado alla disperata ricerca di un drago che ti ha messo nel sacco così facilmente; voglio lo scontro diretto con Velvet. Preferisco morire nel tentativo, piuttosto che farmi distruggere da un drago con cui non hai concluso niente!-
    -E se ci alleassimo con lui?- propose Sora attirando su di sé gli sguardi.
    La valchiria scosse la testa: - è orgoglioso e più egocentrico del qui presente dongiovanni… non riusciremmo mai a convincerlo…-
    -E se spostassimo la battaglia dove si trova Wagner? Sarebbe costretto a schierarsi dalla nostra parte per non rimetterci squame e tutto…-
    -La nave e il tentativo di Ingway sarebbero stati del tutto inutili. Tanto valeva dirigerci subito al Picco…-
    -No, affatto. Wagner si trova oltre mare.- confermò il biondo convinto.
    - Dirlo subito no, vero?- borbottò Misty incrociando le braccia.
    -Velvet non potrà tenere testa a tutti noi… spero solo che questo dannatissimo drago non si comporti da prima donna… sarebbe stato tutto inutile…- mormorò la rossa.
    Tutti ignorarono l’intervento di Kairi, per niente adatto alla situazione
    “Spero invece che tu non faccia la prima donna…” pensò la valchiria sospirando nuovamente.
    -Ingway rimani con noi?- chiese Pippo emergendo dal silenzio calato dopo l’osservazione della principessa.
    -Preferisco assistere in disparte alla vostra battaglia. Anzi, è meglio che me ne torni da dove sono venuto: non vorrei dovervi chiedere di raccogliermi con il cucchiaino, se Velvet mi scoprisse.-






    Appunti dello Scoiattolo: Aggiungiamo anche questi alla fine va’ -.- è colpa del caldo se mi viene in mente di mettere ‘ste boiate! (vi confesso che mi godo come una spastica a scriverle *w*)
    Dopo che mi è stata lanciata una ghianda da uno scoiattolo nel parco -dannati scoiattoli!- (e dopo aver trovato un riccio in giardino, ma questo non c’entra) ho pensato di far fare ad uno di questi dannati esserini gli appunti finali. Date il benvenuto a Sheshe no Huriterra per gli amici She (non sci come il “she” in inglese :look: proprio she come scempio :look: XD che fantasia che ho, accidenti! Tradotto credo sarebbe… orecchie di frittella :look: e fino a prova contraria le frittelle sono femmine u.u).
    However, Appunti della Scoiattola:
    -il titolo è stato messo molto alla cazzo ma si riferisce (ma come ha fatto a pensare ad una cosa del genere??) al fatto che Ingway s’è fatto fregare… povero pulcino mio! A natale un pacchetto di noccioline per lui^^
    -ci sarebbero un paio di particolari da notare, vi dico solo che… prevedo smancerie (dannata autrice, voglio un po’ di sbaciucchiamenti!)”NdA trovati un moroso allora”
    -credo che il prossimo capitolo sarà concentrato in particolare su Renn. Non so ancora se sarà lungo come questo perché la mia caramella gommosa è in uno stato catatonico, povera stellina .-. Nemmeno le ghiande che le lancio dietro aiutano



    In effetti questa “uscita in stile Marshmallow” potevo anche risparmiarmela! XD al prossimo^^

  2. .
    CITAZIONE
    -Mi si sono fuse le orecchie, Roxas. - Rise il ventenne. -Non ti ricordavo così... logorroico?-
    Il keyblader inarcò un sopracciglio. -E io non ti ricordavo così ...rosso. Guardare i tuoi capelli dopo tanto tempo mi acceca.-

    *le viene male dal ridere*
    Certo che... è semplicemente G-E-N-I-A-L-E!

    CITAZIONE
    -Non è un atteggiamento normale di tutti i rapporti tra ragazzi?- Chiese Kairi, alludendo a Sora e Riku che conosceva meglio delle sue tasche.
    -Io non credo che il loro sia un rapporto tanto normale!-

    TACI! Gallina bastarda, torna nel pollaio! Sora lo conosco bene solo io u.u

    Ma no stellina, non è penoso! Anzi, è un buonissimo ritorno!
    Ah che teneri Axel e Roxas, la prima cosa che gli viene in mente di fare dopo che Roxas si è messo a straparlare è statp andare a vedere il tramonto!
    Che romanticosi *w*
    Di erroi non ne ho notati sinceramente (ehbeh, vorrei vedere, son orba! =ç=) ma un paio di ripetizioni sì; non che sia una mancanza la tua! Hai letto i miei cap e hai visto che sono saturi di cazzate XD Il tuo invece è un capolavoro *w*

    Attendo il prossimo stellina ^^
  3. .
    Waaaaaaaaaaaaaaaaah!! stavo per perdermi anche questo capitolo!!
    *sbatte la testa contro il muro
    Andiamo con ordine, chissà che stavolta io non riesca a fare qualcosina di decente XD


    CITAZIONE
    - Hai deciso, quindi? La lasci qui? E dove pensi di andare? Torni da Axel o ti cerchi un appartamento tuo? Un hotel, casa di un amico, un ripostiglio qualunque? Hai un posto dove andare finchè le acque non si calmano? -

    Aaaah il mio Soruccio, si vede che la mia influenza lo sta trasformando XD

    Bastardo di un James! Porca zozza se me lo fai diventare come Marluxia, io ti, io ti...
    Io ti venero perchè vorrebbe dire che i rating rossi sarebbero all'ordine del giorno *w*

    CITAZIONE
    Distoglieva lo sguardo solo quando avvertiva l'istinto di sbatterlo a muro e baciarlo con violenza, come tante volte avrebbe voluto fare negli anni trascorsi con lui, e come sognava di fare quasi tutte le notti.

    Ella Peppa! Demyx, arrenditi, non ci riusciresti mai! Axel è più alto, più forte, più figo e più assatanato di te u.u

    Molto scorrevole e lineare, mi ha lasciato per un attimo... °ç°!
    XD


    CITAZIONE
    E, comunque, per Roxas sono in arrivo un bel paio di corna.

    Quoto, diciamo pure due bei cornazzi da toro XD

    Mi hai fatto odiare Riku e adesso sto odiando anche Axel (non chiedermi perchè :look:)! Guai a te se dai un ruolo così anche il mio Sora (non, avviso, non si sa mai con te -.-), ti stacco le lettere della tastiera una a una così non puoi più scrivere! Ma sono certa che nel prossimo capitolo mi starà già più simpatico XD
    Certo che Nami, non ti smentisci mai! Quando penso che ormai tu me le abbia raccontate tutte spunti fuori con questi capitoli che mi lasciano nuovamente... °ç°
    XD
    Per colpa del caldo non sono in grado di fae commenti decenti, chiedo perdono! Mi rifarò col prossimo!
    Aggiorna presto^^ (Ho come il sospetto che il prossimo capitolo sarò uno dei miei preferiti *w*)
  4. .
    *w*
    Grazie mille^^
    Evidentemente le cose scritte nei momenti di delirio hanno il loro fascino XD
  5. .
    XD di niente stellina mia^^
    Mi dispiace solo non esser riuscita a far nulla di meglio ^^"
  6. .
    Ghashie Je-sama^^
    L'ho ricontrollata un sacco di volte ma non sono riuscita a trovarne ç_ç
    Sono la mia maledizioneeeeeeeeeeeee ç_ç
  7. .
    Sta per finire la scuola, arriva il caldo e arriva il compleanno della mia Sunny…
    Sunny-chaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaan!
    *spupasha
    Buon compleanno stellina mia *w*
    *tira orecchie*
    Ho pensato di scrivere qualcosa anche per quest’occasione, anche se non è niente di speciale^^
    Diciamocela tutta, fa abbastanza pena in realtà XD
    Spero vogliate perdonare certi miei colpi di testa ma le verifiche e la temperatura che, a momenti, sfiora i 35 (O____O), hanno il mio ultimo neurone che è andato a farsi un giro in tangenziale e che, in un momento di delirio, ha partorito una simile… “cosa” XD
    Strano come titolo eh? Beh, leggete e piangete^^
    I personaggi sono un bel po’ OOC XD Portate pazienza, ma per scrivere una così non ho potuto farne a meno =P






    -F a n-


    -Non voglio rimanere al castello anche quest’estate!-
    Roxas si sventagliava con un depliant di vacanze in posti esotici tentando di ottenere almeno un momentino di refrigerio mentre Axel, con il ciuffo puntuto tirato indietro, fermato da un’infinità di forcine, e la folta chioma raccolta in una coda, seguiva i movimenti del ventilatore che ruotava regolarmente a destra e a sinistra.
    La torrida estate era giunta prima del previsto e aveva colto tutti di sorpresa, Axel e Roxas in particolare.
    -Ma tu non dovresti sentirti in paradiso con questo caldo?- chiese il biondino con tonodi rimprovero visto che l’amico aveva monopolizzato tutto lo spazio “fresco” della stanza.
    -Anche tu con questa storia! Anche se controllo il fuoco non vuol dire che io non possa morire di caldo in estate! E poi queste non sono fiamme…- puntualizzò l’altro.
    Roxas sbuffò. Odiava l’estate e odiava il castello nel Mondo che Non Esiste. Anche se, di fatto, quel posto non esisteva, il caldo e l’afa arrivavano anche lì e non gli restava che pregare Vexen di ibernarlo fino alla fine della stagione. Preghiera che veniva puntualmente ignorata.
    Così, dopo appena pochi giorni in cui la temperatura si era alzata, il luogo si svuotava dei membri dell’Organizzazione e rimanevano solamente Axel e Roxas che, alla fin fine, non partivano mai perché non erano in grado di decidere sul luogo delle vacanze.
    -Dai Axel, portami da qualche parte!-
    Il rosso si voltò sbuffando: - Forza allora, decidi e io ti ci porto!-
    Ecco appunto: che fosse un posto fresco era poco ma sicuro, però Roxas ci voleva il mare ma senza sabbia, le montagne ma senza la neve, il sole ma non troppo caldo, un boschetto ma senza brutte ed enormi bestiacce che gli mettevano paura, un posticino con tutte le comodità ma che non necessitasse vagoni di munny che, lui, non possedeva e tanto meno Axel. Insomma, un posticino che non esisteva sulla faccia della terra anzi, dell’universo.
    -Ricapitolando,- borbottò Axel che abbracciò il ventilatore,- Xemnas e Saix sono scomparsi chissà dove, Xigbar, Xaldin e Luxord sono su una nave pirata a bere Rum in compagnia, Zexion è stato trascinato a forza da Demyx alle Isole del Destino, Larxene si sta godendo la tintarella ad Agrabah, Marluxia si è rifugiato nel Paese delle Meraviglie per chiacchierare liberamente con i suoi amati fiorellini, Vexen e Lexaeus si trovano nella Cina Occidentale, al passo Tung Shao…-
    -Morisse quel vecchiaccio che non ha voluto congelarmi…- bofonchiò il giovane.
    -Se lo meriterebbe!- confermò Axel sorridendo.
    Il ventilatore emise uno stridio, segno che stava raggiungendo il punto di non ritorno. Le ventole dell’apparecchio rallentarono la loro corsa finché non si fermarono definitivamente.
    Il rosso lo fissò disperato: cominciò a smontarlo nel tentativo di riportarlo in vita. Capendo di non essere in grado di sistemarlo, lo ricompose tentando invano di ricordarsi “cosa” andava “dove” e, ad opera finita, l’arnese crollò su stesso, distrutto e irreparabile.
    Roxas esasperato, si diede una pacca in fronte.
    -Basta, ho deciso! Raggiungiamo Demyx e Zexion; Isole del Destino, arriviamo!- dichiarò nervoso, a pugni chiusi, bruciando di frustrazione come le sue stesse fiamme.
    -No, aspetta! Pensavo invece che…- ma Axel lo zittì lanciandogli un’occhiata truce.
    -Non mi importa se dovremo sorbirci strimpellate al Sitar o insopportabili monologhi da saputello depresso: là ci sono il mare e il sole… e il fresco! Questo mi basta! Se vuoi venire bene…-
    Schioccò le dita e si catapultò dentro il varco oscuro appena aperto.
    Il biondino aveva portato lo sguardo sul ventilatore defunto, l’unica cosa che aveva alleviato le sue estati. E Axel l’aveva distrutto!
    Sentì il nervosismo montargli dentro e, senza farselo ripetere due volte, si fiondò verso l’oscurità solo ed esclusivamente per fare la predica all’amico.
    Zompato fuori dal varco color pece, Roxas, dopo essersi guardato un po’ intorno per constatare che il luogo fosse quello giusto, assunse l’espressione da nobildonna oltraggiata: l’amico era davanti a lui, fradicio di pioggia dalla testa ai piedi, il costume da bagno già indossato che aderiva perfettamente al suo corpo come se fosse uscito da due ore di piscina, i capelli flosci e lo sguardo vacuo da cane bastonato. Il cielo, plumbeo come il cemento, si amalgamava alla perfezione con il tono più chiaro e meno uniforme del mare in tempesta e il vento scuoteva violento le chiome degli alti alberi esotici che si piegavano alla sua brutale forza come fili d’erba.
    Tre barche in legno erano state portate a riva per evitare che l’acqua le traesse lontano e le trascinasse a fondo, facendole sparire.
    -Non hai controllato le previsioni del tempo, vero Axel?- borbottò il biondino mentre il lungo soprabito nero s’inzuppava d’acqua.
    -Certo, non è che posso prevedere il futuro e non ho nemmeno sottomano uno di quei tanti computer che ti piace distruggere a suon di Keyblade. Almeno qui non si muore di caldo…- asserì l’altro.
    Strisciando i piedi sulla sabbia umida, sconsolato, si diresse verso la casetta in legno, al limitare della foresta. Da lì provenivano strani rumori e ogni tanto le voci si facevano più acute.
    Roxas lo seguì scuotendo la testa.
    All’interno della costruzione si trovavano gli altri due membri dell’Organizzazione XIII in versione vacanziera: Demyx con il suo bel completino hawaiano con tanto di gonnellino di paglia e corona di fiori, e Zexion, che indossava una camicia nera a fiorelloni bianchi, grandi come cocomeri, troppo larga per lui.
    Il Notturno Melodico pizzicava distrattamente le corde del suo Sitar e il giovane ciuffato batteva aritmicamente la fronte contro il vetro della rudimentale finestra.
    -La prossima volta vado in vacanza con Vexen…- mormorò triste.
    -Dici che la freddezza del vecchio assieme alla tua espressione da rifiuto dell’umanità farebbero un’accoppiata vincente?- ironizzò il biondino entrando con una smorfia sul volto, levandosi di dosso il soprabito che grondava acqua.
    -Hey! Roxas, Axel! Come mai qui?- disse il chitarrista bloccando le corde del suo strumento con tutto il palmo della mano.
    -Non avevamo niente da fare- borbottò il rosso, visibilmente contrariato dal tempo. Alzò il pugno chiuso in direzione del cielo e mormorò qualche insulto a denti stretti.
    -Non credo servirà a qualcosa,- asserì Roxas.
    La sua vacanza era rovinata: si trovava in una stanza di sì e no tre metri quadrati assieme ad un depresso cronico, un chitarrista stonato, un Sitar scordato e un piromane bagnato, e avrebbe dovuto sopportare tutti, indistintamente, fino a quando Xemnas non li avesse richiamati. Probabilmente sarebbero passati mesi perché, per ottenere un’abbronzatura uniforme come la sua, occorrevano ore e ore di sole e una resistenza mica da scherzi.
    Sospirò sonoramente e si sedette per terra a gambe incrociate, sconsolato.
    Il tuono rombò forte e il temporale s’intensificò.
    -Prevedo che saranno giorni duri!- mormorò Zexion mentre si allontanava dalla finestrella.
    A quell’affermazione la Chiave del Destino sbuffò, dandosi una manata in fronte.
    Axel grugnì e, infuriato, puntò un dito al cielo:- Dannata pioggia, io e te faremo i conti un’altra volta! Forza Roxas, in piedi! Andiamo a comprarci un condizionatore, ce ne torniamo al castello!-
    -E dove li recuperiamo i munny?-
    La punta d’ira nelle iridi smeraldine del rosso si spense e il braccio crollò lungo il fianco. Dopo poco però, un lampo di folle genialità lo rianimò:- Hey Zexion, so dove tieni la tua scorta di cioccolatini a forma di Kingdom Hearts ricoperti di glassa che Xemnas ti compra solo una volta al mese! E so anche che tu hai un bel gruzzoletto messo da parte…-
    Il giovane sbarrò gli occhi, in preda al panico.
    -E-e allora?-
    -Non ci arrivi? Mi deludi… ebbene oggi è il 4 giugno; preferisci rimanere senza cioccolata per altri ventisei lunghi, infiniti giorni oppure pensi che sia più vantaggioso darci quei munny che ci servono?-
    -Sporco lurido bas…-
    -Piano con le parole!- intervenne Demyx, portando di nuovo il suo interesse sulla chitarra.
    Zexion ringhiò:- Guai a te se tocchi i miei cioccolatini!-
    -Afferrato!-dichiarò Axel sorridendo.
    Dato che nella stanza la possibilità di aprire uno spiraglio verso il Mondo che Non Esiste era praticamente nulla, il rosso preferì aprire un varco poco fuori la porta.
    Una volta distanti da orecchie indiscrete, Roxas chiese: -Hai davvero intenzione di non toccare quei cioccolatini?-
    -Ma per chi mi hai preso? Certo che no!- rispose portandosi le braccia dietro la nuca, sorridendo. –Sai benissimo che adoro farlo arrabbiare.-
    -Non pensi di esagerare?-
    -E smettila di farmi tutte queste domande: in fondo, nemmeno tu vuoi passare tre mesi con quei due e non desideri trascorrere l’estate a morire di caldo, mentre i gelati al sale marino ti si sciolgono in mano. Perciò meglio approfittarne: non appena tornerà a casa, Zexion cambierà il nascondiglio delle sue amate bombe caloriche e non avremo mai più così tanto denaro per le mani…-





    Wow, nemmeno io riesco ad immaginarmi uno Zexion così XD
    Ebbene, anche questa è finita^^
    Spero sia piaciuta anche se la vedo dura XD
    Ancora auguri Sunny-chan^^
  8. .
    Stellinaaaaaaaaaa *w*
    Sono contenta che ti sia piaciuta^^
    Grazie mille *w*
    E a me che non sembrava un lavoro poi così ben fatto XD
  9. .
    Non si da dell'anziana ad una signora, stai rischiando di incorrere nell'ira funesta dell'eterna Liberty-sama che uccide con lo sguardo! Ricordati che la somma ti guarda, ti controlla, ti affetta brandendo la Seppy-lama e ti punisce XD

    Grazie a te Frenz^^
  10. .
    Je-samaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!
    *abbraccia*
    Sono felice che ti sia piaciuta^^
    Auguroni ancora^^
  11. .
    CITAZIONE
    Anche stavolta non mi pronuncio .

    Vedo che hai imparato u.u

    Allora, diciamo boiate!
    Masato è patato (evvia alle rime!) oltre ogni immaginazione *w* ne esistesse di gente così patata al mondo!
    *spupasha Masato

    CITAZIONE
    e , insieme , scacciamoli via !

    Tanto valeva dire "sposiamoci e mettiam su famiglia" -.- l'effetto sortito sarebbe stato lo stesso
    "fra rose e fior..." XD

    Adell *w* passiamo alla gnocca di turno di questo capitolo (manca Ningen ç_ç, mogliettina mia, torna presto da me ç_ç), sto amando anche lei! Manco mal che il mio è un amore quasi fraterno perchè se fosse del genere "Sora e affiliati gnocchi" dovrei cominciare a preoccuparmi XD Che cara, la mia stellina^^
    *abbraccia Adell
    Bastardo di uno Yen Sid, vecchiaccio, brutto, truzzo e verginello! E adesso dimmi, perchè? Perchè l'hai fatto intervenire? Presi dal sacro fuoco dell'amore quei due magari finivano per... *sbava
    Tanto per ripetermi una volta ogni dieci capitoli: Eneruccio, voglio che tu scriva una rating rosso! Se non lo fai... boh, qualcosa trovo! e sarà qualcosa di estremamente doloroso!
    Toh, guardate il topo -.- (Grazie a Iddio con lui non ho più niente a che fare XD)
    Ci saranno faville *w*

    Ebbene dopo un universo di minchiate credo sia arrivato il momento di dire qualcosa di sensato...
    Che straficata *w*
    Stupendo, meraviglioso, sublime *-*
    Ogni capitolo è sempre più bello! massì dai, tanto si sa, io mi ripeterò in eterno -.- tanto vale che me ne stia zitta dato che rischio di cominciare a sclerare nuovamente^^

    Continua presto e scusa il ritardo Eneruccio^^
  12. .
    *prende trombetta da stadio*
    *si tappa le orecchie*

    Auguri Jeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!
    *spupasha
    La mia stellina compie gli anni *w*
    Mi dispiace solo non esser riuscita a fare niente di meglio di quest’obbrobrio qua sotto.
    Ci tengo a dire una cosa… coff prima coff Akuroku coff coff
    Anche se dall’inizio non si nota molto ^^”””
    Sperando di non aver fatto gaffe micidiali e devastanti, ecco qua




    The Way You Make Me Feel


    Che sia stato il fato, un errore o pura coincidenza non ha importanza, ma ogni volta che nei tuoi occhi, brillanti come eterni lumi a rischiarare la profonda oscurità dell’infinito umano, vedo il timido riflesso di un ragazzino impacciato e incapace di amare, ringrazio numi e dei del dono che mi è stato dato.
    Un po’ come Amore e Psiche siamo caduti nel vortice della passione e, sempre come la divinità e la sua sposa, non abbiamo bisogno che di una voce o di un sorriso. E tutte le notti ci cerchiamo nel muto canto del vento, finché l’alba non grida tradimento e rende pubblico il nostro peccato che, puntualmente, non ci asteniamo dal commettere.

    Nel buio più fitto uno strano rumore le giunse alle orecchie.
    Ella era sola nel suo pudore di vergine e cominciò a tremare.
    Ed ecco che l’invisibile sposo entrò nel suo letto e la fece sua.”

    (Apuleio, L’asino d’oro, V –Amore e Psiche-)

    Che sia di lussuria o di malizia, poco mi importa: voglio sentirti mio, sotto la pelle, nella mente, nel cuore, fin dentro l’animo, perché tu mi hai strappato da un mondo che, a tuo dire, non mi merita e non mi ha accolto come avrebbe dovuto. Come ogni altra inusuale coppia, nel dolce calore l’uno dell’altro, dimostriamo che niente è impossibile e che, ignorando ciò che urla l’insistente ragione, tutto è possibile…
    Soffocata sì, ma mai estinta; l’eco che sottolinea un errore inesistente persiste impudente.

    “[…] cominciò a consumarsi dal di dentro, la pelle le si raggrinzì addosso, e nel giro di pochi giorni sparì del tutto. Di lei restò nell’aria solo la voce…”
    (Ovidio, Metamorfosi, III –Narciso ed Eco-)

    Nel perpetuo silenzio delle quattro mura che ci avvolgono, aride e fredde, mi interrogo sul perché di tutto questo.
    Sono certo che il mio non sia un errore perché l’amore stesso è giustizia e verità, ma non posso nascondere quanto mi turbi il parere del mondo, giudice mastro della nostra volontà e del nostro piacere.
    Tra i gemiti e gli ansimi, cancello ogni pensiero e bacio ogni punto di quel tuo corpo così perfetto, nutrendomi del tuo profumo, ridendo di fronte a quella massa ribelle di ciuffi rossi che ogni volta mi convince sempre più a chiamarti “istrice”. So che lo odi, ma calza a pennello.
    Ora ho concluso: sei ciò che ho sempre sognato, desiderato, cercato, voluto… bramato.
    Con te ho riempito le mie giornate e, inaspettatamente, hai, col tuo modo di essere e di fare, monopolizzato il mondo onirico di un tenero…

    “…lì sono celati tutti gli incanti, lì è l’amore, lì è il desiderio e il dolce bisbiglio di parole che rubano il buon senso perfino a chi è saggio.”
    (Omero, Iliade, XIV -Afrodite-)

    Fu bruscamente interrotto dall’affiorare curioso di una testa puntuta. Rapidamente, con un gesto secco, chiuse il blocco su cui stava scrivendo.
    <<roxas, che combini?>> chiese il rosso con un espressione a metà tra il malizioso e il divertito. Che avesse letto qualcosa?
    <<n-niente di importante…>> mormorò il biondino, colto in fallo.
    Dubbioso, l’altro sorrise e, sorvolando su ciò che il ragazzo stava facendo, gli posò una mano sul capo scompigliandogli i capelli.
    <<hey funghetto, vedi di non sprecare la vita sui libri. Il passo da studioso a “Vexen” non è molto lungo,>> disse ridacchiando.
    Evidentemente era bravo a nascondere ciò che era successo: o lo aveva relegato nelle più recondite profondità dell’inconscio o era in grado di convivere con tutto quello che era successo quella notte.
    Non appena il rosso uscì, la Chiave del Destino arrossì e sospirò, tornando alla pagina designata.
    Mancava una sola parola.

    “…e, inaspettatamente, hai, col tuo modo di essere e di fare, monopolizzato il mondo onirico di un tenero funghetto







    Vi sarete accorti tutti che le citazioni prese dal libro che venero da ormai tre anni (amo De Crescenzo *°*) non centrano una beata mazza con tutto il resto -.- Insomma, l’ispirazione (seh -.-) mi è venuta da quei versi e mi sembrava giusto riportarli XD
    Ok, non so se definirla non-sense o semplice “sclero notturno”… ma penso che il termine “sclero” sia sufficiente a chiarire ogni dubbio XD
    A voi il difficile compito di decidere tra le due opzioni (o anche tra una terza… *incrocia dita*)

    SPOILER (click to view)
    Un mega arigatou gozaimas a Frenz per avermi trovato un titolo più che decente, altrimenti chissà cosa sarei andata a pensare, cercare e… inventare XD


    Augurissimi ancora Je^^

    Edited by -M a r s h- - 5/3/2011, 20:34
  13. .
    Benvenutissimo^^
  14. .
    Ohmioddio e come mai sono arrivata così tardi?°o°
    Imperdonabile!
    *si martella i piedi
    Ho vissuto la mia infanzia avendoli come sottofondo, causa: una sorella fissata -.-
    Che però benedico: non credo che senza di lei sarei riuscita ad amare così tanto questo gruppo! (e nemmeno quel figaccione di Jon u.u *appende cartello "Jon sposami"*)
    In assoluto, apparte i capolavori iniziali, l'album che amo da cima a fondo, dalla prima all'ultima canzone è Bounce! *w*
    Non vivo senza "Everyday" e "All about lovin' you"!
  15. .
    WaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaH!
    Xan-chan^^ *abbraffa*
    Grazie del commento^^
2164 replies since 19/4/2008
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