Kingdom Hearts Forum

Posts written by -M a r s h-

  1. .
    Ovvio XD
    Stellina mia bella avevo infatti intenzione di farne uno e sono, all'incirca, al capitolo 20 a riassumere XD
    Piano piano vado avanti^^
    Appena ti vedo su msn (ultimamente mia sorella mi usurpa il posto e fa l'accesso dalla MIA postazione... la impalo ._.) te lo mando fin dove sono arrivata^^
    Non aspettarti chissà come fic XD Dico io per prima che fa pena XD
  2. .
    Ma tu stai sempre in vacanza <.<
    Invece io sono quella che se ne sta sempre a casa a morire di tristezza .-.
    *da ventagliata*

    Eppure non sono ancora pienamente soddisfatta da questo capitolo... il prossimo che è in produzione è a dir poco penoso ma questo... boh, ha perso quel non so cosa che, inizialmente, ai miei occhi, l'aveva fatto risultare accettabile .-.
    XD si in effetti il primo pezzo mi sono divertita a scriverlo, mi dispiace però per i dialoghi in alcuni punti (molti) a botta e risposta .-. Ma Valentine si sa che rulla, regna, è figa, smerda tutti in 4 secondi (meno della media di Renn <.<) e sa essere moooolto convincente u.u
    E anche per la storia dei combattimenti hai ragione, ma dopo un po' mi sono anche rotta le scatole .-. Fa persino fatica ad andarmi "spazio" sulla tastiera XD
    E anche per Velvet... venivano 9 pagine! inizialmente l'avevo allungata ma poi mi son resa conto che divagavo come un'idiota e che il capitolo, di fatto, era già abbastanza completo di suo: e poi, diciamoci la verità, chi avrebbe avuto la pazienza di leggersi 9/10 pagine di questa manfrina? XD

    CITAZIONE
    Per quanto riguarda Ingway e i suoi disperati tentativi di rimorchiamento... sai già cosa penso e spero riguardo ai suoi sviluppi <.< Ma ormai, credo tu abbia deciso a riguardo, come mi hai già confermato, quindi la smetto di preoccuparmi xD

    Ahhh, la mia Renn... *accarezza schermo*
    In realtà ci sto ripensando o.o

    Grazie del commento^^
  3. .
    CITAZIONE
    Sono impaziente di vedere sto posto dei morti e di quello che farai capitare a quell'emorroide ambultante di Kairi ( cadute in pantani, squartamenti o ustioni, tanto lo so che lo farai xD )

    Ma no dai non posso sembrare così cattiva :pwn: Ciò starebbe a significare che la mia personalità maniaca traspare del tutto XD
    *muhahameggia*

    CITAZIONE
    Ma la parte con Ingway è stata fenomenale ... certo che il cristiano non è tanto fesso ! All'inizio ho pensato che la cosa si spingesse più in la , ma sei riuscita a distruggere le mie aspettative xD

    In realtà questo capitolo volevo farlo a rating rosso ma poi mi sono ricordata che Renn sono io e, purtroppo, anzi, per fortuna, non cedo facilmente neanche davanti ad un figaccione u.u Ingway dovrà provarci ancora una trentina di volte XD


    CITAZIONE
    E poi si sa che prima o dopo Renn corrisponderà al suo amore :sisi:

    Non ci giurerei, XD oddio però non ho ancora deciso XD Se mai Facessi cedere Renn, metti questo giorno e tal giorno al lotto... poi magari funziona <.<


    Per le battaglie ci sono stata sopra una vita, sono contenta siano venute bene^^ Sono le cose che mi vengono peggio solitamente^^"

    Grazie caro^^ per il prossimo capitolo... boh X°D

  4. .
    Toh, guarda quale pirla aggiorna <.<
    Il mio parere sul capitolo anzi, sui capitoli già lo sai^^
    E, data la mia enorme, incommensurabile e impareggiabile pigrizia, non ho voglia di ripetermi, nè di dire minchiate XD
    Bastano quelle che volano su msn, no? <.<
    Guai a te se dai a Mizu una ferula! Ti attacco ad un albero per le mutande ._.

    Continua presto <.<
  5. .
    Ohaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaayo^^
    Per la prima volta nella mia vita trovo un capitolo accettabile *w*
    Miracolo, ecco perché diluvia, ci sono le tempeste e fino a pochi giorni fa si crepava dal caldo: colpa mia XD
    Spero sia di vostro gradimento^^





    Capitolo 48: Don’t Go Away Mad

    Fissava tutti senza sapere cosa fare. Dalla sua postazione vicino a quello che tecnicamente sarebbe stato il timone, ma che mai sarebbe stato utilizzato, visto che vento, direzione e forza motrice erano offerte interamente dalla magia, scrutava con sguardo indagatore i presenti appena saliti sulla nave. Eppure sorridere benevola, un sorriso dolce, quasi intenerito.
    Riku si chiese se quella fosse davvero la madre di Odino. Facendo un confronto con il presunto figlio, la si poteva scambiare per una sua giovane fiamma di appena trent’anni, ma mai per colei che l’aveva generato.
    Innanzi tutto, i suoi capelli erano quasi di un biondo platinato - si chiese se, in quanto nonna della valchiria, se li tingesse -, troppo chiaro persino rispetto a quello della nipote, più simile al colore della neve candida che al tiepido candore delle piume degli anatroccoli; in quanto a fisionomia qualche somiglianza c’era ma la sovrana indubbiamente curava molto più i particolari. La pelle nivea, i tratti dolci, neanche una traccia d’età, già di per sé impossibile da dedurre, gli occhi vispi, furbi e profondi. Per non parlare del modo di porsi e di vestirsi. Poté giurare che quella posa non fosse casuale: appoggiata con i gomiti al legno scuro, reggeva il volto con una mano e circa metà busto sporgeva oltre la struttura mettendo in mostra un davanzale niente male. Abito lungo, rosso intenso, con lo scollo a V e uno spacco laterale che si chiudeva a metà coscia. Non si vedevano le calzature ai piedi ma- ci avrebbe giurato- probabilmente indossava un tacco da cinque o sei centimetri.
    E sorrideva: forse ciò era anche più irritante del fatto che, nonostante l’età, avesse delle curve favolose accentuate dalla lunga chioma bionda che cadeva morbida sulla schiena.
    Se Misty avesse saputo che quelli erano i suoi pensieri l’avrebbe appeso a testa in giù alla polena. Per le mutande. L’albino rabbrividì.
    In alto sui pennoni svolazzavano gli stendardi del regno, azzurri e bianchi, si muovevano pigramente mossi dal soffio gentile della magia.
    - Ebbene ragazzi, questa è nonna Valentine!- dichiarò la valchiria sorridente indicando a palmo aperto la donna.
    Il sorriso della regina si aprì ulteriormente, scoprendo una dentatura perfetta; si addolcì anche lo sguardo.
    -Piacere di conoscervi ragazzi. Vedo che ti fai accompagnare da due baldi giovanotti, eh Misty?-
    La ragazza le lanciò uno sguardo truce, inceneritore, e la donna rispose facendole l’occhiolino. Solo allora venne a galla l’effettiva somiglianza tra le due. In quanto a carattere erano praticamente identiche: amavano le presentazioni teatrali (mai quanto Ingway), avevano entrambe una propensione per le faccende amorose e non si astenevano da commenti, anche se inopportuni. Ora restavano da constatare altri dettagli come l’irascibilità, la testardaggine e altre cose simili, facili da intuire con un breve dialogo.
    -Vuoi farla in barba alla tua nonna? Non ci contare, ho almeno quattro volte la tua età!- l’albino ne approfittò per farsi qualche conto.- Piuttosto, dove sono finite le buone maniere? Non si fanno più le presentazioni?-
    Spavalderia. Altra caratteristica in comune.
    - No, non si fanno più! Sei superata nonna…- ribatté l’altra seccata non sapendo nemmeno cosa le era uscito dalle labbra.
    Valentine voltò la testa con estrema lentezza, inarcando un sopracciglio.
    Irascibilità, altro punto in comune.
    Brutto segno. La valchiria aveva le mani chiuse a pugno, il suo tono di voce era risultato alquanto acido e lo sguardo era a dir poco perforante.
    “Salviamo il salvabile…” pensò il giovane Custode dell’Alba. Senza aspettare un minuto di più, Riku si avvicinò alla ragazza e le appoggiò una mano sulla spalla. Le sussurrò un rimprovero all’orecchio e Misty parve tranquillizzarsi, rimanendo però imbronciata. Poi, il giovane dagli occhi color acquamarina alzò lo sguardo verso la bionda, sorridendo appena.
    - D’accordo nonna, stavolta l’hai vinta tu… Lui è Riku e, in ordine, questi sono Sora, Kairi, Pippo e Paperino,- borbottò sconsolata indicandoli uno ad uno con l’indice della mano destra.
    -Ma tu guarda che bei giovanotti,- ripeté Valentine sorridendo nuovamente, stavolta però con una punta di malizia nella voce.
    Kairi roteò gli occhi e sospirò. La sovrana smontò dalla sua posizione balzando giù dalla ringhiera con agilità, caratteristica che le persone della sua età non avevano più da tempo. I tacchi – bingo!- picchiarono appena sulle assi color nocciola nel ponte. Solo allora Riku notò che l’imbarcazione non era uniforme, in quanto a colorazioni. Diversi erano i tipi di legno usati per la sua realizzazione e diversi perciò risultavano tra loro timone, ringhiere, alberi e costruzioni superiori.
    - Piacere fanciulli. Felice che la mia piccola stella abbia incontrato persone come voi. Questa nave è stata fatta costruire su misura. Misty voleva qualcosa di più sobrio ma mi sono permessa di dirigere io stessa la sua elaborazione, perciò non rientra neanche in parte nei desideri della mia nipotina.- la valchiria, sentendo il suo nome essere pronunciato in quel discorso che si preannunciava essere infinito, sospirò sconsolata all’idea della testardaggine della nonna. Chissà cosa aveva infilato, in quelle quattro assi di legno.- È carica di tutti i comfort ed è adatta anche ai combattimenti via mare. Tecnicamente non dovreste averne bisogno, ma non si sa mai, con quei brutti ceffi in giro è sempre utile avere sottomano qualcosa con cui difendersi e far loro il…-
    -Nonna!- la interruppe la ragazza prevedendo cosa stava per dire. In quanto a termini volgari, Valentine non si risparmiava mai.
    - Che c’è? È vero! Tra heartless e parenti diseredati non so cosa sia peggio!-
    Da quel momento in poi tutti smisero di ascoltare le parole della bionda, che andò avanti imperterrita ad illustrare ogni singola caratteristica di quella che aveva definito “imbarcazione delle meraviglie”.
    - Dì un po’ Riku, te la immagini nei panni di un venditore porta a porta?- Sussurrò Sora, appoggiandosi al parapetto. La regina gesticolava a più non posso, lontana da loro, volgendo le spalle ai custodi, con le braccia rivolte alle candide vele, gonfie di vento, elogiandone tutte le virtù. Sembrava addirittura divertirsi, data l’enfasi che metteva in ogni frase.
    L’albino annuì: - Sai quante enciclopedie ci avrebbe già affibbiato? Ci avrebbe messo nel sacco come bambini!-
    - Nonna, ti stai perdendo in sciocchezze, lascia perdere! Non ce ne può importare di meno se le vele sono impermeabili o che so io, stiamo perdendo tempo!- intervenne la valchiria, intontita dalle accuratissime descrizioni della donna.
    Quest’ultima s’interruppe, con le braccia ancora sollevate a mezz’aria. Inizialmente sembrò seccata per la brusca interruzione, ma si voltò semplicemente verso i presenti e sorrise nuovamente: - Effettivamente hai ragione, queste cose non hanno importanza. Stabiliamo la rotta. Dove si va?-
    Tre paia di occhi si puntarono immediatamente sulla giovane ragazza mentre Valentine guardava dolcemente la nipote. Misty sbatté un paio di volte le palpebre e distolse lo sguardo per l’imbarazzo: si era dimenticata di chiedere a Ingway dove era andato a nascondersi Wagner. Sapeva solo che era un posto oltremare. Non erano molti i luoghi in grado di nascondere un drago di quelle dimensioni perciò sarebbe bastato un po’ di ragionamento. Intanto la nonna scuoteva lievemente il capo, intenerita dalla sbadataggine dimostrata dalla sua erede.
    - Ci dirigiamo all’Endelphia,- dichiarò dopo qualche secondo di ragionamento, attirando su di sé espressioni interrogative.
    - Al Regno dei Morti?- scattò la regina, incredula.
    Misty annuì. In realtà non avrebbe voluto tornarci. L’ultima volta si era persa nei fetidi corridoi del labirinto di ossa e, sinceramente, non era stata una bella esperienza. Trovare psiliti aveva un suo prezzo.
    - Perché credi che Wagner sia andato là a nascondersi?- chiese la rossa che di creature non-morte avrebbe fatto volentieri a meno. Il solo pensiero la disgustava.
    - Ha avuto una relazione con la sovrana di quel regno, Odette mi pare si chiamasse. Ovviamente è morta anche lei…-
    - E… come avrebbe fatto scusa? Non era forse una donna lei?- chiese l’albino, immaginandosi un drago e un’umana in atteggiamenti che avrebbe volentieri emulato nei confronti della valchiria.
    - Mai sentito parlare delle trasformazioni di Zeus? In polvere d’oro, in toro…? Ecco, il principio è lo stesso. I sovrani dei regni sono quasi tutti dei maghi di grande potenza. Le trasformazioni sono le loro specialità.-
    Riku scacciò quel suo pensiero, schifato. Puro e semplice orrore. Fece una smorfia e scosse energicamente la testa. –Avrei preferito non saperlo!-
    - Tu hai chiesto e io ho risposto!- sorrise la compagna.



    - Pensi di riuscire ad affrontarmi senza crollare nel giro di un minuto?-
    Davvero, non le sembrava una buon’idea. Era solo la seconda volta che imbracciava uno spadone di quelle dimensioni e di quel peso, ma non voleva lo stesso tirarsi indietro. Il sorriso di scherno, animato da un lampo di furia sempre vivo sul suo volto, che le aveva rivolto la sua maestra e avversaria non aveva lasciato spazio alla ragione ma al solo nervosismo che, da una settimana a questa parte, comandava e dominava ogni suo gesto. Osservò la lama, ne percorse il filo con un dito, sollevando, non senza un certo sforzo, la colossale arma da taglio con una mano sola. Un colpo con quella e le avrebbe tranciato la testa. Un taglio netto, preciso e pulito. Non male.
    L’idea l’allettava non poco: sperava solamente che Claire non avesse le stesse intenzioni nei suoi confronti.
    - É una sfida?- chiese sorridendo e allontanando con un gesto secco del braccio la katana, sempre tenendola in mano.
    La bionda guerriera inarcò un sopracciglio, sorpresa.
    - Interpretala come preferisci!- disse solamente, nascondendosi al suo stesso orgoglio. Voleva misurarsi con lei, non per allenamento ma per un duello. Desiderava dimostrarle nuovamente la sua forza e garantire la propria superiorità.
    Il sorriso di Renn si allargò ulteriormente e scattò sulla rivale. Balzò in aria tenendo la claymore di lato, stringendo l’elsa d’oro con entrambe le mani. Claire non si mosse e alzò con noncuranza la sua arma in obliquo, davanti al volto, neutralizzando l’attacco della castana, affrontando l’attacco come fosse un tiepido soffio d’aria. La ragazza tentò di imprimere la maggior forza possibile, quando le armi vennero a cozzare, ma con un gesto fluido l’altra bloccò l’attacco, respingendola indietro e costringendola ad allontanarsi di un paio di passi.
    - Tutto qui?-
    Rimediò subito indietreggiando ulteriormente, per avere sia una visione più completa delle possibilità che le offriva il territorio, sia per potersi garantire una certa quantità di tempo materiale, utile alla schivata.
    Difendersi non sarebbe servito a nulla: l’esperienza, la velocità e il potenziale fisico della sua avversaria giocavano tutte, indistintamente, a suo totale svantaggio. Claire era dirompente, negli attacchi e nei movimenti, fluida e sciolta… semplicemente, era abituata ad utilizzare un oggetto di quelle dimensioni per combattere.
    “Eh, grazie, è stata addestrata per questo!”
    Doveva coglierla di sorpresa se voleva avere la meglio. Doveva sfruttare le sue poche conoscenze, cercando di non soccombere sotto le offensive della rivale.
    Notando che Renn non muoveva un passo e che la studiava con occhio critico -fra l’altro, rimanendo totalmente scoperta da qualsiasi lato la si guardasse -, la Claymore numero 47 si lanciò verso di lei, impaziente.
    La giovane attese l’ultimo momento, sapendo di rischiare grosso e prevedendo che la bionda si fosse già fatta uno schemino mentale di tutte le sue possibili mosse durante la battaglia, e si sporse di lato tenendo la katana in obliquo quando la claymore nemica calò dall’alto. Rapidamente si abbassò e con la gamba sinistra tentò di sbilanciare la sua avversaria, andando ad intaccare la caviglia. Claire sembrò non aver previsto tale risvolto – o meglio, non aveva previsto un “qualcosa” di così goffo, pensò la mora- e staccò le due armi facendo un passo indietro.
    - Ti avevo sottovalutata…- mormorò la donna sorridendo. Dal suo tono di voce era trapelata una piccola punta di soddisfazione che non sfuggì alla castana, sorridente.
    Seguirono una serie di attacchi a vuoto e di fendenti schivati per un soffio da parte della ragazza che accusava i danni della sua inesperienza. La bionda, dal canto suo, studiava attentamente le mosse della rivale, riuscendo a prevederle tutte. Renn scartò di lato un affondo, intaccando appena la lama dell’arma avversaria con la punta della propria e risalì col taglio in obliquo andando a sfiorare lievemente il braccio dell’altra che si spostò leggermente sulla sinistra. Il clangore delle due spade che cozzavano feroci l’una contro l’altra aveva attirato la curiosità sia del rosso che di Procne, svegliatosi da uno dei suoi sonnellini pomeridiani. Si affacciarono entrambi sullo spazio libero dove le due avevano dato il via alla sfida ed, entrambi, notarono, piacevolmente sorpresi, i progressi della giovane.
    Quest’ultima schivò un affondo di poco –era lampante che la bionda guerriera non si stesse affatto impegnando- e, indietreggiando di qualche passo, pensò bene di spostare lo scontro nella foresta. Rapidamente si voltò verso gli alberi che aveva alle spalle e si inoltrò nel fitto della vegetazione, scomparendo alla vista. Claire, compresa l’intenzione dell’allieva, le andò dietro, affiancandola quasi subito, rapida come un falco sulla preda. Per niente sorpresa, Renn svoltò repentinamente sulla sinistra, balzando oltre un cespuglio di rovi –stupendosi di non essere ancora caduta- e confondendosi nel verde. La bionda, con uno sbuffo, saltò con grazia felina sui rami bassi di un arbusto e scattò tra le fronde andando nella stessa direzione della giovane. Per lei non sarebbe stato difficile ritrovarla, ma rallentò il passo dando vantaggio alla ragazza. Cominciava a ricredersi sulle sue capacità di apprendimento, anche se un po’ a malincuore. Pur sapendo che la giovane aveva deviato un’altra volta, continuò a proseguire dritta, sapendo che l’altra si sarebbe illusa di averla seminata. Udì non molto lontano un urlo sgraziato e sorrise istintivamente.


    - Renn-chan!-
    Dal folto degli alberi che fornivano ombra e riparo alle due avversarie, piovve –nel vero senso della parola- una figura urlante dotata di mantellina. Si lanciò a braccia aperte verso Renn, che si era fermata a guardarsi intorno, sentendosi chiamare, e le piombò addosso, facendola sbilanciare e cadere all’indietro. Lei chiuse gli occhi prima dell’impatto, sapendo che se avesse incontrato, scivolando a terra, qualcosa di solido e duro, ci avrebbe rimesso capo e collo. Le mancavano le cadute così: ogni tanto le tornavano in mente i voli dati dal suo scarso equilibrio e dalla sua disattenzione. Come nessun altro era in grado di farsi male e finire a terra persino da ferma. Forse, davvero, in quel mondo, stava facendo progressi…
    Lievemente dolorante, aprì gli occhi e riconobbe subito la piuma che ondeggiava a pochi centimetri dal suo naso. Sporca.
    Sospirò sonoramente, tentando di scrollarsi di dosso il peso morto del biondo che, beato, non accennava a voler mollare la presa sul suo busto.
    Puntellandosi con le mani al suo petto, lo allontanò e si rialzò, mentre il mago mugugnava svogliato. La katana che aveva stretto in pugno fino a pochi secondi prima, intanto, era scomparsa in una folgore di luce bianca lasciandola completamente inerme. Notò che il busto dell’altro era coperto di bende e che sul suo naso dimorava un enorme cerotto ma non se ne preoccupò.
    ”Fatti suoi, quel che fa non m’interessa!”
    Fece per andarsene e riprendere a correre, inseguendo l’avversaria ormai lontana e disinteressata alla situazione, ma lui la fermò afferrandole il polso.
    Facendole gli occhi dolci –ripugnante- Ingway si rialzò in piedi di fronte a lei.
    Le prese le mani tra le sue e si avvicinò pericolosamente al suo corpo- e lei che era sempre stata sul classico “manteniamo le distanze”…-: - Non posso vivere senza di te, ti prego…-
    - Ma fammi il piacere! Non cominciare anche tu con questo strazio che di frasi così ne ho sentite anche troppe!- ribatté lei con una smorfia, interrompendolo e proseguendo per la sua strada.
    - No davvero, voglio stare con te per tutta la vita!- continuò lui facendo fatica a starle dietro, trotterellando alle sue spalle come un cagnolino insegue il padrone.
    - Buon per te! Peccato che non riesca a sopportarti…-
    Renn deviò bruscamente sulla destra, prendendo il sentiero principale che portava al luogo di ritrovo dei suoi compagni, nel tentativo di depistare Ingway. Lui non si fece cogliere alla sprovvista e le fu subito di fianco. Peggio di una sanguisuga.
    Il discorso proseguì per altri dieci minuti buoni, lasso di tempo in cui la castana le provò tutte per levarselo dai piedi ma nulla sembrò funzionare. L’incantatore insisteva e non sembrava volersi arrendere. Snervante e fermamente convinto delle sue intenzioni, dava tutto se stesso per convincere la mora ad assecondarlo. I deliri di un innamorato da soap opera. Mancavano solo le promesse impossibili. La luna e le stelle non valevano come pegno, tanto meno vizi e agi.
    -In che lingua devo dirtelo che voglio essere lasciata in pace? Non so se te ne sei reso conto, ma prima che tu mi piombassi addosso ero impegnata!- lo interruppe mentre parlava a sproposito.
    -Impegnata a… combattere contro una guerriera che ti ha illusa di averla seminata?- la rimbeccò lui sapendo che ciò l’avrebbe innervosita.
    Se ciò accadde, Renn non lo diede a vedere. Continuò dritta per la sua strada ignorando gli interventi ironici del biondo.
    Stanco di insistere a parole, Ingway si convinse che l’unico modo che aveva per ottenere ciò che voleva era usare la violenza. Rapido, sorridendo sornione, tolse la sciabola dal fodero e, allungando le braccia in avanti verso la ragazza, passò il filo della lama vicino al suo collo.
    La castana si bloccò all’istante, stretta nella ferrea morsa delle braccia dell’altro e intimorita da quella sottile linea mortale ad un soffio dalla sua pelle.
    - Sbaglio o non è un comportamento da innamorato?- chiese ostentando tranquillità nel tono di voce.
    Lui sporse il suo viso poco sopra la spalla della ragazza, sorridendo malizioso e infilando una mano nella tasca posteriore dei jeans della ragazza:- Infatti sono le parole di un folle…-
    -Lascia la presa e ti faccio provare un altro tipo di… follia…- disgustata dalle libertà che si stava prendendo.
    -E chi mi assicura che tu non t’inventerai qualcosa? Che non te la svignerai appena riacquistata la libertà?-
    -Nessuno, devi solo fidarti…- mormorò lei inclinando leggermente il capo verso destra, esponendo così il collo scoperto al giovane.
    Lui, fissando la pelle lattea, desideroso di assaporarla, si inumidì le labbra con la lingua, avvicinando lentamente il viso a quello della ragazza.
    Non appena spostò la sciabola restituendole la mobilità, Renn prese, seppur a malincuore, l’iniziativa. O meglio, l’idea era quella ma il suo potente e onnipresente senso del pudore bloccò i suoi pensieri e le sue azioni.
    Si voltò rapida verso Ingway, ancora alle sue spalle, riducendo al minimo le distanze: la castana, facendo aderire i due corpi, pose la sua gamba tra le due del ragazzo facendolo sbilanciare non appena azzardò un passo indietro.
    Cadde a terra con un tonfo. E con lui anche lei, sopra. A cavalcioni.
    Ingway deglutì sonoramente sentendo un certo tipo di calore farsi largo nel basso ventre. Si stupì del fatto che non fosse già arrossita: o la cosa non le faceva né caldo né freddo, oppure aveva un favoloso autocontrollo. Escluse l’ultima ricordando quanta poca pazienza avesse.
    Renn sorrise notando l’espressione del mago a metà tra l’incredulo e il trasognato.
    “Bello, sapere di fare a qualcuno quest’effetto” si disse, provando ribrezzo al solo pensiero.
    Si chinò verso di lui, sporgendosi in avanti, attenta a quali punti andava a sfiorare, ancheggiando lentamente.
    “Tante grazie, film pornografici delle una e mezza di notte. Tanto mi addormento al primo ansimo. Mi faccio schifo da sola!”
    Le mani del biondo corsero verso il busto della ragazza. Probabilmente voleva invertire i ruoli e le posizioni. Sarebbe stata perduta in quel caso. Addio fuga fantasiosa.
    Immaginando le intenzioni dell’evocatore – oh, ma non ce n’era uno, in quel dannato posto, che non pensasse a quel genere di cose?-, le afferrò saldamente portandole vicino alla testa, appoggiata sull’erba.
    Giungendo ad un soffio dalle sue labbra semichiuse, sussurrò:- non per essere monotona, ma il gioco è bello quando dura poco…-
    Il possessore di Darkova assunse un’espressione delusa ed emise un verso di disappunto. Si alzò a sedere trovandosi a pochissimi centimetri dal volto di Renn e, senza preavviso, la baciò.
    Dio solo sa quanti insulti gli avrebbe lanciato dietro la mora che, in quel momento, non provava altro che disgusto. Disgusto, orrore e un moto irrefrenabile di attaccarlo a testa in giù ad un albero. Per le mutande. E di romperlo come una pignatta. La claymore che le aveva dato Claire sarebbe stata molto utile alla situazione.
    La castana sorrise contro le labbra del ragazzo, divertita da quel pensiero e riportò il biondo a terrà con un gesto brusco, sovrastandolo nuovamente.
    - Ho detto che è bello quando dura poco, non che è finito-
    Mollò la presa sulla mano destra e fece scorrere l’indice lungo il petto nudo del giovane che, per quanto possibile, reclinò il capo chiudendo gli occhi.
    La mano libera non si fece attendere e scivolò lentamente lungo la schiena della mora e ne percorse ogni centimetro. Poi, si intrufolò sotto la felpa, accarezzando la pelle. Arrivò a sfiorare la bruciatura che le aveva inferto Velvet, non ancora del tutto guarita e ne percorse il contorno con tocco dolce.
    -Ingway…-
    -Nh?-
    Purtroppo per lui, avendo chiuso gli occhi, non poté notare gli occhi della giovane ridotti a due fessure.
    - Stai giocando con il fuoco…- lo avvertì, ricapitolando mentalmente i punti dell’imminente vittoria su di lui.
    - Certo…- mormorò, non standola effettivamente a sentire.
    Senza dargli il tempo di capire cosa stava succedendo, Renn si alzò in piedi e piantò con un gesto secco la katana, ricomparsa nelle sue mani, a pochi centimetri dal viso del ragazzo.
    Lui, tranquillo, rimase immobile a terra, sorridente e con lo sguardo addolcito.
    -Gattina mia, bastano le tue di unghie, questi arnesi non servono- disse, picchiettando con le nocche sulla spessa lama della katana.
    La mora ringhiò e lasciò la presa sull’elsa in oro. – Ti propongo una sfida. Io contro di te. Senza trucchetti né magie, un semplice duello. La tua sciabola contro la mia claymore. Ci stai?-
    Ingway si rialzò e tentò un abbraccio, ma fu costretto a fermarsi trovandosi una seconda lama, comparsa all’ultimo nelle mani di Renn, puntata dritta al suo collo .
    -Non fai prima a concedermi la vittoria? Pensi di avere speranze? Ho visto come combatti,- la provocò lui con un mezzo sorriso di scherno che la fece montare su tutte le furie. Odiava quando non la prendevano sul serio e, soprattutto, quando a non prenderla sul serio era uno come Ingway: altezzoso, sbruffone e maleducato.
    Recuperò la claymore e lanciò un’occhiata truce al biondo. –Mettimi alla prova!-
    Scattò in avanti con un balzo, pronta fin da subito a calare la spada di taglio. Stessa mossa fatta in precedenza con Claire.
    Ingway impugnò la sciabola e contrastò l’attacco come se niente fosse. Essendo in posizione svantaggiata, Renn inclinò la lama verso il basso. Perso il contatto con l’arma nemica, la claymore raggiunse terra mancando di poco la spalla del ragazzo, che scartò all’ultimo di lato.
    Escluse le magie, la vittoria dello scontro era solo questione di tecnica e di esperienza. Possibile che in tutte le battaglie fosse sempre lei, la più “esposta”?
    Il susseguirsi di attacchi che la castana esercitava contro il mago erano gli stessi eseguiti nel combattimento contro la bionda, solo perfezionati. Aveva visto reagire una guerriera come lei alle sue mosse e contromosse perciò poteva prevedere tutti i movimenti di Ingway. Una volta presa la mano, la sfida si fece più monotona e lenta. Tutti i tentativi del giovane non valevano un attacco ben fatto e l’inventiva di Renn cominciava ad essere davvero utile.
    -Impari dai tuoi errori vedo,- disse sorridendo beffardo, dopo essere balzato su un albero per evitare un attacco.
    -Tu invece continui a ripetere sempre gli stessi: provochi, ti credi superiore, fai battutine acide e ogni volta torni indietro deluso e dolorante,- rispose lei a tono.
    Il biondo si appollaiò su un ramo e la castana fece per tornare al punto di ritrovo, senza dirgli nulla. Scomparve nella boscaglia ignorando le parole di scherno del possessore di Darkova riguardo alla sua misera ritirata e, una volta arrivata a debita distanza, usufruì del corno di Hindel. Ringraziò mentalmente il donatore ignoto, perché ancora non sapeva chi gliel’aveva lasciato: chiuse gli occhi e li riaprì una volta raggiunto lo sprazzo coperto dai rami qualche metro più in alto rispetto a quello di Ingway. Prendendo la claymore a due mani fece un lieve salto all’indietro e caricò un affondo verso il basso, diretto al sostegno fornito dall’arbusto.
    Il legno si frantumò all’istante sotto il tocco distruttivo della doppia lama e Ingway, preso alla sprovvista, scampò di poco la mutilazione di una mano. Scivolò giù dall’albero frettolosamente mentre Renn terminava la sua discesa andando a colpire il terreno. Soddisfatta, rialzò appena il viso sorridente, fiera di essere riuscita a gabbarlo così facilmente.
    -Non avevamo detto niente trucchetti?- brontolò.
    -E tu mi hai creduto? Prima regola…-
    -Sì,sì, mai fidarsi del nemico,- borbottò facendo un gesto eloquente con la mano.
    Non ci avrebbe giurato ma quella sembrava l’imitazione di… Misty?
    Scacciò il pensiero scuotendo la testa e riportò la sua attenzione sull’avversario.
    -Hai infranto la regola quindi posso infrangerla anch'io, non credi?- cominciò, sorridendo e avvicinandosi a lei di qualche passo.
    Ancora prima di attuare la sua mossa, Ingway si scoprì inchiodato a terra, imprigionato fino alla vita in un blocco di ghiaccio, spesso e dalla forma ampia e grossolana, ma che indubbiamente non gli permetteva alcun movimento dalla cintola in giù.
    In lontananza, Procne la richiamava riservandole uno dei suoi versi più acuti e lunghi. Evidentemente Claire era tornata al ritrovo e voleva continuare la battaglia o, più semplicemente, era arrivato il turno di Raki di “occuparsi di lei”.
    - è facile per te liberarti no? Fallo e levati dai piedi, ho da fare,- disse solamente, avviandosi verso il sentiero sterrato.
    - Non penserai di vincere così facilmente vero?-
    - Oggi sì, ma probabilmente, in una qualsiasi altra circostanza, avresti avuto tu, la meglio. -
    - Non mi lascio sconfiggere da te,- ripeté, risoluto, immemore del fatto che la sorella stava per tornare alla villa nascosta. Aveva riacquistato la mobilità sciogliendo il ghiaccio e teneva salda nel pugno la sua sciabola.
    Scivolò in avanti con una velocità a dir poco sorprendente, afferrò il polso destro di Renn che teneva la claymore, bloccandole così ogni possibilità di difesa e di attacco. La mora, per niente sorpresa, passò la katana nell’altra mano e con un movimento fulmineo bloccò l’attacco dell’arma nemica. Inclinando di lato la lama sferrò un affondo che Ingway schivò, spostandosi sulla destra. Le due lame cozzarono nuovamente, scivolando l’una sull’altra, staccandosi e poi riavvicinandosi nuovamente. Saettavano verso l’oppositore rapide, veloci, inarrestabili, attratte dal metallo splendente l’una dell’altra.
    Era diventato uno scontro quasi equilibrato: Ingway preferiva la magia e perciò non era molto in sintonia con le armi da taglio, mentre Renn era in fase di apprendimento, perciò il suo avversario era, dal suo punto di vista, affrontabile.
    -Fate tanti di quei movimenti inutili, che spreco- borbottò Claire, affiorando dal verde, seguita a ruota dal compagno di viaggio.
    Stupendo, riunione familiare…
    Non appena la castana distolse lo sguardo dal suo, il biondo scattò su di lei levando la sciabola: colta in fallo, Renn fu costretta ad indietreggiare e a tentare una parata di fortuna: fu costretta a ricorrere all’ausilio dell’altro palmo per contrastare l’affondo e poi riportare una distanza di sicurezza tra lei e l’avversario.
    -Vuoi un consiglio? Usa una mano sola, magari la sinistra. So perfettamente che non sei mancina ma non dovresti concentrarti solo sull’esercizio della destra…-
    -Non mi sembra il momento,- borbottò seccata, più che occupata a schivare il filo della lama avversaria.
    -Fidati di me,- disse semplicemente, addolcendo il tono della voce,- sono movimenti che il tuo arto non conosce. Così facendo dovrai concentrarti solo su di essa e miglioreranno potenza e precisione. Usando la destra è la tua mano che guida i movimenti dato che ormai hai imparato a combattere, mentre dovrai essere tu a dirigere la sinistra,- dichiarò con un mezzo sorriso.
    Dio, cosa le era preso all’improvviso? La dolcezza non rientrava, normalmente, nelle sue virtù.
    Nuovamente distratta, riuscì a schivare l’attacco avversario facendo perno con la stessa lama.
    Passò l’arma bianca nella mancina e notò nervosa che riusciva a malapena a guidarla nella direzione desiderata.
    E poi questo discorso non mi sembra avere molto senso…
    Il polso sinistro non era abituato né al peso né alle dimensioni della spada, senza contare che, tra i due, era anche quello più incline alle ferite. Fidandosi delle parole della bionda, Renn si convinse a concentrare tutta la sua attenzione sui movimenti, suoi e avversari. Sferrando affondi notò, piacevolmente sorpresa, che la sua velocità di movimento era aumentata e che i fendenti si facevano sempre più precisi. Di lì a poco però, cominciò ad accusare una certa stanchezza faticando persino a muoversi. Barcollò un paio di volte, ma subito riuscì a recuperare l’equilibrio, rendendo vane la strategie dell’avversario.
    Ingway, dal canto suo, insisteva e non le dava tregua. Più che un fatto di cuore, era una ragione d’orgoglio, Renn ci avrebbe giurato. Sembrava quasi un gioco. E lui giocava per vincere, giocava per gloria... giocava per la sorella. Inconsciamente, ma faceva anche quello.
    Velvet, avendo trovato la villa nascosta completamente vuota, si era nuovamente allontanata per trovare il fratello: ora li osservava silenziosa non molto lontano, comodamente sistemata fra le fronde di un grande albero, curiosa di constatare i progressi della sua rivale in amore. Elirion si era schierato dalla parte dei suoi avversari e, all’ultimo incontro, le sue azioni e il suo sguardo erano risultati più chiari di qualsiasi parola. E lei che tanto lo aveva aspettato si era ritrovata all’improvviso a mani vuote, con un nemico in più. Strinse forte i pugni ed imprecò sonoramente. Presa dalla rabbia e dal nervosismo, si avvicinò ulteriormente e, scendendo dall’albero, atterrò davanti ai due, che interruppero subito lo scontro, sorpresi.
    -Hey Ingway, vuoi dirmi cosa sei venuto a fare fin qui?-
    -… vendetta…- mormorò solamente, dopo una breve pausa, sapendo quali erano i pensieri della sorella. Azione stupida o comunque sconsiderata visto che lo sguardo di Renn era puntato, insistente e crudele, su di lui. Se Velvet gli avesse creduto, poi sarebbe dovuto passare per le mani della castana e, forse, anche per quelle della Claymore, dato che sembrava molto contrariata dalla situazione. In ogni caso, lui avrebbe perso. Perso in ogni campo, probabilmente anche nel precedente combattimento, se non fosse stato interrotto.
    -Dimostramelo,- sorrise la Strega dei Boschi.
    Quello era il segnale, Renn non aspettava altro: si avventò fulminea su di lui facendo schiantare la lama della katana a terra a causa di un errore di calcolo, costringendolo ad indietreggiare nella boscaglia. Lo seguì nella sua folle corsa nel bosco, la sua fuga dal combattimento. Codardo, vigliacco e probabilmente anche spaventato. Dall’avversaria e dalla consanguinea.
    Accelerando la corsa e deviando fra gli alberi, lo raggiunse, lo superò e gli si parò davanti bloccandolo in un vortice di ardenti fiamme. Sfiorando la lama della sciabola con l’indice, in un gesto frettoloso, il biondo evocò un sottile filo d’acqua che, presto, nel giro di pochi secondi, divenne un’onda. Sovrastando le fiamme con un potenza imperiosa, il flusso liquido avvolse il biondo. Utilizzandolo come diversivo, egli si spostò, invisibile, alle spalle della giovane che non poté far altro che incassare il colpo all’addome. La violenza c’era ma non l’intento di farle seriamente male: tralasciando l’attacco diretto con il filo della lama, Ingway aveva preferito colpirla con l’elsa della sua arma senza quindi infierire con tagli o ferite profonde sul suo corpo. Inginocchiata temporaneamente a terra, Renn apprezzò il gesto e si rialzò quasi subito, maneggiando sempre la spada con la sinistra.
    Il biondo sorrise soddisfatto e, con un gesto secco della mano, generò un forte vento che sollevò da terra la castana, portandola ad altezze considerevoli.
    -Peccato tu non abbia addosso una gonna,- le disse malizioso, raggiungendola a sua volta a mezz’aria e sferrando un affondo, prontamente parato.
    -Peccato tu non abbia il cervello in quella zucca vuota,- rispose lei decisa, con tono seccato e malevolo.
    Imprimendo una maggiore potenza all’attacco successivo, prevedendo una parata da parte dell’avversaria, Ingway pensò di sfruttare l’impatto che si sarebbe venuto a creare per scaraventarla all’indietro. Come da previsione, Renn alzò la sua claymore e il contraccolpo con questa destabilizzò il suo equilibrio, favorendo l’altro in una carica.
    La castana, impotente, volò all’indietro, finendo dritta dritta nel ruscello vicino al luogo di ritrovo con gli altri, in un punto profondo poco più di un metro.
    L’atterraggio proruppe in un sonoro fragore e lei batté la schiena contro il terreno duro del letto del corso d’acqua. Lasciò la presa sulla claymore facendo fatica a tenerla in mano e riemerse disarmata, col respiro mozzo. Era finita, l’aveva sconfitta. Aveva nominato a Velvet la vendetta, quindi mancava solo il colpo di grazia.
    Vide Ingway piovere a gran velocità su di lei, lo sguardo vacuo, il viso inespressivo: serrò gli occhi, si lasciò scivolare all’indietro e, istintivamente, mentre il biondo calava su di lei,mancandola, alzò il ginocchio. Dato che l’altezza tra i due era più o meno la stessa e che il ragazzo si trovava praticamente sopra di lei, faccia a faccia, non impiegò molto a realizzare cos’avesse colpito. Per un attimo le sorse quasi spontanea una risata, poi provò pena e, infine, sperò che la sua “mira” avesse fatto cilecca anche questa volta.
    Il biondo crollò di peso su di lei a faccia in giù, galleggiando sulla superficie, Renn sotto di lui, toccando il fondo con le mani. La giovane riemerse stanca e dolorante, tirandolo a riva e, per un secondo, un leggero capogiro, le fecero vedere tutto appannato. Entrambi affaticati, avevano il respiro accelerato.
    - Un po’ più giù e sarei rimasto secco,- mormorò lui con un mezzo sorriso, quasi compiaciuto,- hai vinto…-
    Renn non ebbe la forza di rispondere: rimase inginocchiata a terra col fiato corto finché la Strega dei Boschi non recuperò, seccata e anch'ella sconfitta dal fallimento, il fratello, scomparendo in un soffio d’aria, lasciando dietro di sé il silenzio. Solo allora, quando Raki sopraggiunse per constatare le sue condizioni, Renn crollò a terra priva di sensi con un sorriso ebete stampato in viso.




    Appunti dello Scoiattolo:
    Sheshe all’appello!
    -Anche stavolta titolo non molto azzeccato, dannati Motley Crue.. e pensare che mi stanno sulle scatole <.<;
    -Aveva promesso sbaciucchiamenti ma anche qui ce ne sono stati pochi! In compenso avevo azzeccato la grande presenza di Renn… diciamocelo, come personaggio si sta evolvendo moooooolto in fretta! E Ingway sta diventando sempre più disperato, povero cucciolo!
    -Per quanto riguarda la parte iniziale… bah nulla da dire.-.
    -Probabilmente nel prossimo capitolo si stazionerà ancora sul viaggio in nave ma sarà la fine dell’allenamento per una certa giovane fanciulla inseguita da un biondo maniaco XD almeno, così l’idiota aveva promesso…
    -Il riassunto è distante ere geologiche dal capitolo attuale… perciò passeranno anni, prima di un ulteriore aggiornamento


    E muoviti golosa scansafatiche! (taci trombetta ambulante <.<)



    Al prossimo^^
  6. .
    Ma...ma!
    OMG sono la prima a commentare un capolavoro del genere?!
    F-E-N-O-M-E-N-A-L-E!!!
    Che cavolo speri di aver fatto un buon lavoro?! No tu devi esserne certo ._.
    Una cosa stupenda, unica! Lo sai sì? Che le descrizioni e i paragoni sono mirabolanti? *w* Non mi stancherò mai di dirtelo!
    Poi il fatto che la luna, l'orizzonte vengano elogiati così tanto... dire che ho amato quel pezzo è un eufemismo!
    Meriteresti una martella dopo quel "spero" ma te la risparmio che altrimenti poi non mi scrivi più certi capolavori u.u

    Stupendo lavoro, al solito^^
  7. .
    Ghashie mia Dea *w*

    Ma di niente caVo!
    Bruciami eh! L'hai detto e adesso lo fai :sisi:
    Felice che ti sia piaciuta ^^
    Non ci è voluto molto per immaginare una parte della scena, poi la Je ha dato il suo enorme contributo XD

    SPOILER (click to view)
    Le donne non si toccano nemmeno con un fiore o qualcosa del genere XD ma c'entra poi?
  8. .

    Faint Smile




    -Ehilà Roxy!-
    Il biondo mugugnò qualcosa nel sonno, si voltò dall’altra parte del cuscino e riprese placidamente a dormire. In effetti, fare da sveglia umana al mattino presto nel giorno di riposo non era stata proprio una bella idea.
    Pazienza, pensò alzando le spalle. Si sistemò il cappellino colorato in testa e prese una manciata di coriandoli dalla tasca dell’impermeabile. In una maniera o nell’altra lo avrebbe pur svegliato.
    Cominciò a saltellare per la stanza gettando coriandoli ovunque e intonando canzoncine in rima tipiche delle scuole materne. Dopo aver terminato l’ennesima canzonetta, saltò sul letto del giovane e riprese il suo lavoro:- Forza Roxas! In piedi, è un giorno speciale!-
    La Chiave del Destino sbuffò e si portò il cuscino sopra la testa. Da sotto la federa emerse un –Che vuoi Axel? Lasciami dormire!-
    - Ma come puoi dormire in una giornata così splendida? Il sole è alto, gli uccellini cinguettano e Zexion è persino di buon umore!-
    Il biondo spostò appena il cuscino, in modo che il suo viso affiorasse appena, e borbottò:- Infatti Kingdom Hearts risplende come al solito, i Simili tacciono e Zexion non tradisce alcuna emozione.-
    -Era per dire, per fare un esempio, perfettino che non sei altro!- rispose il Soffio di Fiamme Danzanti roteando gli occhi. -Dai su, oggi sarai molto impegnato.-
    -A fare cosa?- chiese, accantonando l’idea di riprendere a dormire e stropicciandosi gli occhi con le mani.
    - A festeggiare!- urlò l’altro lanciandogli in faccia un altro po’ di coriandoli, allegro- ormai Roxas ne era sommerso, c’erano montagnole colorate sparse su tutto il copriletto-.
    Corse fuori dalla porta interamente bianca mentre la sua voce esaltata si perdeva contro le pareti dei corridoi. Dopo pochi secondi, riapparve con in mano un muffin al cioccolato. Sopra, una candelina accesa; la fiammella traballava ad ogni movimento del rosso.
    -Cosa ti sei inventato stavolta Axel?- chiese sbadigliando e guardandolo storto.
    Il rosso si posizionò a gambe incrociate sul letto e appoggiò la tortina fra lui e l’amico.
    -Sentiamo, cosa mi invento di solito?-
    -La giornata del manga, la notte della maratona del Signore degli Anelli, la caccia al topo nella stanza di Larxene – topo che poi, si è scoperto, hai messo tu-, fare la ceretta a Xaldin mentre dorme…- elencò tenendo il conto sulle dita.- Devo andare avanti?-
    Axel sbuffò e si alzò dal letto. Senza dire nulla, assumendo l’espressione da vittima sacrificale, si avviò verso la porta e si affacciò sul corridoio. –Questo giorno è veramente importante. Me li segno tutti…-
    -Cioè? Sentiamo…- borbottò l’altro seccato.
    -No, non ti interessa…-
    -Dai Axel, aspetta!-
    Roxas si alzò e fece per rincorrerlo nel corridoio. Il rosso, che lo aspettava poco dietro l’angolo, una volta affiorato l’amico, lo afferrò, lo sollevò di peso e lo riportò in camera.
    -Brutta bestia, la curiosità, eh? Buon anniversario funghetto mio…-
    -E non chiamarmi funghet- …aspetta, anniversario di cosa?-
    -Del tuo primo sorriso… è passato esattamente un anno, da quando mi hai sorriso la prima volta. Da quando hai cominciato a parlarmi e a fidarti di me- rivelò il Soffio di Fiamme Danzanti, riportandogli il dolce davanti al viso e porgendoglielo affinché lo prendesse in mano.
    Il biondo rimase interdetto per un istante, fissando incredulo il compagno che sorrideva contento. Si era segnato una cosa simile sul calendario? Chiese a se stesso, restando perplesso, anche se,in effetti, dal rosso ci si poteva aspettare qualsiasi cosa.
    -Sbrigati altrimenti la cera cadrà sulla torta!- intimò il numero VIII, destandolo dalla sua trance. -E ricordati di esprimere un desiderio!-
    -Ma non è il mio compleanno…- gli rammentò, prendendo il piattino.
    -E’ come se lo fosse! Avanti!-
    Accontentando l’altro Nessuno, Roxas si concentrò per qualche secondo, dopodiché, soddisfatto del desiderio trovato, soffiò e la debole fiammella della candelina si spense, lasciando una piccola scia di fumo grigio. Axel batté le mani un paio di volte, poi sorrise all’altro.
    -Buon anniversario del sorriso!- esclamò.
    -Un nome più decente non potevi trovarlo?- chiese il biondo, inarcando un sopracciglio.
    -Ma quanto sei pignolo!- sbottò il rosso, fingendosi offeso. -Io ho rischiato la pelle per te, entrando nei meandri della cucina, all’insaputa di Xaldin, per prepararti questa torta e farti una sorpresa e tu mi dici così? Sei cattivo Roxy!-
    -Dai, Axel stavo scherzando…- disse. –Mi è piaciuta molto la sorpresa e anche il nome che gli hai dato… Grazie.- affermò con un sorriso più luminoso della bianca luna che risplendeva nel loro buio cielo.
    Si gustarono la tortina in pochi e voraci bocconi, dopodiché si alzarono e il numero VIII fece per aprire un varco oscuro, che li avrebbe condotti a Crepuscopoli.
    -Ehi Roxy, mi dici cos’hai desiderato?- domandò curioso.
    -La curiosità è proprio una brutta bestia, vero?- fece di rimando, ripetendo le sue parole. –Se te lo dico, poi non si avvera!- esclamò, infine, gettandosi nel passaggio.
    -Eddai Roxas!- urlò Axel, correndogli dietro.







    Ma Ohayo^^
    Ormai si è capito che posto nuove shot solo quando ci sono compleanni XD… e così facendo supero i miei standard… mah .-. Lasciamo stare le castronerie và…
    Toh, suona!
    *passa una trombetta allo scoiattolo*
    Finalmente qualcuno che mi da una mano.-. sarà che sono pigra ma scrivere le spiegazioni e le scemenze a fine lavoro richiede una preparazione che io non ho XD
    Auguri Freeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeenz!
    *spupasha*

    Idea nata… così, alla cavolo, senza una ragione precisa .-. ma tanto niente di quello che faccio ha mai una ragione precisa XD
    Piccola shot senza pretese^^ (preparati, ai 18 ti sfondo! Se sarò in grado di scrivere rating rosso ben fatte, non ti salverai ^w^)
    Ringrazio la Je per il suo colossale aiuto, non ci fosse lei sarei no persa, di più! .-.
    Spero sia venuto fuori qualcosa di carino^^
  9. .
    CITAZIONE
    Subito , schioccando come la frusta che impone il silenzio , una scossa elettrica apparve nella mano aperta del monarca di Ilmatar , grondante di un terribile , cruento desiderio omicida , una fiamma bluastra i cui crepitii , suoni convulsi che sembravano sibilare , minacciavano striduli la vendetta .

    Ficata! *O*
    Qui ho sbavato più del solito *w*

    CITAZIONE
    Ma nel momento in cui avessero fatto questa scelta , seppur così dolce e invitante , egoisticamente suggerita dal loro bisogno di sicurezza e stabilità , fragili , Kairi sarebbe stata perduta .

    Yeah! Subito allora! La felicità di Riku è più importante della vita di Kairi, tutto è più importante della vita di Kairi :sisi:
    Tanto Kairi muore, tanto Kairi muore, è inutile che faccian su tutti 'sti ragionamenti, tanto Kairi muore^^
    *saltella felice*

    L'ho sempre detto che Endoh è un figo, tra tutte le cazzate che sparo una cosa giusta l'ho detta XD
    Madonna santa quant’è figo in questo capitolo, merita due pollici alzati! Ma la mia Ningen è la migliore! Ci fossi stata io, altro che impazzita, mi sarebbe saltata addosso e mi sarei fatta violentare volentieri da lei *o*

    CITAZIONE
    Gigantesca ombra nera dalle forme di quercia , possente e silenzioso , Yamada attendeva pazientemente la propria entrata in scena , stringendo con cautela le sinistre rose della morte nell’enorme mano destra , come perso in una contemplazione che trovava in quei petali di tenebra tutte le risposte .

    *flash ad una qualsiasi puntata di Aquarion
    *urla*
    Aaaaaah, Sirius! Solo adesso me ne rendo conto ma OMG è lui! Identico o____________o Ok forse identico no ma…
    *panico*
    *fugge*


    CITAZIONE
    Magnifico , luminoso , un astro dalla purezza abbagliante balenò tra quelle dita grandi e callose , plasmandosi , curvandosi , danzando come una fiamma libera e vivida , un gran rogo biancastro che sfidasse la notte a cui apparteneva , scagliando il proprio riverbero celeste su strada e case .
    Dopodichè , la farfalla divenne bozzolo .

    *fa un salto sulla sedia*
    *cade all’indietro*
    Tu e la Je sarete la causa della mia rovina! Cado più adesso che non nelle ore di fisica, vi odio tanto ._.
    Se dovessi selezionare tutte le frasi che mi hanno fatto cadere dalla sedia per quanto sono fighe penso che farei prima a copia-incollare tutto il cap .-.

    Dai su, basta scrivere minchiate, che ne ho già dette a sufficienza .-.
    Scusa il ritardo epocale! Ti dirò, avevo iniziato a scrivere il commento appena subito è stato pubblicato ma, per ragioni ovvie (madre rompicoglioni), sono stata bruscamente allontanata dal pc e mi è passato di mente :pwn:
    *si prostra*
    *per farsi perdonare porge fetta di torta*
    Ebbene, sono in catalessi da un mese ma cerco di fare un commento decente XD
    Ottimo, senza dubbio ottimo! Ma che cazzo dico? Meraviglioso, stupendo, fottutamente… perfetto! Ti odio tanto lo sai?
    Vabbè, il commento tecnico non serve, tanto lo sai cosa penso… la mia testolina è troppo atrofizzata per poter pensare qualcosa di meglio rispetto al solito!
    Finalmente un po’ di massacro e no, non c’è tutta sta gran differenza tra la prima parte e la seconda .-. mi sembra più che altro che nel pezzo con Yamada tu ti sia… divertito di più a scriverla XD
    Non sono in buone condizioni per un commento decente, mi dispiace ç___ç
    Non mi resta che dire “prendimi come apprendista” e “continua presto”^^
    Vedrò di scrivere qualcosa di meno sclerotico e di più decente al prossimo XD
  10. .
    I'm on it!
    *firma*
  11. .
    Ma quant'è tenero Axel! *O*
    *violenta di bene*
    Puccio patato quasi quanto il mio Soruccio *w*

    Ottimo lavoro Sunny-chan^^
  12. .
    Eneru-samaaaaaaaaaaaa!
    *abbraffa*
    Grazie del commento^^ Felice che tu sia tornato^^
    Tranciare montagne non so, ma per il resto... tutto può essere XD
    Kairi emorroide eh... bell'idea XD

    CITAZIONE
    Namine è una ninfomane ( il vero motivo della partenza è un altro xD )

    Accidenti, mi hai fregato XD




    Benvenuto ~Twin™ (che utente coraggioso, sono commossa *O*), grazie mille del complimento ma, se la vuoi sapere tutta, i primi capitoli non sono poi così ben fatti, anzi... .-.
    Il primo è stato anche rivisto, i successivi no e rimangono su un livello non molto alto per un bel pezzo, purtroppo. Comunque sto facendo un riassunto per rendere la cosa più facile e la lettura più agevole (diciamocelo, dal terzo capitolo in poi comincio a far pena ç____ç): spero di continuare a vederti tra i miei lettori,^^
    Se può esserti di qualche aiuto, appena avrò pubblicato il riassunto te lo farò sapere^^
  13. .

    oh ma che teneri *w*
    *violenta Sora*
    Vedi? Il mio FanFullo preferito impara dalla maestra di… “sconcerie” u.u (seh adesso >.>)

    Davvero tutte bellissime queste flashfic/drabble o quel che sono (*deve ancora capire la differenza tra tutte, è già tanto se sa la differenza tra one shot e flash fic*)
    Il tema poi *O*
    Mi è piaciuto molto come hai scelto i pairing ma quest’ultimo è il migliore, al pari del primo èwè
    Complimentissimi stellina mia^^
  14. .
    Nami-samaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!
    Scusa il ritardo >.< *si prostra*
    Certo che Nina è una gnocca tutto pepe *si sta innamorando* ha fatto bene, è un genio :O
    Certo, anche Kairi, che deficiente! Si può essere più materialisti e sregolati di così? (probabilmente sì ma nel delirio dell’incazzatura non mi sono venuti altri aggettivi -.-)
    “Oh io sono figa, oh io assomiglio a Naminè, oh io faccio 4 salti in discoteca trullallero trullallà, oh io farò mollare Riku con la morosa (si sa quanto noi FanFulle siamo malefiche! Non capiamo più un H quando vediamo certe… cose XD), oh io, io, io,io!” E Dio Santo basta! La ucciderai vero?
    Stavolta verrà investita Kairi vero? *incrocia dita*
    Spero tanto in una rating rosso tra Riku e Nina, sai che cosa caliente verrebbe fuori? Èwé
    Caro il mio Soruccio, basta che tu non me lo faccia ingrassare a forza di schifezze ._. Se è davvero come me comincerà a farsi venire i complessi… * vita parallela di Sora da emarginato che diventa anoressico* *kyaaaaa*
    Mah, già lo è di suo probabilmente XD

    Aggiorna presto FanFulla, ottimo capitolo^^

  15. .
    *arriva trullallando*
    *da una testata allo stipite della porta*
    Basta come colpo? Ç_______________________________ç
    Scusa il ritardo Fanfullina mia ma ultimamente non riesco a fare niente ç____ç decido di leggere le fic e mi addormento, decido di scriverle le fic e mi addormento, mi metto a graficare e mi addormento ç_______ç Dormo sempre XD

    Ma perché dici che il capitolo è un obbrobrio? Non lo è affatto, anzi è semplice e scorrevole, mi è piaciuto un sacco! Axel è sempre più una “sagoma”, rido come una cretina ogni volta di più. Affiancalo più spesso a Paperino, sono un’accoppiata vincente u______u
    Aggiorna presto stellina mia^^
2164 replies since 19/4/2008
.
Top