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Weber: 8 Pieces, Op. 60 - VII. Marcia. Maestoso Adrienne Soos / Ivo Haag
Album: Moscheles: Grande Sonate Op. 47; Weber: 8 Pieces Op. 60
Year: 2008 -
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Scarlatti: Sonata in C-sharp Minor, K. 247 Murray Perahia
Album: Murray Perahia plays Handel and Scarlatti -
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Debussy - Images (3) for piano, Set II, L. 111: No. 1, "Cloches a travers les feuilles" Walter Gieseking
Album: Debussy: The Complete Works For Piano Disc 2
Year: 1995 -
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Chopin: Ballade No. 4 f-moll op. 52 Krystian Zimerman
Album: 4 Balladen
Year: 1988 -
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Tchaikovsky: Morceaux (18) for piano, Op. 72: Polacca De Concert Michael Ponti
Album: Tchaikovsky: Complete Solo Piano Music, Vol. 1 Disc 2
Year: 1993 -
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Alkan: Troisième recueil de chants, Op 65 - No 6: Barcarolle. Assez lentement Marc-André Hamelin
Album: Alkan: Marc-André Hamelin plays Alkan
Year: 1995 -
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Schubert: Klavierstücke, D. 946: No. 2 in E flat Mitsuko Uchida
Album: Schubert: Piano Sonata D. 960/3 Klavierstücke D. 946
Year: 1998 -
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Weber Sonata No. 4 in E minor, J. 287 (Op. 70) - I. Moderato Garrick Ohlsson
Album: Weber CD 2 -
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Brahms: Intermezzi Op. 117, #3: Andante con moto Helène Grimaud
Album: Johannes Brahms - Piano Pieces Op. 116-119
Year: 1996 -
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Rothko Chapel: 1st Movement David Abel, Deborah Dietrich, Karen Rosenak, Philip Brett, UC Berkeley Chamber Chorus & William Wina
Album: Feldman: Rothko Chapel, Why Patterns?
Year: 1991 -
.CITAZIONE (TizioRandom @ 10/10/2011, 19:08)
Black
then
white are
all I see
in my infancy
red and yellow then came to be
reaching out to me
lets me seeCITAZIONE (KacosPhonìquo @ 11/10/2011, 00:06)Lateralus è uno di quegl'album che è propio perché riesce a offrire un'esperienza all'apice delle (seppurauto"limitate") possibilità umane anche in condizioni di riprovevole sobrietà ma, ciò non toglie che cannabinoidi, alcaloidi o peggio (MEGLI0 ) possano estirpare a tal punto le nostre categorie della percezione da arrivare a credere di stare veramente ascoltando qualcosa in modo "diverso" & gioirne
Per quanto riguarda l'alcohol invece, la realtà è che il cervello si spegne, alcune connessioni sono interrotte, letteralmente troncate di netto e ciò comporta delle "pause" nell'elaborazione, il tempo sembra fermarsi a volte e una delle conseguenze è che quel tempo "in più" a disposizione per "analizzare" la traccia ci dona l'illusione di averla compresa meglio e appieno. In realtà è quasi un'ipnosi autoindotta in cui il missing di informazioni nella codifica della musica da parte del cervello e la relativa sensazione di "stasi temporale" che ne consegue vengono da noi reinterpretate e prese per fatti certi, come un "confortante" ampliamento della percezione, piùttosto che per i malfunzionamenti che sono.
Ma, chi sono io per giudicare, mentirei a mé stesso se dicessi di non aver mai provato ad aggirare "il sistema" per scoprire se ci sia realmente qualche migliorata possibilità di ascolto dietro a questo geniale stratagemma di autodifesa...
..& invece, fin'ora niente, nulla, solo un'accresciuta consapevolezza (Séh!) delle subdole e ammalianti dinamiche dell'ubriacatura. Quel dommageSPOILER (clicca per visualizzare)P.S: in ogni caso, Bach.
Come ho fatto a sopravvivere anni senza leggere 'sti tuoi post?
0ra, TU con questa affermazione mi metti in una posizione scomodissima. -
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Bach French Suite #1 d-moll, BWV 812 - I. Allemande Edward Aldwell
Album: French Suites BWV 812-817 [Discs 1 and 2]
Year: 1999 -
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Lateralus è uno di quegl'album che è propio perché riesce a offrire un'esperienza all'apice delle (seppur auto"limitate") possibilità umane anche in condizioni di riprovevole sobrietà ma, ciò non toglie che cannabinoidi, alcaloidi o peggio (MEGLI0 ) possano estirpare a tal punto le nostre categorie della percezione da arrivare a credere di stare veramente ascoltando qualcosa in modo "diverso" & gioirne
Per quanto riguarda l'alcohol invece, la realtà è che il cervello si spegne, alcune connessioni sono interrotte, letteralmente troncate di netto e ciò comporta delle "pause" nell'elaborazione, il tempo sembra fermarsi a volte e una delle conseguenze è che quel tempo "in più" a disposizione per "analizzare" la traccia ci dona l'illusione di averla compresa meglio e appieno. In realtà è quasi un'ipnosi autoindotta in cui il missing di informazioni nella codifica della musica da parte del cervello e la relativa sensazione di "stasi temporale" che ne consegue vengono da noi reinterpretate e prese per fatti certi, come un "confortante" ampliamento della percezione, piùttosto che per i malfunzionamenti che sono.
Ma, chi sono io per giudicare, mentirei a mé stesso se dicessi di non aver mai provato ad aggirare "il sistema" per scoprire se ci sia realmente qualche migliorata possibilità di ascolto dietro a questo geniale stratagemma di autodifesa...
..& invece, fin'ora niente, nulla, solo un'accresciuta consapevolezza (Séh!) delle subdole e ammalianti dinamiche dell'ubriacatura. Quel dommageSPOILER (clicca per visualizzare)P.S: in ogni caso, Bach. -
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Weber Sonata No. 4 in E minor, J. 287 (Op. 70) - I. Moderato Garrick Ohlsson
Album: Weber CD 2 -
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http://www.rai.it/dl/portali/site/articolo...6f2301e041.html