Kingdom Hearts Forum

Posts written by KacosPhonìquo

  1. .
    Hummel: Piano Sonata No.5 in F-sharp minor, Op.81 ('Grand Sonata'): No. 3, Finale. Vivace Hae-Won Chang
    Album: Hummel: Piano Sonatas, Vol. 1
    Year: 1998
  2. .
    CITAZIONE (The Lich King @ 10/10/2011, 17:44) 
    E tutto questo detto da ragazzini davanti a un pc...


  3. .
    Bach: English Suite No. 2 in A minor, BWV 807: Bouree I/II Martha Argerich
    Album: Bach: Toccata BWV 911; Partita BWV 826; English Suite No. 2 BWV 807
  4. .
    Les Cloches De Geneve: Nocturne Jenö Jandó
    Album: Années De Pèlerinage [Disc 1]
    Year: 1991
  5. .
    Trübe Wolken (Nuages gris), S199/R78 Bertrand Giraud
    Album: F. Liszt : Récital de piano
    Year: 2009
  6. .
    CITAZIONE (Jack Slevin @ 10/10/2011, 15:13) 
    Tu che ne pensi, Caco?
    Secondo me idealmente potrebbe anche funzionare, ma mi chiedo quanto ci vorrebbe prima che, non so, la Cina decida che le scoccia che l'Europa sia autarchica? Con l'esercito che si ritrova potrebbe assoggettarsi così come ha fatto con i paesi limitrofi per il petrolio (non ricordo il nome x_x).
    Ah, inoltre credo che ci siano troppi interessi coinvolti nel sistema di adesso perché si possa riuscire a passare all'autarchia.
    È come l'inquinamento, no?

    Io penso che abbia ragione la Rosa Croce a voler ridurre la popolazione mondiale e stabilire un nuovo ordine naturale, ma anche bòh.
  7. .
    CITAZIONE
    1670-2
    Il duca di Blangis, uno degli aguzzini delle “Centoventi giornate” di De Sade, “si sarebbe fatto spaventare da un bambino un po’ deciso e quando non aveva in pugno la situazione e non poteva ricorrere all’astuzia e al tradimento diventava timido e vile”. Di questa pasta sembrano fatti i dittatori, almeno quelli moderni: spietati con le vite degli altri, disposti a ogni ignominia pur di salvare la propria. Saddam Hussein si è fatto trovare come un topo di fogna in fondo a un tombino. Ben Alì è scappato con la cassa. Hosni Mubarak si è lasciato barellare in uno di quei grotteschi processi che, da Norimberga in poi, i vincitori intentano ai vinti, sperando così di impietosirli. E, per restare in casa nostra, riandando a tempi più lontani, Benito Mussolini, dopo tanta retorica sulla ‘bella morte’, che spinse molti giovani di Salò a sacrificare la vita per lui, si fece pescare mentre fuggiva verso la Svizzera travestito da soldato tedesco. Anche Muammar Gheddafi, che per tutta la vita ha fatto il gradasso, sembra seguire questa via vergognosa: dopo aver chiesto per mesi ai suoi l’estremo sacrificio (“combatteremo fino all’ultima goccia di sangue”) lui sta fuggendo, come una lepre impazzita, per ogni dove invece di affrontare il nemico nell’ultima battaglia.

    Certamente non è Catilina: “Catilina fu trovato lungi dai suoi fra i cadaveri dei nemici: respirava ancora un poco, ma gli si leggeva sul volto la stessa espressione di indomita fierezza che aveva da vivo” (Sallustio, La congiura di Catilina, LXI). Peraltro Catilina non era un dittatore, ma un ribelle che si era rivoltato contro la falsa democrazia delle oligarchie dominanti e nullafacenti della Roma Repubblicana, un uomo che ci farebbe molto comodo oggi, in Italia. Nella modernità la sola classe dirigente coerente con i propri misfatti è stata quella nazista. Quando Hanna Ritschl, asso dell’aviazione tedesca, negli ultimi giorni di Berlino riuscì ad atterrare, non si sa come, vicino al bunker, bombardato da tutte le parti, disse a Hitler: “Mio Führer, salite sull’aereo. Vi porterò in salvo”. Hitler rifiutò e ordinò alla donna di riprendere immediatamente il volo, altrimenti non avrebbe avuto più margini di fuga. E non volle accettare nessun’altra soluzione: “Sono sicuro che se gli americani mi prendono prigioniero, mi esporranno in una gabbia, come una scimmia”. Si suicidò con un colpo di pistola. Mentre Goebbels e la moglie Magda si diedero il veleno dopo averlo fatto con i loro sei figli. Questo non li assolve da nulla, ma li mette perlomeno all’altezza dei loro crimini. Perché non c’è nulla di umanamente più ripugnante del Duca di Blangis, sadico e vile. Il mafioso che sciolse un bambino di 12 anni nell’acido, la sera stessa era in un piano-bar e si inumidiva alle note di Frank Sinatra. Questo, almeno per me, è l’Intollerabile.

    La guerra ha almeno questo di buono: rivela gli uomini. Ci sono individui che in tempi normali, quando sono al sicuro, fanno i gradassi e i prepotenti e che poi, al momento del dunque, battono i denti come conigli e altri, a cui nella vita civile non avresti dato un soldo, che si dimostrano uomini di grande coraggio. E non ho mai capito se sono le mollezze del potere a rendere vili le classi dirigenti, autoritarie o democratiche fa poca differenza, o se sono proprio le qualità negative del Duca di Blangis (astuzia e tradimento) a portare al potere uomini mediocri a danno di altri che, per rispetto di se stessi, si negano a questi mezzi.

  8. .
    CITAZIONE
    ..Mentre tutto il mondo piange lacrime, virtuali, per Steve Jobs, morto di cancro a 56 anni (sic transit gloria mundi), io preferisco ricordare l’onomastico di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, di cui qualche giorno fa, il 4 ottobre, ricorreva l’onomastico, snobbato da quasi tutti i media italiani.

    Quei pochi che ne hanno parlato lo hanno legato all’Unità d’Italia, con cui il fraticello di Assisi non ha nulla a che fare perché nato prima che questa sciagura si compisse, o ne hanno sottolineato la vocazione alla tolleranza e alla pace. Che ci sono sicuramente in Francesco. Ma nella sua predicazione ci sono cose molto più attuali e non a caso sottaciute.

    L’amore per la natura (frate Sole, sora Aqua). Era un ambientalista con qualche secolo d’anticipo non potendo conoscere gli scempi dell’industrializzazione a cui nemmeno i suoi santi occhi avrebbero potuto reggere. La predicazione della povertà. Qui Francesco è veramente scandaloso. Scandaloso e attualissimo. Figlio di un mercante aveva capito o intuito, poiché era un genio oltre che un santo, dove ci avrebbe portato la logica del mercato. Modernamente, poiché noi non siamo santi, il termine povertà può essere tradotto con sobrietà, che è meno radicale.

    Noi non abbiamo bisogno di ingurgitare, come cavie all’ingrasso, degradati da uomini a consumatori, ancora nuovi prodotti, nuove tecno, iPad, iPhone già arrivato, nel giro di un paio d’anni, alla quinta generazione, affascinanti quanto devastanti, o sciocchezze come le “linee di beauty per cani” (che vanno trattati da cani), gadget demenziali e insomma tutte le infinite inutilità da cui siamo circondati e soffocati. Abbiamo bisogno, al contrario, di smagrire e di molto. Abbiamo bisogno di una vita più semplice, più umana, senza essere ossessionati ogni giorno dai Ftse Mib, dall’indice Dax, dagli spread, dai downgrading.

    C’è una possibilità realistica di arrivarci? Sì,volendolo e con alcune necessarie mediazioni. La parola chiave è autarchia, squalificata anche perché di mussoliniana memoria. Ovviamente oggi nessun Paese, da solo, potrebbe essere autarchico. Retrocederebbe a condizioni di sottosviluppo che non siamo più in grado di sopportare. Ma l’Europa potrebbe essere autarchica. Ha popolazione, e quindi mercato, risorse, know how sufficienti per fare da sé.

    Naturalmente l’autarchia ridurrebbe la ricchezza complessiva delle nazioni europee, ma “La Ricchezza delle Nazioni” non corrisponde affatto alla qualità della vita e nemmeno alla ricchezza dei singoli (negli Stati Uniti, il Paese più ricco e potente del mondo, ci sono 46 milioni di poveri, o per essere più precisi di miserabili che è un concetto diverso, quasi un quarto della popolazione). Si tratterebbe semmai, in questa ipotesi, di distribuire in modo più equo la ricchezza che rimarrebbe.

    Ma un’autarchia europea ci porterebbe perlomeno al riparo dagli effetti più devastanti di quella globalizzazione che secondo le leadership politiche, gli economisti, gli intellettuali avrebbe fornito straordinarie chance e che invece si sta rivelando un massacro per i popoli del Terzo e ora anche del Primo mondo, sacrificati sull’altare di uno dei tanti “idola” moderni: il lavoro. Se continueremo a inseguire il mito della crescita, un giorno questo sistema, fattosi planetario, imploderà su se stesso, di colpo, e ci troveremo a vagare come fantasmi fra le rovine fumanti e i materiali accartocciati di un mondo che fu.

    Massimo Fini

  9. .
    http://8tracks.com/insidecheryl/classics-b...enna-boys-choir
  10. .
    Rachmaninov: Adagio sostenuto Sviatoslav Richter
    Album: Rachmaninov: Piano Concerto No.2 new lossless
  11. .
    Mozart Piano Con. No. 23 II. Adagio Vladimir Ashkenazy
    Album: Mozart: The Piano Concertos
  12. .
    Shostakovich: Piano Conc No 2 - 2: Andante Marc-André Hamelin
    Album: Shostakovich: Piano Concerto No 2 in F major, Op 102
  13. .
    The Planets, Op. 32: VI. Uranus, The Magician Gustav Holst
    Album: The Planets
    Year: 1985
  14. .
    1812 Overture: Finale Enrique Batiz & Royal Philharmonic Orchestra
    Album: Extreme Classics
    Year: 2007
  15. .
    The Last Spring Grieg
    Album: Mostly Romance
    Year: 1997
10943 replies since 25/6/2007
.
Top