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    Vi posso dire per esperienza che in situazioni come la mia è bene starne alla larga. Mi sono trovato a raccontare non so più quante volte la storia della mia vita senza che alla fine sapessero cosa dirmi. In generale si tratta di persone presuntuose che non vedono oltre il proprio naso e che perdono facilmente la pazienza se contraddette; sanno davvero poco di fenomeni come l'hikikomori o dei rapporti sociali via internet se non i luoghi comuni che si sentono sui massmedia. Se parlo della mia (ex) vita sociale online mi vedono come un alienato. Casomai per loro sono un soggetto fragile che dovrebbe stare lontano da internet perché può essere vittima di troll, leoni da tastiera e/o manipolato. Sono ricolmi di pregiudizi e per nulla propensi a riconoscere la propria ignoranza in materia, se non sul piano tecnico che non c'entra nulla (devi essere bravo a usare il computer, perché non studi Informatica ecc.).

    Io ho cambiato una totalità di 14+ psicoterapeuti in 30 anni. Alcuni mi erano stati assegnati a forza, altri erano stati scelti per me da parenti. La prima vera persona che mi ha ascoltato e mi ha aiutato e compreso come un essere umano è arrivata dopo 28 anni dalla mia nascita e me la sono scelta da solo, dopo aver speso un giorno a guardare e confrontare e leggere chi e come. Per cui ti stronco subito, non è che tutti i professionisti sono i più adatti a te, alcuni a dirla tutta non sono nemmeno adatti alla professione e l'hanno intrapresa senza capirne la portata.
    Quando troverai la persona giusta lo capirai. Non sceglierla a caso e non farla scegliere da altri, devi informarti tu e sceglierla con attenzione. Prenditi davvero del tempo per provare. Pensi che sia stato semplice per me raccontare da capo ogni cosa? Non lo è mai, è una terapia come lo è quella chimica: non tutti i farmaci sono efficaci o fanno lo stesso effetto ma non per questo smetti di prenderli e di provare con quello giusto per la tua situazione.

    CITAZIONE
    Non è un'idea, è così.

    Mi dispiace che tu abbia vissuto esperienze simili tali da condurti a pensare questo, l'ho pensato anch'io per almeno due decenni quindi non ti biasimo. Ma no, non è così. Non per assoluto. Capisco che ti credi in grado di capirne più del prossimo di tutto, ma ironicamente penso proprio che tu abbia la prova concreta che non è così. Anche un "normie" può essere in grado di dare la giusta direzione alla tua vita, se solo gli dai la possibilità di dimostrarti che anche se non è esperto di programmazione o non conosce a memoria ogni linea di testo di ogni filosofo sa certamente qualcosa che tu non sai.

    CITAZIONE
    Da piccolo mi succedeva all'inizio di lasciarmi andare coi miei coetanei perché credevo di essere "tra amici" e di venire pugnalato alle spalle, vittima della mia stessa ingenuità. Se raccontavo cose imbarazzanti o facevo delle figuracce, i miei "amici" perdevano il rispetto nei miei confronti e si rivoltavano contro di me. Mi deridevano; mi isolavano... Anche se non avevo fatto niente di male e non ne capivo il motivo. Una volta che avevo la nomea dello sfigato, in quell'ambiente ero bruciato. Le etichette sono pressoché impossibili da rimuovere. Anche su internet da niubbo a 12 anni sono diventato lo zimbello di una chat perché scrivevo male, conoscevo poco il web e in generale non mi sapevo comportare: mi sono fatto il mazzo per migliorare e anche quando i miei progressi sono stati enormi, il mio status in quella community non è cambiato di una virgola. La soluzione è cambiare aria. Quando ho cominciato a misurare quello che scrivevo e soprattutto a cercare di fare una prima impressione decente, le cose mi sono migliorate. Perciò, per rispondere anche al resto: la dicotomia figo-sfigato, per quanto una semplificazione, è reale.

    Se sono figo m'idolatrano, se sono sfigato mi bullizzano. L'essere umano medio fa così.

    Bravissimo, tutto vero, ok. Quindi?
    Dico sul serio, quindi? Non ti rendi conto che questo intero thread trasuda di quanto tu non abbia un singolo centesimo di valore personale ma che tu debba sempre ripercorrere ogni tua interazione o piacere personale basandoti sull'esistenza del prossimo? Onestamente ci passiamo tutti, alcuni ne escono subito e li invidio molto, altri tipo me e te purtroppo ci restano incagliati a vita e solo quando riesci a smetterla per 10 minuti in fila di metterti in faccia un cuscino di paure e ansie sociali puoi finalmente capire chi sei e cosa vuoi. Io qui vedo chi sei, ma ciò che vuoi e che dici di volere per te stesso non passa mezza e dico mezza volta da te ma solo e unicamente dal mondo e dal prossimo. E' quasi doloroso.

    CITAZIONE
    Niet. Lo faccio da anni e anni e non mi ha portato niente di buono; come ho scritto nel primo post del topic, la mia esistenza era decisamente migliore quando non raccontavo nulla di me stesso. Onestamente non capisco nemmeno perché mi metto sempre ad aprire thread come questo. Tra un po' mi verrà a noia lamentarmi e scenderò di nuovo nell'oblio. Forse sono un attention whore. :guru:

    No, io non credo che tu lo sia. Credo che tu abbia una voragine di problemi che non hai mai voluto risolvere davvero (ma solo esporre) e che tutt'ora - che tu ne sia consapevole o meno - non vuoi risolvere davvero. Vuoi solo che la soluzione ti piombi fra le braccia, cosa per altro tipica ahimé delle persone che sono state cresciute con la formula "ho un problema=qualcuno me lo risolve". La tua principale arma di sopravvivenza è stata la richiesta di soccorso presso i tuoi genitori e le tue figure parentali e ora vivi la vita con la stessa esatta meccanica tossica e limitante del "se mi lamenterò abbastanza otterrò X". E non prenderlo come un dissing, non sentirti offeso ma piuttosto cerca di inquadrare la realtà.
    Non è essere una attention whore, è un richiamo d'aiuto nudo e crudo che tu per evitare di essere ferito smonterai e seppellirai sotto strati di auto-ironia o sarcasmo che ormai hanno smesso di funzionare su chiunque tranne te stesso circa 10 anni fa. Abbiamo parlato prima di adesso nel 2019 e dal 2019 il mondo è andato in malora ed è riemerso tre volte almeno, ma tu vuoi solo osservare perché è meno doloroso e più a portata di mano di provare in modo sincero.
    E non ho dubbio alcuno che fra tre anni, se saremo ancora vivi sarai ancora qui a ripercorrere le tappe della tua vita che ti sono andate male e che ti hanno rovinato la carriera, i sogni, le ambizioni e quant'altro tu possa elencare. Ti stai perdendo e la cosa è molto più grave di una battuta o qualche girotondo di post che potrebbero portare a qualcosa ma tu NON vuoi portino a qualcosa, perché qualcosa sarebbe difficile, doloroso, complesso, lungo, lento, umiliante, ma soprattutto reale.

    Se vuoi proseguire così, tanti auguri. Fossi in te staccherei la spina alle tonnellate di stupidaggini auto-distruttive e spesso assunzioni banali e superficiali che ti ammorbano e inizierei a fare qualcosa, qualsiasi cosa, pur di salvarmi da un binario già scritto di insoddisfazione e vuoto e morte che (consapevole o meno) non vedi l'ora di percorrere.
     
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15 replies since 7/12/2022, 20:00   445 views
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