Kingdom Hearts: The Make of

Ci sta nei film, qui no? Ma andiamo...

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    Eroe in vendita ; Cattivo Esempio

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    Il computer ha combinato un casino come al solito: ora provo a correggere.
    P.s.: Xenny è crepato. Se riuscirò a far leggere il capitolo


    Ora provo a scrivere il capitolo senza spoiler: ho scoperto che troppi codici SPOILER e FIELDSET annidati danno un casino di errori.

    Capitolo 15 (ultimo, ma lungo tre volte tanto)

    Nota dell'autore: non tre, trenta!

    -Tutto pronto?- chiese per l’ennesima volta John.
    -Per l’ennesima volta, John, SI!- gli urlò Nitrogooch.
    John sorrise. -Allora vado a fare il mio annuncio- disse, ed oltrepassò un varco oscuro. Si ritrovò in una specie di cimitero. John discese senza indugio il pavimento in pendenza ed aprì la porta scura.
    -FOREVEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEER!- strillò la fiumana di gente stipata in quella sala, rigettando indietro John.
    Con volto infuriato, il regista si rialzò e prima che le note nella Sala delle Vacue Melodie aumentasse ancora si diresse verso il microfono. Poi risoffiò sopra a pieni polmoni, producendo un acutissimo fischio.
    La sala si acquietò, dopo un ultimo -E stai attento!- di Hikachan.
    John agitò le braccia un paio di volte e prese il microfono.
    -Signori, grazie per la vostra spontanea attenzione. E’ un anno che lavoriamo fianco a fianco, alla produzione dei tre film storici più dannatamente fantasy che si siano mai visti!-
    La folla, al ritmo di un battimani, assentì vigorosamente.
    -Cavolata- sibilò Xigbar.
    -Che vuoi farci, non sanno come noi sappiamo- rispose dietro una donna.
    Xigbar si girò, guardandola in maniera sprezzante. -Oh, lady Kabubi- fece lui, con un pesante tocco di ironia.
    -Ed è per questo che vi ho riuniti in una festicciola per celebrare l’ultima ripresa del film!- continuò John, ignaro dei dialoghi sospetti che avvenivano sotto di lui.
    -Vorresti rovinare la... “festicciola”?- chiese Kabubi.
    -Chiamala più un sacco di baldoria immeritata-
    -Devi ammettere però che il regista vi ha unito più di Xemnas, e molto più di Xehanort- fece lei.
    -Signori... è un onore!- concluse John.

    ° ° ° ° °


    Le riprese in questione riguardavano Ansem il Saggio e Xemnas. Il loro ultimo dialogo. Per un colpo di fortuna, avevano trovato persino Ansem, creduto da tutti morto. Come fosse sopravvissuto, non lo ha mai voluto dire. Invece, non avevano trovato Xemnas. Ancora una volta, era l’ombra più fugace.
    E come il vero Xemnas, il sostituto non si faceva trovare. Se non che, John si era scottato con la prima esperienza di attori che non si presentano sul set, quella di Zexion. Zexion, tra l’altro, risentiva ancora di dolori simili ai reumatismi. La Copia aveva colpito a fondo.
    In ogni caso, Zexion aveva un’abilità fondamentale: controllare le proprie illusioni come fossero un braccio. John lo aveva incaricato di setacciare con esse l’intero smisurato Castello, epitome del potere dell’Organizzazione. Stranamente, anch’esso era sopravvissuto. Come Ansem.
    E John si stufava. Aveva messo le telecamere in ripresa costante, in maniera che non appena il globo oscuro avesse lampeggiato (segno di una visita imminente) John avrebbe avuto anche un certo margine di tempo per il montaggio.
    E finalmente, il globo lampeggiò. Da esso ne uscì una figura incappucciata.
    Un attimo, non doveva essere a capo scoperto?
    -Ma che comodità...- disse l’incappucciato.
    -Uh?- fecero Riku e Sora insieme. Topolino sobbalzò.
    Ansem non fece il minimo guizzo. -E così, infine, ci sei riuscito-
    E questa non è la battuta corretta!” pensò ancora John.

    ° ° ° ° °


    Kabubi e Xigbar sobbalzarono nello stesso istante. Demyx fece cadere, sibilante e spezzata, la sua voce. Incredulo.
    Saïx sussultò. Luxord aprì la bocca. Marluxia emise un sibilo. Vexen e Zexion, appena ritornato dalla ricerca infruttuosa, si guardarono meravigliati. Xaldin emise un -Ah!- di stupore. Axel e Roxas impallidirono. Larxene divenne paonazza. Lexaeus s’irrigidì.
    Kabubi e Xigbar si guardarono. Hikachan e +*PrInCiPeSsAdElnUlLa*+,°.:*: guardarono Demyx.
    -Vivo...?- mormorò Kabubi.
    -Come fa ad essere ancora vivo?- sibilò Xigbar, urlando.
    -Non eri tu a non volerlo morto?- gli rispose Kabubi.
    -Senza memorie è un conto, ma con esse è un pericolo pubblico!-
    -Xigbar...- mormorò Demyx nel microfono. -Non... non... non è... lui?-
    Xigbar lo guardò. Tutti guardarono lui.
    -Si-

    ° ° ° ° °


    Oscurità. La sostanza del mondo.
    Incredibile quanto gli avevano fatto dimenticare. Anni di predominio. Anni di Oscurità. Anni di battaglie. Anni di lotte, guerre, poteri soprannaturali.
    E tutto per colpa di quei tre.
    -Ma che comodità...- disse la figura.
    I due ragazzini dissero qualche sillaba incoerente. Il piccolo Re sobbalzò. Ansem il Saggio, invece, lo stupido che gli aveva permesso il dominio dell’Oscurità per la seconda volta, non mostrò alcuna emozione.
    -E così, infine, ci sei riuscito-
    -Xehanort!- esclamò Topolino.
    La testa incappucciata si voltò verso il topo, ed il suo braccio tolse il soprabito nero con un unico, fluente movimento. Sotto indossava una casacca nera e bianca, il simbolo degli Emblemi luccicante sotto la falsa luna. Gli occhi, arancione, duri e malvagi, guardarono il piccolo Re con espressione estasiata.-Sua Altezza!- esclamò. -Che piacere vedere che si ricorda di me. E’ passato tanto tempo dall’ultima volta che ci siamo visti, specie da quando avevo questi poteri-
    -Stai cercando guai?- disse Sora a denti stretti.
    Xehanort mosse lentissimamente la testa verso di lui. -Dici?-
    Fu velocissimo, nemmeno il tempo di vedere. Un lampo, e Sora volava via, oltrepassando le scale e piombando nell’androne buio che portava alla Prova dell’Esistenza. Il tempo di notare la sua assenza e sia Riku sia Topolino volarono via, in direzioni opposte: il Re contro il muro e Riku oltre il piano inclinato che congiungeva livelli diversi di quel corridoio a cielo aperto.
    Topolino si staccò dal muro e saltò, Xehanort gli andò incontro. All’ultimo istante deviò la traiettoria del suo corpo, passandogli vicino, e calò il suo Keyblade, chissà quando spuntato fuori, su quello del Re. Si udì un crak e il Re volò via, accompagnato dai due pezzi del suo infranto Keyblade.
    Con una facilità ed una lentezza assurda, Xehanort spostò il suo Keyblade alla sinistra, parando un affondo di Riku, poi si voltò e gli sferrò una gomitata, mantenendolo alle sue spalle. Continuò a girare, colpendo anche con il braccio e l’intero Keyblade, e Riku fluttuò, schiantandosi contro il parapetto del livello superiore.
    Xehanort sorrise. Era più semplice di quanto pensasse.

    ° ° ° ° °


    Si smaterializzò sopra Sora e lo agguantò con un braccio, poi s’incamminò a passo di corsa verso il parapetto e lo scavalcò. Scalciò la parete verticale, in modo che la sua caduta libera apparisse come una corsa frenetica, e non appena essa s’inclinò Xaldin puntellò bene i piedi e saltò, lungo e lontano, fino a raggiungere il tetto della sua torre. Ogni membro dell’Organizzazione aveva una torre, più o meno alta a seconda dell’ordine di entrata. E la sua era un labirinto di scale, così intricato che chiunque ci si poteva perdere con facilità, persino un membro della stessa Organizzazione.


    ° ° ° ° °


    Due paia di piedi calzanti lo stesso tipo di stivali avanzarono fino al bordo. Due sguardi, arancioni e freddi, guardarono il Nemico farsi largo attraverso i Custodi che li avevano ostacolati.
    -L’Oscurità...- mormorò uno dei due. Aveva, come il Nemico, una casacca nera e bianca, ma al contrario capelli lunghi e bianchi. Forse anche il Custode sotto di loro aveva avuto tali capelli. Come molte cose, però, erano andate perdute.
    -Anni di nulla cercano vendetta- rispose l’altro, incappucciato.
    -E saremmo noi a dover combattere lui?-
    -Non lui, noi stessi- replicò l’incappucciato, togliendosi il cappuccio. Aveva una carnagione più chiara del suo interlocutore, scuro di pelle, anche se più scura di quella del Nemico. E lo stesso sguardo...
    L’Heartless sbuffò. -Ironia della vita e dei Cuori, farci combattere contro noi stessi e a fianco di coloro che ci mandarono nell’Oblio-
    -E chi meglio di noi potrebbe compiere quest’impresa? Dimentichi forse i tre Cavalieri? Coloro che fallirono? E’ grazie a loro, indirettamente, che noi viviamo. “Noi” e “Lui” siamo la stessa cosa, ma disgiunti nell’essenza. Un paradosso intrigante...-
    Insieme, i due videro il Lanciere atterrare sul Prescelto e portarlo in salvo, subito inseguito dal Nemico.
    -Dobbiamo chiamare Kingdom Hearts- affermò l’Heartless.
    -Certamente- confermò il Nessuno.
    -E lui ci sconfiggerà prima-
    -No: la mia Organizzazione ha poteri specifici. Non dubito che sapranno organizzarsi per rallentarlo-
    -Sono deboli- insistette l’Heartless.
    -Agire da solo ti ha tolto la misura di giudizio degli altri- replicò il Nessuno. -Non li ho scelti a caso-
    L’Heartless sbuffò. Poi si allontanò ed alzò le mani al cielo.
    Ed il cielo rispose.

    ° ° ° ° °


    Xaldin scese a quattro a quattro i gradini e si riparò dietro l’ennesima rampa di scale, poi saltò e si rovesciò in aria, appoggiando i piedi su un nuovo piano di scale. Le risalì, incurante della diversa gravità.
    D’altronde, un motivo per l’impenetrabilità di quella torre ci doveva pur essere.
    Arrivato sul pianerottolo saltò giù, piegando le ginocchia per attutire l’urto. Nell’incavo del suo braccio, il Custode si agitava. Bene, non poteva giocare così ancora a lungo.
    E di fatti, una palla di fuoco lo colpì in pieno, facendolo ruzzolare giù da una scala.
    -Ops!- esultò Xehanort, seguendolo con più calma.
    L’aria attorno a Xaldin tremolò, e Xigbar fece ciao ciao con la mano a Xehanort. Poi i tre scomparvero nel nulla. Al loro posto, un mazzo di carte bloccò ogni uscita. Xehanort colpì tredici di esse con una unica spazzata, riducendole in polvere, ma da una dietro di lui sprizzò un immane getto d’acqua, che lo fece cadere fino al pianerottolo. Poi Demyx uscì dalla carta e salì le scale sull’onda d’acqua che aveva invocato.
    Xehanort si rialzò, i denti stretti ed il Keyblade in mano, e venne immediatamente avvolto da un getto di fiamme. Un paio di chakram rotearono lungo il perimetro, spazzando via l’aria in fiamme. Poi un singolo sbuffo di fuoco nero e viola si districò dall’inferno di fiamme nere e rosse, colpendo in pieno il Soffio di Fiamme Danzanti e catapultandolo lontano. Xehanort si girò e parò lo Shinedown di Saïx, poi si girò e spazzò l’aria ad un pelo dal Mago. Xehanort scattò, velocissimo, ma Saïx scomparve in un’esplosione di petali. Pieno di furia, Xehanort si girò e colpì con una palla di fuoco Marluxia, sollevandolo di peso e schiantandolo contro il muro. Si udì distintamente qualche costola scricchiolare, o rompersi.
    Poi Xehanort avvicinò le braccia al petto, come a stringere l’aria, e le rilasciò di colpo. L’aria sferzò, colpita, e si allontanò come un’onda d’urto, sfrigolando e schioccando. Migliaia di immagini furono spazzate via, ed al termine della magia si vedeva solo una figura nera, accasciata ed a terra.
    E tre lame gli colpirono il viso, lacerando la guancia e spingendo il viso di lato. Xehanort si lasciò guidare dal colpo e colpì con un doppio calcio la donna, facendo crepitare l’aria. Poi puntò entrambe le mani contro di lei ed un fiotto di oscurità, tanto violento quanto dispersivo, si fece largo, fluttuando, fino a Larxene. La donna scomparve oltre un parapetto.

    ° ° ° ° °


    Xigbar ricomparve sul corridoio che Xaldin aveva lasciato, e guardò la donna.
    -Potevi intervenire, dannazione! Non potremo fermarlo a lungo- le urlò contro.
    -E’ qui- disse Kabubi-

    ° ° ° ° °


    -Non mi importa quanto forte, deve essere il più forte possibile, Nitrogooch!- disse Hikachan.
    -Senti, più forte e si spacca tutto!- ribatté irato il Supervisore Generale.
    -Cosa vuoi che rimanga più da spaccare, se quello vince?- replicò +*PrInCiPeSsAdElnUlLa*+.
    -E voi due pazze vorreste fermarlo con una manciata di decibel gracchianti?- sbuffò Nitrogooch.
    -No, ma basterà a distrarlo- rispose una voce dietro di lui.
    -Demyx!- esclamarono le due ad una voce, ed a ragione. Il Notturno Melodico aveva un brutto taglio sulla fronte e l’aria avvilita.
    -Quello ci sta facendo a pezzi, Nitro’. Se esiste qualcosa capace di fermarlo un attimo solo, di farlo esitare, noi tutti potremmo usare il nostro intero potere congiunto. Forse basterà...-
    -Forse?- domandò Nitrogooch.
    Demyx scosse la testa. -Lo Xehanort che conosco io non era un Custode. Non so di preciso quanto è forte. Lo potrebbe dire il Cavaliere, però-
    -Chi?- comandò Hikachan.
    -Xehanort si scontrò con tre Cavalieri durante la Guerra dei Keyblade. Uno di essi, Terra, ci ha sempre seguito. Alle volte, mi sembrava persino che assistesse alle riprese-
    -Allora perché non si fa vedere?- fece Nitrogooch.
    Demyx alzò le spalle e scomparve in un globo oscuro.

    ° ° ° ° °


    Infine gli puntò contro la mano, spingendolo via, ed il suo corpo impedì di vedere l’immane onda oscura che lo dilaniava. Ed infine ricadde, privo della protezione delle sue carte.
    Xehanort si voltò, conscio di una presenza.
    E sopra di lui, in cima ad una rampa di scale, un ragazzino incappucciato.
    Mosse le anche, voltandosi a sinistra, ed un Keyblade bianco bordato di nero gli apparve in mano senza scintillio. Si voltò a destra, ed un Keyblade gemello nell’essenza, ma non nell’aspetto, gli apparve nella destra. Portafortuna e Lontano Ricordo. Uno bianco bordato di nero e l’altro nero bordato di viola.
    Xehanort sorrise. Finalmente qualcuno più potente. I tre Custodi precedenti erano stati veramente una delusione...
    Mettendosi in guardia, i due si corsero incontro lungo le scale... ed un Keyblade fece la sua comparsa di lato.
    Il suo Custode non si voleva ancora far vedere. Ma ancora per poco...

    ° ° ° ° °


    Vexen e Lexaeus furono bloccati da Roxas, apparso da un globo oscuro sulle scale che dovevano prendere.
    Vexen aprì la bocca, incapace di accettare quello che vedeva. -Lo vuole affrontare da solo!-
    -Le chiavi del Destino- gli ricordò Lexaeus.
    Vexen lo guardò brevemente, agitando l’ampio scudo. -Dobbiamo aiutarlo!-
    -Indubbio- rispose laconicamente l’altro.
    Ed i due si slanciarono insieme.

    ° ° ° ° °


    A metà scala Roxas si lanciò contro Xehanort, caricando i due Keyblade in un doppio arco. Xehanort fece scomparire il suo Keyblade e colpì con il taglio delle mani i polsi dell’avversario, bloccando il colpo. Poi evocò due palle di fuoco oscuro, che però Roxas schivò.
    Un altro Keyblade s’intromise, cercando di colpire Xehanort alla testa. Il Nemico si limitò a ruotare di lato con la magia ed a sferrare un calcio al Custode. Roxas spazzò l’aria con Portafortuna, e Xehanort saltò, arrivando su un altro pianerottolo.
    Sora e Roxas lo guardarono per un attimo, poi saltarono insieme. E Xehanort con loro.
    Non si colpirono mai: seguendo Sora e Roxas, due scie di roccia e ghiaccio proruppero dal pavimento e devastarono la parete. Xehanort le colpì entrambe, spezzandole, e passò in mezzo ai due Custodi, piombando sul pavimento sottostante.
    Poi alzò la mano, ed un immenso fiotto blu si alzò dalla sua mano. Era ora che l’Organizzazione cessasse di esistere.

    ° ° ° ° °


    D’improvviso il potere scemò dalle sue mani. E l’Heartless le abbassò, osservando il lavoro che era riuscito a compiere.
    -Pare ti abbia scoperto- disse il Nessuno.
    L’Heartless sbuffò.
    -Ora tocca a me- commentò l’altro, e scese i grandini, avvicinandosi al parapetto.
    Svariati metri più giù, il Nemico lo attendeva.

    ° ° ° ° °


    John riuscì finalmente a togliere i resti della telecamera dal suo petto. Una delle palle di fuoco era passata vicino, e le apparecchiature elettroniche erano letteralmente esplose, mandando tutti a gambe per aria. Molti erano svenuti. E John ancora non capiva che diamine era successo, o chi fosse il tizio che aveva impersonato (o meglio, avrebbe dovuto impersonare) Xemnas.
    E come chiamato dai suoi pensieri, proprio lui si materializzò davanti.
    Guardava verso l’alto, e guardava una figura nera.
    Xemnas! Le foto che Leon gli aveva fornito erano inequivocabili.
    Poi il tizio saltò. O meglio, volò: volò incontro a Xemnas, che stava precipitando a filo di piombo.

    ° ° ° ° °


    -Ora?- chiesero +*PrInCiPeSsAdElnUlLa*+ ed Hikachan.
    -Aspetta...-
    -ORA!- dissero ad un tempo Demyx e Nitrogooch. .

    ° ° ° ° °


    Xemnas e Xehanort alzarono le armi nello stesso istante, e con identici movimenti il Keyblade si intersecò con le due spade laser.
    Poi un tremendo grido, o suono, o stridio, o quello che era pervase l’aria, devastando i timpani del Nemico e facendolo gridare. Xemnas, invece, ne risentiva di meno, e colpì l0avversario, che cadde. .

    ° ° ° ° °


    E non appena fu alla giusta distanza, Xehanort volteggiò in aria ed atterrò, il volto ridotto ad una maschera d’ira. Volse lo sguardo a destra ed a sinistra, fermandosi sulla ottava torre in ordine di altezza.
    Ancora una volta il Nemico avvampò del fuoco azzurro, e questo arse tutta l’aria tra la torre del Notturno Melodico. Poi il proiettile infuocato colpì la torre, esplodendo. La vampa di calore e l’assordante rumore si propagò fin su quel corridoio tutto sommato riparato. Poi la torre crollò, spezzata a metà, e rovinò nel vastissimo spazio semisferico sotto il castello
    Ma con orrore, John aveva visto quattro persone su quella torre, prima che il fuoco impedisse di vedere...

    ° ° ° ° °


    -Non gli ha fatto niente!- disse Nitrogooch. -Credevo che Xemnas fosse più...-
    -Via!- urlò Demyx. Afferrò per la collottola i tre e si buttò nello scivolo. Poi volse indietro la testa e vide il fuoco. Evocò un varco oscuro e scomparvero dalla torre.

    ° ° ° ° °


    -Scappato!- disse Vexen.
    Un globo oscuro su parì su una parete, e Demyx, Nitrogooch, +*PrInCiPeSsAdElnUlLa*+ ed Hikachan ne furono espulsi.
    -E’ sulla torre di Xemnas!- avvertì Xigbar, appena smaterializzato.
    Xaldin e Lexaeus imprecarono. Xehanort si era dimostrato più forte di tutti loro. Zexion era a terra, ferito, Axel svenuto, Larxene scomparsa, Xaldin affaticato e ferito leggermente, Luxord non l’aveva più visto nessuno, Demyx aveva la faccia annerita dal fumo e dal sangue. Vexen, Saïx, Lexaeus, Xigbar, Roxas e Marluxia erano illesi, ma il morale era basso.
    -Che facciamo, che facciamo?- mormorò Demyx.
    -Combattiamo- disse una voce.
    I nove si voltarono. In alto, su una delle tante rampe di scale, Topolino, Paperino, Pippo, Riku e Sora.
    -Non abbiamo scelta!- disse Riku.
    -Se non combattiamo adesso, Xehanort distruggerà qualunque mondo- esclamò Sora.
    -Ed inoltre, non possiamo abbandonare i nostri amici la fuori!- rincarò il Re.
    Xigbar sbuffò. -Facile parlare: quello Xehanort vi ha sconfitto. Uno dei vostri Keyblade è a pezzi, dannazione! Non abbiamo i mezzi per affrontarlo-
    -Ti credevo più coraggioso, Xigbar- disse un’altra voce.
    Xigbar si voltò e sibilò. –Ma fammi il piacere, tu! Li hai traditi, e parli a me di coraggio! Ha!-
    Terra sorrise, il volto ombreggiato dall’armatura.
    -E vorresti mettere la testa sotto la sabbia? Io, perlomeno, ho sempre combattuto-
    -Senza un piano saremo distrutti- fece Marluxia.
    -E io credo che i nostri tre bravi Custodi stiano per mostrarcene uno...- disse Terra.

    ° ° ° ° °


    Xemnas urlò, poi Xehanort si lasciò trascinare dal suo stesso impulso e lo buttò a terra. Era ridotto male: gli abito neri e bianchi laceri e sporchi di sangue, dozzine di ferite minori, una gran botta la fianco.
    Xehanort sorrise.
    -Addio, Nessuno!- disse, e caricò il Keyblade dietro la testa. Poi lo calò.
    Il Keyblade non raggiunse mai il suo bersaglio. Perché un altro si interpose fra loro.

    ° ° ° ° °


    John emerse dalla volta e si fermò a riprendere fiato. Aveva corso tantissimo: quella dannata torre era molto più impervia di quanto si aspettasse, fatta a piedi. Aveva fatto installare dai membri dell’Organizzazione una serie di passaggi oscuri, ma questi parevano scomparsi.
    John si rialzò e si sporse dal parapetto. I due tizi stavano ancora combattendo: quello con l’armatura era davvero bravo: pareva quasi anticipare le mosse dell’avversario. Erano quasi alla pari.
    Poi la torre tremò.
    Un brontolio cupo, sordo, sussurrante all’inizio ma fragoroso alla fine. Un suono che John aveva già sentito, ma non ricordava dove.
    John scacciò il pensiero, saltò dal parapetto, scivolò sulla superficie inclinata ed atterrò sulla specie di navetta usata tempo addietro da Riku e Sora. La navicella ondeggiò e rollò, e john si affrettò ad afferrare saldamente il joystick. Il rombo si stava facendo più forte.
    John arrischiò un’altra occhiata più sotto. E proprio in quel momento, una cascata d’acqua spazzò via i due duellanti.

    ° ° ° ° °


    Due minuti prima...


    -E’ un inferno cercare di restare in equilibrio!- gridò Sora, sovrastando il frastuono dell’acqua.
    Riku gli sorrise. -Se vuoi ti cedo il mio Keyblade: ha la lama più larga!-
    -No, grazie!- sbuffò il Custode di rimando. -Credo di farcela-
    -Ne ero sicuro- replicò Riku.
    -Smettetela, voi due- li rimproverò Kairi, accucciandosi sul suo Keyblade per andare più veloce. Si era tenuta in disparte fino ad ora, controvoglia, ma adesso non voleva sentire più ragioni.
    -Quanto manca?!?- urlò Paperino, furioso.
    -Al portale per la Prova dell’Esistenza manca veramente poco- informò Xaldin.
    -Bene!- sbottò Vexen. Visto che lui aveva uno scudo piuttosto ampio e che né la falce di Marluxia né il tomahawk di Lexaeus erano adatti come natanti, Vexen era stato costretto ad assicurare le due armi con il ghiaccio al suo scudo, formando un’imbarcazione alquanto sgraziata e pericolante. Specie in tre.
    -Yuhuuuuu!- esultò Pippo, surfando agilmente tra i flutti. Vexen fece una smorfia.
    -Consolati- gli disse Marluxia, -anche il Re ha paura-
    E, in effetti, Topolino si teneva stretto alle gambe di Pippo: poiché il suo Keyblade era spezzato, aveva dovuto chiedere un passaggio.
    -Xaldin, quanto manca di preciso? Non ce la faccio più!- implorò Demyx, le cui dita stavano ormai fumando per lo sforzo di continuare a suonare la Sitarra e mantenere lo tsunami artificiale sotto le loro imbarcazioni improvvisate.
    -E resisti, dannazione!- gli gridò furioso Xigbar, ondeggiando paurosamente sul Lontano Ricordo di Roxas.
    -Se questa marea non resiste fino a Xehanort, siamo finiti, Demyx- gli ricordò Roxas, i piedi su quello che pareva un’onda di spuma più chiara delle altre.
    -Lo so, lo so...- bofonchiò lui.
    -Senti- s’intromise Nitrogooch, decisamente stufo di essere scarrozzato su quella specie di dragone volante (o meglio, nuotante) di Xaldin, -di preciso, come credi di farci passare sotto l’arco? Il Portale è in una nicchia basa, ma queste onde sommergono il labirinto di metri e metri-
    Hikachan alzò di scatto la testa, stringendo più forte le mani intorno alla vita di Nitrogooch.
    -Se te lo dico non ti spaventi?- chiese Demyx.
    -Demyx- fece +*PrInCiPeSsAdElnUlLa*+, -che hai in mente?-
    -Eccola!- esclamò Topolino. L’uscita di quel labirinto era in vista.
    -Fate tutti un respiro profondo!- ordinò Demyx. Poi suonò più freneticamente.
    Paperino si voltò e gridò. Pippo fece un -Gaush?-, si voltò e sobbalzò, sbilanciando pericolosamente lo scudo. Topolino cercò di essere sballottolato il meno possibile.
    Nitrogooch si voltò e aprì la bocca in una muta esclamazione di stupore.
    Dietro di loro, un’onda immensa. Che presto gli fu sopra.
    -Cosa succe... Aiuto!- disse +*PrInCiPeSsAdElnUlLa*+.
    E l’onda si abbatté su di loro, sommergendoli.

    ° ° ° ° °


    Xehanort parò, rispose, parò e rispose ancora. Poi la tizia in armatura fece un passetto indietro.
    -Sei migliorata con la scherma, Aqua- disse.
    La donna sbuffò. -E tu ti sei ammuffito: oramai prevedo ogni tuo colpo-
    -Piccolo problema: io resto il più forte con la magia- sibilò, il corpo risplendente di blu. Poi, agli occhi di Aqua, quel blu fu rimpiazzato dall’azzurro di una valanga d’acqua prorompente dal vano oscuro della Prova dell’Esistenza.
    E in testa alle maree anomale, Terra. Urlante, e con i piedi sul Keyblade.
    SPOILER (click to view)
    Quando farò il “Make of” del “Make of Kingdom Hearts”, questa scena sarà spettacolare! La mossa più famosa del Cavaliere...

    -Ma cosa...- disse. Poi l’acqua fu su di loro.

    ° ° ° ° °


    SPOILER (click to view)
    Musica consigliata: “Disappeared”

    preso solo di striscio, anche se quel colpo parve bastare per rispedirlo, fluttuante e svenuto, lontano da lui. Arrivò ancora un altro sciocco, a cavallo di un dragone di lance. Xehanort si puntellò sulla punta della lancia di testa, bloccò con la mano sinistra la spalla di Xaldin e lo trafisse. L’ex-Nessuno fece una smorfia incredula, poi scivolò via e s’inoltrò in acqua più profonde. Xehanort passò l’altra gamba dall’altra parte del serpente di lance, poi si accorse che c’erano altre persone su quella creatura magica. Fendette l’acqua velocemente, ed il primo fu sbalzato via di sella con un’esplosione di bolle d’aria, e le altre due con lui, forse aggrappate alla sua vita.
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    Musica consigliata: “Another Side”

    Afferrò le redini di quello strano mezzo, e si diresse senza indugio dritto verso un’altra figura, indistinta nell’acqua scura. Un piccolo lampo di luce lo avvertì che aveva estratto le armi, poi Xehanort tirò le redini, facendo deviare il dragone. Una lama si infisse in uno dei fori della prima delle sei Lance Nessuno riccamente intarsiate. Una falce. Xehanort lasciò per un attimo il mezzo e discese velocemente nell’acqua, colpendo la figura al braccio ed alla schiena, poi questa si ritirò. “Oramai” rifletté Xehanort, “più nessuno è alla mia altezza
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    Musica consigliata: “Night On Bald Mountain”

    Ancora una volta, Aqua si diresse verso di lui, ma Xehanort la snobbò completamente, puntando invece verso il bagliore dorato che aveva visto in lontananza, e che gli diceva sia che lì c’era il piccolo Re, sia che l’acqua stava defluendo, finalmente. Il topo, vedendolo, mise in posizione di guardia quell’insulso moncone di Keyblade, poi scalciò violentemente per tentare di infilzarlo. Xehanort gli spedì una palla oscura contro, costringendolo a cambiare piano, poi si drizzò su due decorazioni della seconda lancia e colpì. Per un mero colpo di fortuna, il Re si salvò: la sua manica era rimasta impigliata nella punta della lancia di testa.
    Xehanort sorrise, vedendo il piccolo Re divincolarsi. Poi caricò il Keyblade... ed esso gli fu colpito da una freccia luminosa di colore blu.
    Xehanort si voltò, vedendo Terra lanciare un altro incantesimo simile. Xehanort alzò una mano e un’onda nera si propagò nell’acqua, facendo vorticare Terra e disincastrando Topolino. Poi l’acqua defluì e Xehanort si ritrovò su una piattaforma levitante nell’aria. Smontò e si asciugò gli abiti.
    Tutt’intorno a lui, su altre piattaforme simili, i suoi nemici si radunarono.
    -Pazzi!- li sbeffeggiò Xehanort. -Sciocchi, piccoli bambini che non capiscono nulla! Ancora vi affannate a cercare di distruggermi, voi che non capite nemmeno che significhi... IL POTERE!-
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    Musica consigliata: “Destati” (Ultima del CD 2 di Kingdom Hearts I

    Gridò, ed alzò una mano. Immediatamente fu avvolto da una luce azzurra intensissima, che sfrigolò e lo nascose agli occhi. Topolino, Terra e Aqua strinsero gli occhi: conoscevano già ciò che stava facendo.
    Xemnas, gli abiti neri e bianchi in pessime condizioni, annuì a Xigbar. La piattaforma dove si trovava Xehanort improvvisamente divenne un quadrato, e il mondi intorno a Xemnas divenne nero, schiacciato dall’oscurità delle due mani unite e sfrigolanti di energia. Sora rabbrividì.
    La luce che nascondeva Xehanort fu subissata di colpi: blu per Xigbar, che non smetteva mai di roteargli intorno, e rossi per Xemnas, migliaia di lampi rossi fermi in aria che aspettavano solo di colpire il loro bersaglio. Terra aggiunse il suo contributo con sfere di energia di vari colori.
    Poi la luce azzurra esplose, buttando tutti a terra. Un cerchio bianco si allontanò da Xehanort, nera figura in un mare blu, crepando le pareti della torre, e una sfera blu lasciò una scia malefica mentre si dirigeva in alto.

    ° ° ° ° °


    l’Heartless percepì il colpo. Prese tutto il potere di Kingdom Hearts, e buttò un altro sguardo ammirato al potere sopra di lui. Poi il pavimento esplose, e lui scese in basso, levitando, il Bastone Animofago circondato di un’aura più blu dell’aura azzurra che lo circondava. Un piccolo sprazzo blu rinvigorì il Nessuno, e lo fornì di nuovo potere, poi i due si apprestarono a sconfiggere il Nemico.

    ° ° ° ° °


    Nitrogooch sputò acqua, poi si diresse verso un pezzo di terraferma, tirandosi dietro +*PrInCiPeSsAdElnUlLa*+ e Hikachan. Una mano guantata lo afferrò e lo tirò su. Hikachan vide che era Demyx.
    -Credevo avesse più effetto, sinceramente- disse Demyx.
    -Per poco non affogavamo!- inveì Nitrogooch.
    -Ma lui ci aveva avvertito di prendere un bel respiro- gli ricordò +*PrInCiPeSsAdElnUlLa*+. Demyx le sorrise, e Hikachan la guardò male.
    -Pazzi!- gridò qualcuno. Nitrogooch si guardò intorno, ma vide solo Demyx, Vexen, Lexaeus e Marluxia.
    -Sciocchi, piccoli bambini che non capiscono nulla!- continuò la voce. Hikachan indicò in alto, e tutti seguirono il suo dito.
    Xehanort.
    -Ancora vi affannate a cercare di distruggermi, voi che non capite nemmeno che significhi...-
    Vexen gli toccò la mano che reggeva il coso.
    -Avranno bisogno del tuo aiuto, anche-
    -IL POTERE!- urlò Xehanort, alzando una mano. Poi il mondo scomparve in un lampo azzurro. Nitrogooch urlò e distolse lo sguardo, aspettando prima di riportarlo sul Nemico.
    Xigbar e quello che parve essere Xemnas stavano tempestando di colpi la massa luminosa dove era scomparso Xehanort. Poi un lampo blu spaccò il soffitto, moltissimi metri più in alto, e Xehanort puntò la mano contro la loro piattaforma.
    -A terra!- urlò, buttandosi sulle due donne e spingendole nel vuoto.
    Un lampo blu saettò contro di loro. Marluxia sferrò un colpo a Vexen e Lexaeus con il manico della falce, spingendoli nella stessa direzione di Nitrogooch.
    Le due donne urlarono, poi atterrarono su un pavimento apparso per incanto, fatto di esagoni luccicanti e trasparenti. Tutti rotolarono lungo quella strada luminosa che appariva pezzo per pezzo.
    Poi il lampo colpì la piattaforma, che fu proiettata in aria, di sbieco, slanciata verso l’alto e verso la parete circolare.
    Un altro lampo si diresse vero la piattaforma dove stavano Sora, Topolino, Riku e Kairi. Aqua si smaterializzò dietro di loro e li portò in salvo.
    Un terzo sembrò provenire da una parete. Il muro crollò, esplodendo, e una figura ai comandi di una specie di navetta futuristica urlò, sparando a tutto spiano contro Xehanort.
    John.

    Kairi attaccò. Xehanort le prese la mano, serrandola nel guanto bianco che gli rivestiva la mano e la scagliò a terra. Poi arrivò una meteora grigia che lo atterrò.

    ° ° ° ° °


    La navetta atterrò, stridendo e gemendo, e John fu sbalzato fuori dal sedile. Due mani forti lo agguantarono e lo tirarono all’indietro, evitando che fosse sfracellato dal suo stesso ex mezzo di locomozione.
    John tossì e fece un gesto all’altro, che lo lasciò andare. Il regista si rialzò e ringraziò.
    -Di nulla- fece Ansem, in verità più interessato ai resti miseri e fumanti che all’uomo.
    -Cos’ha di tanto interessante?- chiese il regista.
    Ansem lo guardò. -Dammi una mano, e te lo mostrerò-

    ° ° ° ° °


    Nitrogooch era allibito. Semplicemente, aveva visto troppo in troppo tempo. Era riuscito a malapena ad accettare gli incredibili poteri della mostruosità che si era abbattuta su di loro, ma... lui...
    Era un boccone troppo grosso. Semplicemente, aveva disteso le braccia ed era esploso. O meglio, qualcosa che non fosse lui era esploso, perché poi lui si era precipitato contro Xehanort come una furia. Aveva cambiato il colore dei suoi abiti, persino: da neri, bordati di vari colori, a bianchi, con strisce grigie. E combatteva con due Keyblade. Lontano Ricordo e Portafortuna, gli stessi di Roxas,
    Incredibile” commentò fra sé e sé.
    -Uao!- fece Hikachan.
    Xigbar sbuffò. -Il potere della Fusione- disse.
    -Il che?- fece +*PrInCiPeSsAdElnUlLa*+.
    Xigbar indicò la piattaforma dove si trovavano Demyx, Terra e una tizia in armatura. -Paperino e Pippo non ci sono più.
    Topolino saltò dalla sua piattaforma alla loro, e vide Nitrogooch.
    -Bene!- disse. -Vieni-

    ° ° ° ° °


    Roxas si intromise direttamente, piombando a capofitto fra i due e colpendo a raffica. Xehanort strinse le labbra e deviò i due Keyblade rotanti di Sora, respingendolo lievemente, poi colpì con ambo le mani Roxas, spingendolo contro Sora. Gli assestò un calcio in pieno ventre, di buona misura, e gli prese il Portafortuna. Poi lo colpì con ambo i Keyblade, si girò e lo colpì ancora, proiettandolo nell’abisso.

    ° ° ° ° °


    Un tintinnio fece voltare la testa di Topolino. Un Keyblade, Lontano Ricordo. Il Re lo prese al volo e si diresse, con il compagno, verso la piattaforma più bassa.

    ° ° ° ° °


    Bloccò i Keyblade di Sora fra i suoi e si girò, usando il groviglio di metallo e magia come una gigantesca mazza rotante. Sora arretrò, schivando il colpo, ma Xehanort continuò l’assalto e Sora saltò.
    Ma aveva dimenticato Kairi, che era dietro di lui.

    ° ° ° ° °


    Fu Aqua ad assorbire il colpo con il suo possente Keyblade, poi i due Keyblade di Sora scomparvero dalle mani di Xehanort. E col loro, prima che l’Heartless, il Nessuno e Terra potessero colpirlo, anche Xehanort.
    Ricomparve più in alto, tra le mani un raggio di luce blu. Atterrò su una piattaforma e spazzò via quella successiva con un unico colpo. Xigbar gli comparve alle spalle, ma fu immediatamente spazzato via da tre colpi velocissimi ed ad altissimo raggio. Poi Xehanort colpì Terra, catapultandolo sulla piattaforma dove si era schiantata la navetta. Una serie di folgori nere e bianche attraversò per un attimo Xehanort, ma prima di qualunque mossa da parte di Xemnas lui puntò la mano contro il Nessuno, che si fermò, come congelato. Poi cadde, effettivamente congelato.
    Ancora lampi blu. Poi Topolino gli fu addosso.

    ° ° ° ° °


    -Finito- disse Ansem. -Aiutalo a puntarlo-
    -Ma che hai fatto?- chiese John, aiutandolo a spingere i resti della navicella.
    -Un’arma più potente- rispose. Con un gesto gli ordinò di smettere di spingere e schiacciò un pulsante.

    ° ° ° ° °


    Xehanort incrociò i due Keyblade con i due del Re.
    -Ancora tra i piedi?- commentò. Poi fu colpito alla schiena. Era un colpo talmente debole che se ne accorse solo per la pressione dell’arma sul suo corpo. Guardò all’indietro e vide la ragazza che l’altro stava cercando di proteggere.
    Xehanort mantenne ferme le braccia, ma il suo corpo saltò, sorvolando i due. Poi li spinse con il loro stesso impeto l’uno contro l’altra, a cozzare fragorosamente.
    Atterrò e rise. -Se questo è il meglio che potete fare...-
    Come in risposta, ricevette un altro colpo alle spalle. Stavolta Xehanort si girò velocissimo, afferrando alla gola il povero Nitrogooch.
    -Ancora tu?- disse Xehanort. -E con un bel pensierino per me, vedo- aggiunse, notando l’arma che rimbalzava sul pavimento, lasciata dall’uomo per afferrare la mano alla gola. -Beh, non vedo perché non accettarlo- disse, prendendola in mano. Il secondo dopo scomparse in uno scintillio luminoso, che fu assorbito dal braccio di Xehanort. Poi puntò lo stesso braccio contro Nitrogooch e lo fece volare via, investito da un getto blu.
    Con un grido, l’Heartless e il Nessuno gli furono addosso.
    -E basta!- disse in tono canzonatorio, poi indicò il Nessuno, che si fermò e cadde a terra, come congelato. Terra arrivò, finalmente, e sferrò un colpo con ambedue le mani. Xehanort lo bloccò con i due Keyblade e spinse le tre armi contro i loro petti. Poteva sentire l’affanno del guerriero.
    -Sei sempre stato inutile, sai?- gli sibilò contro, poi fu ancora una volta avvolto da un’aura blu. Spinse via Terra, e colpì l’Heartless, sbattendolo di qua e di là nell’aria ad ogni colpo. Infine, lo lasciò andare a fondo.
    In quel momento fu colpito da un raggio rosso che lo perforò.
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    Primo colpo effettivamente dannoso ai danni di Xehanort: ce ne vuole per farlo fuori!!! Si avvicina la fine...

    Xehanort urlò di dolore e rabbia, poi si voltò come una furia. E vide Ansem e il tizio che era su quella navicella.
    In seguito, John non avrebbe mai saputo dire ciò che accadde. Semplicemente, Xehanort parve esplodere. Ci fu un lampo, poi sentì un calore intensissimo bruciarlo e si ritrovò chissà come a cozzare contro uno dei varchi nelle pareti della torre, a roteare nel vuoto al di là.
    Poi Xehanort si concentrò sull’Heartless: uno alla volta era più semplice di tutti assieme. Se non ché fu fermato da una colonna d’acqua prima di poterlo raggiungere. Si voltò ed incenerì la vaga posizione da cui era venuta la colonna. E in effetti, colpì qualcosa.
    Poi mura di ghiaccio si strinsero attorno a lui, e a quel punto si arrabbiò veramente. Che delle pulci come quelle usassero i suoi incantesimi contro di lui era impensabile! La sorgente di potere da cui veniva l’incantesimo parve rafforzarsi mentre altri due individui gli davano una mano, scagliando penosi incantesimi appena più efficaci di un sasso. Xehanort focalizzò su quella piattaforma il suo pensiero di morte e vendetta e la distrusse completamente, disorientando coloro che gli stavano incontro. Oramai rimanevano solo tre piattaforme, le altre le aveva distrutte.
    Si trasferì su una delle tre, mettendo finalmente i piedi a terra. Xigbar gli si mise davanti, ma lui lo aveva preceduto, infilzandolo con il Keyblade fino all’elsa. Gli bastò roteare l’arma sopra la testa per liberarla dal peso morto che la rallentava impercettibilmente.
    Il Custode-Ragazzino che gli cava con l’Oscurità si era risvegliato, finalmente, e si scagliò con rabbia su di lui. Come al rallentatore, Xehanort lo guardò, gli fece una smorfia, alzò il braccio destro il tanto che bastava per evitare il colpo e intrappolò il Keyblade. Poi ruotò a velocità sovrumana, scagliando Keyblade e pseudo-Custode addosso a Terra, alla piattaforma dopo.
    Terra lo depose sul pavimento e lo guardò con odio, mentre un’aura rossa lo avvolgeva.
    Xehanort rise: era proprio quando il Cavaliere aveva tentato quella tecnica, la volta scorsa, che aveva colpito Aqua. Terra aveva perso il controllo, e con esso la battaglia!
    Ma Xehanort aveva dimenticato una cosa: anche se dei tre che gli si erano opposti solo Terra e Aqua vivevano, erano entrati in gioco altri quattro Custodi che avevano affrontato prove sovrumane.
    Ed avevano vinto.

    ° ° ° ° °


    Sora scivolò sulle ginocchia e raggiunse Riku. Lo afferrò per le braccia e lo scosse, invocando il suo nome.
    Kairi gli appoggiò la mano sulla spalla. -E’ svenuto, Sora, solo svenuto-
    Le spalle di Sora si accasciarono. Poi il ragazzo sollevò la testa e vide Xehanort colpire alla spalla Terra.
    -Ma come si distrugge una mostruosità del genere?- sbottò.
    -La chiave è sempre nei nostri cuori- disse una voce dietro di loro.
    Sora e Kairi si voltarono, e Re Topolino li oltre passò, guardando con espressione accigliata l’impari duello che si svolgeva poco distante.
    -Ma come fa il nostro cuore a mostrarcela?- replicò Sora, la voce affranta.
    -Non sempre le cose vanno come dovrebbero, Custode- disse un’altra voce. Sora si voltò, e vide la ragazza in armatura, il Keyblade offuscato e il viso sporco di sudore e sangue. Era ridotta male, “Come tutti, d’altronde” si disse Sora.
    -Ci sono volte in cui si vince ed altre in cui si perde. Ma se segui il tuo cuore, prima o poi, nonostante tutte le incertezze, i dubbi...- Aqua esitò. -...le difficoltà, riuscirai. Devi solo trovare la forza del tuo cuore-
    -La forza del mio cuore...- mormorò Sora, abbassando la testa e guardando il volto di Riku.
    Una straordinaria serie di immagini gli balenò nella testa. Riku che gli prendeva il Keyblade, lui che parlava della forza degli amici, Xemnas colpito dal raggio che lo uccise definitivamente, lui che scuoteva Kairi, ancora senza cuore, Paperino che suggeriva che lui e Jack fossero uguali...
    Sora afferrò il Keyblade di Riku con la stessa mano con cui teneva il proprio, poi fece un gesto a Kairi, che gli porse il suo Keyblade. Topolino gli porse il proprio, e Sora fece un verso di stupore vedendo che ne mancava un pezzo. Poi pose la sua mano e quella di Kairi su quella del Re.
    -Geniale, ragazzo!- esclamò Aqua.
    Sora gli fece un gesto, ma lei declinò. -Non servirebbe, non dopo quello che è successo-
    Sora esitò, poi annuì. E riportò lo sguardo su Xehanort, che proprio in quel momento aveva fatto girare su se stesso Terra con un unico, violento fendente.
    Strinse gli occhi, mentre il suo nemico alzava il Keyblade...

    ° ° ° ° °


    Appoggiò il piede sul Keyblade, bloccandolo in quella scomoda posizione, poi prese a due mani il suo e colpì Terra in testa con violenza inaudita, rivoltandolo come una trottola e spedendolo sul pavimento. Il Keyblade rimbalzò a terra poco più in là.
    -Ah, come gusto questo momento! E’ come se tutta la mia vita precedente, da quando mi avete esiliato senza memoria, confluisse in questo momento... il momento in cui avrò la mia vendetta!-
    Alzò il Keyblade e lo fece roteare, sfrigolante di energia allo stato puro. Poi la stanza si fece bianca e lui venne colpito da un raggio di energia simile a quella che aveva accumulato nel suo Keyblade, ma molto più potente. Lo colpì... e lo proiettò in avanti, perforando le sue difese e riducendole a ben poca cosa, dissipando il suo potere. Reagì, usando tutti i residui di quel che fu e di quel che era per controbattere. Poi finì, lasciandolo ansimante sul pavimento di un’altra piattaforma.
    Si rialzò, la faccia una maschera di dolore e rabbia. Aveva permesso che venisse colpito di sorpresa, aveva subito un colpo durissimo al corpo e all’orgoglio. Era stato colpito da un ragazzino!

    Poi finì: era troppo furioso per controllare a lungo la potenza degli elementi. Solo il suo grido di rabbia e d’odio bruciante nel suo cuore malvagio persistette, annunciando a piena voce la morte a coloro che vi si opponevano.
    E anche quello finì.
    Xehanort ansimò un paio di volte, poi puntò un dito contro Sora, disperatamente aggrappato al bordo della sua piattaforma, incastrata in una crepa delle pareti e pericolosamente sporgente sul vuoto.
    -Tu... tu, miserabile essere... tu hai osato ciò che nessuno aveva mai osato fare!- gridò, ormai fuori di sé.
    Si scagliò come una freccia verso il Custode. Aqua, l’elmo volato via, fece un gesto con il Keyblade scagliando verso Xehanort la sua piattaforma, tenuta in aria dal suo potere, ma lui si limitò a guardarla per polverizzarla con un lampo e un suono raschiante. Aqua agitò ancora il Keyblade, formando uno scudo che avrebbe dovuto bloccare Xehanort, ma lui si limitò a colpirlo per mandarlo in mille pezzi.
    Poi gli fu sopra.

    ° ° ° ° °


    Cloud uscì all’aria gelida della notte. Su quella specie di balcone, Leon, alias Squall Leonheart, osservava il torrione indistinto più in là.
    -Si staranno divertendo da matti, lassù- commentò Leon.
    -Fa freddo- commentò Cloud. -Aerith vorrebbe che venissi dentro-
    Leon abbassò la testa. -Sai- disse, esitante, -l’idea di un film, all’inizio, era tremendamente strana. Anche perché significava dire alla gente cose difficili da accettare. Ma ora, guarda! Siamo nel Castello dell’Organizzazione... in pace-
    Leon si voltò e guardò il volto di Cloud. -Questo film ci ha cementato come poche altre cose, nonostante e forse proprio a causa dei sospetti, delle rimostranze. Ci ha unito. E adesso l’avventura è finita. E’ strano-
    Leon si voltò, e proprio in quel momento qualcosa della torre si staccò dalle pareti.
    -Ma cosa...- esclamò Cloud.
    Leon aprì la bocca. Non parlò. Si precipitò dentro.
    Cloud lo seguì a rotta di collo. Qualcosa non andava: che il Castello stesse per crollare?

    ° ° ° ° °


    Xehanort si puntellò ai resti della parete e n’estrasse il Keyblade, conficcato fino all’elsa nella pietra infusa di magia. Roteò in aria un paio di volte per la spinta che si era dato, poi si stabilizzò con un guizzo del pensiero. E puntò il suo Keyblade contro il malconcio Custode.
    -Sei finito- disse, quasi sputando le parole.
    -Non direi- disse un’altra voce. Dietro di sé, una piattaforma levitava. E sopra di essa... Aqua.
    Xehanort sbuffò. -Sei molto coerente, Aqua: non riesci a salvare i tuoi ex-compagni ma pretendi di poter salvare questo qui- disse, indicando con il Keyblade Sora, stordito.
    Aqua mise in posizione di guardia il Keyblade. -La possibilità di fallimento non implica la rinuncia, Xehanort. Una lezione che tu non hai mai imparato-
    Una vena pulsò sul collo di Xehanort. -Ma come osi!- disse, e alzò una mano.
    Il vortice riprese, ma con minore intensità. Parve quasi che si tenesse alla larga dalla piattaforma. E Xehanort saltò, un semplice, debole alone blu a rivelare il suo potere ancora non del tutto distrutto.
    In un lampo, parve che la piattaforma fosse rigirata, come tappeto sollevato di scatto da un bambino dispettoso.
    Aqua puntò il Keyblade a terra, come una lancia infissa da un cavaliere maldestro, e l’impeto del terreno la scaraventò in alto. Volteggiò abilmente e atterrò davanti a Xehanort, poi sai chinò per schivare un grande scudo azzurro che altrimenti le avrebbe spiccato la testa dal busto.
    Dopotutto, quel vortice aveva un senso.

    ° ° ° ° °


    +*PrInCiPeSsAdElnUlLa*+ urlò e continuò a far ondeggiare le gambe. Poi le sentì alleggerirsi ed arrischiò un’occhiata di lato. Hikachan le faceva dei gesti, invitandola a saltare. +*PrInCiPeSsAdElnUlLa*+ prese un bel respiro e staccò lentamente la punta della Lancia Nessuno dalla crepa del pavimento, cercando di avvicinarsi a Hikachan, che prontamente la prese fra le braccia, impedendole di cadere.
    Erano su una stretta cornice di pietra, resti di ciò che tempo fa era un’apertura nella pareti, liscia e regolare. Ora, per quanto era stata devastata dalla lotta, ci si poteva camminare sopra.
    E per fortuna: proprio qui era stato scagliato il povero Nitrogooch: svenuto, sanguinante e conciato male. Hikachan e +*PrInCiPeSsAdElnUlLa*+, ancora con la Lancia Nessuno in mano, si affrettarono a scuoterlo, ma lui non si svegliava. Hikachan gli pose due dita sul collo, poi annuì.
    Era ancora vivo.
    -Ok, sta bene, almeno per il momento- disse Hikachan. -Ma ora che si fa?-
    +*PrInCiPeSsAdElnUlLa*+ guardò alle sue spalle. Xehanort continuava la lotta, indefesso e ancora illeso. Al contrario, tutti loro erano stati feriti. Persino Hikachan e +*PrInCiPeSsAdElnUlLa*+ erano stati colpiti da un globo blu. +*PrInCiPeSsAdElnUlLa*+ aveva avuto fortuna, il globo era parso attraversarla senza nessun danno, ma Hikachan aveva un brutto taglio su un braccio e si sentiva dolorante.
    -Dobbiamo combattere, ma quanto al come... non so proprio. L’unica cosa che abbiamo è questa- disse, mostrando la Lancia Nessuno. -E in ogni caso, siamo bloccati qui: anzi che siamo riuscite a raggiungere questa sporgenza prima di cadere!-
    Hikachan aguzzò gli occhi, poi la oltrepassò e si sporse nell’abisso.
    Sotto, sopra una lastra, ultimi resti di una delle piattaforme che avevano permesso ai visitatori di attraversare la torre, c’era una delle balestre di Xigbar.

    ° ° ° ° °


    Da qui il seguito!

    Aqua afferrò una Chakram in salto, usando il suo impeto per deviare dalla traiettoria del salto quanto bastava per evitare l’affondo, poi si girò e la scagliò contro Xehanort, già sapendo che era completamente inutile.
    Xehanort si fece avanti, mulinando il Keyblade come una mazza, un inferno di linee blu che svanivano un attimo dopo. Aqua passò attraverso il labirinto di archi luminosi, penetrando nella sua guarda. Spuntò il Portafortuna, tracciando il arco che colpì l’armatura e la spezzò, senza tuttavia penetrare nella carne. Aveva passato mesi e mesi a ripensare a quel giorno, e questo serviva: Aqua conosceva il nemico.
    E Xehanort conosceva lei: il suo Keyblade, apparso alle sue spalle, fu fermato da una barriera bluastra, e la stessa aura si scagliò contro di lei. Aqua saltò in alto, schivandola, e dall’alone che circondava Xehanort si distaccò una forma eterea, come un calco del suo nemico, che si diresse verso di lei. Aqua agitò il Keyblade, bloccando la magia con una barriera. Poi la falce di Marluxia s’interpose fra i due, saettando a destra e sinistra nel tentativo di colpirla. Aqua si abbassò, afferrò il manico e la maneggiò come un bastone, schiantandola sulla barriera di Xehanort.
    Il suo avversario scomparve, e Aqua si voltò indietro, affondando il Keyblade nella tunica nera e bianca, che però scomparve. Lesta, fece un passo indietro, evitando il vero Xehanort che comparve da un varco nel pavimento.
    Un altro vortice s’intersecò con il secondo, diretto verso di lei. Aqua si tuffò, protetta dalla barriera, e il vortice la portò in alto. Comparve Xehanort, che sferrò colpi con ambedue i Keyblade. Aqua li schivò tutti, evitando il più possibile di parare.


    ° ° ° ° °


    Yuffie si fermò, osservando la Prova dell’Esistenza: il pavimento era bagnato, come le pareti, ma s’intravedevano aloni rosso cupo.
    Sangue.
    Afferrò immediatamente la ricetrasmittente e si accorse di un’altra cosa che non quadrava.
    Il portale di Demyx era spezzato. L’unico fra tutti, perché la Prova dell’Esistenza era stata ripristinata dopo che l’Organizzazione vissero ancora.

    ° ° ° ° °


    -Dalla a me- ordinò +*PrInCiPeSsAdElnUlLa*+, prendendo la balestra dalle mani tremanti di Hikachan.
    La fece scattare, sentendo il click del caricamento, poi la prese con entrambe le mani e guardò fisso Xehanort, con odio.
    E il proiettile partì, ingigantito dalla magia.

    ° ° ° ° °



    Eppure, anche mentre duellava, era inconfondibilmente determinata.
    E sciocca, perché si concentrava solo su di lui.
    Avvenne in un attimo: Xehanort parve esplodere, e una scia marroncina attraversò il corpo di Aqua.
    E adesso comprese: lui non aveva perso nulla del suo potere, checché ne pensassero. Anzi, si era rafforzato, grazie al Keyblade di quello sciocco: e il demone alle sue spalle era testimone di ciò.
    Due contro una. Già uno scontro difficile prima. Ora era impossibile.
    Xehanort sorrise, poi entrambi si scagliarono contro di lei, intrappolandola in un vortice di metallo. Non poteva far altro che parare. Ogni altra mossa avrebbe significato essere colpita. E sconfitta.
    Ma lei non poteva continuare all’infinito, come loro: già si era stancata molto con il semplice antipasto della battaglia che Xehanort aveva servito. E oramai era allo stremo, ridotta ad una macchina che parava in continuazione, al massimo delle sue possibilità.
    E se Xehanort avesse aumentato la velocità dei colpi, come aveva intenzione di fare?
    Xehanort sorrise al pensiero, e l’aura blu intorno al suo corpo aumentò in reazione ai suoi sentimenti.
    Solo uno... e poi la vendetta sarebbe stata consumata.
    Aumentò la velocità. E in quel momento, successe il pandemonio.

    ° ° ° ° °


    Leon guardò la devastazione nella torre. Era un labirinto di scale, pianerottoli e quant’altro, spesso con gravità differenti da quella a cui era abituato. Era una situazione assai disorientante. E pensare che la maggior parte dei tranelli e delle insidie era scomparsa, persa nella devastazione della torre.
    Qui qualcosa di potente aveva attaccato battaglia. Tanto per cominciare, i corpi inerti che giacevano al terreno: Leon riconobbe subito quello di Zexion. Vivo, per miracolo.
    E altre cose giacevano, inerti: carte, per esempio. Tantissime carte, molte più delle quaranta che li avevano intrappolati quando avevano scritturato Luxord. Leon pensava che il suo potere si limitasse a quaranta carte, ma non era così.
    E le pareti: in origine bianche e uniformi, ora spezzate, dilaniate da ghiaccio, roccia, aloni bluastri e annerite dal fuoco, o da qualcosa di più sottile e fulminante.
    Voltandosi, corse sul terreno sdrucciolevole per l’acqua e scomparve nel portale.

    ° ° ° ° °


    Era assurdo! Aveva spedito un globo azzurro dritto contro di lui proprio per evitare interferenze e lo aveva sentito svenire! Eppure era lì, a prendersi la palla oscura al posto di Aqua, quel dannatissimo Re! E non solo, il demone suo gemello era distrutto da qualche sorta di magia identica alla sua! Un globo azzurro. Magia del Cuore.
    Dannazione! Il Re era di nuovo svenuto, ma Aqua era stata sua, per un istante, prima che intervenisse.
    E con lui, le due donne che erano sul dragone di Xaldin: una teneva in mano una balestra, guardandolo con odio e sorpresa. Probabilmente non aveva capito di essere una maga. Né lui capiva perché poteva usare quella magia. Forse, aveva assorbito parte di uno dei suoi colpi. Non era importante, comunque. Agitò il Keyblade, crepando ancora di più la già debole parete sul quale varco tenevano i piedi le due. Semplicemente, crollarono all’esterno.
    Una seccatura in meno. Aqua si era rialzata, adagiando a terra il corpo inerte del Re e prendendogli il Lontano Ricordo di Roxas.
    E, meraviglia delle meraviglie, una terza seccatura arrivò, tanto inattesa quanto sorprendente!
    Sora, il debole Custode che credeva di aver tolto dai piedi per sempre. Urlò, tanto per spacconeria, e fece un attacco a due mani. Xehanort nemmeno si degnò di parare: semplicemente, si girò e lo colpì in pieno petto, scaraventandolo dall’altra parte della torre.
    Ma non si poteva permettere il lusso di lasciarlo in pace: già una volta era ritornato quando lo credeva morto.
    Ora avrebbe chiuso i conti.
    Scagliò il tornado di armi contro Aqua, intrattenendola molto più della volta scorsa. Strada facendo, il Cavaliere provò a fermarlo con barriere, ma bastava colpirle una volta per distruggerle. Poi arrivò da Sora, semi-svenuto e gemente. Forse aveva una costola rotta.
    Xehanort gli si inginocchiò a fianco. -Mi vuoi spiegare perché ti senti così suicida, oggi, Custode?- gli chiese, con disprezzo evidente nella voce.
    Sora lo guardò con odio e gli puntò contro il Keyblade. Un altro raggio di luce ne scaturì, ma Xehanort lo scacciò con una mano.
    -Non hai voglia di parlare? Peggio per te- fece, e alzò il suo Keyblade.
    Un grido rabbioso lo indusse a girare la testa, e un ragazzino si scagliò contro di lui, atterrandolo con l’elemento sorpresa. Il tizio che aveva cercato di proteggere la ragazzina! Anche lui svenuto, anche lui in battaglia. Una quantità di seccature una dopo l’altra.
    Riku tentò di colpirlo con la guardia del Keyblade, e Xehanort gli prese la mano, stritolandola nella sua. Lentamente, sentì la forza svanire dai suoi muscoli, e il Keyblade gli cadde dalla mano. Poi Xehanort si rizzò in piedi e lo sollevò di peso, aumentando la presa sulla mano.
    -Mai...mai, mai prendersi gioco di chi è più grande di te, ragazzino!- gli sussurrò nelle orecchie. Poi lo scagliò contro la parete, facendolo svenire per l’ennesima volta. Gli si avvicinò, e non vista, Kairi afferrò la mano destra di Sora, che stringeva ancora il Keyblade.
    Xehanort prese il suo Keyblade con entrambe le mani... e fu colpito ancora! Al confronto di questo colpo, quello precedente era nulla! Era la forza del cuore di una delle Sette Principesse, innamorata e fermissima, con il solo proposito di distruggerlo. La luce più intensa che potesse esistere.
    Xehanort urlò, di puro dolore, questa volta. Urlò come mai nessuno era riuscito a fargli urlare, un dolore intensissimo che si ripercuoteva in tutto il suo corpo.
    Poi cessò. E subito Xehanort si girò, piombando su Kairi e prendendole la gola con una mano. La sollevò di peso e la sbatté contro una parete, ignorando i suoi pugni.
    -Piccola stupida ragazzina!- gli urlò, furibondo. -Che pensavi di fare, eh?-
    Poi qualcosa lo infilzò.
    -La cosa giusta- disse Aqua.
    Xehanort, il volto pieno di meraviglia, guardò in basso, dove il suo Keyblade lo aveva perforato.
    -Ti ha privato delle tue difese arcane- affermò, con la voce carica di disprezzo per quello che rappresentava.
    Xehanort urlò. Poi tutto scomparve in una vampa di luce.

    ° ° ° ° °


    Merlino osservò stupito il fagotto nero superarlo e continuare la sua folle corsa verso l’abisso. Con un gesto della bacchetta magica, lo trascinò fino alla sporgenza sotto la torre principale dove era giunto.
    Non appena il corpo fu arrivato a destinazione, Merlino vide che era Xaldin, gli occhi chiusi. Non appena adagiato a terra, gemette sommessamente.
    Merlino prese la ricetrasmittente.
    -Leon che sta succedendo lassù? Qui davanti ho Xaldin ferito quasi a morte, dubito che stiano solo riprendendo, lassù!-
    -Il set è stato devastato- rispose Leon. Un altro corpo nero cadde, e Merlino lo acciuffò al volo con la bacchetta. -Xigbar ci ha mentito deliberatamente-
    -Credi che sia un piano dell’Organizzazione?- chiese Merlino.
    -Non lo so...- rispose Leon. -Aspetta... e questo che cos’è?-
    Gli occhi di Merlino si spalancarono dal terrore nel vedere cosa stava scendendo.
    -Leon- urlò, -vai subito via da lì! Immediatamente-
    A parte un’improvvisa vampa discariche statiche, nulla rispose.
    E poi fu su di lui: una scarica magica così forte da sbriciolare le mura inferiori della torre, così resistenti ed impregnate di magia. La piattaforma dove si trovava si crepò, lacerandosi con uno stridio orripilante. Poi la pietra si frantumò e, disgregata, precipitò verso il suolo semisferico, metri e metri sotto di lui.
    Merlino agitò la bacchetta nella caduta.

    ° ° ° ° °


    Appena arrivato, Leon trattenne il respiro. Le macchine da ripresa, inerti e crepitanti di residui elettrici, erano adagiate sul pavimento, spezzate. Il suolo stesso dove metteva i piedi era contornato di macerie varie, a tinte viola e blu.
    Più in là stavano tre corpi inerti: con un sussulto, Leon riconobbe Nitrogooch, ferito e lacero come non l’aveva mai visto, Hikachan e +*PrInCiPeSsAdElnUlLa*+. Accanto, una delle Lance di Xaldin e una balestra di Xigbar.
    Si assicurò che fossero vivi, poi si rivolse a Cloud.
    -Ma che diamine è successo?- gli chiese, pur sapendo che non avrebbe potuto dargli risposta.
    La sagoma scura di Sephiroth emerse dall’altro scuro, come Cloud, dardeggiando con gli occhi sopra la distruzione immane.
    -Leon che sta succedendo lassù?- disse una voce crepitante e familiare alla ricetrasmittente. -Qui davanti ho Xaldin ferito quasi a morte, dubito che stiano solo riprendendo, lassù!-
    Leon afferrò la sua trasmittente e schiacciò il pulsante che gli permetteva di parlare. -Il set è stato devastato- rispose. Ricordando le parole di Xigbar quando l’Organizzazione aveva lasciato la sala dove si festeggiava, parlò con amarezza. -Xigbar ci ha mentito deliberatamente-
    Che stupido era stato!
    -Credi che sia un piano dell’Organizzazione?- chiese Merlino.
    -Non lo so...- rispose Leon. Poi notò una scheggia di luce in quell’inferno. -Aspetta... e questo che cos’è?-
    Si avvicinò e lo prese in mano, incredulo. Era l’estremità spezzata del Keyblade di Re Topolino.
    Si alzò, ignorando la voce di Merlino che urlava, e si slanciò verso la torre. Il secondo dopo, essa si crepò, lanciando dardi di luce in tutte le direzioni, ed esplose.[/SPOILER]
    Un Signor Capitolo, eh? ^^

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    P.S.:vedi che io parlavo di xehanort O.O...
     
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    CITAZIONE (Euforbos @ 28/6/2007, 20:28)
    bellissimo,come sempre....

    P.S.:vedi che io parlavo di xehanort O.O...

    E Xehanort è crepato. Il colpo di Aqua è stato troppo per lui.
    P.s.: 16 Cap.

    -------


    Capitolo 16

    Luce. Bianca, calda, avvolgente.
    John fluttuava in quella luce. Era bello. Aveva sofferto molto, negli ultimi attimi... o erano passate ore?
    Il ricordo degli ultimi avvenimenti ritornò, fluttuante, senza fretta.
    Sono morto?” si chiese, quasi distratto.
    No che non sei morto, sciocchino gli rispose una voce nella sua mente.
    Un’ombra oscurò la luce.
    Ma cosa...
    Sei ancora nel regno dei vivi... per miracolo! continuò la voce.
    Finalmente, la mente di John si snebbiò del tutto e riconobbe la sagoma davanti alla flebile luce.
    Cercò di alzarsi, ma la sagoma glielo impedì. Poi lo afferrò e lo tirò in piedi. John sentì il mondo girare freneticamente, poi si stabilizzò.
    -Grazie- mormorò a Yuffie.
    -Non credere di passartela così!- inveì Merlino, abbassando la bacchetta magica ancora accesa. -Ci dovrai dare un mucchio di spiegazioni-
    John si voltò, osservando il luogo. Era lo spiazzo semisferico sotto il Castello, ora lo riconosceva. Sparsi qua e là c’erano figure ammantate di nero che parlottavano. Una di loro lo notò e si diresse ad ampie ma barcollanti falcate verso di lui.
    -Pellaccia dura, eh?- esordì. Xigbar.
    -E una giornataccia bestiale- replicò a tono John, sbuffando. -Ora più che mai mi ci vorrebbe un caffè!-
    -Il caffè ti fa male alle viscere, e io te l’ho sempre detto, scemo- gli rispose una voce.
    John si voltò, e il sorriso gli si spense dalle labbra. Era Nitrogooch, come già sapeva, ma era cinereo, si reggeva a malapena sulle gambe ed era bendato in più punti.
    Leon lo rincorse, afferrandolo e sorreggendolo. Poi lo aiutò ad avvicinarti.
    -Ma che ti è successo?- chiese, al colmo dello stupore. Per lui, la battaglia era terminata quando il colpo di Xehanort aveva colpito la piattaforma, spedendolo nel regno di Morfeo.
    Nitrogooch fece una smorfia, prima di disappunto, poi di dolore per la smorfia precedente. -Il prezzo che si paga per essere eroi-
    -E tu potevi evitarlo!- fece una voce irata alle sue spalle.
    Il volto di Nitrogooch si voltò, giusto per beccarsi in pieno un sonoro schiaffo da parte di Hikachan, subito seguita da +*PrInCiPeSsAdElnUlLa*+.
    -Credevamo fossi morto- disse lei. Poi saluto John con un gesto.
    John scosse la testa. Per un resoconto dettagliato ci sarebbe stato tempo: adesso voleva sapere le cose essenziali.
    -Xehanort è morto?- chiese.
    -Oh, si! Grazie ai nostri amabili Custodi lo abbiamo rispedito da dove era venuto a calci nel sedere- rispose Xigbar, canticchiando allegramente ed indicando un gruppo di persone. John riconobbe Sora, Kairi, Riku (un po’ vacillante), il Re e... una figura con un’armatura.
    Poi la figura si voltò.
    -Che mi venisse un accidenti...- mormorò John, al colmo dello stupore.
    -Naaah, impossibile- disse Nitrogooch, gli occhi fissi sulla figura che si avvicinava.
    Una donna che conoscevano molto bene. Almeno, credevano.
    La donna arrivò e sorrise al gruppetto piuttosto spiazzato. Xigbar notò le loro facce e tossì leggermente.
    Tutti si voltarono verso di lui.
    -Ora di fare le dovute presentazioni. Signori, questa è Aqua, Eroina degli anni scorsi, Custode, Cavaliere, colei che ha combattuto nella famosa, ma dimenticata, Guerra dei Keyblade. Aqua, tu li conosci già-
    -Quell’armatura...- mormorò Leon, la bocca spalancata.
    -Era mia, l’ho solo lasciata per un po’ di tempo a Radiant Garden e portata con me durante le riprese- spiegò.
    -Non è possibile... insomma...- dissero Hikachan e +*PrInCiPeSsAdElnUlLa*+.
    -Kabubi?- mormorò Nitrogooch.
    Aqua sorrise.
    Non è davvero possibile” pensò John.
    -Vedete, tanto tempo fa, quando io e Terra riuscimmo in qualche modo a sconfiggere Xehanort e a esiliarlo, senza memoria a Radiant Garden, io decisi di... lasciare perdere le mie precedenti attività. Ho viaggiato, ho alle volte combattuto, ho conosciuto altre persone. Ho nascosto la mia identità con la magia-
    Ecco, questo già ha più senso” pensò John.
    -Finché non ho avuto sentore di questo film. Sapevo degli eventi che avevano portato alla rinascita dell’Organizzazione XIII, e sapevo anche che Xehanort sarebbe ritornato. E vedendo tutti i suoi nemici riuniti qui, non ha resistito alla tentazione. Vi ha attaccati, e io vi ho seguito. L’unico che mi ha riconosciuto è Xigbar-
    -Xigbar?- ripeté Leon.
    -Già, proprio io- replicò lui.
    -Il resto lo sapete-
    -Ma perché non ce lo hai detto prima?- chiese John. -Perché non ci hai avvertito? Perché non ci hai detto chi eri in realtà?-
    -E mi avreste creduto?- replicò Aqua, con una nota amara nella voce. -Ho ricevuto sfiducia da molte persone, durante la mia precedente esistenza. Non volevo più rischiare-
    E invece avresti dovuto!” pensò con ira John.
    Tra di loro scese il silenzio, mentre gli altri rimuginavano sulle parole di Aqua.
    -Beh- esordì Xigbar, rompendo il silenzio, -visto che una volta che ci saremmo ripresi tutti ricominceremo a girare l’ultima scena, e che dopo “ognuno per la sua strada”, Vexen ed io stavamo ideando una festicciola di fine riprese al Castello dell’Oblio, cucina a nostro carico, prima di correre come invasati contro Xehanort. Per voi va bene lo stesso?-
    Nitrogooch sbuffò. Hikachan e +*PrInCiPeSsAdElnUlLa*+ guardarono da un’altra parte.
    -Che c’è?- chiese irato Xigbar.
    -Non è che voi dell’Organizzazione abbiate una gran fama come cuochi- gli rispose Nitrogooch.
    -“Non abbiamo una gran fama come cuochi?” E che vorrebbe dire? Sai come vive Xaldin? Cucinando da solo! Io vivo in una fattoria, nessuno cucina per me! Marluxia è un patito dell’alimentazione biologica, Axel sa fare degli ottimi flambé...-
    -Sa fare solo degli ottimi flambé- ribatté Nitrogooch.
    Il pomo d’Adamo di Xigbar sussultò vivacemente.
    -Bene- disse alfine, la voce calma, controllata e funerea, -ti sfido ad anche solo osare dire che la nostra cucina fa schifo... una volta sperimentata, anche solo la cucina di uno solo!-
    -Non che sia proprio una gran sfida- rispose Nitrogooch con un’alzatina di spalle, -ma accetto-
    -Invitati tutti?- chiese Hikachan, che della cucina dell’Organizzazione non aveva sentito parlare.
    -Ma certo- rispose Xigbar, prima che Nitrogooch potesse ribattere.
    -Dov’è andata Kabu... ehm, Aqua?- chiese +*PrInCiPeSsAdElnUlLa*+ d’improvviso.
    -Se ne è andata- disse Nitrogooch, guardando a destra e a sinistra.
    -No- risposero insieme John e Xigbar. I due si guardarono, un po’ sorpresi della reciproca reazione.
    -Non se ne è andata- continuò poi John. -Ritornerà-

    SPOILER (click to view)
    Ho sparso un po’ di indizi riguardo il 19° capitolo in giro. Trovateli: riguardano John. Stavolta vi lascio a bocca aperta!
    E se avete tempo, cercate di immaginare che sorta di cibarie spunteranno fuori... e se le voci siano o meno fondate!
    Inoltre, l’intervista è il 18° Capitolo, che raccorderà tutto quanto viene prima con alcuni personaggi importantissimi nella storia di Kingdom Hearts... come Nomura!

     
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    Ehi, vi ho annichiliti? Qui non risponde nessuno.
    Comunque, ho scritto 2 capitoli. Un altro e la fic è finita. Cercate di indovinare qualcosa dal 17°. Ci ho messo un casino di spoiler.

    ----------


    Capitolo 17 – la cena

    Nitrogooch sbuffò, cercando di scalfire la fetta di gelato davanti a sé. Lexaeus prese l’ascia e la conficcò nel piatto, rompendo il gelato in mille schegge.
    Vexen li osservò meravigliato. -Troppo freddo?-
    -Nooooo!- gli rispose +*PrInCiPeSsAdElnUlLa*+, cercando disperatamente di affondare il coltello nel gelato.
    Dal canto suo, Axel aveva risolto il problema: con una fiammata lo aveva sciolto e lo aveva versato nel bicchiere. Ora lo stava bevendo.
    +*PrInCiPeSsAdElnUlLa*+ lasciò il coltello nel gelato, rinunciando a tentare di smuoverlo, e vide Axel. Poi riportò lo sguardo sul gelato e gli puntò contro le mani.
    Una fiammata blu proruppe dalle sue dita aperte, rimbalzando sul gelato e spaccando il lampadario. Il gelato colpì Luxord, di fronte a lei.
    -Ok- disse Xaldin, alzandosi ed ignorando Luxord e +*PrInCiPeSsAdElnUlLa*+ che litigavano, -ora entra in azione lo chef!-
    Si alzò e si diresse in cucina, oltrepassando l’angolo.
    -Vexen- chiamò dopo, -dove sono le verdure?-
    Vexen si alzò, un po’ abbattuto, e lo raggiunse.
    -Ancora non mi spiego come hai fatto a convincermi a venire!- commentò Nitrogooch a Xigbar. -Gelato come primo, ha!-
    -Adesso vedremo- replicò Xigbar. -Xaldin è...-
    Un rumore strano e ronzante lo interruppe. I commensali si guardarono intorno.
    -Ma quello cos’era?- chiese Hikachan.
    Il rumore riprese, seguito da una valanga di verdurine che si riversò, tagliate a fette, sul muro adiacente alla cucina. Poi Xaldin emerse, portando due grandi vassoi pieni di arrosto di maiale con verdurine sopravvissute.
    Per un pelo non scivolò sui resti sparsi a terra, imprecando contro la sporcizia, e depose i vassoi al centro della tavola.
    -Il primo è servito!- annunciò. Nessuno si disturbò ad allungare le forchette.
    -Mbeh? Che c’è che non va in un buon arrosto con tanto di contorno?- domandò Xaldin, sconcertato.
    -Ehm...- fece John.
    Un globo oscuro si aprì a capotavola.
    -Demyx!- fecero contemporaneamente Hikachan e +*PrInCiPeSsAdElnUlLa*+, liete di una scusa per alzarsi da tavola.
    -Scusate, scusate- disse frettolosamente, tirandosi dietro un carrello cinematografico.
    -E quello dove l’avresti preso?- chiese Nitrogooch, alzandosi a sua volta.
    -L’ho preso in prestito solo per un po’, tranquillo- disse lui. Si tolse il soprabito nero, appendendolo all’attaccapanni, e guardò la tavola.
    -Ah, bene, non avete ancora iniziato a mangiare. In tal caso...-
    -Come sarebbe a dire “non avete ancora iniziato a mangiare”? Io ho...- disse Xaldin, indicando i vassoi... che però erano spariti.
    -Ma cosa...?- esclamò, al colmo dello stupore. Poi si voltò verso Zexion.
    -Non guardare me, io non c’entro nulla!- disse il Burattinaio Mascherato, alzando le mani.
    -Bella cosa, la magia- sussurrò Hikachan alle orecchie di +*PrInCiPeSsAdElnUlLa*+. Lei rise in risposta.
    Demyx iniziò a distribuire dei vassoi con coperchi. Hikachan e +*PrInCiPeSsAdElnUlLa*+ lo aiutarono volentieri.
    Axel e Luxord si guardarono.
    -Allora, signori...- disse Demyx quando tutti i piatti furono al loro posto, -servitevi pure!-
    John tolse il coperchio dal suo piatto, subito imitato dagli altri. Poi osservò più da vicino il cosino blu tremolante che sarebbe dovuto essere un cibo, con contorno di note musicali di zucchero.
    -Ma cos’è?- chiese Nitrogooch.
    -Budino!- esclamò Demyx. -Ottimo budino per antipasto, pronto da mangiare-
    -E- aggiunse Luxord, apparendo come d’incanto dalla cucina, -il resto delle porzioni, così ognuno si servirà ciò che vuole come lo vuole-
    Poi la luce si abbassò, e il tavolo fu affiancato da una marea di cosi fruscianti, che si incunearono negli spazi fra le sedie e deposero qualcosa di fiammeggiante sulla tavola. Poi ritornarono, più e più volte, ed infine la luce si riaccese.
    Nitrogooch guardò davanti a sé, dove oltre al budino c’era ora un cubetto di qualcosa non meglio identificabile, delle lasagne flambé (opera di Axel, poco ma sicuro), i resti del suo gelato congelato, una specie di castello di carte di pasta sfoglia e crema, con il simbolo dell’Organizzazione, un pesce dall’aspetto elettrico e velenoso cotto alla griglia, un... panino? Si, era proprio un panino! Con carne, sottaceti, quello che sembrava ketchup e foglie di insalata.
    Da un lato c’era una scultura piuttosto arzigogolata, contornata da cioccolato fuso. Nitrogooch c’infilò la forchetta, e (incredibile!) essa ci affondò.
    -Pfuu...- sospirò lui. Almeno, non era roccia. Ma allora dov’era il piatto di Lexaeus?
    Forse era la... beh, ‘cosa’ che spadroneggiava dal lato opposto: un branco di cinghiali incredibilmente realistici, ma dalle dimensioni di mignon.
    -Buoni!- esclamò Hikachan, mangiandone uno.
    -Grazie- disse Lexaeus, gratificandola con una delle poche parole di cui era capace in simili momenti.
    Lo sguardo di Nitrogooch fu attratto da una torta a forma di cuore che spadroneggiava là dove un tempo si trovavano gli arrosti di Xaldin. Era veramente ben fatta, e lasciando perdere il budino si tagliò una porzione di torta.
    -Questa chi l’ha fatta?- chiese John indicando la scultura.
    -Io- rispose Xigbar. -Mi ci è voluto un bel po’ di tempo per sfidare così le leggi della fisica-
    -Eh ihl pahino?- domandò Nitrogooch, deglutendo frettolosamente.
    -Non sapevo che fare...- disse Roxas, a fianco di Sora e Naminé, -quindi ho fatto un cheesburger-
    -Ottimo!- disse Axel, massaggiandosi la pancia con soddisfazione.
    -E bella l’idea del castello di carte, Luxord- fece +*PrInCiPeSsAdElnUlLa*+.
    -Con le carte so fare di tutto, ormai: persino mangiare- replicò con un sorriso.
    -E che ne pensate del mio pesce alla griglia?- chiese Larxene, che cominciava a spazientirsi.
    Tutti guardarono da altre parti. Tranne Lexaeus.
    -Davvero squisito- disse lui, a sorpresa.
    -Coraggioso- commentò a bassa voce Zexion.
    -No- gli rispose in un orecchio Lexaeus, -semplicemente l’elettricità non fa nulla alla terra-
    Nitrogooch si guardò intorno, alla ricerca di un piatto normale. E notò un piatto, che nessuno aveva ancora assaggiato: un bel piatto di spaghetti alla matriciana.
    Alleluia! Qualcosa di non velenoso, di ghiaccio, strano, strambo o bruciante! Nitrogooch avvicinò speranzoso il piatto, diede una rapida annusatine e infilzò la forchetta nel piatto.
    Ma solo nel piatto: nell’istante in cui inforchettò gli spaghetti sparirono.
    Kairi, accanto a lui, scoppiò a ridere.
    -Non so cucinare, io- si spiegò Zexion.
    Nitrogooch sospirò. -Non fa nulla- disse, poi si avventò sul panino. Impossibile che una cena, per quanto stramba fosse, sconfiggesse il mago dei problemi tecnici!
    John, dal canto suo, attaccò la scultura, che scoprì essere fatta ad incastri: il primo punto dove tagliò spedì sul piatto tutta la scultura, in pezzi.
    +*PrInCiPeSsAdElnUlLa*+ si fece forza ed afferrò uno delle note musicali di zucchero del budino, usandola a mo’ di cucchiaio per mangiarlo.
    Hikachan e Sora, invece, osservarono il cubetto misterioso.
    -Ehm...- fece Riku, osservando lo stesso piatto, -che cosa sarebbe... questo?-
    -Un piatto altamente selezionato per essere il più leggero e facilmente digeribile, completo di tutti gli alimenti nutrizionali adeguati- rispose Marluxia.
    Nella mente di Nitrogooch risuonarono le parole di Xigbar, di una settimana prima: “ Marluxia è un patito dell’alimentazione biologica...”.
    Nitrogooch osservò sconsolato la tavola: ma chi glielo aveva fatto fare, a venire?
    Si voltò verso John, e vide con sua profonda meraviglia che stava tagliando il pesce di Larxene.
    -Ma come fai?- esclamò Nitrogooch.
    John gli sorrise e gli mostrò un pezzetto di pesce. -E’ una specie particolare: se cotta perde tutto il suo veleno, che sopravvive solo a dieci gradi, e naturalmente da morta non lancia nessuna scarica elettrica-
    -Buona fortuna!- esclamò lui.
    -E’ buono, o meglio lo sarebbe se lo assaggiasti. Oppure prova il budino: pare strano, ma con le note di zucchero diventa una squisitezza. Provalo insieme, però-
    Nitrogooch roteò gli occhi e riportò la testa davanti a sé, giusto in tempo per vedere l’ultima parte del budino di +*PrInCiPeSsAdElnUlLa*+ svanire, catapultato nella sua bocca alla velocità della luce.
    Qui si rivoluzionano i mondi!” si disse, ancora più sconsolato.


    Intervista al Regista

    Dal sito Wordnet http://wsww.KingdomHeartsMovies.rd/news/ne...t=translate&KHM, intervista fatta da Alicamantus (Residenza: Radiant Garden), autore di uno dei forum più conosciuti sul film Kingdom Hearts a Radiant Garden

    D. Signor John, com’è cominciata l’ideazione del film Kingdom Hearts?
    R. E’ stata un’idea del Signor Lionheart, il Capo del Comitato di Restaurazione di Radiant Garden. Mi ha contattato e mi ha esposto la sua idea. Io ho detto “Si”

    D. Sembra che all’inizio ci siano stati problemi con lo staff. Potrebbe chiarirci com’è avvenuta la fase di scritturazione del cast?
    R. Molto semplicemente, a parte il nucleo di persone con cui sono solito lavorare, non avevo nessuno. Per trovare, e soprattutto convincere, gli attori è stato necessario uno sforzo considerevole, anche considerando il fatto che non conoscevamo la locazione di alcuni di loro.

    D. Signor John, alcune persone hanno messo assieme lo spezzone di filmato dove compaiono due figure con soprabito nero e lo stesso indirizzo Wordnet del sito ufficiale (wsww.KingdomHeartsMovies) con un presunto secondo Kingdom Hearts, più che auspicabile visto il successo del film.
    R. Temevo che qualcuno riuscisse a collegarli. In effetti, si: ma non è in programma solo un altro film, bensì altri due. Il titolo del secondo, molto probabilmente, sarà “Kingdom Hearts: Chain of Memories”, mentre il titolo del secondo sarà tenuto ancora segreto.

    <b>D. Che relazioni sussistono fra le figure con soprabiti neri, già visti quando il protagonista combatté contro un incappucciato alla torre superiore del castello di quello che una volta fu la Fortezza Oscura, e questo nuovo film?

    R. Direi tutto: della storia che ha causato il viaggio di Sora, in effetti, non si può evincere molto. Per questo, e per ulteriori rivelazioni, dovrete aspettare i prossimi film.

    D. Alcuni credono di poter identificare il ragazzo in cima al grattacielo con Riku, ma tutti si chiedono il motivo della benda che gli copre gli occhi, la parte più caratteristica di Riku. Alcuni di dubitano che si tratti solo di un tentativo di nascondere la sua identità.
    R. Questo credo di poterlo dire: il personaggio in cima al Grattacielo della Memoria è in effetti Riku, che avrà una parte molto importante e contorta come co-protagonista, e non più come antagonista. La benda che gli copre gli occhi fa parte della nuova identità psicologica del personaggio, ma non posso dare ulteriori rivelazioni su di esso.

    D. Ha dato molto da pensare che Riku abbia potuto afferrare il Keyblade di Sora “così”.
    R. Assolutamente, Riku non ha mai preso nulla “così”: per farla breve, il Keyblade è stato posto di fronte ad una scelta, ed ha scelto il cuore più forte. Sora ha fatto esattamente la stessa cosa, ma al rovescio, quando lo ha ripreso.

    D. Perché prima si vede Riku etereo tentare di fermare Ansem e poi Riku non più etereo oltre la porta per Kingdom Hearts?
    R. Semplice: Ansem si era impossessato del corpo di Riku, relegandone il cuore lontano. Poiché però il cuore di Riku è forte, molto forte, trova la forza di riemergere sotto forma di quello che sembra uno spettro. In seguito, quando Ansem si disfa del corpo di Riku, esso raggiunge il suo cuore senza creare Heartless, perché l’Oscurità dal cuore di Riku non ha mai preso il sopravvento: quando un’Oscurità esterna si intromette, non si formano Heartless.

    D. Le parole “Dov’è Sora?” hanno dato molto da pensare: Sora non sembrava molto perso, in mezzo a quella campagna verde...
    R. Ci si può perdere in più di un modo, ed in più di un luogo: Sora, nel filmato finale, non si è perso, ma si perderà in seguito.

    D. Indiscrezioni fanno credere che non siano solo due i film in programma, bensì tre: il terzo avrebbe il fantomatico nome di “Kingdom Hearts The Keyblade War”.
    SPOILER (click to view)
    Qui John si sarà roso le mani per capire chi ha parlato!

    R. Per adesso, tutto è da decidere. Bisogna ancora scoprire ciò che è successo su questa guerra.

    D. In un trafiletto alla fine della locandina c’è scritto: “Storia vera”. Che intende per storia vera?
    R. Precisamente quel che sembra: è una storia realmente accaduta. E vi dirò di più: il motivo per cui non ho scelto attori di Radiant Garden è che tutti gli attori sono anche i veri protagonisti della storia che vi abbiamo mostrato.

    D. Alcuni hanno notato che il Riku in cima al Grattacielo appare più grande di quello mostrato nelle altre parti del film.
    R. Infatti. Usando sofisticati software, abbiamo “ringiovanito” i nostri attori, che sono mostrati di un anno e mezzo più giovani. La precisione è assoluta: persino i nostri attori non hanno saputo trovare differenze.

    D. Qualcuno ha notato che il grattacielo che appare nel Secret Ending sembra molto simile a quello di un mondo off-limits: Il Mondo Che Non Esiste. Di recente, pare che sia crollata parte del castello di quel mondo.
    R. Di questo non posso parlare.

    D. Si possono usare due Keyblade?
    R. Vi riferite all’altro ragazzo, quello incappucciato? Ma certo. Solo, bisogna capire come. E non è proprio vero che quel ragazzo stia usando due Keyblade: potrei anche dire che la sua arma è lo stesso Keyblade di Sora... in questi casi, i giochi di parole si sprecano.

    D. Se è una storia vera, allora perché nel film Riku e Re Topolino rimangono bloccati dietro la porta per Kingdom Hearts? Nella realtà, loro sono nei rispettivi mondi.
    R. Ne sono usciti. Il come è accaduto è ancora riservato.

     
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    Vi ho davvero stupiti, perchè nessuno mi abbia risposto finora. :What?:
    Non pensavo...

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    D. Pare che sia in progetto, oltre ai film, anche una serie di videogiochi. Ce lo può confermare?
    R. Oh si che lo confermo: sinceramente, non mi aspettavo un tale successo. E pertanto, abbiamo deciso di creare un’omonima saga di videogiochi, che avrà anche la possibilità di mostrare molte parti del viaggio di Sora per ora inedite: purtroppo, anche con tre ore di film non siamo riusciti a far altro che inserire le parti strettamente legate alla storia principale. Ho già in mente a chi affidare il progetto: un uomo chiamato Tetsura Nomura, una celebrità nel suo campo. E nel DVD, in uscita a breve, ci sarà un’edizione integrale di Kingdom Hearts: sono però ben sette ore!

    D. Cos’altro ci sarà in questo DVD?
    R. Credo che metterò il “Make of” di Kingdom Hearts. E’ stata un’avventura, quella che ha portato ad una pellicola di sole tre ore, un’avventura durata un bellissimo anno: non avremo il tempo per raccontare tutto, ma conto di riempire il DVD fino all’ultimo byte in questo senso.

    D. Un’ultima domanda: molti si sono chiesti cosa rappresenti uno dei gadget in vendita sul mercato: pare un Keyblade, ma senza Keyholder, ed è decisamente grosso e massiccio al confronto della più piccola Catena Regale.
    R. Strano a dirsi, è un Keyblade: appartiene ad un Custode di nome Terra che comparirà nel terzo episodio. I dettagli sono ancora sconosciuti: consideratelo una chicca.

    Capitolo 19

    John si sfregò gli occhi arrossati. Era stato tutto il pomeriggio sul computer, a leggere e rileggere l’intervista che gli avevano strappato. Diceva troppo, e sapevano troppo: ma era stato incastrato. Qualcuno aveva fatto la spia, perché erano stati rivelati troppi segreti.
    -Ancora qui?- fece una voce.
    John si girò stancamente, e poi invitò con un gesto della mano Nitrogooch, che si sedette accanto a lui.
    -Ho trovato qualcosa d’interessante- cominciò.
    -Hai capito chi è il cretino che ha fatto ciò?- replicò John, indicando lo schermo.
    Nitrogooch si sporse a guardare. -Ah, l’intervista. No, riguarda l’ultima ripresa del Castello-
    John sbuffò. -Oramai non importa: il film è già uscito. Al massimo, faremo una versione più integrale. “Final Mix” ti piace, come nome?-
    Nitrogooch sorrise. -John, stai parlando della ripresa dopo la battaglia con Xehanort, nevvero?-
    -Le telecamere andarono distrutte tutte durante quella battaglia, quindi... si-
    -Non tutte-
    John si svegliò del tutto e sgranò gli occhi. -Hai il filmato della battaglia?-
    -Da tre diverse angolazioni!- rispose Nitrogooch, raggiante. -Non so come si siano salvate, ma è stato un colpo di fortuna bestiale. Se faremo il “Keyblade’s War”, ci servirà-
    John si rabbuio per un attimo. -No, non credo. Senti, fanne una copia come minimo ed estrapolane il modello di Xehanort digitale, con ogni mossa ed ogni movenza. Poi manda una copia ad Aqua- disse, poi. -Credo che le piacerà-
    -Agli ordini- disse Nitrogooch, e si defilò.
    John rimase ancora al suo posto.
    Un filmato...
    La verità non era che lui non poteva fare un quarto film. Era che non voleva.
    Il fatto che lui non sapesse la storia, e che Aqua fosse restia a parlarne, era tutta una scusa. Anche il fatto che aveva da badare ad altri due film in uscita, più la linea di gadget, e i videogiochi, era una bufala: i film erano già stati girati, all’insaputa di tutti i fan, e i videogiochi erano affare di Nomura, ormai.
    Si alzò d’improvviso e prese l’impermeabile. Era notte, ormai, e pioveva. Uscì dalla sede del Comitato ed entrò in macchina, avviandola e partendo.
    Era rimasto scioccato dall’aver avuto sotto gli occhi Aqua per un sacco di tempo e non essersene accorto. Capiva ed accettava che aveva cambiato il suo aspetto, ma lui avrebbe potuto accorgersene da altri particolari.
    Come il fatto che sapesse sempre come far interagire al meglio i membri del cast” si disse rabbioso John.
    Avrebbe dovuto accorgersene, eccome! Ma era stato cieco, cieco e stolto.
    Svoltò con la macchina, seguendo una stradina secondaria.
    Era sommariamente d’accordo con Leon: la storia doveva essere tramandata. Magari un film non era il mezzo più immediato, o quello più comune, ma era di sicuro più efficace di un libro, ormai. Con tutto che lui adorava i libri. Ma le generazioni d’oggi stavano cambiando. Troppo in fretta, specie per lui.
    Si sentiva vecchio. E lo era.
    Arrivò a casa, e spense la macchina. Ne uscì.
    Era vecchio lui, ed era vecchia quella storia. Una storia che avrebbe voluto volentieri dimenticare: troppi tradimenti, troppe malvagità.
    Una storia che cambiava profondamente coloro che la vivevano.
    +++Identificazione, prego+++ squittì la sua porta, come ogni notte.
    Forse era meglio che se la lasciasse alle spalle.
    -Ven- pronunciò, dritto nel microfono.
    +++Benvenuto+++ disse il microfono.
    John si tolse l’impermeabile e lo lanciò all’attaccapanni. Poi si sciacquò il viso e si buttò a letto.
    Ma lasciare alle spalle non voleva dire dimenticare.
    John, alias Ventus, sorrise.
    In fondo, ora non combatteva più: faceva film.
    E se davvero quelli che erano morti mentre avevano a che fare con Kingdom Hearts rivivevano, grazie ai casini combinati da Xemnas, allora sapeva anche dove trovare il suo prossimo cast.
    In fondo, non era uno di loro, sotto tutta la scorza che aveva frapposto fra lui e il mondo? Uno dei leggendari Cavalieri!
    In fondo, fare film era il suo mestiere.
    E già l’uomo che un tempo si chiamava Ventus, ma che si era lasciato il passato alle spalle con la sua morte, pensava a come convincere Aqua e Terra a recitare insieme.
    O forse, come convincere lui a lavorare con Terra, che non a caso si era estraniato da tutti loro. Sapeva come la pensava Aqua.
    Ventus spense la luce e si addormentò. L’indomani, avrebbe deciso.
    Ora, avrebbe dormito.


     
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    Eroe in vendita ; Cattivo Esempio

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    Un paio di spiccioli potrebbero farmelo ricordare 8D

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    bel colpo di scena!!!

    beh...come tutta la fiction ovviamente...
     
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    Thanks! Diventa difficile, vedere tutta la discussione...
     
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    ... John è Ventus?! Io ero convinta che fosse Terra sotto copertura!! Però mi devi spiegare il fatto che Princy è diventata una maga e io no... ah, e voglio mangiare il budino al mirtillo di Demyxuccio *ç*
     
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    Beh, non potevo fare tutti i vantaggi identici. Nitro' è Custode, Pinc. maga, Kabubi Cavaliera... e indovina un po' che vantaggio hai tu? :asd:
     
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  12. °.:*: Honey Hero Hikachan :*:.°
     
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    Possesso su Demyxuccio? Il fatto è che non sei mai stato esplicito sull'argomento, e di conseguenza non ho mai capito bene come siano andate le cose fra me e lui...
    Comunque, tranquillo che la storia è stupenda. Al momento è conclusa?
     
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  13. -Kabubi-
     
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    YAAAAAAAH!!! Lo sapevo di essere Aqua!!! LO SAPEVO!!! MITICO SEI MITICO SASHAAAAA!!!!
     
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  14. ° Sasha °
     
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    CITAZIONE
    YAAAAAAAH!!! Lo sapevo di essere Aqua!!! LO SAPEVO!!! MITICO SEI MITICO SASHAAAAA!!!!

    :look:

    * Non l'avrò galvanizzata un po' troppo? *

    CITAZIONE
    Possesso su Demyxuccio? Il fatto è che non sei mai stato esplicito sull'argomento, e di conseguenza non ho mai capito bene come siano andate le cose fra me e lui...
    Comunque, tranquillo che la storia è stupenda. Al momento è conclusa?

    :elvisda: Yap: bingo! Ma hai anche ragione tu, non sono stato troppo chiaro (anche se pensavo che il Capitolo con Cerbero avesse esplicato).
    In ogni caso, si: per ora, finit. E vado pure in vacanza!
    Ma ricordate:


    CITAZIONE
    In fondo, fare film era il suo mestiere.

    :ghgh:
     
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  15. -Kabubi-
     
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    CITAZIONE (° Sasha ° @ 5/7/2007, 19:23)
    CITAZIONE
    YAAAAAAAH!!! Lo sapevo di essere Aqua!!! LO SAPEVO!!! MITICO SEI MITICO SASHAAAAA!!!!

    :look:

    * Non l'avrò galvanizzata un po' troppo? *

    ...no, però mi è piaciuto il capitolo, e non sapevo cosa dire...XD
     
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