Kingdom Hearts: The Make of

Ci sta nei film, qui no? Ma andiamo...

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  1. ° Sasha °
     
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    Ipso dicto, ipso facto!

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    Capitolo 3

    -Uau… spettacolare. Com’è successo?- chiese Leon.
    -La tizia in nero- bofonchiò John, tenendosi il ghiaccio sull’occhio pesto. In effetti, era un livido fuori da ogni classifica, il non plus ultra dei lividi.
    Leon sorrise.
    -Allora- sospirò John, -da chi altri dovrò essere menato nel tentativo di aggiungerlo al cast?- chiese.
    -I tredici membri dell’Organizzazione. Solo che, tranne uno, non sappiamo dove siano-
    Un altro sospiro. –Beh, almeno potrò avere una scorta più efficiente?- domandò John.
    -Mmm... sai, non sono sicuro che sia una buona idea- mormorò Leon.
    -COSA?!? Ti sei forse impazzito? Tutte le volte, tutte quante le volte, i miei futuri attori hanno tentato di uccidermi!-
    Leon alzò un sopracciglio. –Con una noce di cocco? E poi né Cloud né Sephirot ti volevano uccidere-
    -Sai che voglio dire- sbraitò John.
    -In un modo o nell’altro, sai importi sulla volontà altrui. I Tredici ex-Nessuno sono gente pericolosa, e non sappiamo come potrebbero reagire. E poi- disse Leon con uno strano sorriso, -dopo avrai completato il cast...-
    John bofonchiò sottovoce.

    ° ° ° ° °


    Il citofono trillò. La donna uscì dalla doccia ed attraversò il salotto, dove l’uomo si stava esercitando a tirare contro una serie di bersagli da una finestra. Prese la cornetta e rispose.
    Dall’altro capo della linea, John esitò. Non si aspettava la voce di una donna.
    -Ehm... stò cercando il signor Xigbar- rispose.
    -Ehi, Xi’- urlò la donna, staccandosi dalla cornetta, -è per te-
    L’uomo bofonchiò, poi un varco oscuro lo inghiottì.

    ° ° ° ° °


    -Mbeh? Che vuole?- chiese Xigbar.
    John sussultò, poi si girò di scatto. E sussultò ancora: l’uomo aveva una vistosissima cicatrice ed una benda da pirata, più due minacciose balestre in mano.
    -Mi stavo esercitando- rispose Xigbar, intuendo la domanda implicita negli occhi del povero regista.
    -Ehm... vede, io sono un regista, e...- cominciò John.
    -Mi vuole far fare un film?!- disse Xigbar, al limite dello stupore. –Accetto immediatamente! Mi parli solo dell’argomento del film-
    Mai successo!” di disse John. –Beh, il film è sugli eventi intorno ad una certa Organizzazione XIII, e ci saranno tutti i personaggi originali, compresi voi dell’Organizzazione...- proseguì, mentre Xigbar lo guardava affascinato, -Sora, Paperino,...-
    L’atmosfera si ruppe istantaneamente.
    -Sora?- sputò Xigbar.

    ° ° ° ° °


    -Che succede?- disse la donna, vedendolo trasportarsi sul tetto.
    -Ho un regista da uccidere- biascicò, poi puntò le balestre e fece fuoco.
    Uno dei colpi rimbalzò e gli colpì uno stivale, forandolo.
    Xigbar urlò e si smaterializzò ancora.

    ° ° ° ° °


    -Almeno a qualcosa serve, questo specchietto...- disse John. Poi Xigbar gli apparve davanti.
    -Hai osato bucare uno dei miei scarponi! E’ da una vita che li tengo!- disse. Poi, con un vortice di vento, la terra intorno a loro due franò.
    Xigbar si smaterializzò più e più volte, bersagliando il fazzoletto di terra brulla del suo ranch per ogni dove, poi comparve al centro e fece sprizzare una vera cascata di proiettili.
    Alla fine del suo attacco, non riusciva più a vedere il regista.
    -HA!- disse sprezzante.
    Sbonk.
    -Ah-ha!- replicò John, mentre Xigbar cadeva, colpito alla testa dalla sua stessa vanga.
    -Ah!- disse una voce dietro di lui. John si voltò, giusto in tempo per vedere una bionda con un abito nero all’incontrario, ed il cappuccio davanti.
    E due paia di unghie affilate e sprizzanti scintille.
    -Scappare?- chiese, intimorito.
    -Scappare- confermò lei, alzando le mani al cielo.
    John scappò dietro una recinzione, giusto in tempo per non essere beccato da dei fulmini terra-terra.
    John scappò ancora, rifugiandosi dietro recinzioni, selle, bersagli e quant’altro, sempre distrutti un attimo prima da una Larxene furiosa.
    Poi John sentì uno sbonk, e si voltò. Larxene si teneva il volto, colpito da una pala nascosta dall’erba alta. Veloce le si avvicinò e le tirò il cappuccio sulla testa, facendola girare, poi la spinse nell’abbeveratoio dei cavalli.
    Splash.
    -E due!- esultò John.



     
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