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Neanche un mese fa, stavo salvando sotto forma di screenshot quel paio di post presenti sul mio profilo Google +, in vista della sua cancellazione: erano tutti resoconti di hangouts svoltisi, ormai sei anni fa, con diversi membri del KHF; a ciascuno di essi, aveva partecipato anche la Ele. Mi ricordo molto bene la mia curiosità per tutto ciò che lei, durante quelle luminose chiacchierate serali, diceva (o scriveva, se si era sul chan di Skype) quando si parlava di argomenti "seri": non ci voleva molto per rendersi conto di quanto fosse sensibile, vitale ed emotiva, un tipo che lascia un'impressione forte e necessariamente positiva. Non che quella flemma un po' sarcastica, sempre in evidenza nella sua scrittura, non la facesse risaltare anche nei momenti leggeri, anzi, ma in ogni discussione riusciva sempre, e con una dolcezza che non veniva meno neppure quando perdeva la calma, a spingere me e, credo, tutti i presenti, a fermarsi e riconsiderare ogni questione con più con più tatto e più rispetto.
E infatti, ho ben presenti certe sue memorabili sfuriate contro chiunque fosse indelicato o irrispettoso: ricordo, per esempio, che una volta cazziò me ed un altro utente per aver criticato con stupido cinismo il film Hugo Cabret, dopodiché disertò di botto il chan. Se solo ci ripenso, torno a provare quel misto di senso di colpa ed ammirazione percepito quel giorno, come fosse oggi.
Più o meno nel medesimo periodo, finimmo nello stesso gruppo per un contest sul KHF: al mio zelo all'idea di crearci un logo, rispose con un "Calmo", e manco un quarto d'ora più tardi ne tirò fuori uno stupendo, fresco di editing. Lì ci fu spazio solo per l'ammirazione.
E ricordo gli anni successivi, con gli occasionali botta e risposta fra me e lei su Facebook ogni qualvolta uno dei due pubblicava qualcosa di relativo a Rikka Takanashi: personaggio prediletto da entrambi, al Lucca Comics 2014 ne comprai un'action figure, ed incrociando la Ele pochi minuti dopo, ci tenni moltissimo a fargliela vedere; lei indovinò quale avessi scelto prima ancora che tirassi fuori la scatola dallo zaino.
Insomma, Ele, grazie di tutto: per quello che mi hai insegnato, per i tantissimi sorrisi che quei successivi, piccoli momenti di complicità hanno suscitato, ed infine per essere stata così forte fino all'ultimo.
Ciao!
Edited by Lev ~ - 14/4/2019, 16:28
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