Ciao ragazzi ho qualcosa di nostalgico per voi

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  1. Zat
     
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    Ben ritrovati ragazzi,
    è ormai da parecchi anni che non sono più attivo nel forum, lo sono stato per molto tempo è ho condiviso con voi pensieri e momenti bellissimi. é proprio per questo che questa sera mi ritrovo qui a scrivervi di ciò che mi passa per la testa. Forse vi può non importare e forse avete anche il diritto di ignorarmi vista la totale assenza nel forum. Diavolo saranno anni che non tocco kingdom hearts, ho pure venduto la play station ormai. Bhè se ne avete voglia potete continuare la lettura di questa autocommiserazione di un utente a voi tanto affezionato. Come iniziare?
    Mi rendo sempre più conto che la mia vita è costruita su quello che la società mi chiede. Studia! e io studio. Trovati una ragazza! e io cerco una ragazza. Resta a casa e fai felici genitori, famiglia, amici, accattoni, stronzi, ubriachi e fottuti benpensanti moralisti. E io lo faccio.
    Frequento il primo anno di università, scelta totalmente mia (controcorrente ai desideri della famiglia), e non ho la più pallida idea di ciò che sto facendo. Ho buoni voti e possiamo dire che mi interessino le materie che affronta il mio corso, ma ciò non mi stimola affatto, anzi mi fa pensare a quanto mi sia piegato ai voleri della società. Casa, macchina, lavoro, famiglia. Sono sempre stato una persona che non vedeva l'ora di mandare tutto al diavolo, partire, viaggiare, cogliere il momento. Sento che se continuo su questa strada qualcosa di me si perderà, forse per sempre. Scendere a compromessi a questa età significa rinunciare a una vita di stimoli e rinnegare le proprie volontà.
    Ma allora cosa mi ferma? Insicurezza, incertezza, timidezza, paura. Sì paura, paura di perdere quel mondo sicuro e prestabilito che tanto odio. Controsenso? Certo che sì, ma come gli si fa a sfuggire se ne sei ormai dentro? Non ne voglio far parte, non mi voglio perdere. Aiuto
     
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    Ciao!
    Ti dico subito che non ho soluzioni precise da offrirti ma, a questo punto, parliamone.
    Mi trovo in una situazione relativamente simile alla tua: frequento il liceo classico, ed attualmente sto ripetendo il quarto anno. La mia bocciatura è stata provocata da un mio improvviso smettere di studiare nel corso dell'anno, degenerato nell'apatia totale. A questa situazione sono arrivato per via della mia repentina presa di coscienza di essere sempre stato eccelso nei risultati scolastici e di aver condotto la mia vita in certi modi al solo scopo di rispettare le aspettative di coloro che mi circondano e per evitare di essere disturbato in qualche modo nei preziosi sabato pomeriggio, che speravo di poter trascorrere come più mi piaceva; speranza negata da pretese e richieste sempre più tremende. Essenzialmente, la pace di un pomeriggio, sempre a rischio, non mi è più bastata, le aspettative altrui, in costante aumento sia sul piano scolastico che su quello umano, sono diventate una rottura a cui non volevo più adeguarmi e, soprattutto, mi sono reso conto di non avere assolutamente alcuno stimolo che mi spronasse a studiare. Il futuro lavorativo? Fin troppo astratto. Soddisfazione personale? I buoni voti non mi hanno mai appagato in alcun modo. Le materie sono interessanti? Certo, ma i miei interessi personali lo sono molto di più. "Studia per te stesso! Cresci! Diventa adulto!" Beh, grazie, ma quali punti di riferimento dovrei mai seguire per conseguire obiettivi così sfaccettati e ricolmi di dubbi, raccattando pure la forza di superare pigrizia ed assenza completa di stimoli o necessità per impegnarmi? "Fallo e basta". No. Conclusione: ho droppato tutto e ho perso l'anno.
    A seguito della bocciatura, in famiglia si è scatenato l'inferno ed ora, per farla breve, l'assetto stesso del mio "focolare domestico" si è completamente destabilizzato. Ora come ora, ho capito di aver scelto di agire in modo estremo, forse per lanciare un qualche tipo di segnale, ma per quanto mi manchino moltissimo i miei vecchi compagni di classe e nonostante le enormi difficoltà che sto sperimentando nel ritrovare la forza di studiare, anche solo nella speranza di poter scegliere una facoltà di mio interesse all'Università, non rimpiango l'errore che ho commesso: molte cose di un me stesso che ho represso per anni stanno lentamente venendo fuori; sono sempre io, ma magari non sono più così tremendamente impacciato nell'intrecciare una conversazione con uno sconosciuto, e non mi sento più un essere così schifoso ed abietto se provo attrazione fisica per una ragazza, mentre l'esigenza di mantenere un contegno costantemente serio ed impassibile col prossimo è andata a farsi benedire; dalla compagnia esclusiva del mio migliore amico, ho aperto gli occhi e mi sono reso conto di quante persone mi volessero bene, senza contare che ne ho poi trovate molte altre, e piano piano sto cercando di recuperare stabilità, anche se i problemi ed i guai quotidiani sono veramente tanti. In definitiva, la cosa davvero bella è che finalmente sta emergendo un me stesso spontaneo, che non ha bisogno di condurre una vita sbandata o gesti estremi per chiedere aiuto, e che neppure si adegua sottomettendosi alle pretese del prossimo e della società in generale.
    Certo, motivi per impegnarmi seriamente a scuola non ne ho ancora trovati, ed il desiderio di non fare assolutamente nulla per tutto il giorno continua a risultarmi tremendamente appetibile; neppure intendo lasciare la scuola, perché il liceo classico è davvero l'unico "luogo sociale" a cui possa rapportarmi un minimo, e non mi sento ancora indipendente da una famiglia che, ironicamente, manderei felicemente a quel paese; detesto pure il posto in cui vivo e no, non ho nessuna voglia di seguire il motto "E allora rendilo un bel posto!"; inoltre, una parte di me a cui tenevo moltissimo è scomparsa per sempre, senza che me ne accorgessi neppure, tutto preso dalle mie attività forzate, e questo sarà sempre il mio maggiore rimpianto; aggiungici che l'unico mio vero desiderio è qualcosa di fisicamente irrealizzabile, quindi continuo a struggermi periodicamente e a vagare nella rassegnazione. Però almeno posso essere sinceramente me stesso in tutto ciò. Non so se sia in avanti, ma è già un passo.
    Non ti dico di fare una stronzata come quella che ho fatto io: magari innesca qualcosa, ma Dio, quanti danni che provoca. Potresti però provare ad ascoltarti un po' di più e a concederti qualcosina, senza destabilizzarti troppo. Piano piano qualcosa otterrai di certo.
     
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  3. The Lich King
     
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    Leventhan aveva esposto il mio pensiero ancor prima che leggessi il suo post, il mio riassunto in breve però è: forse non dovresti aver paura di andare un po' fuori dalla strada prestabilita dalla personalità che ti sei o ti hanno costruito durante questi anni; magari uscendo un po' dal tuo ruolo e assumendoti responsabilità rischiose scopri parti di te che ti hanno spinto a scrivere qui perché fanno fatica a emergere.
    Non ti stai perdendo secondo me, ma rischi di diventare un bot risultato delle aspettative degli altri, un androide senza dubbi, una creatura che quando sbaglia crolla sonoramente e rimane con la testa legata dai vincoli dogmatici che ha adempiuto e resta a guardare il resto di sé frantumato.
    Ho sempre pensato che le persone convinte di non avere dubbi siano per l'appunto quelle più inclini a subire danni dagli errori, ma già il fatto che tu abbia scritto qui forse smentisce che tu non sia una di quelle.
     
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  4. Zat
     
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    Già già, dubbi e ancora dubbi. Al momento mi limito a trarre il meglio dalla situazione in cui mi trovo, se ciò significa studiare e prendere una laurea ben venga. Per trovare la mia strada ho ancora molto tempo e tutto sommato 3 anni non mi cambieranno la vita. Meglio stringere un po' i denti ora piuttosto che passare una vita piena di rimpianti a pulire i tavolini (con tutto il rispetto parlando).
    Ah Leventhan, non fare niente non solo non è appetibile ma penso che sia la peggior cosa che possa capitare a una persona. Ne conosco tanti in quella situazione e credimi non sono felici, non avere un motivo per infilarsi i pantaloni al mattino ti deprime totalmente, ti fa perdere la testa.
     
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  5. The Lich King
     
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    Sei uno solido e senza dubbi e alla fine e ti sta bene. Magari sei un po' tediato.
    Paradossalmente riesco anche cassando.


    Edited by The Lich King - 3/12/2014, 21:57
     
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4 replies since 26/11/2014, 02:00   86 views
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