Questione Siria e USA

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  1. ~N~
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    CITAZIONE

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    Barack Obama incalza il Congresso Usa (e incassa un appoggio da repubblicani e democratici) per un «voto rapido» al via libera all'intervento militare in Siria. Il presidente americano, al termine di un incontro alla Casa Bianca con i vertici di Capitol Hill, ha detto che «un intervento limitato e proporzionato invierà un messaggio non solo al regime di Assad ma anche ad altri Paesi che in futuro volessero sfidare le norme internazionali, usando le armi chimiche». Addirittura esplicito l'appoggio che arriva da John Boehner, speaker repubblicano: «Solo gli Stati Uniti hanno la capacita di fermare Assad. E' necessario reagire». Intanto il Capo del Dipartimento di Stato, John Kerry, nel corso di una lunga audizione alla Commissione Esteri del Senato, ha ammonito: «Nel caso in cui il Congresso votasse contro l'azione militare, non so che farà Obama. Non me lo ha detto». E per la prima volta scende in campo anche Hillary Clinton, facendo sapere tramite un suo consulente che «sostiene gli sforzi del presidente per perseguire una risposta forte e mirata all'uso orribile di armi chimiche da parte de regime di Assad». A schierarsi di nuovo esplicitamente contro l'intervento è il segretario generale dell'Onu, Ban Ki Moon, che frena: «Il raid rischierebbe di creare ulteriori problemi»



    Di Piergiorgio Odifreddi -
    Soffiano i venti di guerra, e il presidente Obama si accinge a dimostrare al mondo che l’uso delle armi chimiche è moralmente indifendibile e internazionalmente sanzionabile.

    Certamente è la persona più qualificata a dirlo, visto che gli Stati Uniti sono passati alla storia come il maggior utilizzatore mondiale di quelle stesse armi, avendo riversato a tonnellate il famigerato napalm sul Vietnam e sul Laos negli anni ’60 e ’70.

    L’effetto di assurdità del violentatore che predica la castità viene moltiplicato dal fatto che nel 2009 al primo presidente nero della storia statunitense è stato insignito del premio Nobel per la pace, non essendocene uno per il colore. E l’amara ironia del pacifista guerrafondaio si diffonde ormai a macchia d’olio nei siti americani, che lo rappresentano mentre si toglie la maschera da Obama e svela di essere Bush, che a sua volta si lamenta di non aver ricevuto pure lui il Nobel. O mostrano una sanguinante bandiera a stelle e strisce, con la scritta: “Noi ammazziamo chi ammazza, perché ammazzare è sbagliato”. O un bombardiere che sgancia grappoli di bombe, all’insegna del motto: “Se non vieni tu alla democrazia, la democrazia verrà da te”.

    L’effetto farsesco viene acuito dalle manovre congiunte che gli Stati Uniti effettuano nel Mediterraneo con Israele, altro stato noto per difendere la libertà degli oppressi, e per essere completamente immune da qualunque sospetto di strage su civili. Uno stato che, tanto per allentare la tensione, ha cominciato a sparare razzi in zona, in una versione riveduta e aggiornata della diplomazia delle cannoniere di coloniale memoria.

    A tutto questo si aggiunge una comica finale. Il novello papa Bergoglio, un sincretico gesuita col nome da francescano e l’abito da domenicano, conferma il suo populismo mediatico indicendo un “digiuno per la pace”: un atto, cioè, di puro velleitarismo idealistico, oltre che una versione “laica” di quel velleitarismo teologico che sono le preghiere.

    Alla chiamata a un paio di giorni di dieta sono subito accorsi tre ministri del governo Letta: quelli degli Esteri, della Difesa e dei Trasporti. Per il primo, la signora Emma Bonino, il digiuno è il passatempo preferito dei radicali anticlericali, e non le par vero di poterci giocare insieme al papa mediatico. Per gli altri due, i signori Mario Mauro e Maurizio Lupi, giocare insieme al papa è il passatempo preferito dei ciellini clericali, e non par loro vero di poterlo fare anche col passatempo del digiuno.

    Naturalmente, il digiuno politico può essere una cosa seria: ad esempio, se effettuato alla maniera di Gandhi, ponendo come ricatto estremo la propria vita in gioco, e offrendo all’interlocutore la scelta tra perseguire il proprio obiettivo e salvare la vita del digiunatore. Se effettuato in maniera puramente dimostrativa, evitando la cucina o il ristorante per un giorno o due, diventa invece solo un patetico modo per attirare l’attenzione su di sé. Se non altro, perché non si può ragionevolmente pensare che signori della guerra come Obama o Assad, intenti ad ammazzare gente dall’una e dall’altra parte del fronte, possano essere interessati al fatto che Francesco, Emma, Mario e Maurizio salteranno pranzo e cena per un paio di giorni.

    Ma tant’è: rendere ridicola la guerra è un modo per disinnescare il dissenso su di essa, nell’attesa di innescare gli ordigni che andranno a punire un popolo che ha commesso il crimine di essere già stato punito dal tiranno di casa, e per questo attende di essere nuovamente punito dai tiranni di fuori casa. Più o meno come se, per punire un violentatore, un altro violentatore violentasse di nuovo la vittima. Evidentemente, la logica non è di questo mondo, e la giustizia nemmeno …

    Fonte:ApocalisseLaica.it

    E voi che ne pensate?
    Personalmente sembra assurdo che la storia si stiano ripetendo e che gli USA si stiano di nuovo dichiarando come i paladini della giustizia.Non penso sia sbagliato quello che sta avvenendo in Siria,ma quello è compito degli UN,non di uno stato come gli Stati Uniti che non hanno nessun diretto collegamento con la battaglia.Che poi perchè proprio ora?Mi sorge il dubbio che siano interessati a qualcos'altro,e stiano usando le armi chimiche per distrarre l'attenzione da vero motivo pero cui si sta compiendo tutto ciò *coff coff petrolio coff coff*.
    Inoltre tutto ciò distrae dalla questione NSA che controllala gente.Pareri miei ovviamente,e del tutto discutibili.Volevo solo sapere voi che ne pensate.
     
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  2. Giano;
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    Io credo che ci siano tutti i presupposti per una terza guerra mondiale. Il fatto che possa scoppiare o meno poi è tutt'altra storia. Secondo me non se ne farà niente, è tutto troppo pericoloso considerando i paese presi in causa.
    Detto ciò credo sia abbastanza ovvio che lo scopo della guerra non sia di carattere umanitario ma riguardi come sempre interessi economici.
    Il fatto è che l'America per uscire dalla recessione e sostenere l'economia ha immesso una valanga di liquidità e ora se non trovano un modo utilizzare tutti questi soldi che si ritrovano un circolo rischiano una pesantassima inflazione con conseguente ricaduta. Inoltre non possono assolutamente permettersi che il dollaro perda la posizione dominante che ha sul mercato del petrolio e quindi motivazione principale dell'attacco sarebbe colpire non tanto la Siria ma l'Iran e impadronirsi dei giacimenti petroliferi. Così prenderebbero due piccioni con una fava togliendosi dalle palle Ahmadinejad, che sta facendo cagare sotto tutti anche se ne parlano poco, e terrebbero sotto scacco la Cina che se vuole continuare a crescere non può assolutamente fare a meno del petrolio.
    Inoltre non è da sottovalutare l'influenza di Israele che dagli squilibri nel medio oriente, si dice, abbia tutto da guadagnarci.
     
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    il presidente Obama si accinge a dimostrare al mondo che l’uso delle armi chimiche è moralmente indifendibile e internazionalmente sanzionabile.

    vzXAJCg
    AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA...
    Puttana.
     
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    Io non capisco, che senso ha questa guerra? E' chiaro che tanto ci siano solo interessi economici dietro, perché i siriani si lasciano manipolare così? Stanno morendo per niente.
     
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3 replies since 4/9/2013, 04:06   191 views
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