Keyblader
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Capitolo 2
Lo vedo e capisco che è pura oscurità , odio , cattiveria e la cosa che più mi sconvolge che quel ragazzo dai capelli neri e gli occhi gialli come un aquila è parte di me. Se lo distruggo io distruggerò me stesso … ma lo farò per i miei amici perché l amicizia è il valore più importante , è l essenza dell’umanità, noi non possiamo stare SOLI…
Merda . Ci risiamo, nuova città nuova scuola , nuovi ragazzi che mi daranno problemi. È sempre la solita storia, ogni volta che ci trasferiamo. Ma perché ci dobbiamo traferire così tante volte?!? Ah già papà e il suo lavoro. Ma non poteva lavorare in un unico posto come quasi tutti i cristiani a questo mondo ??? Bah.. Ventus guardò la nuova scuola : aveva 3-4 piani , con un grande cortile, con al centro una grande quercia. L’edificio tutto verniciato in rosso , dava un idea di solidità. Forse non è così male, pensò Ventus tra sé e sé. Magari oggi arrivo a fine giornata senza nè ferite né lividi: infatti nell’ultima scuola era stato torturato parecchio da dei bulletti fin dal primo giorno , cadendo addosso al capo della “banda”.
<tu sei Ventus,vero?> disse una voce tremula e ventus scoprì che proveniva da una donna di mezz’ età con occhiali cerchiati di corno.
Si si, sono io><bene io sono la prof.ssa Kandary, ti porto nella tua classe>
E così Ventus seguì la sconosciuta prof che lo portò nell’aula. Era il momento che temeva di più : quello della presentazione , infatti bastava un niente che tu diventavi “ quello che il primo giorno ha…” , cioè rimanevi con la definizione di “ il nuovo arrivato”. La prof. Lo presentò velocemente alla classe e gli indicò dove doveva andarsi a sedere. Non cadere e non fare altro , non cadere e non fare altro,altrimenti poi finisce come nell’altra scuola... si ripeteva Ventus mentre si andava a sedere . finalmente prese posto al suo banco con un sospiro di sollievo . poi studiò il suo compagno di banco : sembrava un tipo simpatico , con qualcosa di nordico , con i capelli biondi e gli occhi azzurri , be quegli occhi erano veramente spettacolari…
<p-piacere io sono Ventus… Come l ‘ha chiamato la prof sto ragazzo? Roka ? ah no Roxas!... tu quindi sei roxas? Bel nome!>
< ehi ciao si sono io , grazie mille! E così sei nuovo , eh? Non ti preoccupare ti ambienterai subito!> già, sembrava simpatico , Ventus ci azzeccava sempre cn le prime impressioni , bastava uno sguardo x capire una persona , frutto dei continui traslochi che gli facevano cambiare classe almeno una volta all’anno. Inoltre aveva un fisico niente male , forse faceva nuoto o qualcosa di simile. <e di dove sei?> gli chiese Roxas <..vengo da Port Royal> <davvero?e come mai ti sei trasferito qua?> <mio padre viaggia molto per lavoro e io e mia madre lo seguiamo e traslochiamo spesso..> Ventus abbassò la testa e Roxas capì che aveva toccato un tasto dolente e cercò di rincuorarlo in qualche modo < e vabbe ma conosci tanta gente e avrai visitato un sacco di posti!!! Io ho sempre desiderato viaggiare ma poi alla fine c ho sempre rinunciato> Ventus finalmente sorrise < magari un giorno lo faremo insieme un viaggio > <eh xk no Ventus?..> e scoppiò a ridere <.. intanto x ora devi visitare Crepuscopoli! È piccola ma è carina!>
Suonò la campana e tutti si alzarono x fare la ricreazione. <vieni … disse roxas … andiamo che ti presento gli altri ragazzi> e gli offrì la mano x aiutarlo ad alzarsi. Ventus lo guardò un attimo gli sorrise e la strinse e si avviarono nel corridoio. Già, è proprio bello …
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