Shade of Sorrow -capitolo due-

caro Frenz, i motivi per cui lei si chiama Ophelia sono molteplici e partono proprio tutti dall'Ophelia di Shakespeare.
Devi sapere che all'età di Daisu e Lev ero letteralmente una divoratrice di libri...E mi è capitato per puro caso di trovare un riferimento a Ophelia in una storia che onestamente ora nemmeno ricordo più...Ma si parlava di una donna bellissima che portava il suo stesso nome, ed aveva posato in un lago ghiacciato d'inverno per farsi fotografare da un artista, il cui scopo era proprio riprodurre la morte di Ophelia. Questa donna è in seguito morta di ipotermia, anche se le sue foto erano tanto belle da rendere l'artista famoso in tutto il mondo. Nel film di Gullielmo del Toro "il labirinto del fauno", il nome di Ophelia vota allo stesso destino una bambina che compie un immenso sacrificio e va incontro alla morte pur di difendere una creatura inerme. Se aggiungiamo anche un quadro preraffaelita che ho conosciuto al liceo che raffigurava proprio Ophelia, possiamo dire che l'aura di mistero e di bellezza maledetta che ruota attorno a questo nome mi abbia plagiata completamente. Il prodotto finale della mia mente è forse abbastanza lontano dalla donna innamorata di Amleto, ma è la mia più alta concezione di bellezza; per me Ophelia è conflitto, un ricordo dimenticato, un amore distrutto, la follia, la malinconia... E' un'entità eterea che con una bellezza assoluta e terribile come può essere quella di una donna senza vita, lascia attratti e spiazzati, crea dolore, ma anche fascino ipnotico.
L'ombra di una giovane dimenticata e strappata al proprio amore combacia alla perfezione con questo mio ideale di Sublime; spero sia d'accordo anche tu sul fatto che ciò che ho descritto, in un contesto "più adulto", potrebbe benissimo essere un Nessuno.