Kingdom hearts : understanding

volume uno

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  1. Heroes96
     
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    Kingdom hearts
    VOLUME 1 : Understandig


    Cos’è il destino ?
    Molti si pongono questa domanda … che cos’è ? esiste d’avvero ?
    Alcune volte è la strada per trovare te stesso , alcune volte la strada per trovare il cammino , che questo ti possa portare a compiere cose futili o grandissime imprese . Alcune volte cerchiamo di alterarlo, di mutarlo , è inutile opporsi, tutto succede per una motivazione .

    Prologo.
    Si narra dai sapienti che la prima guerra ebbe inizio tempo addietro che le prime “chiavi” fossero state forgiate e consegnate a dei determinati prescelti . La battaglia durò nove anni , e a lungo il sovrano oscuro Sephiroth ebbe il sopravvento . Chi è Sephiroth ? si narrano tante cose su di lui , Alcuni lo chiamo il rigetto del diavolo ,si dice che fosse il principe dell’inferno ma poi rinnegato e gettato sulla terra perché “Il Re” dell’inferno notò che ogni giorno più oscurità si rinchiudeva dentro di lui e di conseguenza ogni giorno si faceva più potente, perfino più potente del Demonio stesso, così accusato ingiustamente di tradimento fu legato , per mani e piedi e gli furono strappate le ali dal Diavolo in persona per poi essere scagliato contro un mondo dove divenne il re. La verità ? ok, queste erano solo voci per terrorizzare i bambini e per raccontare davanti un bel fuoco le freddi notti del lungo inverno. Chi è davvero ? un normale uomo da capacità soprannaturali, proprio come suo fratello Bennet , sono convinto che la loro forza si aggiri in torno a le loro singolari armi, Sephiroth una lunga spada e Bennet una grande chiave. Il loro destino era segnato già da tempo, Bennet aveva un cuore nobile e gentile , governava con comprensione e con giustizia ma Sephiroth … in quel tempo , il suo mondo si chiamava Blu Lack , era un mondo verde , con piccoli uomini forse gnomi , Hobbit o forse nani che vivevano coltivando e allevando i loro animali. Ma quando arrivò Sephiroth tutto cambiò, arrivò con una strana navicella con lui c’erano anche una donna molto alta: una strega, con un elmo nero e una lunga veste scura, ma non era sola dietro di lei c’erano centinai e centinai di esseri , creature della notte , famelici lupi , orchi, giganteschi troll, e altri esseri raccapriccianti.
    Sephiroth alzo in alto il pugno ed urlò:
    “ Non fate prigionieri, uccideteli, uccideteli tutti !”

    *******
    Aprì i suoi grandi occhi azzurri, si alzò di scatto dal letto e sussurrò incredulo “Ancora … ancora quei nomi , ancora quella voce !

    Edited by Heroes96 - 6/1/2012, 11:33
     
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  2. Heroes96
     
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    In attesa di commenti posto un nuovo capitolo :)
    Capitolo 1 : Mercenari.
    “Gli occhi sono come porte per mondi paralleli ; se riesci a guardare dentro potrai vedere la stessa vita, ma in modi differenti, perché le persone colorano e disegnano il mondo in base al loro percorso, alle loro esigenze , ai loro bisogni.”

    Di fronte alla possibilità di una morte immediata, circondato com'era da demoni e moribondi, e mentre frammenti dell'elicottero in fiamme piovevano dal cielo, come pioggia scrosciante cade al suolo . Diego riusciva a pensare solo alla ragazza. A lei e al modo di fuggire da quell'inferno. Con il fragoroso clangore metallico di un'esplosione, un frammento fumante staccatosi dall'elicottero si schiantò nell'angolo lontano del piazzale, innaffiando i prigionieri in decomposizione e i soldati più vicini con una pioggia di carburante in fiamme. Incandescenti rivoli di benzina dilagarono sul terreno come lava appiccicosa.
    Quando Diego toccò terra avvertì un lancinante dolore al ventre, mentre due costole si fratturavano picchiando contro una lastra di marmo scuro coperta di erbacce. Il dolore fu improvviso e terribile, paralizzante, ma, in qualche modo, l'uomo riuscì a non perdere i sensi. Non poteva permetterselo. Dove salvarsi ma ancora più importante doveva salvarla , La pala di un rotore si conficcò nel suolo a meno di sessanta centimetri da lui, scagliando una manciata di terreno sabbioso nel cielo notturno. L'uomo udì un coro di lamenti privi di parole:
    -Ah no ! di nuovo l’oro !
    Le “ombre” gemevano sotto l’incessante pioggia di fuoco , Diego ne vide uno che prese fuoco per poi continuare la propria marcia .
    -Non sentono il dolore !
    Notò Diego per poi voltarsi e vedere i due giganteschi occhi gialli che illuminavano il cielo notturno.
    Due settimane prima.
    Diego era appena uscito dalla doccia quando squillò il telefono. Si avvolse un telo di spugna intorno ai fianchi e raggiunse incespicando l'angusto salotto; per la fretta di afferrare l'apparecchio che continuava a trillare quasi in¬ciampò su una scatola di libri ancora chiusa. Da quando si era trasferito in città, non aveva ancora trovato il tem¬po di comprare una segreteria telefonica e solamente il suo uffi¬cio operativo aveva quel numero. Non sarebbe stato con¬veniente arrivare tardi a una chiamata, visto che era l'impresa a pagare i suoi conti.
    Afferrò la cornetta con la mano ancora umida e cercò di nascondere l'affanno.
    — Chi parla ?
    — Diego ? Sono Zane Straturs
    Senza neppure accorgersene Diego s'irrigidì appena, mentre serrava il telo umido intorno alla vita. — Sì, si¬gnore.
    Zane era il caposquadra. Diego lo aveva incontrato solo due volte, perciò non se n'era ancora fatto un'idea precisa, ma gli sembrava un tipo abbastanza competen¬te... come del resto gli altri componenti della squadra. Diego era un ragazzo di appena 16 anni ma con un un cognome importante che si portava alle spalle “Bennet” suo fratello era il migliore agente dell’impresa : una società impegnata a nascondere tutti gli avvenimenti paranormali nel mondo. Suo fratello “Maicah” fu stato promosso dopo solo un anno ufficiale e stratega militare Mentre. Diego invece non era altro che un mercenario spedito in qualche missione non troppo pericolosa qualora ci fosse stato bisogno.
    — Sono arrivati ordini inerenti a un'emergenza in cor¬so. Siamo stati tutti richiamati a intervenire il più presto possibile. Hai un'ora per presentarti a rapporto, partire¬mo tra due ore. Adesso sono le 15 e 00, comprende?
    -Si signore
    — Ci sono informazioni riguardo al tipo di emer¬genza?
    Chiese Diego abbastanza sorpreso da quella chiamata.
    - Negativo , ti spiegheremo non appena sarai qui !
    Il tono di voce di Zane gli faceva capire che c'era dell'altro. Diego rimase in attesa. Cominciava a sentirsi infreddoli¬to; l'acqua gli si stava asciugando addosso.
    — Circolano voci che si tratti di banditi che contrabbandano droga ed armi , ho sentito anche che il loro capo non può morire— spiegò Hirami, e Carlos pensò di aver notato una sfuma¬tura di disagio nella voce del caposquadra. — Un comune mortale venerato come un Dio !
    Diego aggrottò la fronte. — Che cosa significa non può morire ?
    Zane sospirò seccato . — Non ci pagano per fare domande, vero Bennet? Adesso ne sai quanto me. Vieni qui e fa subito !
    — Sissignore — replicò il giovane , ma Zane aveva già riagganciato.
    Diego posò a sua volta la cornetta. Non sapeva se era più eccitato o nervoso per quella prima operazione nella nuova squadra. Quando furono reclutati lui e il fratello dopo più di 14 anni trascorsi a combattere nelle piccole guerre private tra bande rivali e rivoluzionari, a vivere in capanne fangose mangiando scatolette, la prospettiva di un vero impiego, ricompen¬sato con una paga incredibilmente alta, equivaleva a una preghiera finalmente esaudita. I due fratelli vivevano in un piccolo villaggio messicano, dove furono fatti crescere fra armi, guerre e spaccio di droga.
    L’impresa “ SCAP” SERVIZIO CONTROMISURE AVVENIMENTI PARANORMALI , era una sigla roboante applicata a un gruppo di ex mercenari ex killer ed ex militari, la maggior parte dei qua¬li poteva vantare una notevole esperienza di combatti¬mento e un passato poco felice. Il reclutatore, in Messico, aveva detto che sarebbero stati chiamati ad affron¬tare situazioni che l'impresa doveva risolvere in maniera rapida, segreta , aggressiva... e la maggior parte di volte : Totalmente illegale.
    "Troppo bello perché sia vero, ecco cos'ho pensato quando mi hanno fatto l'offerta... e se adesso salta fuori che avevo ragione?"
    Diego scosse il capo. Non lo avrebbe scoperto di certo stando¬sene là, in piedi, con un asciugamano intorno ai fianchi. In ogni caso, non avrebbe potuto rivelarsi una situazione peggiore della prospettiva di sparare a un branco di spacciatori pieni di cocaina in una giungla senza nome, chie¬dendosi se avrebbe mai sentito il proiettile che lo avrebbe ucciso.
    Tardo settembre nei sobborghi di una grande città; era una giornata di sole , ma Diego poteva già cogliere il primo soffio dell'autunno mentre si affrettava verso la base. L'aria sembrava più sottile e le foglie fremevano sui rami degli alberi per poi cadere inanime e posarsi lentamente sul terreno.
    All'improvviso un uomo gli si parò di fronte da un via¬letto a pochi metri di distanza. Uno sconosciuto, con un gran sorriso sulle labbra. Solo le labbra si potevano vedere perché il viso era coperta da un cappuccio scuro. L'uomo rimase là, fermo con le mani nelle tasche del costoso impermeabile, in ap¬parente attesa che Diego lo raggiungesse.
    Il giovane mantenne l'espressione cautamente neutra¬le, studiando l'uomo con diffidenza. Sorrideva come se volesse raccontargli una barzelletta eccezional¬mente divertente.
    Il ragazzo si apprestò a superarlo, rammentando quanti pazzi vivevano in ogni città di discrete dimensioni, ri¬schio inevitabile dell'esistenza urbana.
    "Probabilmente vuol spiegarmi che gli alieni stanno controllando le sue onde cerebrali, magari mi blatererà di qualche teoria della cospirazione..."
    — Diego Bennet ? — chiese l'uomo, ma era più un’ affermazione che una domanda.
    Il giovane si fermò di colpo, carico di tensione in tutto il corpo, lasciando ricadere istintivamente la mano de¬stra nel punto in cui di solito teneva la pistola... peccato che in quel momento non l'avesse con sé.
    Come se si fosse reso conto del turbamento che aveva causato, lo sconosciuto arretrò di un passo, alzando le mani. Sembrava divertito, e non aveva un'aria particolar¬mente minacciosa.
    — Chi vuol saperlo? — sbottò Diego osservando minaccioso l’uomo. "E come diavolo fai a conoscere il mio nome?"
    I ‘uomo rise:
    -Sei diverso con i capelli lunghi !
    - Che vuoi dire ?
    - Mi chiamo Iker xandersen ho delle informazioni per lei !
     
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  3. ~Freedom
     
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    Sposto la discussione in attesa della consegna del modulo.
     
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