Quando il cast di “Equilibrio”… va al mare!

One Shot What if? della mia Fan Fiction "Equilibrio"

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    暗いロクサス92

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    Titolo: Quando il cast di “Equilibrio”… va al mare!
    Autore: darkroxas92
    Fandom: Kingdom Hearts, Final Fantasy, Originale
    Rating: Yellow (Y) (Solo per via di una parola volgare)
    Warning: Possibili spoiler sulla fan fiction "Equilibrio"
    Pairing: Dark x Hikari (solo accenato)
    Trama: Spin off “What if?” della mia Fan Fiction “Equilibrio”. E se i personaggi di questa storia fossero sempre custodi, ma invece di andare in giro a salvare i mondi, si limitassero a girare il film “Equilibrio”?
    E se in un caldo giorno estivo, decidessero di passare una giornata al mare, ignorando completamente l’opinione di Dark, il protagonista del film?
    Note: One Shot scritta per un contest estivo
    Wordcounter: 2.665


    Beh, ed eccomi qui con la mia prima One Shot comico/romantica! Ok, abbassate quegli strumenti da esorcismo, sebbene fatichi a crederci anch’io, è proprio così. L’unica storia mia (salvo eventi straordinari che possano influenzare ulteriormente la mia psiche XD) dove ci sarà un lieve (perché è proprio lieve) tocco di romanticismo.
    Perciò siate un po’ clementi, dato che è il mio primo esperimento con tale genere, e ricordo che non sapendo amare, sono andato un po’ alla cieca XD
    Buona lettura a tutti!

    ----------------



    “Arrenditi Hakai!” fece Dark, preparandosi a combattere. “Questa volta per te è finita! Non ti lascerò scappare!”
    “Tsk! Provaci pure, ma il risultato sarà sempre lo stesso. Non puoi battermi.” Rispose il custode del caos, mettendo il Keyblade in posizione offensiva, pronto a replicare l’imminente attacco.
    “Lo vedremo!” esclamò il detentore dell’equilibrio, partendo finalmente all’attacco.
    I due avversari erano ormai sul punto di scontrarsi, quando…
    “STOP!!!” urlò una voce, facendo immediatamente fermare i due Keyblader.
    “Buona la prima! E direi che per oggi è tutto!” continuò la voce, mentre sul campo di battaglia si accendevano diverse luci, provenienti dai fari collocati poco lontani.
    “Di già?” chiese Dark, facendo scomparire il Keyblade. “Sarà solo qualche ora che siamo qui…”
    “Ma sempre a lamentarti?” fece Hakai, imitandolo. “Cavoli, ancora mi chiedo come facciamo a essere fratelli gemelli… saremo identici d’aspetto, ma per il carattere, tu sei ben strano…”
    “Disse quello sano di mente…” rispose ironico l’altro.
    “Come sarebbe a dire?!”
    “Su, su, ora calmatevi.” Disse Riku, mettendosi in mezzo ai due. “Vi ricordo che siete nemici spietati SOLO nella storia, non fuori…”
    “Umph. E va bene… lasciamo perdere. Anche se sull’ultimo punto non ci giurerei troppo…”
    “Oh, finalmente hai detto una cosa sensata!”
    “Smettila anche tu, Hakai!” lo rimproverò Hikari, raggiungendoli assieme a Sora e a Kairi.
    “Certo che con voi è una noia…” disse, osservando il fratello togliersi le lenti a contatto e tornando così con gli occhi azzurri. “Ma cercate di divertirvi un po’, no?”
    “Beh, diciamo che preferiamo divertirci in modi diversi dal litigare con il proprio fratello…” replicò Sora.
    “Cos’ho appena detto? Divertitevi! Questo è il mio modo, non dev’essere per forza il vostro…”
    “E per fortuna…” fece Dark, togliendosi l’impermeabile e rimanendo così con una semplice maglietta nera e un paio di bermuda dello stesso colore.
    “Ma come fai a vestirti di nero con questo caldo?” domandò Kairi. “Io ho paura di sciogliermi da un momento all’altro… Fare le riprese in queste condizioni è una tortura…”
    “Questione di abitudine.”
    “E parla sul serio… Credo di non averlo mai visto vestito di bianco in tutta la vita…”
    “Beh, abitudine o non abitudine, tu oggi verrai con noi, chiaro?” disse Hikari con un tono che non lasciava repliche al custode dell’equilibrio.
    “Devo proprio? Sapete tutti bene che lo detesto…”
    “Suvvia, non ti stanno dicendo di entrare in una discoteca.” Fece il fratello. “Ti stanno solo proponendo di passare il resto della giornata in spiaggia. È l’unica cosa positiva di questo posto!”
    “Sai perfettamente che per me anche solo l’idea di rimanere al sole risulta odiosa… E poi non posso rischiare di prendermi l’abbronzatura, con il ruolo che devo ricoprire. Devo rimanere di carnagione molto chiara, vicina al bianco!”
    “Dark, non essere così meticoloso. Vai pure a divertirti, tanto poi i nostri tecnici del digitale sanno fare miracoli con il fotomontaggio!” disse il regista dietro di loro, mentre portava via i propri oggetti.
    Dark a momenti cadde per la sorpresa.
    “Bene, bene… sembra che la tua unica scusa sia appena saltata…” disse Hikari, mostrando un sorrisetto che a Dark lasciava presagire ben poco di positivo.
     
    Pochi minuti dopo, Dark sospirò.
    “Quel bastardo… Mi ha preso a tradimento, costringendomi a cambiarmi e a venire qui…” disse, maledicendo il fratello e guardando il suo costume pantaloncino e la canottiera, anch’essi entrambi neri.
    “Forza Dark, vieni anche tu!” gli urlò Hikari, che era già entrata in acqua assieme agli altri, e che teneva in mano un pallone di plastica.
    “Tsk.” Fece lui, dirigendosi invece verso il loro ombrellone.
    Superò un tavolino, dove Cloud e Sephiroth stavano discutendo animatamente le scelte effettuate dal loro regista. “Ma perché devo sempre essere io quello a prenderle più di tutti?” sentì lamentarsi l’One Winged Angel, che sbatté le mani sul tavolo.
    Senza farci troppo caso, si sedette sulla sdraio, prendendo il copione e ricominciando a leggerlo per l’ennesima volta.
     
    “Certo che Dark è intrattabile…” commentò Kairi. “Capisco che essendo il protagonista, abbia più scene di tutti noi, ma non capisco il perché debba comportarsi così…”
    “Te lo spiego io: è un asociale. Punto.” Replicò Hakai. “A lui non poteva capitare un personaggio migliore: sono tali e quali.”
    “Sinceramente parlando, siete sicuri di essere gemelli? Insomma, se non fosse per l’aspetto, non ci scommetterei un munny…”
    “Guarda, fatico a crederci anch’io…”
    “Vedrete che presto la noia avrà la meglio su di lui e ci raggiungerà!” disse Hikari, lanciando il pallone a Kairi, che lo scagliò al volo contro Riku, che preso di sorpresa, cercò di prenderlo, finendo col cadere in acqua.
    “Oh, voi non lo conoscete bene… L’ho visto rimanere in piedi sotto il sole cocente vestito di nero, in maniera quasi invernarle, per quasi un intero giorno… Mi faceva venire caldo solo a guardarlo!”
    “Uhm… E se gli facessimo uno scherzo?” propose Sora.
    “Uno scherzo? A Dark?” ripeté Hakai. “Dì Sora, vuoi morire così giovane?”
    “Morire… non esagerare. Non è detto che debba essere per forza uno scherzo ai suoi danni! Però sarà comunque rischioso per noi…”
    “Uhm… La cosa potrebbe essere interessante…” disse Hikari, avvicinandosi al castano. “Continua…”
    “Beh, è molto semplice. Vedete, se noi…” cominciò a spiegare il castano.
     
    Dark rimise il copione nel borsone, sospirando.
    “Cavoli… non ho nient’altro da leggere… non mi hanno dato il tempo nemmeno per recuperare il mio zaino dagli studi, che ora giustamente sono chiusi…” disse, per poi prendere il suo portamonete. “E ho soldi a sufficienza solo per un gelato… Va beh, meglio di niente…” continuò, avviandosi verso il bar.
    Mentre si avvicinava al bancone, vide Zack intendo a bersi una granita.
    “Ciao.” Lo salutò, raggiungendolo.
    “Oh, ma guarda chi si vede. Credevo che questo posto per te fosse un tabù.” Disse l’altro, ridendo e salutandolo con la mano.
    “Non me ne parlare… Mi hanno letteralmente portato qui con la forza.”
    “Su, su, vedrai che non morirai per così poco… E poi, non sei tu quello che ha dovuto girare la scena dove doveva affrontare un intero esercito da solo. Mamma, se ripenso a tutte le volte che ho dovuto rifarla…”
    “Consolati, presto dovrò girare scene che saranno ben peggiori…” disse Dark, mentre indicava al barista i gusti della coppetta gelato.
    “Beh, almeno tu lo hai ancora un ruolo. Io sono preso giusto quelle poche volte che devo riapparire da qualche parte, com’è successo in Equilibrio, dove ho dovuto per di più ripetere la scena che mi ha reso famoso… E come se non bastasse, Aerith non mi guarda neppure… Sob…”
    “Se ti aspetti consolazioni da parte mia, arrenditi già adesso. Non sono capace di consolare, tantomeno in questioni amorose.”
    “Già, dimenticavo… Tu sei Dark, l’essere privo di cuore, incapace di amare, eccetera, eccetera, eccetera…” fece Zack, per poi alzare le mani in segno di resa. “Ma prima o poi capiterà anche a te un colpo di fulmine, vedrai.”
    “Continua a sperarci…” disse il custode, pagando il gelato e avviandosi verso l’uscita.
    “Oh, la mia è più che una speranza… è una certezza.”
    Dark uscì sospirando.
    “Ma perché tutti continuano a ripetermi la stessa cosa?” si lamentò, per poi tornare all’ombrellone, cercando di marginare il gelato che sciogliendo cadeva oltre il bordo della coppetta.
    Ma quando arrivò a destinazione, vide che Sora e Kairi si stavano avvicinando.
    “Già di ritorno?” chiese ironicamente, sedendosi, mentre i due lo raggiungevano.
    “Piccola pausa. Farai fatica a crederci, ma ci si stanca anche divertendosi.” Rispose a tono Sora.
    “Non ho mai detto il contrario… Solo, trovo inutile spendere energie in questo modo. Preferisco decisamente quando sono in una sala giochi, dove lo sforzo massimo è quello di muovere le dita…”
    “Ed ecco l’unico lato che ti rende diverso dal tuo personaggio.” Fece Hakai, raggiungendolo. “Tu non sei altro che un’inguaribile pigrone…”
    “Non ci vedo nulla di male e non dire che è uno dei sette peccati, perché sai bene che quando ce n’è bisogno, so mettere da parte la mia pigrizia.”
    “Certo, certo… Ad ogni modo, immagino non ci siano speranze di poterti vedere in acqua, vero?”
    “Immagini bene. E ora, se non vi dispiace, vorrei finire in pace il mio gelato e poi ripassare il copione, grazie…”
    “Ormai lo saprai a memoria quel copione… Che cosa ti costa divertirti una volta ogni tanto?” domandò Kairi.
    “L’ho già detto: tuffarmi in mare non è la mia idea di divertimento.”
    “Però scommetto che se ci fosse Hikari ad aspettarti e ci foste solo voi due, non aspetteresti un secondo… Chissà, magari con il costume leggermente slacciato…”
    Dark divenne tutt’a un tratto rosso.
    “Hakai! Come fai anche solo a pensare a cose del genere?!”chiese arrabbiandosi.
    “Eh eh eh… colpito e affondato!” fece il fratello, mimando una pistola che sparava, per poi abbassarsi evitando così la coppetta vuota, che lo mancò di pochi centimetri.
    “Su, ora calmati. Altrimenti ti farai salire ulteriormente la pressione, e se diventi ancora più rosso, potrebbero scambiarti per qualcuno che ha preso troppo sole!”
    Detto ciò, Hakai dovette letteralmente scappare via, per evitare che il fratello prendesse l’ombrellone e cominciasse a colpirlo in testa, sperando che non usasse il Keyblade per tale scopo.
    “Quell’idiota… Va pure a farneticare simili cose…” disse Dark, riprendendo poco a poco il suo colore naturale. “E dire che mi conosce da quando siamo nati…”
    “Però sembravi essertela presa sul serio, sai?” fece Sora, zittendosi non appena vide lo sguardo omicida dell’altro.
    “Ehm… credo che sia ora di tornare in acqua… sai com’è, stare così fermi è una vera noia…” lo salvò Kairi, prendendo per le spalle l’amico e trascinandolo via, mentre in una mano teneva qualcosa.
    Dark fece un respiro profondo, massaggiandosi la tempia.
    “Se non impazzirò con loro, mi dovranno dare un premio per la pazienza… Ammesso che io non li trucidi prima…” disse, per poi fare per recuperare il copione.
    Quando, però, mise la mano nella tasca del borsone, si accorse che non c’era più.
    “Uh? E questo cosa significa?” domandò, aprendo completamente il borsone e guardando al suo interno.
    “Quei tre…” disse qualche secondo dopo, realizzando cos’era successo e chiudendo una mano a pugno. “Non appena li prendo, gli farò capire che con me gli scherzi sono un tabù…”
    Senza perdere un secondo, si diresse subito verso la riva.
    Quando raggiunse il gruppo, che nel frattempo era già rientrato in acqua, rimanendo fuori dalla vita in su, lasciò le ciabatte sulla sabbia, per poi entrare con i piedi nell’acqua, ignorando la sensazione di freddo che lo percorse fino alla punta dei capelli.
    “Va bene, siete riusciti a farmi mettere i piedi in acqua. Ora restituitemi il copione, ok?” disse, anticipando chiunque.
    “Toh, sembra che verrà un temporale. Dark è entrato in acqua… erano anni che il mare non lo incontrava!” esclamò Hakai, facendo finta di non averlo sentito.
    “Non lo ripeterò una terza volta: restituitemi il copione, così che io possa tornare a riposarmi.”
    “Aspetta…” fece Sora, girandosi verso Kairi. “Forse intende quel mucchio di fogli che hai preso prima…”
    “Intendi questo?” chiese falsamente sorpresa la rossa, mostrando la mano che teneva dietro la schiena, stretta attorno al fantomatico copione, che era stato piegato più volte. “Credevo fossero solo delle pagine inutili…”
    “Beh, non lo sono. Ora me lo puoi restituire, graaaaaazie…”
    “Certo… ma a una condizione.” Si mise in mezzo Hikari, per poi fare un cenno a Kairi, che le lanciò il copione.
    “Dovrai prenderlo al volo. Inutile dirti che c’è la possibilità che cada in acqua…”
    Dark la guardò male.
    “Capisco… quindi questo è tutto un complotto…”
    “Già… e non solo quello!” disse Riku, prendendo da sott’acqua un gavettone, imitato subito dagli altri. “Nel prenderlo, dovrai anche evitare i nostri tiri… a cominciare da questo!” continuò l’albino, per poi lanciargli contro il gavettone, che esplose proprio sulla faccia di Dark, bagnandolo completamente fino a quando la canottiera non smise di assorbire l’acqua.
    Per qualche secondo, il custode rimase immobile, lasciando che le gocce d’acqua scendessero tranquille sul suo viso.
    “E va bene… Volete sfidare la mia pazienza? Vi accontento… ma poi non mettetevi a piangere…”
    “Tranquillo, non c’è pericolo. Siamo in vantaggio numerico, e purtroppo per te, i poteri del Keyblade nella realtà si limitano solo alla capacità di poterlo evocare…” fece Hakai.
    “E chi ha detto che voglio usare il Keyblade?” chiese, per poi mettersi a correre in direzione del fratello, puntando verso il secchio che teneva nascosto poco sotto il livello del mare, e che era pieno di palloncini.
    Hakai se ne accorse e cercò di spostarlo, non fece, però in tempo e fu spinto in acqua, perdendo così la presa sul gavettone, che cadde accanto al suo gemello.
    Dark senza perdere un secondo lo prese e lo lanciò contro Riku, che colto di sorpresa, non riuscì a evitarlo, ricevendolo in pieno petto e cadendo all’indietro.
    Allo stesso modo, Sora e Kairi ricevettero il medesimo trattamento, con il risultato che alla fine gli unici a essere rimasti in piedi erano Dark e Hikari.
    “Allora, devo colpire anche te o ti arrendi con le buone?” chiese il custode, senza nascondere un ghigno sul suo volto.
    “Vieni a prenderlo!” rispose l’altra, per poi lanciare il copione in aria.
    Dark cominciò subito a correre nella sua direzione, ma non aveva messo in conto suo fratello, che a tradimento, gli fece uno sgambetto.
    Per qualche secondo, il custode fu costretto a eseguire una specie di balletto, nella speranza di rimanere in piedi.
    Poi, inesorabilmente, inciampò definitivamente.
    Ma Hakai non aveva previsto che nella sua inutile resistenza, Dark potesse avvicinarsi ulteriormente a Hikari, che si stava già apprestando a recuperare il copione.
    E nemmeno lei se ne accorse in tempo, vedendo solo Dark cadere contro di lei, ritrovandosi così entrambi sott’acqua, raggiunti poco dopo dal copione.
    Quando Dark riemerse, si accorse dei fogli sparsi sulla superficie del mare, ormai irrecuperabili.
    Gli altri non osarono dire niente.
    Solo Hikari alla fine osò aprire bocca.
    “D-Dark?” fece intimorita.
    Il custode non rispose.
    “Dark, t-tutto bene?” continuò lei.
    “Il copione è inutilizzabile… E l’altra copia è a casa…” disse infine lui, senza alzare lo sguardo. “Sapete cosa significa, vero?”
    I custodi deglutirono tutti assieme.
    Tuttavia, con loro grande sorpresa, Dark recuperò un gavettone, che lanciò subito contrò Hikari, che non riuscì a evitarlo.
    “Significa guerra!” disse ad alta voce Dark, alzando il volto e mostrando un sorriso desideroso di vendetta.
    Hikari si tolse i resti del palloncino dalla testa con un sorriso, avvicinandosi a Dark.
    “Sai…” disse, per poi baciarlo su una guancia. “Non si colpiscono a tradimento le ragazze…”
    Dark rimase interdetto da quel gesto, lasciando così la possibilità agli altri di recuperare i propri gavettoni.
    “Presto, prima che la tecnica segreta di Hikari esaurisca il proprio effetto!” urlò Sora, lanciando un palloncino contro Dark, che si risvegliò da quello stato di semi-ipnosi, scansandosi giusto in tempo.
    “Eh no! Mi avete voluto in questa guerra, e ora ve ne pentirete!” disse, rispondendo al fuoco, e cercando di nascondere il rossore sul suo volto.
     
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